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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 49 min 6 sec fa

Il Jazz Italiano per Amatrice @Bologna

Mer, 08/31/2016 - 13:29

anche Bologna si mobilità per le zone colpite dal sisma con una maratona jazz promossa dalle associazioni NuFlava e Arci Bologna

Il jazz bolognese si mobilita a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto nel Centro Italia e si dà appuntamento domenica 4 settembre nella tensostruttura del Parco della Montagnola, per una maratona musicale (dalle ore 18 alle 24) promossa dall’associazione NuFlava – presieduta dal musicista Piero Odorici – e da Arci Bologna, in collaborazione con Antoniano Onlus e con il patrocinio del Comune di Bologna.

L’evento rientra nell’ambito dell’iniziativa “Il jazz italiano per Amatrice e per gli altri territori colpiti dal sisma” promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e realizzato da Associazione I-Jazz, unitamente a MIDJ Musicisti italiani di Jazz e Casa del Jazz. Una giornata di solidarietà musicale, con la direzione artistica di Paolo Fresu, nata nel 2015 per porre l’attenzione sulla ricostruzione de L’Aquila e per animarne il centro storico; dopo gli eventi delle scorse settimane gli organizzatori hanno però deciso, in accordo con il capoluogo abruzzese, di dedicare la maratona del jazz italiano a un’altra comunità ferita da un altro tragico sisma, dando vita a un evento diffuso su tutto il territorio italiano. Dalla cima Heilbronner del Monte Bianco all’isola di Lampedusa: hanno già superato quota 20 le città che hanno aderito all’iniziativa e sono oltre 500 i musicisti jazz che il 4 settembre si esibiranno a titolo gratuito.

A Bologna, hanno già risposto all’appello lanciato da Piero Odorici tanti artisti e altri potrebbero aggiungersi nei prossimi giorni.

L’ingresso è a offerta libera e i fondi raccolti durante la serata saranno destinati al restauro ed alla riapertura del Cinema Teatro Comunale “Giuseppe Garibaldi” di Amatrice, luogo simbolo della cultura e della ricostruzione del tessuto sociale di uno dei centri storici distrutti dal sisma.

A partire dalle ore 18 si alterneranno sul palco della Montagnola:

Piero Odorici e Roberto Rossi Quintetto
Piero Odorici, sax tenore
Roberto Rossi, trombone
Marco Bovi, chitarra
Stefano Travaglini, contrabbasso
Alfred Kramer, batteria

Cristina Renzetti e Tati Valle “As Madalenas”
Cristina Renzetti, voce percussioni e chitarra
Tati Valle, voce percussioni e chitarra

Diego Frabetti Quartetto
Diego Frabetti, tromba
Onofrio Panciulli, piano
Francesco Angiuli, contrabbasso
Stefano Paolini, batteria

Chiara Pancaldi Quartetto
Chiara Pancaldi, voce
Giancarlo Bianchetti, chitarra
Stefano Travaglini, contrabbasso
Alfred Kramer, batteria

Michela Calzoni Quartetto
Michela Calzoni, voce
Jimmy Villotti, chitarra
Stefano Travaglini, contrabbasso
Stefano Paolini, batteria

Silvia Donati e Giancarlo Bianchetti “Duos”
Silvia Donati, voce
Giancarlo Bianchetti, chitarra

Jimmy Villotti trio
Jimmy Villotti, chitarra
Stefano Travaglini, contrabbasso
Piero Odorici, batteria

Valerio Pontrandolfo Quartetto
Valerio Pontrandolfo, sax tenore
Francesco Angiuli, contrabbasso
Marco Bovi, chitarra
Piero Odorici, batteria

Michele Vignali e Barend Middelhoff Quintetto
Michele Vignali, sax baritono
Barend Middelhoff, sax tenore
Onofrio Panciulli, piano
Stefano Travaglini, contrabbasso
Alfred Kramer, batteria

