I classici della letteratura | LabOratorio di San Filippo Neri 2019
I classici della letteratura
MARCO CAVICCHIOLI
Cuore di tenebra di Joseph Conrad
Spettacolo
Chitarra Irene Elena
È la storia di un viaggio per risalire il fiume Congo al centro dell’Africa da parte del narratore Charles Marlos. Lui racconta la sua avventura a bordo di un’imbarcazione ancorata in un’ansa del fiume Tamigi, vissuta con l’ossessione per il commerciante d’avorio Kurtz.
Joseph Conrad nel celeberrimo racconto ‘Cuore di tenebra’ (pubblicato per la prima volte a puntate nel 1899 su una rivista) traccia un parallelismo fra Londra e l’Africa intesi come luoghi dell’oscurità. L’autore effettuò davvero quel viaggio nel 1890 e i personaggi sono ritratti di figure realmente esistite, incontrate in quella occasione.
Al romanzo, che Marco Cavicchioli legge e racconta, si è liberamente ispirato Francis Ford Coppola per il film ‘Apocalypse Now’ ambientandolo però in Vietnam.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Parte del programma LabOratorio di San Filippo Neri | Febbraio-giugno 2019
I classici della letteratura | LabOratorio di San Filippo Neri 2019
I classici della letteratura
MARCO CAVICCHIOLI
La leggenda del grande inquisitore di Fedor Dostoevskij
Spettacolo
Chitarra Irene Elena
Può essere analizzato e compreso anche fuori dal contesto dei ‘Fratelli Karamazov’ questo celeberrimo racconto (è un capitolo del romanzo) di Fedor Dostoevskij. È Ivan Karamazov a esporre al fratello Aleksej una storia allegorica di sua invenzione ambientata in Spagna ai tempi della Santa Inquisizione. Ed emerge netto il profilo psicologico, antropologico e filosofico del grande scrittore russo.
Filosofia morale, politica, della storia e delle religioni si incrociano in una magmatica narrazione che Marco Cavicchioli restituisce al pubblico con una poetica adesione. Una lettura raccontata con accompagnamento musicale. Una chiave inconsueta per entrare nella complessità di un testo da sempre al centro di discussioni teologiche.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Parte del programma LabOratorio di San Filippo Neri | Febbraio-giugno 2019
Libri in scena | LabOratorio di San Filippo Neri 2019
Libri in Scena
PAOLO VALERIO
Dino Buzzati a fumetti
Spettacolo
di e con Paolo Valerio
con proiezioni originali del 1969
musiche di Antonio De Pofi
eseguite dal vivo al pianoforte da Sabrina Reale
“Capita nella vita di fare cose che piacciono senza riserve. Poema a fumetti è per me una di queste come ‘Il deserto dei tartari’ o come ‘Un amore’”. Così Dino Buzzati presentava ai suoi lettori appunto ‘Poema a fumetti’, un libro a lungo sottovalutato se non dimenticato.
Nella rilettura in chiave moderna del mito di Orfeo e Euridice, lo scrittore parla di sé stesso concentrando in 208 tavole a colori tutti i temi a lui più cari, a partire dall’eterno dialogo fra la vita e la morte.
Paolo Valerio ridà vita a questo testo, con l’ausilio della videoproiezione delle immagini originali e l’esecuzione delle musiche dal vivo al pianoforte di Sabrina Reale. Un’interpretazione basata su un gioco raffinato di citazioni e autocitazioni che prevede l’omaggio ad artisti di ogni epoca e la contaminazione di più generi.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Parte del programma LabOratorio di San Filippo Neri | Febbraio-giugno 2019
Percorsi emotivi | LabOratorio di San Filippo Neri 2019
Percorsi emotivi
COSTANTINO D’ORAZIO
L’arte in sei emozioni tormento stupore dubbio
Incontro
L’Arte in sei emozioni, Editori Laterza, 2018
Il tormento (Prometeo), lo stupore (Maddalena), il dubbio (Polimnia): Costantino d’Orazio continua il suo viaggio attraverso le emozioni che nei secoli gli artisti hanno raccontato in modo sempre diverso. Un viaggio affascinante tra i capolavori dell’arte universale e dentro noi stessi.
