live
!!! (Chk Chk Chk) (USA – dance punk – Warp)
Miscela esplosiva di punk, funk, disco e psichedelia i !!! riescono a fondere perfettamente le caratteristiche del rock con quelle della dance dando vita nei loro live a indimenticabili party infuocati. Non è esagerato affermare che non esiste nessun gruppo avvicinabile ai !!! Con 5 album incredibili all’attivo, di cui 3 per la celebre etichetta Warp Records, i !!! (Chk Chk Chk) si sono imposti all’attenzione del pubblico e della critica soprattutto grazie ai loro show dal vivo, un vero concentrato di energia che fonde impulsi dance e funk con una attitudine decisamente punk.
live
YOUTH LAGOON (US – Dream Pop – Fat Possum recs)
Dopo l’esordio con The Year of Hibernation del 2011 e Wondrous Bughouse del 2013, YOUTH LAGOON – aka Trevor Powers – fa il suo ritorno sulla scena musicale con Savage Hills Ballroom.ubblicato lo scorso 25 settembre per Fat Possum Records, è il suo terzo LP in quattro anni di carriera. Savage Hills Ballroom è la sua opera più ambiziosa, il lavoro che ha custodito fino ad oggi.Registrato a Bristol, nel Regno Unito, insieme a Ali Chant (PJ Harvey, Gravenhurst), l’uscita dell’album è stata anticipata dai singoli The Knower e Highway Patrol Stun Gun.
The Year of Hibernation del 2011 è stato uno dei migliori album di debutto recensiti nel decennio, e Wondrous Bughouse si è guadagnato critiche entusiaste da parte di Pitchfork (Best New Musics), New York Times, SPIN, NPR e tanti altri.
Dopo l’uscita di Wondrous Bughouse Trevor Powers ha dovuto però fare i conti con la perdita di un caro amico. Ne è conseguita la cancellazione del tour e un periodo di riflessione. “Quella esperienza mi ha fatto vedere Youth Lagoon diversamente. È stato un processo di riorientamento completo”.
Questo senso di rinascita pervade Savage Hills Ballroom: Power combina alla perfezione la tradizione melodica all’innovazione elettronica. I testi esplorano territori più “oscuri”: Kerry è la storia di un suo zio, la cui tossicodipendenza lo portò a scappare dalla legge per la maggior parte della sua vita, mentre Highway Patrol Stun Gun confronta le immagini bibliche sulla fine del mondo con i recenti casi di brutalità da parte della polizia.
live
Emma Acs & The Inbred Family (DEN - indie pop - MBO)
Nel 2011, l'album "Champagne" ce l'ha presentata come una delle più promettenti cantanti scandinave.
Il suo nuovo album "Give In To Whatever" lascia ancora più spazio alla splendida voce di Emma Acs e alla sua performance estroversa ed ipnotica, accompagnata da una band più che solida: The Imbred Family.
Nella sua "Magnetic Field", canta: "I'll do anything to get close to you". È quello che succede durante i live: trascinanti canzoni pop portano chi guarda (e ascolta, ovviamente) a immergersi in un universo incantato, un febbricitante sogno tra dolci melodie e suoni quasi spaventosi.
opening act: GRAND PRIX
live
THE VIEW (SCO – indie rock – Cooking Vibyl recs)
I The View sono Kyle Falconer, Kieren Webster, Pete Reilly e Steven Morrison.
La band, originaria della Scozia, nasce ai tempi del liceo come cover band dei Sex Pistols. Nel 2006 pubblicano il loro primo singolo, Wasted Little DJs, che sale subito al primo posto nella classifica scozzese e raggiunge la quindicesima posizione nella classifica dei singoli più venduti nel Regno Unito. Quanto basta per entrare nella Top 10 di NME dei 50 singoli più belli del 2006 e vincere la Best Track agli NME Awards del 2007.
L’album di debutto, Hats Off to the Buskers, pubblicato a Gennaio 2007, entra direttamente alla prima posizione nella classifica degli album più venduti nel Regno Unito, aggiudicandosi il disco di platino e confermando il talento della band che viene nominata ai Mercury Music Prize del 2007.