Angelo Adamo Quartetto
Angelo Adamo, armonica
Onofrio Panciulli, piano
Francesco Angiuli, contrabbasso
Stefano Paolini, batteria

Fuga dal Paradiso

Mer, 08/31/2016 - 12:57

Brani Incolti: Vegetazioni letterarie alle serre

Fuga dal Paradiso è un romanzo sequenziale ideato da Vasco Rialzo e Daniela Rispoli, in cui otto autori si sono dati il cambio alla scrittura, capitolo dopo capitolo e senza confronti tra loro.
La presentazione del libro avrà come ospiti gli autori Daniela Rispoli, Vasco Rialzo, Gianluca Morozzi e Fiorenza Renda.

Incontro con Piero Boitani

Mer, 08/31/2016 - 11:56

Le voci dei Libri - I sabati dell'Archiginnasio

Piero Boitani parla del suo libro Il grande racconto di Ulisse (Il Mulino)
​ Interviene con l’autore Giulio Guidorizzi.

"Sono Odisseo, figlio di Laerte, noto agli uomini per tutte le astuzie, la mia fama va fino al cielo": la figura che ha letteralmente afferrato l'immaginario occidentale sino a plasmarne le fondamenta culturali è inafferrabile.

Ulisse, l'eroe del multiforme ingegno, continua ad affascinarci proprio per questo. E' l'uomo del travestimento, dell'ambiguità, delle molteplici identità, dei giochi di parola, della manipolazione politica, le cui uniche verità risiedono forse nel suo essere uomo sino in fondo e nel talento di narratore supremo, tanto che lo si ascolterebbe raccontare le sue "imprese meravigliose" fino "all'aurora divina".

Dall'isola di Calipso a quella dei Feaci, dell'accecamento di Polifemo al canto ingannatore delle Sirene, dai sortilegi di Circe, maga incantatrice, alla discesa nell'Ade, al drammatico incontro con i mostri Scilla e Cariddi, per giungere allo sterminio dei Proci e al riconoscimento finale con Penelope: nel suo lungo errare durante il viaggio di ritorno a Itaca va incontro ad avventure strabilianti, ponendosi come campione dell’intelligenza, della conoscenza, dell’esperienza, della virtù etica e della sopravvivenza. Ma la vera attrazione magnetica che ancora oggi il personaggio mitico continua a esercitare su di noi è quella delle sue metamorfosi nel tempo. Ulisse è ovunque, il suo vero viaggio è senza fine.

Incontro con Andrea Carandini

Mer, 08/31/2016 - 11:50

Le voci dei Libri - I sabati dell'Archiginnasio

In collaborazione con il FAI, Fondo Ambiente Italiano:
Incontro con Andrea Carandini, Presidente del FAI, per la presentazione del suo libro Laudato Si’ (FAI).

È possibile individuare nell'enciclica Laudato Si' «sulla cura della casa comune» di Papa Francesco molta della crisi del presente. Prima di tutto nel riconoscimento della radice umana della crisi ecologica, dal degrado ambientale all'inquinamento del pianeta, dal surriscaldamento allo sfruttamento intensivo delle terre, dallo spreco delle risorse idriche alla dissipazione della biodiversità naturale.

Quasi imperativa la constatazione che il patrimonio della terra, intesa come «casa comune» dell'umanità, non può essere riferito solo all'ambiente. Sono molte perciò le suggestioni che il FAI, nel realizzare la sua missione, ritrova nelle parole della Laudato Si'. In particolare quando Papa Francesco ricorda che insieme al patrimonio naturale c'è anche un patrimonio storico, artistico e culturale ugualmente minacciato, e ancora di più quando non dimentica la varietà di associazioni che intervengono a favore del bene comune per proteggere, risanare, migliorare o abbellire qualcosa che appartiene a tutti. 

Così è nato il progetto di questa discussione, variegate conversazioni raccolte in un unico volume, che documentano un dibattito che si è sviluppato per qualche mese sulle pagine del sito del FAI subito dopo la promulgazione della Laudato Si’, il 18 giugno del 2015. 

