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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 57 min 53 sec fa

Presentazione del nuovo numero de «L'Archiginnasio»

Lun, 01/29/2018 - 10:14

con Pierangelo Bellettini, direttore dell'Istituzione Biblioteche e della rivista

Pierangelo Bellettini, direttore dell'Istituzione Biblioteche e della rivista, presenta «L'Archiginnasio», anni CV-CXII (2010-2017)
con scritti di Paola Foschi, Monique Rouch, Rosaria Campioni, Angelo Mazza, Marco Antonio Bazzocchi, Mario Fanti.

Seguirà un saluto al Direttore dell’Istituzione Biblioteche Pierangelo Bellettini che, dopo 32 anni, si congeda dal suo lavoro in Archiginnasio.

Sarà presente il Sindaco Virginio Merola.

Il "Bollettino dell'Archiginnasio" venne fondato nel 1906 da Albano Sorbelli ed è oggi il più antico house organ di una biblioteca pubblica italiana, un periodico pubblicato per fare conoscere al pubblico le ricerche e i risultati delle attività di riordino, inventariazione e catalogazione che si svolgono in Archiginnasio.

In collaborazione con Librerie.Coop.

Cosmo live at Murato! - Sold out

Ven, 01/26/2018 - 16:25

L’uscita di Turbo, il nuovo singolo di Cosmo, annunciato a sorpresa con un post su Facebook e diecimila flyer distribuiti a Milano, Roma e Bologna, anticipa la pubblicazione di COSMOTRONIC, il nuovo album di Cosmo in uscita il prossimo 12 gennaio 2018 per 42 Records/Believe. Il disco sarà presentato con un tour omonimo di otto date speciali che porterà Cosmo a esibirsi nei più importanti live club e discoteche italiane. Quello di COSMOTRONIC, infatti, non sarà solo un normale concerto ma un party itinerante che conterrà sì il nuovo live di Cosmo ma anche dj special guest che si esibiranno nelle varie date dando vita a una vera e propria festa che inizierà alle nove di sera e proseguirà fino a notte fonda. Turbo è il nuovo singolo di Cosmo, una canzone veloce, ritmata, allegra ma al tempo stesso anche politica.Un viaggio saltellante in quello che è il cosmo-pensiero. Usando le parole dello stesso Marco “Turbo nasce dalla potenza di un frammento musicale siriano.  Tutto si sviluppa a partire da quel campionamento. Il resto viene da sè, spontaneamente, come un sasso che rimbalza e rotola giù da un pendìo. Il ritmo, il testo, la risata, tutte leidee deliranti che sono contenute. La realtà e la fuga dalla realtà, l’esotico e il meccanico, la merda e il ballo. Questa canzone è un frullatore con un motore turbo. E in qualchemodo ci siamo dentro tutti. ”

Cosmo

Marco Jacopo Bianchi, già leader e fondatore dei Drink to Me, una delle cult band più amate dell’underground italiano, è esploso nell’estate del 2016 grazie al singolo “L’ultima festa ”, il brano che dà il titolo al suo ultimo album e che ha letteralmente dominato l’airplay delle radio italiane fino ad arrivare al Disco d’oro. Grazie a un tour di più di 88 date, una vera e propria marcia trionfale scandita a colpi di sold out, ha vissuto da protagonista anche buona parte del 2017, grazie al successivo singolo Sei La Mia città.

Evento sold out

Maneskin - sold out

Ven, 01/26/2018 - 16:15

Irriverenti, eccentrici e giovanissimi i Måneskin arrivano sui palchi delle principali città italiane dopo il grande successo a X Factor, con un tour che non mancherà di stupire il pubblico e con un sound riconoscibile, potente e uno stile unico. La band, che ha già dimostrato di cosa può essere capace sia in tv sia su un palco importante come quello del Forum di Assago, dove si è decretata la finale del talent, tornerà ad esibirsi dal vivo, con la forza che li ha sempre caratterizzati. Gruppo rivelazione del 2017, i Måneskin, il cui nome significa “chiaro di luna” in danese (in onore alle origini della bassista), sono: Damiano cantante (18), Victoria al basso (17), Thomas alla chitarra (16), e Ethan alla batteria (17). 

