presentazione del libro
Norbert Lantschner e Luigi Mariucci presentano, insieme a Ugo Mattei, Ecologia del diritto di Fritjof Capra e Ugo Mattei, (Ed. Aboca). Coordina Stefania Scarponi.
Questo libro ripercorre per la prima volta l’affascinante storia parallela del diritto e della scienza dall’antichità ai tempi moderni e mostra come le due discipline si siano sempre influenzate a vicenda, fino ai tempi recenti. Negli ultimi decenni, la scienza ha cambiato prospettiva e non considera più il mondo come una sorta di macchina cosmica, comprensibile in ogni suo dettaglio, bensì come un sistema, una vasta rete di comunità fluide, di cui studia le interazioni dinamiche. Il concetto di ecologia esemplifica questa impostazione. Il diritto, invece, è intrappolato nel vecchio paradigma meccanicistico: il mondo è semplicemente un insieme di parti separate, la proprietà delle quali è un diritto individuale, tutelato dallo Stato.
Gli autori delineano i concetti e le strutture di base di un ordinamento giuridico coerente con i principi ecologici che sostengono la vita sul pianeta. È una revisione profonda dei fondamenti stessi del sistema giuridico occidentale, una sorta di rivoluzione copernicana del diritto, con forti implicazioni per il futuro del nostro pianeta.
Per informazioni: La Società di lettura - tel 051 230494
ingresso libero fino ad esuarimento dei posti a sedere
Locomotiv club | Eventi 2018/19
Esce l’1 marzo 2019 per la fedelissima Morr Music “Being Water”, nuovo EP dei Lali Puna. Il lavoro è stato confezionato dalla band electropop raggruppando quattro nuovi pezzi e un remix di Dave DK (Kompakt, Pampa Records). Le sonorità dovrebbero puntare al songwriting classico e sono state pensate per la maggior parte dalla cantante Valerie Trebeljahr. I Lali Puna live al Locomotiv il 14 aprile
14 aprile 2019 ore 20:30
incontri di marzo 2019
L’immagine, rivelazione del Divino
La proposta della Raccolta Lercaro si caratterizza come un ciclo di incontri su tematiche di arte antica e contemporanea, condotte prestando particolare attenzione alla dimensione spirituale.
Martedì 12 marzo 2019, ore 20.45
I segni della Pasqua nei mosaici di Ravenna
Conferenza di Francesca Passerini
Mercoledì 20 marzo 2019, ore 20.45
La teofania della luce nell’arte bizantina
Conferenza di Andrea Dall’Asta SJ
L’ingresso a tutte le iniziative è gratuito
Arena del Sole | VIE Festival
Menelao, l’uomo più ricco della terra, sposo della donna più bella del mondo, vincitore a Ilio e regnante di Sparta, ha tutto ma non la felicità. Intuisce che qualcosa non funziona nella sua vita apparentemente così comoda; eppure non è capace di fare qualcosa per cambiare la sua situazione. Figlio di una società in cui il mercato – come ricorda Zygmunt Bauman – tende a mantenere aperto l’orizzonte del desiderio perché questo non sia mai soddisfatto, il protagonista si trova alla mercè di aspirazioni eternamente incompiute. Non gli basta quel che la vita gli ha dato e brama ciò che non ha. Vorrebbe morire come un eroe, ma non è questo il suo destino; vorrebbe vivere felice come una persona qualsiasi, ma non si accontenta di esserlo. Come ogni uomo abituato ad avere davanti a sé molteplici opzioni, Menelao – per pietà o per paura – è incapace di sceglierne una, cadendo nello scacco di un’aporia a cui non vede soluzione. Così il non-eroe greco vive la peggiore delle tragedie: quella di una sofferenza che non conosce fine, una vita che non conosce redenzione, una storia che non conosce finale.
Rielaborazione in chiave contemporanea dei miti legati alla casa degli Atridi, ma anche lucida riflessione sul concetto di “tragico” nella contemporaneità, Menelao ha ricevuto nel 2016 la Menzione speciale della giuria alla prima edizione del Premio Platea.
di Davide Carnevali
spettacolo costruito, interpretato e diretto da Teatrino Giullare
co-produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatrino Giullare
installazione video
TYPELINE è una sequenza di 8 video, risultato della selezione dei progetti raccolti attraverso la call internazionale rivolta ad artisti e designer.