Incontro con Andrea De Carlo

Mer, 08/31/2016 - 11:44

Le voci dei Libri - I sabati dell'Archiginnasio

Incontro con Andrea De Carlo In occasione della presentazione del suo nuovo libro L’Imperfetta meraviglia (Giunti). Dialoga con l’autore Antonio Franchini.

«Cosa mi volevi chiedere?» Lei sente di nuovo la piccola onda di allarme salirle dentro. «Perché la meraviglia è imperfetta?» Lui la fissa, in attesa. Lei si chiede se dovrebbe cercare una risposta accurata, o cavarsela con una battuta; alla fine parla senza riflettere. «Perché non dura.» 

Succede in Provenza, d’autunno, stagione che mescola le prime umide nebbie con un lungo strascico di calore quasi estivo. I borghi e le ville si stanno vuotando di abitanti e turisti. Ancora un grande evento però si prepara. Quasi a sorpresa, sul locale campo di aviazione, si terrà il concerto di una celebre band inglese, i Bebonkers, un po’ per fini umanitari, un po’ per celebrare il terzo matrimonio di Nick Cruickshank, vocalist del gruppo e carismatico leader. I preparativi fervono, tutti organizzati con piglio fermo da Aileen, futura moglie di Nick.

In paese c’è una gelateria gestita da Milena Migliari, una giovane donna italiana che i gelati li crea, li pensa, li sperimenta con tensione d’artista. Un rovello continuo che ruota attorno all’equilibrio instabile del gelato, alla sua meraviglia imperfetta perché concepita per essere consumata o per liquefarsi, per non durare. Milena ha detto addio agli uomini e convive da qualche anno con Viviane. Un rapporto solido, quasi a compensare l’evanescenza dei gelati, l’appoggio di una donna stabile e forte al punto che, tra qualche giorno, Milena si sottoporrà alla fecondazione assistita.

Eppure, in fondo, Milena non ha voglia di farlo davvero questo passo che forse non ha proprio deciso. Incerta senza confessarselo, Milena. Come Nick, che si domanda da quando il suo rapporto con Aileen ha perso l’incanto dei primi tempi. Così, una rockstar inglese e una ragazza italiana incrociano i loro destini e nel giro di tre giorni, dal mercoledì al venerdì, tutto accelera e precipita in un vortice inevitabile ed esilarante.

Un romanzo che alterna il ritmo del rock, la leggerezza della commedia brillante e la profondità del tempo che tutto cambia e modifica. Un continuo mutamento che è la bellezza della vita, la possibilità di essere veramente, fino in fondo, quel che siamo. 

Incontro con Ivano Dionigi

Mer, 08/31/2016 - 11:41

Le voci dei Libri - Presentazione di "Il presente non basta. La lezione del latino"

Ivano Dionigi, Il presente non basta. La lezione del latino (Mondadori) 
Ne parlano con l’autore Romano Prodi e Matteo Maria Zuppi

Qual è l’eredità che lo studio dei classici lascia a tutti noi? È la domanda che si pone al termine del suo mandato il rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi, illustre latinista che in una brillante lezione ha raccontato come e quanto la lingua latina abbia contato nella sua formazione professionale e politica.

Il latino, secondo il professor Dionigi, ci insegna la centralità della parola e l’importanza di una disciplina che aiuti a distinguere tra semplici vocaboli e parole portatrici di senso e verità. Dallo studio del latino ereditiamo inoltre la percezione della centralità del tempo e del ruolo fondamentale che la storia e la memoria rivestono nella nostra identità. E, infine, il latino ci insegna l’importanza dell’agire per il bene comune e il senso di una politica che rappresenta l’espressione più nobile dell’uomo.

La lingua latina non ci appartiene, siamo noi ad appartenere ad essa: riguarda tutti noi, perché matrice della nostra lingua, della nostra cultura, della nostra Europa.

Ivano Dionigi, professore ordinario di Letteratura latina, è stato Magnifico Rettore dell’Università di Bologna dal 2009 al 2015.

