Salut les cubains (Francia-Cuba/1971, 30'), Black Panthers (Francia-USA/1968, 31'), Réponses de femmes (Francia/1975, 8'), Ulysse (Francia/1983, 22')
Al via il nostro omaggio dedicato a una grande cineasta, Agnès Varda, una donna che ha attraversato gli avvenimenti del secolo scorso e che ancora oggi è autrice di un cinema vivo e vitale, come dimostra il nuovo, straordinario Visages villages. Quattro corti emblematici del cinema di Varda. Documentario, fotografia, temi politici e sociali, la donna, il ricordo. Salut le cubains è un dinamico e gioioso montaggio a ritmo di cha-cha-cha di foto scattate all'indomani della rivoluzione castrista. Black Panthers è girato a Oakland durante il processo a Huey Newton, fondatore delle Pantere nere. Réponses de femmes raccoglie interviste a donne sull'essere donna. Ulysse decostruisce una foto scattata tre decadi prima su una spiaggia egiziana.
(Hard Eight, USA/1996) di Paul Thomas Anderson (102')
Paul Thomas Anderson al debutto. Il luogo è Reno, Nevada, l'ambiente quello dei giocatori di casinò senza talento né fortuna. Ciascuno ha però la propria storia, e soprattutto ce l'ha Philip Baker Hall, che da un lato fa da mentore allo sprovveduto John C. Reilly e dall'altro deve tenere a bada un passato ingombrante, in agguato nella persona di Samuel L. Jackson. È il cinema di qualcuno che ha visto bene Altman, Tarantino e i Coen, e sta per trovare la propria strada. Magnifiche prove di attori, la ‘squadra' di Anderson, che però (Jackson a parte) solo occasionalmente troveranno altrove ruoli all'altezza della loro qualità. (pcris)
(USA/2015) di Noah Baumbach (84')
La vita di Tracy, giovane e annoiata matricola di un college newyorkese e aspirante scrittrice cambia dopo l'incontro con la più matura sorellastra Brooke. Una gustosa rivisitazione della screwball comedy classica, un film che combina l'energia di certi college movie degli anni Ottanta ai temi cari del cinema di Baumbach, come la perdita delle illusioni giovanili e l'eterna ricerca del proprio posto nel mondo.
(Francia/1991) di Agnès Varda (118')
Nel 1990 Jacques Demy è gravemente malato. Agnès Varda, sua moglie da trent'anni, decide che è giunto il momento di fare un film insieme: un film costruito sulle memorie di ‘Jacquot', sulla sua infanzia a Nantes durante l'occupazione nazista, sul garage del padre che lo vorrebbe meccanico mentre lui sogna il cinema e sogna Parigi. La vita e l'arte, come e più di sempre: pellicola usurata (è un Chaplin) raschiata per far posto alle proprie visioni, gesto cinefilo e iconoclasta; personaggi reali che incrociano la Catherine Deneuve di Les Parapluies de Cherbourg, l'Anouk Aimée di Lola. Commozione trattenuta: secondo etica nouvelle vague, l'amour du cinéma vince su tutto. (pcris)
(URSS/1966) di Andrej Tarkovskij (186')
Opera seconda di Tarkovskij, capolavoro del cinema sovietico, è dedicato alla vita del grande pittore di icone vissuto tra Trecento e Quattrocento. "Lontano da intenti di realismo storico, intesse una visione dell'arte come dono inspiegabile e scommessa con il destino che contrasta con l'indole razionale dell'uomo e con la sua incapacità di accettarsi. Andrej Rublëv è l'artista della modernità, colui che traghetta la pittura dal formalismo bizantino ad un'umanizzazione vicina a quella degli artisti rinascimentali" (Serafino Murri).
Introduce Anna Fiaccarini
Prima della proiezione, specialty coffee e pasticceria del Forno Brisa per tutti gli spettatori.
