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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 41 min 23 sec fa

Il mito del Toro nell'arte al museo Ferruccio Lamborghini

Mar, 01/30/2018 - 15:06

In occasione di Arte Fiera il Museo Ferruccio Lamborghini ospiterà l’esposizione di opere d’arte contemporanea dedicate al mito del Toro Lamborghini e legate ai motori e alla meccanica.

Il fil rouge dell’esposizione è il toro, simbolo di Ferruccio Lamborghini e del mondo delle quattro ruote, legato strettamente alla storia dell’imprenditore emiliano. Un altro trait d’union tra le opere esposte è la materia utilizzata: fili d’acciaio, rame, bronzo e altri metalli che rimandano idealmente alla creatività del geniale costruttore di auto Ferruccio.

Tra le opere in esposizione ricordiamo:

– Centauro, scultura in bronzo di Salvatore Amelio (Zagarise, 1948 – www.salvatoreamelio.it)

– Feal e Veneno Concept, sculture in acciaio inox di Marco Bellavere (Padova, 1970 – www.bellavere.com)

– Toro, scultura in rame di Sara Bolzani (Monza, 1976 – www.sarabolzani.it)

– Nadie verà el rostro del Rallie que pasa en el bosque, scultura in bronzo di Fabio De Sanctis (Roma 1931-deceduto) gentilmente concessa dal Museo Magi 900 di Pieve di Cento (www.magi900.com)

– L’orgoglio del Toro, dipinto di Nadia Brunetti

In esclusiva, e soltanto per la serata inaugurale del 31 gennaio, saranno anche esposte due prestigiose opere provenienti da una collezione privata: una prova di pala d’altare di El Greco e un quadro di Francis Bacon.

Le sculture saranno esposte al Museo dal 1 febbraio al 4 marzo, si potranno visitare dal martedì al sabato dalle 10 alle 18 e la domenica dalle 14.30 alle 18.30. 

Per gli abbonati Card Musei Metropolitani l’ingresso al museo è ridotto a € 10 (invece di € 15).

È buscia o verità

Mar, 01/30/2018 - 14:28

Farsa in due atti di Eduardo Scarpetta

Una riuscitissima commedia degli equivoci, dalla trama semplice e leggera, facile da seguire ma come si conviene,piena di intrighi,inganni,sotterfugi e travestimenti. A muovere tutto è, come nei migliori copioni, l’amore.

Giulio (Alessandro D'Orta) farà di tutto per impedire il matrimonio tra la sua Amalia (Clara Bonatti) e Don Felice (Davide Russo), combinato dal padre di lei (Davide Emiliani) e tra le bugie del promesso sposo, che proprio non riesce a smettere di inventare le storie più assurde, e i tentativi dei servi di casa, tra cui un camaleontico Pulcinella (Domenico Sgambato),una sveglia Luciella (Andasavia Saponaro) e un esperto Asdrubale (Renato Masi),di condurre a loro favore la vicenda, la sorte degli innamorati traballa in un ritmo veloce fatto di speranze, attese e fiati sospesi. Finchè un classico epilogo vedrà sciogliersi tutti i nodi della matassa, soprattutto grazie all’intervento dell’energico padre di Giulio (Bruno D'Orta), e il lieto fine trionferà per tutti o quasi.

Farsa in due atti di Eduardo Scarpetta

Regia di Andasavia Saponaro

...In arte Totò

Mar, 01/30/2018 - 14:18

di Liliana De Curtis ed Enzo Decaro

Un grande genio del teatro italiano moriva cinquant’anni fa.
Totò è il nome con cui tutto il mondo lo conosce e lo ricorda.
Una vita da doppio: Totò la maschera, e il Principe Antonio De Curtis, “quello serio, una persona per bene” diceva lui. Nato a Napoli nel rione “la Sanità” dove ha conosciuto la miseria più nera, proprio lì, dove tra la vita e la morte non c’è una separazione netta ma piuttosto lo stare l’una accanto all’altra.

