Agenda cultura

Abbonamento a feed Agenda cultura
Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 16 min 15 sec fa

43 forme del caos

Mer, 01/20/2016 - 13:21

108 per Cheap

Al figurativo iperrealista di Verlato fa da controcanto 108, street artist italiano il cui stile si caratterizza per il costante ricorso a forme astratte e all'uso pervasivo del nero.

108 lavora in viale Masini, sul muro di cinta dell'Autostazione, intervenendo complessivamente su una superficie muraria di 250 metri quadrati scandita da 43 billboard, su cui sono installati altrettanti poster dipinti a mano.

Questi ultimi, dominati da forme pseudo-geometriche nere che si stagliano su sfondo bianco, si collocano a metà strada tra astrattismo e interesse per la figurazione primitiva, ponendosi in rapporto dialettico con il muro che fa loro da sfondo, che si caratterizza invece per l'uso del colore e la sovrapposizione di pattern che evocano forme organiche.

Artiste della critica

Mer, 01/20/2016 - 13:20

presentazione del volume edito da Corraini sulla critica d'arte militante al femminile

Il libro, a cura di Maura Pozzati, è un primo omaggio a dodici donne appassionate d’arte, non solo storiche dell’arte e curatrici di mostre, ma vere e proprie artiste della parola, capaci di relazionarsi con la poesia della vita, alternando solitudine interiore e passionalità, studio e scrittura. Una vera e propria voce collettiva per conoscere meglio la produzione, le idee, le battaglie di alcune di loro, per sottolineare l’importanza del lavoro che hanno svolto e la loro determinazione; per ricordare quelle che, ancora in vita, si sono allontanate dai rumori dell’arte contemporanea per scelta; e infine per riflettere sul pensiero dell’arte oggi, la sua intima necessità e sull’importanza che proprio la riflessione critica può avere per le nuove generazioni.

Un volume costruito su dodici ritratti, ordinati seguendo la data di nascita delle critiche e storiche dell’arte: Palma Bucarelli, Lorenza Trucchi, Mirella Bentivoglio, Lara-Vinca Masini, Marisa Volpi, Carla Lonzi, Lea Vergine, Ida Gianelli, Adalgisa Lugli, Jole de Sanna Francesca Alinovi, Gabriella Belli.

Partecipano all'incontro: Marzia Corraini, editore; Maura Pozzati, curatrice del volume; Martina Corgnati, autrice del ritratto di Carla Lonzi; Lucilla Meloni, autrice del ritratto di Gabriella Belli; Fabiola Naldi, autrice del ritratto di Francesca Alinovi.

Publishing Stories

Mer, 01/20/2016 - 13:08

vidoe rassegna sull'editoria indipendete e le arti grafiche | Fruit Exhibition 

A cura di Simone Sbarbati (Frizzifrizzi)

  • David McCandless: The beauty of data visualization TED talk, 2010, 17:56
  • Shape di John Kelly, 2014, 6:37
  • Why man creates di Saul Bass, 1968, 24:41
  • Graphic Communications - We Used to Call It Printing di Du Pont Photo Products, 1969, 22:42
  • Covers di Henning M. Lederer, 2015, 5:05
  • Making of Japanese handmade paper of Kyoto Kurotani di Kuroyanagi Takashi, 2015, 5:40
  • How to sharpen pencils di Kennerh Price, 2013, 9:28
  • Sensacional de Diseño Mexicano Explosivo cartel de lucha libre di Canal Once, 2012, 25:58
  • Dialogue di Judith Poirier, 2008, 4:14
  • Hand Carved Memorialsmy love of lettering di Wych Films, 2014, 3:58
  • Vegetable Calligraphy + Type Experiments di Ian Barnard, 2015, 1:08 + 1:08
  • Best of Seb Lester’s Hand Drawn Calligraphy Videos di Seb Lester, 2015, 2:15
  • Sign Painters [trailer] di Faythe Levine e Sam Macon, 2012, 2:48

Una giornata speciale a Palazzo Pepoli

Mer, 01/20/2016 - 12:59

le novità 2016 proposte da Genus Bononiae. Musei nella Città

Una giornata speciale dedicata alle novità del 2016, prima tra tutte la nuova membership card di Genus Bononiae.

Per l’occasione è stato organizzato un ricco programma di eventi per presentare le molteplici attività dell’anno in corso: un laboratorio per famiglie con un curioso personaggio della commedia dell’arte e due visite guidate alla scoperta dei misteri bolognesi irrisolti, aperitivo con ospiti speciali in Corte e, dalle ore 21, l’anteprima della nuova edizione della rassegna musicale ArtRockMuseum con il concerto di Beatrice Antolini, già protagonista della prima edizione, e il rapper Claver Gold.