Incontro con Corrado Augias

Mer, 08/31/2016 - 11:36

Le voci dei Libri - I sabati dell'Archiginnasio

Uno dei più amati scrittori italiani, Corrado Augias, si addentrerà dentro i segreti di una città misteriosa, dal fascino antico e oggi al centro purtroppo delle cronache, Istanbul.

Questo libro è il racconto, potremmo forse dire il romanzo di Istanbul. Protagonista una città prodigiosa, le cui rovine sono parte integrante della sua fisionomia. A comporne la trama ci sono le storie degli uomini e delle donne che l’hanno fondata, vissuta, trasformata, e che ne hanno cambiato il destino; a tenerle insieme le parole di un narratore capace, come raramente accade, di fondere nello stesso sguardo sapere e meraviglia.

Senza sottrarsi al fascino di quell’esotismo che contraddistingue Istambul, Corrado Augias ne solleva con garbo il velo per scoprire la sostanza piú autentica della città, quella che il turista non può o non sa cogliere. Lo fa raccontando. Storie di imperatrici bellissime e crudeli, di sultani capaci di molta saggezza o di altrettanta follia, di avventurieri, conquistatori, di regine, di schiave, e di schiave che diventano regine.

Di questa città inquieta – uno dei non molti posti che hanno contribuito a dare al mondo un destino – Corrado Augias ci racconta il grande passato e l’enigmatico presente, trasmettendoci quel senso di incantamento che ha caratterizzato il suo primo incontro con la città, e che si è rinnovato a ogni visita successiva. I segreti di Istanbul è anche questo: la storia di una progressiva inesausta scoperta.

Pericolo Giallo

Mer, 08/31/2016 - 11:16

Incontro con l'autore Fulvio Ervas

"All'Audi veniva attribuito un potere magico. Sovrannaturale. Stucky si grattò la testa. Cosa stava succedendo?"

Non solo massaggi, offrono i centri massaggio cinesi di Treviso: lo sanno i passanti, lo sanno i clienti, lo sa la polizia. Per chiuderli, però, qualcuno deve raccogliere le prove, e quel qualcuno è l'ispettore Stucky. È un compito non del tutto ingrato, lento e paziente. Lontano dalla furia della strada, dove un'Audi gialla semina il panico a trecento all'ora.

Rubata all'aeroporto di Malpensa, impazza sulle strade del Nordest, misteriosa e imprendibile. Scompare e riappare, beffa volanti e gazzelle, scoperchia fantasmi di una terra operosa e arrabbiata. È una terra ormai indifesa, che un bolide giallo può attraversare a suo piacimento? È diventata una terra di conquista?

Da un caso di cronaca, un nuovo mistero per l'ispettore Stucky ma anche un romanzo sulla nostra vulnerabilità, la nostra determinazione, il nostro estro, la nostra capacità un po' rocambolesca, ma inesauribile, di inventare soluzioni.

Giovedì 29 settembre alle 18 in Auditorium Enzo Biagi Fulvio Ervas parlerà del suo ultimo libro Pericolo giallo con Piero Di Domenico. L'incontro è realizzato in collaborazione con l'editore Marcos y Marcos.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Basketball R-Evolution

Mer, 08/31/2016 - 11:14

Incontro con l'autore Flavio Tranquillo

"Il jazz è libertà di espressione, la musica è l'arte dell'improvvisazione, e la stessa cosa vale per il basket, in cui i fondamentali hanno la funzione delle note nella musica. Da lì in avanti si improvvisa in ambedue i campi, ed è una cosa bellissima." Wynton Marsalis

Cinque uomini, un ideale quintetto di rivoluzionari del Gioco made in Usa: l'allenatore-uomo d'affari, il giocatore all'avanguardia, lo scommettitore incallito, l'arbitro tutto d'un pezzo e il coach visionario. Storie vere che raccontano come il cambiamento, dentro e fuori dal campo, ha più a che fare con la forza di volontà e la capacità di cogliere delle opportunità che con la tecnica e il talento.

