performance teatrale | inaugurazione Smell - Festival dell'Olfatto
Nella selva chiara #1 Fiabe Aulenti è la performance inedita di teatro dedicata al legame con la fiaba, aprirà l'VIII edizione di Smell – Festival dell’Olfatto.
Per il secondo anno consecutivo l'Associazione culturale Crexida realizza uno spettacolo site-specific arricchito dalle fragranze create da Smell - Atelier di arti olfattive, che faranno da contrappunto emotivo alla narrazione. Filo conduttore della performance la favola, inteso come racconto ancestrale, capace di colpire prima di ogni cosa i sensi e la nostra parte più segreta. Il bene, il male, il bisogno, la sfortuna, la morte: le storie fantastiche sono una metafora dell’esperienza umana, contente messaggi nascosti che “parlano” all’inconscio indirizzando verso la scoperta della propria identità, suggerendo esperienze e offrendo una risposta, non esplicita ma simbolica, al senso della vita.
La performance itinerante, che dal giardino esterno si sposterà al teatro, costruirà la storia attraverso suggestioni sensoriali, narrazione, suoni e, soprattutto, odori. # 1. Fiabe aulenti è la prima stazione scenica del nuovo spettacolo Nella selva chiara, progetto di performance-spettacolo itinerante in sette stazioni che debutterà a Bologna a fine giugno a Fienile Fluò.
Il testo dello performance, realizzato a quattro mani da Federica Iacobelli, scrittrice e autrice, insieme dalla drammaturga e sceneggiatrice Allegra De Mandato, vede in scena l'attrice Alessandra Zanardi e la danzatrice colombiana Isabel Cuesta.
Spettacolo e aperitivo 25,00€
Cena alla carta + spettacolo €5
Prenotazione: info@smellfestival.it / tel. 348 4262301
Roberto Chiesi, responsabile Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini, condurrà un incontro sullo scrittore e regista dal titolo Pasolini e Bologna: l'immagine primaria. L'attore Nicola Bortolotti leggerà brani tratti dalle opere di Pasolini.
Nell’ambito di Dove abitano le parole realizzata in ambito regionale dall'Istituto dei Beni Culturali Emilia-Romagna e dedicata alle case e ai luoghi degli scrittori nati o vissuti nella nostra regione che quest'anno giunge alla terza edizione.
Incontro a cura di Gabriele Tesauri e Michele Zaccaria con interventi di Marco Veglia, Università di Bologna e letture degli allievi della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”.
Nell'ambito di Dove abitano le parole. Bologna degli scrittori: Bacchelli, Campana, Carducci, Pasolini, Roversi, Vicinelli organizzata dall'Istituto dei Beni Culturali Emilia-Romagna dedicata alle case e ai luoghi degli scrittori nati o vissuti nella nostra regione
Venti di Tempesta. Idee sull’Europa e sull’Italia che verrà
L’Europa, oggi bistrattata e travolta dal dramma degli immigrati, ha un’ultima occasione davanti a sé per non implodere. Paradossalmente le elezioni di Donald Trump e la Brexit possono offrire nuove opportunità politiche e ridare slancio alla collaborazione tra gli Stati, per esempio nel campo della sicurezza. Non si può essere sordi alla rabbia degli elettori delle nostre democrazie, non si può non volere un’Europa al servizio dei cittadini, ma il nazionalismo è un vicolo cieco e solo la comune bandiera europea potrà rafforzare i nostri Stati.
in collaborazione con Il Mulino.
Presentazione del volume a cura di Michele Grasso e Fabrizio Lollini, Le arti e il cibo. Modalità ed esempi di un rapporto - encore. Atti del convegno (Bononia University Press, 2017).
Insieme ai curatori del convegno tenutosi nel 2016, con la collaborazione di Luca Capriotti e Daniele Ognibene, interverranno: Alberto Bertoni, Giacomo Manzoli e Massimo Montanari
Si tratta della seconda edizione del convegno Le arti e il cibo. Modalità ed esempi di un rapporto, tenutosi a Bologna il 25 e 26 gennaio 2016, dopo quella del 2012 i cui atti furono pubblicati nel 2014.
