laboratorio per ragazzi da 8 a 12 anni
Un insolito viaggio virtuale tra i pianeti del Sistema Solare.
Nella nuova sala dell'Officina delle Stelle, grazie ad un programma interattivo e sotto la guida di un operatore, i partecipanti potranno vivere un percorso entusiasmante attraverso il nostro sistema solare alla scoperta di pianeti, asteroidi e comete, orbitando insieme a loro attorno al Sole, mentre con l'aiuto di un moderno tellurio a movimentazione elettronica potranno comprendere come i moti relativi di Sole Terra e Luna diano luogo a fenomeni periodici come maree, eclissi e alternanza delle stagioni.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 19 gennaio).
Ingresso € 5,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)
(Kain i Artiom, URSS/1925) di Pavel Petrov-Bytov (82'). Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
"Non è per caso che il regista Pavel Petrov si è aggiunto il secondo nome ‘Bytov', che vuol dire ‘uno che viene dalla vita quotidiana'. Egli era davvero affascinato dall'idea di mostrare la vita della gente dei bassifondi, e questo interesse l'avvicina alla poetica dell'opera di Maksim Gor'kij. Tuttavia, lavorando sulla sceneggiatura, decise di rinforzare il più possibile il senso politico del racconto del padre del realismo socialista, aggiungendo alla sua storia alcune scene che mostrassero la nascita della coscienza rivoluzionaria dello scaricatore russo Artiom, educato dal calzolaio ebreo Kain". (Natalia Noussinova)
Copia proveniente da EYE International
(Kruževa, URSS/1928) di Sergej Jutkevicˇ (77'). Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
Opera d'esordio di Jutkevicˇ, personalità eclettica ed emblematica del cinema sovietico attraverso il Novecento: è tra i fondatori del movimento teatrale d'avanguardia FEKS (Fabbrica dell'attore eccentrico), poi regista ben allineato al realismo socialista, inventore del genere agiografico kinoleniniana, autore in epoca poststaliniana d'una serie di film tratti da Majakovskij e d'un celebre Otello. Merletti è la storia, tra realismo e simbolismo, tra finzione e documentario, della vita e dell'attivismo politico di (vere) giovani operaie in una (vera) fabbrica di merletti. (pcris)
(Italia/2017) di Roberto De Paolis (114')
Due giovani agli antipodi s'incontrano nella periferia romana. Stefano cerca di stare a galla in una realtà di disagio sociale e familiare. Si divide tra il lavoro come guardiano e piccola delinquenza. Agnese vive con la madre, con cui frequenta attivamente la comunità evangelica. È profondamente religiosa e sta per fare voto di castità, ma attraversa una fase d'incertezza. L'opera prima di Roberto De Paolis descrive i margini della società con un realismo autentico e vitale capace di raccontare, anche con pochi tocchi, luoghi e relazioni, sfumature e complessità. E personaggi. La macchina da presa, mobile e irrequieta, sta loro addosso, li affianca, li segue nei loro andirivieni, facendo di primo piano e semi-soggettiva la cifra visiva di un film duro e puro. (aa)
segue
PENALTY (Italia/2016) di Aldo Iuliano (14')
Un gruppo di ragazzi gioca una partita di calcio in un luogo desolato. In palio molto di più di una semplice vittoria.