Lo ricorda oggi, in un omaggio alla memoria di questo grande artista nel cinquantesimo della sua morte, un altro napoletano doc, Enzo Decaro, uomo e attore elegante nei modi e nell’aspetto, legato alla figura di Totò/Antonio De Curtis e profondamente pervaso da quell’enorme fascino e spessore interiore che egli aveva.

In scena c’è un leggio, c’è la “Scrivania”, c’è uno schermo con le immagini soprattutto dell’ultimo Totò che parla di Pasolini e di Fellini. Le immagini della figlia Liliana, testimone del dolore del padre perché non si sentiva riconosciuto per quel che veramente era. Ma c’è anche il “Pensatoio”, quell’angolo misterioso della casa in cui il Principe si rintanava per ore a parlare, a registrare sul suo magnetofono e a buttar giù pensieri sui tanti fogli di carta che sua figlia Liliana ha conservato con grande amore. Quell’angolo di casa riservatissimo, dove la genialità poteva librarsi liberamente per prendere le forme più inattese.

Con grande maestria ed eleganza, su un palco pressoché spoglio, quasi volendo farsi piccolo di fronte al Genio, Enzo Decaro ci mostra attraverso un profondo studio introspettivo, un minuzioso lavoro fatto di emozioni e vibrazioni, poiché la famosissima maschera napoletana di Totò, aveva dietro, avanti, sopra e dentro di sé un grande genio creativo ed un uomo di eccezionale sensibilità e di intenso spessore culturale. Lo dimostrano anche le testimonianze scritte di suo pugno, i pensieri, le canzoni accennate, le poesie incompiute, le registrazioni audio, alcune delle quali inedite, fornite dalla famiglia che le ha custodite per tutti questi anni.

di Liliana de Curtis & Enzo Decaro
suoni, piano e chitarra M. Riccardo Cimmino

Repliche

Venerdì 24 e sabato 25 marzo ore 21
Domenica ore 16

Dalle locande agli hotel

Mar, 01/30/2018 - 14:09

Quarto e ultimo incontro del ciclo di conferenze con il professor Marco Poli.

Dalla seconda metà dell’Ottocento anche a Bologna cominciarono ad aprire alberghi e hotel che sostituirono le antiche locande. Alcuni di essi, come l’Hotel Brun e in seguito l’Hotel Baglioni, erano lussuosi e ottimamente attrezzati ed ospitarono grandi personalità.

Quarto e ultimo incontro del ciclo di conferenze con il professor Marco Poli.

La storia a teatro
con il profgessor Marco Poli
Conferenze-spettacolo con immagini

Ingresso gratuito

Sogno di una notte di mezza età

Mar, 01/30/2018 - 14:03

di e con Debora Villa

I quarant’anni sono la vecchiaia della giovinezza, ma i cinquant’anni sono la giovinezza della vecchiaia.” Victor Hugo

Cosa succede ad una donna quando raggiunge i nannarannannanni? Cambia. Ma il cambiamento fisico, umorale, psicologico, non è graduale come è stato fino ad ora e come giustamente deve essere. No. Fidatevi, esiste un punto di svolta (detto simpaticamente punto di non ritorno) nel quale vi ritrovate catapultate senza neanche avere avuto il tempo di dire: «Xanax». Il corpo cede, la memoria vacilla, l’umore è come quello di Smigol quando gli rubano l’anello e questo quando siete in buona. Quando siete in versione negativa siete delle infoiate sessuali così prepotenti che l’esorcista al vostro cospetto sembra un catechista. Il peggio è che al livello psicologico diventate delle rocce. Non nel senso che vi sgretolate, no, siete delle furie. Sapete chi siete, cosa volete, cosa non volete e tutte le piccole e grandi insicurezze che vi hanno accompagnate fino ad ora svaniscono. Tranquille, donne! Nel giro di una settimana avrete almeno una ventina di nuove paranoie che non saprete come gestire. Mille nuovi fastidi si affacceranno all’orizzonte. Ma soprattutto vi verrà la faccia come il c… Non in senso fisico, per fortuna quella vi cederà soltanto; no, è che direte tutto quello che vi passa per la testa, senza freni, senza inibizioni, libere!!! Sì, finalmente libere di fare figure di merda con il mondo intero. Allora forse è bene iniziare a fare terapia, magari di gruppo, magari ridendoci su. Io lo faccio: funziona. Firmato Debora… Non mi ricordo il cognome.

