Agenda cultura

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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 19 min 26 sec fa

Il mondo a disposizione

Lun, 02/19/2018 - 15:45

Pier Luigi Cervellati e Franco Farinelli presentano, insieme all’autore, l’ultimo libro di Marco D’EramoIl selfie del mondo (Feltrinelli). Coordina Jadranka Bentini

Il turismo è l’industria più importante di questo nuovo secolo, perché muove persone e capitali, impone infrastrutture, sconvolge e ridisegna l’architettura e la topografia delle città. A partire da questa considerazione comincia l’indagine di Marco d’Eramo, che s’interroga su un fenomeno tanto diffuso quanto complesso.

D’Eramo ripercorre le origini del fenomeno turistico, osservandone l’evoluzione fino ai giorni nostri. La nascita dell’età del turismo rivive attraverso le voci dei primi grandi globetrotter e arriva all’industria turistica, un sistema globale nel quale i turisti costituiscono il mercato e le città entrano in competizione per conquistarsene una fetta.

In collaborazione con  La Società di Lettura.

Ingresso libero

Un paese senza leader

Lun, 02/19/2018 - 15:30

Presentazione del libro di Luciano Fontana, Un paese senza leader (Longanesi).

Ne parlano con l'autore Angelo Panebianco e monsignor Matteo Maria Zuppi. Modera Enrico Franco. Introduce Fabio Roversi-Monaco. Saluto iniziale di Matteo Lepore assessore alla cultura del Comune di Bologna.

Dopo anni di esperienza come editorialista e direttore del quotidiano di via Solferino, Luciano Fontana arriva per la prima volta in libreria con un saggio sulla classe politica italiana e sulla sua inaffidabilità. Nei venticinque anni della Seconda Repubblica, gli italiani hanno vissuto il crollo di tutti i tradizionali fronti politici. Luciano Fontana coglie le tensioni generate da queste dinamiche e traccia una panoramica dell'attuale politica italiana in un'analisi a tutto campo della controversa politica italiana, e con ritratti inediti di personalità che ha conosciuto «da vicino». 
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In collaborazione con Genus Bononiae

Ingresso libero

Mozambico: una frontiera, tre capi tradizionali e un secolo di storia e politica internazionale

Lun, 02/19/2018 - 15:11

Conversazione con Corrado Tornimbeni, Università di Bologna

In occasione dell'uscita del volume Cento anni su una frontiera africana. Dal sogno dell'oro al parco naturale tra Mozambico e Zimbabwe (FrancoAngeli 2017)

Sulla base di diverse esperienze di studio e di ricerca si discuterà di cent'anni e più di storia di un territorio di frontiera, dove le trasformazioni nei sistemi sociali e politici africani prima, durante e dopo lo stato coloniale hanno mostrato tutta la varietà dell'intreccio tra le molteplici esperienze della politica locale e internazionale. Cent'anni cruciali per comprendere anche la realtà politica attuale

Quinto incontro del ciclo Conversazioni sull'Africa

Il Sabato all'Accademia con i Solisti dell'Orchestra Mozart

Lun, 02/19/2018 - 14:32

Edizione 2018

Programma

17 marzo, ore 17
MIHAELA COSTEA violino
GABRIELE GEMINIANI violoncello

J. S. Bach / V. Derevianko, Ciaccona dalla Partita n. 2 in Re minore, BWV 1004 M. Ravel, Sonata in Do maggiore, M. 73 Z. Kodály, Duo in re minore per violino e violoncello op. 7

24 marzo, ore 17
DAVIDE BANDIERI clarinetto
DUCCIO CECCANTI violino
VITTORIO CECCANTI violoncello
MATTEO FOSSI pianoforte

I. Stravinskij, Suite Italienne n. 1 dal "Pulcinella" L'histoire du soldat N. Sani, A time for the evening P. Hindemith, Quartetto per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte

21 aprile, ore 17
FRANCESCO GRANO pianoforte
J. S. Bach / F. Busoni, Ciaccona dalla Partita n. 2 in Re minore, BWV 1004 C. Franck / H. Bauer, Preludio, Fuga e Variazione op. 18 J. S. Bach / W. Kempff, “Siciliano” dalla Sonata in Mi bemolle maggiore per flauto e clavicembalo, BWV 1031 J. S. Bach / M. Hess, “Jesu, Joy of Man’s Desiring” Corale dalla Cantata n. 147, BWV 147 P. Čajkovskij / M. V. Pletnëv, Suite da "Lo Schiaccianoci" op. 71 C. Saint-Saëns / L. Godowski, "Il Cigno" da "Il Carnevale degli Animali" P. Čajkovskij / E. Wild, “Pas de Quatre” da “Il Lago dei Cigni” op. 20 F. Schubert / F. Liszt, Soirées de Vienne, Valse-Caprice n. 6 J. Strauss jr. / E. Dohnányi, Parafrasi da concerto "Du und Du" da "Il Pipistrello" In collaborazione con l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola

5 maggio, ore 17
GIACOMO TESINI violino
MASSIMO GUIDETTI pianoforte

M. Ravel, Sonata n. 1 in La minore “Postuma” F. Poulenc, Sonata per violino e pianoforte, FP 119 R. Schumann, Sonata n. 2 per violino e pianoforte in re minore "Grosse Sonate" op. 121

12 maggio, ore 17
PAOLO ORENI organo “Wanderer”
Musiche organistiche di Mozart

26 maggio, ore 17
EMANUELE VITO DE CARIA pianoforte
R. Schumann, Sonata per pianoforte n. 3 in Fa minore op. 14 "Concerto senza orchestra" J. Brahms, Variazioni in Fa minore su un tema di Schumann op. 9 J. Brahms, Sette fantasie op. 116 In collaborazione con l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola

6 ottobre, ore 17
LUCIA RIZZI mezzosoprano
RICCARDO ZADRA pianoforte

Musiche di G. Rossini. Concerto inserito nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario della morte del compositore.

20 ottobre, ore 17
TRIO DMITRIJ

Henry Domenico Durante, violino
Francesco Alessandro De Felice, violoncello
Michele Sampaolesi, pianoforte
C. Debussy, Trio in sol maggiore F. Schubert, Trio n. 2 in Mi bemolle maggiore op. 100, D. 929

10 novembre, ore 17
Duo pianistico
LUCIA VENEZIANI
DAVID VALLUZZI

A. P. Borodin, Danze polovesiane da “Il principe Igor” S. V. Rachmaninov, Vocalise op. 34 n. 14 D. Milhaud, Scaramouche, op. 165b W. Lutosławski, Variazioni su un tema di Paganini G. Gershwin, 3 Preludi A. P. Piazzolla, 3 Tangos Verano porteño Libertango Le Grand Tango In collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole

24 novembre, ore 17
​QUARTETTO MIRUS
Federica Vignoni, Massimiliano Canneto, violini
Riccardo Savinelli, viola
Luca Bacelli, violoncello

L. van Beethoven, Grande fuga in Si bemolle maggiore op. 133 A. G. Schnittke, Quartetto n. 3 F. Mendelssohn-Bartholdy, Quartetto n. 2 in La minore op. 13

Il Quartetto in Sala Mozart

Lun, 02/19/2018 - 14:18

Serate musicali 2018. Undicesima edizione

Programma

Mercoledì 11 aprile, ore 20.30
QUARTETTO GRINGOLTS
Ilya Gringolts, Anahit Kurtikyan, violini
Silvia Simionescu, viola
Claudius Herrmann, violoncello

Ludwig van Beethoven Quartetto n. 12 in Mi bemolle maggiore op. 127
Antonín Dvořák Quartetto n. 13 in Sol maggiore op. 106

Martedì 15 maggio, ore 20.30
QUARTETTO SCHUMANN
Erik Schumann, Ken Schumann, violini
Liisa Randalu, viola
Mark Schumann, violoncello

Dmitri Šostakovič Quartetto n. 7 in Fa diesis minore op. 108
Arvo Pärt Fratres per quartetto d’archi
Franz Schubert Quartetto per archi n. 13 in la minore op. 29, D. 804 Rosamunde

Lunedì 4 giugno, ore 20.30
QUARTETTO QUIROGA
Aitor Hevia, violino
Cibrán Sierra, violino
Josep Puchades, viola
Helena Poggio, violoncello

Béla BartókQuartetto n. 2 in La minore op. 17, BB 75, SZ 67
Franz Schubert Quartetto n. 14 in Re minore, D. 810 La morte e la Fanciulla

Al crepuscolo, i poeti

Lun, 02/19/2018 - 13:50

Un pomeriggio all’insegna della poesia con i poeti del territorio che interpreteranno i loro scritti, musica, letture, pittura, arte, nella meravigliosa cornice dell’Orto dei frutti dimenticati.