Introduce Roy Menarini
Alle ore 10.30, prima della proiezione, specialty coffee e pasticceria del Forno Brisa per tutti gli spettatori
In collaborazione con Forno Brisa
(Katka bumazhnyi ranet, URSS/1926) Fridrich Ermler e Eduard Ioganson (74'). Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
"Il film lo fa l'attore, non il fotogramma". Tuttavia Fridrich Ermler, "artista bolscevico" (la definizione è di Ejzenštejn), non s'oppone solo alla sovranità del montaggio, dileggia anche il teatro, Stanislavskij, la FEKS e tutto ciò che, in questi anni cruciali, emetta un vago odore di "controrivoluzione". Il suo cinema è didattico, politico, muscolare, "biodinamico". Kat'ka, secondo titolo della collaborazione con Ioganson, illustra la parabola d'un intellettuale formatosi in epoca prerivoluzionaria, dunque inadeguato a tutto, che percorre la sua strada di riscatto sotto l'ala dell'imperiosa Kat'ka, venditrice di mele sempre pronta alla lotta e idealtipo del nuovo matriarcato sovietico. (pcris)
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
(Sameblod, Svezia-Norvegia-Danimarca/2017) di Amanda Kernell (110'). Drammatico. Dai 12 anni in su
Ambientato negli anni Trenta, il film d'esordio (parzialmente autobiografico) di Amanda Kernell svela una pagina poco nota della storia coloniale svedese: il razzismo, la discriminazione e la segregazione subiti dalla popolazione di etnia sami (comunemente definiti lapponi). Elle Marja, quattordicenne figlia di allevatori di renne, frequenta una scuola riservata ai sami e sogna una vita diversa. Storia di formazione e identità che tocca temi di stringente attualità, "è una dichiarazione d'amore sia per coloro che sono fuggiti sia per coloro che sono rimasti" (Amanda Kernell). È il vincitore del Premio Lux del Parlamento Europeo.
Selezione di cortometraggi (40'). A seguire, merenda offerta da Alce Nero. Animazione. Dai 3 anni in su
Dai mammiferi americani alla mangusta d'Egitto, un pomeriggio alla scoperta del regno animale con documentari scientifici d'inizio Novecento provenienti dagli archivi della Cineteca e cortometraggi animati d'autore. Animazione.
(Italia/2017) di Andrea Paco Mariani (73'). Incontro con Andrea Paco Mariani e i protagonisti del film
Il tema dello sfruttamento dei migranti nel settore agricolo trova una chiave narrativa originale in questo docu-musical che mescola documentario e coreografie delle danze punjabi, persone reali che interpretano se stesse e personaggi di finzione ispirati alla realtà. Il film racconta la vita delle comunità Sikh stanziate nell'Agro Pontino e il loro rapporto con il lavoro nei campi, tra caporalato, violenza e consumo di sostanze dopanti per sostenere la fatica quotidiana. Produce la bolognese SMK Videofactory, casa di produzione indipendente nata nel 2009.
Incontro con Andrea Paco Mariani e i protagonisti del film
ore 20.30 e 22.30
Incontro con Michele Emmer (matematico) e Emiliano Morreale
Il Cantico delle creature (1943, 11'); Racconto da un affresco (1946, prima ed. 1940, 10'); La Légende de sainte Ursule / La leggenda di sant'Orsola (1948, 9'); Goya: la festa di sant'Isidoro e I disastri della guerra (1950, 17'); Incontrare Picasso (2000, 40')
Oltre ad aver raccontato con delicatezza e umorismo l'Italia anni Cinquanta in film come Domenica d'agosto e Terza liceo ed essere stato uno degli inventori dei caroselli televisivi, Luciano Emmer ha realizzato numerosi documentari sull'arte premiati in tutto il mondo. Emozionanti esperienze cinematografiche, questi film sono preziose introduzioni al mondo delle arti figurative, capaci di ammettere lo spettatore a un'intimità con le opere altrimenti non sperimentabile.