di Debora Villa, Giovanna Donini e Gianmarco Pozzoli
con Debora Villa

Cuori scatenati

Mar, 01/30/2018 - 13:52

di e con Diego Ruiz

Il ritorno di fiamma, si sa, può essere molto pericoloso...
Quando il fuoco della passione sia accende tra Diego e Francesca, le scintille divampano in maniera esagerata! Se poi a spegnere l'incendio ci si mette uno come Sergio Muniz, la situazione diventa veramente incontrollabile! E cosa succederebbe se la futura sposa, praticamente con un piede sull'altare, venisse a scoprire tutto?
Una coppia scoppiata da anni si incontra clandestinamente per un'insensata ultima notte d'amore prima di suggellare il divorzio definitivo, ma gli imprevisti sono dietro l'angolo, anzi dietro la porta.

Arriva la nuova esilarante commedia di Diego Ruiz, ormai esperto nel mettere in scena i rapporti di coppia e le sue innumerevoli sfaccettature, che questa volta affronta gli amori ormai finiti che in realtà non finiscono mai.
Vale la pena dare una seconda possibilità? Oppure si rischia di ritrovarsi la solita minestra riscaldata? Riuscirà mai un nuovo amore a non subire il fastidiosissimo paragone con quello pecedente? E come la mettiamo col tradimento? La fedeltà è una predisposizione mentale, una scelta morale o un'imposizione?
Questi e tanti altri interrogativi sono alla base di questa spassosa commedia in cui tutti i personaggi si trovano nel posto sbagliato nel momento più sbagliato, dando vita a una girandola di equivoci e situazioni paradossali che li porteranno a ricorrere a tutto il loro sangue freddo per gestire una serata che li metterà a dura prova. Una serata che farà a dir poco fibrillare quattro cuori scatenati!

Di Diego Ruiz
Regia: Diego Ruiz

Con SERGIO MUNIZ - DIEGO RUIZ - FRANCESCA NUNZI e  MARIA LAURIA

Repliche

Venerdì 9 e sabato 10 marzo ore 21 
Domenica 11 marzo ore 16

Serena Dandini - Il catalogo delle donne valorose

Mar, 01/30/2018 - 13:48

LabOratorio di San Filippo Neri

Una delle scrittrici e intellettuali più amate d’Italia nel suo nuovo libro edito da Mondadori racconta di donne che hanno saputo vivere una vita all’altezza del proprio valore e che, per il loro coraggio, hanno finito col dare il proprio nome a una delle varietà del fiore più bello: la rosa. Da Jacqueline du Pré, la prima a suonare il violoncello non “da amazzone” ma con le gambe divaricate, come i colleghi maschi, a Olympe de Gouges, autrice della “Dichiarazione dei diritti della donna”, passando per Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona, fino a Tania la Guerrigliera, rivoluzionaria a Cuba al fianco di Che Guevara. Un libro importante e necessario, che raccontando come le donne sappiano eccellere in qualsiasi campo, mostra anche come la loro storia abbia saputo attecchire in modi spesso laterali e nascosti al “sapere ufficiale”. Fiorendo, appunto, nei vivai e nei giardini di tutto il mondo.

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

Sono una donna laceroconfusa

Mar, 01/30/2018 - 13:47

di e con Grazia Scuccimarra

Giunti al giro di boa di un percorso di teatro comico lungo trentotto anni, sembra logico per Grazia Scuccimarra avvertire il bisogno di fermarsi e di fare i conti. In modo satirico e pungente, diretto ed ironico, i suoi spettacoli hanno sempre trattato degli avvenimenti che via via hanno segnato la nostra società: quasi un teatro-cronaca, ma con l’intento di curiosare maliziosamente – divertendosi a coglierne i paradossi – tra le pieghe più nascoste del pubblico e del privato, suscitando continue risate e applausi a scena aperta. Di qui l’esigenza di guardare, con gli occhi di oggi, alla lunga strada già fatta, per darsi torto o ragione e per verificare con quale e quanto anticipo, di volta in volta, lei abbia segnalato i fenomeni di costume e le variazioni nei rapporti sociali, sentimentali, professionali, politici.

