convegno
Genus Bononiae. Musei nella Città e MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università di Bologna organizzano un convegno internazionale sul ruolo delle istituzioni museali occidentali e asiatiche in un contesto socio-economico globalizzato.
Quale ruolo ricoprono i musei di arte contemporanea nella società e nell'economia globale? In che modo le scelte dei musei influenzano il mercato dell'arte e le carriere degli artisti? In questo particolare panorama, vi sono differenze fra le dinamiche relative ai musei occidentali e quelle dei musei asiatici? Quali sono le relazioni e le interazioni presenti e possibili fra le due sfere? La giornata internazionale di studi intende proporre delle risposte a queste domande attraverso gli interventi e le riflessioni di esperti e direttori di musei occidentali e asiatici.
La prospettiva occidentale verrà affrontata a Palazzo Pepoli dalle h 10 alle h 12.30.
La prospettiva cinese verrà affrontata al MAMbo dalle h 14.30 alle h 17.30.
conferenza perfomata
You are here di Premiata Ditta (Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà) è un dispositivo artistico articolato. È in primo luogo una conferenza performata. Ma soprattutto You are here è l'ideazione di una forma di condivisione che riguarda la proprietà di un'opera d'arte, un processo che si realizza grazie al coinvolgimento di un insieme di co-proprietari e al ruolo attivo del museo.
La lecture ripercorre le diverse fasi del lavoro di Premiata Ditta, partendo dalle “operazioni” di fine anni Ottanta, soffermandosi sulla intensa esperienza di UnDo.Net - network e opera d’arte interattiva e pluriautoriale che per oltre vent’anni è stata un punto di riferimento per artisti, curatori e operatori del contemporaneo - fino agli sviluppi più recenti.
Letture, voci e immagini di autori, curatori e amici che nel tempo hanno partecipato ai numerosi progetti e temi proposti da Premiata Ditta, attraverseranno il racconto dei due artisti per dare forma a una storia corale, in questa occasione dedicata soprattutto a quella Bologna che è stata in Italia un punto di riferimento per la sperimentazione.
convegno in occasione della Mostra Nettuno architetto delle acque
Ultimo appuntamento del ciclo di incontri e tavole rotonde volte a conoscere le molteplici sfaccettature del progetto di conservazione e restauro della Fontana del Nettuno. Attraverso il lavoro congiunto di numerosi esperti, presentato in questa occasione, il Nettuno si è rivelato nei suoi particolari più nascosti ed è ora tornato a splendere nell’omonima piazza di Bologna.
10:30-11:30
Saluti di Benvenuto
VIRGINIO MEROLA/ Sindaco di Bologna
MARCO ANTONIO BAZZOCCHI/ Delegato del Magnifico Rettore alle iniziative culturali Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
FABIO ROVERSI MONACO / Presidente Genus Bononiae
DARIO BRAGA/ Direttore Istituto di Studi Avanzati (ISA), Università di Bologna
SABINA MAGRINI / Segretario Regionale, Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l’Emilia Romagna
PAOLO GIACOMIN / Direttore QN – Il Resto del Carlino
11.30 – 12.00
MANUELA FAUSTINI / Responsabile U.O. Edilizia Storico Monumentale,Comune di Bologna
A tre mesi dall’inaugurazione del restauro: ipotesi di manutenzione programmata della Fontana del Nettuno
12.00 – 12.30
FRANCESCO CECCARELLI/ Dipartimento di Architettura, Università di Bologna
Aqua Pia. L’acquedotto rinascimentale e la Fontana del Nettuno
12.30 – 13.30 LUNCH BUFFET
13.30 – 14.00
ROCCO MAZZEO/ Dipartimento di Chimica “G. Ciamician”, Università di Bologna
Il Nettuno e i bronzi della Fontana: diagnostica innovativa per la caratterizzazione del degrado
14.00 – 15.00
WILMA BASILISSI, DORA CATALANO, PATRIZIA GOVERNALE/ Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), Roma