Dopo il desiderio, il delirio e l’allegria affrontato nel primo incontro, lo studioso continua il percorso, tracciato nel suo libro, guidando il pubblico tra capolavori famosi e opere meno note per scoprire come gli artisti hanno rappresentato appunto le emozioni, quelle che si annidano nei nostri stati d’animo più ineffabili e affascinanti. Scoprendo che dai reperti dell’antica Grecia ai capolavori del Rinascimento, dalle invenzioni del Barocco alle rivoluzioni del Romanticismo fino alle provocazioni del Novecento, l’arte ha sempre creato simboli e personaggi per raccontarcele.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Parte del programma LabOratorio di San Filippo Neri | Febbraio-giugno 2019
Percorsi emotivi | LabOratorio di San Filippo Neri 2019
Percorsi emotivi
COSTANTINO D’ORAZIO
L’arte in sei emozioni desiderio delirio allegria
Incontro
L’Arte in sei emozioni, Editori Laterza, 2018
La storia dell’arte può essere raccontata da tanti punti di vista, ovvero attraverso le tecniche, i movimenti, le committenze, i linguaggi o gli stili. Costantino D’Orazio sceglie un’altra strada e invita a compiere un viaggio nel tempo per scoprire come gli artisti hanno rappresentato le emozioni, quelle che si annidano nei nostri stati d’animo più inaccessibili. Desiderio, delirio, tormento, stupore, dubbio, allegria: che forma, colore, disegno hanno? E come è cambiato il modo di rivelarle?
Dai reperti dell’antica Grecia ai capolavori del Rinascimento, dalle invenzioni del Barocco alle rivoluzioni del Romanticismo fino alle provocazioni del Novecento, l’arte ha attinto alle emozioni creando simboli e personaggi per raccontarle. In questo appuntamento si indagheranno, con l’ausilio di immagini, il desiderio (Eros), il delirio (Medusa), l’allegria (i putti).
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Parte del programma LabOratorio di San Filippo Neri | Febbraio-giugno 2019
Dialoghi Matematici | LabOratorio di San Filippo Neri 2019
Dialoghi Matematici
Le formule che hanno cambiato il mondo
SILVIA BENVENUTI E FRANCO GHIONE
Gauss, il teorema elegantissimo
Incontro
Introduce e modera Pino Donghi
Un progetto a cura della Società Editrice il Mulino
Nel 1827 Gauss pubblicava col titolo Disquisitiones generales circa superficies curvas una ricerca destinata a cambiare definitivamente la storia della matematica e del pensiero filosofico. In questo lavoro Gauss indica il modo per sviluppare coerentemente una geometria in un ambiente bidimensionale curvo, con i suoi segmenti, circonferenze, triangoli.
Infinite altre nuove geometrie diventano così possibili, anche quelle dove la somma degli angoli interni può essere maggiore o minore a 180°… E la nostra immagine dell’universo può svilupparsi liberamente rompendo le sbarre della gabbia euclidea.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Parte del programma LabOratorio di San Filippo Neri | Febbraio-giugno 2019
Dialoghi Matematici | LabOratorio di San Filippo Neri 2019
Dialoghi Matematici
Le formule che hanno cambiato il mondo
REMO BODEI E UMBERTO BOTTAZZINI
Pitagora, il padre di tutti i teoremi
Incontro
Introduce e modera Pino Donghi
Un progetto a cura della Società Editrice il Mulino
Tra le molte leggende che accompagnano il teorema di Pitagora, una racconta di come il filosofo avrebbe formulato il suo teorema mentre, seduto su un grande salone del palazzo di Policrate a Samo, osservava le piastrelle quadrate del pavimento, forse vedendone una rotta “perfettamente” su di una diagonale…
Storia o leggenda, il teorema della geometria euclidea che stabilisce la relazione tra i lati di un triangolo rettangolo segna uno dei punti d’inizio della civiltà, dello sviluppo culturale, della filosofia e dell’estetica… oltre che il primo teorema che tutti studiamo a scuola.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Parte del programma LabOratorio di San Filippo Neri | Febbraio-giugno 2019
