Agenda cultura

Abbonamento a feed Agenda cultura
Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 25 min 22 sec fa

Mario Venzago e Giuseppe Albanese

Mar, 01/26/2016 - 19:05

suonano Beethoven e Bruckner | Stagione sinfonica 2016

LUDWIG VAN BEETHOVEN
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore Op. 19
ANTON BRUCKNER
Sinfonia n. 4 in Mi bemolle maggiore "romantica"

Si è distinto per le sue originali incisioni, tra le quali spiccano la prima registrazione assoluta di Valtozatok (Variazioni) di Bartók, e il cd “1900” dedicato all'anno solare che ha aperto il XX secolo.  Ha suonato in sale come la Konzerthaus di Berlino, il Mozarteum di Salisburgo e la Steinway Hall di Londra. È il giovane pianista Giuseppe Albanese, protagonista del concerto con l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna in programma venerdì 1° aprile alle 20.30 al Teatro Auditorium Manzoni. In programma il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 op. 19 di Ludwig van Beethoven, la cui prima stesura risale agli anni tra il 1787 e il 1789, che mostra, nella sua limpidezza settecentesca, tutta la giovane e dirompente vitalità del suo creatore. 

Sul podio è impegnato lo svizzero Mario Venzago, che ha collaborato con orchestre come i Berliner Philarmoniker, l’Orchestre Philarmonique de Radio France e della Filarmonica della Scala. La seconda parte del programma è dedicata alla Quarta Sinfonia di Anton Bruckner, detta «Romantica»: il primo componimento con cui il compositore riesce a farsi notare dall’ostile milieu musicale di Vienna, incapace fino ad allora di apprezzarne l’estro sinfonico, troppo lontano dai modelli egemoni come quello di Johannes Brahms. 
Il concerto è registrato e sarà trasmesso in differita su Rai Radio3. 

I biglietti del concerto (da 30 a 15 euro) sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna.

Dmitri Liss

Mar, 01/26/2016 - 19:00

Stagione sinfonica 2016

ANTONÍN DVOŘÁK
Holoubek (La colomba selvatica), poema sinfonico Op. 110
RICHARD STRAUSS
Don Juan Op.20
PËTRIL'IČ ČAJKOVSKIJ
Suite n.3 Op. 55 in Sol minore

Dopo il successo del concerto del 4 dicembre scorso - dedicato a Tarnopolsky, Mendelssohn e Prokof'ev - Dmitri Liss, Direttore musicale dell'Orchestra Filarmonica degli Urali, torna sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, con un concerto in programma venerdì 4 marzo 2016 alle ore 20:30 al Teatro Manzoni. La prima parte della serata prevede Holoubek (La colomba selvatica) Op. 110, il quarto poema sinfonico di Antonín Dvořák, eseguito per la prima volta il 20 marzo del 1898 a Brno sotto la direzione di uno allievo del compositore destinato a diventare celebre: Leoš Janáček. Le quattro scene musicali di Holoubek tratteggiano la storia di una donna tormentata dal mesto canto di una colomba, che la fa sprofondare nel senso di colpa per l’omicidio del marito, spingendola al togliersi la vita. Si prosegue quindi con Don Juan Op. 20, primo folgorante poema sinfonico composto nel 1888 da un Richard Strauss appena ventiquattrenne, e considerato da Carl Dahlhaus l’emblema musicale del “modernismo fin-de-siècle”. Il programma è completato dalla Suite n. 3 Op. 55 in sol minore di Čaikovsky, eseguita per la prima volta a San Pietroburgo nel 1884 sotto la direzione di Hans von Bülow.

Il concerto è registrato e sarà trasmesso in differita su Rai Radio3.