Incontro con Michele Emmer (matematico) e Emiliano Morreale
(Kino-glaz, URSS/1924) di Dziga Vertov (78'). Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
Scene di vita leninista in una piccola città dell'appena nata Unione Sovietica. Dovunque si posi il cineocchio è gioia, energia, fervido umanismo; dovunque entusiasmo, manifesto, propaganda. Vertov, già regista-direttore di cinegiornali, ha fatto sue le indicazioni di futurismo e costruttivismo, è uno sperimentatore risoluto, milita per fare del cinema un'attività non professionale, non autoriale, "senza sacerdoti supremi". Non conta l'uomo, conta la macchina da presa: "È sua convinzione che tecniche come il ralenti e il reverse-shot possano mettere in luce aspetti nascosti del processi sia fisici sia sociali" (Yuri Tsivian). (pcris)
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
(GB-Polonia/2017) di Dorota Kobiela e Hugh Welchman (94')
"Non possiamo che parlare con i nostri dipinti", scriveva Vincent van Gogh, e questo film a lui dedicato è interamente ‘dipinto'. È infatti realizzato elaborando migliaia di immagini, create nello stile di van Gogh, dipinte da un team di centoventicinque artisti. Un lavoro di anni che ha portato a un risultato di enorme impatto visivo. Il film racconta, attraverso centoventi quadri e ottocento lettere, la vita dell'artista fino alla morte misteriosa, avvenuta a soli trentasette anni. In collaborazione con Nexo Digital
(Hitler, ein Film aus Deutschland, RFT-Francia-GB/1977) di Hans Jurgen Syberberg (442'), Incontro con Enrico Ghezzi
Per il terzo appuntamento dell'omaggio a Franco Quadri, critico e studioso di teatro, scrittore ed editore, Enrico Ghezzi ha scelto il geniale e discussocapolavoro-fiume di un regista unico, radicalmente sperimentale, legato più a Wagner e Fritz Lang che al ‘nuovo cinema tedesco'. Al di là di ogni tentazione naturalistica, Syberberg realizza un ritratto allucinatorio di Hitler, archetipo del Male e del tramonto dell'Occidente, e della Germania, con una messa in scena straniante, barocca e apertamente teatralizzata che fonde attori in carne e ossa, marionette, scenografie artificiali, immagini d'archivio e un'onnipresente colonna sonora intessuta di suoni e voci fuori campo. Una collettiva elaborazione del lutto, un magniloquente esorcismo per immagini, "la resa dei conti di un artista tedesco con la propria storia e identità nazionale" (Giovanni Spagnoletti).
Incontro con Enrico Ghezzi
In collaborazione con Istituto di Cultura Germanica Goethe-Zentrum Bologna
Nell'intervallo light buffet in collaborazione con Centro Costa
(Cˇelovek s kinoapparatom, URSS/1929) di Dziga Vertov (60')
Il film-manifesto del ‘cine-occhio' vertoviano: un cameraman indiavolato tenta di catturare la realtà generando una suite di straordinarie inquadrature. Cinema senza soggetto, centinaia di microtrame irrisolte, unico fil-rouge la cronaca di una giornata sovietica. "Lo scopo di questa opera sperimentale è quello di creare un linguaggio cinematografico assoluto e universale, completamente libero dal linguaggio del teatro e della letteratura": così il regista nei programmatici titoli di testa di questo "abbagliante fuoco d'artificio del ‘montaggio sovietico', giunto alla sua autentica perfezione alla fine degli anni Venti" (Bernard Eisenschitz). (ac) Copia proveniente da EYE International
segue
LA SIGNORINA E IL TEPPISTA
(Bàryšnja i chuligà, URSS/1918) di Vladimir Majakovskij ed Evgenij Slavinskij (44')
Majakovskij incontra De Amicis. Sorprende che l'unico film sopravvissuto del poeta e drammaturgo georgiano sia tratto da una novella (La maestrina degli operai) di un cantore dei buoni sentimenti borghesi, sideralmente lontano dai suoi incendiari slanci rivoluzionari. Ma di questo mélo popolare che racconta di un furfante dal cuore d'oro innamorato di una maestrina nella Russia prerivoluzionaria, a colpire maggiormente è proprio la sua canagliesca interpretazione, memore degli amatissimi Fairbanks, Chaplin e Keaton: "nel ruolo che si è scritto addosso, su misura, Majakovskij, con la sua ombrosa virilità, sa gestire la mimica corporea e facciale con perizia sorprendente: se il corpo è ancora teatro, il volto è già cinema" (Goffredo Fofi). (ac)
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
Lo storico del cinema Peter Bagrov introduce scelte e proposte della rassegna dedicata alle avanguardie sovietiche, di cui è curatore.