Con la comicità ed il sarcasmo che le sono tipici, la Scuccimarra ha toccato nei suoi spettacoli tanti temi che ci assillano, partendo però sempre da se stessa, prendendosi in giro, offrendosi come bersaglio della propria ironia, fissando attraverso la sua immagine quella della gente del suo tempo. Ed allora divertiamoci insieme a vedere a che punto siamo, vediamo chi eravamo e chi siamo oggi, vediamo se quello che la Scuccimarra diceva, indietro negli anni, con arguzia, rabbia e ardore, è ancora valido o se è stato superato dagli eventi: una allegra ed irriverente gimcana tra passato e presente, tra satira e tenerezza, tra ricordi ed attualità.

Il procacciatore

Mar, 01/30/2018 - 13:41

di e con Gene Gnocchi

Cosa ci fa Gene Gnocchi con un trolley, un liquidator e un panino al cotto?
Sta forse per abbandonare il mondo dello spettacolo e aprire un negozio di souvenir pakistani?
Sta per entrare in politica con il suo nuovo movimento “Per un’Italia diversamente onesta”?
Sta per sposare la sua badante lasciandole in eredità tutti i suoi fallimenti?
Niente di tutto questo.

Gene Gnocchi, dopo lunghi anni di ricerche nei suoi laboratuàr, è riuscito a individuare l’unica via di salvezza che ci rimane in questo momento contorto: perseguire in modo sistematico la deficienza. Ecco perché sta viaggiando nel mondo per portare questa ricetta miracolosa a domicilio con una conferenza pagata un filo meno di quelle di Obama ma che in compenso ti lascia con l’amaro in bocca e una domanda sulla punta delle labbra: “Ma invece di venire qui non era meglio andare a una conferenza di Obama, che almeno lì c’è il buffet curato personalmente da Oscar Farinetti?”.
A un certo punto accade un grave imprevisto: la app che gestisce la slide inizia a mostrare al pubblico, visualizzandoli allo stesso modo delle slide, tutti i messaggi privati che arrivano al conferenziere. Il che crea “una serie di sfortunati eventi” che costringono Gene a cercare di portare a termine la conferenza e contemporaneamente a risolvere situazioni private sempre più compromettenti e progressivamente senza via d’uscita.

di e con Gene Gnocchi

Francesca Mazza. Nel fuoco della rivolta

Mar, 01/30/2018 - 13:31

Era il ‘68 | LabOratorio di San Filippo Neri

3 maggio - il cortile della Sorbona viene occupato senza violenza da 400 manifestanti. Fra il 10 e l’11 maggio - gli studenti occupano il Quartiere latino. 13 maggio - un’immensa manifestazione attraversa Parigi. 15 maggio - viene occupato l’Odeon di Parigi... Così iniziava una complessa, festosa ed illusoria stagione di contestazione che aveva le radici nel panorama di un ampio fermento sociale che andava dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Cecoslovacchia al Messico, dal Brasile all’Italia. Il ’68 compie cinquant’anni. Nel fuoco della rivolta si propone di riflettere, con gli strumenti del teatro, su quell’atto che più che rivoluzionare il mondo, cerca costantemente di ricrearlo, la rivolta appunto, e di raccontare una stagione a cui non si può negare il fascino che ogni richiesta di cambiamento porta con sé, senza celebrare in modo acritico, senza condannare con troppo rigore.
Drammaturgia di parole e musica a cura di Francesca Mazza e Alessandro Saviozzi.