Nell’Orto dei Frutti Dimenticati sono a dimora trenta alberi da frutto, numerose erbe aromatiche e cespugli di frutti di bosco.  In questo suggestivo luogo retrostante alla “Casa delle culture e teatri” tanti bei frutti profumati, dai colori caldi e dal sapore antico, accompagneranno i colori delle pitture, melodie, parole, suoni conferendone una percezione più suggestiva e piacevole per un pubblico di tutte le età.

Un pomeriggio alternativo, coinvolgente che sarà raccontato da poeti, artisti, musicisti del territorio, rendendo viva l’arte in tutte le sue sfaccettature, il tutto incorniciato da questo ambiente caloroso e variopinto. Natura e arte si incontrano, integrandosi con armonia e regalando emozioni a 360°, nel quale gli artisti possono esprimersi e gli spettatori sentirsi piacevolmente al proprio agio.

Ingresso libero

Ultima notte

Lun, 02/19/2018 - 13:36

Con Lina Della Rocca

Una donna sola danza con i suoi fantasmi in una notte d’inverno. Scrittrice, madre, moglie, figlia, donna inquieta, poetessa. Fragile e risoluta. Silvia Plath ha attraversato tutti gli stadi dell’esistenza come una farfalla notturna va alla lampadina: bruciandosi. A 31 anni, si è suicidata lasciando una marito e due figli in tenera età.

Parla Sylvia Plath, poetessa negli anni ’50 del 900, citando Tagore. È la notte dell’11 Febbraio del 1963, la notte raccontata sulla scena. Sylvia ripercorre i momenti salienti della sua vita, possessioni rituali, momenti di confusione, questi attimi contrastanti che le lasciano tormenti ma anche respiri dati da danze liberatorie come se sprigionasse quel buio che vive in lei . Ricorda il padre e le sue enormi e lucide scarpe nere; pensa alla sua carriera e al suo nascondersi dietro altri volti, altri personaggi, altre vite da lei create; ripensa al marito, e alle lunghe serate di silenzio che lui occupa in lettura e lei in cucito; ripensa ai figli e alla maternità, e al sentirsi strozzata da sè stessa, dalla rigidezza dei ruoli, dall’essere figlia, madre, moglie, scrittrice, con uno stato d’animo ansioso .”Il buio filtra dalle fessure, non possono contenere la mia vita”, ripete, il senso che la vita non possa essere contenuta, che più la rinchiudi, più la rendi schema, più lei si ribella, straborda, e non puoi più essere madre o figlia, o scrittrice, puoi essere solo vento, spirito: libera. Sylvia combattuta, in questa notte, tra luci e ombre, tra sorrisi, isteria e introspezione, sceglie la sua libertà, libertà che ha lo stesso volto della morte. Quella notte, la sua “ultima”, dopo aver portato latte caldo ai bambini ancora molto piccoli, la poetessa accende il gas e si abbandona.

Sylvia sta scappando dalla vita, ma lei parla proprio di coraggio, poco prima di morire, quando si immedesima in Maria Maddalena, personaggio controverso, icona cattolica ma anche profana, come lei divisa tra luci e ombre, rigidezza e libertà.

Produzione Teatro Ridotto
Regia Renzo Filippetti
Con Lina Della Rocca

Biglietti

€ 10 (Intero)
€ 8   (Ridotto con tessera: Coop, Arci, Youngercard, carta doc, AICS, Card Musei Metropolitani)

Emily. Il giardino nella mente

Lun, 02/19/2018 - 13:33

di Isadora Angelini e Luca Serrani

All’età di quarant’anni Emily tolse il proprio corpo dal mondo chiudendosi definitivamente nella sua stanza. La sua scrivania divenne telescopio e microscopio da cui osservava orizzonti lontani e le sfaccettature dell’animo umano. Lavorò incessantemente alla sua opera poetica che tuttavia scelse di non pubblicare in vita. Alla sua morte, la sorella trovò un cassetto pieno di poesie, trascritte in piccoli fascicoli. In mezzo alle sue carte, furono trovati 52 frammenti scritti su buste già usate che sembrano messaggi gettati ai venti del futuro, indirizzati a nessuno e a tutti contemporaneamente. I frammenti di Emily Dickinson, arrivati in mano ai lettori del futuro, ci ricordano la contingenza, la transitorietà, la vulnerabilità e la fugacità della nostra vita. E allo stesso tempo, il carico enorme di speranza contenuto in tutti i nostri messaggi.