La band romana rappresenta una novità nel panorama pop italiano e questo ha contribuito ad attirare le attenzioni di un ampio pubblico. Finalisti di X Factor, propongono una sonorità inedita: un mix di indie rock, raggae, pop, mescolato con la vocalità soul del frontman Damiano.
I Måneskin interpretano in maniera innovativa, grazie alla loro giovane età, i riferimenti di storia dello stile nel mondo del rock, del cinema, e non solo, mischiandoli con il loro tocco personale e fortemente riconoscibile. Il 15 dicembre esce per Sony Music l’Ep di debutto “Chosen”, che prende il nome dall’inedito presentato al talent. Il brano è già disco d’oro, oltre 3 milioni di streaming su Spotify e il video a una settimana dall’uscita conta 2 milioni di visualizzazioni. Il singolo è stato scritto e prodotto dagli stessi Måneskin, così come la seconda traccia inedita, “Recovery”. Prodotto da Lucio Fabbri e contenente anche le cover assegnategli da Manuel Agnelli durante il programma, il disco raggruppa: Vengo Dalla Luna (Caparezza), Beggin’ (Frankie Valli & Four Seasons), Let’s Get It Started (The Black Eyed Peas),  Somebody Told Me (The Killers),  You Need Me, I Don’t Need You  (Ed Sheeran).

Tutto esaurito

La tradizione ripensata

Ven, 01/26/2018 - 16:05

La Soffitta 2018

Alessio Bidoli, violino
Bruno Canino, pianoforte
musiche di Igor Stravinskij, Sergej Prokof’ev, Maurice Ravel, Francis Poulenc

ingresso gratuito con ritiro coupon dalle 19.30

In collaborazione con Fondazione “Musica Insieme” di Bologna 

Le quattro opere in programma si rifanno tutte – sia pur con diverse temperie e differenti intenti – a quella corrente estetica denominata neoclassicismo, che ebbe come principale elemento distintivo il recupero e la rielaborazione di tratti stilistici e procedimenti compositivi della tradizione musicale del XVIII e del XIX secolo. La Suite italienne di Stravinskij (1925) è una rielaborazione per violino e pianoforte di cinque degli undici movimenti della suite orchestrale tratta dal Pulcinella, di certo la composizione più rappresentativa degli esordi della svolta neoclassica europea “après la guerre”. Nelle Cinque melodie (1920) di Prokof’ev risalta in particolare la cantabilità lirica del periodare melodico, cantabilità che spesso ricorda il patetismo ‘vocale’ di tante pagine strumentali, soprattutto violinistiche, del tardo Ottocento. La Tzigane (1924) di Maurice Ravel, riassume e nel contempo ulteriormente incrementa il repertorio di effetti, figure, invenzioni e gesti sonori del virtuosismo trascendentale del XIX secolo. La Sonata per violino e pianoforte di Francis Poulenc (1943) costituisce un originale tentativo di contemperare elementi propri del sonatismo cameristico brahmsiano e della ricerca timbrico-armonica dell’ultimo Debussy. 

Alessio Bidoli ha suonato come solista in prestigiose stagioni concertistiche tra le quali segnaliamo Settembre Musica, la Società dei Concerti di Milano, gli “Amici del Loggione del Teatro alla Scala”, la Fondazione Musica Insieme di Bologna, il Festival della Cultura di Bergamo, e il Madesimo Music Festival di Sondrio. Ha registrato con la pianista Stefania Mormone per “Amadeus”, in duo con Bruno Canino per le etichette Sony Classical e Warner Classics. 
Bruno Canino ha suonato come solista e pianista da camera nelle principali sale da concerto e festival internazionali in Europa, in America, in Australia, in Giappone e in Cina. Suona in duo pianistico con Antonio Ballista, e collabora con illustri strumentisti quali Salvatore Accardo, Uto Ughi, Pierre Amoyal e Itzhak Perlman. Dal 1999 al 2002 ha ricoperto il ruolo di direttore della sezione musicale della Biennale di Venezia. Si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, dei quali ha spesso eseguito opere in prima esecuzione assoluta. Ha suonato con alcuni dei maggiori direttori degli ultimi decenni e con molte delle più rinomate orchestre internazionali. Tra le sue registrazioni più recenti l’integrale pianistica di Emmanuel Chabrier.