L'installazione video è dedicata alla tipografia dinamica che fa del movimento e del tempo i suoi assi portanti. Lettere come materia fluida, mutevole e malleabile per trascendere la funzione e dare vita ad operazioni complesse in diverse direzioni, dal gioco alla tecnologia, dall’astrazione all’espressione di un tema politico. L'insieme dei progetti dimostra come la materia quotidiana delle lettere, quasi banale e data per scontata, produca un'ampia varietà di atti, operazioni e mondi, che oscillano tra arte e design.
Dalla fusione tra gesto e segno (Yuri Tartari Pucci) alla tecnologia interattiva che, anche in modo ludico, dà vita a nuove interazioni tra macchina e significato (Gianluca Alla, Ivan Miranda e Schultzschultz). Le lettere di Doretta Rinaldi creano un ambiente sinestetico e quelle di Victoria Hanna si fanno corpo, materia e ritmo. Nelle opere minimali di Matteo Moretti e Caroline Sinders è radicata una profonda riflessione politica che si realizza con modalità simmetriche e opposte. Mentre Sinders sceglie come unico elemento il testo per una lettura statica e silenziosa, azzerando il movimento e trasferendolo nella persona che guarda, Moretti in un solo attimo mette in relazione suono, segni, movimento e contenuto portando lo spettatore a riflettere su un tema complesso.
TYPELINE è un progetto di Griffo-la grande festa delle lettere, a cura di Roberto Paci Dalò e Dina&Solomon.
Produzione Dina&Solomon, Giardini Pensili. In collaborazione con MAMbo e Unirsm Design - Università degli Studi della Repubblica di San Marino.
Arena del Sole | VIE Festival
presentazione del libro
“Culture teatrali. Teatri del suono”
con Enrico Pitozzi
Presentazione dell’ultimo numero di “Culture teatrali”, la storica rivista fondata da Marco De Marinis ed edita dalla Casa Usher, con il suo ultimo numero in parte dedicato ai teatri del suono, tema che attraversa VIE Festival grazie alla presenza di artisti come Francesco Giomi, LSKA, Dimitris Kamarotos.
Libreria Irnerio Ubik | VIE Festival
presentazione del libro
“F. Perdere le cose”
con Kepler-452
In attesa del debutto della nuova produzione ERT di Kepler-452, un’indagine lungo la direttrice della via Emilia in cerca di quello che sta scomparendo e dell’umanità nascosta, presentazione della drammaturgia dello spettacolo pubblicata nella collana Linea di ERT e Luca Sossella editore
Libreria Irnerio Ubik | VIE Festival
presentazione dei libri
“Menelao // Aristotele”
con Davide Carnevali
e con Michele Dell’Utri e Teatrino Giullare
Presentazione dei volumi Menelao e Aristotele invita Velázquez a colazione e gli prepara uova e (Francis) Bacon – progetto Classroomplay – di Davide Carnevali. Due volumi, per due testi, per due spettacoli prodotti da ERT e programmati a VIE, di uno dei più importanti drammaturghi italiani, qui di casa come a Berlino e Barcellona. Due lavori parte della collana Linea, pubblicata da ERT e Luca Sossella editore
Locomotiv club | Eventi 2018/19
James Holden ha registrato il suo terzo album assieme alla sua band recentemente implementata, ed è uscito sotto il nome di James Holden & The Animal Spirits il 3 novembre per la sua etichetta Border Community. Venerdì 22 marzo farà tappa al Locomotiv di Bologna
22 marzo 2019 ore 21:00
20 euro | riservato ai soci del circolo con tessera aics 2018-2019
Sarà possibile assistere a lezioni aperte di ogni tipo. Gli studenti ospiti avranno modo di partecipare ascoltando il lavoro svolto in classe, ponendo domande sul funzionamento dello strumento musicale preferito e sui percorsi di studio pre- accademici e accademici e imparare ad avvicinarsi al meraviglioso mondo della Musica in generale. Sarà inoltre loro concesso di provare gli strumenti ai quali sono maggiormente interessati.