Come nel primo volume i testi si susseguono intenzionalmente ordinati in forma variegata così da assecondare quell’approccio spiccatamente trasversale e interdisciplinare che risulta irrinunciabile nello studio dei rapporti culturali intessuti fra il mondo del cibo e dell’alimentazione e quello delle arti – intese nella più larga accezione delle arti visive, performative, letterarie, e dei nuovi media. Ogni autore, senza essere stretto cultore di storia alimentare, contribuisce attraverso i propri strumenti metodologici, definiti dalle rispettive provenienze disciplinari, ad arricchire in maniera personale e originale il vivace dibattito culturale sul tema, fornendo inoltre utili fonti ed esempi per la narrazione sul cibo destinati anche agli specialisti del settore.
Pierluigi Cervellati e Maria Pia Guermandi presentano, insieme all'autore Vittorio Emiliani, Lo sfascio del Belpaese. Beni culturali e paesaggio da Berlusconi a Renzi (Solfanelli). Coordina Jadranka Bentini.
Una riflessione sui guasti profondi e capillari di una mancata programmazione razionale del territorio e di cosiddette "riforme" varate per decreto legge, per decreto ministeriale, persino tramite emendamenti dell'ultima ora, da Berlusconi a Renzi. Una situazione di paralisi e insieme di caos nell'amministrazione dei beni culturali e paesaggistici. In collaborazione con la Società di Lettura
autore del romanzo “La Balla dalle scarpe di ferro” in occasione della mostra “Ai tempi della Balla Grossa Le imprese criminali di un’associazione di malfattori nella Bologna postunitaria”.
Nel 1864 si tenne a Bologna il primo processo del neonato stato unitario contro un'organizzazione criminale. Secondo l'accusa, questo sistema criminale era organizzato per "balle" ovvero per gruppi, distinti a seconda dei vari rioni cittadini. La più importante di tutte queste "balle" era senza dubbio la Balla Grossa o di Piazza, perché i suoi componenti risiedevano proprio nel cuore della città. Questa "balla" era detta anche “Balla dalle scarpe di ferro” perché secondo le parole del pubblico ministero Montesoro all'apertura del processo: "era quella che era composta degli uomini più arrischiati e feroci, e che teneva il piede sul collo a tutte le altre, la Capitana insomma".
Stefano Benni parla del suo ultimo libro Prendiluna.
Una notte in una casa nel bosco, un gatto fantasma affida a Prendiluna, una vecchia maestra in pensione, una missione da cui dipendono le sorti dell'umanità: DieciMici devono essere consegnati a dieci Giusti. È vero o è un'allucinazione? A partire da questo momento non sarà più possibile sapere dove ci si trova, se in un mondo onirico farsesco e imprevedibile, nel delirio di un pazzo o nella crudele realtà dei nostri tempi. Insieme a personaggi magici, comici, crudeli viaggeremo attraverso il triste rettilario del mondo televisivo, e la gioia dei bambini che sanno giocare al Pallone Invisibile, periferie desolate e tunnel dove si nascondono i dannati della città. Conosceremo i DieciMici e li seguiremo fino all'università Maxonia, dove il sogno diventerà una tragica mortale battaglia e ognuno incontrerà il suo destino. E ci sveglieremo alla fine sulla luna, o in riva al mare, o nella dilaniata realtà del nostro presente. L'incontro è realizzato in collaborazione con l'editore Feltrinelli. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
presentazione del libro di Francesca Candi
Alessandro Angelini ed Elena Rossoni ne parlano con l'autrice.
Il volume indaga la fortuna seicentesca di Guido Reni (1575-1642) attraverso le incisioni di derivazione.