Iosonouncane + Paolo Angeli

Ven, 01/26/2018 - 16:04

Iosonouncane e Paolo Angeli sono due voci autorevoli della Sardegna contemporanea.

Nella loro musica, carica di elementi ancestrali e di evocazioni difficilmente catalogabili in un genere musicale, si respira l’isola con tutte le sue sfaccettature stilistiche. È un’espressione creativa che dipinge paesaggi sonori d’avanguardia e, allo stesso tempo, riporta al solco dell’aratro e alle variazioni minimali riportate in un arazzo realizzato al telaio. Innovatori con radici, Angeli e Iosonouncane costituiscono un esempio importante del come la tradizione debba trovare, nella società attuale, un’evoluzione dei suoi linguaggi arcaici, collocandosi nel difficile confronto con il presente, senza cadere nella tentazione dell’oleografia.

La loro è una musica viva dove rumore e silenzio vanno a braccetto, dove la forza di una mareggiata di maestrale porta con se una risacca in grado di insabbiare i porti. Una voce consumata dal vento ci dice che i mari non sono tutti uguali. L’ultima volta che si sono incontrati questa distesa azzurra era avvolta dalla quiete della bonaccia, da quella sensazione struggente che ti ricorda che devi partire dalla tua terra per il gusto dell’avventura.

Il chitarrista di Palau e il cantautore di Buggerru si sono conosciuti quattro anni fa ed hanno collaborato in un brano di DIE, capolavoro accolto dalla critica come uno dei dischi taliani più importanti degli ultimi anni.

Cimini

Ven, 01/26/2018 - 15:59

Cimini, cantautore calabrese, da anni trasferitosi a Bologna dove riesce a crearsi un piccolo spazio nel contesto musicale indipendente pubblicando due dischi e suonando
in giro per l’Italia. Nel 2016 decide di abbandonare le scene per dedicarsi alla scrittura di nuove canzoni e ne esce fuori un prodotto diverso, che taglia nettamente con il passato e
che gli consente di intraprendere un nuovo percorso.
I nuovi brani vengono subito apprezzati dall’etichetta Garrincha Dischi, che decide di affidare la produzione a Nicola Roda (Keaton) ed Enrico Roberto (Lo Stato Sociale) del suo nuovo disco in uscita a Marzo 2018, con il primo sorprendente risultato che è il singolo “La Legge Di Murphy”, accompagnato dalla campagna di promozione virale su Rolling Stone Italia e dalle oltre 50.000 visualizzazioni del videoclip su Youtube e i 200.000
ascolti su Spotify.

Musica e poesia tra Oriente e Occidente

Ven, 01/26/2018 - 15:55

La Soffitta 2018

Monica Colonna - soprano
Mauro Corna - basso
Stefano Malferrari - pianoforte
musiche di Gioachino Rossini, Franz Liszt e Giuseppe Verdi
poesie di autori arabi classici e contemporanei
presentazione a cura di Giuseppina La Face e Ahmad Addous

Ingresso gratuito con ritiro coupon dalle 20.

In collaborazione con il King Abdulaziz Chair for Islamic Studies (KAIS) dell’Alma Mater Studiorum

Promosso dal King Abdulaziz Chair for Islamic Studies, dal Dipartimento di Interpretazione e Traduzione (campus di Forlì) e dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, il concerto offre un’alternanza di letture di poesie in lingua araba e momenti dedicati alla musica d’arte europea, in particolare all’opera lirica.

