Agenda cultura

Abbonamento a feed Agenda cultura
Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 18 min 21 sec fa

2x16mm+guitar+effects

Mar, 09/06/2016 - 18:26

live cinema di Philippe Leonard e Thisquietarmy | Archivio Aperto 2016

Raum ospita 2x16mm+guitar+effects, un progetto di live expanded cinema a cura di Home Movies.

L'Archivio Nazionale del Film di Famiglia continua a cercare e valorizzare espressioni originali nella produzione indipendente e sperimentale internazionale. In quest'ottica, la manifestazione annuale Archivio Aperto con la collaborazione di Xing, dedica Philippe Leonard e Thisquietarmy un omaggio al pluriennale percorso di sperimentazione audiovisuale del duo canadese.

2x16mm+guitar+effects è un'occasione per vedere in azione Philippe Leonard,figlio della grande tradizione di cinema sperimentale nord-americana, la cui pratica di utilizzo della pellicola (16mm e 35mm) lo ha portato a importanti collaborazioni, tra le quali il contributo visuale ai live di Godspeed You! Black Emperor, e del pionieristico progetto musicale Thisquietarmy. La coppia di canadesi lavora in grande sinergia sulle possibilità del cinema espanso. Un cinema e un suono alchemici, che fanno del lavoro sulla materia e sul dispositivo stesso (pellicola 16mm, proiettore/elettricità, chitarra e pedali) il focus di un percorso che esplora le possibilità nascoste nell’immagine e la sua essenza seriale. 

Plane/Talea #7 (Regular Measures)

Mar, 09/06/2016 - 18:19

una sound performance di Alessandro Bosetti

Xing presenta a Raum Plane/Talea #7 (Regular Measures), sound performance del talentuoso compositore Alessandro Bosetti, eseguita per la prima volta con una diffusione spaziale in uno spaesante chiaro/scuro forestale.

Il ciclo di composizioni di Alessandro Bosetti Plane/Talea nasce da un interesse per la polifonia vocale. Prospetta un coro impossibile costruito attraverso il campionamento di migliaia di frammenti e particelle di voce, la sua e quella di altri, e la loro ricomposizione in ghirlande e tessiture polifoniche. Tale ciclo può venir inteso come la sonificazione utopica di una comunità impossibile, in cui voce è atomizzata in particelle primarie ed in seguito ricostituita in masse e nubi sonore. La musica di Plane/Talea è la proiezione sonora di tale comunità. La voce non viene processata o alterata in alcun modo ma è sottoposta ad una riorganizzazione molecolare. L’Ars Combinatoria di Raimondo Lullo, le divine ruote concentriche che garantivano di poter esprimere tutte le combinazioni dell’universo, o la Macchina per Pensare disegnata nella sua Ars Magna del XIII secolo, hanno a loro modo dato spunto a questa visione di Bosetti, che nel corso di un ventennio ha investigato ampiamente il rapporto parola/suono.

TAMAM SHUD in Schizolingua

Mar, 09/06/2016 - 18:15

una performance di Alex Cecchetti

Xing presenta a Raum la performance TAMAM SHUD in Schizolingua, incantesimo collettivo creato da Alex Cecchetti, artista italiano attivo tra Parigi e Londra, nell’ambito di La Francia in scena con il sostegno dell'Institut français Italia.

Ispirata alla vera storia del Mistero di Somerton Beach, la performance Tamam Shud è concepita e realizzata per Raum in Schizolingua: tre idiomi per tre capitoli, che danno vita ad un vortice identitario sviluppato da un unico autore. Nel 1948, sullo sfondo della guerra fredda e dello spionaggio internazionale, un cadavere, viene ritrovato in una spiaggia nel sud dell’Australia. A tutt’oggi restano sconosciute le cause che hanno portato al decesso e l’identità della vittima. Un caso di omicidio che resta ancora irrisolto, e che ha portato più volte gli investigatori sulle tracce del libro di poesie di Omar Khayyam, il Rubaiyat. Una sorta di sublime carpe diem tra alcol, donne e argilla che secondo molti studiosi nasconde un messaggio spirituale segreto.