Al celebre pittore bolognese non era stato finora dedicato uno studio sistematico delle incisioni d'après. Questa ricerca fornisce dunque un tassello per la ricostruzione della percezione che contemporanei e immediati successori ebbero della sua opera, tramite l'analisi delle derivazioni incisorie seicentesche.
Grazie a un lavoro di ricerca condotto sui materiali di diverse istituzioni, italiane e straniere, sono state censite 170 incisioni. In appendice al libro è presente un repertorio, organizzato per soggetto e corredato da un ricco apparato di immagini, delle incisioni derivate da Guido Reni nel Seicento. Uno strumento agile ed esaustivo che può essere consultato anche alla ricerca di spunti e approfondimenti sulla produzione artistica di Reni e sulla sua storia collezionistica.
Stampato con il contributo dell'Associazione Antiquari d'Italia.
Il sapore della musica: Il Golfo Mistico
Flo - voce
Marcello Giannini - chitarra
Marco Di Palo - violoncello
Michele Maione - percussioni
Il secondo appuntamento della rassegna, dedicata a scoprire la relazione e le confluenze tra il mondo della cucina e quello della musica, è intitolato “Il golfo mistico”. Nel corso della serata Massimo Montanari, il più importante storico italiano dell’alimentazione, intervisterà uno tra i più noti esponenti della cucina italiana del nostro tempo. Protagonista della seconda serata sarà infatti Alfonso Iaccarino, fondatore del rinomato ristorante Don Alfonso 1890, la perla più preziosa della tradizione culinaria della costiera Amalfitana. Ad accompagnare la serata sarà la cantautrice Flo, che insieme a un ensemble di violoncello, chitarre e percussioni, affidate a Marcello Giannini, Marco Di Palo e Michele Maione, proporrà brani della cultura popolare napoletana e sue composizioni originali. L’ingresso alla serata è libero. Lo spettacolo si svolgerà anche in caso di maltempo.
Alfonso Iaccarino, nato a Sant’Agata dei due golfi, proviene da una famiglia di albergatori impiegata in questo settore da ormai quattro generazioni. Insieme alla moglie, nel 1983 apre il “Don Alfonso 1980”, uno tra più suggestivi ristoranti d’Europa, e fonda “Le Peracciole”, un’azienda agricola da cui ricava le materie prime per la sua cucina. Nel 2000 lo chef stellato avvia il progetto per recuperare il borgo Don Alfonso e nasce così il Relais & Château Don Alfonso 1890. Massimo Montanari, professore di Storia dell’alimentazione presso l’Università di Bologna, è pioniere in questo campo di studi e i suoi lavori sono tradotti in decine di lingue. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio Rabelais dell’Institut de France, destinato a personaggi che si sono segnalati internazionalmente nello studio e nella promozione della cultura del cibo. La cantautrice Flo, oltre ad aver collaborato con artisti come Lino Cannavacciuolo, Stefano Bollani, Daniele Sepe, dal 2011 si esibisce in tutta Europa come solista e con il suo ensemble, composto dal chitarrista Marcello Giannini, dal violoncellista Marco Di Palo e da Michele Maione alle percussioni.
Nell’incantevole paesaggio della costiera amalfitana sorge un palazzo dell’Ottocento che combina mirabilmente l’architettura antica con sgargianti colori, pensati per esaltare la luce del Mediterraneo: così si presenta al visitatore il Don Alfonso 1890, uno dei più suggestivi ristoranti d’Europa. Storia e tradizione si intrecciano, in questo luogo, con la novità e la sperimentazione, non solo negli ambienti, ma ancor più nei menù del cuoco stellato Alfonso Iaccarino. Ad aprire il suo menù è una frase di Eduardo De Filippo, che Iaccarino considera il sunto della sua filosofia culinaria: «Solo dopo aver studiato, approfondito e rispettato la tradizione si ha il diritto di metterla da parte, sempre però con la consapevolezza che le siamo debitori, per lo meno, d’aver contribuito a chiarirci le idee. Se ci serviamo della tradizione come d'un trampolino, salteremo assai più in alto». La grande tradizione musicale di Napoli, a partire dalla popolarissima canzone Era de maggio, sarà il contraltare di quella culinaria, testimoniando le ricchezze di una regione che in ogni tempo, e in ogni ambito, ha saputo creare un patrimonio ricchissimo.