Cuore del percorso Genus Bononiae. Musei nella Città, il Museo di Palazzo Pepoli è dedicato alla Storia di Bologna e dei suoi abitanti dall’epoca etrusca ad oggi. Oltre duecento opere e oggetti in esposizione provengono dalle collezioni della Fondazione Carisbo, il resto proviene da altri musei cittadini e da collezioni private. La storia della città viene ripercorsa nel suo sviluppo architettonico, artistico, scientifico, sociale alternando diversi linguaggi. Sale in cui la centralità è riservata alle opere e al messaggio grafico affiancano ambienti interattivi con ricostruzioni scenografiche e installazioni immersive. La splendida cornice del palazzo medievale, reinventato, restaurato e allestito dall’architetto Mario Bellini, e il progetto grafico, creato dall’architetto Italo Lupi, rendono la visita al museo un’esperienza unica.

Orari di apertura ART CITY Bologna
venerdì 29 gennaio h 10.00 - 19.00
sabato 30 gennaio h 10.00 - 24.00
domenica 31 gennaio h 10.00 - 19.00

Ingresso: gratuito per i possessori di biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di svolgimento di ART CITY Bologna 2016: 29, 30, 31 gennaio)
Intero € 10 | ridotto € 8
Ingresso sabato 30 gennaio: gratuito nella fascia oraria 16.00 - 24.00

Percorsi di segni

Mer, 01/20/2016 - 12:37

Grafica italiana del Novecento nella collezione Luciana Tabarroni della Pinacoteca Nazionale di Bologna | opening 28 gennaio h 11

Mostra a cura di Elena Rossoni e Fabia Farneti.

Numerosi importanti autori del panorama artistico del Novecento si sono confrontati con le molteplici possibilità espressive offerte dalla produzione grafica realizzando, attraverso le diverse tecniche incisorie, stampe di altissima qualità.

Scelte tra le opere del fondo della collezionista bolognese Luciana Tabarroni, comprendente quasi duemila stampe della grafica europea del Novecento, sono le cento opere di grafica italiana che verranno esposte in mostra, attraverso un itinerario che permetterà di delineare percorsi tematici e stilistici in gran parte dettati dalle scelte della stessa collezionista.

Luciana Tabarroni iniziò la sua raccolta agli inizi degli anni Cinquanta e vi dedicò tutti gli anni successivi della propria esistenza, andando alla ricerca di esemplari che rispondessero alla sua particolare intenzione di realizzare una sorta di grande “racconto storico” del “mirabile continente” europeo. La sua idea di collezionismo era molto rigorosa: “[…] una collezione per essere tale deve fare un «discorso» si tratti di grafica o di qualsiasi altro oggetto collezionato”.

Tra i tantissimi nomi figurano Umberto Boccioni, Luigi Russolo, Adolfo Wildt, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Bruno Munari, Lucio Fontana, Alberto Burri, Enrico Baj, Mario Ceroli.

La collezionista in genere raccoglieva uno o solo pochi fogli di ogni artista, ma di Giorgio Morandi ne acquistò invece ben 19. Per dar conto di questa importante presenza, oltre alle incisioni presenti a Palazzo Pepoli Campogrande, 8 fogli dell'artista bolognese sono esposti nelle sale della Pinacoteca Nazionale di Bologna.

A corollario della mostra sono organizzate, in collaborazione con la Società di Santa Cecilia e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, visite guidate ed incontri dedicati alla mostra e alle tecniche artistiche.

La mostra è promossa dal Polo Museale dell'Emilia Romagna in collaborazione con BolognaFiere e con il contributo della Società di Santa Cecilia. Amici della Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Orari di apertura ART CITY Bologna:
venerdì 29 gennaio h 9.00 - 19.00
sabato 30 gennaio h 9.00 - 24.00
domenica 31 gennaio h 9.00 - 19.00

Ingresso gratuito.

Museo per la Memoria di Ustica

Mer, 01/20/2016 - 12:05

orari speciali in occasione di Art City Bologna 2016

Inaugurato il 27 giugno 2007, in occasione del ventisettesimo anniversario della strage, il Museo per la Memoria di Ustica, nato grazie alla forte determinazione dell'Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage e della città di Bologna ricorda una delle tragedie collettive più discusse della storia italiana. I resti del DC9 Itavia che nel 1980 precipitò in mare durante il volo Bologna-Palermo, causando la morte di ottantuno passeggeri, sono stati recuperati, trasportati e riassemblati negli ampi spazi degli ex magazzini ATC, recuperati e ristrutturati dall'architetto Gianpaolo Mazzuccato. All’artista francese Christian Boltanski è stato affidato dalla città il difficile compito di realizzare un’opera dal titolo A proposito di Ustica, per tener viva la ma de l'accaduto.  

