a cura di Nicolò e Fabio di Paolo
La mostra che apre il 2 dicembre alla galleria Di Paolo Arte riporta l’attenzione su un protagonista in Italia dell’astrazione lirica la cui ricerca artistica è sempre stata rivolta ad interrogarsi sui diversi aspetti della pittura nella sua profondità e poeticità. In mostra una selezione di opere dell’artista Mario Raciti (Milano,1934) a partire dalla fine degli anni Sessanta come Viaggio e Spiritelli fino al ciclo delle Presenze-assenze degli anni Settanta, opere queste caratterizzate dall’estrema sintesi di segno e forma dove pochi elementi convivono con straordinaria sensibilità pittorica. Il percorso espositivo prosegue con le Mitologie dagli anni Ottanta fino ai primi anni Novanta; qui l’artista accende i toni con gioiose interferenze di colore e delicate trasparenze di segni puri in un ritmo musicale della composizione. Un ritorno di Raciti sulla scena espositiva nazionale dopo le ultime mostre alla Galleria Morone 6 che da sempre ha rappresentato il suo lavoro. Così anche la grande esposizione personale nel 2016 al Museo MART di Rovereto, intitolata L’anima delle cose, ha evidenziato l’importante percorso di Raciti con i suoi “fantasmi” spinti da un pensiero dell’inconscio che perdono ogni fisicità, passeggiando sulle strade infinite della luce a volte resa livida dai brividi dei ricordi.Le opere esposte in entrambe le mostre sono pubblicate nella raccolta di opere, Mario Raciti, Silvana Editoriale 2010, con un’intervista di Enzo Spadon e Mario Raciti condotta da Flaminio Gualdoni.
Orari di apertura ART CITY Bologna:
venerdì 2 febbraio ore 16-20
Sabato 3 febbraio ore 16-20
Domenica 4 febbraio Chiuso
Simeone Crispino e Stella Scala, meglio conosciuti come Vedovamazzei, vivono e lavorano a Milano. Artisti complessi, estremamente prolifici, che è impossibile inquadrare in un filone tematico, in una scia formale, in un unico metodo di lavoro. Il loro corpus di più di 900 opere testimonia di un lavoro continuo, sostenuto a volte da committenze straordinarie, ma anche quotidiano, di studio, scaturito dal confronto mai riposante tra le loro due menti. Le immagini che producono, dagli schizzi su carta alle installazioni gigantesche che hanno viaggiato per il mondo, hanno la forza di imprimersi nella retina dei fruitori molto più a fondo. Rifuggendo parimenti la purezza di forma e contenuto ma anche il puro scatto d’intelligenza, il ghigno tristo della trovata, i Vedovamazzei usano l’ironia in modo carnale, presentando i propri riflessi corporei, esponendo tutto il fuori misura che li contraddistingue, affrontando temi universali senza arretrare di un passo.
Per la mostra intitolata: ”Paesaggi inaspettati” , Vedovamazzei utilizza una vasta gamma di media, tra cui scultura (Appliance#3), pittura (Floating human shit searching for the perfect storm in the mediterranean sea), e installazioni (Go-Do), affrontando un unico tema da tanti punti di vista. Esso si può definire un paesaggio politico con fraintendimenti letterali nel caso del neon, la traduzione di un fatto accaduto in un olio (The most visited place ever), e la creazione di una narrativa intorno ad un oggetto fallato, o il ritratto di un capriccio romantico e impossibile (Appliance picture).
Orari di apertura ART CITY Bologna:
Venerdì 2 febbraio:10.00 – 12.30 / 16.00 – 19.00
Sabato 3 febbraio: 10.00 – 12.30 / 16.00 – 24.00
Domenica 4 febbraio: 16.00 – 19.00
Dopo due anni di lavoro alla ricerca di materiale, contatti e opere appartenenti al padre del Futurismo, Giacomo Balla, siamo finalmente giunti all’apertura della mostra che avrà luogo nella nostra Galleria durante tutto questo inverno. Un esperienza in 63 opere scelte, attraverso 44 anni di produzione di uno dei pittori più importanti del 900 italiano.