Michele Mariotti

Mar, 01/26/2016 - 18:56

Stagione sinfonica 2016

GUSTAV MAHLER
Blumine
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Concerto n.4 per piaoforte e orchestra in Sol maggiore Op.58
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Sinfonia n.5 in Do minore Op.67
 

Michele Mariotti

Mar, 01/26/2016 - 18:53

Stagione sinfonica 2016

"Ora il sole osa sorgere e splendere ancora, / come se una sciagura nella notte non fosse avvenuta": sono gli struggenti versi che introducono il primo dei cinque Kindertotenlieder di Gustav Mahler, che Michele Mariotti propone con l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, nell’appuntamento di domenica 2 ottobre alle ore 20:30 nella Sala Bibiena del Teatro Comunale che segna la ripresa autunnale della stagione sinfonica 2016 della Fondazione. Sconcerto, mesta rassegnazione, nostalgia, risentimento, senso di vuoto, annullamento del tempo: sono una vera e propria disamina del dolore e della sua evoluzione “i canti per i fanciulli morti”, le cinque poesie del poeta tardoromantico Friedrich Rückert musicate da Mahler tra il 1901 e il 1904. Protagonista la voce del baritono austriaco Markus Werba, apprezzato liederista che ha recentemente interpretato i Lieder mahleriani con l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Temirkanov a Roma. Completa il programma la Prima sinfonia di Mahler detta “Il Titano”. Le Sinfonie del compositore austriaco, con il loro immane organico, sono un banco di prova irrinunciabile per tutte le grandi orchestre. Fin dal suo primo approccio con il genere, a soli ventiquattro anni, Mahler si avvalse di una compagine di proporzioni sconfinate. Saranno dunque quasi un centinaio gli strumentisti dell'Orchestra del Teatro Comunale impegnati nell’esecuzione: 60 archi, 4 flauti, 4 oboi, 4 clarinetti, 3 fagotti, ben 7 corni, 5 trombe, 4 tromboni, una tuba, un'arpa, 2 timpanisti e uno stuolo di percussioni. Il concerto bolognese sarà registrato e trasmesso in differita su Rai Radio3.

GUSTAV MAHLER
Kindertotenlieder
GUSTAV MAHLER
Sinfonia n.1 in Re maggiore "Il Titano"

Fabio Biondi

Mar, 01/26/2016 - 18:41

Stagione sinfonica 2016

Wolfgang Amadeus Mozart
La clemenza di Tito, Ouverture K 621
Sinfonia n.36 in Do maggiore K 425 "Linz"
Sinfonia n. 41 in Do maggiore K 551 "Jupiter"

Michele Mariotti

Mar, 01/26/2016 - 18:33

Stagione sinfonica 2016

La Sinfonia n. 9 Op. 125 in Re minore "Corale" di Beethoven da parte dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta dal Maestro Mariotti, apre la stagione dei concerti 2016.

Sul podio il direttore musicale della fondazione bolognese, Michele Mariotti, che con questa monumentale partitura continua il suo viaggio attraverso le opere del grande compositore di Bonn. Di assoluto rilievo gli interpreti vocali, chiamati a intonare il celebre “Inno alla Gioia” di Schiller, nel movimento conclusivo della Sinfonia: il soprano Carmela Remigio, il mezzosoprano Veronica Simeoni, il tenore Michael Schade e il basso Michele Pertusi. L'Orchestra e il Coro, istruito da Andrea Faidutti, saranno naturalmente quelli del Comunale di Bologna.

Il concerto, inoltre, sarà registrato e trasmesso in differita su Rai Radio3.

Stesso programma musicale e stessi solisti domenica 7 febbraio alle ore 18, sempre al Comunale, segneranno l’avvio delle Celebrazioni per il IX centenario del Comune di Bologna. Per questa occasione, un numero significativo di posti saranno riservati al prezzo simbolico di 5 euro e destinati, in particolare, agli studenti delle scuole superiori. Il concerto verrà preceduto da un intervento del Sindaco di Bologna Virginio Merola. La scelta di avviare le Celebrazioni con un concerto è collegata naturalmente al ruolo che la Città ha sempre avuto nella storia della musica e riconosciuto anche dall’UNESCO, che nel 2006 ha dichiarato Bologna “Città Creativa della Musica”.

La Nona di Beethoven è un simbolo della cultura occidentale, che si spinge verso le estremità della forma in cerca di nuovi traguardi e nuovi blocchi di partenza. È quasi metafora della vita sulla Terra, la cui perfezione culmina nell’essere umano che al primo respiro emette una voce, comunica e, insieme agli altri uomini, canta un coro di fratellanza. La Nona è la Sinfonia dell’Inno alla gioia, assurto giustamente a inno dell’Unione Europea; per suonarla e cantarla occorrono, uniti, direttore soli, coro e orchestra: quale migliore gesto di benvenuto, di avvio (Play!), augurio e saluto per una nuova stagione di musica?

