La Cappella Musicale dei Servi eseguirà lo Stabat Mater di G.B.Pergolesi. Il concerto è inserito nel programma delle Celebrazioni Rossiniane 2018 promosso dal Conservatorio G. B. Martini di Bologna.
Suonano gli Strumentisti dei Servi, all’organo Roberto Cavrini, sono solisti Eva Macaggi e Daniela Pini. Concerta e dirige il Maestro Lorenzo Bizzarri.
Per info: 339 5464514
di Ingmar Bergman [Svezia/1957, 91'], copia digitale restaurata, lingua originale, sott. italiano
L’anziano e illustre professor Isak Borg viene insignito di un prestigioso riconoscimento accademico e dovrà recarsi a Lund per ritirarlo. La festosa giornata inizia però con un incubo: Borg sogna di trovarsi da solo in una città sconosciuta, con orologi privi di lancette, un uomo che cade a terra afflosciandosi su se stesso, un carro funebre che sbatte contro un lampione e un cadavere col volto identico al suo. Al risveglio, dopo aver chiesto la colazione alla governante, decide di non affrontare il viaggio in aereo bensì in automobile: lo accompagnerà la nuora Marianne…
Introduce: IVAN CIPRESSI [Libreria di Cinema Teatro Musica]
ingresso: €5,50 - Soci Coop e AssoDoc €4,50
percorsi artistici di inclusione scolastica
Sensoltre Sei Tu è un percorso riservato alle scuole d’inclusione sociale e culturale che prende ispirazione dalla mostra “Sensoltre” (Bari 2013), tra quadri tattili formati da materiale vario assemblato per essere toccati e brani musicali, alcuni appositamente composti, da ascoltare al buio, con l’ausilio di tecnologie avanzate in grado di coinvolgere più sensi nella lettura della composizione ad arte, meglio definita “Pittoscultura”. Informatici Senza Frontiere Onlus, da sempre impegnata in attività di promozione di inclusione tecnologica, nel caso specifico riferito al settore della disabilità attraverso l’arte, la musica e la tecnologia, è stata selezionata da Enel Cuore Onlus per realizzare in tre città italiane (Bari, Bologna e Milano), laboratori di creatività inclusiva, sul modello della mostra “Sensoltre”, che si completeranno con delle mini mostre cittadine e la presentazione al prossimo Festival di Informatica, che si terrà a Rovereto nell’ottobre del 2018, dei tre lavori tattili realizzati.
Il progetto prende avvio nella città di Bari e prosegue oggi nella città di Bologna. grazie all’interesse e al patrocinio del Comune di Bologna, il Quartiere Navile, la scuola media secondaria Salvo D’Acquisto (IC Lame), l’Istituto Cavazza e la Biblioteca Casa di Khaoula degni di menzione speciale per la disponibilità a collaborare alla realizzazione di un progetto formativo, culturale con valenze valoriali finali di pregiata sensibilità. Alcuni studenti della scuola media, hanno partecipato alla realizzazione di un quadro tattile con parti semilavorate e con l’uso della stampante 3d. Le attività laboratoriali si sono svolte in classe con seminari ed esercizi sensoriali con i volontari ISF onlus Puglia, l’artista Giovanni Pedote e la partecipazione di una socia dell’Istituto Cavazza. L’installazione artistica è completata da ISF con la realizzazione di una traccia audio contenente voce e musica inedita realizzata da Francesca Ferri, del Conservatorio N. Piccinni di Bari.
L’installazione multisensoriale sarà in mostra dal 12 al 14 aprile in due eventi distinti: • il giorno 12 aprile presso la scuola Salvo D’Acquisto e riservato a studenti, docenti, personale e genitori • i giorni 13 e 14 aprile presso la Biblioteca Casa di Khaoula: aperto al pubblico Il lavoro realizzato viaggerà per l’Italia e sarà presentato a Rovereto durante il festival dell’Informatica sociale, insieme con i due quadri creati dagli studenti delle altre città partecipanti (Bari e Milano). Al termine della mostra itinerante i quadri saranno donati ai rispettivi Comuni e saranno successivamente installati permanentemente in luoghi designati dalle Amministrazioni e resteranno, a disposizione di tutta la cittadinanza, come storia da raccontare, nella speranza che susciti riflessioni ed emozioni favorite dall’ascolto dei brani musicali che s’intrecciano armoniosamente alla voce narrante.
