Il drink teatrale di San Valentino a 4 voci
Per il 14 febbraio Attio Sonori propone un modo ironico e divertente per festeggiare
San Valentino: il cabaret musicale I Love You al Teatro del Baraccano.
Lo spettacolo, per la regia di Luca Sebastiano Scelfo, inizierà alle ore 21 e vedrà in
scena lo stesso Scelfo assieme ad Alessia Gardini, Sara D’Angelo e Alessandro
Calonaci, accompagnati al pianoforte da Francesco Ricci.
Artisti che saliranno sul palco per interpretare, in versione musical, alcune delle tipiche
situazioni della vita di coppia in chiave ironica e sarcastica.
Singoli impenitenti alla ricerca dell’anima gemella, donne che lamentano la carenza di
scapoli appetibili, una coppia che ha deciso di lasciarsi ma non sa come dirlo ai
genitori, un’altra che passa dall’entusiasmo per la vita matrimoniale ai disperati
tentativi di rianimare la passione soffocata dalla vita domestica.
Un ventaglio di situazioni “amorose” recitate, cantate e suonate da due coppie di artisti,
in una divertente successione di sketch.
Lo spettacolo ha vinto il primo premio nella categoria "Musical Theatre” al Festival
delle Arti (ed. 2009).
in collaborazione con Teatri Mutevoli
Ingresso ridotto con Card Musei Metropolitani
canti e balli della tradizione musicale dell'Emilia e della Romagna
Mandolino, violino, piffero, ocarina, piva e musa, fisarmonica e ghironda sono gli attori di questa musica estremamente ricca, diversificata e vivace.
Ingresso gratuito con tessera ARCI.
L'Urbanistica sociale della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia dai documenti dell'Archivio Piacentini
Mostra a cura di Lorenzo Baldini e Silvia La Ferrara, presenta materiali tratti dai fondi documentari dell' Archivio Osvaldo Piacentini ora conservati all'Archivio Comunale, che custodiscono la memoria professionale della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia dal 1947 al 1986.
Organizzata da Archivio Osvaldo Piacentini, Comune di Reggio Emilia, Biblioteca A. Panizzi di Reggio Emilia in collaborazione con CAIRE Consorzio, CAIREPRO, Urban Center Bologna,Quartiere San Donato San Vitale e con il patrocinio dell' Ordine degli Architetto di Bologna.
Orari di apertura:
lunedì 14.30 - 20
da martedì a venerdì 10 - 20
sabato 10 - 19
fino al 25 marzo 2018 anche la domenica dalle 15 alle 19.
per la presentazione del libro “Grandi affari. Laurel & Hardy e l’invenzione della lentezza” di Gabriele Gimmelli
1929. Stan Laurel e Oliver Hardy realizzano il loro ultimo capolavoro muto: Big Business. E proprio così, Grandi affari, si intitola il nuovo volume pubblicato per Mimesis da Gabriele Gimmelli, un’analisi dei valori formali e compositivi del film.
Lo scrittore Paolo Nori intervista l’autore.
Nota a cura dell’editore: Distribuito nelle sale americane nella primavera del 1929, Big Business (noto in Italia come Grandi affari) è l’ultimo capolavoro muto di Stan Laurel e Oliver Hardy e uno dei titoli imprescindibili per chi voglia accostarsi alla loro opera. Ancora oggi costituisce un esempio raramente eguagliato di slow burn, l’estenuante progressione di gag verso la prevedibile catastrofe finale: una tecnica che nel tempo diverrà il marchio di fabbrica della coppia. Questo volume – il primo in assoluto interamente dedicato a Big Business – propone un’analisi accurata dei valori formali e compositivi del film, oltre a definire il contesto sociale e produttivo in cui venne realizzato: da una parte gli Stati Uniti alla vigilia del crollo di Wall Street, dall’altra il progressivo consolidarsi dello Studio System a scapito degli indipendenti. Nell’arco di venti minuti, dietro l’apparenza innocua della commedia, non solo Laurel e Hardy mettono a nudo le nevrosi della middle-class americana, facendo letteralmente a pezzi i suoi feticci (casa e automobile), ma riescono persino a far collassare, in un crescendo irresistibile di trovate comiche, la narrazione classica hollywoodiana e l’ideologia normalizzatrice delle Majors. Gabriele Gimmelli è dottorando presso l’Università degli Studi di Bergamo. Redattore della rivista Doppiozero, è membro del comitato direttivo di Imm@gine, periodico online dell’AIRSC (Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema). Collaboratore di Filmidee, ha scritto per Moviement, Cenobio, Cinergie, Cineforum e Nuova Prosa. Recentemente, insieme con Diego Marcon, ha realizzato un videosaggio sul cinema di Totò dal titolo La morte e il principe, presentato alla 70esima edizione del Festival di Locarno.