Nel corso delle due giornate oltre alle lezioni di strumento singolo si alterneranno nelle Sale più importanti del Conservatorio anche lezioni collettive con formazioni vocali e/o strumentali varie tra le quali: Brass band, SaxBo- Orchestra, Orchestra del Laboratorio Martini Giovani, Big Band Jazz, Cello Project, Coro di clarinetti, Ensemble Barocco ecc…
(Italia-Belgio/2018) di Matteo Rovere (119')
La leggenda della fondazione di Roma e dello scontro fratricida tra i gemelli Remo (Alessandro Borghi) e Romolo (Alessio Lapice). Grazie alla fotografia con luce naturale di Daniele Ciprì e all'invenzione linguistica di un protolatino arcaico, il regista di Veloce come il vento riesce a creare una realtà storicamente credibile, capace però di mantenere intatta la forza del mito. Rovere segue, con coraggio, un immaginario vicino a certo cinema internazionale (da Apocalypto a Revenant passando per il Valhalla Rising di Refn) e lontano da quello dei nostri 'sandaloni' anni Cinquanta e Sessanta. "È una delle operazioni più coraggiose e originali del recente cinema italiano. Non un'operazione meramente autoriale, ma anzitutto un prototipo per rinnovare il nostro cinema di genere. È la conferma che il cinema italiano è molto più vario di come a volte ce lo raccontano" (Emiliano Morreale).
Conservatorio Martini aperto
Dopo il successo della prima edizione del "Welcome day! Martini aperto", lo scorso 9 novembre, gli studenti del Conservatorio hanno organizzato un concerto autogestito di musiche da tutti i dipartimenti: sarà dunque un momento di condivisione e un'opportunità per conoscere le diverse espressioni coltivate tra le mura dell’ istituto.
Musiche di Franck, Rachmaninov, Ponce, Prokofiev, Berio e di studenti delle classi di Composizione.
Mostra con gli scatti di Gianluigi Straffella
Il progetto europeo Go Deep Together in Diversity, finanziato dal progetto europeo Rights, Equality and Citizenship Programme, ha portato ad un percorso di ricerca profonda all’interno di differenti località, culture e modalità di approccio relazionale dell’individuo con l’ambiente circostante, con gli altri e con se stesso, rivelando la bellezza delle fragilità nascoste, delle assunzioni di consapevolezza e del bisogno di scoperta.
La mostra si propone di stimolare il senso critico dello spettatore evocando emozioni e sentimenti relativi alle differenti connessioni contenute all’interno delle relazioni, siano esse dirette o indirette. Le sedici immagini tratte dai reportage realizzati tra Atene, Madrid, Edimburgo e Grottaglie vivono questa ricerca ritraendo, perlopiù, l’interazione tra due individui. Le opere sono associate ciascuna ad un racconto, che interroga intimamente lo spettatore accompagnandolo a dedicare un’osservazione più profonda, alla scoperta di ciò che non è visibile ad una prima impressione.
Poverarte - Festival di tutte le Arti
Le parole della poesia si liberano dalla carta, fluiscono incontrando la voce, il corpo, il suono. Si fanno performance aprendo uno squarcio nel terreno del teatro, della danza, della musica. Lo spazio intero vibra e si trasforma, la scena è inondata da immagini in movimento, lapilli che si raffreddano a tratti in fotografie o installazioni, istanti di un flusso. Le ERUZI∞NI sono esplosioni artistiche che investono e trasformano ogni cosa che incontrano. Come magma.
Poverarte è un festival dedito alla contaminazione tra le discipline che opera da quattro anni sul territorio bolognese mutando il concetto di fruizione dell’esposizione artistica nel segno dell’orizzontalità, dell’incontro fra le arti, fra gli artisti, con il pubblico.
screening + incontro
6 marzo // ore 19.30 // Cinema Lumière, Cineteca di Bologna
La regista e il sound designer di ZimmerFrei, i protagonisti del cortometraggio e i componenti della troupe raccontano la genesi del primo episodio del film (una lunga saga ancora in corso), in dialogo con Piersandra Di Matteo e il pubblico.
ingresso gratuito
Saga è un film a episodi girato nell’arco di due anni a Bologna: città natale, città d’adozione o d’elezione di alcuni giovanissimi abitanti, cittadini del presente che ne ereditano il passato e ne scriveranno il futuro. Bologna è il posto che chiamano casa.