Prima della Prima | LabOratorio di San Filippo Neri 2019
Prima della Prima
PIETRO BABINA E GIOVANNI BRUNETTO
Macello
Spettacolo
Drammaturgia Pietro Babina e Johnny Costantino
Regia Pietro Babina
Immagini Giovanni Brunetto
Produzione Mesmer e resistenza teatro Laura Betti
Dall’omonima collezione di poesie del poeta Ivano Ferrari, che in gioventù lavorò al macello di Mantova, traendone ispirazione, ribaltando completamente l’idea di “poetico” e mostrando come la pratica poetica possa attraversare immaginari terrificanti come il continuo prodursi di morte violenta. Spiega Babina: “Il mio lavorare su queste poesie viene da un percorso sulla memoria dei campi di sterminio nazisti. In Macello ho ravvisato non solo un’analogia nella produzione meccanica di morte ma, più inquietante, la sensazione che in questi luoghi si mantiene ardente, come brace sotto le ceneri, l’attitudine allo sterminio, che le nostre società sono organismi al cui interno pulsa uno sterminio continuo rivolto al diverso, ora in quanto animale, ma che potrebbe mutare repentinamente il suo oggetto”.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Parte del programma LabOratorio di San Filippo Neri | Febbraio-giugno 2019
Il Quartetto in Sala Mozart. Serate Musicali 2019
Il Quartetto Meccore chiude la rassegna di serate musicali all’Accademia Filarmonica di Bologna. Il talentuoso quartetto polacco già ospite di teatri importanti, come l’Auditorio Nacional de Música di Madrid, la Wigmore Hall di Londra, il Bozar di Bruxelles e il Musikverein di Vienna, eseguirà musiche di Penderecki, Janáček e Smetana.
Il Quartetto in Sala Mozart. Serate Musicali 2019QUARTETTO MECCORE
Wojciech Koprowski, violino
Aleksandra Bryła, violino
Michał Bryła, viola
Tomasz Daroch, violoncello
K. Penderecki - Quartetto n. 3
L. Janáček - Quartetto n. 1
B. Smetana - Quartetto n. 1
Il Quartetto in Sala Mozart. Serate Musicali 2019
Secondo appuntamento delle serate musicali all’Accademia Filarmonica di Bologna. In Accademia per il secondo anno consecutivo, il Quartetto Quiroga presenta in questa occasione un insolito programma, con musiche di Arriaga, Ginastera e Beethoven.
Acclamato da pubblico e critica per la particolare personalità e vastità di repertorio, il Quartetto Quiroga è stato recentemente nominato Quartetto in residence della Reale Collezione di Stradivari del Palazzo Reale di Madrid ed è considerato uno dei quartetti più dinamici della giovane generazione.
Il Quartetto in Sala Mozart. Serate Musicali 2019
QUARTETTO QUIROGA
Aitor Hevia, violino
Cibrán Sierra, violino
Josep Puchades, viola
Helena Poggio, violoncello
J. C. de Arriaga - Quartetto n. 1
A. Ginastera - Quartetto n .1 op. 20
L. van Beethoven - Quaretto in La maggiore op. 18 n. 5
Storia e futuro della comunicazione scritta | UniboCultura Eventi
Ciclo di incontri dedicato alla figura del Griffo che rilancia l'interesse intorno a una figura di tipografo artista, al centro di numerose iniziative del 2018, che oggi diventa il nucleo di una investigazione intorno al mondo della "lettera" intesa come fondamento di civiltà e di cultura visiva.
Sei appuntamenti in programma dal 1 febbraio al 13 marzo 2019 nell'Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna-BUB e all'Auditorium del MAST, che celebrano la più importante e durevole delle invenzioni umane, le lettere del nostro alfabeto, in un viaggio attraverso l’evoluzione della comunicazione scritta, dalla calligrafia ai capolavori della stampa del Cinquecento, fino alla psicologia e al design dei caratteri digitali.
Curatore Paolo Tinti. La forza delle lettere è parte di UniboCultura Eventi.
Un progetto di Griffo la grande festa delle lettere, in collaborazione con il Dipartimento di Filologia classica e Italianistica, la Biblioteca Universitaria di Bologna-BUB e Fondazione MAST, Bologna.