Nello scambio culturale con il KAIS, alcune celebri arie d’opera di Rossini e Verdi rappresentano la tradizione della più grande musica d’arte italiana, mentre i brani che le incorniciano – i Péchés de vieillesse di Rossini e la Paraphrase dal Rigoletto di Liszt – le illuminano ulteriormente con l’ironia, l’amarezza, ma anche la bonomia nei brani della senilità del pesarese, e con l’esaltazione dell’opera verdiana nel pianismo trascendentale di Liszt, che qui realizza un vero e proprio teatro strumentale.
I testi poetici degli autori arabi spaziano dal medioevo all’età contemporanea, e presentano una gran varietà di metri (verso classico, strofa andalusa, verso libero) e di temi (amore cortese, natura, poesia bacchica, riflessioni esistenziali e prospettiva filosofica). I testi poetici verranno letti da alcuni studenti del Corso di Laurea in Mediazione Linguistica interculturale del Campus di Forlì.
La serata di musica e poesia rientra fra le iniziative, realizzate dal KAIS, volte allo scambio di conoscenze tra gli universi culturali arabo-islamico e occidentale.

Fantasie in bianco e nero

Ven, 01/26/2018 - 15:49

Cosmin Boeru, pianoforte | La Soffitta 2018

musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Maurice Ravel e Fryderyk Chopin

Ingresso gratuito con ritiro di coupon dalle ore 20 

Le composizioni che figurano nel concerto inaugurale della stagione concertistica della Soffitta non sono accomunate solo dal fatto di essere capolavori fondamentali nella storia della musica per pianoforte dal classicismo alla modernità, ma anche da una singolare affinità espressiva. In apertura la Fantasia in Do minore K 475 di Mozart, composta nel 1785, articolata in cinque sezioni dagli sviluppi imprevedibili, il cui tono a tratti cupo e serioso pare costituire un preludio consentaneo alle atmosfere noir di Gaspard de la nuit, il ciclo di tre “Fantasie alla maniera di Rembrandt e Callot” ispirate ai poemi di Aloysius Bertrand che Ravel scrisse nel 1908 con il dichiarato intento di realizzare una nuova forma di virtuosismo trascendentale. Il concerto si conclude nel nome di Chopin, con due Notturni (op. 48, n.1 e op. 9, n.1), tra i più amati del compositore polacco, a fare da preambolo alla Sonata in Si bemolle minore op. 35.

Cosmin Boeru è nato in Romania nel 1979 da famiglia di musicisti, e ha tenuto il suo primo recital all’età di 10 anni. Nel 1991 si è trasferito in Italia e sino al 1999 ha studiato con Christa Bützberger, allieva di Sergiu Celibidache. Dopo il diploma al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia con il massimo dei voti e la lode si è perfezionato con grandi maestri quali Franco Rossi, Alexis Weissenberg e Leon Fleisher. Ha tenuto più di 500 concerti in gran parte dell’Europa ed in Australia, suonando in importanti sedi come il Palau de Barcelona, il Mozarteum di Salisburgo, la Komische Oper di Berlino, il Teatro Comunale di Bologna, l’Auditorio Nacional de Música di Madrid. Dal 2007 è docente di pianoforte nella Musikhochschule di Colonia.

Dunk

Ven, 01/26/2018 - 15:48

DUNK italian band è il progetto che unisce:
 
• Ettore Giuradei | voce, chitarra
• Marco Giuradei | tastiere, synth, cori
• Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi, O.R.K.) | chitarre
• Luca Ferrari (Verdena) | batteria
 
Il 12 gennaio 2018 esce l’omonimo album di debutto, per Woodworm Label

The pains of being pure at heart

Ven, 01/26/2018 - 15:41

The echo of pleasure e’ il nuovo album che torna a far parlare di se’ una delle band piu’ rappresentative dell’indie rock americano.

“The Echo of Pleasure” è il quarto album in studio della creatura di Kip Berman, salita prepotentemente alla ribalta della scena indie americana ed europea con il suo esordio omonimo, seguito da due album, Belong e Days of Abandon, che sono stati celebrati dalle più grandi riviste musicali e non, da Rolling Stone a Pitchfork, da The New York Times e The Guardian.

E’ amore, amore per la musica, quello che caratterizza il lavoro dei The Pains of Being Pure At Heart, lo pseudonimo dietro cui si agita la mente creativa di Kip Berman. Dalle origini come band radicata nello stile della musica indie C-86 fino alla sua attuale dimensione da Alternative Rock anni ‘90 (e dove si sentono riverberi degli Smashing Pumpkins), ripercorrendo la storia della musica alternativa tra gli ‘80 e i ‘90 in America.