Il restauro della Fontana del Nettuno: la vicenda conservativa e gli interventi attuali
15.00 – 15.30
VINCENZO DAPRILE/ U.O. Ingegneria sismica e prevenzione incendi, Settore Manutenzione, Comune di Bologna
Consolidamento strutturale della Fontana del Nettuno: indagini, progettazione e realizzazione dell’intervento e sistema di monitoraggio strutturale della fontana
15.30 – 16.00
ROBERTO SCOPIGNO / Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo”, Pisa
Documentare il restauro sul modello digitale 3D: dall’esperienza del Nettuno ad un uso generalizzato
16.00 – 16.30
MARIO NANNI / Viabizzuno s.r.l, Bentivoglio (BO)
L’ombra del Nettuno
16.30 – 17.00
FABRIZIO IVAN APOLLONIO / Dipartimento di Architettura, Università di Bologna
CRISTIANA BRAGALLI/ Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali, Università di Bologna
GIOVANNI NALDI / Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Bologna
La forma dell’acqua: studi e soluzioni per il ripristino degli zampilli della Fontana. Problemi di idrodinamica e di forma
17.00
Chiusura lavori
Ingresso libero fino a esaurimento posti
visite tematiche esperienziali e lectio magistralis
Pieve città d’arte è una rassegna che promuove le bellezze artistiche di Pieve di Cento attraverso week-end culturali con visite guidate e incontri tematici a partire da aprile 2018.
Di seguito il programma delle prime due giornate in calendario.
Sabato 7 aprile
ore 10.00 | ritrovo davanti Palazzo Comunale (Piazza Andrea Costa 17)
Officina Musica, visita tematica esperienziale
Percorso: Museo della Musica e Teatro “Alice Zeppilli”, Scuola di liuteria con maestri liutai e allievi al lavoro, momento musicale in p.zza della Rocca.
ore 17.00 | Museo Magi ‘900
L’Assunta di Guido Reni dopo il restauro
Lectio magistralis di Luigi Ficacci, storico dell’arte
e Soprintendente Belle Arti di Lucca e Massa Carrara.
A cura del FAI-Delegazione di Bologna Gruppo di Pieve di Cento
Domenica 22 aprile
ore 10.00 | ritrovo davanti Palazzo Comunale (Piazza Andrea Costa 17)
In viaggio con i pellegrini: visita tematica esperienziale
Percorso: Piazzetta Pozzo delle Catene, via San Carlo, cappella del Crocifisso, Pinacoteca Civica e Chiesa della Santissima Trinità.
ore 10.30-12.30 | Chiesa Santissima Trinità
Apertura della chiesa e visite guidate
a cura del FAI
ore 9.00-18.00 | Vie del centro
Mercatini dell’antiquariato e del riuso
Le visite esperienziali sono gratuite, durano circa due ore, prenotazione obbligatoria: musei@renogalliera.it - tel. 051 8904821/822 - 366 5267569
primo festival della cultura del lavoro
Se c’è un elemento comune a città, istituzioni e aziende, questo è il lavoro: l’unico elemento che permette alle persone di realizzarsi e di assumere una vera dignità nel contesto in cui operano, vivono, si relazionano con gli altri. Per questo è importante che in un festival dedicato al lavoro siano presenti tutti quegli attori che il lavoro lo vivono in prima persona: chi lo offre (gli imprenditori), chi lo svolge (i lavoratori), chi lo racconta (i giornalisti, gli intellettuali e i divulgatori di nuovi modelli culturali) affinché tutti comprendano i temi più attuali attraverso un ponte nuovo fra imprese, istituzioni e cittadini. Creare consapevolezza e cultura per ridurre i conflitti: generazionali, sociali, economici, di genere.
Un dialogo in cui spiegare in maniera non banale la trasformazione che sta avvenendo nei luoghi di lavoro. Questo può avvenire solo presidiando luoghi non convenzionali in un territorio neutro dove si generano idee fuori dagli schemi, dove la condivisione di buone pratiche e competenze vengono messe a disposizione di tutti per diventare patrimonio comune.