Il primo episodio ruota intorno a Yakub, partito dalla Nigeria a 15 anni, catapultato in Libia, sbarcato in Italia a 17. “Non avevo mai pensato di andare in Europa.” Le prime cose che Yakub ha messo in chiaro sono: “Non mi piace rispondere alle domande. Sono sempre le stesse. Semmai preferisco farle io le domande.” Yakub cammina tutto il giorno. Ovunque si trovi punta sempre verso il centro, a volte esce per andare in un posto e poi perde il filo. “Tutte le volte che è successo qualcosa di brutto io non ero lì, ero fuori, stavo andando da qualche parte.” Da pochi mesi Yakub ha compiuto 18 anni e il suo status è cambiato. È l’inizio di una nuova saga: “A volte mi fermo e dico: come sono arrivato fin qui?”
Durata del film: 25’ circa
Il film si potrà vedere in Cineteca anche il 15 e il 28 marzo alle ore 20.00
soggetto di ZimmerFrei
regia Anna de Manincor
fotografia Roberto Beani
suono Massimo Carozzi
direttrice di produzione Serena Gramizzi
assistente alla produzione Gaia Raffiotta
assistente operatore Simone Tacconelli
produzione ERT-Emilia Romagna Teatro – progetto “Atlas of Transitions”, finanziato da Creative Europe
co-produzione Bo Film
con il contributo del Comune di Bologna
con il sostegno della Regione Emilia-Romagna Film Commission
di Ebrahim Golestan - Iran 1964 | (130’)
10 marzo // 20 // Cinema Lumière, Cineteca di Bologna
“Primo vero capolavoro moderno del cinema iraniano, esplora i temi della paura e della responsabilità all’indomani del colpo di stato. Primo film di finzione di Golestan, il cui titolo allude a una poesia di Farid al-Din Attar (“Ciò che i vecchi vedono in un mattone/ i giovani vedono in uno specchio”), mescola sogno e realtà reagendo al nuovo clima sociale, al fallimento degli intellettuali e all’onnipresente corruzione. Il 5 giugno 1963 scoppiò una protesta contro l’arresto dell’Ayatollah Khomeini che acuì l’atmosfera di tensione e paura descritta nel film. Jonathan Rosenbaum ha definito lo spirito del film ‘un misto di Dostoevskij ed espressionismo’. La forma del soliloquio riflette sia l’ammirazione di Golestan per Orson Welles, sia la tradizione orale e il frequente uso della metafora nella cultura persiana”. Ehsan Khoshbakht
versione originale con i sottotitoli in italiano
Restaurato da Écran Noir production (Mitra Farahani) ed Ebrahim Golestan in collaborazione con Cineteca di Bologna
Prezzi
€ 5 biglietto unico
In collaborazione con Cineteca di Bologna
9 e 10 marzo // ore 21.00 // Teatro San Martino
prenotazione consigliata: info@cantierimeticci.it / Alessia 328 5636392
Il negro del Narciso (1897) di Joseph Conrad è la storia di una nave sconvolta dall’’ingresso a bordo di James Wait. È il nero di origini antillane che con la sua presenza scatena reazioni opposte nei membri dell’equipaggio, sconvolge l’ordine della nave, fino a un tentativo di ammutinamento.
Proponendone una riscrittura contemporanea, Cantieri Meticci dà vita a un’opera a metà tra spettacolo e installazione, in cui il migrante, l’africano – bollato come il nemico originario ed eterno – è visto come una figura reale e fantasmatica. Gli spettatori, liberi di muoversi in uno spazio-labirinto composto da cubi-cabine della nave Narciso, incontrano gli interpreti alle prese con storie e azioni capaci di connettere le pagine del racconto ai fantasmi dell’Occidente.
liberamente tratto dal racconto omonimo di Joseph Conrad
regia e drammaturgia Pietro Floridia
aiuto-regia Antonio Di Castri, Francesco Simonetta
scenografie e opere artistiche Sara Pour
allestimento Michele Casale, Oualid El Meskini, Hamed Fofana, Lamin Kijera, Luana Pavani, Roberta Pizzi
in scena Camillo Acanfora, Younes El Bouzari, Pietro Floridia, Hamed Fofana, Lamin Kijera, Nicola Gencarelli, Antar Mohammed Marincola, Matteo Miucci, Alessandro Vuozzo
Prezzi
€ 9 intero / € 7 ridotto (under 35)
spettacolo per bambini dai 5 anni in su
9 marzo // ore 18.00 // MET
10 marzo // ore 18.00 // MET
Domenica 10 marzo lo spettacolo sarà preceduto alle ore 16:00 da un laboratorio per un massimo di 30 partecipanti condotto dagli autori
posti limitati prenotazione obbligatoria
Prenotazioni: info@cantierimeticci.it / Viviana: 345 8041386
Spostarsi è una questione di sopravvivenza per gli uccelli migratori, un’avventura incredibile che dura da migliaia di anni. Con disegni, ombre, oggetti di carta ritagliata, Z’oiseaux, spettacolo della compagnia francese Les petites boîtes animata da Béatrice Baldys e Julie Garrigue, abbraccia l’universo della migrazione degli uccelli, segue rotte aeree guidate da forme di orientamento magnetico. Attraverso un dispositivo sensoriale, dai tratti lirici e meditativi, la scena dà corpo al racconto di un grande viaggio, l’epopea del volo in cerca di un nido-casa adatto per i piccoli. Una storia raccontata dal cielo, capace di proporre una prospettiva inedita della Terra.