Le parole di questi 52 testi frammentari diventano un dispositivo per innescare l’immateriale. Messaggio effimero da un mondo sconosciuto, ad un altro mondo sconosciuto. Il testo dello spettacolo è composto da frammenti di lettere e poesie di Emily Dickinson . L’allestimento e la drammaturgia sono nati dalla lettura di The Gorgeous Nothings, gli ‘envelope poems’ di Emily Dickinson a cura di Jen Bervin e Martha Verner.

Teatro Patalò è una Compagnia indipendente composta da attori che condividono una visione di pratica e di studio dell’arte dell’attore e della scena. La Compagnia si costituisce nel 2006 e ha realizzato spettacoli con diverse formazioni e regie, con particolare attenzione alla ricerca drammaturgica. Il nucleo della Compagnia, Isadora Angelini, Mia Fabbri e Luca Serrani, pur impegnati in altre significative collaborazioni professionali, ha sviluppato negli anni un percorso estetico comune.

Produzione Teatro Patalò

Biglietti

€ 10 (Intero)
€ 8   (Ridotto con tessera: Coop, Arci, Youngercard, carta doc, AICS, Card Musei Metropolitani)

Piangere è un artificio

Lun, 02/19/2018 - 13:22

di Cantharide con Elena Galeotti e Ilaria Debbi

Un’attrice insonne in una notte di luna piena scivola nei ricordi esaltanti di un presunto, luminoso passato e nelle evocazioni di Salomè e Erodiade, da cui è liberamente tratto

Accade così, passano gli anni, ma i ricordi riaffiorano, si mescolano a fantasie recondite e a quelle notti di voci minacciose e di corpo aspirato dalla paura. Accade con leggerezza che l’amore tra madre e figlia generi il desiderio di morte. I ricordi da attrice rivelano uno stato di intermittenza. In scena due creature intrecciate attraversate da ombre.

La lingua di Erodiade è quella dei ricordi, delle ombre, di chi è stato, delle battaglie familiari, è la lingua che ha limato il suo volto e che domina il corpo della giovane figlia. Si deve deturpare per essere Erodiade? Cosa deve fare con la sua faccia? È un’immensa e sanguinosa nevicata, la madre non è più Erodiade e nemmeno la sua parola. È l’umana bestemmia, l’inesistenza, la cenere, il niente. È una notte di luna piena. La notte è il tempo che non dorme,  la voce disumana e trame di voci che chiamano sangue. Poi ci siamo noi, poco regali, tanto goffe, con la nostra anima, oltraggiata da tante ombre e colpi bassi.

Le due attrici preferiscono non raccontare nei dettagli la storia di quello che accadrà in scena; piuttosto cercano di dare alcune suggestioni, restituire un clima, sperando poi di creare quella fiducia che nell’atto teatrale porterà lo spettatore a vivere insieme a loro l’esperienza, dando a ciascuno la possibilità di porsi delle domande per un confronto vivo, tra persone presenti, preziosa qualità che solo l’arte del teatro possiede. Prendendo spunto dal binomio Erodiade-Salomè, hanno cercato così di esplorare la fragilità dell’immortalità umana da un punto di vista drammaturgico e scenico confrontandosi con Salomè, quella “vecchia madre che ci portiamo dentro” con i mai morti testi e immaginari iconografici della classicità.