PROGRAMMA INCONTRI1 febbraio 2019 - ore 16.00
Aula Magna Biblioteca Universitaria di Bologna, via Zamboni 35
La forza delle lettere
Stefano Salis
8 febbraio 2019 - ore 16.00
Aula Magna Biblioteca Universitaria di Bologna, via Zamboni 35
La lettera, l’occhio e la mano, il futuro antico della calligrafia
Francesca Biasetton
22 febbraio 2019 - ore 18.00
MAST, Via Speranza 42
Disegnare lettere oggi
Antonio Cavedoni
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria su www.mast.org
1 marzo 2019 - ore 16.00
Aula Magna Biblioteca Universitaria di Bologna, via Zamboni 35
Eredità del Rinascimento: le minuscole nei caratteri tipografici
Riccardo Olocco
8 marzo 2019 - ore 18.00
Aula Magna Biblioteca Universitaria di Bologna, via Zamboni 35
All'insegna dell'àncora: dal carattere alla marca
Neil Harris
13 marzo 2019 - ore 16:00
Aula Magna Biblioteca Universitaria di Bologna, via Zamboni 35
Vestire la letteratura. Psicologia e design dei caratteri
Enrico Tallone
mostra
Nell’ambito della rassegna Ospiti Inattesi, i Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con il Museo di Belle Arti di Gand, espongono presso il Museo Davia Bargellini un dipinto, il Ritratto di Signora in abito bianco e orecchini di perle di William Hogarth (1697-1764).
Per la prima volta in assoluto, Bologna ospita un’opera del celebre artista inglese.
Conosciuto e ammirato per la sua pittura dal realismo narrativo, dai contenuti moralizzanti e satirici, William Hogarth assurse al rango di pittore della Corte inglese solo negli ultimi anni della sua vita. Tradotti a stampa in copiose tirature, i suoi dipinti criticano eventi politici, descrivono e denunciano abitudini sociali e vizi della società inglese del tempo.
Sino a circa la metà del XIX secolo, una sorta di Hogarthomania contrassegnò il grande successo riscosso dall’opera del pittore, per molti versi rivoluzionaria. Rinomato ritrattista, Hogarth si dedicò inizialmente a un pubblico prevalentemente aristocratico, ma dal 1740 circa estendeva il suo interesse verso una clientela appartenente all’emergente ricca borghesia commerciale, per la quale forgiava un nuovo lessico della ritrattistica inglese dell’epoca.
Nella tela qui presentata, realizzata attorno al 1740, Hogarth raffigura la donna in un paesaggio architettonico caratterizzato da un’elegante balaustra classicheggiante. La posa e la resa fisionomica, più intime e naturali rispetto ai ritratti d’apparato dell’aristocrazia del tempo, alludono alla condizione semplice e nel contempo di affluente benessere della giovane signora borghese, abbigliata d’un lussuoso vestito di seta bianca con riflessi argentei. Nell’esecuzione, il tocco delicato e spontaneo, ricco di materia, è caratteristico della sua produzione.
Visite guidatedomenica 10 febbraio h 16.30, venerdì 22 febbraio h 17, venerdì 8 marzo h 17, domenica 31 marzo h 16.30, venerdì 12 aprile h 17, sabato 20 aprile h 17
il 21 febbraio letture, canti e installazioni in tutte le lingue
Giovedì 21 febbraio dalle 16.45 Salaborsa festeggia la Giornata internazionale della lingua madre proclamata dalla Conferenza Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) nel novembre del 1999. Dal 2000 viene celebrata ogni anno per promuovere la diversità linguistica e culturale ed il poliglottismo.
La data intende commemorare il 21 febbraio 1952, giorno in cui alcuni studenti furono colpiti e uccisi dalla polizia a Dacca, la capitale dell'attuale Bangladesh, mentre manifestavano per il riconoscimento della loro lingua, il bengalese, come una delle due lingue nazionali dell'allora Pakistan.
Un primo evento a partire dalle 16.45 in Sala incontri prevede presentazioni e letture di testi poetico-letterari in lingua ungherese, ceca, russa, albanese, spagnola, svizzerotedesca, inglese e italiana. Parteciperanno: Albana Temali, Elisabetta Miliczhy, Graziella Sidoli, Gajane Ballardini, Katerina Grishina e George Grishin, Barbara Herzog.
In collaborazione con Bibliobologna.