(Upp i det blå, Svezia/2017) di Petter Lensstrand (82')
È arrivata l'estate e la piccola Pottan dovrebbe iniziare il campo estivo, se non fosse che i genitori troppo indaffarati la lasciano per errore di fronte a un centro per il riciclo dei rifiuti. Passerà una vacanza senz'altro originale in compagnia di due strani personaggi che nascondono un segreto: stanno costruendo un razzo per andare nello spazio... Attori e pupazzi alla Muppet Show si mescolano in un divertente film premiato dall'ECFA (European Children's Film Association) all'ultima Berlinale.
(La Passion de Jeanne d'Arc, Francia/1926-28) di Carl Th. Dreyer (97')
La vicenda guerriera della pulzella d'Orléans diventa la storia d'una ragazza oppressa e sola con le sue voci. Tutto nel più crudele dei giorni, quello del processo e del rogo. "‘Ma bruciarla, perché? Cosparsa di lacrime, lambita dalle fiamme, rapata a zero, sporca come una bambina, anche così smette un momento di piangere per seguire con lo sguardo dei colombi che si posano sulla cupola della chiesa. Poi, muore' (Luis Buñuel, 1928. Chi può dire meglio?). Ma è questo il finale del film? Non è forse la lacrima che fa traboccare la rivolta? Dreyer potrebbe dire: Jeanne c'est moi" (Michele Canosa).
Introduce Gian Luca Farinelli
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
Copia proveniente dal Danish Film Institute
Prima della proiezione, specialty coffee e pasticceria del Forno Brisa per tutti gli spettatori.
In collaborazione con Forno Brisa e FICE Emilia-Romagna
(Foxtrot, Israele-Germania-Francia/2017) di Samuel Maoz (113')
"Foxtrot è la danza di un uomo con il suo destino. È una parabola filosofica che analizza il concetto misterioso di fato attraverso la storia di un padre e di un figlio. Volevo raccontare una storia che potesse essere rappresentativa della crudele realtà in cui noi viviamo". Dopo Lebanon, l'israeliano Samuel Maoz torna a riflettere sul trauma della morte con questo dramma strutturato come una tragedia greca che ruota attorno a una famiglia che perde il figlio durante il servizio militare. "Foxtrot è così straziante perché non si accontenta di essere la storia di una perdita: offre un contesto alla morte e ne evidenzia la futilità" (Variety). Gran premio della giuria a Venezia.
(The Florida Project, USA/2017) di Sean Baker (115')
Forse non è una sorpresa scoprire ai margini della Florida un mondo di poveracci e reietti alle prese con motel-formicaio e stanze striminzite. Eppure che la sacca di povertà nasca in modo parassitario proprio a fianco di Disneyworld lascia stupefatti. Seguendo l'onestà flagrante del ‘bambini al cinema', Sean Baker segue le scorribande di tre ragazzini da zero in condotta (ma a scuola neanche ci vanno) e le contraddizioni tra la vita grama del quotidiano e l'immaginario caramelloso che scorre intorno. Imperdibile Willem Dafoe, candidato all'Oscar come miglior attore non protagonista.
(Voyage en Arménie, Francia/2005) di Robert Guédiguian (125')
Barsam è malato. Quando capisce che la vita che gli resta è breve, decide di tornare alla sua terra natale, in Armenia. Prima di partire lascia una serie di indizi per Anna (Ariane Ascaride), l’amata figlia, perché possa ritrovarlo. La sparizione del padre obbliga quindi la donna a mettersi in viaggio. Guédiguian sceglie la forma del viaggio iniziatico per affrontare un tema personale, quello delle sue origini armene
(Petit paysan, Francia/2017) di Hubert Charuel (90')
Un'epidemia vaccina mette a rischio l'azienda di un giovane allevatore che si spingerà sino ai limiti estremi della legalità pur di salvare i suoi amati animali e il suo lavoro. L'opera prima di Charuel è "un solenne spaccato di vita rurale che gioca intrigantemente con le convenzioni del thriller" (Variety): sul racconto del quotidiano di un uomo che consacra la sua vita alla campagna si innesta infatti il dramma della solitudine, dell'ossessione e della vergogna. Presentato alla Sémaine della critique di Cannes, campione d'incassi e vincitore di tre César in patria, esce in Italia patrocinato da Slow Food.