Boltanski ricorda le ottantuno vittime della strage attraverso altrettante luci sospese al soffitto del museo, che si accendono e si spengono al ritmo di un respiro. Ottantuno specchi neri in cui il visitatore può inabissare lo sguardo circondano il velivolo ricostruito, riflettendo l'immagine di chi percorre il ballatoio, mentre dietro ad ognuno di essi, ottantuno altoparlanti emettono frammenti di frasi sussurrate, a sottolineare la casualità e l'ineluttabilità della tragedia. Intorno ai resti del DC9 sono state disposte alcune grandi casse coperte da drappi neri che contengono le decine di oggetti personali appartenuti alle vittime.  In una sala adiacenti sono disponibili postazioni informatiche che permettono ai visitatori di approfondire, attraverso la visione di documentazioni audio – video, la conoscenza di uno dei grandi misteri della nostra cronaca.

Orari di apertura ART CITY Bologna 2016:
venerdì 29 gennaio h 10.00 - 20.00
sabato 30 gennaio h 10.00 - 22.00
domenica 31 gennaio h 10.00 - 20.00

GYULA

Mar, 01/19/2016 - 20:48

una piccola storia d'amore - scritto e diretto da Fulvio Pepe 

In un paese lontano, sospeso nel tempo e nello spazio, vive un ragazzo diverso, amorevolmente cresciuto e protetto da mamma Eliza; il vicinato è raccolto intorno a poche strade, un bar e una vecchia falegnameria. I personaggi di questa storia, divisi fra personalità pragmatiche, terrigne e caratteri eterei, poetici, conducono una vita semplice: Bogdan e Adi sono operai, Messi è capo cantiere, Yury fa il tranviere, Viku il barista, Nina l’ubriacona, il Maestro Jani è un violinista con l’artrite alle mani, sposato con Tania… 
Complici una serie di prodigiose coincidenze, Gyula, personaggio di lacerante purezza e di tenera ingenuità, riuscirà a incidere la grevità della realtà che lo circonda, divenendo l’artefice di un piccolo, grande miracolo che convincerà tutti che è possibile librarsi in alto e credere che esista sempre un’altra possibilità.
Con questi elementi, Fulvio Pepe mette in scena le piccolissime avventure della vita quotidiana di una comunità: le speranze, i timori, le gioie, persino l’amore si raccolgono in una storia popolare, nel senso più alto del termine, in una favola minima e poetica che riesce a parlare agli spettatori, rivelando in pochi tratti un intero universo.
Protagonista assoluta di questo vivace racconto corale è la piccola storia d’amore del sottotitolo, quella fra la madre e il figlio disabile, ma anche quella fra l’autore del testo e la musica, elemento che attraversa la narrazione e permea di sé lo spettacolo.

sabato 19.30
domenica ore 16

GYULA
UNA PICCOLA STORIA D'AMORE
scritto e diretto da Fulvio Pepe
con Ilaria Falini, Orietta Notari, Gianluca Gobbi, Enzo Paci, Alberto Astorri, Nanni Tormen, Ivan Zerbinati, Alessia Bellotto, Pietro Bontempo, Laura Cleri, Massimiliano Sbarsi
regista assistente Carlo Orlando
spazio scenico Mario Fontanini
luci Pasquale Mari

direttore di scena Chantal Viola
elettricista Davide Sardella
macchinista Maurizio Mangia
fonico Andrea Romanini
realizzazione costumi Simone Jael Hofer, Chiara Teggi

Fondazione Teatro Due

David è morto

Mar, 01/19/2016 - 20:41

di Valeria Raimondi e Enrico Castellani

Storia surreale di una coppia di fratelli suicidi, David è morto è l'ultima creazione di Valeria Raimondi e Enrico Castellani di Babilonia Teatri, una delle più innovative e provocatorie formazioni teatrali contemporanee. È il racconto di una provincia lasciata a se stessa dove si corre per non vedere quel che ci circonda, la narrazione leggera e grottesca di una realtà profondamente drammatica.

DAVID È MORTO
di Valeria Raimondi e Enrico Castellani
parole di Enrico Castellani
collaborazione artistica di Vincenzo Todesco
con (in odine alfabetico ) Chiara Bersani, Emiliano Brioschi, Alessio Piazza, Filippo Quezel, Emanuela Villagrossi
musiche originali di Cabeki
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale / Emilia Romagna Teatro Fondazione,
da un progetto di Babilonia Teatri

giorni feriali ore 20.30
sabato 20.00
domenica ore 16.30
 

Una Passione

Mar, 01/19/2016 - 20:32

di e con Elena Bucci e Marco Sgrosso | Giorno della Memoria

Lisa Peschel, la ricercatrice che ha recentemente riscoperto i testi drammatici e di cabaret scritti e inscenati nel ghetto di Theresienstadt, riporta in Translating Laughter: A Cabaret from the Terezín Ghetto le reazioni di una sopravvissuta di ottantaquattro anni alla lettura d'un ritrovato cabaret cèco del 1944: «cominciò a ridere così tanto alle battute del copione da dover posare la testa sul tavolo per riprendere fiato».

