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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 29 min 57 sec fa

Sabato italiano

Mar, 10/04/2016 - 11:21

un film di Luciano Manuzzi| nell’ambito delle iniziative dedicate a Pier Vittorio Tondelli

L’unico tentativo cinematografico di Tondelli andato in porto, sia pure dopo la morte: il film Sabato italiano, co-sceneggiato con il regista Luciano Manuzzi, che prende linfa dalle atmosfere raccontate nel romanzo “Rimini” e si concentra in particolare sulle famigerate “stragi del sabato sera”, attraverso tre storie intrecciate nella gaudente Romagna notturna.

Siamo infatti a Rimini, in estate. Marina viene ingaggiata da dei ragazzini per uno strip e viene inseguita dalle loro madri. Contemporaneamente Danielle, che è giunta da Parigi per incontrarsi con Roberto, si consola dell’interesse del suo uomo per il poker seducendo Ricky. Nicola è arrivato da Latina con l’amico Enzo per cercare Linda che l’ha lasciato. Un ritratto lucido e inquietante del popolo notturno e di una generazione senza futuro.

Scrive Tondelli su questo progetto: “In sostanza immaginavo che una atmosfera da fine del mondo attanagliasse la Babilonia estiva delle vacanze (…) E quindi il racconto dell’insensatezza, della futilità, della frivolezza, della stupidità, ma anche dell’emozione, dei momenti eccitanti di vita, degli incontri del sesso balneare, tutto ci sembrava molto più forte se visto sotto questa specie di campana di vetro di un reale pericolo nucleare di cui nessuno però sembrava o voleva accorgersi. Questo progetto, anche per incoerenze interne, è stato abbandonato e sostituito, pur restando come atmosfera generale”.

Biglietti da camere separate

Mar, 10/04/2016 - 11:15

uno sguardo di Andrea Adriatico su Pier Vittorio Tondell

Un romanzo intimo che racchiude il Pier Vittorio Tondelli segreto di fronte ai misteri dell’amore e della morte: è Camere separate, storia bruciante e autobiografica, pubblicata nel 1989, due anni prima della scomparsa del suo autore, avvenuta nel 1991. E così, il Tondelli di Altri libertini, il primo romanzo pubblicato nel 1980 e processato per oscenità, di Pao Pao, irriverente galoppata nelle gioie e nelle frustrazioni del servizio militare, degli articoli e dei reportage giornalistici confluiti in Un weekend postmoderno, vera e propria esaltazione e al tempo stesso ironica analisi di un decennio “da bere”, questo Tondelli lascia i panni del ventenne scapestrato per esplorare gli angoli più riposti del suo cuore. E lo fa nel suo romanzo più intenso, capolavoro introspettivo della maturità, dove campeggiano il senso della fine.

Due uomini in scena raccontano la storia di Leo, scrittore omosessuale che deve fare i conti con un lutto importante nella sua esistenza. Sarà l’occasione per inseguire le tracce di sé disseminate nel tempo di una vita, dall’adolescenza inquieta in un paese della provincia padana al successo editoriale e ai viaggi per l’Europa mentre la geografia politica ed emozionale di un intero continente cambia pelle. Ma le “camere separate” sono anche la richiesta di un modello d’amore, capace di esprimersi solo per prossimità e mai per convivenze troppo opprimenti. L’amore e il sesso vengono raccontati con le voci e i corpi dei due attori, attraverso le parole del romanzo: una forma originale di teatro-romanzo, dalle affascinanti atmosfere visive e dalla potente fisicità dei performer.

con Alberto Baraghini in Camera 1 – Stefano Toffanin in Camera 2
musiche originali di Massimo Zamboni
cantate da Angela Baraldi 

Sandro Penna, una quieta follia

Mar, 10/04/2016 - 11:04
di Elio Pecora; drammaturgia, regia e interpretazioneMassimo Verdastro

I versi di Sandro Penna testimoniano una delle voci poetiche più pure del 900 italiano. Nato 110 anni fa a Perugia e morto a Roma nel 1977, Penna è stato un punto di riferimento per i poeti, ma soprattutto per i lettori che si sono riconosciuti nella profonda leggerezza dei suoi versi e in chi ha apprezzato, dietro la pudica semplicità, la potenza di uno spirito inquieto e controcorrente, che in nome di un’omosessualità solare e gioiosa ha raccontato il suo struggente amore per i ragazzi. A Penna è dedicato questo spettacolo in cui Massimo Verdastro dà corpo e voce al poeta, grazie a un testo scritto appositamente da Elio Pecora (poeta, amico e massimo esperto di Penna): una sorta di spartito musicale, in una lingua molto prossima alla poesia, ma veloce e chiara, che accoglie in sé i versi, le prose e alcuni frammenti dei diari inediti. È un Sandro Penna insonne, quello che ci accoglie in scena, che si racconta e rivela e, mentre riflette e confida le fonti e le ragioni della sua opera poetica, descrive le sue giornate e il tempo che ha traversato: l’infanzia difficile, gli anni del fascismo, la guerra, il secondo dopoguerra, la sua intera esistenza fatta di inquietudini e di stupori, le sue frequentazioni e amicizie con Montale, Saba, Pasolini e Morante, e l’amore intravisto, inseguito e negato.

di Elio Pecora; drammaturgia, regia e interpretazione Massimo Verdastro
con Giuseppe Sangiorgi
musiche originali Riccardo Vaglini

venerdì 16 dicembre 2016, ore 21
sabato 17 dicembre 2016, ore 20
domenica 18 dicembre 2016, ore 17