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

Sotto i Sampietrini c'è la spiaggia

Mar, 01/30/2018 - 13:23

Era il ’68 / L’Utopia 50 anni dopo | di Kepler-452 A cura di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi

Cos’è oggi un’utopia? Ce n’è ancora una? Se alcuni tra i nostri padri hanno vissuto e contemplato la possibilità di un cambiamento radicale e repentino della realtà, questo lusso noi non l’abbiamo vissuto mai. Kepler-452 camminerà ancora una volta domandando per le strade di Bologna, alla ricerca dell’utopia cinquanta anni dopo il ’68. Sotto i sampietrini è rimasta la spiaggia? E noi ci stiamo sdraiati?

In scena Nicola Borghesi.
Scene di Calori&Maillard

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

Max Bergami e Roberto Grandi

Mar, 01/30/2018 - 13:21

Le conversazioni del FAI

Come si promuove una città: un percorso tra marketing culturale e turismo Le città si promuovono sul mercato globale per acquisire quote sempre più significative di turisti. Questa competizione se non è guidata da una strategia che tende, in primo luogo, a definire e comunicare i tratti identitari di una città rischia di rivolgersi contro le città stesse che diventano mete di un turismo di massa indifferenziato. Cercare un equilibrio e una integrazione tra marketing culturale e marketing turistico può costituire un modo per promuovere e gestire in maniera sostenibile ed efficace una città.

A cura della Presidenza Regionale FAI Emilia-Romagna / In collaborazione con la Delegazione FAI di Bologna.

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

Felicità della politica, politica della felicità.

Mar, 01/30/2018 - 13:05

Cittadinanza, giustizia e benessere  in una visione di genere. A cura di Enrica Asquer, Anna Scattigno, Elisabetta Vezzosi (Edizioni dell’Università di Trieste, 2016) | presentazione e discussione

Intervengono Raffaella Baritono, Roberta Ferrari, Annalisa Furia, Anna Scattigno. Coordina Elda Guerra

Dalla metà degli anni settanta il tema della felicità sembra aver perso la sua dimensione pubblica per essere sempre più declinato in termini individualistici. Come pensare il modo in cui la ricerca della felicità, come dimensione utopica e non solo, possa tornare a essere progetto collettivo? Come restituire senso all’espressione “felicità della politica”? Scegliendo il genere come categoria innovativa e ripercorrendo nel lungo periodo i movimenti delle donne e il loro pensiero, dove il “privato” non è mai disgiunto dalla sua dimensione pubblica e politica, il libro reca un apporto originale al dibattito contemporaneo sulla possibilità della politica di tornare a essere partecipazione, attenzione ai valori della giustizia, dell’eguaglianza e della libertà, strumento di felicità pubblica.

Esito di una partnership scientifica tra la Commissione della Scuola Estiva della Società Italiana delle Storiche e il Comitato Scientifico dei corsi Donne, Politica e Istituzioni dell’Università di Trieste.

Il volume è disponibile in open access sul sito dell’Università degli Studi di Trieste OpenstarTs  e su MediaLibrayOnLine 


 

Ivano Marescotti, Roald Dahl e Alfred Hitchcock

Mar, 01/30/2018 - 12:39

Umorismo bizzarro, ironia della sorte e... prossimamente

Nel 2018 ricorrono i 60 anni della prima uscita in Italia dei telefilm Alfred Hitchcock Presents, realizzati dal 1958 al 1960. Ogni settimana il famoso profilo stilizzato di Hitch presentava ai telespettatori un episodio di umorismo bizzarro che trovava la sua spiegazione nell’ultima battuta o nell’estremo frammento dell’azione. Questi telefilm segnano la collaborazione di Hitchcock con Roald Dahl e lo fecero conoscere al pubblico italiano. Roald Dahl (la Fabbrica di Cioccolato, il GGG, Matilde) come Hitchcock è maestro dell’imprevedibile, con uno humor sofisticato, che lascia senza parole di fronte al repentino ribaltamento di situazioni della quotidianità. L’intento di entrambi è quello di sondare l’animo umano con risultati davvero inattesi. Ivano Marescotti interpreterà il racconto Cosciotto d’agnello di Roald Dahl e, a seguire, verrà proiettato l’adattamento con la regia di Alfred Hitchcock Come servire un agnello (Lamb to the slaughter, 1958)