(Francia/2017) di Léonor Serraille (97')
Originale elogio dell'instabilità, dipinge con delicato realismo un ritratto femminile tragicomico, dinamico e solare. Cosa vuol dire diventare una giovane donna? Tornata a Parigi dopo un lungo soggiorno in Messico, la trentenne Paula, eccessiva e un po' borderline, si ritrova senza fidanzato, senza soldi e senza casa. Accompagnata da un gatto, tra mille incontri, lavori precari e guai a non finire, si reinventa una nuova vita. Armata solo di una debordante emotività. Camera d'Or per la migliore opera prima a Cannes 2017. In collaborazione con Parthénos
(Procès de Jeanne d'Arc, Francia/1962) di Robert Bresson (65')
Realizzato a partire dagli atti del processo, il film propone lo scontro tra la verità soggettiva e la verità dellaChiesa. Se la Giovanna d'Arco di Dreyer costituiva un radicale rifiuto del mondo, questa di Bresson è il rifiuto delle istituzioni quando minacciano la coscienza religiosa e morale. Rigorosissimo, senza concessioni, quasi una cronaca priva di passione. "Sia Dreyer che Bresson si servono dello stile trascendentale, ma mentre il primo carica pesantemente questo stile con suggestioni mutuate dall'espressionismo e dal Kammerspiel, il secondo lo utilizza in modo esclusivo" (Paul Schrader). Copia proveniente da Cinémathèque Royale de Belgique
(Francia/2016) di Robert Guédiguian (90')
A distanza di dieci anni da Le voyage en Arménie, Guédiguian torna a interrogare le sue origini con un film che indaga il primo genocidio del XX secolo perpetuato ai danni del popolo armeno. La storia inizia a Berlino nel 1920 per terminare settant'anni più tardi tra Marsiglia, il Libano e l'Armenia. Evitando di raccontare direttamente il conflitto, e lavorando su una lunga traiettoria temporale, il regista si concentra sulle ripercussioni del silenzio attorno al genocidio. E dietro l'affresco storico, emergono le questioni più importanti: giustizia e perdono.
(Italia/2017) di Elisabetta Lodoli (52')
La violenza sulle donne racconta da tre uomini che hanno avuto comportamenti violenti contro le proprie mogli o compagne ma che hanno intrapreso un percorso di cambiamento chiedendo aiuto al centro Liberiamoci dalla Violenza dell'Ausl di Modena. Una riflessione sull'educazione sentimentale, sugli stereotipi e le gabbie culturali, sulla differenza uomo-donna. Il percorso dei protagonisti è costruito sulle parole raccolte nelle interviste condotte nell'arco di due anni.
Incontro con Elisabetta Lodoli, Andrea Santonastaso (attore), Daniele Furlati (autore delle musiche del film), Federica Iacobelli (sceneggiatrice), Giulia Sudano e Annamaria Tagliavini (Associazione Orlando)
presentazione del volume a cura di Migreurop
Intervengono
Filippo Furri, Migreurop - Selenia Marabello, Università di Bologna
Davide Papotti, Università di Parma - Fulvio Pezzarossa, Università di Bologna
contestualmente: inaugurazione mostra fotografica ITINÉRAIRES INTÉRIEURS. Le abitazioni dei migranti nei campi di Francia e Grecia. Fotografie e testimonianze di Bruno Fert
Seconda Edizione
Dopo il successo dello scorso anno, riparte la nuova stagione del Marconi Music Festival, la rassegna musicale dell’Aeroporto di Bologna con la direzione artistica di Emilia Romagna Festival, nata per valorizzare un luogo importante del territorio cittadino come lo scalo bolognese.
Da aprile a dicembre 2018, cinque appuntamenti gratuiti nell’insolita cornice della Marconi Business Lounge, situata al primo piano del Terminal Passeggeri dell’Aeroporto G. Marconi di Bologna. Un cartellone variegato con una programmazione accurata che spazia dalla musica classica fino a quella contemporanea, con incursioni nel jazz e nella musica d’intrattenimento, e che affianca ai più grandi artisti di oggi giovani importanti promesse del concertismo internazionale.
Un’iniziativa virtuosa che promuove la musica di qualità per tutti: non solo i passeggeri dell’aeroporto potranno assistere ai cinque appuntamenti, ma anche coloro che non sono in partenza potranno partecipare al concerto prescelto, prenotando il proprio posto via mail (ufficiostampa@bologna-airport.it) o via telefono (0542 25747, dal lunedì al venerdì).