Isabella

Mar, 01/26/2016 - 16:40

CuoghiCorsello

"Non mi tornava che fosse la chiesa di Cosma e Damiano, infatti poi ho scoperto che era nata come chiesa della presentazione di Maria Bambina al tempio, e tutto torna. Sarà le seconda Recita, dopo quella al Museo Mambo durante il recente solstizio d'inverno, per far rigalleggiare l'antica forza femminile della città di Bologna.

Alle 20 si apriranno le porte e si potrà fruire, con la colonna sonora composta appositamente, dell'installazione di luci al neon che vuole fare immaginare salire dalle acque al cielo l'enrgia blù della Madonna Bambina, della Madre, di Iside.

Alle 22 ci sarà un concerto del musicista: 
Perdo Alcàcer Doria, chitarra barocca e tiorba,
musiche intorno alla Bologna seicentesca.
Seguirà la colonna sonora dell'instalalzione e a mezanotte il momento clou della serata:
Rocio Rico Romero canterà, con la sua meravigliosa voce che salirà con gli echi naturali della chiesetta, una preghiera invito forza richiamo.
Rocio significa rugiara, è uno dei nomi della Madonna di quando è bambina, sincronico sia lei ad Evocarla nella chiesa a Lei dedicata."
Monica, Claudio.

CuoghiCorsello
 

Carmen K (Kimera)

Mar, 01/26/2016 - 15:55

Stagione Opera e Balletto 2016

Una commissione del Teatro felsineo che unisce musicalmente la celebre suite di Ščedrin con le musiche di Bizet interpretate da cinque dj: il secondo appuntamento con la danza nella Stagione 2016 del Teatro Comunale di Bologna è con Carmen K (Kimera), una nuova commissione a Monica Casadei e ad Artemis Danza, compagnia in residenza artistica al Comunale. Doppio binario musicale per questa nuova creazione: nella prima parte “carta bianca” ai giovani Dj che reinterpreteranno liberamente, ognuno col proprio stile, i brani più celebri della Carmen di Bizet mentre nella seconda parte l'Orchestra del Comunale diretta da Tonino Battista eseguirà la celebre Carmen Suite di Ščedrin. “Una storia, mille storie uguali a loro stesse che si ripetono nei secoli – sottolinea Monica Casadei – Carmen K selvaggia, passionale, istintiva e sensuale, libera di amare e di esistere. Libertà uguale morte annunciata. Istinto primordiale di esistere, essere profondamente veri contro dominio, possesso, prigione. Il risultato è già scontato: difficile e dolorosa la vita di un essere libero e coraggioso, ma non c’è scelta. O vince la legge interiore, quella dell’anima o è preferibile la morte. Andare “incontro” e non più “contro” il nostro aguzzino è l’unica scelta? È possibile un’altra via? Le tante Carmen della società di oggi possono non morire più”. Orchestra e tecnici del TCBO
Ideazione e Coreografia Monica Casadei
Direttore Tonino Battista
Musiche
Primo Tempo: DJ Kollision – Carmen K: 5 Carmen short format,  5 giovani DJ remixano la Carmen di Bizet
Secondo tempo: Carmen Suite – Rodion Ščedrin Esecuzione musicale dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna 

In collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo/Teatro Signorelli di Cortona e Shape/roBOt Festival

I biglietti (da 10 a 75 euro) sono in vendita sia online sul sito www.tcbo.it sia presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili da un'ora e mezza.

Carmen K prevede l'ingresso convenzionato a 10€ a tutte le repliche per gli studenti; stesso prezzo verrà applicato a chiunque si presenti in biglietteria il proprio smartphone con l'App di BolognAgendaCultura.

All at sea

Mar, 01/26/2016 - 14:19

mostra-concerto | opening 29 gennaio dalle 18

Mostra-concerto con le installazioni del duo bolognese, i dipinti di Amandine Samyn e la performance sonora dei violoncellisti Matteo Tabbia e Angelo Maria Santisi.