Progetto di Beatrice Balsamo, APUN- Progetti per l’Uomo

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

Paolo Bonomini - violoncello

Mar, 01/30/2018 - 12:21

Bologna Festival | Talenti

programma

  • Joseph-Marie-Clément Dall’Abaco
    Capricci n.1, n.3, n.8
  • Luigi Dallapiccola
    Ciaccona, Intermezzo e Adagio
  • György Ligeti
    Sonata per violoncello solo
  • Johann Sebastian Bach
    Suite n.4 in mi bemolle maggiore BWV 1010

Vincitore del “Premio Bach” di Lipsia, allievo di Mario Brunello, ha tenuto il suo primo concerto a quindici anni. Ora, è primo violoncello della Camerata Salzburg. Il suo talento interpretativo non si ferma al repertorio barocco, la sua curiosità musicale lo spinge sino alle pagine più impegnative della Nuova Musica. Insieme alla celebre Suite BWV 1010 di Bach e i settecenteschi Capricci del fiammingo Joseph-Marie-Clément Dall’Abaco, Paolo Bonomini ci fa ascoltare i profili dodecafonici della Ciaccona, Intermezzo e Adagio di Dallapiccola per poi cimentarsi con i moderni virtuosismi della Sonata di Ligeti.

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

Ricette d'amore

Mar, 01/30/2018 - 12:18

Uno spaccato sul mondo femminile. Quattro donne, molto diverse tra loro si contendono lo stesso uomo. Divertenti equivoci e battute a ritmo serrato per una commedia frizzante ed ironica.

Giulia, Irene e Susanna si riuniscono nella cucina di Silvia per preparare l’esame d’arte culinaria del corso “a tavola con lo chef” che frequentano insieme. Mentre eseguono le ricette parlano delle loro vite, dei loro sogni, di sentimenti, di sesso.
Luca, un bellissimo ragazzo che è ospite del vicino di Silvia nell’appartamento accanto, piomba tra di loro – vestito solo da un asciugamano intorno alla vita, mostrando un fisico mozzafiato – perché è rimasto chiuso fuori casa mentre cercava di riattivare la corrente elettrica.
Questa presenza cambia i rapporti che si sono creati tra loro: scatta la sindrome della preferita che spesso si verifica in un gruppo di femmine quando arriva un maschio.
Le ragazze si rincontrano dopo due mesi, per le feste di Natale, tutte hanno una storia con Luca, ma nessuna sa delle altre. Quando Luca viene scoperto le donne lo mettono di fronte ad una scelta. Nessuna di loro continua la relazione, ma questa esperienza cambia la vita di tutte.

Di Cinzia Berni
Regia: Diego Ruiz

Con CINZIA BERNI - MARIA PIA TIMO - ROBERTA GARZIA - FRANCESCA BELLUCCI
e BEPPE CONVERTINI

Repliche

venerdì 23 e sabato 24 febbraio ore 21
domenica 25 febbraio ore 16

Quartetto Van Kuijk

Mar, 01/30/2018 - 12:18

Bologna Festival | Talenti

programma

  • Anton Webern
    Fünf Stücke op.5
  • Claude Debussy
    Quartetto in sol minore op.10
  • Franz Schubert
    Quartetto n.14 in re minore D. 810“La morte e la fanciulla”

Quattro giovani francesi premiati in importanti concorsi cameristici internazionali, presenti nelle rassegne “Rising Star” della Philharmonie di Parigi e “New Generation Artists” di BBC Radio3. Debuttano a Bologna Festival con un programma di grande impegno esecutivo, muovendosi tra Novecento storico e respiro romantico: dagli aforistici Cinque pezzi di Webern al Quartetto di Debussy che preannuncia il nuovo secolo, sino al monumentale notturno “La morte e la fanciulla” di Schubert.