Biglietti

€ 10 (Intero)
€ 8   (Ridotto con tessera: Coop, Arci, Youngercard, carta doc, AICS, Card Musei Metropolitani)

Canzoni di Favole e Sogni d’Amore

Lun, 02/19/2018 - 12:14

di Stefano Ciccolo

Stefano Ciccolo è un cantautore e chitarrista che non ama definire se stesso e la sua musica. Il suo disco, uscito nel gennaio 2016 è infatti un perfetto connubio tra cantautorato italiano, con venature folk, country e blues e suggestivi brani strumentali, nei quali riesce a creare momenti di grande emozione alternando un fraseggio fatto di ritmi incalzanti, arpeggi ricercati e la tecnica del finger picking. Stefano ama descrivere se stesso come un inventore di favole, ed è in fondo un canta storie: nei suoi brani, sia quelli cantati che strumentali, raccoglie le emozioni vissute nella sua vita, a partire da quella Napoli che l’ha visto nascere e crescere come artista e che riecheggia in molti dei suoi versi.

Stefano Ciccolo ha usato sempre la chitarra che ebbe ereditato dal padre: un’acustica che perdeva sempre più pezzi finché la madre, mossa da pietà, all’età di diciotto anni circa, gli comprò una chitarra acustica nuova.  In tarda adolescenza, trasferitosi in una città del nord Italia, è entrato a far parte come seconda chitarra elettrica, di un gruppo sempre “rock-blues”, forse più rock e poco blues ed anche un po’ “pop”. Ma non era molto felice; e quando il gruppo si sciolse, con il bassista ed il batterista, ragazzi dall’anima buona, fondò un gruppo di “blues elettrico” in cui poteva dare sfogo alle proprie passioni.

Da qualche anno ha deciso di dedicarsi solo alle proprie canzoni, mettendo da parte la chitarra elettrica e cercando umilmente di reimparare a suonare la chitarra acustica.

In definitiva il suo curriculum sta in poche righe, ma probabilmente è più importante tutto ciò che sta nelle sue canzoni.

Francesco Giordano, giovane pianista bolognese, inizia lo studio del pianoforte da bambino, per poi proseguire gli studi al Conservatorio di Bologna, prima nel percorso classico e poi in quello Jazz. Dal 2012 ha suonato in diversi gruppi della scena bolognese, non tralasciando mai la passione e l’inclinazione per il piano solo. Amante dei cantautori italiani e stranieri, ama infatti reinterpretare al pianoforte canzoni in chiave personale

Biglietti

€ 10 (Intero)
€ 8   (Ridotto con tessera: Coop, Arci, Youngercard, carta doc, AICS, Card Musei Metropolitani)

CRIKECRAK - Piccololorso, la sorellina e la paura

Lun, 02/19/2018 - 11:54

Festival Visioni di futuro, visioni di teatro 2018

Dopo Cikeciak e Tiketak, una nuova storia di Piccololorso e della sua sorellina. 

Crikecrak, una noce si rompe. Crikecrak, un ramo del bosco si spezza… 
Perché questa è una storia di noci e di bosco, che ancora una volta inizia con una torta e un compleanno, anzi due: quelli di Mammalorsa e Babbolorso.

«E dove le prendiamo le noci e le castagne per la torta?» chiede Piccolalorsa.
«Nel bosco!». «Ma io ho paura del bosco, è buio!». «Andiamo insieme! E non ti preoccupare, tutti hanno paura di qualcosa...». 

Così noci e torte lasciano posto alla vera protagonista di questa storia: la paura. Il bosco fa paura, il buio fa paura, ognuno di noi ha la sua paura.

regia: Valeria Frabetti
autore: Roberto Frabetti
cast: Roberto Frabetti

Repliche

domenica 4 marzo ore 9.30 e 11.30

LA UN METRU DE TINE / A un metro da te

Lun, 02/19/2018 - 11:52

Festival Visioni di futuro, visioni di teatro 2018

Questa è una storia di due storie. Due persone si incontrano e le loro storie cominciano.

Non appena iniziano a passare del tempo insieme, non appena, minuto dopo minuto, cominciano a relazionarsi fra di loro, guidati dall’istinto, iniziano a trasformarsi anche i loro spazi e i loro punti di vista. 
Ognuno può costruire la sua storia, anche solo improvvisando.

Uno può scriverla con uno sguardo o un gesto, che, se fatto con passione, lascerà una traccia.
Uno spettacolo senza parole che lascia risplendere la poesia del movimento e la versatilità dello spazio.

regia: Andrea Buzzetti - assistente regia Magda Coroiu
cast: Madalina Dorobanțu e Tudor Morar

ぅたのたね / I semi della musica

Lun, 02/19/2018 - 11:47

Festival Visioni di futuro, visioni di teatro 2018

<< Questo spettacolo nasce dal nostro desiderio di portare l’origine della musica ai bambini.