Il cabaret di Theresienstadt non si basava su storielle, caratterizzazioni o apologhi, ma, soprattutto, su allusioni, riferimenti, doppi sensi e dialoghi a chiave. «Era pieno zeppo – scrive Lisa Peschel – di riferimenti ad eventi specifici del ghetto». I testi di Theresienstadt, così come le testimonianze e i documenti poetici sui momenti di teatralità dei lager, restituiscono voci e ascolti, collettività e individui, che manifestano il persistere della vita, il suo appigliarsi, contro ogni avversità e sopraffazione, all'immaginazione, alle parole, alla memoria, alle abilità artistiche precedentemente acquisite.

Scrive Pulaver, attore sopravvissuto ad Auschwitz: “Dovevamo usare i mezzi a nostra disposizione, era così che potevamo rimanere in vita”. Attingendo alla ricchezza di questi ritrovati “poeti della vita” - da Moishe Pulaver a Krystyna Żywulska, da Felix Porges, Vítĕslav Horpatzky, Pavel Weisskopf e Pavel Stránský a Zdeněk Eliáš e Jiří Stein, da Itzik Manger e Aaron Lutski a Sholem Aleichem -, ma anche all’avvincente racconto degli eventi di quel tempo, come pure alla dettagliata descrizione delle attività teatrali nel ghetto di Varsavia riportate dall’attore e regista Jonas Turkov, il nostro intento è quello di costruire una partitura di parola e musica, narrazioni e scene, che dia testimonianza di un teatro che esplode - segreto e necessario - nel tempo e nei luoghi della coercizione, della violenza e dell’umiliazione per essere forma di protesta e di resistenza attraverso la metamorfosi scenica di una tragica realtà, ma soprattutto strumento della sopravvivenza della dignità umana al di là di ogni volontà di sopraffazione.

In particolare, l'ultima parte di Una passione è dedicata alle straordinarie performance poetiche di Krystyna Żywulska, pseudonimo di Sonia Landau, prigioniera politica ebrea internata nel 1943 ed autrice dell’Effektenkammer, una raccolta di cinquantaquattro brevi composizioni in versi sulla vita nel lager, affiorate “nel tentativo di alleviare la pena degli interminabili appelli” e dedicate alla kapò Wala Kostecka nel giorno del suo onomastico come tributo alla protezione ricevuta all’interno del lager per questa sensibilità poetica.

L'idea di questo lavoro nasce da una lettura svolta il 27 gennaio 2015 nell'ambito della stagione del Centro Teatrale la Soffitta. Ringraziamo per questo primo impulso Marco De Marinis e Gerardo Guccini e, per le traduzioni, le ricerche svolte e l'appassionata opera di documentazione, Lucia Serena Blandolino e Edyta Scibior. Elena Bucci e Marco Sgrosso

UNA PASSIONE
‘ridere così tanto’ musica e teatro nei luoghi dell’Olocausto
progetto artistico, drammaturgia, interpretazione Elena  Bucci e Marco Sgrosso
ideazione e consulenza drammaturgica Gerardo Guccini 
in scena Elena Bucci, Marco Sgrosso 
disegno del suono Raffaele Bassetti
assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri-

LE BELLE BANDIERE  in collaborazione con EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE-
foto di Bedřich Fritta, Film e realtà

Bolero + Carmina Burana

Mar, 01/19/2016 - 18:25

BOLERO
musiche M. RAVEL
coreografia András LUKÁCS
assistente Renáta FUCHS
costumi Mónika HERWERTH
luci e scene András LUKÁCS, Attila SZABÓ

“Ho creato Bolero per il Wiener Staatsballett nel 2012. Ho cercato di essere molto prudente nell’approcciarmi alla meravigliosa musica di Ravel perché il Bolero è stato eseguito un’infinità di volte con molti clichés.
Tra quanti hanno creato lavori su questa musica, vanno ricordati sicuramente Maurice Béjart e Ivan Marko, le cui versioni rimarranno a lungo nella memoria delle persone.
Io non volevo essere un epigono e mi sono basato semplicemente sulla relazione tra uomo e donna così come sulle passioni e emozioni che li uniscono.
Il mio Bolero è un lavoro senza trama, creato per dieci ballerine e dieci ballerini che danzando in grandi costumi neri, cercano di creare un monumentale atto di danza.
Ho cercato di elaborare un mio personale linguaggio unendo il grottesco, elementi parodistici della danza ballroom e elementi di danza moderna.
Ho tentato di portare il movimento da un livello monotono ad una progressiva crescita e grazie al potere della musica, ho cercato di complicare gradualmente ciò che è semplice, minimizzando i movimenti dei danzatori e aumentando il loro numero e, con un più frequente cambio di forme, ottenere così la completezza come riusultato.”
András Lukács

