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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 14 min 34 sec fa

FontanaMIX/Trio

Mar, 01/19/2016 - 14:38

MICO - Musica Insieme COntemporanea 2016 - XI edizione

Programma

György Kurtág
Hommage à R. Sch. op. 15d per clarinetto (anche grancassa), viola e pianoforte (1990)

Raffaele Sargenti
Limes I per violino e pianoforte (2015)

Franco Donatoni
Soft per clarinetto basso (1989)

György Kurtág
Tre pezzi op. 14e per violino e pianoforte (1979)

Béla Bartók
Contrasts per clarinetto, violino e pianoforte (1938)

I Contrasts di Bartók, dedicati a Benny Goodman, testimoniano non solo la curiosità creativa del compositore al di là dei confini di genere, ma anche quel talento che gli permetteva di reinterpretare ogni suggestione in modo personale e coerente. Prende le mosse proprio da Bartók l’avventura compositiva di Donatoni che, attraversate tutte le fasi dell’avanguardia musicale post-bellica, approda alla fine degli anni Settanta a uno stile personalissimo, nel quale il filo sottile dell’ironia riveste un ruolo tutt’altro che secondario. In apertura, Hommage à R. Sch. di Kurtág, una delle opere più gioiose della sua produzione. Vi risuonano alcune delle pagine più celebri di Schumann, da Kinderszenen a Kreisleriana, a Fantasiestücke, tra le apparizioni dei suoi molteplici alter ego: Maestro Raro, Eusebio e Florestano. Limes I, infine, del perugino Raffaele Sargenti, apre una finestra sulle continue evoluzioni del linguaggio musicale dei nostri giorni.

Arte e Scienza

Mar, 01/19/2016 - 14:32

Un percorso tra opere selezionate dalla Collezione Golinelli

La Fondazione Golinelli espone una selezione di opere della collezione di Marino e Paola Golinelli all’interno degli spazi di Opificio Golinelli, la cittadella per la conoscenza e la cultura inaugurata a Bologna a ottobre 2015. 

Dieci opere di artisti di fama internazionale restituiscono il carattere unico della collezione Golinelli, focalizzata sulla ricerca dei punti di contatto tra la visione scientifica e artistica del mondo contemporaneo e sull’apertura all’arte dei paesi emergenti, asiatici, africani e sud-americani. Un percorso tra opere realizzate nell’ultimo decennio, coerente con l’approccio multidisciplinare e didattico all’arte che la Fondazione propone attraverso le attività dell’area progettuale Arte, Scienza e Conoscenza, soprattutto attraverso le grandi mostre realizzate annualmente, dal 2010 a cura di cura di Giovanni Carrada e Cristiana Perrella. 

Le opere esposte a Opificio a partire dai tre giorni di ART CITY Bologna e poi per un lungo periodo, scelte tra i circa 600 lavori della collezione Golinelli, in parte sono state esposte nelle mostre realizzate finora dalla Fondazione e in parte sono presentate qui per la prima volta. 
In occasione della ART CITY White Night di sabato 30 gennaio, sono inoltre proposte anticipazioni sulla prossima mostra di arte e scienza IMPREVEDIBILE, essere pronti per il futuro senza sapere come sarà in programma fra gennaio e marzo 2017 a Opificio e in altri luoghi di Bologna. Alle ore 22 nell'Auditorium, a cura di Cristiana Perrella, viene presentato in loop il video dell’artista Camille Henrot The Strife of Love in a Dream (2011, 11'37’’). Commissionato dal Centre Pompidou, il video è girato in India e alterna scene di un pellegrinaggio con quelle della produzione industriale di un farmaco ansiolitico e dell’estrazione del veleno da un serpente. Religione, scienza e superstizione sono tre modi di affrontare la più grande paura umana, quella della morte, che Camille Henrot esplora in un affascinante sequenza di immagini. 

Opere in mostra:
Joep Van Lieshout, Cow of the Future, 2014
Alberto Di Fabio, Untitled, 2007
Candida Hofer, Biblioteca comunale dell'Archiginnasio I e II, 2006
Loris Cecchini, Rainbow Trousses, 2009
Marcello Maloberti, Himalaya, 2012
Ronald Ventura, Immortal Hunting, 2015
Cameron Platter, risk, 2014
Andrey Gorbunov, Transformation 8, 2014
Lucy e Jorge Orta, Orta Water Purification Station, 2005

Orari di apertura ART CITY Bologna           
venerdì 29 gennaio, ore 15.00 - 20.00          
sabato 30 gennaio, ore 15.00 - 20.00 / 21.00 - 24.00
domenica 31 gennaio, ore 15.00 - 20.00

Ingresso: gratuito                                                                        

Nunzio Paci, Tamara Ferioli. Succurrere vitae

Mar, 01/19/2016 - 14:13

opening venerdì 29 gennaio h 18.30

Opening venerdì 29 gennaio h 18.30

La collezione di anatomia umana normale e patologica del Museo “Luigi Cattaneo” illustra il percorso intrapreso dagli studiosi della Scuola Medica Bolognese tra XVIII e il XIX secolo quando, ormai acquisite e consolidate vaste conoscenze sulla struttura del corpo, questi si orientarono sull’indagine, nel cadavere, delle sue patologie, contribuendo così in maniera decisiva a mettere a punto quello che diventerà fin da subito, e rimarrà per oltre un secolo, lo schema concettuale di riferimento della pratica medica: il paradigma anatomo-patologico.