A inaugurare la seconda stagione di concerti del Marconi Music Festival, venerdì 6 aprile (ore 12), sarà l’istrionico Stefano Belisari, in arte Elio (senza le Storie Tese), accompagnato da I Fiati Associati, composti per questa occasione da Massimo Mercelli al flauto, Luca Vignali all’oboe, Ettore Biagi al clarinetto, Davide Maia al fagotto e Paolo Faggi al corno. In programma alcuni tra i più celebri brani dell’Opera da tre soldi di Kurt Weill con i testi di Bertolt Brecht nello stile unico dell’istrionico, imprevedibile, vulcanico, irriverente “ragazzo terribile” della musica italiana.
Il calendario prosegue lunedì 4 giugno (ore 18) con Danilo Rea, uno dei più apprezzati pianisti in ambito jazz (e non solo), che propone il suo tributo alla carriera di un grande della musica italiana, Fabrizio De André. Il suo personale omaggio al Faber presenta un concerto per pianoforte solo, durante il quale sono proposte le canzoni che hanno segnato - insieme al loro autore - la storia e la cultura degli ultimi decenni: da ''Bocca di Rosa'' a ''Caro Amore'', dal trattamento free jazz di ''Girotondo'' fino alla malinconia de ''La Canzone di Marinella''. Una lunga e emozionante scaletta che ripercorre il percorso artistico di Faber.
Giovedì 26 luglio (ore 18) il testimone passa ai giovani talenti del Milton String Quartet, ensemble con sede a Montreal (Quebec), vincitore del prestigioso Fischoff National Chamber Music Competition Grand Prize 2017, il più importante concorso statunitense per la musica da camera. In programma il Divertimento in si bemolle maggiore K. 137 di Mozart, composizione legata al gusto settecentesco di far musica insieme che assorbe e assimila anche elementi della scuola barocca e della sinfonia d'opera italiana; e il Terzo Quartetto in fa maggiore op. 73 di Dmitrij Šostakovič, composto subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, un ampio lavoro che fa emergere la grande abilità di Šostakovič in ambito cameristico. Il brano è dedicato ai membri del Quartetto Beethoven che lo eseguirono a Mosca il 16 dicembre 1946, nel 176° anniversario della nascita del maestro di Bonn.
Sarà invece un viaggio nella grande stagione della musica spagnola del ‘900 con i suoi ritmi e colori nelle opere di De Falla, Garcia Lorca, con una incursione nel flamenco di Manolo Sanlucar, quello proposto venerdì 7 settembre (ore 18) dal duo formato da Roberto Porroni uno dei più noti esponenti del concertismo chitarristico e Francesca Bonaita giovane ma già affermata violinista. Il percorso prevede oltre ai cubani “spagnoli” Joaquin Nin e Ernesto Lecuona, una vera rarità che sarà eseguita in chiusura di concerto: “Aranjuez ma pensée”, stupendo Adagio dal Concierto de Aranjuez nella versione cameristica realizzata dallo stesso compositore Joaquin Rodrigo, per un momento musicale di grande emozione.
La seconda stagione concertistica del Marconi Music Festival si chiude a dicembre con una vera eccellenza del panorama musicale internazionale: il grande pianista Ramin Bahrami, tra i più interessanti interpreti bachiani viventi al mondo. La sua ricerca interpretativa è attualmente rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Per questo concerto, il pianista iraniano proporrà un repertorio che alternerà ai capolavori di Bach, i brani di uno dei maestri indiscussi del minimalismo, Michael Nyman.
Per tutti i concerti, ingresso gratuito fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria a: ufficiostampa@bologna-airport.it
oppure
telefono: 0542 25747 (dal lunedì al venerdì) Emilia Romagna Festival
mostra | opening 19 aprile h 17
Giancarlo Fabbi, modenese di nascita, inizia sin da giovane a utilizzare la fotografia da autodidatta, all’inizio per passione e poi sempre più per necessità, facendone una vera e propria ragione di vita.
A partire dal 2014 il suo obiettivo si è concentrato su pochi e semplici oggetti appartenuti a Giorgio Morandi, un pennello, un bulino e un tubetto di colore, da lui opportunamente composti a formare le sue personali nature morte.
La sua indagine fotografica, che in questa serie viene condotta eccezionalmente a colori, contrariamente agli altri suoi progetti tutti rigorosamente in bianco e nero, per i quali si avvale sempre dell’utilizzo dell’analogico e della luce naturale “per dare realtà a quello che si fa”, come lui stesso dichiara.