CARMINA BURANA

musiche Carl ORFF
coreografie György VÁMOS (Youri VAMOS)
assistenti Joyce CUOCO, Zsuzsanna KARA, Alexej AFANASSIEV
costumi György VÁMOS (Youri VAMOS)
luci Klaus GÄRDITZ, Péter HÉCZ

“O Fortuna!” Il desiderio di amore e felicità come forza primaria dell’esistenza viene rivelata da questa invocazione al divinità che guida il Destino. La ruota della fortuna è il simbolo degli alti e bassi della vita umana con i suoi cerchi di tensione negli scambi tra uomo e donna, giovane e vecchio. Scambi che vengono ben rappresentati dalla coreografia di Youri Vàmos sulle musiche di Carl Orff.
Carmina Burana è un classico della storia musicale recente. Brillante nella sua semplicità, insistente nel suo ritmo, eternamente giovane nel tema, porta le ali della nostra immaginazione molto al di là di quanto non portino altri classici del XX°secolo. Youri Vàmos fornisce il suggestivo potere alla musica di Orff con una scenografia volutamente semplice.

Shepard Fairey: OBEY

Mar, 01/19/2016 - 18:04

ONO Arte Contemporanea presenta Shepard Fairey: OBEY, considerato uno dei più noti e influenti street artist contemporanei. La sua fama raggiunge l’apice nel 2008, quando realizza il poster HOPE con il volto di Barack Obama per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti (poi acquistato dalla U.S, National Portrait Gallery). Artista, attivista, graphic desginer e illustratore Fairey dal 2001 è anche fondatore del brand di abbigliamento OBEY che trova terreno fertile nella scena skate, ed è per lui un altro un altro medium espressivo su cui far proseguire le sue poetiche e istanze politiche e che lo consacra ulteriormente al grande pubblico e uscendo dalla nicchia della street art. I suoi abiti, riprendono ed iconicizzano gli elementi della sua arte. Il nome stesso del brand infatti proviene da una campagna che Fairey produce nell’89 “Andrè the Giant Has a Posse”, stickering propaganda che è poi evoluta in “Obey Giant”, cresciuta grazie a una rete internazionale di collaboratori che hanno replicato i disegni originali di Farey contribuendo a rendere le sue immagini virali. Gli adesivi secondo l’artista, “non hanno un significato specifico ma esistono per causare nelle persone una reazione”. Atto di vandalismo o espressione artistica, dividono la critica ma si fanno strada nella cultura underground, di chiara ispirazione DIY e post-punk, che li utilizza come strumento per far sentire la propria voce, e spesso il proprio dissenso nei confronti della cultura mainstream, dalla quale però attinge stilemi e retoriche ben precise come lo slogan pubblicitario e la coazione a ripetere. Il suo lavoro, dichiaratamente ispirato alla fenomenologia in chiave heiddegeriana, viene spiegato nel manifesto del 1990.

La mostra è composta da 15 immagini.

Human Being / Being Human

Mar, 01/19/2016 - 17:22

performance multimediale di Martina Zena / Fabrica con il supporto di Remake di Favini | Fruit Exhibition

Durante l’esibizione saranno realizzate, su carta Favini, otto stampe in monotipia, frutto della contaminazione dell’espressione visiva e sonora dove la tecnologia fa da traduttore per questi due linguaggi paralleli.

La monotipia diventa essa stessa il messaggio. Ogni serie di disegni sarà unica ma similare alle altre, proprio come ogni uomo si differenzia e si accomuna ad un altro uomo. Il suono diventa il flusso in cui la creazione prende vita ma diventa anche eco di questo processo. Lo sviluppo video si pone come ponte visuale tra uno stadio di creazione e l’altro.

Le stampe verranno realizzate su un supporto d’eccezione, Remake, la carta di Favini contenente il 25% di residui di lavorazione del cuoio e della pelletteria in sostituzione di cellulosa di albero. I residui di cuoio visibili sulla superficie donano un aspetto distintivo alla carta Remake, oltre a un sorprendente effetto tattile morbido e vellutato.