Cos’è l’origine della musica? Forse sono i suoni della natura: il soffio del vento, il fruscio delle foglie, la pioggia, un paesaggio che sa toccare i nostri cuori. Forse tutto questo può essere l’inizio della musica, e la prima esperienza teatrale per i più piccoli.

Non c’è una canzone completa, non c’è alcuna storia concreta, ci sono solo frammenti di parole e canti, tramandati da lungo tempo in Giappone. »

Repliche

sabato 3 marzo ore 9.30 e 16.30
domenica 4 marzo 10.30

immer. / per sempre

Lun, 02/19/2018 - 11:45

Festival Visioni di futuro, visioni di teatro 2018

Una piccola sedia rossa, che ci è arrivata dalla Russia, e tre sedie in più, creano lo spazio per le grandi domande delle nostre vite: chi può dirci perché le arance sono arancio e il cielo è blu? 
E che colore dovrebbe avere il vento? 
Dov’è la metà dell’Oceano? Qualcuno sa quanti sono i granelli di sabbia? 
E cosa c’è dietro la collina? 

Non abbiamo risposte, ma il suono degli strumenti e le parole dei nostri performer ci aiuteranno ad aprire la mente verso pensieri sconosciuti…

regia: Myrto Dimitriadou
autore: Myrto Dimitriadou
cast: Andreas Simma, Yoko Yagihara e Yorgos Pervolarakis

Kokers / Tubi

Lun, 02/19/2018 - 11:43

Festival Visioni di futuro, visioni di teatro 2018

Uno spettacolo di danza con due danzatori e moltissimi tubi di cartone. Una città, un bosco, una casa, un campo da gioco…

I due danzatori costruiscono il loro mondo, utilizzando tubi di cartone.
Come fai a costruire un mondo o a buttarlo giù di nuovo? Lo fai insieme a qualcuno o da solo?
A quali giochi puoi giocare? Chi sceglie le regole per rendere il gioco più divertente?

In Kokers i due danzatori scoprono come giocare insieme.
Uno spettacolo fantasioso su come divertirsi, sfidarsi, confortarsi ed essere presenti l’uno per l’altro.

regia: Gaia Gonnelli
cast: Bryan Atompawiro e Francesco Barba

Repliche

Giovedì 1 marzo, ore 17.30 e 18.45

Gegenüber / Faccia a faccia

Lun, 02/19/2018 - 11:40

Festival Visioni di futuro, visioni di teatro 2018

Ci sono l’Uno e l’Altro: due persone. Fanno gli stessi movimenti, dicono le stesse parole, ancora e ancora, dolcemente e in armonia l’uno con l’altro.

Potrebbe andare avanti così per sempre. Ma ad un certo punto, uno cambia, seguendo il suo ritmo. 
L’ha fatto apposta? Si è sbagliato? Il posto dell’altro è preso improvvisamente nel momento sbagliato! 
Le routine divertenti diventano regole rigide…

La performance divertente e ritmica di Michael Lurse e Marko Werner si combina con sorprendenti proiezioni video e parole divertenti. 
Uno spettacolo che si interroga sullo scoprire ciò che accade – una domanda che intriga allo stesso tempo bambini e adulti

autore: Steffen Moor
cast: Michael Lurse e Marko Werner

Arcipelago

Lun, 02/19/2018 - 11:29

Festival Visioni di futuro, visioni di teatro 2018

Prima di nascere, io e la mia mamma eravamo una grande isola
Poi un giorno sono nato
E come una nuova isola ho iniziato a nuotare nel mio mare…

Archipelago è una metafora sulla nascita e la necessaria separazione. Sulla distanza, che non è sempre lontananza. 
Sull’importanza di creare ponti, percorribili in entrambe le direzioni.
Metafora di una relazione che cambia, ma non diventa meno importante.

Ogni bambino è un’isola, abbracciata dal mare.