Lo storico del cinema Peter Bagrov introduce scelte e proposte della rassegna dedicata alle avanguardie sovietiche, di cui è curatore, illustrando autori, forme e generi che hanno animato il cinema russo dei primi decenni del Novecento. Da Vertov a Kulešov, da Ermler a Popov, dalle sperimentazioni linguistiche alle spinte realiste, dalla finzione al documentario.
MIA Musica Insieme in Ateneo 2018
Maria Perrotta – pianoforte
programma
Johann Sebastian Bach
L’Arte della Fuga BWV 1080
Interprete bachiana di riferimento, con la sua incisione delle Variazioni Goldberg la pianista Maria Perrotta ha ricevuto il plauso unanime della critica e della stampa specializzata, che le ha attribuito 5 Stelle sulle riviste Amadeus e Musica e 5 Stelle e Disco del Mese sulla rivista Suonare News. Perfezionatasi presso l’École Normale de Musique di Parigi, l’Accademia Pianistica di Imola e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, si esibisce regolarmente al fianco delle principali orchestre in tutta Europa. Dopo l’integrale del Clavicembalo ben temperato, la pianista cosentina si cimenta con quella dell’Arte dellaFuga BWV 1080, l’incompiuto ‘testamento’ di Johann Sebastian Bach. Un unico tema è la pietra angolare su cui il compositore ha costruito il suo monumento polifonico di quindici fughe e quattro canoni, in cui ha esplorato le estreme possibilità della scrittura contrappuntistica. Un puro esercizio della mente – tanto che il compositore non ha mai indicato lo strumento, o gli strumenti, per cui L’Arte della Fuga è stata scritta – che però nulla toglie alla bellezza e all’espressività di una delle opere più enigmatiche della storia della musica occidentale.
MIA Musica Insieme in Ateneo 2018
Alessio Bidoli – violino
Bruno Canino – pianoforte
Programma:
Tra la Russia e la Francia si snoda il programma del duo formato dal violinista Alessio Bidoli, solista ospite di importanti compagini in tutta Europa, e dal pianista Bruno Canino, uno dei più apprezzati interpreti del nostro tempo, attivo al fianco di personalità quali Accardo, Perlman, Muti e Chailly, e dei più grandi compositori, da Berio a Stockhausen, da Nono a Ligeti. La Francia è rappresentata da Ravel, e dall’arduo virtuosismo della sua Tzigane, e da Francis Poulenc, membro del celebre gruppo “Les Six”, radunatosi negli anni Venti intorno all’emblematica figura di Erik Satie. Nel 1942 Poulenc iniziò a comporre la sua Sonata op. 119 per violino e pianoforte, dedicandola alla memoria del poeta Federico García Lorca, ucciso nel 1936 all’inizio della guerra civile spagnola. Sul fronte russo sono Stravinskij, con la Suite Italienne, in cui il compositore trasfuse alcune melodie del suo Pulcinella, e le Cinque melodie op. 35bis di Prokof’ev.