In “The Echo of Pleasure”, Kip Berman riporta dietro le manopole del mixer Andy Savours (già produttore di My Bloody Valentine e The Killers), e dà vita a nove tracce che regalano momenti di pura vitalità e atmosfere più malinconiche e pensose rispetto ai suoni a cui la band ci aveva abituato. Un album più maturo in cui la chitarra lascia spesso il ruolo fondamentale ai synth più oscuri.

I The Pains of Being Pure at Heart arrivano in Italia nella formazione che comprende il chitarrista Christoph Hochheim (ex Depreciation Guild), Jacob Danish Sloan al basso, Chris Schackerman (ex membro di Literature e Mercury Girls) alla batteria e alle tastiere Jess Rojas.

A Fury Tale

Ven, 01/26/2018 - 15:36

La Soffitta 2018

Cristiana Morganti

Idea, regia e coreografia Cristiana Morganti | in collaborazione con Breanna O’Mara, Anna Wehsarg, Anna Fingerhuth | interpreti Anna Wehsarg, Anna Fingerhuth | collaborazione artistica Kenji Takagi | disegno luci Jacopo Pantani | video Connie Prantera | editing musicale Bernd Kirchhöfer | assistente Sabine Rivière | tecnico suono-video Simone Mancini | produzione Il Funaro – Pistoia e Cristiana Morganti | in coproduzione con Festival Aperto / Fondazione I Teatri - Reggio Emilia | in collaborazione con AMAT & Civitanovadanza per Civitanova Casa della Danza | con il sostegno della Città di Wuppertal e di Jackstädt Stiftung (Wuppertal)

A Fury Tale (2016) segue le prime due creazioni di Cristiana Morganti, Jessica and me (2010) e Moving with Pina (2014), che la vedevano, oltre che autrice, interprete solista. Morganti qui, invece, non danza e si riserva la possibilità di una distanza critica dal proprio lavoro, le cui interpreti, Anna Wehsarg e Anna Fingerhuth, sono state, come la coreografa, danzatrici del Tanztheater Wuppertal. Entrambe alte, dalla carnagione chiara e dai capelli rossi, sono due gemelle simili ma diverse, duellanti e amiche, rabbiose e affettuose: due corpi femminili messi a confronto, dentro e fuori, in cerca di una relazione che li illumini, che traduca in visione, energia e stati d’animo le singolarità di ciascuno. A Fury Tale è un racconto di sé che si dipana in modo divertente e straziante al tempo stesso, dove al desiderio forsennato di mettersi in luce che contraddistingue la società odierna si accompagna il sentimento della rabbia, nella sua doppia veste di potenza distruttrice e di spinta vitale. Su una scena completamente bianca, quasi uno sfondo su cui far esplodere video, colori e luci stroboscopiche, le due danzatrici agiscono, danzano, si scontrano e, così facendo, si raccontano. Con A Fury Tale Cristiana Morganti, in dialogo costante con le due figure in scena, offre una riflessione sensibile, ironica e potente sulla bipolarità del nostro essere e, soprattutto, dell’essere femminile, in tutte le sue possibili declinazioni.

Slowdive - sold out

Ven, 01/26/2018 - 15:33

Nel 2017 gli Slowdive (band), punto di riferimento assoluto per lo shoegaze britannico, sono tornati sulle scene dopo 22 anni di silenzio con un nuovo omonimo album e un lungo tour che ha registrato sold out praticamente dappertutto.
Il primo album degli Slowdive ‘Just For A Day’ è uscito per la mitica Creation Records nel 1991, seguito dal leggendario ‘Souvlaki’ nel 1993 e da conclusivo ‘Pygmalion’ nel 1995. Negli ultimi 22 anni gli Slowdive sono stati celebrati con la pubblicazione di un’infinità di compilation, inediti e live, e hanno ispirato, con il loro suono unico, un numero enorme di band e musicisti. In questi 22 anni di silenzio come Slowdive, i membri principali della band hanno dato libero sfogo alla propria creatività con nuovi interessanti progetti. Ma nel 2014 Neil Halstead, Rachel Goswell, Nick Chaplin, Christian Savill e Simon Scott hanno sentito il bisogno di tornare insieme.
La reunion è stata più dell’ennesima reunion e a maggio 2017 la band ci ha regalato il nuovo album “slowdive” pubblicato da Dead Oceans (Goodfellas) e anticipato dai singoli Sugar for The Pill e Star Roving. La band torna in Europa per una serie di live da non perdere in cui suonerà i brani dell’ultimo lavoro e gli intramontabili classici.