Da quel momento la malattia verrà ricondotta ad un danno apprezzabile in mortuo e localizzato in una parte precisa del continuum corporeo. Questo determinerà la transizione irreversibile verso una concezione localista dei morbi, verso un’idea della malattia come turba della parte, non già come disordine sistemico generalizzato. La malattia diverrà un dato statistico in quanto la diagnosi in vivo dovrà fondarsi su una serie di casi analoghi. La medicina non sarà più mera arte della cura, ma patologia, scienza delle malattie. Si affermerà, codificherà e soprattutto verrà a dotarsi di uno strumentario di validazione scientifica la dicotomia normale-patologico che, rapidissimamente, percorrerà e informerà, a tutti i livelli, le strutture del sapere occidentale. La morte e il contronatura, fino ad allora considerati solo come l’assoluto in cui la vita si annulla, entreranno a far parte del sapere medico trasformando lo stato di morte nell’oggetto di una conoscenza utile alla cura del corpo vivo. La morte produrrà in qualche modo, in altre forme, nuova vita. 

Gli artisti Nunzio Paci (Bologna, 1977) e Tamara Ferioli (Milano, 1982) indagano nell’antica sala anatomica dell’Università di Bologna se, in forza di questo processo, sia avvenuto un mutamento del modo in cui gli uomini intendono la loro stessa vita, se il cambio di paradigma non si sia limitato a riformulare i contenuti di una specifica disciplina del sapere, la medicina appunto, ma abbia riorganizzato la percezione stessa della finitudine umana. Provano a rintracciare in questa fondamentale cesura metodologica della storia del pensiero medico-scientifico un momento decisivo per l’autocomprensione dell’uomo moderno come soggetto, per il suo costituirsi come individuo e persona solo nella misura in cui la sua mera consistenza biologica, la sua nuda vita è divenuta oggetto di una specifica conoscenza scientifica. Soggetto in quanto oggetto. 

Progetto a cura di: Luisa Leonardi, Cristian Mancini
Promosso da: SMA - Sistema Museale di Ateneo - Università di Bologna
In collaborazione con: Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie - Università di Bologna,
Galleria Officine dell’Immagine - Milano

Orari di apertura ART CITY Bologna
venerdì 29 gennaio h 18.30 - 20.00 
sabato 30 gennaio h 12.00 - 24.00 
domenica 31 gennaio h 12.00 - 20.00 

Ingresso: gratuito 

La lingua degli affetti e del desiderio

Mar, 01/19/2016 - 14:01

Cesare Pietroiusti (I) presentazione dell’esito del worklab in collaborazione con Work.lab/Accademia di Belle Arti di Bologna

Xing e Work.lab | Accademia di Belle Arti di Bologna presentano negli spazi di Raum l'esito del laboratorio La lingua degli affetti e del desiderio condotto dall’artista Cesare Pietroiusti insieme a giovani artisti e studenti d'arte selezionati attraverso un bando. Il progetto è coordinato da Lelio Aiello, docente dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.

Il laboratorio si interroga sull’importanza della competenza relativa alla propria lingua madre per il lavoro, per la ricerca, per la comunicazione artistica. In una situazione in cui il dominio del Basic English rischia di determinare un appiattimento e una semplificazione del pensiero, oltre che delle modalità comunicative, si può pensare ad un rilancio di un uso raffinato, consapevole e complesso della lingua italiana in un ambito tanto intimo (e forse poco analizzato socialmente) quanto decisivo, quale quello erotico-sessuale?

Cesare Pietroiusti e i partecipanti del lab che si terrà nel corso di 3 settimane tra l'Accademia di Belle Arti e Raum, proveranno a esplorare, condividendo esperienze e momenti di sperimentazione, i campi dell'enunciazione, del lessico, della fonetica ecc. connessi all'espressione degli affetti e del desiderio.

Con: Gianfranco Mazza, Anna Dissabo, Chiara Prodi,  Davide Bartolomei, Floriana Mitchell, Gerardo Brendani, Marco Casella, Marco Fontichiari, Matilde Cassarini, Mattia Pajè, Mimì Enna, Simona Saggion, Tiziana De Felice, Veronica Bill, Agata Torelli, Riccardo Ambiveri, Simone Tacconelli, Barbara Cardella, Elena Genco, Yelena Yang.