Durata: 40min
regia Béatrice Baldys e Julie Garrigue
creazione sonora Greg Bruchet
carta ritagliata Béatrice Baldys e Elliot Compiègne
ritratti e paesaggi dipinti Julie Garrigue e Roman Compiègne
produzione 2018, Le Channel Scène Nationale de Calais, progetto “Atlas of Transitions"
Prezzi
€ 5 biglietto unico
concerto per voci di donne
9 marzo // ore 18 // DAMSLab
ingresso gratuito
Le Chemin des Femmes è un coro fondato a Modena nel 2008, composto da donne di diversa provenienza geografica e culturale unite dalla comune passione per il canto e dal desiderio di promuovere la ricerca musicale e la resistenza civile attraverso la voce.
Le Core voci indisciplinate è un giovane coro femminile nato a Bologna dal laboratorio vocale organizzato dall’associazione Jaya, che raccoglie l’esperienza e il repertorio de Le Chemin des femmes, declinandolo con una propria sensibilità femminista e intergenerazionale sul territorio bolognese. Insieme daranno vita a un concerto in cui quaranta voci femminili presentano un programma originale che intreccia innovazione e tradizione e che è la cifra stilistica del tutto particolare di questa esperienza.
Il repertorio di Le Chemin des Femmes attinge infatti dal sostrato musicale che ogni donna consegna al gruppo, a partire dalle tradizioni vocali dei rispettivi paesi e dalle proprie singole biografie. Il coro fa tesoro di questo prezioso patrimonio, e grazie alla guida e all’esperienza di Meike Clarelli, lavora coralmente su un riarrangiamento e una reinvenzione del materiale, creando brani originali dalle molteplici lingue e musicalità, mescolando ritmi ghanesi con polifonie georgiane, frammenti pop con esperimenti contemporanei.
direzione Meike Clarelli
un progetto di Associazione Amigdala
Viaggio intorno al mondo di Emily Dickinson
Emily Dickinson è universalmente considerata una delle più grandi voci poetiche dell’Ottocento, avvicinabile per bellezza e intensità a quelle di Whitman, Leopardi, Baudelaire, Holderlin, ecc. La sua poesia, ironica e tenera al tempo stesso, esprime un forte slancio di sentimenti e una lucida espressione di ribellione verso la società americana in cui viveva: puritana, oppressiva e sessuofobica. Questi sentimenti e il modo in cui vengono espressi sia nei versi che nelle lettere, risultano assai vicini al nostro sentire di viventi nel terzo millennio.
Ciò nonostante, anche se nel corso di questi ultimi decenni si sono moltiplicate in Italia pubblicazioni sia di sue poesie che di ricerche e approfondimenti intorno alla sua figura, Emily rimane ancora poco conosciuta e letta, non solo dalla moltitudine, ma anche da chi ne potrebbe e dovrebbe portare avanti la conoscenza- per esempio gli insegnanti.
Il progetto, a cura di M. Grazia Ghetti con Cristina Gubellini, Roberta Tagliavini e Giancarla Melis, realizzato in collaborazione con Cineteca di Bologna e Biblioteca Italiana delle Donne/Centro delle Donne di Bologna con il patrocinio di Comune di Bologna, si articola in quattro momenti:
Durante tutto il periodo del progetto presso la Biblioteca Italiana delle donne saranno disponibile tutti i libri di e attorno a Emily Dickinson.
INFO gaia_societa@yahoo.com | tel. 338.1015118