Tutto esaurito

Pina Bausch e l'Italia

Ven, 01/26/2018 - 15:30

tavola rotonda | La Soffitta 2018

con Cristiana Morganti | e con Leonetta Bentivoglio, Eugenia Casini Ropa, Elena Cervellati

Pina Bausch incide potentemente sulla scena italiana a partire dalla sua prima apparizione nel nostro paese, all’inizio degli anni Ottanta del Novecento. Intorno al suo ruolo nel panorama del teatro e della danza in Italia tra gli ultimi due decenni del secolo scorso e oggi si muoveranno le voci di una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di Leonetta Bentivoglio, studiosa e giornalista organica alla Bausch e al suo mondo; Eugenia Casini Ropa, storica della danza che, nel 2000, conferì alla coreografa tedesca la Laurea ad honorem dell’Università di Bologna; Elena Cervellati, curatrice del progetto della Soffitta 2018 dedicato alla danza; e Cristiana Morganti, protagonista del medesimo progetto, formatasi in Italia e fiorita in Germania, per oltre venti anni interprete del Wuppertal Tanzthear sotto la guida di Pina Bausch e oggi coreografa affermata.

Hayseed Dixie

Ven, 01/26/2018 - 15:28

Gli Hayseed Dixie hanno avuto origine nel 2000, quando John Wheeler e Mike Daly ingurgitarono abbastanza whiskey da navigare su una corazzata dalla costa della Florida fino al Portogallo e ritorno, per poi iniziare a strimpellare nello studio di John. Dopo aver trascorso diversi anni in tour con diverse formazioni country, John aveva racimolato una certa quantità di equipaggiamento per la registrazione. Perciò, quando lui e Mike tra i fumi dell’alcol realizzarono che la Lost Highway del Reverendo Hank Williams e la Highway To Hell del Vescovo Bon Scott erano in realtà la stessa striscia di asfalto, i due erano pronti a documentare questa sensazionale scoperta. Ora, 17 anni e 14 anni album più tardi, gli Hayseed Dixie sono gli indiscussi artefici di un nuovo genere, il rockgrass, che dopo gli album-tributo a AC/DC e Kiss quest’anno splende di nuova luce grazie a Free Your Mind… And Your Grass Will Follow, il nuovo album della formazione, uscito lo scorso aprile su Hayseed Dixie Records.

Cristiana Morganti Moving with Pina

Ven, 01/26/2018 - 15:24

conferenza danzata sulla poetica, la tecnica, la creatività di Pina Bausch  | La Soffitta 2018

Di e con Cristiana Morganti | produzione Il Funaro – Pistoia | con l’accordo e il sostegno della Pina Bausch Foundation/Wuppertal

Nella conferenza danzata Moving with Pina (2010) Cristiana Morganti, dal 1993 al 2014 interprete del Tanztheater Wuppertal, propone un viaggio nell’universo di Pina Bausch, visto dalla prospettiva del danzatore.
Com’è costruito un assolo? Qual è la relazione dell’emozione con il movimento? Quando il gesto diventa danza? Qual è la relazione tra il danzatore e la scenografia? E soprattutto, come si crea il misterioso e magico legame tra l’artista e il pubblico? 
Eseguendo dal vivo alcuni estratti del repertorio del Wuppertal Tanztheater, Cristiana Morganti racconta il proprio percorso artistico e umano vicino alla grande coreografa tedesca e ci fa scoprire quanta dedizione, fantasia e cura del dettaglio sono racchiusi nel linguaggio di movimento creato da Pina Bausch.