Tamam Shud tenta di ricostruire la biografia di una generazione nata sotto le promesse di diverse utopie di rinnovamento sociale e che ora è in ostaggio e sfruttata dal marketing e dall’informazione. In un'epoca dove ogni biografia è una ricca miniera di informazioni che vengono messe a disposizione del mercato, morire senza lasciare traccia è forse l’atto di più alta resistenza. Un uomo è stato ritrovato morto, la sua identità sconosciuta. Nulla può essere utilizzato per l'identificazione. Le etichette dei vestiti, le impronte digitali, il numero di scarpe sono stati accuratamente scuciti, cancellati, lavati, sbiancati, e consegnati all'oblio. Il suo unico legame con il mondo, un piccolo pezzo di carta nascosto in una tasca segreta cucita nei pantaloni. Su quel fragile supporto le ultime parole di una poesia persiana: "Tamam Shud" ("questa è la fine"). Quel cadavere d’un tratto si alza, e vaga nel luogo del suo ritrovamento cercando di ricordare le cause della propria morte, ricostruire i suoi ricordi, ritrovare la sua identità perduta. Come ci si sente a risvegliarsi nell'ignoto regno dei senza memoria con solo un libro di poesia a farci da guida? Di se stesso dirà che "Nulla è oggi più osceno di un uomo dal quale non si possono ricavare informazioni".

Il cacciatore

Mar, 09/06/2016 - 18:10

(The Deer Hunter, USA-GB/1978) di Michael Cimino (182')

Più che un film sul Vietnam, Il cacciatore è una discesa epica e dolorosa nel trauma di un popolo che, con la guerra, si riscopre corroso dal male, fino al midollo. Può bastare ad estirparlo una pallottola sparata in testa? "Il mio film è un periplo dello spirito, che termina davanti all'alternativa: o il suicidio o il ritorno alla vita normale con una dose di speranza. Una domanda che non ci si è mai veramente posti, negli Stati Uniti". Uno dei capolavori più contestati della storia del cinema, epopea di una sconfitta e scavo disperato nel cuore bastardo dell'America. (am)

Phenomena as compositional form

Mar, 09/06/2016 - 18:08

una sound performance di Ben Vida e Lucio Capece

Phenomena as compositional form è una sound performance nata dalla collaborazione tra ii compositore newyorkese Ben Vida e del sound artist argentino-berlinese Lucio Capece.

Phenomena as compositional form, è una nuova composizione per elettronica, Shruti Box, Slide Saxophone e Mini Speakers, che nasce da un'inedita collaborazione recente tra Lucio Capece e Ben Vida, sound artists già invitati separatamente in occasioni diverse da Xing e Live Arts Week.

Partendo dalla costruzione di un linguaggio musicale comune basato su strutture armoniche microtonali, in Phenomena as compositional form Capece e Vida utilizzano ed espandono i fenomeni sonori prodotti dalla distorsione dell'orecchio interno, i battimenti e le divaricazioni tonali. Su questo substrato illusorio, le onde sonore si sovrappongono in una continuum inestricabile di ascese e discese, per dare vita ad un live che utilizza i fenomeni fisici e meccanici, non più apprezzabili in sé, come vera forma compositiva.

Grazie a questa ricerca, Lucio Capece e Ben Vida creano uno spazio unitario in cui la musica diventa uno strumento per ascoltare come ascoltiamo, per percepire come percepiamo. Uno spazio acustico in perenne trasformazione, dove ogni dettaglio è parte fondamentale di un tutto.

Un CCN en terre et en paille

Mar, 09/06/2016 - 18:04

una performance di Claudia Triozzi

Nuovo studio della performer, coreografa e artista visiva Claudia Triozzi, nell’ambito di La Francia in scena e con il sostegno dell'Institut français Italia. La performance chiude la residenza di ricerca, effettuata in ottobre a Bologna, negli spazi di Raum.

"Costruire una casa da soli, non è solo voler vivere in una casa, ma voler vivere nella casa che abbiamo costruito noi stessi."

Un CCN en terre et en paille, studio/performance di Claudia Triozzi rappresenta l'avvio del 5° capitolo di Pour Une Thèse Vivante, riflessione sulla scrittura d'artista partita nel 2011, le cui creazioni Xing ha coprodotto nel corso degli anni. Questo nuovo ciclo rafforza una prospettiva antropologica e bio-politica: dalle oasi del Marocco, al Brasile rurale, ai centri dell'amministrazione del potere e del sapere, in dialogo con chi lavora con le proprie mani (carpentieri, bio-architetti, abitanti di villaggi alternativi in Francia e all'estero), Triozzi (si) pone domande sincere e sfacciate, instaurando una pratica della critica e di interazione con altri processi viventi, tra vulnerabilità e resistenza.