Le leggendarie imprese di Bob Douglas e degli Harlem Rens, la rivoluzione del tiro operata da Kenny Sailors, la controversa figura di Jack Molinas, la personalità senza limiti di Earl Strom e il genio tattico di Pete Newell rappresentano alcuni dei momenti più significativi dello sport che più di tutti ha incarnato la libertà d'espressione e d'interpretazione, nel Gioco come nel pensiero.

Lunedì 19 settembre alle 18 in Auditorium Enzo Biagi il giornalista Flavio Tranquillo parlerà del suo ultimo libro Basketball R-Evolution con Marco Sanguettoli. L'incontro è realizzato in collaborazione con l'editore Baldini & Castoldi.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

A dragon arrives!

Mer, 08/31/2016 - 11:11

(Ejdeha Vared Mishavad!, Iran/2016) di Mani Haghighi (107')

Nell'Iran rivoluzionario degli anni Sessanta, un ispettore di polizia indaga sull'apparente suicidio di un prigioniero esiliato in una zona desertica del Paese. Il regista, nipote del noto cineasta Ebrahim Golestan, ne riprende alcuni temi e ambientazioni: "Non è stato né un tributo, né un omaggio. Volevo ambientare il film in un'epoca abbastanza contemporanea, così ho scelto gli anni dal 1963 al 1965. Ho fatto molte ricerche su quel periodo e una delle opere più importanti è proprio Brick and the Mirror. Il film è un omaggio all'arte modernista iraniana, e quindi anche a mio nonno" (Mani Haghighi).

Pinna Morsicata

Mer, 08/31/2016 - 11:10

Incontro con l'autore Cristiano Cavina

"Anche le parole non dette hanno un peso. Perfino maggiore di quello dell'acqua. Se non dici mai niente, finisce che ti ritrovi con troppi cieli addosso."

Era l'avventuroso Pinna Morsicata del Clan di Muso Lungo, saltava sulle onde a perdifiato. La cicatrice sulla pinna lo rendeva unico, speciale. Adesso invece si lascia trasportare dalla corrente, lontano dal suo Clan, senza rotta né compagnia.

Pinna Morsicata ha perso la gioia, e quando un delfino perde la gioia, perde tutto. Si è spezzato il cuore con le sue pinne e non vuole parlarne con nessuno: pensa solo a scomparire in fondo al mare. Ma è difficile scomparire come si deve, quando ci si ritrova qualcuno tra le pinne.

Giovedì 15 settembre alle 18 in Auditorium Enzo Biagi Cristiano Cavina parlerà del suo ultimo libro Pinna Morsicata con Camilla Ghedini. L'incontro è realizzato in collaborazione con l'editore Marcos y Marcos.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Racconti dell'età dell'oro - parte 2

Mer, 08/31/2016 - 11:09

(Rom-Fra/2009) di Hanno Höfer, Razvan Marculescu, Cristian Mungiu, Constantin Popescu, Ioana Uricaru (85')

Gli ultimi quindici anni del regime di Ceausescu furono i peggiori della storia della Romania ma la propaganda li definiva "l'età dell'oro". Racconti dell'età dell'oro riadatta per il grande schermo le più note leggende metropolitane del periodo. Leggende comiche, bizzarre e sorprendenti di cui i romeni dibattevano per ore durante le lunghe code per la distribuzione del cibo. "In coda non si sapeva ciò che si sarebbe ottenuto. Trasferimmo questo principio alla pellicola: a diverse proiezioni del film avremmo presentato una combinazione diversa di episodi" (Mungiu). I sei episodi, scritti e prodotti da Cristian Mungiu e diretti insieme ad altri cinque registi romeni, sono stati dunque più volte ricombinati (cinque nella versione presentata a Cannes, quattro in quella distribuita in Italia, e in due parti, da quattro e due episodi, raccolti intorno ai temi dell'autorità e dell'amore, in Romania).

precede

TURKEY GIRL (THE LEGEND OF THE FLYING TURKEY)
(Curcanii nu zboara˘, Romania-Germania/2005) di Cristian Mungiu (20')

La seconda parte dei Racconti dell'età dell'oro è stata distribuita in Romania con l'aggiunta di un precedente cortometraggio realizzato da Mungiu per il film collettivo Lost and Found. L'episodio, intitolato Turkey Girl ma ribattezzato per l'occasione The Legend of the Flying Turkey (La leggenda del tacchino volante) racconta di una bambina che passa le giornate a parlare con un tacchino.