Milite ignoto

Mar, 01/19/2016 - 13:51

Muna Mussie (I/Er) performance

Cosa lega il Milite Ignoto a Milite Ogbazghi (mia nonna) oltre il nome che li accomuna non lo so. So che è stata una sorpresa scoprire che Milite nella mia lingua materna, il tigrino, significa Maria e che Maria è il nome della donna a cui fu assegnato il compito di scegliere, nel primo dopo guerra, la bara contenente uno dei tanti corpi anonimi caduti in guerra che li avrebbe rappresentati e onorati nel tempo, ovvero il Milite Ignoto.

Spesso le coincidenze si presentano come epifanie a indicare strade percorribili o a far luce su strade già percorse. Per questo ho messo in atto una serie di studi che indagano ulteriori nessi o discrepanze tra i soggetti nominati. Milite Ignoto si evolve attraverso un'intervista (possibile-impossibile) che si allineI quanto più alla natura della coincidenza: un fenomeno che tende a minare le certezze del pensiero razionale fondato su verità assodate e ad aprire varchi su piani più emozionali, portatori di verità soggettive, arbitrarie e dunque cortocircuitarie. 
(Muna Mussie)

Ritual # 11 Glimpses of the other side

Mar, 01/19/2016 - 13:47

Azdora/Markus Öhrn/?Alos (S/D/I) | performance in collaborazione con Santarcangelo dei Teatri

Xing presenta Azdora- Ritual # 11 Glimpses of the other side, the transformation process, performance in forma di rituale black metal per anziane signore affrancate, realizzata da azdore romagnole con la direzione artistica di Markus Öhrn e la collaborazione di ?Alos, voce femminile del duo OvO.

Le Azdora sono comparse per la prima volta nel luglio 2015 durante il Festival di Santarcangelo. Hanno contagiato Santarcangelo con azioni in luoghi pubblici e tenuto oscuri rituali nel Azdora club per dieci gioni di fila. Dopol'ultimo giorno del festival, il 19 luglio 2015, sono sparite e andate in letargo. Ora, in un inverno in cui il sole sinasconde e i giorni sono corti, hanno iniziato lentamente la loro trasformazione in uno stadio successivo diesistenza, preparandosi per una nuova discesa su Santarcangelo a luglio 2016

Il 13 febbraio a Raum tra le 21 e le 22.30 potrete sincerarvi del loro stato mentale e dalla fase del processo di trasformazione in cui si trovano esattamente in questo momento da qualche parte tra due universi.

Teatro dei prodigi

Mar, 01/19/2016 - 13:30

Marina Gasparini, Serena Piccinini, Silvia Urbini 

TEATRO DEI PRODIGI è un progetto corale realizzato a tre voci, quelle di Marina Gasparini, Serena Piccinini e Silvia Urbini, che si propone di animare gli oggetti del Museo di Palazzo Poggi rendendoli protagonisti di nuove storie. Opere, testi, e video delle artiste si insinuano nella trama dei simulacri che abitano da sempre il luogo potenziando la loro immagine, moltiplicando la loro identità, facendo da cassa di risonanza a emozioni dimenticate, antiche, perturbanti.

Nella Sala del Museo di Ulisse Aldrovandi le piante incise sulle matrici xilografiche della collezione del grande studioso naturalista si risvegliano e si trasfigurano nei fiori ricamati da Marina Gasparini per l'installazione Atlas x costituita da 46 elementi filati in cotone. Come in un giardino sospeso, piante di numerose varietà pendono dalla volta della Sala restituite nel loro aspetto come appaiono miniate nei codici erbari del medioevo e del rinascimento, oppure ricavate dal cinquecentesco hortus siccus, l'erbario di piante essiccate, di Aldrovandi. Da ogni specie si estrae un pigmento, e di questo colore si tinge il corrispettivo disegno tessile, a simboleggiare in maniera quasi araldica il frutto delle proprie fibre.

L'intervento di Serena Piccinini mette a confronto la storia delle idee e la storia delle scienze e si compone di due parti. La prima è una grande installazione ambientale e modulare realizzata nella Sala di Davide che si affianca alla collezione di coralli raccolti da Luigi Ferdinando Marsili: Madrepora (Con)Dominio è composta da sottili strisce di carta bianca e dorata arrotolate a mano e assemblate insieme per creare le cavità proprie delle scogliere madreporiche. La seconda parte del progetto è un esercizio di entomologia fantastica dal titolo Il giardino della vita immobile, una collezione di piccolissimi insetti, piante, e fiori unici realizzate con carte colorate pregiate che danno vita a un giardino introvabile nella Sala di Mosè del Museum diluvianum dell'Istituto delle Scienze.

Come un sottofondo unificante, nella Sala di Susanna Silvia Urbini costruisce delle “favole vere” con un montaggio video di immagini e parole che racconta, mischiando le carte della storia, dell’arte e del romanzo, le molte possibili vite degli oggetti di un Museo delle scienze. All’interno di un visionario armadio-wunderkammer, l'opera Teatro delle Cere mette in scena un viaggio immaginifico dell’eterno femminino dai gabinetti anatomici agli atelier degli artisti.