La performance vedrà coinvolti, oltre a Martina Zena, Francesco Novara per la parte di Sound Design e Music Production, Christian Coppe per la Motion Graphic, e Angelo Semeraro per l’Electronic Coding.

FRUIT 4 Talk

Mar, 01/19/2016 - 15:55

dall'arte contemporanea fino all'infografica e all'editoria: le conferenze di Fruit Exhibition

Programma:

  • venerdì 29 gennaio h 17:30
    EDEL | osservatorio empirico sul contemporaneo 
    Roberta Bertozzi (coordinatrice di Calligraphie), Massimo Pulini (Assessore alla Cultura del Comune di Rimini) e Stefano Mazzotti (Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara) presenteranno EDEL, un osservatorio empirico sul contemporaneo in una conferenza di presentazione della rivista che rientra nel programma ART CITY Bologna 2016.
     
  • venerdì 29 gennaio h 18:30
    The Changing World of Editorial Design

    In collaborazione con Un altro Studio
    Francesco Franchi, art director di IL - Il sole 24 ore, aiuterà a comprendere le trasformazioni in atto nel mondo dell'editorial design tramite l'utilizzo di nuove forme di giornalismo visuale.
     
  • venerdì 29 gennaio h 19:30 
    L'opera tra la Bianca e la Volta
    Il gallerista Emilio Mazzoli salirà sul palco con Marina Gasparini, docente dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, e il critico d'arte Massimo Marchetti.
     
  • sabato 30 gennaio h 16:00
    Case-study: #Nonsolograndigruppi 
    FITSTIC - Fondazione ITS Tecnologie Industrie Creative, in collaborazione con il magazine L'Empovaldo, guiderà un momento di riflessione sul "fare editoria" in un contesto dove, in apparenza, solo i grandi gruppi editoriali possono sopravvivere. Durante l'incontro verranno, infatti, discusse alcune Strategie comunicative per l’editoria: marketing, promozione, distribuzione di un IMagazine.
     
  • sabato 30 gennaio h 17:00
    ConiglioViola Le Notti di Tino di Bagdad. Una favola in realtà aumentata. Presentazione del progetto artistico con Andrea Raviola e Brice Coniglio, insieme alla curatrice del capitolo bolognese Fabiola Naldi: il racconto dell'esperimento di arte pubblica condotto da ConiglioViola con lo sviluppo dell'opera tansmediale "Le notti di Tino di Bagdad" nell'ambito di ART CITY Bologna 2016.
     
  • sabato 30 gennaio h 18:00 
    Yes Yes Yes Alternative Press: '66-'77 from Provo to Punk
    Emanuele De Donno, editore, e Amedeo Martegani, editore e collezionista, presenteranno il progetto editoriale, un libro ricerca sulla stampa alternativa in Europa ed America negli anni dal 1966 al 1977 nato dalla collezione di riviste indipendenti.
     
  • domenica 30 gennaio h 15 
    Gli ultimi viandanti si ritirano nelle catacombe (1965) di Luca Scarabelli
    presentazione del progetto editoriale nato dalla collaborazione tra l'associazione culturale Boîte e la casa editrice Gli Ori,. Il libro è traccia di un possibile racconto, un presagio sospeso in una dimensione temporale indefinita  
     
  • domenica 30 gennaio h 17
    Il libro come sostituto del cinema
    Paolo Caffoni di Archive Books e Lilia di Bella di Archive Appendix, rami della piattaforma culturale con sede a Berlino volta ad aprire il dialogo e lo scambio fra operatori culturali a livello internazionale, presenteranno l'opera del film-maker Chris Marker.
     
  • domenica 30 gennaio h 18:30
    L'Italia Insegna
    Lazy Dog Press che insieme al calligrafo di fama internazionale Luca Barcellona e a James Clough, autore del libro, presenteranno il progetto editoriale, in un'omonima conferenza che sarà un viaggio fra le insegne, cartelli, iscrizioni che compongono il paesaggio italiano.

Moving Borders

Mar, 01/19/2016 - 15:49

mostra dei libri d'artista di Angelo Bellobono

Moving Borders (2015) è il titolo di una nuova serie di lavori di Angelo Bellobono in cui l'artista risponde ad un suo stato attuale, che lo vede nomade e radicato al tempo stesso. Si tratta di un ciclo di libri d'artista in cui protagonista è la pittura, una pratica con cui Bellobono si confronta da anni e che diventa qui necessaria compagna di pensieri nel suo ultimo girovagare per luoghi, culture e tempi diversi. I primi tre libri di questo ciclo inedito sono esposti, a cura di Elisa Del Prete, nella cornice dei toni minimalisti del wall drawing A new light realizzato da David Tremlett nella Cappella di Santa Maria dei Servi.