All’album d’esordio seguono Which Bitch?, pubblicato nel 2009, Bread and Circuses del 2011 e Cheeky For A Reason del 2012.
La band ha sempre potuto contare su una numerosa fanbase nella loro nativa Scozia dove i loro album sono regolarmente ai primi posti delle classifiche. Famose sono anche le loro esibizioni live: i loro tour in Scozia registrano regolarmente il tutto esaurito. La band si è inoltre esibita ben 8 volte al T in the Park.
+ + C+C=Maxigross live
Jacco Gardner (NL – Psych Pop – Polyvinyl recs)
+ C+C=Maxigross (ITA – Psych – Vaggimal Recs)
Jacco Gardner è anticonformista, è qualcosa di completamente diverso, distante anni luce da tutti i colleghi della sua generazione, fluttua in una dimensione temporale tutta sua.
La sua musica racchiude l’essenza della psichedelia e del pop barocco. Distintamente olandese, segnato dalla malinconica nostalgia dei maestri degli anni ’60, Gardner è alla pari con i migliori nuovi artisti, ma in qualche modo più onesto.
La passione per la musica di questo giovane artista olandese nasce grazie a Syd Barrett. Infatti, Jacco scopre negli arrangiamenti accattivanti e nei giochi di parole surreali di Barrett la capacità di poter ricreare quella gioia tipica dell’infanzia e quella paura angosciosa da incubo dei vecchi film di fiabe anni ’70. Nella sua musica non mancano i richiami alle musiche di Studio Ghibli, all’artista Curt Boettcher e al sound The Zombies.
La musica di Jacco si svolge in atmosfere parallele, tra visioni bucoliche e giocosi arrangiamenti barocchi, tra il psychpop e le atmosfere fiabesche.
Jacco Gardner è sicuramente un talento emergente che non ha paura di seguire il proprio percorso unico.
+ Mood live
COVO CLUB & ANTENNA MUSIC FACTORY presentano
CALIBRO 35 (ITA - space funk - Record Kicks)
in apertura:
MOOD (ITA - Instrumental/ MathRock)
https://upupaproduzioni.bandcamp.com/album/mood
Mettete via i passamontagna, questa volta dovrete indossare delle ingombranti tute da astronauta se vorrete seguire i passi di CALIBRO 35: dopo quattro dischi in studio dedicati a investigare le sonorità legate alle atmosfere noir, questa volta ci portano nello spazio profondo.
S.P.A.C.E. è stato registrato al Toe Rag di Londra da cui è uscito “Elephant” dei White Stripes. Lavorando su nastro analogico con solo 8 tracce a disposizione il disco è stato realizzato come si sarebbe fatto nel 1966: tutti i musicisti nella stessa stanza con i propri strumenti e amplificatori, senza cuffie, con il suono che si espande nell’aria e diventa elemento fondamentale delle registrazioni.
CALIBRO 35 viaggiano verso nuovi territori immaginari ma confermano il suono, sempre più strutturato ed adulto, di una band che tutto il mondo invidia all’Italia: campionati da Dr.Dre nel suo ultimo album Compton, la musica dei Calibro 35 era stata utilizzata da giganti come JayZ, Childlove & Damon Albarn; una band che è riuscita in soli sette anni d’attività a comporre cinque dischi, due colonne sonore, innumerevoli progetti speciali e nel frattempo a girare il globo, riportando nella contemporaneità un suono, quello delle colonne sonore italiane, che altrimenti sarebbe andato perduto.
Ingresso concerto: 12€ (con tessera Hovoc 15/16 gratuita)
mostra | CONCIVES 1116 - 2016. Nono centenario del Comune di Bologna
La mostra si propone di illustrare alcuni aspetti sociali ed artistici della città agli esordi delle sue istituzioni politiche e culturali. Particolare rilievo viene dato alla città delle Quattro Croci e al castello imperiale che i Bolognesi distrussero nel 1115 all'indomani della morte di Matilde di Canossa, signora delle città padane e toscane con vicariato imperiale.