Dalle 17, nella Piazza coperta della biblioteca avrà luogo Radici, Vento, Parole - International Mother Language Day 2019 un pomeriggio di canti, costumi, scritti e installazioni ideati e realizzati da insegnanti, studenti e studentesse delle diverse sedi del Cpia Metropolitano di Bologna, dedicato alla promozione della lingua madre, intesa come radice, origine, legame indissolubile e necessario, ricchezza del singolo e della comunità.
SOSTITUISCE VOCI NEL BUIO con Laura Morante | Teatro Duse - Stagione 2018/19
Per sopraggiunti impegni artistici della sig.ra Laura Morante, la commedia ‘Voci nel buio’ in programma dal 22 al 24 marzo 2019 al Teatro Duse di Bologna non andrà in scena. Lo spettacolo è sostituito da ‘La cena delle belve’ in scena nei medesimi giorni e orari.
Gli abbonati a DUSEprosa, DUSE8blu manteranno lo stesso posto e data con il medesimo tagliando. Gli abbonati DUSElibero, DUSEnatale e i possessori dei singoli biglietti potranno contattare la biglietteria per la sostituzione del proprio titolo d’ingresso.
Dal 22 al 24 marzo (venerdì e sabato ore 21, domenica ore 16) al Teatro Duse di Bologna andrà in scena ‘La cena delle belve’, nella versione italiana curata da Vincenzo Cerami. Si tratta del pluripremiato spettacolo francese “Le repas des fauves”, tra i maggiori successi dell’ultime cinque stagioni parigine e incoronato ai premi ‘Molière 2011’ come migliore spettacolo privato, migliore adattamento e messa in scena.
La vicenda ruota attorno alla storia di sette amici che nell’Italia del 1943, durante l’occupazione tedesca, si ritrovano per festeggiare il compleanno del loro ospite. Una serata diversa, per staccare dalle tragedie e paure della guerra e dalle sue privazioni. Quella stessa sera però, ai piedi della palazzina, vengono uccisi due ufficiali tedeschi e per rappresaglia la Gestapo decide di prendere due ostaggi per ogni appartamento. Il comandante tedesco dell’operazione, però, riconosce nel proprietario dell’appartamento dove si trovano i sette amici, il libraio dal quale spesso compra delle opere. Per mantenere un singolare rapporto di cortesia, l’ufficiale avverte che passerà a prendere gli ostaggi al momento del dessert, lasciando loro la scelta dei due ostaggi. Così comincia ‘La cena delle belve’.
mostra dedicata a una delle fotografe più importanti del Novecento
La prima italiana della retrospettiva dedicata ad una delle fotografe più importanti del Novecento, a Palazzo Pallavicini, dal 14 marzo al 9 giugno 2019.
La mostra “Surrealist Lee Miller”, organizzata da Palazzo Pallavicini e curata da ONO arte contemporanea, si compone di 101 fotografie che ripercorrono l’intera carriera artistica della fotografa, attraverso quelli che sono i suoi scatti più famosi e iconici, compresa la sessione realizzata negli appartamenti di Hitler, raramente esposte anche a livello internazionale e mai diffuse a mezzo stampa per l’uso improprio fattone negli anni da gruppi neonazisti.
Lanciata da Condé Nast sulla copertina di Vogue nel 1927, Lee Miller diventa una delle modelle più apprezzate e richieste dalle riviste di moda, ritratta da fotografi come Edward Steichen, George Hoyningen-Huene o Arnold Genthe. Innumerevoli i servizi fotografici di cui è stata protagonista, fino a quando non decide di passare dall’altra parte dell’obiettivo.
Profondamente colpita dalle immagini del fotografo e artista Man Ray, ne diventa modella e musa ispiratrice e instaura con lui un duraturo sodalizio artistico e professionale che li porterà a sviluppare la tecnica della solarizzazione. Amica di Picasso, Ernst, Cocteau, Mirò e di tutta la cerchia dei surrealisti, Miller apre a Parigi il suo primo studio affermandosi come ritrattista e fotografa di moda, anche se il nucleo più importante di opere in questo periodo è certamente rappresentato dalle immagini surrealiste: le celebri Nude bent forward, Condom e Tanja Ramm under a bell jar, opere presenti in mostra, accanto ad altri scatti che mostrano appieno come il percorso artistico di Lee Miller sia stato, non solo autonomo, ma tecnicamente maturo e concettualmente sofisticato.