Il CCN (Centre Chorégraphique National) creato da Triozzi è un luogo dove si instaura un'attività posta tra esperienza artigianale e sperimentazione artistica. Partendo dall'interesse per la fabbricazione di ripari di fortuna in casi di calamità naturali, Claudia Triozzi costruisce una metafora della sperimentazione intesa come sopravvivenza, e dell'agire artistico come condivisione dell'esperienza. Con questo Habiter pour créer si parte da zero, con il desiderio di immaginare un luogo semplice che risponda a una necessità ultima e primaria. Il progetto è quello di abitare un luogo rendendo visibile l'atto della sua fondazione: scavare, spostare, prendere, occupare, curare, impastare, rimuovere, sbagliare, sporcarsi le mani, resistere al mattone! Terra, paglia e legno! Una drammaturgia in cui i corpi vengono messi alla prova dalle difficoltà e dai limiti della preparazione dei materiali di costruzione, un "fare quello che si può".

Metal Panic + Marmellate blog

Mar, 09/06/2016 - 17:56

performance ideata in occasione dell’apertura di Raum da Marcello Maloberti

Sabato 1 ottobre alle 18.15 -puntuali- si apre la stagione di Raum, lo spazio di Xing a Bologna, con Metal Panic, performance ideata per l'occasione da Marcello Maloberti, artista e veterano delle performing arts in Italia. La festa di apertura prosegue con il lancio del suo blog MARMELLATE, dislessico flusso di immagini e testi, ri-sgrammaticato dall'intervento sonoro di Daniela Cattivelli.

Con METAL PANIC Marcello Maloberti realizza a Bologna una performance inedita. In una strada stretta 4 metri, un tubo di ferro di 24 metri, con un diametro di 9 centimetri, viene innalzato da forzuti normali e di mestiere con un gesto di sollevamento in un orizzonte minimale. Dopo un minuto di tensione tra alto e basso, la performance si risolve imprevedibilmente. Un'architettura umana per uno spavento casalingo. "Orizzonte moderno di ferro moderno".Un gesto inaugurale, spudoratamente improduttivo -come tutti i tagli di nastro- davanti all'ingresso di Raum, preparato meticolosamente, realizzato con sforzo sconsiderato e rischiosamente consumato in un baleno, che apre l'accesso alla festa.

Nel blog MARMELLATE, disegni, collage e appunti si mescolano creando una sorta di primo step del lavoro dell’artista. Si viene a formare una dispensa di idee di lavori futuri e visioni che compongono tutto un immaginario, attraverso un segno felice e spontaneo, cui si uniscono alcune parole chiave a formare flusso di pensiero."Povero punk finalmente punk, slogan!, non per forza bello, amo la stupidità sana". Quest'amalgama di segni ed energie differenti è la conserva di marmellate preziose che accompagna la ricerca di Maloberti. Daniela Cattivelli navigherà in questo fracasso tra sonorità sintetiche, api elettroniche, suoni spaziali, e rombi metallici.

Sotto gli ulivi

Mar, 09/06/2016 - 16:42

(Zire darakhatan zeyton, Iran-Francia/1994) di Abbas Kiarostami (103')

I film di Kiarostami si susseguono come anelli di una catena, con connessioni e rimandi tra gli uni e gli altri. Siamo ancora nell'Iran del dopo-terremoto, in un villaggio del nord si gira un film intitolato E la vita continua, con attori non protagonisti scelti tra gli abitanti. "Sotto gli ulivi è uno studio sul fuori campo, la soggettiva e la voce off: spesso non si vede chi parla, ma se ne sente solo la voce. Lo spettatore, in questo modo, più che introiettato nell'occhio della cinepresa, è sbilanciato, estroflesso, buttato nella realtà di questa remota regione iraniana terremotata" (Alberto Pezzotta).

Copia in pellicola

Una calibro 20 per lo specialista

Mar, 09/06/2016 - 16:42

(Thunderbolt and Lightfoot, USA/1974) di Michael Cimino (115')

Il debutto di Cimino si tuffa nel gangster movie alla Callaghan, ma stavolta Eastwood è un criminale che torna in pista dopo una parentesi da prete di campagna, in compagnia di un giovane Jeff Bridges. Cose da uomini, eroici perdenti, passati da rivangare in una nazione smarrita ("Quello che voglio dire è tornare dentro, tornare indietro a quelle idee che ci hanno reso quello che siamo, tornare ai principi primi"): sotto la crosta di genere, c'è già il Cimino-cinema. (am)

Gulîstan, Land of Roses

Mar, 09/06/2016 - 16:42

(Canada/2016) di Zayne Akyol (84'). Incontro con la regista Zayne Akyol

Nelle montagne del Kurdistan, una sezione femminile di guerrigliere armate del PKK, combatte contro lo Stato Islamico. Con questo documentario ci racconta la loro storia la premiata cineasta di origine curda Zayne Akyol, che oggi vive in Canada. "Ho incontrato Gulîstan, che aveva quindici anni più di me, e una storia simile alla mia: eravamo entrambe di origine curda, nate nello stesso villaggio della Turchia. È stata per me come una sorella maggiore, un modello. Quando scomparve per arruolarsi nel PKK non capii il significato del suo gesto. Una parte di lei è nella storia di questo film" (Zayne Akyol).