MIA Musica Insieme in Ateneo 2018
Ivan Krpan – pianoforte
Programma:
Robert Schumann
Fantasia in do maggiore op. 17
Fryderyk Chopin
Ventiquattro Preludi op. 28
Nato a Zagabria da una famiglia di musicisti, Ivan Krpan nel 2017 ha vinto il “Busoni” di Bolzano, tra i più prestigiosi concorsi pianistici al mondo. Ha inoltre ricevuto importanti riconoscimenti nelle maggiori competizioni, dall’EPTA International Piano Competition di Bruxelles all’International Zhuhai Mozart Competition in Cina, al Concorso Internazionale “Fryderyk Chopin” di Mosca. Nel suo recital bolognese affiancherà due grandi capolavori pianistici di Schumann e Chopin. Del compositore tedesco suonerà la Fantasia in do maggiore op. 17, dedicata a Liszt, ma sempre dominata dal pensiero della futura moglie Clara. A lei è riferita infatti l’epigrafe che compare nella prima edizione: «Attraverso tutti i suoni, nel variopinto sogno della terra, se ne leva uno sommesso per colui che ascolta in segreto», citazione di un verso del ciclo liederistico All’amata lontana di Beethoven. Del compositore polacco eseguirà invece i Ventiquattro Preludi op. 28. Ventiquattro come la totalità delle tonalità maggiori e minori, e come i Preludi e Fughe del suo modello, Il clavicembalo ben temperato di Bach.
Cristiano Arcelli - Roberto Pischedda | MIA Musica Insieme in Ateneo 2018
Programma:
Charles Gounod
Petite Symphonie CG 560 per fiati
Théodore Dubois
Deuxième Suite per fiati
Darius Milhaud
La création du monde op. 81 per ensemble
L’Ensemble è formato dai musicisti del Collegium Musicum Almae Matris, Coro e Orchestra ufficiale dell’Università di Bologna, cui prendono parte, ogni anno, più di trecento studenti italiani e stranieri. Sotto la direzione di Roberto Pischedda, che ne è maestro preparatore, l’ensemble proporrà un programma dedicato alla musica francese di Otto e Novecento, a partire dalla Petite Symphonie di Gounod che, scritta per un nonetto di soli fiati, con le sue soavi e nostalgiche melodie, è una delle pagine più celebri del compositore. Per un ottetto, sempre di fiati, è invece stata scritta la Seconda Suite di Théodore Dubois, mentre il pianoforte, i timpani, gli archi e il sassofono contralto di Cristiano Arcelli – protagonista dei più prestigiosi festival internazionali, da Jazz at Lincoln Center di New York all’Umbria Jazz, al Cartagena Music Festival – si uniranno all’ensemble ne La création du monde op. 81 di Milhaud. Ritmi caraibici e jazzistici si fondono nella personale rielaborazione del compositore del mito africano di creazione del cosmo, dal caos primordiale al trionfo dell’amore.
incontro
Jessica Dalli Cardillo studiosa del Costume e della Moda, appassionata di sartoria storica, ci guiderà in un viaggio avvincente nell'universo dell'abbigliamento Regency.
MIA Musica Insieme in Ateneo 2018
Programma:
Gioachino Rossini
Sonata a quattro n. 4 in si bemolle maggiore
Béla Bartók
Quartetto per archi n. 3
Ludwig van Beethoven
Quartetto per archi n. 8 in mi minore op. 59 n. 2 – Razumovskij
Premiato in prestigiosi concorsi internazionali, tra cui il “Borciani” di Reggio Emilia nel 2017 e il “Concours International de Quatuor à cordes” di Bordeaux nel 2016, l’americano Omer Quartet tiene concerti e tournée in Europa, Canada e Stati Uniti, collaborando con celebri solisti e compositori in progetti originali. Il programma che propongono è un vero omaggio all’Europa, con tre autori che rappresentano altrettante anime della storia musicale del nostro continente: Rossini, Beethoven e Bartók. Del compositore italiano, di cui ricorre nel 2018 il 150° anniversario della morte, eseguiranno la terza delle sei Sonate a quattro, composte nel 1804, quando Rossini aveva solo dodici anni, per l’ensemble formato dalla famiglia del suo benefattore. Due anni dopo, Beethoven componeva uno dei suoi più celebri capolavori, il secondo dei Quartetti Razumovskij, con cui l’Omer concluderà il programma. Incorniciato tra le due opere ottocentesche sarà il Quartetto n. 3 di Bartók, originalissima pagina cameristica del compositore ungherese, che fu eseguita per la prima volta proprio in America.