Nel 1932 torna a New York per aprire un nuovo studio fotografico, ma due anni dopo si trasferisce al Cairo con il marito, l’uomo d'affari egiziano Aziz Eloui Bey. I lunghi viaggi nel deserto dove fotografa villaggi e rovine, l’avvicinano alla fotografia di reportage, un genere che porta avanti anche negli anni successivi quando viaggia nel sud e nell’est Europa con l’artista surrealista Roland Penrose (poi suo secondo marito). Nel 1939 si trasferisce a Londra e inizia a lavorare come fotografa freelance per Vogue. Nel 1944 è corrispondente accreditata al seguito delle truppe americane e collaboratrice del fotografo David E. Scherman per le riviste “Life” e “Time”. Fu lei l’unica fotografa donna a seguire gli alleati durante il D-Day e a documentare le attività al fronte e durante la liberazione. Alla scoperta degli appartamenti di Hitler a Monaco di Baviera scatta quella che probabilmente è la sua fotografia più celebre: l’autoritratto nella vasca da bagno del Führer.
Dopo la guerra Lee Miller ha continuato a collaborare con Vogue per altri due anni, ritirandosi poi lentamente dalla scena artistica. Fondamentale il suo apporto alle biografie scritte da Penrose su Picasso, Mirò, Man Ray e Tapies.
Orari:
da giovedì a domenica 11-20 (ore 19 ultimo ingresso)
Chiuso il lunedì, martedì e mercoledì
Aperture straordinarie:
22 e 25 aprile 11-20 (ore 19 ultimo ingresso)
1 maggio 11-20 (ore 19 ultimo ingresso)
2 giugno 11-20 (ore 19 ultimo ingresso)
Info biglietti d’ingresso
Biglietto intero € 14. Per gli abbonati Card Musei Metropolitani biglietto ridotto € 9
Il lato oscuro di Istanbul negli scatti di Coşkun Aşar | incontro e presentazione
Blackout Ha due significati diversi. Prima di tutto, spegnere le luci è una forma passiva di difesa, usata anche per proteggersi dal nemico, durante i periodi di guerra. Blackout crea un isolamento in questo senso tra la luce interiore e l'oscurità esteriore. Il secondo significato è quello relativo al blackout individuale, l'avere un'altra dimensione della coscienza. Il non ricordare. Questa è la parte più collegata a me, è questo è il mio blackout in un certo senso.” Così Coşkun Aşar racconta del suo libro, BLACKOUT.
Blackout è un romanzo visivo sul lato oscuro di Istanbul. Un libro nato da un lunghissimo lavoro che racconta tante piccole storie che popolano, vivono e accadono nel lato oscuro di Istanbul. Ci sono quattro livelli in Blackout. Quattro livelli legati ai luoghi della città in cui l’autore ha vissuto e alle storie che ha vissuto e che lo hanno coinvolto direttamente, nel corso degli ultimi vent’anni. Il livello in cui ci addentreremo è quello che si sviluppa a Tarlabaşı, quartiere di marginalità al centro della città, ancora oggi nell’immaginario collettivo sinonimo di illegalità e impoverimento ma che è anche luogo di mescolanza, integrazione, solidarietà. Un quartiere di importante riferimento per la comunità transgender di Istanbul, che negli ultimi anni sta subendo sempre maggiori pressioni e ripercussioni e che ampiamente ritratta negli scatti di Coşkun.
Attraverso i racconti diretti di queste storie da parte dell’autore, e accompagnat* da Alberto Tetta, giornalista e producer per Rai Istanbul e Vik Virtu del MIT, Movimento Identità Trans, cercheremo di addentrarci nel lato oscuro di Istanbul e delle tante vite transgender che nonostante tutto la popolano e la illuminano.
mostra a Palazzo dei Diamanti – Ferrara
Dal 16 febbraio, Palazzo dei Diamanti a Ferrara apre le sue porte a Giovanni Boldini, il pittore ferrarese che ha dato vita ad una formula ritrattistica chic e “alla moda” con la quale ha immortalato i protagonisti e le celebrities di un’epoca mitica.