In collaborazione con Musica Insieme
Il sapore della musica: Un cuoco all’opera
Patrizia Bettotti – violino
Andrea Dindo – pianoforte
Nella serata inaugurale della rassegna Il sapore della musica, un percorso dedicato alle convergenze tra il mondo della musica e quello delle arti culinarie, Massimo Montanari, il più importante storico italiano dell’alimentazione e docente dell’Università Bologna, intervisterà Carlo Cracco, il cuoco più richiesto del momento, star di celebri trasmissioni televisive che lo hanno reso uno dei personaggi più amati dal grande pubblico.
Formatosi alla scuola di Gualtiero Marchesi, il cuoco vicentino si è trasferito per alcuni anni in Francia per ampliare i suoi orizzonti, e ha lavorato in ristoranti di successo che hanno ottenuto, durante la sua conduzione, il prestigioso riconoscimento delle stelle Michelin. Il talento di Cracco lo porta a spaziare verso esperienze differenti, dai menù per compagnie aeree alle serate dell’alta moda, mentre dal 2012 è stato incaricato di occuparsi della gestione e del rinnovo del Ristorante Trussardi alla Scala di Milano. Ma le contaminazioni con il melodramma non terminano qui: Cracco ha infatti ideato, e proposto nei suoi ristoranti, piatti che si ispirano a celebri arie verdiane. Ad accompagnare la serata, saranno proprio le melodie delle opere più amate, affidate al violino di Patrizia Bettotti e al pianoforte di Andrea Dindo.
In collaborazione con Musica Insieme.
Sixty is Sexy. L’Europa è ancora bella
con
Stefania Chiale – giornalista
Marta Rizi – attrice
musiche di Elisabetta Spada
Gli avversari dell’Europa usano argomenti sbagliati e s’appoggiano a personaggi discutibili: ma sono pieni di passione. Gli amici dell’Unione Europea sembrano, invece, timidi, quasi si vergognassero a difendere un capolavoro dell’umanità, un progetto condiviso che – con tutti i suoi limiti e le sue imperfezioni – ha portato pace e benessere nel continente per un tempo lungo: sessant’anni. Beppe Severgnini intende spiegare perché l’Europa è casa nostra. Una casa che dobbiamo mantenere, migliorare, difendere dalla tempesta dei populismi, adeguare alla sfida delle migrazioni, proteggere dagli scettici e dai malintenzionati (all’interno e all’esterno, a ovest e a est). Beppe Severgnini lo farà in maniera teatrale, con l’aiuto di Stefania Chiale, Marta Rizi ed Elisabetta Spada. Quattro persone, tre generazioni: per festeggiare il compleanno dei Trattati di Roma (1957) – coetanei del conduttore! - attraverso esperienze personali, letture, canzoni. Al termine, un momento corale, commovente e divertente: “60 buoni motivi per essere europei”.
In collaborazione con Mismaonda.