Cristiana Morganti, diplomata all’Accademia Nazionale di Danza di Roma e alla Folkwang Hochschule di Essen, ha poi approfondito lo studio della voce con gli attori dell’Odin Teatret di Eugenio Barba. Ha lavorato con Susanne Linke, Urs Dietrich, Felix Ruckert e con la compagnia Neuer Tanz. Dal 1993 al 2014 è stata danzatrice solista del Tanztheater Wuppertal, fino al 2009 diretto da Pina Bausch – con il quale continua oggi a collaborare come artista invitata – partecipando a numerose creazioni e danzando in tutti gli spettacoli del repertorio. Ha inoltre preso parte ai film Parla con lei (2001), di Pedro Almodovar, e Pina (2011), di Wim Wenders. Ha creato gli assoli Moving with Pina (2010), in omaggio a Pina Bausch, e Jessica and me (2014), con il quale nel 2014 ha ricevuto il Premio Danza & Danza come Migliore interprete/coreografa. A Fury Tale (2016) è una creazione per due danzatrici, mentre Non sapevano dove lasciarmi...(2017) è nato per nove danzatori della Compagna Aterballetto. È Professore Invitato al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse di Parigi e all’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico di Roma.

Ricordare Pina

Ven, 01/26/2018 - 15:14

proiezioni | La Soffitta 2018

Proiezioni video:

Notizien aus einer Tv - Werkstatt Pina Bausch und Wuppertaler Tanztheater, Germania, 1978 | coreografia Pina Bausch | interpreti Tanztheater Wuppertal | musica Igor Stravinskij | regia Ulrich Tegeder | produzione DM Film | distribuzione Inter Nationes | durata 15’
Un Jour Pina a demandé, Francia, 1983 | coreografia Pina Bausch | interpreti Tanztheater Wuppertal | musica autori vari | regia Chantal Ackerman | produzione A2 / RM Arts / INA / RTBF / BRT | distribuzione INA / RM Associates| durata 1h

Presentano Elena Cervellati ed Enrico Coffetti

In Notizien aus einer Tv - Werkstatt Pina Bausch und Wuppertaler Tanztheater la telecamera entra nella sala prove del Tanztheater Wuppertal mentre la compagnia è al lavoro sulla celebre Sagra della primavera (1975) di Pina Bausch e la coreografa, non ancora ai vertici della celebrità, si presta a una delle sue prime interviste televisive. Un Jour Pina a demandé è un documentario di Chantal Ackerman, che costruisce un ritratto di Pina Bausch e dei suoi danzatori attraverso riprese fatte seguendo il Wuppertal Tanztheater in tournée, in un montaggio di momenti tratti da titoli-faro come Komm tanz mit mir (1977), Kontakthof (1978), 1980 (1980), Walzer (1982) e Nelken (1983), visti sul palcoscenico e in sala prove.

Pina Bausch (1940-2009) è una delle maggiori figure della scena del nostro tempo. A partire dagli anni Settanta del Novecento il suo Tanztheater – ovvero il suo stile di movimento, il suo metodo di lavoro con i danzatori in sala prove, il suo modo di montare stücke (pezzi) coreografici, la sua capacità di ritagliare dalla realtà colori, suoni, forme, persone e storie per stringerli su un palcoscenico senza confini – ha imposto l’evidenza di un’artista di assoluto riferimento, con la quale oggi rimane vivo un fertile confronto. 

Aspettando Media Mutations 10

Ven, 01/26/2018 - 15:08

Tre incontri a cura di Veronica Innocenti e Paolo Noto | La Soffitta 2018

Aspettando Media Mutations è una attività che ha come obiettivo l’incontro con studiosi e professionisti del settore audiovisivo (ma non solo) e si compone di appuntamenti di presentazione, in compagnia degli autori, di ricerche, progetti e volumi, che toccano temi di rilievo per le attività di ricerca e didattica della Sezione Cinema del DAR. In particolare, per il 2018 un incontro sarà dedicato alla presentazione di un modello matematico per l’innovazione che appare di grande interesse per gli ambiti delle industrie culturali e creative di cui tradizionalmente il DAR si occupa. Un secondo incontro sarà dedicato alla presentazione di un volume sulla televisione contemporanea, mentre un terzo appuntamento affronterà, grazie alla partecipazione di alcuni professionisti del settore, temi che verranno approfonditi dal convegno Media Mutations 10. Altri appuntamenti potranno essere previsti in corso d’anno, ne sarà data tempestiva comunicazione attraverso la pagina Web del centro La Soffitta.