Dietro Nobìlita ci sono dieci anni di community reali, fisici, concretamente vissuti: il festival nasce infatti da FiordiRisorse, il network professionale nato su Linkedin nel 2008 che ha poi scelto di entrare nei diversi territori italiani per interpretarne la fisionomia manageriale e produttiva. SenzaFiltro, la testata giornalistica che si occupa di cultura del lavoro e che promuove questo festival, è figlio dello stesso pensiero.
Un festival è di tutti, proprio come dovrebbe essere il lavoro.
documentario a cura del Teatro delle Ariette
Documentario di Stefano Massari e Stefano Pasquini.
La proiezione sarà preceduta da un incontro con la compagnia che ci racconterà l'esperienza della rassegna "Stranieri. A teatro nelle case".
Incontro con Domingo Milella e Francesco Zanot
Domingo Milella e Francesco Zanot, due figure diverse eppure focali nel panorama della fotografia contemporanea italiana, si incontrano a Spazio Labo’ per affrontare insieme il rapporto tra tempo e fotografia, una riflessione che ci porterà dalle prime produzioni artistiche umane al mezzo fotografico come forma di espressione contemporanea che fa del tempo, dell’immobilità, la sua ragion d’essere.
Lo spunto sarà il nuovo progetto di Milella, in evoluzione anche attraverso una collaborazione critica e intellettuale con Zanot, dedicato alle origini dell’immaginario. La ricerca di Domingo, da sempre incentrata sul rapporto tra arcaico e contemporaneo e sulla confutazione di queste due categorie, si concentra oggi sulle più antiche pitture rupestri rinvenute finora, partendo dai dischi rossi nella caverna di El Castillo, attraverso molte altre grotte come La Pasiega in Spagna, dove le più recenti scoperte retrodatano al Neanderthal l’origine dei segni. Da questa “prima emersione del segno” si sviluppa il lavoro di Milella, dedicato alle relazioni che il mondo primitivo attiva in noi ancora oggi, una vibrazione nata tra 40.000 e 60.000 anni fa e che si riverbera sulle immagini che oggi produciamo.
Una riflessione ad ampio spettro che ci permetterà, nella stessa sera, di affrontare con Domingo i temi e la struttura del Master in Fotografia di Ricerca che lui stesso terrà a Spazio Labo’ dal 5 aprile al 14 ottobre 2018; un percorso di alta formazione rivolto a chi si pone questioni sull’arte e sul contemporaneo, a fotografi, curatori, artisti intenzionati a sviluppare una precisa, consapevole e articolata visione artistica. Il Master si propone come un viaggio interiore nella vita, nell’immaginario e nei sogni dei partecipanti per comprendere come sia possibile costruire un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra ciò che è semplicemente un luogo e ciò che diventa memoria, ricordo, impronta.
Le iscrizioni al Master sono aperte fino all’esaurimento dei posti disponibili; la serata del 23 marzo è un’occasione per chiunque fosse interessato a confrontarsi direttamente con il docente per approfondire i temi della proposta formativa.
Visita guidata al Gelato Museum Carpigiani con degustazione | riservata Card Musei metropolitani
Il Gelato Museum Carpigiani di Anzola Emilia offre agli abbonati Card Musei Metropolitani un tour guidato al museo. Seguirà una golosa degustazione di gelato per tutti!