Nel week-end bolognese dedicato all'arte la Palazzina Liberty dei Giardini Margherita porta il pubblico in viaggio al mare: ai giochi come coccodrilli di plastica, braccioli ma anche salvagenti che ci rimandano a ricordi spensierati, si affiancano altri aspetti drammatici che raccontano di viaggi e speranze infrante. Il mare è tutto questo, porta con sé lati molteplici della nostra umanità.

Quadri dalle atmosfere surreali e sospesi in un vuoto pneumatico, installazioni fatte da candele, specchi rotti e tronchi di albero che il mare ha lasciato sulla spiaggia, sono un omaggio a tutti quelli che sono per mare, siano essi pescatori, viaggiatori, scopritori di pesci, donne e uomini in fuga, nuotatori, sub o bagnini, cercatori di conchiglie.

L'inaugurazione, dalle 18:30 alle 22, prevede inoltre una performance dal vivo dei due violoncellisti Angelo Maria Santisi, di base a Roma, musicista eclettico presente nelle compagini orchestrali del Maggio Musicale Fiorentino, del Teatro San Carlo di Napoli, della Sinfonica di Roma e del Teatro Petruzzelli di Bari e il torinese Matteo Tabbia, solista accompagnato da orchestre quali Tonhalle Orkester di Zurigo, MLW Philarmonie, Melbourne Chamber, Prague Symphony, Moscow Philarmonic, World Youth Orchestra e attualmente primo violoncello aggiunto del Teatro Comunale di Bologna. I due, ad intervalli irregolari nell'arco della serata, interagiranno con suoni e rumori del mare, giocando con improvvisazioni e brani che spaziano dal '700 al '900.

Il labirinto del silenzio

Mar, 01/26/2016 - 13:52

(Im Labyrinth des Schweigens, Germania/2014) di Giulio Ricciarelli (124')

Germania, fine anni Cinquanta. Un giovane pubblico ministero decide di far luce sugli orrori del passato, dando il via a un processo contro alcuni importanti personaggi pubblici che avevano prestato servizio ad Auschwitz. "Fino a dove ci si può spingere per obbedire agli ordini? Fino a che punto devi assumerti le responsabilità delle tue azioni? Sono domande che continuiamo a porci. Tuttavia, il nostro obbiettivo non è giudicare le generazioni passate, piuttosto, abbiamo il compito di assicurare che una cosa come Auschwitz non accada mai più" (Giulio Ricciarelli). Candidato all'Oscar 2016 come migliore film straniero

Il film sarà proposto alternativamente anche in lingua originale

La rabbia di Pasolini

Mar, 01/26/2016 - 13:44

(Italia/1963-2008) di Pier Paolo Pasolini a cura di Giuseppe Bertolucci (83')

"Un saggio polemico e ideologico sugli avvenimenti degli ultimi anni": la crisi di Suez, la rivolta ungherese del '56, la liberazione di Cuba, l'assassinio di Lumumba, l'incoronazione di Elisabetta II, l'avvento di Krusciov, l'elezione di Eisenhower, la morte di Marilyn... "Tali documenti sono presi da cinegiornali e montati in modo da seguire una linea, cronologicoideale, il cui significato è un atto di indignazione contro l'irrealtà del mondo borghese e la sua conseguente irresponsabilità storica" (Pier Paolo Pasolini). Le voci fuori campo sono di Giorgio Bassani e Renato Guttuso.

Introduce Paolo Valesio

Edipo re

Mar, 01/26/2016 - 13:42

(Italia/1967) di Pier Paolo Pasolini (104')

È una tragedia di Sofocle reinventata alla luce di Freud, il primo film dove Pasolini si misura con il Mito classico, per evocare, in modo visionario e onirico, la propria autobiografia. Con l'apporto del geniale Danilo Donati, il poeta-regista cala la storia di Edipo in una dimensione barbarica e allucinata, dove i paesaggi desertici del Marocco si contrappongono al bellissimo, dolente prologo friulano (impaginato come un film muto) e all'epilogo atemporale a Bologna e Milano. Il cast di interpreti quanto mai eterogeneo - Franco Citti, Silvana Mangano, Carmelo Bene, Julian Beck, Alida Valli - appare in sorprendente armonia con la rêverie pasoliniana. (rch)

Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale

Spettacoli ore 16.00. 20.30, 22.30

Appunti per un’orestiade africana

Mar, 01/26/2016 - 13:38

(Italia/1970) di Pier Paolo Pasolini (73')

Un film-laboratorio dove Pasolini sperimenta l'idea di ambientare la tragedia di Eschilo nell'Africa della post-decolonizzazione, teatro di un'armonia utopica fra irrazionalità ancestrale e dominio della ragione. È al tempo stesso un diario di viaggio, un film-saggio antropologico, un racconto di finzione, con parentesi di jazz session (Gato Barbieri). Restaurato da Cineteca di Bologna nel 2005. (rch)

segue
APPUNTI PER UN FILM SULL'INDIA
(Italia/1968) di Pier Paolo Pasolini (34')

Alla fine degli anni Sessanta Pasolini progettò un film in più parti che si doveva intitolare Appunti per un poema sul Terzo Mondo. Riuscì a realizzare solo due segmenti: il primo in India, grazie a un'occasione offerta dall'odiata Rai Tv. È un viaggio che si addentra nella realtà fisica e religiosa del paese, dominato dalla fame e dal sacrificio, nella forma ‘aperta' di un affascinante ‘film-laboratorio'.

Teorema

Mar, 01/26/2016 - 13:37

(Italia/1968) di Pier Paolo Pasolini (98')

"Teorema può veramente essere considerato come la sintesi rappresentativa della presenza di Pasolini, specie nella direzione di una poesia totale, capace di conglobare tutto in sé. Tutto, in questo film, traspira poesia. Se lo si rivede ora, a tanti anni di distanza, Teorema dà il senso di una strana lontananza, di un distacco, che non è per obsolescenza, o perdita di tempestività, ma per cristallizzazione, decantazione, e oserei dire, entrando nella ‘mania' più profonda e felice di questo film, trasformazione in elemento paradisiaco, sidereo". (Andrea Zanzotto)

Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale

Introduce Manolo Bolognini, produttore del film

Appunti per un romanzo sull’immondezza

Mar, 01/26/2016 - 13:35

(Italia/1970) di Pier Paolo Pasolini (85')

Nella primavera del 1970, fra l'Orestiade africana e Il Decameron, Pasolini effettuò le riprese di un film di cui scrisse un commento in versi ma senza concludere mai il montaggio. Il film nacque come tipico intervento pasoliniano: filmare lo sciopero degli spazzini di Roma, che all'epoca lavoravano in drammatiche condizioni sanitarie, e filmare l'umiltà del loro lavoro quotidiano, fra i rifiuti e gli scarti della società, nelle piazze e nelle strade romane. Pasolini filmò anche i volti dei netturbini impegnati nelle discussioni di rivendicazione e ne derivò uno straordinario quadro antropologico su un'umanità ignorata. Le sequenze del ‘girato', ritrovate grazie a Mimmo Calopresti nell'Archivio audiovisivo del Movimento Operaio, vengono proiettate integralmente per la prima volta.

Durante la proiezione verrà letto il testo del commento originale scritto da Pasolini.

Medea

Mar, 01/26/2016 - 13:14

(Italia-Francia-RFT/1969) di Pier Paolo Pasolini (118')

Nella visione pasoliniana, la Medea di Euripide diviene un emblema del Terzo Mondo ingannato e sfruttato dalla razionalità pragmatica dell'Occidente (Giasone). Le sequenze del sacrificio umano, girate in Turchia, sono fra le più alte e crudeli del cinema di Pasolini. Maria Callas nel suo unico ruolo cinematografico, è una dea lunare della vendetta. (rch)

Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale

Orgoglio e pregiudizio

Mar, 01/26/2016 - 13:14

(Pride and Prejudice, USA/1940) di Robert Z. Leonard (117'). Al termine incontro con Donata Meneghelli

Tratto dall'omonimo romanzo di Jane Austen, è un sontuoso prodotto di uno studio-system (in questo caso MGM) al suo apogeo, con il leggendario Laurence Olivier e la grande Greer Garson. In una cittadina britannica degli inizi dell'Ottocento, i Bennet hanno cinque ragazze da maritare e l'arrivo in paese di due ricchi giovanotti, mette in agitazione non solo loro, ma l'intera comunità. Lo scrittore Aldous Huxley collabora alla sceneggiatura e il film vince un premio Oscar per la scenografie nel 1941.