Orari di apertura:
venerdì 29 h 17.00 - 24.00
sabato 30 h 14.00 - 24.00
domenica 31 h 12.00 - 24.00
Ingresso: ridotto € 3 per i possessori di biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di svolgimento di ART CITY Bologna 29, 30, 31 gennaio 2016); intero € 5,00 (valido per i tre giorni dell'evento)

Le notti di Tino di Bagdad

Mar, 01/19/2016 - 15:39

mostra di ConiglioViola a cura di Fabiola Naldi

La mostra, a cura di Fabiola Naldi, riproduce e racconta l'esperimento di arte pubblica sviluppato in realtà aumentata dal duo artistico ConiglioViola in collaborazione con Salone Internazionale del Libro di Torino, Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e TIM. L'opera transmediale, che prende il titolo da un libro della poetessa espressionista tedesca Else Lasker-Schüler, si diffonde nello spazio urbano invitando lo spettatore a un tour attraverso diverse location a cielo aperto in città, per ricomporre i frammenti della narrazione.

Sabato 30 gennaio h 17.00 ConiglioViola. Le notti di Tino di Bagdad. Una favola in realtà aumentata (talk). Intervengono: ConiglioViola (Brice Coniglio e Andrea Raviola - artisti), Fabiola Naldi (curatrice)

Orari di apertura:
venerdì 29 h 17.00 - 24.00
sabato 30 h 14.00 - 24.00
domenica 31 h 12.00 - 24.00
Ingresso: ridotto € 3 per i possessori di biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di svolgimento di ART CITY Bologna 29, 30, 31 gennaio 2016); intero € 5,00 (valido per i tre giorni dell'evento)

Come Quando Fuori NON Piove

Mar, 01/19/2016 - 15:22

incontro/festa per il lancio del libro ERICAILCANE 2000-2015

ZOOO print & press + SQUADRO invitano alla festa per il lancio del libro:
ERICAILCANE 2000-2015 "Come Quando Fuori NON Piove" il volume definitivo che documenta 15 anni di murales di ERICALCANE.

Drink e libri a prezzi speciali + DJ set a cura di Cristian Adamo (Vinilificio / Original Cultures /RCDC)

FontanaMIX/Quartetto, Zero Vocal Ensemble

Mar, 01/19/2016 - 14:51

MICO - Musica Insieme COntemporanea 2016 - XI edizione

Programma

Claudio Ambrosini
Soliloquy per ottetto vocale (2003/15) – Testo di Sylvia Plath

György Kurtág
Hommage à Jacob Obrecht per quartetto d’archi (2005)

Carlo Gesualdo da Venosa
Quattro madrigali a cinque voci:
Non t’amo (Libro III, 1594)
Sparge la morte (Libro IV, 1596)
Se la mia morte brami (Libro VI, 1611)
Beltà poi che t’assenti (Libro VI, 1611)

Luciano Berio
Cries of London per ottetto vocale (1974-76)

Steve Reich
Different Trains per quartetto d’archi e nastro (1988)

Se nella produzione di Kurtág l’omaggio a musicisti del passato è un elemento significativo, cui fanno da eco in questo programma quattro madrigali originali di Gesualdo, è a sua volta un omaggio, in questo caso all’intrinseca musicalità della parola, quello che Berio ci regala con Cries of London, nel quale rielabora la tradizione delle “Street Cries”, che trasforma le grida dei venditori ambulanti in veri e propri canti. Passa invece dal canto aperto a quello interiorizzato, a bocca chiusa,Soliloquy di Ambrosini, mentre Different Trains di Steve Reich ci introduce a un personalissimo modo di intendere il rapporto fra parola e musica. Le voci registrate, raccolte dallo stesso compositore, riportano da un lato le interviste a ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio che descrivono i terribili viaggi nei vagoni piombati, dall’altro le testimonianze di anziani americani che descrivono gli interminabili trasferimenti coast to coast in treno negli Stati Uniti di metà Novecento.

Francesco Dillon, Emanuele Torquati

Mar, 01/19/2016 - 14:46

MICO - Musica Insieme COntemporanea 2016 - XI edizione

Programma

Alksandr Skrjabin
Preludio op. 9 per la mano sinistra (1894)

György Kurtág
Schatten (2000)

Edvard Grieg
Allegretto (1887)

Thomas Adès
Darknesse visible (1992)

Benjamin Britten
Dalla Sonata in do maggiore op. 65: Dialogo (1961)

Salvatore Sciarrino
Ai limiti della notte (1979)

Silvia Borzelli
Further in (2014)

Franz Liszt
La lugubre gondola R 468 (1882)

Valentin Silvestrov
Postludium (1982)

Robert Schumann
Da Kinderszenen op. 15: “Der Dichter spricht” (1838)