Ingresso speciale ridotto per gli abbonati Card a 5 € anzichè 7€
Posti limitati, prenota qui
(USA/1999) di Paul Thomas Anderson (193')
Magnolia è una strada della San Fernando Valley. Il fiore di magnolia è la forma che, si dice, assume la città di Los Angeles vista dall'alto. Magnolia è la forma complessa (quanto la struttura d'un fiore) dei destini umani, raccontati in una generazione ipertestuale di incroci casuali e incontri fatali, dominati da solitudine, sconfitta, malattia, abuso. La superficie lucida e un'accorta freddezza impediscono al film di diventare intollerabilmente angoscioso, e lo consegnano (nel bene e nel male) alla sua natura di riflessione filosofica. La pioggia di rane è una citazione dall'Esodo. (pcris)
(Francia-Belgio/1977) di Agnès Varda (120')
Se c'è un'arte che Varda padroneggia a meraviglia, è quella dei titoli. Da Cléo dalle 5 alle 7 a Visages villages, ognuno porta in sé una musica che promette incanti. Di tutti il più melodioso è questo, L'une chante l'autre pas, ovvero l'una canta l'altra no, storia di una lunga amicizia tra donne, donne assai diverse tra loro e che tuttavia restano amiche e sorelle per la vita. L'esordio è drammatico, il finale dolcemente conciliato. In mezzo, è il 1977, ci sono tante cose che andavano sotto il nome generico di ‘femminismo', e il rischio è quel tanto o quel troppo d'ideologia. Il rischio si stempera nello sguardo lirico di Varda. (pcris
(Kis uykusu, Turchia-Francia-Germania/2014) di Nuri Bilge Ceylan (196')
Un luogo isolato in Anatolia, un albergo che si chiama Othello, un attore in crisi che cerca di scrivere una storia del teatro turco, la giovane moglie di lui e un inverno pieno di neve: conflitti sopiti finalmente esplodono, lasciando tutti impantanati in una rete di parole fitte e acuminate. Per il film di Ceylan che ha vinto la Palma d'oro a Cannes si sono fatti paragoni alti e molto liberi, da Angelopoulos a Bergman, da Béla Tarr a Pamuk. Forse ne ha colto meglio l'impatto chi l'ha definito spettacolo da incontrare "come si guarda una quercia centenaria, o un ciclopico cumulonembo". (pcris)
Ingresso libero
(Al-massir, Francia-Egitto/1997) di Youssef Chahine (135')
Nella Cordoba del XII secolo, il filosofo arabo Averroè è attaccato dai fondamentalisti e i suoi libri mandati al rogo. Ma i discepoli del pensatore si adoperano affinché le sue opere possano essere tramandate. L'egiziano Chahine racconta il passato guardando al suo presente e alla propria biografia (le polemiche scatenate dal precedente L'emigrante). Con un occhio a Rossellini e uno a Dumas.
Introduce Andrea Morini
Prima della proiezione, specialty coffee e pasticceria del Forno Brisa per tutti gli spettatori.
In collaborazione con Forno Brisa e FICE Emilia-Romagna
(Rüya, Turchia/2016) di Dervis¸ Zaim (106')
Dervis¸ Zaim, cineasta e romanziere, è una delle voci più originali e prolifiche del giovane cinema turco. La sua opera, intrisa di mistica, tradizione e filosofia, è una fonte preziosa per comprendere la complessità e la profondità delle tante anime della cultura turca. Protagonista del suo ultimo film una giovane architetto alle prese con l'innovativo
progetto di una moschea ispirato al mito dei Sette dormienti. Combattuta fra libertà di coscienza e forzata lealtà, finirà per oscillare tra mondi paralleli, in una rêverie in cui realtà, sogno e mito si fondono e rispecchiano.
Incontro con Dervis¸ Zaim
Ingresso libero
(Unbounded, Cina/2018) di Zheng Hao (90')
Un docufilm inedito dedicato alla figura e alla poetica di Zhang Dali, uno dei maggiori artisti cinesi contemporanei, pittore, scultore, performer, fotografo e street artist (è il padre della graffiti art in Cina). Il titolo del film richiama la convinzione di Zhang Dali che l'arte sia l'unica forma espressiva capace di ‘superare ogni frontiera' e raccontare l'essenza stessa delle nostre vite.