La mostra e il catalogo sono a cura di Elena Gigli (Archivio Balla) con la collaborazione di Alan e Estemio Serri
Orari di apertura ART CITY Bologna:
venerdì 2 febbraio
sabato 3 febbraio
domencia 4 febbraio
“Ieratica”, titolo della mostra personale di Peter Demetz, descrive perfettamente la poetica dell’artista : che siano light box o sculture in tiglio naturale la cifra stilistica comune è la natura compassata e solenne se non addirittura sacra che distingue il lavoro dell’autore. La sacralità, volutamente non rappresentata anzi evitata con la rappresentazione di soggetti quotidiani, è tuttavia evidente nella compostezza e gravità dei soggetti delle sculture : figure sempre rigorosamente in piedi che concedono poco alla plasticità e tanto alla sacralità, sinonimo di riflessione e introspezione. Le origini di questa rappresentazione la riscontriamo non solo nella tradizione della scultura religiosa gardenese ma ancor più nella scultura egizia che alla tecnica del bassorilievo affidò la realizzazione delle opere più maestose, come per P. Demetz. Non dimentichiamo che prima dei geroglifici gli egizi usarono la scrittura “ieratica”.
Orario 10-12.30 / 15.30-19
Rom e Sinti dal Porrajmos ad oggi | in occasione del Giorno della Memoria workshop di danza, tavoli di discussione e concerto
Porrajmos è un termine sconosciuto ai più: in romanì significa “grande divoramento” o “devastazione”. È così che Rom e Sinti si riferiscono alle persecuzioni subite nel corso della Seconda Guerra Mondiale, quando insieme a ebrei, omosessuali e oppositori politici del regime vennero rastrellati, internati nei campi e sterminati dal nazifascismo.
Per ricordare il Porrajmos, lo spazio MET inizia il 2018 con una giornata organizzata in collaborazione con l’associazione Aven Amenza Şavale di Bologna.
Il programma si apre nel pomeriggio di sabato 27 gennaio - alle ore 16 - all’insegna della musica: il Maestro Aghiran Sibian terrà un workshop di danze rom rumene (sirbe e hore).
A seguire - dalle ore 18 - tavolo di discussione su discriminazione e antiziganismo dal ’900 ai giorni nostri, con la partecipazione dell'attrice e attivista Dijana Pavlovic, che da anni promuove la cultura e la letteratura rom, svolgendo un importante ruolo di mediatrice culturale nelle scuole, nonché attività politica nel Comune di Milano. Il dialogo avverrà con alcuni membri della comunità rom locale e con il pubblico.
Dopo la cena tradizionale, la serata culmina nel concerto dei Tartakut, con un repertorio “sconfinato” di musiche tradizionali dell'area balcanica e dell'Europa sud-orientale in cui rivedremo i paesaggi, le scene di vita, le storie e i viaggi di un popolo che continua a vivere in stato di esclusione e segregazione sociale, lontano e vicino a noi.
Ingresso libero con tessera Arci
a cura di Ilaria Bignotti, Federica Patti | ART CITY Bologna 2018
Inaugurazione 31 gennaio ore 18:00
Progetto che valorizza la relazione, il dialogo e il confronto tra: Paolo Scheggi, protagonista della nuova avanguardia europea degli anni Sessanta, Joanie Lemercier, artista di nuova generazione, che opera nell’ambito delle nuove tecnologie, e fuse*, studio artistico di riferimento per le arti multimediali. I fili conduttori sono la luce come potenziale attivatore della sensorialità, l’ambiente inteso come spazio coinvolgente e stimolante, la materialità e l’effimerità dell’opera.
La mostra si colloca all’interno di das, dialoghi artistici sperimentali, la rassegna trasversale di CUBO dedicata al dialogo artistico sui temi della contemporaneità e del confronto fra i maestri dell’arte contemporanea già storicizzati e esponenti della new generation. das CUBO amplifica la programmazione con una serie di appuntamenti diffusi, a confermare la volontà di rendere versatile e sperimentale il proprio Spazio Arte.
Ingresso libero
presentazione
La mostra Viva L’Italia (gennaio 2017) indagava i retaggi dell’ideologia socialista e utopista nell’arte e cinema d’avanguardia. Nel 2018, la seconda tappa del progetto POLIS / CINEMA si intitola La comunità che viene. Un prestito dall’omonimo libro di Giorgio Agamben, nel quale l’autore sviluppa il concetto di comunità e le implicazioni sociali del suo pensiero filosofico.
L’esposizione prende forma a partire dalle risposte di artisti e film-maker contemporanei a queste problematiche. Si presentano opere che affrontano le nozioni d’impegno, solidarietà, fraternità (nel senso di una “fraternità socialista”) e di ribellione (secondo l’idea maoista “ribellarsi è giusto”). Tutti questi concetti interessano un’idea di comunità alternativa a quelle delle democrazie liberali occidentali.