E’ uscito il 14 aprile 2017 per Libellula “Tutti su per terra”, il secondo lavoro sulla lunga distanza dei giovani torinesi Eugenio In Via Di Gioia, prodotto da Fabio Rizzo (Dimartino, Niccolò Carnesi) e Marco Libanore. Nove brani tra cantautorato e nu-folk, adagiati su testi che giocano con le parole sia a livello lessicale che fonetico, dando vita ad un immaginario artistico profondamente personale e a tratti stralunato. Un lavoro che racconta una relazione, quella tra l’uomo e il Mondo, del tutto rivoluzionata, capovolta, a testa in giù.
Ingresso: 10 euro + d.p. . Tessera AICS 2017/2018 obbligatoria (8€)
(Italia-Francia-Germania/2017) di Jonas Carpignano (117')
"Un film bello e commovente. Entra così intimamente nel mondo dei suoi personaggi che hai la sensazione di vivere con loro". Parole di Martin Scorsese, produttore esecutivo di questo secondo lungometraggio di Jonas Carpignano. Punto di partenza un corto omonimo del 2014. Location la Ciambra, quartiere di Gioia Tauro abitato da una comunità rom ("un luogo imprevedibile e ingovernabile dove tutto ciò che può succedere succede almeno dieci o quindici volte al giorno" spiega il regista). Cinema del reale alla massima potenza, che si lascia influenzare dalle biografie dei suoi protagonisti (il giovane Pio Amato e la sua famiglia) e che offre uno sguardo autentico su un territorio segnato dalla povertà, dalla criminalità e dalla convivenza tra rom, italiani e immigrati africani.
segue
ERA IERI
(Italia/2016) di Valentina Pedicini (15')
Giò ha tredici anni, vive nel Sud Italia ed è a capo di una banda di ragazzini. È segretamente innamorata di Paola ed è pronta a competere con i rivali maschi pur di conquistare il suo cuore.
Introduce Gian Luca Farinelli
Prima della proiezione, specialty coffee e pasticceria del Forno Brisa per tutti gli spettatori
La proiezione sarà programmata contemporaneamente nelle due sale del Cinema Lumière e presso i Laboratori delle Arti UniBo
Presentano Paolo Nori e l'autore del volume Gabriele Gimmelli
Paolo Nori presenta il libro Grandi affari (Big Business, James W. Horne, 1929). Laurel & Hardy e l'invenzione della lentezza (Mimesis, 2017) alla presenza dell'autore Gabriele Gimmelli. Il volume propone un'analisi dei valori formali e compositivi del film, ultimo capolavoro muto di Stan Laurel e Oliver Hardy, oltre a definire il contesto sociale e produttivo in cui venne realizzato.
(Italia/2017) di Anselma Dell'Olio (77')
Ritratto del meno glorificato tra i grandi registi italiani, il documentario di Anselma Dell'Olio, che di Ferreri è stata aiuto regista e dialoghista, chiama a raccolta un coro di voci e di memorie (da Isabelle Huppert a Dante Ferretti a Roberto Benigni) ed evoca un irriducibile mondo d'autore attraverso sequenze dei film e materiali d'archivio (interviste, backstage): "Questo documentario stimola la necessità di riscoprire un visionario [...] profondamente ‘libero dentro una gabbia' e pieno di rabbia (ma anche di pietas) verso l'universo umano" (Paola Casella).