I corti di Cristian Mungiu

Mer, 08/31/2016 - 11:08

Mâna lui Paulista (La mano di Paulista, Romania/1998, 15')
Nici o întâmplare (Niente per caso, Romania/2000, 15')
Corul pompierilor (Il coro dei pompieri, Romania/2000, 30') 

Mungiu muove i primi passi dietro la macchina da presa con alcuni cortometraggi che ritraggono con ironia la Romania post-comunista. Tra i principali bersagli della sua satira, la televisione, invasiva al punto da offuscare la realtà, come in Mâna lui Paulista, il suo corto di diploma, dove i protagonisti sono totalmente immersi nella telenovela brasiliana Avenida Paulista, o in Nici o întâmplare, dove un ladro è scambiato per il tecnico della tv, con esiti paradossali. Al centro di Corul pompierilor, l'insolito funerale di un noto personaggio, celebrato nell'indifferenza generale.

Tutti vogliono qualcosa

Mer, 08/31/2016 - 11:06

(USA/2016) di Richard Linklater (116')

Università di Austin, Texas, 1980. Alcuni giorni nella vita di un gruppo di matricole e giocatori di baseball prima dell'inizio delle lezioni. "Questo struggente e straordinario Tutti vogliono qualcosa somiglia a tutto tranne che a un college movie. Tra le molte qualità del film, c'è quella di costituire un ironico, commosso, lucido e affettuoso studio sulla mascolinità americana. Linklater - senza sottolineature sociologiche - ci conduce all'interno della tribù degli all american boys facendoci capire quanta varietà si celi nel branco, quante sensibilità geografiche, politiche e personali si incontrino in quel preciso istante" (Roy Menarini). 

Racconti dell'età dell'oro - parte 1

Mer, 08/31/2016 - 11:02

(Rom-Fra/2009) di Hanno Höfer, Razvan Marculescu, Cristian Mungiu, Constantin Popescu, Ioana Uricaru (85')

Gli ultimi quindici anni del regime di Ceausescu furono i peggiori della storia della Romania ma la propaganda li definiva "l'età dell'oro". Racconti dell'età dell'oro riadatta per il grande schermo le più note leggende metropolitane del periodo. Leggende comiche, bizzarre e sorprendenti di cui i romeni dibattevano per ore durante le lunghe code per la distribuzione del cibo. "In coda non si sapeva ciò che si sarebbe ottenuto. Trasferimmo questo principio alla pellicola: a diverse proiezioni del film avremmo presentato una combinazione diversa di episodi" (Mungiu). I sei episodi, scritti e prodotti da Cristian Mungiu e diretti insieme ad altri cinque registi romeni, sono stati dunque più volte ricombinati (cinque nella versione presentata a Cannes, quattro in quella distribuita in Italia, e in due parti, da quattro e due episodi, raccolti intorno ai temi dell'autorità e dell'amore, in Romania).

precede

ZAPPING (Romania/2000) di Cristian Mungiu (15')

Un altro cortometraggio in cui Mungiu ironizza sulla dipendenza televisiva. Qui lo zapping è elevato a un sistema paradossale in cui ogni spettatore ha un suo proprio addetto, ridotto in condizioni lavorative punitive e sotto sorveglianza delle autorità.