Incontro con la regista Zayne Akyol

In collaborazione con Milano Film Festival

A Girl Walks Alone at Night

Mar, 09/06/2016 - 16:41

(USA/2014) di Ana Lily Amirpour (99')

Nella fantasmatica Bad City, una notturna e claustrofobica città mediorientale, in mezzo alla povertà e alla droga, si aggira un'oscura eroina: una giovane che indossa un chador. "La bella ragazza con gli occhi da cerbiatto che muove l'azione di questo sorprendente film in bianco e nero non è certo una vittima (come potrebbe invece fare pensare il titolo). Tutt'altro: è una vampira che si innamora di un mortale. Si parla poco ma la storia d'amore e di desiderio sublimato raccontata è molto eloquente: è semplicemente la storia d'amore impossibile tra due emarginati" (Michael O'Sullivan).

E la vita continua

Mar, 09/06/2016 - 16:41

(Zendegi va digar hich, Iran/1992) di Abbas Kiarostami (95')

Dopo il terremoto del 1990, un regista raggiunge i luoghi in cui aveva diretto il suo film Dov'è la casa del mio amico?, colpiti dal sisma, nella speranza di ritrovarne il protagonista. Non c'è compiacimento in questo rispecchiamento del reale nella finzione. Prevale la testimonianza della tragedia. "Il paesaggio è annientato, la situazione è neo-neorealista (un nuovo azzeramento dello spazio percettivo, simile e forse peggiore di quello causato dai bombardamenti, costringe a reinventare lo sguardo sulle cose)" (Roy Menarini).

Oltre le colline

Mar, 09/06/2016 - 16:41

(Dupä dealuri, Romania/2012) di Cristian Mungiu (150')

Alina e Voichita, due strade diverse segnate da un destino comune. Cresciute insieme in un orfanotrofio in Romania, Alina decide di trasferirsi in Germania, mentre Voichita continuerà a vivere nella fede di Dio. Al suo ritorno Alina cerca di incoraggiare Voichita a lasciare la Romania. "Mungiu ha visto in questa storia vera la materia per un film dove l'oscurantismo religioso si allea alle aberrazioni amministrative dell'era Ceausescu. Come in 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni filma una coppia di donne vittime dell'autorità maschile e degli ingranaggi delle istituzioni" (Sandrine Marques).

Copia in pellicola

Nahid

Mar, 09/06/2016 - 16:41

(Iran/2015) di Ida Panahandeh (105')

Una giovane donna divorziata vorrebbe sposarsi nuovamente con l'uomo che ama, ma il precedente marito minaccia di toglierle la custodia del figlio. "Non siamo in un mélo italiano anni Cinquanta, ma in uno dei più intensi film iraniani di questi anni, che nelle vicissitudini della sua Nahid riesce a concentrare le mille lacerazioni di una società in divenire. Trovando sempre il taglio, il dettaglio, il punto di vista inatteso che dà a ogni figura e ogni conflitto complessità e verità. Un piccolo gioiello, che in patria dev'essere deflagrato come una bomba. Sarebbe un peccato perderlo" (Fabio Ferzetti).

Il fiume ha sempre ragione

Mar, 09/06/2016 - 16:41

(Italia-Svizzera/2016) di Silvio Soldini (72')

Novello Gutenberg, Alberto Casiraghy ha trasformato la sua casa di Osnago in una vera 'bottega' editoriale: con una vecchia macchina a caratteri mobili stampa piccoli e preziosi libri di poesie e aforismi. Non molto lontano, oltre il confine svizzero, Josef Weiss per realizzare le sue edizioni artistiche unisce la sensibilità del grafico con la tecnica del restauratore. Silvio Soldini restituisce un ritratto insieme realistico e poetico di due artisti-artigiani che hanno scelto di fare un mestiere antico in un mondo moderno e hanno conquistato il successo più grande. Imparare a tessere la più eterna delle magie, quella delle parole.