Il progetto prevede un programma di proiezioni sia in fiera sia al MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, nella Collezione permanente, Sezione Arte e Ideologia.
Verranno proiettati in visione continua:
• P. P. Pasolini, Uccellacci Uccellini (1966)
• W. E. Jones, Model Workers (2014)
• Pere Portabella, Mudanza (2008)
• Derek Jarman, Imagining October (1984)
• Chen Shaoxiong, Ink History (2010)
• G. Toti, J. Jordà, Lenin Vivo (1970)
• Y. Gianikian and A. Ricci Lucchi, Lo Specchio di Diana (1996)
• Arin Rungjang, And then there were none (2016)
Progetto a cura di Mark Nash per Arte Fiera. POLIS / CINEMA.
Orari di apertura
martedì, mercoledì, domenica e festivi h 10.00 - 18.00
giovedì, venerdì e sabato h 10.00 - 19.00
Ingresso: gratuito per i possessori di biglietto Arte Fiera (valido solo nel weekend di ART CITY Bologna) e della Card Musei Metrolitani Bologna | intero € 6 / ridotto € 4
presentazione
Sabato 3 febbraio, dalle h 21, festa di presentazione della programmazione 2018 di MAMbo.
In collaborazione con Ex Forno. Si ringrazia Panini SpA e Bologna Welcome.
installazione permanente
Il Museo per la Memoria di Ustica ha aperto al pubblico il 27 giugno 2007, un anno dopo l’arrivo in città dei resti del DC9 Itavia che, partito da Bologna con destinazione Palermo, esplose e cadde al largo di Ustica il 27 giugno 1980.
Il museo, fortemente voluto dall’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica presieduta da Daria Bonfietti, ospita l’opera permanente di Christian Boltanski, artista francese di fama internazionale che mette al centro della propria ricerca la vita, la morte e l’ineluttabilità della sorte, nella ferma e consapevole convinzione che l’arte abbia ancora un ruolo di testimonianza civile nella nostra società.
Intorno al relitto 81 specchi neri - tanti quanti il numero delle vittime - sono l’occasione in cui il visitatore può “inabissare” lo sguardo e ascoltare il “coro” di voci trasmesse dagli altoparlanti collocati dietro ciascuno di essi: frasi semplici che si sovrappongono, frammenti di parole a rappresentare lo spirito delle persone scomparse.
Appesi al soffitto 81 lumi si accendono e si spengono lentamente, come se seguissero il ritmo di un battito cardiaco, quasi fosse il respiro collettivo delle persone decedute e di chi oggi le ricorda.
Nove scatole nere contengono gli effetti personali delle vittime: scarpe, pinne, boccagli, occhiali e vestiti.
Gli oggetti, sottratti così alla vista e a qualsivoglia voyeurismo, sono stati inventariati e ordinatamente impaginati da Boltanski nell’opuscolo Lista degli oggetti personali appartenuti ai passeggeri del volo IH870 (disponibile presso il museo), con fotografie volutamente sgranate e piccole.
Orari di apertura ordinari:
venerdì, sabato, domenica h 10.00-18.00
Orari di apertura ART CITY Bologna:
venerdì h 10.00-20.00
sabato h 10.00-21.00
domenica h 10.00-20.00
laboratorio per bambini e ragazzi da 8 a 14 anni
Sabato 3 febbraio alle h 15 e domenica 4 febbraio alle h 10 e alle h 15 durante le giornate di Arte Fiera il Dipartimento educativo MAMbo propone per la prima volta una passeggiata dedicata a bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni, alla scoperta di alcune delle installazioni artistiche più curiose e coinvolgenti che abiteranno la città in occasione di ART CITY Bologna.
Una mappa, cinque tappe, cinque artisti e cinque luoghi ricchi di fascino e storia; tanti gli sguardi, i linguaggi e le pratiche che i ragazzi sperimenteranno con l’aiuto di un educatore museale specializzato pronto a condurli in questa inedita avventura all’insegna del contemporaneo.
Itinerario:
Partenza e ritorno al MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Durata percorso h 3.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 oppure a MAMboedu@comune.bologna.it (min 6 partecipanti).
Ingresso € 15,00 a partecipante
Per i bambini accompagnati dagli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna il costo è ridotto a € 10,00laboratorio per bambini da 4 a 11 anni
Un appuntamento assolutamente da non perdere, il sabato sera più divertente in città riservato ai bambini dai 4 agli 11 anni.