Introducono Zheng Hao e Zhang Dali. Modera Marina Timoteo (Direttore Istituto Confucio dell'Università di Bologna).
In occasione della mostra Meta-Morphosis di Zhang Dali (Palazzo Fava, dal 23 marzo al 24 giugno)
(Cina/2017) di Hanjian Liang (94'). Drammatico. Dai 12 anni in su
In una zona remota della Cina, il giovane Sam viene a sapere che la sua ragazza, Chelsea, che non vede da molto tempo, è rientrata in città senza dare alcuna notizia, e decide di cercarla. Allievo della Beijing Film Academy, Hanjian Liang, al suo esordio, ci restituisce con uno stile rigoroso ritratti sfaccettati e di grande intensità di personaggi complessi, tormentati, spaesati, che non hanno ancora trovato una direzione nel mondo.
Drammatico. Dai 12 anni in su
In collaborazione con Asian Film Festival
(Tereddüt, Turchia-Francia-Germania-Polonia/2016) di Yes¸im Ustaog˘lu (105')
Sesto lungometraggio di Yes¸im Ustaog˘lu, regista premiata e apprezzata nei festival internazionali, mette a confronto due modelli femminili agli antipodi: S¸ehnaz è una psichiatra moderna e indipendente, Elmas una sua paziente, proveniente da una famiglia tradizionalista. Ma hanno in comune più di quel che appare. Un film al femminile in un cinema "ancora troppo legato a un punto di vista maschile su questi argomenti" (Yes¸im Ustaog˘lu).
Ingresso libero
(Sonbahar, Turchia-Germania/2008) di Özcan Alper (99')
Opera prima premiata in vari festival internazionali, rilegge criticamente la storia recente della Turchia. Incarcerato per motivi politici nel 1997, quando era uno studente universitario di soli ventidue anni, Yusuf è rilasciato dopo dieci anni e ritorna nel paese d'origine, nella regione orientale del Mar Nero. A casa ritrova solo l'anziana madre malata, l'intero paese sembra abitato da soli vecchi. L'amore per una prostituta georgiana gli appare come l'unica strada per sfuggire alla solitudine.
Ingresso libero
(Bug˘day, Turchia-Germania-Francia-Svezia-Qatar/2017) di Semih Kaplanog˘lu (123')
Primo film in inglese di Kaplanog˘lu, immagina un futuro apocalittico in cui il pianeta è devastato da cambiamenti climatici e carestie e in cui i migranti sono respinti con mura magnetiche. Il tema fantascientifico e ambientale diventa spunto per una più ampia riflessione sulla contemporaneità e sulla stessa esistenza dell'uomo.
Ingresso libero
(Italia-Francia/1974) di Pier Paolo Pasolini (129')
L'ultimo film della Trilogia della vita è anche quello dove forse si esprime più poeticamente il senso dell'utopia pasoliniana, evocando una dimensione popolare e fantastica dove il sesso è vissuto con libera spregiudicatezza in un passato magico, violento e intatto. Le scenografie di Dante Ferretti, i costumi di Danilo Donati, la fotografia di Giuseppe Ruzzolini, contribuiscono allo splendore figurativo di un film ispirato alle fiabe arabe e girato in Etiopia, Yemen, Iran e Nepal. (rch)
Lezione di Marco Antonio Bazzocchi (Università di Bologna)
(Francia/2000) di Agnès Varda (85')
Partendo dal celebre dipinto di Millet, Varda costruisce un saggio per immagini attorno al tema dello spigolare (glaner in francese), cioè raccattare, raccogliere, recuperare cose e oggetti. Videocamera alla mano, attraversa la Francia rintracciando le esperienze dei raccoglitori in campagna, ma anche di chi ha fatto sua questa pratica per bisogno, gioco o principio etico fra i cassonetti e i vicoli di Parigi. Ma la spigolatrice per eccellenza è proprio lei, Agnès, che per mestiere e vocazione raccoglie immagini, storie, riflessioni sul tempo che passa.