La serie di dieci fotografie, presentata a Casa Morandi con la curatela di Massimo Recalcati, vuole incoraggiare una meta-riflessione su alcuni aspetti fondamentali della pittura di Morandi: composizione e ricomposizione geometrica, insistenza su pochi temi, silenzio, solitudine, assenza di retorica e di qualsiasi narrazione.
Orari di apertura:
dal 20 aprile al 31 maggio
venerdì e sabato h 14-16; domenica h 11-13
dal 1° giugno al 1° luglio
venerdì e sabato h 17-19; domenica h 11-13
incontri
In occasione della mostra RITRATTI DI FAMIGLIA. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l’Italia e l’Europa in corso al Museo Civico Archeologico fino al 19 agosto 2018, il museo propone un calendario di incontri insoliti che permettono di guardare all’archeologia da un diverso punto di vista.
Accanto ad un’archeologa del museo, saranno ospiti esperti e sapienti a dare voce agli oggetti esposti, traendo da loro spunto per raccontare il loro legame con la città, spaziare in altri campi del sapere, narrare storie e vicende che si intrecciano con quelle del museo.
16 incontri a due voci della durata di 45 minuti, dall’11 aprile al 1 agosto, tutti i mercoledì non festivi alle ore 18.
In aggiunta al ricco programma di visite, sono previsti due incontri in musica con il Coro Athena (sabato 26 maggio alle ore 18 e giovedì 21 giugno alle ore 21).
Programma degli incontri11 aprile > Roberto Grandi: Ritratti di Famiglia tra rappresentazione e creazione della realtà
18 aprile > Paolo Capponcelli: Il progetto di allestimento della Mostra
2 maggio > Roberto Martorelli: Alla riconoscenza dei Decj Cisalpini - Filippo Schiassi e Pelagio Palagi
9 maggio > Francesca Bruni: Il passaggio di Napoleone a Bologna
16 maggio > Federico Fanti: L'"invenzione" della preistoria tra geologia e archeologia: Giuseppe Scarabelli e Giovanni Capellini
23 maggio > Cristiana Morigi Govi: Il Museo civico (1881): dal progetto alla vita di un'istituzione
30 maggio > Roberto Balzani: Oggetti mobili e società immobile nel Settecento inquieto del conte Marsili
6 giugno > Giovan Battista Vai: Ulisse Aldrovandi: classificare il mondo
13 giugno > Giuseppe Sassatelli: Dal Conte al Professore: l’archeologia ottocentesca e la scoperta della Bologna etrusca
20 giugno > Pierangelo Bellettini: Luigi Frati e i tre bisogni principali della città di Bologna nel 1859
27 giugno > Giacomo Nerozzi: Una biblioteca per la città e per l'Università: da Marsili al ventunesimo secolo
4 luglio > Enrico Tabellini: "In perpetuo, senza minima diminuzione". Padre Martini, Benedetto XIV e le collezioni musicali di Bologna
11 luglio > Massimo Medica: Pelagio Palagi e il Medioevo
18 luglio > Maura Grandi: Antonio Zannoni e l'identità ritrovata di Bologna. Ristrutturazioni urbane post unitarie e riscoperta dell'antico
25 luglio > Anna Manfron: Ritratti di famiglia e scaffali di libri e di carte
1 agosto > Otello Sangiorgi: "Quando un popolo si desta": Storia patria e patriottismo a Bologna
Ingresso biglietto museo ridotto (€ 3,00) + € 4,00 per la visita guidata fino a esaurimento posti
Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata (ingresso museo gratuito)il nuovo fenomeno mondiale del crossover tra classica e pop | Il Celebrazioni – Stagione 2018/19
Classe 1991, Peter Bence è un giovane pianista, compositore e produttore ungherese. Bambino prodigio, comincia a suonare pianoforte a due anni, a sette viene ammesso alla prestigiosa accademia Franz Liszt e firma la sua prima composizione influenzato da Mozart e Chopin, mentre solo quattro anni dopo pubblica già il suo primo solo di pianoforte di sue composizioni. Nel 2004 vince il terzo premio al Gyorgy Ferenczy International Piano Contest e nel 2008 pubblica il suo secondo album, "Nightfall". Ispirandosi al grande John Williams, si trasferisce a Boston per studiare composizione in ambito cinematografico al Berklee College of Music, il più importante istituto universitario privato dedicato alla musica contemporanea, e contemporaneamente, nel 2015, inizia a farsi conoscere in tutto il mondo attraverso dei video pubblicati in rete di suoi arrangiamenti di celebri hit: dapprima "Bad" di Michael Jackson, divenuto virale in pochi giorni, poi "Cheap Thrills" di Sia, "Don't stop me now" dei Queen, "Cry me a river" di Justin Timberlake e moltissime altre, raccogliendo oltre 250 milioni di visualizzazioni sui suoi canali ufficiali Facebook e YouTube. Ha collezionato diversi premi e primati, tra i quali il Guinness World Record per il "Most Piano Key Hits in One Minute", dal gennaio del 2012 fino a giugno 2017. Nell'ultimo anno si è esibito in 20 paesi di 4 continenti e ha partecipato tra l'altro ai BBC's Proms a Hyde Park a Londra, dove si è esibito davanti a 50.000 spettatori.