Sabato 3 febbraio, dalle h 19 alle h 24, in occasione di ART CITY Bologna il Dipartimento educativo MAMbo, in collaborazione con CMS.Cultura, indossa il suo abito più elegante! Nessuna scarpetta di cristallo, banditi fronzoli e ricami, quest’anno saranno il bianco e il nero i veri protagonisti, per una suprema notte da veri rivoluzionari dell’arte.
I bambini saranno accolti da uno speciale allestimento, visiteranno la grande mostra REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky, parteciperanno a un laboratorio d’avanguardia, sarà servita loro una cena ispirata alle composizioni di Kazimir Malevich e infine… musica e balli fino allo scoccare della mezzanotte.
Rivoluzionari del sabato sera unitevi, vi aspettiamo numerosi!
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 oppure a MAMboedu@comune.bologna.it (min 7 partecipanti).
Ingresso € 38,00 per il laboratorio + € 5,00 per l’ingresso ridotto alla mostra
visita guidata e incontro con l’artista
Nel 2008 apre a Bologna Sala d'attesa, spazio per cerimonie funebri aconfessionali su iniziativa del mecenate Francesco Amante e su progetto di Flavio Favelli.
Sabato 3 e domenica 4 febbraio apertura straordinaria e incontro con l’artista:
> h 11-13 apertura al pubblico
> h 11 incontro con l’artista e visita guidata (partecipazione gratuita fino ad esaurimento posti) Prenotazione obbligatoria entro le h 13 del giorno precedente allo 051 6496611.
Iniziativa promossa da Istituzione Bologna Musei per ART CITY Bologna in occasione di Arte Fiera.
Ingresso gratuito
a cura di Erica Preli
Substitutes è una mostra che presenta una selezione di immagini di libri. Pubblicazioni che ospitano corpi (umani e non). I corpi e il mondo che li circonda: tracce, trasformazioni, supporti. Tra le pagine, la tipografa, le immagini, la stampa.
venerdì 2 febbraio, h. 18.00-24.00 > inaugurazione + aperitivo + performance Comfort di Stefano Faoro + live set di Cocobamba
sabato 3 febbraio, h. 18.00-24.00 > aperitivo + dj set a cura di Alivelab
domenica 4 febbraio, 12.00-18.00 > brunch + live set di Triassico + CTRL ART LAB Playground (giochi tecnologici per bambini)
in collaborazione con Emilio Macchia e Stefano Faoro
prima personale in Italia dell’artista americano Joseph Montgomery
Il lavoro di Joseph Montgomery si presenta con la struttura e sintassi della scultura, ma allo stesso tempo ha tutti i finimenti della pittura: legno, tela, diversi tipi di rivestimento e vernici. La classificazione offuscata e contradditoria conferisce al lavoro dell'artista uno strano senso di ibridazione. L’espansione pittorica di Montgomery si riflette in due differenti tipologie di pittura astratta: pittura collage, composizioni formate da stratificazioni di colore, materiali e oggetti che vanno a creare differenti livelli di superfici di materia pittorica, e 'shim' opere realizzate con l'accostamento di diversi spessori in legno verniciato, principalmente a forma di cuneo o listello.
Le opere di Montgomery sono frutto di una ricerca del tutto singolare e di un costante approccio sperimentale, indagatorio e, quindi, empirico. L'artista modella l'astrazione dando vita al colore che diventa materia. Nel processo di realizzazione dell'opera l'artista parte da dettagli di immagini, da segni della memoria, da un qualcosa di visto nel percorso di vita e nel quotidiano, elaborando il tutto avvalendosi anche della tecnologia e materiali 'ready made'. Interviene sulla tela con segni ed immagini smontate e assemblate tra di loro in un qualcosa d'altro, in immagini differenti e nuove, in forme antropomorfe. Ogni opera è il racconto di una memoria stratificata, e l’esito di un processo che porta alla composizione di un'immagine, attraverso una serie di passaggi che costituiscono altrettante fasi di gestazione di una nuova forma visibile. Le opere di Montgomery fanno parte di un progetto, un'indagine sull'immagine in continuo sviluppo, un'evoluzione in cui alcune immagini sopravvivono, si adattano e proliferano, una sorta di darwinismo.
Il progetto include una serie di opere inedite, pensate e realizzate appositamente per la mostra durante il periodo di residenza dell’artista in Italia presso la casa-studio dove ha vissuto e lavorato a Spoleto.