in collaborazione con Bologna Jazz Festival
Jeremy Pelt – tromba
Wayne Escoffery – sax tenore
James Burton III – trombone
Xavier Davis – pianoforte
Vicente Archer – contrabbasso
Johnathan Blake – batteria
All-star band composta da sei dei più talentuosi giovani musicisti del panorama statunitense, riuniti per celebrare la grande tradizione musicale afro-americana. Il collettivo è stato fondato dal sassofonista Wayne Escoffery, dal batterista Johnathan Blake e dal trombettista Jeremy Pelt, musicisti formatisi assieme nell'area newyorchese, da alcuni anni stimati band leader, nonchè sparring partner di mostri sacri come Tom Harrell, Bobby Hutcherson, Cedar Walton e Ron Carter. Completano l'organico del sestetto altri tre validi interpreti del modern mainstream americano: il trombonista James Burton III; il pianista Xavier Davis, per anni con Escoffery e Blake nel gruppo di Tom Harrell, e il contrabbassista Vicente Archer, il più giovane del gruppo, componente tra l'altro del nuovo quintetto diretto da Jeremy Pelt. Con questo organico, a seguito di una tournée di rodaggio negli Stati Uniti, la band ha definitivamente fissato su nastro il proprio repertorio grazie alla residenza presso il Side Door Jazz Club; luogo dove ha preso forma il recente Cd “Black Art Jazz Collective” (Sunnyside Records, 2017).
con musiche dal vivo eseguite da Omar Stellacci
Reduce dal successo televisivo del diciottesimo compleanno di Zelig su Canale 5, Raul Cremona torna sul palcoscenico con questo nuovo appuntamento, un viaggio surreale nella lunghissima memoria artistica di Raul Cremona, durante il quale si fanno incontri bizzarri: Jacopo Ortis dall'eloquio comicamente gassmaniano, che nasce da quell'infanzia spesa fra una partita all'oratorio e una serata al cinema Arena dove veniva proiettato Il mattatore o I mostri; Silvano il mago di Milano, immagine distorta del più grande prestigiatore italiano, specchio del primo amore adolescenziale dell'artista; e che dire dell'intollerante e milanesissimo Omen che Raul bambino ha imparato a conoscere in una Milano che non c'è più? Spazio anche alla canzone, grazie alle musiche suonate dal vivo, per riscoprire insieme a Raul la splendida inattualità di artisti come Kramer, Arigliano e il Quartetto Cetra. Nel corso dello spettacolo Raul Cremona, con disincanto e un pizzico di nostalgia, ci regala un giro in giostra, a tratti vorticoso, a tratti poetico, riconfermandosi quel cantastorie che, con grande originalità, si serve della magia come arte della narrazione. Prestidigitazione, giochi di parole, musica, gag, macchiette, ecco il Non plus Ultra della comicità di Raul Cremona, per lasciarsi incantare ancora una volta dalla sua magica ironia.
In collaborazione con Cronopios.
Jazz in Bo!
Nico Menci, piano
Francesco Angiuli, bass
Fabio Grandi, drums
+ guest
Winton Kelly fu correttamente descritto da Miles Davis come un ibrido tra Red Garland e Bill Evans, Kelly accompagnava con la sensibilità ritmica di Garland unita ad un understatement che pareva derivato da Bill Evans, Per questo il Pianista Nico Menci riconoscendosi profondamente nello stile di Kelly intende rendergli omaggio reinterpretando il suo repertorio.
live
Scott Hamilton, tenor sax
Marcello Tonolo, piano
Stefano Senni, bass
Alfred Kramer, drums
Scott Hamilton brillante stella internazionale del sax tenore, nato a Providence, Rhode Island, nel 1954, Hamilton ha collaborato con i più grandi musicisti del mainstream, ovvero della corrente depositaria della tradizione del jazz. Dotato di un suono inconfondibile e di un fraseggio personale, è considerato tra i più richiesti musicisti nei club e festival di tutto il mondo. Il suo primo lavoro per la Concord, Scott Hamilton is A Good Wind Who Is Blowing risale al 1977, primo di una memorabile serie di circa trenta album.
live
Sandro Gibellini - guitar
Adele Guglielmi - voice
Martino De Franceschi - bass
Francesco Casale - drums
Il trio nasce nel 2016 dall'entusiasmante ritrovamento tra due amici di lunga data: il rinomato chitarrista italiano Sandro Gibellini e lo straordinario batterista Francesco Casale, uniti da un'affiatata amicizia e da un'incomparabile intesa musicale, insieme al giovane bassista veronese Martino De Franceschi, danno vita ad una formazione scoppiettante, proponendo un vivace repertorio che spazia dal jazz tradizionale alla musica brasiliana, con uno sguardo anche al pop e alla musica da film, Featuring del gruppo la talentuosa giovane cantante Adele Guglielmi.