Incontro con Anselma Dell'Olio
(Messico/1993) di Guillermo del Toro (94')
L'esordio di del Toro, dopo due cortometraggi, non può che riguardare i vampiri e il sangue, elementi obbligatori nella tavola periodica del regista. Girato in Messico, ma subito notato a Hollywood, il racconto mescola alchimia, fiaba (la puntura del marchingegno uguale e contraria a La bella addormentata) e tradizione stokeriana. Lo stile dell'autore, che mescola umori solari della sua terra e tenebre europee, stordisce per originalità, ma a nulla varrebbe se non fosse attraversato da folgori di irresistibile commedia dark. (rm)
(Italia/1996) di Pupi Avati (96'). Introduce Pupi Avati
Era dai tempi di La casa dalle finestre che ridono e Zeder che si chiedeva a Pupi Avati di tornare al suo inquietante gotico padano. Negli anni Novanta L'arcano incantatore è la risposta, un racconto di orrore appenninico, dove esoterismo e fantastico si insinuano nel contesto di familiarità territoriale. Il fascino del mistero, mal sopportato dalla Chiesa, è in fondo anche un cedimento volontario del cattolico Avati alle tentazioni del cinema soprannaturale. Carlo Cecchi è brusco e misterioso col volto segnato. (rm)
Introduce Pupi Avati
(USA-Congo/2017) di Daniel McCabe (93')
Un paese segnato da oltre due decenni di guerre, scontri tra esercito e milizie armate, povertà estrema e carestie. Quattro figure diversamente esemplari: il colonnello ‘Kasongo', ex ribelle esperto della situazione militare del paese; il sarto Hakiza; Mama Romance, che commercia illegalmente minerali; il carismatico colonnello Mamadou Ndala, capo di un commando che combatte i ribelli dell'M23. Un film che guarda negli occhi la violenza della realtà.
Rassegna promossa da Doc/it - Associazione
Documentaristi Italiani
Dialogo con Paolo Di Paolo (scrittore) Claudio Longhi (regista)
Dialogo con Paolo Di Paolo (scrittore), Claudio Longhi (regista) e alcuni degli attori dello spettacolo La classe operaia va in paradiso (regia di Claudio Longhi) in scena all'Arena del Sole dal 14 al 18 febbraio.
a seguire
LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO
(Italia/1971) di Elio Petri (125')
La vertiginosa metamorfosi dell'operaio Lulù, da stakanovista del cottimo ad attivista e scioperante a oltranza. L'incidente emblematico e concreto che determina la sua trasformazione è la perdita di un dito durante il lavoro in fabbrica, momento culminante che determina una presa di coscienza complicata da tendenze all'alienazione e all'isolamento. Apologo sulla classe operaia nel periodo delle lotte sindacali dei primi anni Settanta, trova un interprete geniale in Gian Maria Volonté. (rch) Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale
Presentando il biglietto d'ingresso al film, sconto del 30% sull'acquisto di un biglietto per lo spettacolo all'Arena del Sole.
In collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione
(The Shape of Water, USA/2017) di Guillermo del Toro (120'). Prevendita on-line
C'era una volta Il mostro della laguna nera, tenera oscenità con i piedi palmati che del Toro, cinefilo purosangue, ha amato come un fratello. E c'è adesso una strana fiaba nera ambientata durante la Guerra fredda, dove una specie di reincarnazione del freak idrofilo viene imprigionato e torturato, solo perché diverso e incomprensibile. La storia d'amore con una bruttina stagionata divampa in romantico erotismo, tra fantasy, horror e allegoria libertaria, facendo convivere i teneri occhioni del mostro ed estasi assai meno infantili. (rm)
In collaborazione con 20th Century Fox Italy
(The 15:17 to Paris, USA/2018) di Clint Eastwood (94')
Dopo Sully, storia del pilota che salvò i passeggeri del suo volo di linea ammarando sull'Hudson, l'immarcescibile Clint Eastwood è tornato a ottantasette anni sul set per raccontare un'altra storia di ordinario eroismo, ovvero di persone comuni chiamate dalle circostanze ad azioni straordinarie. È il caso dei giovani protagonisti - tre americani in vacanza in Europa - che nell'agosto del 2015 sventarono un attacco terroristico su un treno diretto a Parigi. Alla ricerca del massimo effetto di realtà, Eastwood ha voluto che fossero proprio i tre veri protagonisti di quella storia, Alek Skarlatos, Spencer Stone e Anthony Sadler, a interpretare se stessi. Il film ripercorre le vite di questi tre amici, dai problemi dell'infanzia alla ricerca del loro posto nel mondo, fino alla serie di sfortunati eventi che hanno preceduto l'attacco.
Esce il 23 marzo “vivi muori blues ripeti”, il nuovo disco di inediti.