Occident

Mar, 09/06/2016 - 16:41

(Romania/2002) di Cristian Mungiu (105')

Occident, primo lungometraggio di Mungiu, è una commedia amara sul seducente mito dell'Ovest, che risiede tra i rumeni più giovani. Tre storie di ragazzi che sembrano non riuscire a trovare il proprio posto nella Romania post-comunista si intrecciano alla storia di un paese che si trova in un momento di cambiamento storico, politico ed economico. "La mia generazione ha deciso di restare in Romania perché avevamo l'energia di essere nati sotto il comunismo e di aver lottato per cambiare la società. Ma oggi ci si chiede quante generazioni debbano essere sacrificate per un paese" (Cristian Mungiu).

Copia in SD

Signore & signori

Mar, 09/06/2016 - 16:41

(Italia-Francia/1966) di Pietro Germi (119')

"Così come II ferroviere era un film di Alfredo Giannetti, Signore & signori è un film di Luciano Vincenzoni. Entrambi diventarono allo stesso titolo film di Germi, ma a partire da una materia cui la forza di storia e personaggi aveva già conferito una forma compiuta e matura. Gli episodi raccontati nel film si ispirano a fatti reali (di alcuni dei quali fu protagonista lo stesso Vincenzoni), che lo sceneggiatore conosceva perché nato e cresciuto a Treviso. [...] Flaiano, pur non partecipando direttamente alla sceneggiatura, collaborò in una fase iniziale suggerendo l'idea della struttura che vede alcuni personaggi far parte del coro in un momento del film e diventare protagonisti in un altro" (Mario Sesti).

Il clan

Mar, 09/06/2016 - 16:41

(El clan, Argentina-Spagna/2015) di Pablo Trapero (108')

(El Clan, Argentina-Spagna/2015) di Pablo Trapero (108')

A un anno di distanza dal Leone d'Argento ottenuto a Venezia 2015 arriva in sala l'ultimo film di Pablo Trapero, ispirato alla vera storia della famiglia Puccio, che nell'Argentina degli anni Ottanta nascondeva dietro alla tranquilla normalità borghese una spietata attività di sequestri di persona, riscatti e omicidi. A dirigere le operazioni, il patriarca del clan, Arquímedes, con il figlio Alejandro, stella del rugby, usato per avvicinare le vittime. Una storia che, nelle mani di Trapero, diviene metafora di un intero paese, della difficoltà di uscire dall'epoca della dittatura. Forse mai il cinema aveva saputo raccontare la 'normalità' del male con tanta precisione. Grande prova d'attori (su tutti Guillermo Francella nel ruolo del padre), il film ha avuto uno straordinario successo in Argentina.

Proiezioni in versione italiana

America Novecento IV

Mar, 09/06/2016 - 16:32

Quartetto di Venezia | Bologna Festival. Il Nuovo l’Antico 2016

  • Elliott Carter
    Quartetto n.5
  • Ludwig van Beethoven
    Quartetto op.127

Il Quartetto di Venezia ha costruito le proprie idee interpretative sullo stile del Quartetto Amadeus (ha collaborato a lungo con il violoncellista del complesso, Martin Lovett). Ciò è evidente nell’approccio classicistico, unico in Italia, a compositori di area viennese, come Mozart e Beethoven. Il Quartetto op.127, del 1825, contemporaneo della Nona Sinfonia, è tra gli esiti massimi di Beethoven per il lirismo trascendentale, senza precedenti nella letteratura cameristica. Il Quartetto di Carter evoca, in senso radicale, il pensiero dell’ultimo Beethoven per la complessità polifonica e la penetrazione speculativa. Evidente l’accostamento alla neoavanguardia europea.

America Novecento III

Mar, 09/06/2016 - 16:25

Cristina Zavalloni | Bologna Festival. Il Nuovo l’Antico 2016

Ensemble da Camera del Conservatorio “A. Boito” di Parma
Pierpaolo Maurizzi - direttore
Cristina Zavalloni - voce

American Songs canzoni originali e trascrizioni di Luca Mosca per voce e 13 strumenti
commissione di Bologna Festival, prima esecuzione assoluta.

Luca Mosca è un compositore brillante e versatile in grado di muoversi fra la neoavanguardia, il nitore stravinskiano e la musica di consumo. Ha trascritto per voce e un complesso da camera una dozzina di canzoni americane degli anni ‘40 e ‘50 e insieme ha composto, in prima assoluta, altrettanti brani su testi americani. Cristina Zavalloni è interprete duttile e sofisticata, in grado di affrontare sia repertori jazzistici che la Nuova Musica con inventiva spigliata e disinibita.

Pagine