Sandro Gibellini è uno dei più importanti chitarristi jazz italiani. Ha suonato con moltissimi musicisti, tra i quali Gerry Mulligan, Lee Konitz, Al Grey, Jimmy Owens, Kenny Barron, Rufus Reid.Francesco Casale è il maestro di tutti i batteristi veronesi. Ex bambino prodigio, dopo quasi 50 anni di palcoscenico e un'infinità di registrazioni, è uno dei più interessanti ed eclettici batteristi in Italia. In questa eccezionale formazione Francesco sfodera un altro suo grande talento, quello del canto (e dello scat!), tuffandosi in stravaganti interpretazioni e improvvisazioni travolgenti. Martino De Franceschi fin dalla giovane età suona da autodidatta la chitarra e successivamente il basso elettrico. Al conservatorio di Mantova studia jazz con i maestri Salvatore Maiore, Mauro Negri, Oscar Del Barba, Mauro Beggio e altri
Jazz in Bo!
Emiliano Pintori - piano
Mirko Scarcia - bass
Peter Seller - drums
+ guest
Cedar Walton (Dallas, 17 gennaio 1934 – New York, 19 agosto 2013) è stato indiscutibilmente uno dei più autorevoli e personali pianisti jazz emersi dalla fine degli anni ’50 sino ai giorni nostri. Ad omaggiarlo ci penseranno il pianista Emiliano Pintori accompagnato dal contrabbasso di Mirko Scarcia e dal promettente Peter Seller alla batteria, affrontando alcune delle sue composizioni più note (Bolivia, Ugetsu) insieme a quelle meno battute, completando il repertorio con alcuni dei suoi noti arrangiamenti di brani altrui. Un concerto quindi all’insegna di un hard bop sofisticato ma denso di elementi funky e latin dall’immediato impatto.
live
Robert Bonisolo - tenor sax
Paolo Birro - piano
Lorenzo Conte - bass
Alvin Miller - drums
Open Door 4et è capitanato dal sassofonista Canadese di origini italiane Robert Bonisolo. Sassofonista di grande talento nel 1987 ha vinto il “Canadian Rising Star Award” e l’”American Rising Star Award”. Ha studiato e si è esibito con alcuni fra i migliori musicisti della scena jazz internazionale, fra i quali: Jerry Bergonzi, Joe Viola, John La Porta, George Garzone, Steve Coleman, John Abercrombie, David Liebman, Kenny Wheeler, Dave Holland. Numerose sono le sue collaborazioni in campo jazzistico, tra le quali citiamo: Kenny Wheeler, Paolo Fresu, Andrea Pozza, Don Alias, Peter Washington, Elliot Zigmund, Lee Konitz, Sagoma Everett, Fabrizio Bosso, Louis Nash, Ben Pewrosky, Franco Ambrosetti, Steve Swallow, Randy Brecker, Billy Drummond, Reggie Johnson, Carla Blay, Tom Harrel, Dado Moroni, Mike Stern, Tommy Dorsey Orchestra ecc…
Jazz in Bo!
Onofrio Paciulli - piano
Luca Dalpozzo - bass
Dario Mazzucco - drums
+ guest
Un concerto che segna l'incontro di tre musicisti di Jazz Modern Mainstrean, e allo stesso tempo originali nella musica. Il Trio propone un omaggio al genio di Oscar Peterson con la rilettura di brani tratti dal repertorio dello stesso Peterson. Onofrio Paciulli pianista pugliese trasferitosi a Bologna da più di un anno, Luca Dalpozzo affermato contrabbassista bolognese e Dario Mazzucco, stimato batterista piemontese trapiantato a Bologna da molti anni.