Mostra promossa da: Istituzione Bologna Musei e SMA - Sistema Museale di Ateneo - Università di Bologna.

Incontro con Stefano Rodotà

Mar, 01/19/2016 - 12:41

per la presentazione del suo libro "Diritto d’amore" (Laterza)

Dialoga con l'autore Carla Faralli. Interventi e letture a cura del gruppo di lettura “Bookies and Pies”.

Incontro con Antonio Faeti

Mar, 01/19/2016 - 12:07

lezione magistrale sul libro "I Cappuccetto Rosso" curato da Tiziana Roversi alla presenza dell'illustratore  Wolfango

Saranno presenti anche Bruno Cappagli, direttore Artistico de La Baracca - Testoni Ragazzi, Milena Bernardi, del'Università di Bologna e Roberto Mugavero, Editore Minerva.

MINIPIMER

Mar, 01/19/2016 - 11:24

progetto a cura di Gabriele Tosi

MINIPIMER è un evento di 72 ore ininterrotte che si svolge a partire dalle ore 21 di giovedì 28 gennaio fino alle 21 di domenica 31 gennaio. Pensato come un palinsesto a cadenza oraria, il progetto propone interventi di oltre quaranta fra artisti visivi, curatori, musicisti, videomaker e performer.

La sua struttura restituisce la diversità e la complessità delle pratiche che gravitano attorno a LOCALEDUE, spazio espositivo di sperimentazione votato alla crescita e alla promozione di artisti e curatori, con una sequenza di conferenze e performance, azioni e suggestioni audiovisive che si succedono come le tracce di un album musicale. Durante le ore ore notturne concerti e videoproiezioni producono un'interferenza virtuale del sonno, accogliendo chiunque voglia esperire MINIPIMER in un momento particolare e insolito. Il vortice di significati iscritti dall'evento è saturo ma scandito da un ritmo definito, capace di garantire definizione e fruibilità. L'impossibilità di presenziare a tutti gli eventi è un fattore intrinseco all'essenza scorrevole e mutevole del progetto, che si manifesta in momenti diversi a differenti pubblici. In contraddizione con questo umano limite, le 72 ore, sono trasmesse in streaming nella loro totalità generando diverse forme di documentazione in tempo reale, consultabili in seguito senza rielaborazione alcuna.

Gli orari scelti per le singole azioni sono stabiliti per sottolineare l'alterità tra il tempo dell'arte e quello del quotidiano. Non è quindi casuale la sensazione di spaesamento temporale nel momento in cui si consulta il programma, bensì una scelta studiata appositamente per garantire uno spazio mentale dedito all'unicità del momento artistico, in contrapposizione alla sua ripetizione mondana.

In accordo con lo spirito grumoso e performativo di MINIPIMER, per tutte le 72 ore dell'evento è allestito un bookshop che espone un solo libro alla volta, sostituito da un successivo soltanto al momento dell'acquisto.

Tra gli ospiti coinvolti: Dario Giovanni Alì, Antonio Barletta, Dario Bellini, Bianco-Valente, Casa a Mare, Costanza Candeloro and Guests, Federico Carpani e Infra Kumar Jha, Marco Casella, Colora (Rachele Burgato e Lorenzo Commisso), Cuoghi Corsello, Giuseppe De Mattia, Elisa Del Prete, Carolina Gestri, Patrizia Giambi, Antonio Grulli, Alessandra Franetovich, Eugenio Luciano e Nicola Giunta, Filippo Marzocchi, Massimiliano Melis, Maurizio Mercuri, Bartolomeo Migliore, Marta Pierobon, Andrea Renzini, Stefano W. Pasquini, Mattia Pajè, Marcello Tedesco, Natalia Trejbalova, Moe Yoshida, Diego Zuelli.

Promosso da LOCALEDUE, in collaborazione con Associazione MDA Manifattura delle Arti

Orari di apertura ART CITY Bologna
dalle h 21.00 di giovedì 28 gennaio alle h 21.00 di domenica 31 gennaio

A place beyond walls

Mar, 01/19/2016 - 11:19

progetto a cura di Jascha Blume

È dedicato ai temi della terra e dell'inclusione il programma di iniziative culturali promosse da L'Altro Spazio, locale interamente ideato e costruito a misura di persone con disabilità, aperto a Bologna nell'ottobre 2015 come progetto dell'Associazione Farm.

In occasione di ART CITY Bologna 2016 l'attenzione verso i valori di inclusione e accoglienza che animano questa esperienza unica in Italia trovano nella sfera artistica, da sempre spazio di confronto e sintesi tra idee e visioni differenti, un'opportunità per invitare il pubblico a riflettere sui concetti di identità e appartenenza, e a modificare il proprio sguardo superando i pregiudizi verso l'altro da sé.

Durante il weekend dell'arte, gli spazi del locale vengono resettati per trasformarsi in una “colonia” dove costruzioni artistiche di diversa fattura e attori coinvolgono il pubblico in una performance esplorativa dello spazio e dell'identità. Proiezioni video e una musica realizzata appositamente in linea con il tema completano l'esperienza multidisciplinare, articolata in tre momenti distinti curati da Jascha Blume, artista e filmmaker olandese non udente.

