Una serie di concerti con i solisti della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, un repertorio cameristico raffinato e di alto livello artistico, nella splendida cornice del Circolo Ufficiali, nell’insolito orario della “pausa pranzo”, convinti che la musica possa e debba esser ascoltata a ogni singola ora del giorno.
La Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, vuole proporre un calendario di undici concerti, da gennaio a giugno, che affronteranno il vasto repertorio cameristico per archi e fiati. Esecuzioni di alto livello artistico allieteranno la giornata del lavoratore, così come dello studente e del pensionato. Si potrà così istituzionalizzare un momento, come quello del pasto, che da frugale si trasformerà in lieta pausa accompagnata dalle splendide pagine cameristiche della musica classica.
L’ingresso ai concerti sarà al prezzo simbolico di €10, con possibilità di abbonamenti scontati del 40% per gli abbonati alla stagione del Teatro Auditorium Manzoni.
Chi infatti ha già sottoscritto un abbonamento presso il Teatro potrà assicurarsi tutti gli spettacoli a soli €70.
I biglietti e gli abbonamenti potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Manzoni, martedì-sabato 15,00-18,30. Il giorno dello spettacolo invece presso il Circolo Ufficiali a partire dalle 12,15.
13 gennaio
Giuseppe Verdi
Quartetto per archi in mi minore
Anton Webern
Langsamer Satz
Violini: Paolo Mancini, Davide Dondi
Viola: Enrico Celestino
Violoncello: Francesco Parazzoli
27 gennaio
Franz Schubert
Trio n.1 in Si bemolle maggiore, D.471
Wolfgang Amadeus Mozart - Johann Sebastian Bach
Preludio e fuga in Fa maggiore KV404a
Ludwig van Beethoven
Trio per archi n.3 in Sol maggiore, op. 9 n°1
3 febbraio
Alexander Borodin
Quartetto per archi n°2 in Re maggiore
Antonín Dvořák
Quartetto per archi n°12 in Fa maggiore, op. 96 “Americano”
17 febbraio
"Sonate e Follie del Barocco Italiano" per trio d’archi e pianoforte
Musiche di: Arcangelo Corelli, Marco Uccellini, Giuseppe Tartini, Antonio Vivaldi
9 marzo
Francis Poulenc
Sestetto pianoforte e quintetto di fiati, op.100
Ludwig Thuille
Sestetto per fiati e pianoforte, op.6
23 marzo
Carl Maria von Weber
Quintetto per clarinetto e archi, op. 34
13 aprile
Bedřich Smetana
Trio per pianoforte in sol minore, op. 15
Dmitri Shostakovich
Trio per pianoforte n°1 in do minore, op. 8
27 aprile
Franz Schubert
Quartetto per archi n.12 in do minore, D703, “Quartettsatz”
Robert Schumann
Quintetto per archi e pianoforte in Mi bemolle maggiore op. 44
4 maggio
Ludwig van Beethoven
Grande fuga in Si bemolle maggiore per quartetto d’archi op. 133
Johannes Brahms
Quartetto per archi n.3 in Si bemolle maggiore op. 67
24 maggio
César Franck
Quintetto per archi e pianoforte in fa minore
15 giugno
musiche di
William Bird
Steven Verhelst
Chris Hazell
Decimino ottoni
(Gre/2014, 78') di Elena Zervopoulou
Nel film le storie di tre uomini si intrecciano fino a confondersi e diventare un tassello di una realtà più ampia e frammentata che cerca di raccontare la Grecia di oggi.
live
Il cantautore e chitarrista statunitense leader negli anni ottanta dei Dream Syndicate, una delle più influenti formazioni del Paisley underground, arriva al Freakout.
presentazione del libro di Francesco Benozzo, Carducci (Sellerio)
Avvalendosi di un'ampia e variegata documentazione, Francesco Benozzo ricostruisce la complessa vicenda intellettuale di Giosue Carducci, mettendo a fuoco, in particolare, il rapporto tra l'indole «rivoluzionaria, sdegnosa e solitaria» dello scrittore e la società di transizione tra Ottocento e Novecento che Giosue Carducci «visse ed interpretò in tutte le sue laceranti contraddizioni, e di cui la vastissima produzione poetica e saggistica rappresenta una specie di mappa aperta e per certi versi ancora largamente incompresa».