In collaborazione con Forno Brisa e FICE Emilia-Romagna
(Boogie Nights, USA/1997) di Paul Thomas Anderson (156')
"Sapevo che sotto quei jeans c'era qualcosa di magnifico che aspettava solo d'essere scoperto", sentenzia Burt Reynolds col piglio di qualsiasi uomo d'affari americano sicuro del suo intuito. Siamo nel 1977, il suo business sono i film porno, e il portatore di quel magnifico qualcosa è Mark Whalberg, di colpo trasformato da cameriere a superstar, sia pure di retrovia. Non c'è alcuna scena hard, solo un disvelamento finale quando tutto ormai volge a una fine strafatta e impietosa; c'è invece la ricostruzione di un mondo, "con amore e squallore", e c'è un'orchestrazione di personaggi e attori. La lezione generale è quella di Altman e ci sono un paio di espliciti richiami a Scorsese, ma il film è già tutto di Paul Thomas Anderson. (pcris)
(Sans toit ni loi, Francia/1985) di Agnès Varda (105')
Il ritratto di una giovane donna ‘senza tetto né legge' (Sandrine Bonnaire) ricostruito attraverso le testimonianze raccolte dopo la sua morte. "Mona non è l'ultima figura di ‘sbandata' (bande à part avrebbe detto Godard) concepibile al cinema, ma un'attualizzazione della santità femminile, ricerca dell'estremo che diventa avventura solitaria e crudele sulle strade del mondo. Mona è dura e priva di cedimenti" (Piera Detassis). Leone d'oro a Venezia.
(Un sac de billes, Francia/2017) di Christian Duguay (110')
La storia di due fratelli ebrei in fuga per sopravvivere nella Francia occupata dai nazisti, dal romanzo autobiografico di Joseph Joffo, già portato sullo schermo da Jacques Doillon nel 1975. "La storia è così forte, ma soprattutto così sfortunatamente universale, che è impossibile non vederci l'attualità, la sofferenza, e sì, a volte i momenti di felicità delle popolazioni che si spostano oggi nel mondo" (Christian Duguay).
Drammatico, Avventura. Dai 10 anni in su
Selezione di cortometraggi (40')
La stagione più colorata dell'anno è ormai alle porte e in Cinnoteca ci prepariamo ad accoglierla con una selezione di corti animati a tema. Seguirà una merenda offerta da Alce Nero e un laboratorio per divertirsi a inventare fiori bizzarri alla maniera degli artisti futuristi.
Animazione. Dai 3 anni in su
(Francia/1982) di Agnès Varda (63')
"Questo film esplicita bene il progetto di cui ho inaugurato la pratica in La Pointe courte, L'Opéra-Mouffe e in Cléo: filmare i passanti come in un documentario ma includere queste immagini in una finzione per far sentire agli spettatori - tramite degli sconosciuti filmati - le emozioni dell'eroina. Qui, la gente, i pescatori, le donne che attendono e i vicini misteriosi raccontano ciò che questa donna e il suo giovane figlio non sanno dire. [...] È un documentario? No, un documenteur (documentitore)" (Agnès Varda).
(Italia/2016) di Gianni Amelio (103')
"Potrebbe essere un film inglese: la trama è tutta costruita sulla paura di esprimere i propri sentimenti, sull'incapacità di trovare le parole giuste per dirli. La tenerezza è un meraviglioso viaggio nell'infanzia, un mondo nel quale Amelio ama ritornare e che si diverte a rintracciare anche laddove sembra essere obliterato. Naturalmente ostinarsi a rimanere bambino, per un adulto, è una nevrosi: per questo nella trama sono in agguato il dolore e la morte" (Alberto Crespi).
Al termine della proiezione ne discuteranno con il pubblico presso la Biblioteca Renzo Renzi gli psicoanalisti Vittorio Ferioli e Maria Moscara
(Italia/2012) di Paolo e Vittorio Taviani (76')
Dopo una fase calligrafica della loro lunga carriera, i fratelli Taviani spogliano il proprio cinema di qualsiasi orpello e realizzano un sorprendente esempio di film militante. Negli occhi dei carcerati di Rebibbia che interpretano il Giulio Cesare di Shakespeare si leggono, non dette, tutte le vite controverse e le esistenze violente di un'Italia segregata. (aa)
precede
La battaglia delle tigelle (Italia/2017) di Chiara Caliò (5')
In occasione dello spettacolo Il giardino dei ciliegi. Trent'anni di felicità in comodato d'uso (regia di Nicola Borghesi) in scena all'Arena del Sole dal 17 al 30 marzo. Presentando il biglietto d'ingresso al film, sconto del 30% sull'acquisto di un biglietto per lo spettacolo all'Arena del Sole.
In collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione
(Italia/2018) di Graziano Diana, Giancarlo De Cataldo (76')
Il film 'documento' ripercorre le tappe più significative della vita del presidente più amato dagli italiani. Uno spaccato di vita politica e personale raccontato con linguaggi diversi, dal documentario alla fiction, alla riflessione storica e pedagogica, fino alla graphic novel animata, a cura dell'illustratore Manuelle Mureddu e al fumetto. Un ritratto 'pop' e mai convenzionale di un grande 'combattente' che ha attraversato il Novecento e le sue più laceranti contraddizioni: due guerre mondiali, il fascismo e l'antifascismo, il boom, il terrorismo e le nuove speranze economiche e sociali della prima metà degli anni Ottanta. Giancarlo De Cataldo (autore del libro Il Combattente - come si diventa Pertini, da cui il film è tratto), come narratore presente in scena, incontra testimoni illustri della vita e dell'eredità di Sandro Pertini, come Giorgio Napolitano, Emma Bonino, Gad Lerner, Eugenio Scalfari, Domenico De Masi e Gherardo Colombo, ma anche personaggi dello spettacolo e dello sport come Antonello Venditti, Raphael Gualazzi, Ricky Tognazzi e Dino Zoff. Ne nasce un inedito mosaico di racconti e pareri, impreziosito dai dialoghi del regista con un gruppo di giovani, rappresentativi di una generazione alla ricerca di modelli di riferimento, ma spesso sprovvista degli strumenti per conoscere e ricordare.
"Per noi il combattente Pertini è qualcosa di più di un santino oleografico: è un'affinità elettiva, è l'integrità che illumina la lunga notte del regime e della prima repubblica, è l'orgoglio delle idee, è la furia della battaglia. È l'eroe incorruttibile, libero, severo, ma anche guascone e maldestro, che tutti noi vorremmo avere accanto" (Giancarlo De Cataldo).
In concerto: Laser Geyser (Bo–post punk) + Legless (Bo-punk rock)
Laser Geyser: Cangio, JJ e Robert sono i Laser Geyser, nella nuova formazione a tre, una vera e propria band culto, attiva da più di 10 anni con diversi singoli e due cd.
Musicalmente onnivora, la band viene descritta come un festino tra i Replacements, gli Hot Snakes e i Weezer. Non perdeteveli perché suoneranno in anteprima i pezzi tratti dal loro nuovo disco "Sons of Lightning" che vedrà la luce prima dell'estate.
Legless: Correva l’anno 2004 e quattro amici ancora sbarbi stavano impugnando i propri strumenti formando i Legless. Nel corso degli anni hanno pubblicato due album “Pleasures, Paranoids and Parties” e “Till That Morning”. Billy, James, Franco e Stefanissimo hanno quasi ultimato il nuovo album, accelerando e addolcendo la melodia a loro piacimento, fondendo punk, rock e pop, incammellandosi proprio come piace fare a loro, e ci presenteranno alcuni dei nuovi pezzi più le hit che siamo abituati a cantare.
Ingresso concerto: 8 €
concerti di musica classica
8 giugno | I venerdì dei Semchukisti
Concerto X
Musicisti Dipartimento Archi Accademia Pianistica Imola
9 giugno | Concerto da camera
Gli amorosi perdimenti
Le Vipere Gentili, violini e viola da gamba
10 giugno | Recital pianistico
J.S. Bach: partiti e preludi (presentazione cd)
Enrico Elisi, pianoforte
16 giugno | Concerto da camera
Ricordi e peccati di vecchiaia
Barbara Vignudelli, soprano - Muriel Grifò, pianoforte
17 giugno | Concerto strumentale nella Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore
Le musiche dei frati Sant’Agostino
22 giugno | I venerdì dei Semchukisti
Concerto XI
Musicisti Dipartimento Archi Accademia Pianistica Imola
Ingresso ad offerta fino ad esaurimento posti. A concerto iniziato, non saranno più ammessi spettatori nell’Oratorio.