programma

  • 19 aprile: incontro con Vittorio Loreto (Sapienza Università di Roma).
  • 26 aprile: incontro con Massimo Scaglioni (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) e Anna Sfardini (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) e presentazione del libro La televisione. Modelli teorici e percorsi d’analisi. 
  • 3 maggio: incontro con Giuseppe Bianchi (IULM e regista di Bake Off Italia) e Daniela Cardini (IULM)

Racconto d'Opera

Ven, 01/26/2018 - 14:57

150 ROSSINI / Semiramide: l’opera di Rossini a puntate | terza puntata

Terza puntata: Le conclusioni

Rievocando il tragico epilogo della propria vicenda, Semiramide si specchia nell’anima della donna che ha accompagnato e sorretto Rossini nell’ultima parte della sua vita. Olympe Pélissier, francese, cortigiana dal turbolento passato, amante di Sue e di Balzac, conobbe Rossini per caso. Iniziarono una relazione pubblica e, alla morte della Colbran, si sposarono. Olympe si prese cura di lui con dedizione assoluta, riuscendo anche a risollevarlo da una cupa depressione e riportandolo a comporre. Nel loro salotto, a Passy, si incontravano i maggiori artisti dell’epoca. Alla morte di Rossini visse per la sua memoria.

In collaborazione con OPIFICIO d’ARTE SCENICA / Testo di Gabriele Duma e Andrea Stanisci / Attrice Antonella Franceschini / Soprano Scilla Cristiano / Pianoforte Francesco Ricci / Scenari sonori Roberto Passuti / Regia di Gabriele Duma 

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

Racconto d'Opera

Ven, 01/26/2018 - 14:50

150 ROSSINI / Semiramide: l’opera di Rossini a puntate

Prima puntata: Gli Antefatti

Anniversario importante e atteso quello del centocinquantenario della nascita di Gioachino Rossini, al punto che il MiBACT lo ha nominato ambasciatore della Bellezza italiana per il 2018. Per ricordare questo caposaldo del teatro musicale italiano, Semiramide, Regina di Babilonia, narrerà in tre puntate la sua emblematica vicenda musicata da Rossini. Nel corso delle puntate, il personaggio giungerà a specchiarsi nelle tre figure femminili fondamentali della vita del compositore. Prima puntata. L’incontro sarà con Isabella Colbran celeberrima soprano, primadonna assoluta nei teatri d’Europa. Per lei e con lei Gioachino scrisse molti straordinari ruoli. Sinceramente innamorato, lui la sposò, ma a matrimonio esaurito lei, persa la voce, si ritrovò sola nella villa di Castenaso. Semiramide è stato l’ultimo ruolo che ha cantato.

In collaborazione con OPIFICIO d’ARTE SCENICA / Testo di G. Duma e A. Stanisci / Attrice A. Franceschini / Soprano S. Cristiano / Pianoforte F. Ricci / Scenari sonori R. Passuti / Regia di G. Duma

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

Filippo Gorini

Ven, 01/26/2018 - 14:47

Bologna Festival | Talenti

Ventidue anni, cresciuto pianisticamente seguendo i consigli di Alfred Brendel, Alexander Lonquich, Pavel Gililov e Andrei Gavrilov, Filippo Gorini si è aggiudicato il primo premio al Concorso Beethoven di Bonn e al Concorso Neuhaus di Mosca. Apre il suo programma con le visionarie Geistervariationen (Variazioni sul tema degli spiriti) di Schumann passando, in ideale continuità, alle sette Fantasie op.116 di Brahms. In finale, l’immensa Sonata op.106 “Hammerklavier”, vera e propria sfida per ogni interprete beethoveniano.

Filippo Gorini - pianoforte

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

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