Il castello, di cui il Palazzo Ghisilardi (sede del museo) conserva alcuni notevoli resti murari in selenite, fu sede dei funzionari matildici che si opponevano al dinamismo politico ed economico della città, ormai da tempo avviata ad affermare l'atonomia comunale. Mentre si consumava anche il conflitto della Lotta per le Investiture, la ribellione dei Bolognesi fu ricomposta nel 1116 dall'imperatore Enrico V con un diploma che favorì indirettamente l'affermazione del Comune, dicui vengono tracciate le fasi istituzionali, fino all'apertura di Piazza Maggiore (1200-1201) e alla liberazione dei servi (126).
Una specifica sezione è dedicata anche alla storia dello Studium (Università), da Irnerio ai monumenti dei dottori presenti in museo. L'esposizione, oltre a valorizzare il patrimonio presente in museo, si avvale di alcuni importanti prestiti, per portare all'attenzione dei visitatori significativi manufatti dei secoli XI, XII e XIII, tra cui sculture, armi, oreficerie, documenti e codici miniati.
In occasione di CONCIVES 1116 - 2016. Nono centenario del Comune di Bologna.
mostra | CONCIVES 1116 - 2016. Nono centenario del Comune di Bologna | 18 marzo h 18.30 opening
La mostra si propone di illustrare alcuni aspetti sociali ed artistici della città agli esordi delle sue istituzioni politiche e culturali. Particolare rilievo viene dato alla città delle Quattro Croci e al castello imperiale che i Bolognesi distrussero nel 1115 all'indomani della morte di Matilde di Canossa, signora delle città padane e toscane con vicariato imperiale.
Il castello, di cui il Palazzo Ghisilardi (sede del museo) conserva alcuni notevoli resti murari in selenite, fu sede dei funzionari matildici che si opponevano al dinamismo politico ed economico della città, ormai da tempo avviata ad affermare l'atonomia comunale. Mentre si consumava anche il conflitto della Lotta per le Investiture, la ribellione dei Bolognesi fu ricomposta nel 1116 dall'imperatore Enrico V con un diploma che favorì indirettamente l'affermazione del Comune, dicui vengono tracciate le fasi istituzionali, fino all'apertura di Piazza Maggiore (1200-1201) e alla liberazione dei servi (126).
Una specifica sezione è dedicata anche alla storia dello Studium (Università), da Irnerio ai monumenti dei dottori presenti in museo. L'esposizione, oltre a valorizzare il patrimonio presente in museo, si avvale di alcuni importanti prestiti, per portare all'attenzione dei visitatori significativi manufatti dei secoli XI, XII e XIII, tra cui sculture, armi, oreficerie, documenti e codici miniati.
In occasione di CONCIVES 1116 - 2016. Nono centenario del Comune di Bologna.
Matrici e stampe a confronto | mostra | CONCIVES 1116 - 2016
La mostra, realizzata in collaborazione con l'istituto Nazionale della Grafica di Roma, si propone di ricostruire l'iter incisorio di Giorgio Morandi, attraverso un accurato e selezionato accostamento di 14 matrici - tutte concesse in prestito dalla Calcografia romana - e delle corrispondenti stampe, appartenenti alla collezione del museo. A completamento del percorso, sono esposte l'acquaforte "Ritratto di Morandi" di Carlo Alberto Petrucci, il registro autografo delle tirature di Giorgio Morandi, alcune lettere del carteggio fra Morandi e Petrucci e il torchio di Morandi.
In occasione di CONCIVES 1116 - 2016. Nono centenario del Comune di Bologna.