Il punto di forza di Peter Bence? Abbattere le barriere tra la musica classica e quella pop, grazie ad uno stile espressivo e moderno portando il pianoforte ad un nuovo livello tanto da ispirare le giovani generazioni di musicisti e amanti della musica di tutto il mondo.
Perché mi stai guardando?
Angelo Duro presenta il suo one man show Perché mi stai guardando? con il quale farà ridere e riflettere. Il comico racconta sul palcoscenico la storia di come, da "bravo bambino" quale era, ha reagito agli ostacoli e alle ingiustizie della vita scegliendo di diventare "cattivo". In 75 minuti tutti d'un fiato, da solo sul palco con un microfono a filo, come nella migliore tradizione degli standupper americani, analizza a modo suo la realtà di ieri e di oggi, l'uomo e la donna, gli animali e la natura, il presente ed il futuro ed infine i tanti e troppi stereotipi che ci condizionano inconsapevolmente.
Angelo Duro è conosciuto ai più per la notorietà che ha ottenuto nel programma televisivo "Le Iene" su Italia 1, dove con "Nuccio-Vip" prima, e con "il Rissoso" e "I sogni di Angelo" poi, è riuscito ad ottenere i picchi di audience in ogni puntata. In seguito, si è affacciato anche al cinema, nel film "Tiramisù" con Fabio De Luigi. Angelo è divenuto in pochi anni una delle più influenti personalità sui social network, dove un esercito di oltre 1 milione e 600 mila followers lo segue con simpatia ed affetto, ai quali si aggiungono i quasi 100 mila su Instagram. I suoi video su facebook raggiungono milioni di persone e contano milioni di visualizzazioni e centinaia di migliaia sono i commenti ed i like.
Eventi e laboratori per adulti e bambini
Palazzo Albergati, in occasione della mostra Giappone. Storie d'amore e guerra, propone un programma ricco di eventi per far scoprire al pubblico la raffinata e affascinante tradizione giapponese.
La quota di partecipazione è comprensiva di attività, biglietto d’ingresso, audioguida e prevendita (esclusi costi di agenzia) ed è acquistabile esclusivamente su http://www.ticket.it/prodotti.php?categoria=37
Programma
Cerimonia del tè: tra forma e vuoto
dimostrazione per adulti condotta da Yoko Shimada
domenica 8 aprile 2018 > adulti > ore 12, 14.30 e 16.30
Origami: comunicare la forma degli dei
laboratorio condotto da Noriko Tayama
sabato 21 aprile 2018 > bambini dai 5 ai 12 anni > ore 15; adulti > ore 16
Shodō: la via della scrittura
laboratorio condotto da Hiroko (Kōyō) Saito
domenica 29 aprile 2018 > adulti > ore 16 e 17.30
Kamishibai: storie e immagini dal Giappone
laboratorio a cura di Manekineko
sabato 5 maggio 2018 > bambini dai 5 ani 12 anni > ore 15.30 e 17
Ikebana, alla ricerca dell’armonia della Natura
dimostrazione e laboratorio con Yamaguchi Sachiko (scuola Sensyu)
sabato 12 maggio 2018 > adulti > ore 16 e 17.30
Il Kimono: indossare un’opera d’arte
dimostrazione di vestizione di kimono con la maestra Yamaguchi Sachiko
domenica 13 maggio 2018 > adulti > ore 14.30 e 16
La potenza del gesto immediato: Sumi-e
laboratorio condotto da Tatsunori Kano
sabato 26 maggio 2018 > famiglie (coppia genitore-figlio dai 5 ai 12 anni) > ore 16
L’arte di annodare: i Furoshiki
laboratorio condotto da Nozomi Shimizu
sabato 10 giugno 2018 > adulti > ore 15 e 17