Claim a piece of terrority è un progetto artistico accompagnato da una video proiezione che indaga come una linea di confine possa plasmare pensieri collettivi e reazioni. Un momento multidisciplinare per riflettere sull'identità della nostra cultura e per creare emozioni capaci di sciogliere schemi e pregiudizi sui legami di appartenenza, oltre i confini geografici, sociali e culturali. In accompagnamento alla proiezione, una performance con il pubblico, guidato da alcuni artisti, ricrea la "presa" del video.

Exposition #1 prevede la realizzazione di un video ispirato da un'esperienza di isolamento da parte di un gruppo di artisti. Chiusi in una stanza per tre giorni sotto l'occhio di una telecamera, un musicista e due performer teatrali abbandonano le proprie convinzioni e abitudini per trasformarsi. Costretti a ricominciare da zero, come una tribù abbigliata e decorata con i rifiuti del mondo civilizzato, gli artisti creano un nuovo linguaggio, un credo, una musica, degli artefatti. I "reperti" artistici creati nel corso del periodo di isolamento sono esibiti durante i tre giorni di ART CITY Bologna 2016, mentre al termine dell'esperienza il girato verrà rielaborato da Jascha Blume.

Exposition #2 fotografia racconta come ogni cosa alla quale siamo legati custodisca una storia. Attuando una pratica di colonizzazione, otto persone portano gli oggetti simbolici che li rappresentano negli spazi adibiti. Vengono così marcate non solo la loro identità e le loro storie ma anche la location stessa in cui luoghi e oggetti si amplificano a vicenda. Dall'unione delle fotografie che li ritraggono, qualcosa di nuovo prende vita.

Orari di apertura ordinari:
martedì - domenica h 12.00 - 3.00

Terra provocata

Mar, 01/19/2016 - 11:13

Percezione della materia e concetto nella materia; a cura di Matteo Zauli e Guido Molinari 

Inaugurazionesabato 23 gennaio h 17.00 (Fondazione del Monte) | h 18.00 (Museo Civico Medievale)

Ceramica e arte possono incontrarsi. Anzi, talvolta è proprio l’arte a cercare la ceramica e a utilizzarla come materia principale di una ricerca creativa. Da questo dialogo tra arte e ceramica nasce la mostra Terra provocata. Percezione della materia e concetto nella materia, promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Medievale e Museo Carlo Zauli di Faenza, e curata da Matteo Zauli e Guido Molinari.

L'esposizione cerca di dimostrare come i punti di contatto tra ceramica e arte non solo siano possibili ma ricercati dagli stessi artisti, che spesso operano delle vere e proprie incursioni creative nel territorio della ceramica. Molti degli artisti le cui opere saranno esposte in mostra hanno partecipato alle scorse edizioni della Biennale di Venezia.

Da Arturo Martini a Lucio Fontana, da Leoncillo a Valentini, Zauli e Spagnulo (soltanto per citare le esperienze italiane del periodo centrale del Novecento) la ceramica ha vissuto una storia profondamente e consapevolmente scultorea. La ricchezza di opere in ambito internazionale ha generato la consapevolezza generale che il materiale più antico e ancestrale dell’uomo - la creta - potesse adattarsi ed esaltare le più vaste sperimentazioni tese a provare e a forzare da un lato lo sviluppo concettuale e dall’altro fisico nell’utilizzo di un mezzo così organico. La scelta curatoriale della mostra intende dare testimonianza della ricerca artistica più attuale sia italiana che internazionale in campo ceramico, anche ponendo in rilievo allo stesso tempo le opere in connessione ai principali luoghi di produzione, tra questi in particolare le città di Faenza e Albisola. In tale percorso uno specifico rilievo viene attribuito alla figura di Lucio Fontana, precursore nell’aver sondato entrambe le direzioni di ricerca, esplorazione della concettualità e della materia, proposte nel titolo della mostra. L'opera di Fontana, proprio per questo, funge da vero e proprio introitus alla mostra, costituendone di fatto un prologo ideale.

Nelle sale espositive della Fondazione sono esposte opere di: Salvatore Arancio, Bertozzi & Casoni, Giacinto Cerone, T-Yong Chung, Lucio Fontana, Formafantasma, Alberto Garutti, Francesco Gennari, Liam Gillick, Martí Guixé, Christian Holstad, Ilya Kabakov, Eva Marisaldi, Mathieu Mercier, Maurizio Mercuri, Jonathan Monk, Luigi Ontani, Adrian Paci, Alessandro Pessoli, Tomoko Sakumoto, Marco Samorè, Thomas Schütte, Daniel Silver, Luca Trevisani, Ai Weiwei, Sislej Xhafa.