Dio esiste e vive a Bruxelles

Mar, 01/26/2016 - 13:14

(Le Tout Nouveau Testament, Lussemburgo-Francia- Belgio/2015) di Jaco Van Dormael (113') 

Dio esiste, ha una moglie e una figlia, che decide di ribellarsi all'insopportabile padre e fuggire, a Bruxelles - non prima di aver comunicato via sms a tutti gli uomini la data della loro dipartita. "Due i temi fondamentali del film. Una rappresentazione divina in forma di riduzione all'umano, e per di più a un umano beone, violento e selvatico. E il what if, caro alla fantascienza: che cosa succederebbe se tutti conoscessimo la data esatta della nostra morte? È dall'intreccio dei due aspetti - il Dio hooligan e l'umano che non può più dimenticare la sua finitezza - che scocca la scintilla del film" (Roy Menarini).

German Concentration Camp

Mar, 01/26/2016 - 13:14

(GB/1945-2015, 88')

Un documentario - commissionato nel 1945 dal Ministero dell'Informazione inglese per persuadere il popolo tedesco ad accettare l'occupazione alleata - costruito attraverso le sconvolgenti immagini girate dagli operatori che accompagnarono le truppe inglesi al momento del loro ingresso nei campi di sterminio nazista: "con questi fotogrammi il cinema mostrava per la prima volta al mondo incredulo la prova inconfutabile di un oscuro potere del male" (Angelo Varni). Rimasto incompleto, dopo lungo oblio il film, cui collaborò anche Alfred Hitchcock, è stato ricostruito e restaurato nel 2014 dall'Imperial War Museum.

Copia proveniente da BFI

Sala d'attesa, Pantheon | Mobilia Essay

Lun, 01/25/2016 - 19:18

un tour tra Bologna e Savigno insieme a Flavio Favelli 

In occasione di ART CITY Bologna 2016, un tour tra Bologna e Savigno insieme a Flavio Favelli, partendo da Sala d'attesa, l'intervento realizzato dall'artista all'interno del Pantheon della Certosa di Bologna, per arrivare all'ultimo lavoroMobilia Essay, conservato in un magazzino dismesso nella campagna bolognese. 

Sala d'attesa, opera inaugurata nel 2008 all'interno dell'ottocentesco Pantheon del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, luogo per i riti dei cittadini che non appartengono ad alcuna confessione religiosa, si caratterizza per una pavimentazione in marmo bianco e nero, quasi a definire un interno intimo e domestico con le pareti addobbate tramite tendaggi calati dal soffitto fino a terra, che lasciano scoperte le colonne colore avorio. Di fronte all’entrata è sistemata una grande specchiera realizzata a mosaico e la sala è illuminata da 25 lampadari di cristallo. Panche a gradoni accolgono il pubblico come in un anfiteatro e corrono parallelamente alle pareti, a rafforzare l’idea di raccoglimento per i congiunti, rivolti verso il palco per il feretro.

Mobilia Essay accosta arredi (e parti di essi) dei primi del Novecento, soprattutto in radica, raccolti negli ultimi vent'anni da Flavio Favelli con il desiderio di ricostruire le suggestioni di quei luoghi domestici in cui lo stesso artista ha vissuto, un milieuborghese, saturo di immagini e denso di rapporti familiari principalmente ambigui, come lo sono gli ambienti borghesi. I diversi elementi che compongono il lavoro sono organizzati in base a un criterio paragonabile a quello secondo cui gli oggetti, dal più nobile al più semplice, erano raccolti nelle tombe egizie, in cui tutti, avevano un preciso ordine rituale. Nel caso dell'artista, si tratta di un ordine personale, per il pantheon delle sue immagini. 

Percorso in pullman della durata di circa 3 ore, posti limitati. 
Gratuito su prenotazione, tel. 051 6496611 (posti esauriti)
Ritrovo presso la reception del MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna ore 10:30 di sabato 30 gennaio

Pagine