Dopo quattro anni d’attesa, tornano i BUD SPENCER BLUES EXPLOSION, il duo formato da Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio, con un nuovo disco di inediti registrato completamente in analogico: ““VIVI MUORI BLUES RIPETI”, in uscita il 23 marzo per La Tempesta Dischi .
Il “VIVI SUONA BLUES RIPETI TOUR”, curato da DNA concerti, farà tappa al Locomotiv Club di Bologna giovedì 19 aprile.
La band belga arriva in Italia dopo anni di assenza per presentare il nuovo album NOCTURNE, uscito il 29 settembre, a distanza di quattro anni dall’ultimo EVEREST.
La band belga, lontana dalle mode, torna dopo 4 anni con un nuovo lavoro, prodotto ancora una volta da Luuk Cox, che celebra le loro superbe capacità pop. L’album precedente EVEREST, era arrivato dopo anni di silenzio seguiti alla tragica perdita del batterista ed era il seguito dell’acclamato Plain Your Escape del 2008.
Dal vivo la band dà il meglio di sé, non perdete i live!
con:
Giovanni Lindo Ferretti – voce cantante
Ezio Bonicelli – chitarra elettrica, violino
Luca A. Rossi – basso, chitarra elettrica, batteria elettronica
Prosegue il viaggio di Giovanni Lindo Ferretti che da qualche anno è tornato a cuor contento sui palchi di club e festival musicali.
Il concerto di quest’anno ricalca i tour precedenti nella forma ma non nella sostanza. Ferretti torna a raccontarsi esclusivamente con le canzoni del suo repertorio solista e quelle dei CCCP Fedeli alla Linea e C.S.I. con una nuova scaletta che comprende anche qualche brano tratto da “Saga, il Canto dei Canti”, ultimo album pubblicato da Sony Music.
Sul palco con lui, come nei tour precedenti, due fedeli compagni di viaggio: Ezio Bonicelli e Luca A. Rossi, entrambi componenti degli Ustmamò, ad assicurare alle canzoni una nuova – e fedele allo stesso tempo – veste elettrica.
A cuor contento è anche un album, registrato durante il tour 2011, disponibile su cd, vinile e digitale.
live at Murato!
James Holden ha registrato il suo terzo album assieme alla sua band recentemente implementata, ed è uscito sotto il nome di James Holden & The Animal Spirits il 3 novembre per la sua etichetta Border Community. E’ la prima uscita full length di Holden dal criticamente acclamato “The Inheritors” del 2013, che ha raggiunto la top-twenty fra gli ‘Album of the Year’ di FACT, MOJO e Clash, ha raggiunto la seconda posizione su Loud & Quiet e Resident Advisor l’aveva decretato disco dell’anno. La band – composta dai collaboratori di lunga data Tom Page (RocketNumberNine) e Etienne Jaumet, nonché da Marcus Hamblett, Liza Bec e Lascelle Gordon – ha inizialmente condiviso il singolo “Pass Through The Fire”, coi suoi poliritmi implacabili, elastici e ipnotici nati dal viaggio di Holden nel 2014 in Marocco per lavorare con la leggenda della musica Gnawa Maalem Mahmoud Guinia.
Una corsa sfrenata che unisce il caratteristico vigore melodico propulsivo del suo sistema di sintetizzatori modulari realizzati su misura con un improbabile cast di ottoni, fiati e percussioni dal vivo. Il viaggio psichedelico di The Animal Spirits è sicuramente il lavoro più ambizioso dell’eterno outsider Holden, ma anche il più diretto e accessibile. I leader leggendari delle jazz band Don Cherry e Pharoah Sanders hanno dato l’ispirazione per cercare di creare “qualcosa tipo una jazz band spirituale che suona musica folk / trance”.
Clap Clap (Cristiano Crisci), tra i più interessanti talenti della scena elettronica italiana, torna con il suo secondo album per Black Acre, seguito del coloratissimo esordio ‘Tayi Bebba’. ‘A Thousand Skies’ porta sul dance floor diversi stili e ispirazioni, ridisegnando i ritmi della tradizione globale del vecchio mondo, hip hop, footwork di Chicago, drum and bass inglese e house.