Orari di apertura ART CITY Bologna:
venerdì 2 febbraio 10-13 e 15-19.30
sabato 3 febbraio 10-13 e 15-22
domencia 4 febbraio 10-13 e 15-18
A cura di Simone Menegoi
Inaugurazione: 2 febbraio 2018, ore 18.30
In occasione di ArteFiera 2018, Banca di Bologna presenta un progetto dell’artista Elia Cantori (Ancona, 1984). In Piazza Galvani 4, Cantori esporrà alcuni nuovi fotogrammi - ovvero impressioni fotografiche dirette, senza la mediazione dell’obiettivo - della serie Dead Constellation, e alcune sculture in alluminio della serie Untitled (1:1 Map) (2016).
Elia Cantori ha come disciplina di riferimento la scultura, ma è eclettico nella scelta delle tecniche: oltre a sculture vere e proprie, realizza opere fotografiche, installazioni, video. Nel suo lavoro mette in scena il legame fra energia e materia; si rivolge ai fenomeni celesti, e al tempo stesso coltiva la dimensione chiusa dello studio, inteso come luogo di indagini e verifiche. La sua attitudine sperimentale, e il ricorso costante a processi fisici e chimici, sollecitano paragoni fra il suo operare e quello di uno scienziato. Fra le opere che hanno segnalato Cantori alla critica, ricordiamo Stanza (2008), una sfera di circa un metro di diametro in cui l’artista ha compattato le macerie della demolizione del suo studio a Londra, e Untitled (Explosion) (2009-10), serie di fotogrammi di piccole esplosioni, in cui l’immagine coincide con la fonte luminosa che ne ha permesso l’impressione sulla carta. Untitled (Black Hole), una grande scultura in resina sulla cui superficie Cantori ha registrato, con la tecnica della camera stenopeica, l’immagine del suo studio, è stata esposta nel 2016 nella collettiva LA CAMERA, Sulla materialità della fotografia, curata da Simone Menegoi nel Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi.
Al piano terra della Direzione generale di Banca di Bologna - una stanza la cui vetrina si affaccia su Piazza Galvani - Cantori espone alcuni nuovi esemplari della serie Dead Constellation [Costellazione morta], iniziata nel 2011. In apparenza, sono fotografie del cielo stellato. Di fatto, si tratta di impressioni dirette di una manciata di polvere di meteorite disposta sulla carta fotografica. Esposta alla luce, la carta si impressiona; restano esclusi i punti coperti dai corpuscoli di meteorite, che, una volta sviluppato il fotogramma, appaiono come luminosi punti bianchi sul nero. La polvere di meteorite - eco di una “costellazione morta”, disintegrata miliardi di anni fa - dà vita sulla carta a una nuova costellazione, immaginaria. Le opere stabiliscono un felice dialogo con il nuovo video di Erin Shirreff, Son, esposto in contemporanea nel Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi: come Cantori crea un’immagine astronomica in camera oscura, così l’artista di origine canadese, nel suo filmato di animazione, mette in scena un’eclissi totale di sole nello studio.
Le sculture della serie Untitled (1:1 Map) [Senza titolo (Mappa in scala 1:1)] sono calchi in alluminio, realizzati con la tecnica tradizionale della fusione in stampo di sabbia, di alcune mappe che l’artista conservava in studio. Del contenuto delle mappe - la regione a cui si riferiscono, la scala, eccetera - la superficie in alluminio non rivela nulla; ritiene invece, ed enfatizza, le linee i piegatura, le tracce dell’uso e dell’usura. Le sculture sono dunque mappe (in scala 1:1, quella del calco) di mappe; non parlano del mondo, ma degli strumenti con cui lo raffiguriamo. Insieme, i fotogrammi e le sculture imbastiscono un discorso sui limiti (e il fascino) della rappresentazione cartografica.
Immagine: Untitled (1:1 Map), 2016. Alluminio, 55 x 90 cm. Courtesy Galleria CAR DRDE, Bologna
Orari di apertura ART CITY Bologna:
2 febbraio, 10.00 - 20.00
3 febbraio, 10.00 - 24.00
4 febbraio, 10.00 - 20.00
Orari di apertura ordinari dall’8 febbraio al 4 marzo 2018:
da lunedì a venerdì, 10.00 - 13.00 e 15.00 - 17.30
Chiuso sabato e domenica
prima personale delle installazioni cinetiche e interattive dell’artista e regista Virgilio Villoresi
A cura di Marco Mancuso, critico, curatore e direttore di Digicult, la mostra intende portare alla luce una parte poco conosciuta della produzione di Villoresi.