La mostra indaga, per la prima volta, il lungo e fecondo rapporto tra Boldini e il sistema dell’alta moda parigina e il riverbero che questo ebbe sulla sua opera di ritrattista oltre che su quella di pittori come Degas, Sargent, Whistler e Paul Helleu.
Ordinata in sezioni tematiche, ciascuna patrocinata da letterati che hanno cantato la grandezza della moda come forma d’arte, da Baudelaire a Wilde, da Proust a D’Annunzio, la rassegna propone un percorso avvincente tra dipinti, meravigliosi abiti d’epoca e preziosi oggetti dalla valenza iconica che racconteranno i rapporti tra arte, moda e letteratura nella Belle Époque e immergeranno il visitatore nelle atmosfere raffinate e luccicanti della metropoli francese, in tutto il suo elegante edonismo.
Mostra a cura di Barbara Guidi con la collaborazione di Virginia Hill. Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.
Orari:
aperto tutti i giorni 9.00 – 19.00
Aperto anche Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)
Aperture serali straordinarie:
8 marzo, 21 aprile, 31 maggio, 1 e 2 giugno fino alle 22.30
18 maggio fino a mezzanotte
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)
Biglietto ridotto con Card Musei Metropolitani
Il Quartetto in Sala Mozart. Serate Musicali 2019
Il cartellone 2019 delle serate musicali in Sala Mozart all’Accademia Filarmonica di Bologna si apre con una specialissima eccezione: il Quintetto Bartholdy. Grazie al loro lavoro, i cinque eccellenti musicisti tedeschi che costituituiscono il quintetto stanno contribuendo a far apprezzare in tutta Europa le opere espressamente scritte per questa particolare formazione strumentale. In programma brani di Zemlinsky, Mendelssohn-Bartholdy e Bruckner.
Il Quartetto in Sala Mozart. Serate Musicali 2019
QUINTETTO BARTHOLDY
Anke Dill e Ulf Schneider, violini
Barbara Westphal e Volker Jacobsen, viole
Gustav Rivinius, violoncello
A. Zemlinsky – Due movimenti per quintetto
F. M. Bartholdy – Quintetto in La maggiore op. 18
J. A. Bruckner – Quintetto in Fa maggiore
Il Sabato all’Accademia 2019 | Concerti pomeridiani in Sala Mozart
Il calendario dei concerti del sabato pomeriggio all'Accademia Filarmonica di Bologna prosegue con Francesco Senese e André Gallo che presentano un progetto dedicato alle musiche popolari del Nord Europa dal titolo “Da genti e paesi lontani...”. Musiche di Sibelius, Prokof’ev, Vaughan-Williams, Smetana e Grieg.
Il Sabato all’Accademia – Edizione 2019FRANCESCO SENESE violino
ANDRÉ GALLO pianoforte
“Da genti e paesi lontani...”
J. Sibelius, Sonata in Fa maggiore JS 178
S. Prokof'ev, 5 Mélodies op. 35
R. Vaughan-Williams, 6 Studies in the English Style
B. Smetana, From my Homeland
E. Grieg, Sonata n. 2 op. 13
Il Sabato all’Accademia 2019 | Concerti pomeridiani
Ad aprile il programma del sabato pomeriggio all'Accademia Filarmonica di Bologna prevede un concerto d’organo nella Sala Rossini, al secondo piano di Palazzo Carrati.
Protagonista è il prezioso Organo Traeri, costruito nel 1673 e donato all’Accademia dal suo fondatore, Vincenzo Maria Carrati e a suonarlo sarà István Bátori, organista titolare nella Chiesa della SS. Trinità e secondo organista nella Basilica di Santo Stefano a Bologna, che esegue musiche dei compositori accademici Degli Antonii, Corelli, Cirri, Martini e Mozart.
Il Sabato all’Accademia – Edizione 2019Esecuzioni ore 16.30 | ore 17.30
ISTVÁN BÁTORI
organo Traeri
P. Degli Antonii, Sonate e versetti per tutti li tuoni, [...] per l’Organo [...] (Bologna, fratelli Silvani, 1712)
A. Corelli, Sonata V dalla Sonata n. 11 op. I
I. Cirri, Sonata V
G. B. Martini, Sonata II per l’Organo
W. A. Mozart, Marcia in Do maggiore K 408/1