Matrici e stampe a confronto | mostra | CONCIVES 1116 - 2016
La mostra, realizzata in collaborazione con l'istituto Nazionale della Grafica di Roma, si propone di ricostruire l'iter incisorio di Giorgio Morandi, attraverso un accurato e selezionato accostamento di 14 matrici - tutte concesse in prestito dalla Calcografia romana - e delle corrispondenti stampe, appartenenti alla collezione del museo. A completamento del percorso, sono esposte l'acquaforte "Ritratto di Morandi" di Carlo Alberto Petrucci, il registro autografo delle tirature di Giorgio Morandi, alcune lettere del carteggio fra Morandi e Petrucci e il torchio di Morandi.
In occasione di CONCIVES 1116 - 2016. Nono centenario del Comune di Bologna.
I MERCOLEDÌ DI S. CRISTINA - Incontri con l'Arte 2016
conferenza di Alessandro Nova
coordina Marinella Pigozzi
Nessun altro artista del Rinascimento indagò con altrettanta serietà la natura naturans e la natura naturata quanto fece Leonardo da Vinci nel lungo percorso che lo portò da semplice apprendista nella bottega fiorentina del Verrocchio a pittore e ingegnere di corte, prima nella Milano sforzesca e poi sulle rive della Loira al servizio di Francesco I. Analizzando qualche foglio della sua vasta opera grafica, dal celebre paesaggio del 1473 (Uffizi) alla serie di disegni che illustrano una catastrofe naturale di inaudita violenza (Windsor), la conferenza affronta alcuni aspetti del rapporto di Leonardo con il mondo naturale e la sua rappresentazione.
Alessandro Nova, già Professore di storia dell’arte del Rinascimento italiano presso la Stanford University (California, USA) dal 1988 al 1994 e presso la Goethe-Universität a Francoforte sul Meno dal 1994, è Direttore al Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut dal 2006. Autore di numerosi articoli su temi che spaziano dal tardo medioevo sino al contemporaneo sulle maggiori riviste internazionali di storia dell’arte, si è specializzato sulla cultura del Cinquecento.
concerto
Pippi Dimonte contrabbasso
Marco Vecchio sax
Simone Salvini tromba
Alessandro De Lorenzi chitarra
Nicola Benetti batteria
“Hieronymus” è l’album di debutto, il manifesto del quintetto del giovane contrabbassista Pippi Dimonte e racchiude in sé sonorità latin, funk e jazz capaci di sconfinare nell’ambient passando dalla word music.
Il sound eclettico del progetto si concretizza nei differenti mood delle varie tracce: repertorio di soli brani originali nel quale si alternano dinamiche morbide ed esasperate.
Hieronymus si rivela un viaggio musicale all’interno di atmosfere sognanti e ritmi travolgenti.
Inizio concerto: 21:30
Ingresso: € 5,00
Innovare per riprendere a crescere. Presentazione del libro di Sandro Trento e Flavia Faggioni
Ne discutono con gli autori Giovanni Cavallo (CEO Sgnam), Massimo Ciociola (CEO Musixmatch), Andrea Goldstein (Managing Director Nomisma), Marino Golinelli (Presidente Fondazione Golinelli)
Nuovi modelli di musica dal vivo: i dati del passato, le proposte del presente e le prospettive del futuro.
Convegno organizzato dal MEI - Meeting degli Indipendenti
un libro di Felice Cimatti
Felice Cimatti ne parla con Luisella Mambrini.
Il corpo umano si costruisce intorno ad un taglio che non si rimargina, che non diventa cicatrice. Prima di quel taglio il corpo ha già molte abilità e conoscenze, ma non è ancora un corpo umano. Il taglio è un enigma, per sempre incomprensibile, che altri, genitori, adulti, antenati, letteralmente inseriscono nel corpo del piccolo umano. Il taglio può essere un desiderio che precede la sua nascita, e quel desiderio non è suo. Oppure può essere uno sguardo, con cui un padre osserva il figlio impacciato. Può essere, ancora, una parola, con cui una madre definisce la figlia, una parola che traccerà un destino. Sono tante le forme di quel taglio, tante quanti sono i corpi umani. Il taglio non ci sarebbe se gli esseri umani non parlassero. Il taglio è il linguaggio. Per questo il linguaggio, lo ricordiamo anche se è una banalità, è molto di più di un mezzo di comunicazione. È quello che Freud chiamava pulsione di morte. Questo libro sostiene che la sfida che si apre per ogni corpo è confrontarsi con quel taglio; se c’è un compito, per l’animale che parla, è provare a diventare, finalmente, un corpo. E basta.
un libro di Bejan Matur
Insieme a Bejan Matur interverranno Giuseppe Goffredo, editore del libro e Giulia Ansaldo, la traduttrice.