Click Clack è un’occasione unica per godere del talento immaginifico dell’artista toscano, il quale trasferisce in una serie di archetipi installativi le sue conoscenze nel campo delle tecniche analogiche della tradizione del pre-cinema. Una rumorosa e giocosa giostra fatta di flip book e zootropi, lampade ottiche e lanterne magiche, realizzati modellando oggetti di riciclo e componenti stampate in 3D. Allestiti come opere di retro-design, trasformano Adiacenze in un ambiente magico in cui lo spettatore è chiamato a immergersi per comprendere il linguaggio espressivo dell’artista e la componente primaria del meccanismo di percezione delle immagini in movimento.
Orari di apertura ordinari:
martedì – sabato h 11-13 e 16-20
Oltre ai progetti promossi da ART CITY Bologna, il weekend dell'arte contemporanea si arricchisce con una selezione di iniziative organizzate da istituzioni, enti pubblici e operatori culturali attivi in città.
Apre a Bologna VOXEL, uno spazio di lavoro condiviso e di sperimentazione progettuale che nasce dalla convinzione che sia possibile formulare un nuovo approccio alla produzione di contenuti creativi attraverso l'integrazione di linguaggi, visioni, competenze e ambiti operativi. Nato da un'idea di Tommaso Arosio, visual designer, Elisa Del Prete, art curator e producer, Iader Giraldi, imprenditore della conoscenza, Filippo Pagotto, attore e VR developer, VOXEL è un concerto per assoli, uno strumento con cui abilitare la società a immaginare il presente e il futuro.
Sabato ore 11.30 Brunch di presentazione con prefazione d'eccezione del Prof. Alberto Felice De Toni. Prefazione di Alberto Felice De Toni, Magnifico Rettore dell’Universita di Udine e Segretario Generale della CRUI. Interventi di Tommaso Arosio, Flavio Favelli, Iader Giraldi, Filippo Pagotto, Federica Thiene, Iader Giraldi, Roberto Fusco, Gianluca Peluffo e Paola De Lucia, Domenico Potenza, Damiano Folli, Manuele Bravi, Camilla Fabbrizioli e molti altri. A seguire Manutenzione dell'immaginario un palinsesto di opere, esperienze e talk per presentare la ricerca e l'attività dei suoi membri in concerto con le visioni di numerosi ospiti esterni.
» Fino alle 24 VOXEL partecipa ad Art White Night.
a cura di
Voxel Network
promosso da
DeyeVR, Hblumaverde, NOS e Nosadella.due, Zeranta Edutainment srl
in collaborazione con
Arteway of Thinking e Promoled
Orari di apertura ART CITY Bologna:
venerdì 2 febbraio dalle 18 alle 24 / inaugurazione
sabato 3 febbraio dalle 11.30 alle 24 / presentazione e palinsesto
Info e dettagli su facebook.com/voxelnetworkBO
mostra
L’artista e coreografa Hana Lee Erdman presenta presso la Fondazione Collegio Artistico Venturoli Animal Companion and Telepathic Elegance - una performance nel corso della quale i partecipanti sono invitati a espandere il proprio repertorio relazionale apprendendo e applicando i principi che informano i rapporti tra animali appartenenti a specie diverse per esplorare forme non discorsive della relazione quali prossimità, il tatto, la telepatia.
Con la partecipazione dei visitatori la performance si pluralizza. Lo spazio espositivo si trasforma in uno spazio sociale nel quale ridisegnare collettivamente i regimi visivi della vicinanza e ogni partecipante diventa un custode dell’opera, suscettibile di riattivarla in un altro tempo e luogo.
La performance, prodotta da ART CITY Bologna con Arte Fiera, si inserisce nel ciclo The Intensive Curses, una serie di performance in forma di workshop ideate con Galerie per il programma di Arte Fiera Performing the Gallery.
Performance in forma di workshop a cura di Chiara Vecchiarelli con Galerie (Simon Asencio, Adriano Wilfert Jensen).
Prodotta da ART CITY Bologna e Arte Fiera per il ciclo The Intensive Curses, nell’ambito di POLIS / SPECIAL PROJECTS: PERFORMING THE GALLERY.
Ingresso gratuito
presentazione del volume Predappio al tempo del duce. Il fascismo nella collezione fotografica Franco Nanni, Bradypus Editore, Roma 2017
Intervengono
In dialogo con
Franco D’Emilio e Giancarlo Gatta | curatori del volume