concerti di musica classica
1 maggio | Concerto da camera
Mozart e dintorni
Boisè Trio, flauto, clarinetto e fagotto
4 maggio | I venerdì dei Semchukisti
Concerto VII
Musicisti Dipartimento Archi Accademia Pianistica Imola
5 maggio | Recital chitarristico
Sor e Mertz: due romantici a confronto
Giuseppe Chiaramonte, chitarraConcerto corale
6 maggio | Recital clavicembalistico
SCARLATTIANA
Andrea Chezzi, clavicembalo
12 maggio | Concerto da camera
Un classico allegro con spirito
Duo Estense, flauto e pianoforte
13 maggio | Recital pianistico
Valzer e gondoliere da Venezia a Vienna
Ilaria Tramannoni, pianoforte
14 maggio | Guida all’ascolto presso BAM Serafino Rossi: Sala Capitolare | Via Zamboni, 15
IL CANTO GREGORIANO
Antonio Lorenzoni, relatore
18 maggio | I venerdì dei Semchukisti
Concerto VIII
Musicisti Dipartimento Archi Accademia Pianistica Imola
19 maggio | Concerto da camera h 18
La nascita del trio
Trio G. Torelli, violino, flauto traversiere e cembalo
19 maggio | Concerto strumentale h 21 presso Tempio San Giacomo Maggiore | Piazza Rossini
Lodate Dio sel suo Santuario
Imola Brass Band
20 maggio | Concerto strumentale h 21
La Francia dei Luigi
Baroque à la coque, ensemble barocco
21 maggio | Concerto di mandolini h 21 presso Tempio San Giacomo Maggiore | Piazza Rossini
Tra le corde del ‘700
Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore
25 maggio | I venerdì dei Semchukisti
Concerto IX
Musicisti Dipartimento Archi Accademia Pianistica Imola
26 maggio | Recital pianistico
Viaggio a Vienna
Gianluca Di Donato, pianoforte
27 maggio | Recital pianistico
Il giro del mondo in 88 tasti
Salvatore Vaccarella, pianoforte
30 maggio | h 21 Guida all’ascolto presso BAM Serafino Rossi: Sala Capitolare | Via Zamboni, 15
Camillo Cortellini, bolognese, messe e madrigali
Pierpaolo Scattolin, relatore
Ingresso ad offerta fino ad esaurimento posti. A concerto iniziato, non saranno più ammessi spettatori nell’Oratorio.
concerti di musica classica
1 aprile | Concerto da camera
Atmosfere del primo ‘900
Claudio Zotti, violino - Caterina Criscione, pianoforte
2 aprile | Recital Chitarristico
La chitarra nella Spagna barocca
Davide Fabbri, chitarra barocca
6 aprile | I venerdì dei Semchukisti
Concerto IV
Musicisti Dipartimento Archi Accademia Pianistica Imola
7 aprile | Concerto corale
L’Inno e la preghiera nella polifania
Corale SS. Giuseppe ed Ignazio
8 aprile | Musica antica
FRUCTUS SALVIFICUS
Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore
13 aprile | I venerdì dei Semchukisti
Concerto V
Musicisti Dipartimento Archi Accademia Pianistica Imola
14 aprile | Concerto da camera
Omaggio a Giochino Rossini
Mariangela Rosolen, soprano - Francesco Ricci, pianoforte
15 aprile | Recital pianistico
Ricordando Claude Debussy
Stefano Ruiz de Ballesteros, pianoforte
21 aprile | Concerto da camera
Il viaggio in salotto: evocate lontananze
Manuela Rasori, soprano - Chiara Sintoni, pianoforte
21 aprile | h 21 BAM Serafino Rossi: Sala Capitolare | Via Zamboni, 15
Guida all’ascolto: musica e musicisti a San Petronio
Michele Vannelli, relatore
22 aprile | Recital Chitarristico
Armonie e melodie sulla chitarra
Giacomo Parimbelli, chitarra
25 aprile | Concerto strumentale
Dal Barocco al Classicismo di Mozart
Manfredini Ensemble, flauto, quartetto d’archi e cembalo
27 aprile | I venerdì dei Semchukisti
Concerto VI
Musicisti Dipartimento Archi Accademia Pianistica Imola
28 aprile | Recital pianistico
La musica di Giacomo Ronchini, pianoforte
29 aprile | Duo pianistico
Quattro mani all’opera
Fuego Duo, pianoforte a 4 mani
Ingresso ad offerta fino ad esaurimento posti. A concerto iniziato, non saranno più ammessi spettatori nell’Oratorio.