Archipelago è uno spettacolo per due performer, giocato tra immagini corporee e parole poetiche.

regia: Roberto Frabetti
autore: Roberto Frabetti
cast: April Jacqueline Wee e Andrea Lim Ten-Yi

Ferruccio Soleri una vita da Arlecchino

Lun, 02/19/2018 - 11:15

incontro

Ferruccio Soleri,  interprete per Giorgio Streheler di ‘Arlecchino servitore di due padroni’,  si racconta a metà tra vita vissuta e palcoscenico in Una vita da Arlecchino di Yannis Hott con la regia di Mario Mattia Giorgetti. Un appuntamento imperdibile per gli amanti del grande teatro italiano che vede, in questo attore, uno dei suoi più importanti testimoni.

Era un giovanotto magro e agile quando nel ‘63, due anni dopo la morte di Marcello Moretti, Giorgio Streheler diede la parte di Arlecchino a Ferruccio Soleri che ha portato quella maschera incessantemente, eccetto qualche sporadica parentesi, in tutta la sua lunga carriera: 54 anni di repliche, quasi 3mila rappresentazioni in 40 paesi del mondo e per oltre due milioni di spettatori.

Ancora oggi, a 87 anni d’età, il ruolo di Arlecchino nel mitico spettacolo del Piccolo è suo: Ferruccio Soleri racconta la sua acrobatica maschera, dominata da fame, astuzia, paura e poesia, sul solco della sua vita privata, svelandoci l’ambiente fiorentino in cui si è formato e gli artisti che sono stati suoi compagni di strada. Un incontro ravvicinato con un grande attore in una sorta di conferenza-spettacolo tra proiezioni, autobiografia, aneddoti e ricordi.

Un appuntamento in cui Arlecchino finalmente mostra il volto dell’attore.

Alle 16,30 l’attore renderà omaggio al costume di Arlecchino del suo maestro, Marcello Moretti, conservato nella Casa di Riposo Lyda Borelli, in via Saragozza 236, a Bologna, intrattendosi con gli ospiti della casa. Incontro aperto al pubblico.

La sera, alle 21,  va in scena lo spettacolo Ferruccio Soleri una vita da Arlecchino al Teatro Comunale Laura Betti di Casalecchio di Reno.

The Workers Cup

Lun, 02/19/2018 - 10:52

di Adam Sobel (UK\2017, 92') | Mondovisioni 2018

Nel 2022 il Qatar ospiterà i mondiali di calcio e alle infrastrutture stanno lavorando 1,6 milioni di immigrati, il 60% della popolazione del paese. Vengono da India, Nepal, Bangladesh, Filippine e sempre più dall’Africa: lavorano nel paese più ricco del pianeta con orari massacranti per salari esigui, vivendo in campi isolati dalla città. Il film apre per la prima volta le porte di questo mondo seguendo il torneo di calcio sponsorizzato dallo stesso comitato che sta organizzando la Coppa del Mondo, a cui partecipano le rappresentative di 24 imprese costruttrici. Eroi sul campo ma ai margini nella società qatariota, i lavoratori vivono una terribile pressione psicologica, svuotati della speranza che li aveva spinti a emigrare.

Sesta edizione della rassegna di Mondovisioni, i documentari di Internazionale, grazie alla collaborazione tra Kinodromo e Sfera Cubica che porta in città 6 tra i documentari più interessanti della scena mondiale, in collaborazione con CineAgenzia.

Brexitannia

Lun, 02/19/2018 - 10:44

di Timothy George Kelly (UK/Rus\2017, 80') | Mondovisioni 2018

I referendum dividono, e la Brexit lo ha fatto in un modo senza precedenti nella storia britannica. Campagna contro città, vecchio contro nuovo, nazionalisti contro migranti, “la gente” contro “l’elite”. Oltre tutte queste definizioni ci sono degli individui con le loro storie, che hanno dato origine a questo voto storico e sconcertante, motivato dai temi che segnano i nostri tempi: migrazione, tramonto dei vecchi imperi, il lavoro in un mondo sempre più automatizzato. Brexitannia è un film sottilmente esplosivo che senza esprimere giudizi presenta un popolo alle prese con la sua identità, in un mondo che sta cambiando più velocemente che mai, in cui il potere appare sempre più lontano.

Sesta edizione della rassegna di Mondovisioni, i documentari di Internazionale, grazie alla collaborazione tra Kinodromo e Sfera Cubica che porta in città 6 tra i documentari più interessanti della scena mondiale, in collaborazione con CineAgenzia.

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