Intervengono insieme all'autore
Elisabetta Graziosi - Università di Bologna
Bruno Basile - Università di Bologna, Editrice Salerno, Roma
Marco Veglia - Università di Bologna
Dopo la presentazione: Libertà l'è morta, concerto di canti libertari ed anarchici del periodo carducciano di e con Francesco Benozzo (canto, arpa celtica, arpa bardica) e Fabio Bonvicini (canto, organetto, piffero, flauti, ocarina e percussioni).
live
A quattro anni dall’ultimo album di inediti che lo portò sul palco dell'Ariston con "Io Confesso" e a due dal fortunato lavoro con i Sinfonico Honolulu (il 29 gennaio al Bravo) che gli è valso la Targa Tenco 2013 come miglior interprete, Mauro Ermanno Giovanardi, ritorna finalmente con un suo nuovissimo lavoro, prodotto da Produzioni Fuorivia: "Il Mio Stile".
Presentazione del nuovo disco Lunga attesa.
Il gruppo darà la possibilità a chiunque lo desiderasse di musicare un suo brano inedito, la title track “Lunga attesa”, creandone così una personale versione. Il testo verrà pubblicato sul sito dei Marlene Kuntz, sulla loro pagina Facebook ufficiale e sui siti partner; i fan potranno inviare le proprie registrazioni di “Lunga attesa” entro e non oltre il 28 Gennaio 2016.
Presentazione del nuovo disco Lunga attesa.
Il gruppo darà la possibilità a chiunque lo desiderasse di musicare un suo brano inedito, la title track “Lunga attesa”, creandone così una personale versione. Il testo verrà pubblicato sul sito dei Marlene Kuntz, sulla loro pagina Facebook ufficiale e sui siti partner; i fan potranno inviare le proprie registrazioni di “Lunga attesa” entro e non oltre il 28 Gennaio 2016.
I Black Mountain nascono dalle ceneri dei Jerk With A Bond, di cui facevano parte il leader Stephen McBean e Joshua Wells. Ben presto il gruppo si trasforma in un vero e proprio collettivo chiamato Black Mountain Army, che promuove anche side-project paralleli dei componenti del gruppo (ad esempio, i Pink Mountaintops dello stesso McBean). Il primo album della band è il self-titled “Black Mountain” (Jagjaguwar, 2005), che sorprende la critica grazie all’abile miscela di hard rock e psichedelia. Nel secondo lavoro “In The Future” (Jagjaguwar, 2008) la band aggiunge al proprio sound elementi di rock progressivo e folk; la scelta viene premiata, e l’album ottiene una nomination come Best alternative album ai Juno Awards 2009. Il terzo lavoro “Wilderness Heart” (Jagjaguwar, 2010) si spinge verso una maggiore rivalutazione del sound folk americano, sempre affiancato al loro classico suono psichedelico di matrice hard.
I Black Mountain sono Stephen McBean (voce e chitarra), Amber Webber (voce), Jeremy Schmidt (tastiere), Jonny Olsin (basso, tastiere) e Joshua Wells (batteria).
La mitica creatura di David Thomas, leader eclettico e imprevedibile, torna in Europa per presentare i cofanetti "Elitism For The People” e "Architecture Of Language" box che raccolgono rispettivamente gli album usciti tra gli anni 1975-’78 e tra il 1979-'82. Una chicca unica per gli amanti del genere.
Per l’occasione tornano nella line-up due storici elementi, Michele Temple e Tom Herman.
concerto di musica da camera
Valeria D’Astoli - soprano
Roberto Noferini - violino
Chiara Cattani - clavicembalo
Ingresso ad offerta libera
il giudizio di Roma su una regina orientale
Conferenza con Daniela Ferrari (archeologa).
Come apparivano gli Egizi agli occhi dei popoli che si confrontarono con loro, in pace o in guerra, nel corso della loro lunga storia? La rassegna Visto dagli Altri offre un' occasione per conoscere da prospettiva diversa -e forse meno nota- la storia del popolo del Nilo.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Nell'ambito delle conferenze organizzate in occasione della Mostra EGITTO. Splendore millenario. Capolavori da Leiden a Bologna.
conferenza con Riccardo Vattuone - Università di Bologna
Come apparivano gli Egizi agli occhi dei popoli che si confrontarono con loro, in pace o in guerra, nel corso della loro lunga storia?
La rassegna Visto dagli Altri offre un' occasione per conoscere da prospettiva diversa -e forse meno nota- la storia del popolo del Nilo.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Nell'ambito delle conferenze organizzate in occasione della Mostra EGITTO. Splendore millenario. Capolavori da Leiden a Bologna.
con Gilda Bartoloni - Università La Sapienza di Roma | Visto dagli Altri
Come apparivano gli Egizi agli occhi dei popoli che si confrontarono con loro, in pace o in guerra, nel corso della loro lunga storia?