Con Teresa Ruggeri
Lo spettacolo si ispira alla storiografia sulla pittrice italiana Artemisia Gentileschi e al romanzo su di lei scritto da Anna Banti nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, in una Firenze bombardata.
La fama di Artemisia Gentileschi (1593-1653), pittrice del primo Seicento, è dovuta alla capacità dell’artista di affrontare una carriera riservata solo agli uomini e soprattutto di riuscire ad avere successo nonostante i molti ostacoli, tra cui un processo per stupro di cui fu vittima a 17 anni, e una vita avventurosa, solitaria e indipendente. Artemisia, vissuta negli stessi anni rivoluzionari di Galileo e di Caravaggio, è una delle prime figure femminili autonome dell’età moderna.
Anna Banti (1895-1985), fu una scrittrice che abbandonò la critica d’arte per scrivere romanzi, forse perché moglie di uno dei più celebri storici dell’arte italiani, Roberto Longhi. I personaggi principali sono tre: Anna Banti, Artemisia Gentileschi e una conferenziera contemporanea. Tre donne che si incontrano sulle rovine prodotte dal tempo. Donne morte e vive hanno bisogno dell’esempio di esperienze altrui per comprendere la propria e per trovare il proprio posto nella storia, nel tempo che corre sempre più velocemente. “Rovine del tempo” è una scena “notturna”, dominata dall’oscurità, attraversata da luci che si ispirano alla pittura seicentesca ma in chiave contemporanea che allude forse alle tenebre di questo mondo tecnologico.
Dopo lo spettacolo si terra’ l’incontro con la regista Julia Varley (Odin Teatret – Danimarca)
con: Teresa Ruggeri
Regia: Julia Varley
performance di sport teatro della Compagnie CK-Points
Lo sport parlato e praticato, lo sport rappato e cantato, lo sport illustrato con le tecniche del writing.
Dalle ore 18, in un campo disegnato dalla luce, gli attori in residenza da Torcy, gli studenti, gli allievi dei Quartieri Teatrali e il pubblico sono chiamati a partecipare a uno specialissimo torneo di calcetto.
In campo o fuori, con il corpo, con la voce o col colore, la performance immersiva L-ARCHE è aperta a tutte e tutti.
Premio Roberto Daolio per l'arte pubblica
Il premio, giunto alla sua V edizione, nasce nel ricordo vivo di Roberto Daolio, scomparso nel 2013, e della sua sensibilità di curatore e critico nel riconoscere e coltivare i segni del nuovo.
Col suo appassionato lavoro di docente all'Accademia di Belle Arti, Roberto Daolio a partire dagli anni '70 ha contribuito a far crescere moltissimi artisti, a promuoverli, a farli riconoscere nel sistema dell'arte e, infine, ha concentrato gran parte del suo impegno in Accademia nell'ambito della Public Art, privilegiandola come pratica formativa di lettura ed intervento negli spazi pubblici non deputati all’arte. Alla volontà della famiglia di offrire a un giovane artista studente dell'Accademia una generosa borsa di studio, si è unita quella di Little Constellation della Repubblica di San Marino – il network internazionale col quale Roberto Daolio ha collaborato negli ultimi anni – arricchendo il Premio con una residenza d’artista in Islanda.
Premiazione dei vincitori 2017 e presentazione della V edizione 2018.