Un mercoledì di maggio

Mer, 08/31/2016 - 10:55

(Chaharshanbeh, 19 ordibehesht, Iran/2015) di Vahid Jalilvand (102')

Quando un giornale di Teheran pubblica l'annuncio di un ricco benefattore che desidera donare una grossa somma di denaro a un bisognoso, una folla di persone si accalca per ricevere il premio. Chi riuscirà ad ottenerlo? "Uno spunto narrativo degno di una favola si trasforma in una lente per far venire a galla le contraddizioni e gli anacronismi di una società che fatica a uscire dal proprio stato di arretratezza. E dove il tempo - proprio come nel film, dove la narrazione salta continuamente avanti e indietro - non sembra avanzare verso il domani ma torna a ripiegarsi verso il passato" (Paolo Mereghetti).

Io la conoscevo bene

Mer, 08/31/2016 - 10:53

(Ita/1965) di A. Pietrangeli (114’)

"Io la conoscevo bene è la storia di una donna ‘incastrata' dal mutamento dei costumi, che hanno l'unico risultato di mutarla in oggetto, sfruttando le crepe aperte dalla maggiore libertà e laicità. Ma soprattutto il rapporto tra regista e personaggio femminile raggiunge una tensione e una prossimità nuova attraverso lo stile della messa in scena: la scomposizione narrativa, la supremazia della musica, l'emergere del momento della messinscena su quello del racconto. Nei decenni, è stata più volte notata la modernità narrativa e visiva del film, costruito in una serie di salti temporali arditissimi, con inserti di brevi flashback e di pianisequenza al limite del virtuosismo". (Emiliano Morreale)

Restaurato da Criterion in collaborazione con Cineteca di Bologna.

Gran Ballo Ottocentesco

Mer, 08/31/2016 - 09:55

a cura della Società di Danza Bolognese

Il Gran Ballo viene organizzato in occasione dei festeggiamenti per i 140 anni dalla fondazione della Mutua Salsamentari 1876.

I danzatori, faranno rivivere le affascinanti atmosfere delle feste di società del tempo, danzando quadriglie, valzer, contraddanze, mazurke e polke sulle musiche di grandi compositori italiani e stranieri come Verdi e gli Strauss.

L'evento prenderà il via alle ore 16 dal Circolo Ufficiali dell'Esercito, (via Marsala n. 12), luogo dove nel 1876 fu fondata la Mutua Salsamentari, con una Promenade che passerà lungo via Indipendenza, fiancheggerà Piazza Maggiore per poi giungere in via Rizzoli, dove alle ore 16.30, avrà inizio il Gran Ballo Ottocentesco.

The Zero Theorem - Tutto è vanità

Mar, 08/30/2016 - 15:12

(GB-Romania-Francia-USA/2013) di Terry Gilliam (107')

“Quando ho girato Brazil nel 1984, volevo dipingere l'immagine del mondo in cui pensavo stessimo vivendo allora. The Zero Theorem è uno sguardo sul mondo in cui penso di vivere ora". Regista visionario per eccellenza, Terry Gilliam torna alla fantascienza apocalittica che fu anche di L'esercito delle dodici scimmie. Reale/virtuale, uomo/macchina sono i poli di questa nuova distopia orwelliana. Un universo barocco, traboccante, autenticamente gilliamesque, in cui il genio informatico interpretato da Christoph Waltz tenta di risolvere il misterioso Teorema Zero del titolo..

Occident

Mar, 08/30/2016 - 14:56

(Romania/2002) di Cristian Mungiu (105')

Occident, primo lungometraggio di Mungiu, è una commedia amara sul seducente mito dell'Ovest, che risiede tra i rumeni più giovani. Tre storie di ragazzi che sembrano non riuscire a trovare il proprio posto nella Romania post-comunista si intrecciano alla storia di un paese che si trova in un momento di cambiamento storico, politico ed economico. "La mia generazione ha deciso di restare in Romania perché avevamo l'energia di essere nati sotto il comunismo e di aver lottato per cambiare la società. Ma oggi ci si chiede quante generazioni debbano essere sacrificate per un paese" (Cristian Mungiu).

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