Un reportage fatto di interviste a ex combattenti del pkk e un diario di viaggio nel Kurdistan iracheno.
(Two-Lane Blacktop, USA/1971) di Monte Hellman (102')
Deve esserci qualcosa che unisce queste facce inespressive, simili a certi ‘modelli' di Bresson, a quella continua opera di manutenzione fatta a carburatori, testate d'automobile. Questo per dire che Two-Lane Blacktop è un film glaciale, freddo come il metallo e il ferro che compongono quelle parti meccaniche. Semplice meccanica, celibe e automatica. Anche se a volte le parti si surriscaldano. Gare automobilistiche clandestine, il panorama americano (naturale a artificiale), una lunga striscia di asfalto da percorrere, per giungere chissà dove. James Taylor non assomiglia allo sdolcinato cantautore che conoscevamo. Il finale è da urlo. (rc)
(USA/1969) di Dennis Hopper (95'). Introduce Leonardo Gandini (Università di Bologna)
Ci sono vari motivi per vedere questo film. Non solo perché, come viene spesso ricordato, è il più famoso road movie della storia del cinema. Easy Rider è in fondo un riuscito amalgama di vari fattori, tenuti in equilibrio: donne, sesso, motociclette, droga, ottima musica (Steppenwolf, Byrds, Bob Dylan, Jimi Hendrix e The Band). Insomma tutti gli ingredienti necessari affinché un film funzioni. Così vi risponderebbe un produttore, magari Roger Corman. Poi c'è anche una sottile trama con una morale, che trova la sua perfetta sintesi alla fine del film. E lascia un terribile amaro in bocca. (rc)
Introduce Leonardo Gandini (Università di Bologna)
Paesaggi, astronavi e altre meraviglie/Berlino, una mostra di Betty Zanelli
a cura di Alice Rubbini.
Il titolo riassume e disegna il progetto espositivo al quale Betty Zanelli lavora ormai da quattro anni; un lungo cammino di ricerca attuato a Berlino durante le sue residenze artistiche.
Realizzare questa mostra all’Istituto di Cultura Germanica rappresenta in qualche modo la continuità di questo percorso, quasi come descrivendolo con lo stesso linguaggio: essere qui e altrove, respirare un’atmosfera differente e ritrovarla ora per immagini. Un diario di foto raccolte nello Spreepark, ex Kulturpark di Berlino (Est), percorso e guardato in ogni suo dettaglio, dove le grandi e piccole giostre abbandonate assumono un aspetto inquietante e fantastico allo stesso tempo, dove la grande ruota panoramica ancora gira, mossa dal vento, emettendo il suono stridente di una nota musicale. Ecco perché l’azione sonora che accompagna la mostra e il video diventa una presenza essenziale e necessaria, un accompagnamento al viaggio evocativo ed emozionale di queste opere.
I paesaggi non appaiono né tristi né malinconici e le astronavi sono nella traduzione irreale di quelle grandi architetture dimesse fotografate così magistralmente, e la memoria ritorna con gli stessi occhi grandi sgranati di un bambino che cerca e scopre qualcosa di nuovo, magico e avvincente.
Orari: lun/ven10-13/15-18
Apertura straordinaria abato 30 gennaio in occasione di ART CITY White Night h. 18:30 – 23:00
con interventi musicali di Marco Visconti Prasca ai saxofoni h. 19:30 e h. 21:30.
Stagione sinfonica 2016
JOHANNES BRAHMS
Ein deutsches Requiem, Op.45