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Nell'ambito delle conferenze organizzate in occasione della Mostra EGITTO. Splendore millenario. Capolavori da Leiden a Bologna.
visita animata per bambini 8 > 11 anni
A cura degli archeologi della società Aster. Nell'ambito delle attività per ragazzi organizzate in occasione della Mostra EGITTO. Splendore millenario. Capolavori da Leiden a Bologna.
Prenotazione obbligatoria al n. 051/0301043 dal lunedì precedente l'evento. Il numero telefonico è attivo dal lunedì al venerdì, ore 10-17.
visita animata per bambini 8 > 11 anni
A cura degli archeologi della società Aster. Nell'ambito delle attività per ragazzi organizzate in occasione della Mostra EGITTO. Splendore millenario. Capolavori da Leiden a Bologna.
Prenotazione obbligatoria al n. 051/0301043 dal lunedì precedente l'evento. Il numero telefonico è attivo dal lunedì al venerdì, ore 10-17.
un libro di Agata Matteucci (Nicola Pesce Editore)
Molte delle verità indiscusse che apprendiamo da bambini - imparate di solito da un compagno di scuola a cui l'ha detto suo cugino - si sedimentano nella nostra memoria provocando a volte dei veri e propri traumi, dei segreti tabù che ci trasciniamo fino all'età adulta, alimentando le nostre insicurezze e nevrosi personali. Quello che avete in mano è un elenco illustrato di 100 di queste leggende metropolitane.
gli incisori delle monete | incontro con Michele Chimienti
Presentazione del volume “Incisori e conii della zecca di Bologna” (Bologna, 2015) di M. Chimienti e G. Cassanelli.
Il talentuoso artista sarà in Italia per un solo spettacolo nazionale e come sempre si accompagnerà ad artisti di gran classe. Ecco la formazione:
Simon Mc Bride - Chitarra (Simon McBride, Sweet Savage)
Carl Sentance - Voce (Nazareth, Persian Risk, Krokus, Tokio Blade)
Darrin Mooney- Batteria (Gary Moore, Primal Scream)
Lawrence Cottle - Basso (Gary Moore, Black Sabbath)
Oltre ai brani tratti dai lavori da solista, il repertorio della serata prevede un gran numero di classici di band con cui Don ed i suoi hanno suonato (Rainbow, Deep Purple,Ozzy Osbourne, Black Sabbath,Gary Moore, Judas Priest...), una vera e propria rassegna di successi eseguita da chi quei brani ha contribuito a concepirli.
Gli Ozric Tentacles hanno affrontato negli anni molteplici cambi di formazione, in cui l'unica costante è rappresentata da Ed Wynne (chitarra e tastiere). Il suo carismatico braccio destro e compagno storico John Egan, Champignon (flauto) lasciò la formazione nel 2005 dopo più di vent'anni di carriera assieme al pure dimissionario Christoper Lenox-Smith, Seaweed (tastiere) per fondare il progetto Dream Machine. Seaweed non era nuovo a progetti paralleli, essendo già membro stabile non solo degli Ozric Tentacles, ma anche di Eat Static e Zub Zub ed avendo collaborato da sempre con numerosi musicisti tra cui Marco Lippe degli italianissimi Twenty Four Hours, nell'album Armi D'istruzione di Massa . Tra i gruppi nati in seno ai componenti della band, degni di nota sono anche Nodens Ictus e Moksha. Interessante specificare che, nelle tournée degli ultimi anni, si sono serviti dell'aiuto alle tastiere e ai sintetizzatori di Harry Waters, figlio e attuale effettista di Roger Waters (basso, voce e mente creativa dei Pink Floyd).
Express festival
Mulatu Astatke, nasce a Gimma, in Etiopia, il 19 dicembre 1943.
È stato il primo studente africano al Berklee College of Music di Boston, città nella quale è cresciuto musicalmente per arrivare a suonare con alcuni tra i più importanti musicisti jazz dell’epoca tra i quali Duke Ellington e Coltrane.
Mulatu è conosciuto come il padre inventore dell’Ethio Jazz, una miscela di suoni Jazz e Latin con elementi di musica etiopica.
Express è un festival dedicato al meglio della musica nazionale ed internazionale.
Express ha in precedenza ospitato (in varie locations a Bologna): Savages, Sunn O )), Jamie Lidell, FourTet, Caribou, Liars, Anna Calvi, Thee Silver Mt Zion Memorial Orchestra, These New Puritans, Wild Beasts, James Blake, Bombino, Omar Souleyman.
Il festival è dedicato alla musica indipendente nazionale ed internazionale, e rispecchia nella sua composizione l’essenza del Locomotiv Club, ricalcandone l’attenzione per la qualità, la tempestività nel proporre artisti prima della loro ascesa e la trasversalità nelle proposte musicali.