Una parte della mostra è ospitata a Palazzo Ghisilardi, sede del Museo Civico Medievale di Bologna, dove si possono ammirare le opere di T-Yong Chung, Alberto Garutti, Mathieu Mercier, Daniel Silver, più l’opera di Sissi Servizio osseo, che sarà installata subito dopo L’imbandita, performance dell’artista bolognese in programma all’Oratorio di San Filippo Neri (via Manzoni 5 a Bologna) domenica 31 gennaio alle 19.30.

Terra Provocata è anche il titolo di un catalogo, edito da Corraini, con testi dei curatori e di Maura Pozzati, e immagini di tutte le opere esposte, che verrà presentato in occasione dell’opening.

Promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
In collaborazione con  Museo Carlo Zauli, Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Medievale
​Partner MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Museo della Ceramica Savona

Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna | via delle Donzelle 2

Orari di apertura ART CITY Bologna:    
venerdì 29 gennaio h 10.00 - 20.00            
sabato 30 gennaio h 10.00 - 24.00  
domenica 31 gennaio h 10.00 - 20.00            

Orari di apertura ordinari:                  
lunedì - domenica h 10.00 - 19.00    

Ingresso libero

Museo Civico Medievale | via Manzoni 4

Orari di apertura ART CITY Bologna:    
venerdì 29 gennaio h 9.00 - 20.00
sabato 30 gennaio h 10.00 - 24.00 
domenica 31 gennaio h 10.00 - 20.00

Orari di apertura ordinari:    
martedì - venerdì h 9.00 - 15.00
sabato, domenica e festivi h 10.00 - 18.30

Ingresso gratuito per i possessori di biglietto Arte Fiera
(valido solo nei giorni di svolgimento di ART CITY Bologna 29, 30, 31 gennaio 2016)
Intero € 5,00 | ridotto € 3,00

Ricerca e forme associative per una Regione rinnovata

Lun, 01/18/2016 - 16:11

presentazione del volume di Vittorio Capecchi, Sergio Caserta e Angiolo Tavanti

Patrizio Bianchi, Vincenzo Colla, Daniele Vacchi parlano del volume Tra storia e futuro, politiche per una regione smart. Una ricerca sulle trasformazioni dell'economia in Emilia Romagna (Ed. il Mulino). Coordina Luisa Marchini.

Il dibattito sull’economia, i suoi problemi e i suoi sviluppi, così come veicolato dai media, tende a concentrarsi quasi esclusivamente sulle politiche nazionali o europee, trascurando le politiche regionali che, sia in Italia che negli altri paesi dell’Ue, hanno invece un forte impatto sul tessuto socio-economico. Questo volume presenta al lettore un modo diverso di analizzare e proporre politiche regionali di sviluppo industriale.

Incontro in collaborazione con La Società di Lettura e Casa Editrice il Mulino.

La società europea

Lun, 01/18/2016 - 16:06

presentazione del volume di Alessandro Cavalli e Alberto Martinelli (il Mulino, 2015). Intervengono con gli autori Carlo Galli e Romano Prodi.

Un grande affresco della società europea, incentrato sui temi decisivi che ne hanno caratterizzato la storia: le popolazioni e le migrazioni; i confini e i nazionalismi; la specificità dell’esperienza urbana e il suo ruolo storico; le chiese, il pluralismo religiosoe i fondamentalismi; le lingue; le università, dalla fondazione medievale all’università di massa, e le altre istituzioni del sapere; i sistemi politici, i parlamenti e i governi; le diseguaglianze eil welfare; l’integrazione economica e il mercato. Ma l’interrogativofondamentale con cui si confrontano gli autori riguarda ciò che il Vecchio Continente vorrà e potrà essere negli anni a venire.

Life. Da Caino al califfato

Lun, 01/18/2016 - 16:02

verso un mondo senza pena di morte | presentazione del libro di Mario Marazziti (Francesco Mondadori)

Ne parlano con l'autore Giancarla Codrignani, Romano Prodi e Sandra Zampa.
Interviene l'Arcivescovo di Bologna mons. Matteo Maria Zuppi.

Questo libro attraversa la storia, le religioni, le diverse culture. Fa il punto sul movimento mondiale che ha portato il pianeta, oggi, in maggioranza, a rinunciare alla pena capitale. L'autore, con la Comunità di Sant'Egidio, ha avuto un ruolo personale in questo cambiamento epocale. Un libro sulla vita, l'arte di vivere che si scopre assieme alle famiglie delle vittime, ai condannati, agli innocenti, mentre si fa un viaggio in luoghi sconosciuti. E leggere è quasi un'avventura: dentro il braccio della morte in Texas, nel sistema giudiziario e nelle sue contraddizioni, nella vita di un condannato a morte innocente, il numero 100 in America. Scritto in presa diretta, Life è anche un resoconto dettagliato del ruolo che l'Italia e l'Europa hanno in questa intelligente diplomazia umanitaria.

Muro del Pianto | Atena

Lun, 01/18/2016 - 14:54

due distinti progetti espositivi in occasione del Giorno della Memoria 2016

In occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria e in concomitanza con ART CITY Bologna, il Museo Ebraico di Bologna presenta due distinti progetti espositivi realizzati da Massimo Giannoni e Massimiliano Pelletti.