Francesco Dillon violoncello
Emanuele Torquati pianoforte

Dopo Beckett, a un altro Premio Nobel è dedicato il concerto TRANCE-TRAUM, il cui sottotitolo recita: “suoni e parole intorno a Tomas Tranströmer”. Il legame fra il poeta svedese e la musica è intimamente rintracciabile sia nella sua biografia – in apertura ascolteremo la registrazione di un brano di Skrjabin da lui stesso eseguito al pianoforte – sia nella qualità musicale della sua scrittura poetica. Non è un caso che Dillon e Torquati abbiano scelto di farci ascoltare i testi poetici di Tranströmer dalla voce di alcuni compositori; uno scambio di ruoli (il poeta che interpreta al pianoforte Skrjabin e i compositori che danno corpo alla poesia con la propria voce) che ci racconta di come la composizione e la scrittura poetica possano essere fonti d’ispirazione reciproca.

FontanaMIXensemble, Isherwood, La Licata

Mar, 01/19/2016 - 14:42

MICO - Musica Insieme COntemporanea 2016 - XI edizione

Programma

Salvatore Sciarrino
Gesualdo senza parole per ensemble (2013)

György Kurtág
Da …sospiri, gemiti…: “Ombres” - versione per viola e violoncello (2008-11)

Pierre Boulez
Dérive I per ensemble (1984)

Morton Feldman
Samuel Beckett, Words and Music radiodramma per due voci recitanti ed ensemble (1987)

FontanaMIXensemble
Nicholas Isherwood voce recitante
Francesco La Licata direttore

Parole parlate, parole scritte, parole tradotte in musica risuonano in questo programma: da …sospiri, gemiti… di Kurtág, brano originalmente scritto per la voix humaine della viola da gamba, a Words and Music di Morton Feldman. Composta, sempre su testi di Samuel Beckett, solo tre anni prima di What is the Word di Kurtág (in programma il 4 febbraio), Words and Music è l’ultima opera di Feldman, scritta in forma di “radiodramma”. L’esecuzione ravvicinata di questi due lavori ci permette di ricavarne anche un utile raffronto estetico: se in Kurtág infatti la musica si sovrappone alla parola identificandosi con essa e diventandone parte inscindibile, in Feldman l’una s’affianca all’altra in un vicendevole rimandarsi come immagine allo specchio. Con Gesualdo senza parole – una trascrizione strumentale degli originali madrigali a cinque voci – Salvatore Sciarrino ci invita invece ad ascoltare una musica che sembra essere l’ombra delle parole, la traccia da loro lasciata a contatto con l’incandescente materia musicale dei madrigali di Gesualdo da Venosa.
Non può infine mancare un omaggio a Pierre Boulez, recentemente scomparso:Dérive I, fondata su un sottile gioco di crittogrammi che si svelano e formano armonie ricche e gioiose.

Valentina Coladonato, Walter Zanetti

Mar, 01/19/2016 - 14:40

MICO - Musica Insieme COntemporanea 2016 - XI edizione

Programma

György Kurtág
What is the Word op. 30a per voce e pianoforte verticale - Un messaggio di Samuel Beckett (1990)

John Dowland
Lachrimae – versione per chitarra (1604)

Salvatore Sciarrino
L’addio a Trachis II – traduzione per chitarra di Maurizio Pisati (1987)
Mi credeva d’esser sola – canzona da battello per voce e chitarra (1997)

Niccolò Castiglioni
Così parlò Baldassarre per soprano solo (1980-81) - testo dal Il Cortegiano di Baldassarre Castiglione

Nicola Evangelisti
Osmosis – I per chitarra ed elettronica (2015) PRIMA ESECUZIONE ITALIANA

Federico García Lorca
Cinque canzoni popolari spagnole (1931)

Valentina Coladonato soprano
Walter Zanetti chitarra

In apertura, What is the Word di György Kurtág: scritto nel 1990 su testo di Samuel Beckett, è fra le più radicali forme di adesione della musica alla parola, una musica essenziale che trova la propria ragion d’essere proprio nell’identificazione con la parola. Un clima totalmente differente incontriamo nel Così parlò Baldassarre di Castiglioni, su testo di Baldassarre Castiglione, che ci conduce alla scoperta di un universo sottilmente ironico, nel quale la parola parlata e cantata dà corpo a un raffinatissimo mondo sonoro sospeso fra presente e passato. Passato che risuona nelle due opere di Sciarrino e nelle Lachrimae di Dowland, e presente che riemerge con Osmosi – I di Evangelisti. Un tributo alla parola e alla poesia popolare è infine quello che Federico García Lorca rende armonizzando le canzoni tradizionali spagnole, vestendo egli stesso i panni del compositore.

Pagine