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

Emma Parmigiani - violino | Pierpaolo Maurizzi - pianoforte

Mar, 01/30/2018 - 12:10

Bologna Festival | Talenti

  • Luigi Dallapiccola
    Tartiniana seconda
  • Claude Debussy
    Sonata n.3 in sol minore L. 140
  • Maurice Ravel
    Sonata in sol maggiore
  • Johannes Brahms
    Sonata n.1 in sol maggiore op.78 “Regensonate”

Prestigio tecnico e musicalità fanno della ventenne Emma Parmigiani un’interprete matura. Concertino dei violini primi nella Gustav Mahler Jugend Orchester, suona sotto la direzione di Daniel Harding, Kent Nagano, Herbert Blomstedt, Christoph Eschenbach. Tiene concerti da camera insieme ad esperti musicisti, tra cui Kolja Lessing, Ivan Rabaglia, Yves Savary e il pianista Pierpaolo Maurizzi. La versatilità della violinista appare anche nella scelta del programma diviso tra la Parigi di inizio di secolo, la Vienna classico-romantica e un Novecento italiano intriso di memorie settecentesche.

Nell’ambito di LabOratorio di San Filippo Neri | gennaio - giugno 2018

La vedova scaltra

Mar, 01/30/2018 - 12:07

“La vedova scaltra”, scritta nel 1748, testo di passaggio tra la commedia delle maschere e la commedia di carattere, costituì una novità per il pubblico, non solo perché interamente scritta, ma anche per il nuovo modo di concepire i personaggi.

Vi convivono le maschere della Commedia dell’Arte e i personaggi presi dalla realtà di tutti i giorni. E’ giocata sull’astuzia di Rosaura che, indecisa tra quattro pretendenti che la coprono di attenzioni per avere la sua mano, escogita un piano per scoprire se i loro sentimenti nei suoi confronti sono davvero sinceri.

Trionfo della femminilità, donna forte e di carattere, Rosaura sa gestire con arguzia la situazione e riesce a capire con scaltrezza la verità.

E’ una figura nella quale ci si può rispecchiare ancora oggi perché presenta quella sensibilità e quell’intuizione che appartengono all’universo femminile. Sa ribellarsi al padre e si oppone alle nozze della sorella con un vecchio (lei ne aveva sposato uno del quale è rimasta vedova) e, ora che può, sospesa e in bilico per prendere la decisione giusta, ponte tra la commedia “vecchia” e il mondo nuovo, per sé “sceglie” di scegliere il suo uomo.

Scaltra nello svelamento della menzogna, Rosaura scopre la mancanza di sincerità dei pretendenti per individuare alla fine l’unico che non le ha mentito e sceglie la verità e la sincerità che ogni donna vorrebbe avere dal suo uomo.

L’allestimento, mantenendo intatto il testo e il linguaggio goldoniano, sottolinea il femminismo ante litteram (“è troppo barbara quella legge che vuol disporre del cuore delle donne a costo della loro sventura”) e la modernità di Rosaura che si prende gioco dei “vizi” dei suoi pretendenti e attraversa i ponti delle varie epoche in un gioco teatrale che arriva ai nostri giorni per suggerire l’evoluzione della donna e lo smascheramento sia della menzogna che della macchina teatrale.

Compagnia Teatro Scientifico - Teatro Laboratorio

La vedova scaltra
Commedia di Carlo Goldoni
Con Isabella Caserta, Andrea De Manincor, Francesco Laruffa, Maurizio Perugini, Elisa Bertato, Martina Colli, Stefano Soprana
regia Jana Balkan e Isabella Caserta

Un “vignettista” del Seicento: Giuseppe Maria Mitelli

Mar, 01/30/2018 - 12:00

Terzo incontro del ciclo di conferenze con il professor Marco Poli

G.M. Mitelli (1634-1718), grande incisore, produsse 600 opere che ebbero grande successo di pubblico. Famosi i suoi “Giochi”, i “Proverbi”, il “Calendario, “Le Arti per via” e altre opere. Passeremo in rassegna le sue opere ad eccezione di quella più nota, le “Arti per via”, già oggetto di presentazione.

La storia a teatro
con il professor Marco Poli
Conferenze-spettacolo con immagini
Un “vignettista” del Seicento: Giuseppe Maria Mitelli

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