Massimo Giannoni (Empoli, 1954) espone l'olio su tela Muro del Pianto, bozzetto preliminare per lo svolgimento di un Trittico di grandi dimensioni (cm 200x600), realizzato in occasione della mostra personale Four Triptychs curata da Marco Tonelli presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma nel 2012 e dedicata a quattro luoghi significativi della contemporaneità. Rispetto al Trittico questo studio preliminare risulta molto più descrittivo: molte figure che qui appaiono rarefatte ed evanescenti, infatti, nella versione definitiva spariscono assorbite dalla materia del muro, mentre rimane costante in entrambi i lavori la composizione costruita su una veduta globale centrale e su due pannelli laterali zoomati e compressi.

Chiamato a dialogare con lo spazio angusto e scuro della Sala del Memoriale, Massimiliano Pelletti (Pietrasanta, 1975) interviene in maniera silenziosa installando una grande scultura in pietra grezza che richiama i lineamenti di Atena, divinità armata che presiede alla strategia militare e spesso associata ai concetti di saggezza, giustizia e civiltà. La figura scolpita da Pelletti, per l’unicità del materiale scelto, presenta sulla superficie turbamenti ed erosioni naturali che leniscono, ma non distruggono, la bellezza estetica e la purezza delle linee classiche. L’opera volge lo sguardo a terra dove sono riportati i nomi degli ebrei di origine emiliana e romagnola che hanno perso la vita nei campi di sterminio.
Con questo progetto curato da Niccolò Bonechi, Pelletti vuole invitare tutti a una riflessione più attenta, intima e silenziosa sui tragici fatti della Shoah assumendo la figura della dea greca come emblema della distruzione da parte del nazismo dei concetti di giustizia e civiltà.

Ingresso: gratuito

Parsec

Lun, 01/18/2016 - 14:43

live

Parsec (ITA - alt rock - Waves For The Masses)
Quattro ragazzi che presentano, al loro disco d'esordio, la notte bolognese (e non solo). Il loro "Sulla Notte" è un disco cupo, un po' hardcore ma anche post-rock, racconti tra l'introspezione e l'inquietudine.

opening act: S U B T R E E S (ITA - alt rock - autoprod.)

La Malora

Lun, 01/18/2016 - 14:24

il primo romanzo di John D. Raudo

Matteo Pioppi di Bébert Edizioni ne parlerà con l'autore.

La Malora è, al tempo stesso, un libro e il quarto disco della Trilogia del Fallimento. La Trilogia nasce come racconto musicale della band bolognese Marnero, di cui J.D. Raudo è la voce, la chitarra e l'autore dei testi. I primi due capitoli narrano le sconfitte e i mostri che un personaggio ("Io") deve affrontare durante e dopo una sciagura (Naufragio Universale, 2010) in cui si è persa ogni identità ed ogni punto di riferimento, e la successiva deriva nichilista (Il Sopravvissuto 2013) alla ricerca di un impossibile salvezza. Nell'ultimo capitolo, La Malora (2016), "Io" è costretto per la prima volta all'incontro con altri sopravvissuti ("Noi").

All'interno di una Taverna stretta fra mare e foresta, abbandonata e sempre sul punto di crollare, alcuni Sopravvissuti si incontrano, forse, per la prima volta. Mentre lo spazio si restringe e il tempo precipita i personaggi si spogliano delle loro storie, dei loro fallimenti, dei mostri e delle ombre che li inseguono. Fra i frammenti delle loro immagini emerge qualcosa in comune, lo stesso dolore di una ferita che esiste dall'alba dei tempi.

Dal Cinquecento al Novecento

Lun, 01/18/2016 - 14:22

Il ritratto nelle Collezioni d’arte e di storia della Fondazione Carisbo | opening 28 gennaio h 17.00

Con questa mostra, visitabile fino al 27 marzo, il Presidente Leone Sibani intende inaugurare una nuova stagione espositiva a Casa Saraceni con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere al grande pubblico intere sezioni tematiche delle Raccolte d’arte della Fondazione, a cominciare dagli oltre 60 ritratti che saranno esposti per la prima volta secondo un percorso tematico unitario.

La mostra offre anche l’occasione per ammirare alcune delle più recenti acquisizioni della Fondazione, tra cui il doppio ritratto di Lucio Dalla, eseguito dal pittore Gian Marco Montesano e donato alla fine del 2015. Il curioso espediente del doppio ritratto ricongiunge i mille volti di una poliedrica personalità e di un linguaggio artistico unico, che la città di Bologna ha assorbito nella sua identità.

Tra le nuove acquisizioni, che verranno presentate nel corso della mostra attraverso incontri presso Casa Saraceni, anche il Ritratto di Ippolita Lambertini Gozzadini, prozia di papa Lambertini di Alessandro Tiarini e le due opere di Pietro Fancelli: Ritratto di Anna Paolini diciannovenne e il Ritratto di Giuseppe Paolini quindicenne.