‘A Thousand Skies’ arriva a due anni di distanza da ‘Tayi Bebba’, realizzato come l’ipotetica colonna sonora di un viaggio su un’isola deserta. Il nuovo lavoro di Cristiano combina sample e registrazioni live di strumenti suonati da Clap! Clap! e dai suoi collaboratori come il cantante folk sudafricano Bongewize Mabandla, John Wizards e OY. Come per il suo debutto l’album è legato ad un concept, questa volta si tratta del viaggio di una giovane ragazza attaverso le stelle.
Cristiano ha iniziato la sua carriera a tredici anni nella metà degli anni ’90 come rapper, per poi passare al sassofono e alla fusione di jazz e punk con la sua band Trio Cane. L’esordio di Clap! Clap! è divenuto un caso internazionale capace di richiamare fan in ogni parte del globo e personaggi importanti pronti a tutto pur di collaborare con lui. Paul Simon in un’intervista a Rolling Stone ha dichiarato che ‘Tayi Bebba’ era un “masterpiece” e che Clap! Clap! faceva musica capace di suonare nuova e vecchia allo stesso tempo. Questo ha portato Cristiano a collaborare e produrre ben tre brani di ‘Stranger to Stranger’, ultimo lavoro di Paul Simon arrivato al numero 1 della UK album chart e al terzo di quella americana.
un racconto per immagini, parole e suoni alla scoperta di autrici e interpreti straordinarie del nostro tempo.
Il Book Club ha un’antica tradizione. Le donne, da sempre formidabili lettrici, scoprono per prime quanto sia piacevole raccontare e raccontarsi attraverso i differenti punti di vista che offre una storia. Nascono così incontri periodici appassionati e ricchi di spunti di riflessione aperti a chiunque, donne e uomini, adulti e bambini. Il Book Music Club proposto dalla Biblioteca Italiana delle Donne cercherà di conservarne lo spirito declinandolo alla musica e in particolare a quelle autrici e interpreti che da sempre ci accompagnano. Donne protagoniste di vite straordinarie in un ambiente governato da uomini. Lunghe carriere, ma anche successi altalenanti, sfide quotidiane e visioni non sempre condivise. Attraverso la guida di Laura Gramuglia, che si occuperà di selezionare immagini, parole e brani, ogni appuntamento cercherà di mettere in relazione chi il libro suggerito lo ha letto e chi invece si appresta a farlo, ma anche chi è semplicemente affascinato o interessato alle tematiche trattate. Gli incontri sono aperti a tutti, appassionati e/o semplici curiosi e i testi sono disponibili presso la Biblioteca.
_ Mercoledì 21 febbraio h 18
Just Kids – Patti Smith, poeta benedetta e vagabonda
Dell’effervescente New York di fine anni Sessanta, alla ricerca dei poeti estinti mai interrotta. Patti Smith cammina a piedi nudi in quel sogno vigile che è la sua incredibile esistenza.
_ Mercoledì 14 marzo h 18
Girl in a Band – Kim Gordon e il femminismo in musica
Non solo fan, muse o groupie. Donne al centro della scena, che si tratti di impugnare uno strumento o una penna, nessuna le mande a dire. Dalle punk inglesi alle pussy riot passando per le riot grrrl d’oltreoceano. Un’onda in continuo movimento.
_ Mercoledì 11 aprile h 18
What Happened, Miss Simone? – Nina e le altre, grazie di tutto
Young, gifted and black, come disse Toni Morrison, Nina era capace di incarnare tutte le donne del mondo. Ma a quale prezzo? Nina Simone, ma anche Nico, Betty Davis, Karen Dalton, storie di chi
sceglie di non stare più al gioco.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e si svolgeranno al Centro delle Donne di Bologna / Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna. Un aperitivo di benvenuto darà inizio all’incontro.
Book Music Club è a cura di Laura Gramuglia in collaborazione con Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna e il supporto di Women for AIRC e SEMM music store & more.
Laura Gramuglia è speaker, dj, autrice. È stata tra i conduttori di Weejay a Radio Deejay. Ha scritto di musica e donne su «Rolling Stone», «Tu Style» e «Futura». Ha collaborato al progetto Deejay nell’armadio e al lancio della piattaforma online radio e podcast Spreaker. Per Arcana ha pubblicato Rock in Love. 69 storie d’amore a tempo di musica, Pop Style. La musica addosso e Hot Stuff. Cattive abitudini e passioni proibite. L’erotismo nella musica pop. Su Radio Capital ha condotto i programmi Rock in Love, Happy Summer Happy Capital, Capital Holiday e Capital Hot.