L’esposizione intende ripercorrere l’evoluzione del ritratto in un ampio arco temporale e propone una selezione dei migliori esponenti di questo genere tra cui Bartolomeo Cesi, Elisabetta Sirani, Donato Creti, Giovanni Romagnoli, Gino Marzocchi, Angelo Caviglioni, Ferruccio Giacomelli per arrivare fino all’autoritratto di Piero Manai.

Una seconda chiave di lettura è invece affidata alle tipologie di ritratto che sono ben illustrate in mostra e descritte dal curatore con queste parole: “Il ritratto “vivo e parlante” è più attento al carattere della persona effigiata e mette in evidenza le sue abitudini; quello “ufficiale” conferisce maggiore importanza all’esibizione del ruolo sociale e dirotta lo sguardo sugli oggetti che ne denunciano la professione; quello “psicologico” indaga le emozioni, le inclinazioni sentimentali e il temperamento; quello “aristocratico” si preoccupa delle convenzioni sociali. L’autoritratto, infine, costringe l’artista davanti allo specchio in una riflessione autobiografica”.

Mostra a cura di Angelo Mazza, Conservatore delle Raccolte d’arte della Fondazione Carisbo
Promossa da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

Orari di apertura ART CITY Bologna:
venerdì 29 gennaio h 12.00 - 20.00
sabato 30 gennaio h 12.00 – 24.00
domenica 31 gennaio h 12.00 - 20.00

Photo . Pocket . Project / SIFEST25

Lun, 01/18/2016 - 13:40

mostra a cura di Stefano Bellavista, Mario Beltrambini, Federica Landi, Tomas Maggioli, Giuseppe Pazzaglia, Paola Sobrero

Photo . Pocket . Project / SIFEST25 è una proposta incentrata sulla fotografia contemporanea d’autore che compendia i 25 anni di attività del SIFEST Savignano Immagini Festival. Il festival, nato nel 1992 e il più longevo in Italia, è promosso ogni anno nel mese di settembre dal Comune di Savignano sul Rubicone e si caratterizza come un luogo di incontro in cui i temi della fotografia contemporanea sono al centro di analisi, discussioni, interessi. Dall’attività del festival è nato un vasto archivio fotografico, frutto di donazioni degli artisti, scambi, commissioni e produzioni. A Savignano sul Rubicone inoltre è raccolto l’archivio del fotoreporter riminese Marco Pesaresi (1964 –2001), uno degli autori più importanti della scena fotografica italiana degli anni ’90.

Per ART CITY Bologna 2016 Photo . Pocket . Project / SIFEST25 ripropone in forma “tascabile” le sezioni, le proposte artistiche, il percorso culturale, ma anche il clima, l’atmosfera, le situazioni che animano il SIFEST attraverso un doppio percorso espositivo che presenta immagini tratte dagli archivi di Savignano sul Rubicone.
Contemporanea 1992/2015 espone fotografie dei più importanti maestri italiani e internazionali tra i quali Marina Alessi, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Peter Bialobrzeski, Silvia Camporesi, Mario Cresci, Mario Dondero, Pietro Donzelli, Ando Gilardi, Guido Guidi, Gerry Johansson, Mark Power, Francesco Radino, Simon Roberts, Mustafa Sabbagh, Malick Sidibé e Mark Steinmetz.

> La fotografia addosso. Immagini di Marco Pesaresi presenta, per la prima volta a Bologna, una selezione di immagini realizzate dal reporter riminese nel corso della sua ventennale carriera a partire dai suoi due più prestigiosi lavori Underground. Un viaggio metropolitano e Rimini.

In Photo . Pocket . Project / SIFEST25 sono inoltre rappresentate le altre sezioni in cui si articola il festival: “SIFEST OFF”, sezione di fotografia più libera e giovane che unisce immagini a performance e live act; "Amore interplanetario vol.3" dedicata all’editoria fotografica, libri e riviste che attestano le tendenze della nuova concezione della ricerca editoriale; “Photo Pocket Talk”, serie di incontri dedicati al tema dell’archivio fotografico e del suo utilizzo in chiave creativa; “Photo Pocket Set” sala di posa incentrata sul tema del ritratto e dell’autoritratto in fotografia e “SIFEST AFTER” con dj set, vj set e videoproiezioni.

Mostra a cura di: Stefano Bellavista, Mario Beltrambini, Federica Landi, Tomas Maggioli, Giuseppe Pazzaglia, Paola Sobrero
Promossa da: Città di Savignano sul Rubicone, Assessorato alla Cultura
In collaborazione con: Associazione Savignano Immagini e Associazione Cultura e Immagine
Sponsor: Rappresentanze Lasagni s.a.s. (Bologna)

Orari di apertura ART CITY Bologna
venerdì 29 gennaio h 12.00 - 20.00
sabato 30 gennaio h 12.00 - 24.00
domenica 31 gennaio h 12.00 - 20.00

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