Drama Sound City

Mar, 10/04/2016 - 10:58

progetto e regia Gabriele Boccacini; musiche originali eseguite dal vivo Ozmotic

Quadri dalla periferia metropolitana per esplorare il fascino e le insidie di un mondo sconosciuto. Drama Sound City, in cui si intrecciano arte visiva e performativa, musica elettronica e pop sperimentale, conduce lo spettatore attraverso quadri visionari, scanditi da luci, azioni e suoni, che compongono e scompongono geometrie della periferia cittadinacome in un time lapse che ne cattura le rapide trasformazioni, cogliendone i caratteri più solitari, notturni, enigmatici. Uno spettacolo dal forte impatto visivo e musicale. Un ponte tra electro music e performing art.

progetto e regia Gabriele Boccacini
musiche originali eseguite dal vivoOzmotic: Stanislao Lesnoj e SmZ
performer Elena Pisu, Dario Prazzoli, Stefano Bosco

venerdì 25 novembre 2016, ore 21
sabato 26 novembre 2016, ore 20
domenica 27 novembre 2016, ore 17

Vecchi Tempi

Mar, 10/04/2016 - 10:53

di Harold Pinter; regia di Pippo di Marca

Un uomo e una donna vivono da soli in una casa solitaria vicino al mare e una sera aspettano a cena una vecchia amica di lei. Non si vedono da vent’anni, con l’uomo non si conoscono. Quando l’amica arriva si crea un triangolo apparentemente classico. In realtà è come se tutto il loro mondo, sia della coppia che dell’ospite, deflagrasse. Niente è più come prima, nessuna cosa o impressione o ricordo è certa: tutto è ambiguo, è come se la loro vita e i loro ricordi fossero inconsistenti, improbabili, addirittura irreali, cioè impossibili. E il finale è sospeso, come le loro vite, sospeso dalla stessa vita: un rebus che non ha conclusione.

Nascosta dietro l’apparenza di una innocente e realistica commedia, il testo offre uno scenario man mano diverso, in cui, attraverso l’uso del linguaggio, emerge tutta la drammaticità dell’incomunicabilità fra i personaggi. Pippo di Marca ha trattato il testo con uno sguardo indagatore, da filologo, scavando nel senso delle parole come un archeologo, fino a svelare la condensa di oscurità e di nevrosi che investe i personaggi, incapaci di condividere un ricordo in maniera oggettiva.

con Fabrizio Croci, Francesca Fava, Anna Paola Vellaccio

venerdì 18 novembre 2016, ore 21
sabato 19 novembre 2016, ore 20
domenica 20 novembre 2016, ore 17

Sister(s)

Mar, 10/04/2016 - 10:44

di Andrea Dellai | prima nazionale

Una zona remota. Una stazione di benzina. Pochissime automobili. Molto caldo. Qualche carovana di indiani (a volte). A gestire la stazione di rifornimento sono in due, un fratello e una sorella: un microscopico universo “maschio” dove trastullarsi per troppe ore e lunghi silenzi. Un mondo fatto su misura. Una civiltà bombardata di slogan, in stato confusionario e razzista. E finalmente un giorno, alla stazione di benzina, giunge, dopo tanti anni di fatica e sudore, un frigorifero nuovo di zecca. Niente più carne andata a male. Niente più mosche sulle bistecche. Lo porta il camion di indiani, naturalmente. Quindi, nel racconto ci sono un maschio, una femmina, un frigorifero. E qualche auto (a volte). E una comitiva di indiani. Ma come in tutte le storie che si rispettino deve succedere qualcosa. Qualcosa di più, intendo. E qualcosa accade. Lui apre il frigorifero e vi trova chiusa dentro la Madonna. Forse in fuga dalla città, non si sa. Forse in crociera. Boh. Fatto sta che gli dà una notizia importante. Da un frigorifero, sì: forse non è il massimo, ma così è la storia, che ci volete fare. E non è finita: lui dovrà farsi suora. Sì, avete capito bene. Con velo, tunica e sandali: tutto compreso, tutto incluso. Nostra Signora dell’Errore ha colpito e affondato. Come affrontare l’accaduto? Ci si può sottrarre ad una proposta del genere?

SISTER(s) è un inno alla libertà individuale, senza ma e senza se. È un inno ai legami che ci uniscono e che non oppongono domande. È una vicenda tanto più assurda quanto più crudelmente vera. Tanto più distaccata dalla realtà quanto più scolpita nell’anima di ciascuno. È una storia. Stop. Le cose accadono, punto e basta. Chi non si adatta è perduto. E ci piace che sia così.

venerdì 11 novembre 2016, ore 21
sabato 12 novembre 2016, ore 20
domenica 13 novembre 2016, ore 17

No lander

Mar, 10/04/2016 - 10:39

coreografia Riccardo Buscarini | Gender Bender Festival 2016

Meditazione malinconica e sottile sui temi dell’Odissea di Omero. Cinque danzatori, esposti ad uno spazio spietato, agiscono come marinai dispersi in mare. Mentre precipitano e immediatamente sono risollevati da un intricato lavoro di gruppo, la loro carne emerge dall’oscurità in torsioni elastiche e scultoree. Un tappeto sonoro catturato dal vivo converge nello spazio, trasformando la scena in un relitto abbandonato.

Buscarini spiega: “Lo spettacolo è d’ispirazione parzialmente autobiografica a raccontare la difficoltà nella ricerca della propria identità in un mondo che oggi viaggia a mille velocità diverse; simboleggia il nostro essere alla ricerca di un punto fisso, di un miglioramento, di una luce che manca, ma mi sento di dire che è simbolico anche di quello che sta succedendo nel Mediterraneo, la culla della civiltà europea, ed anche odissea che sta diventando tomba per molti: simbolico di quel cercare qualcosa di migliore, quella fuga attraverso il mare, il desiderio di fuggire rincorrendo una speranza e purtroppo, a volte, trovare anche il naufragio, la morte”.

Coreografia Riccardo Buscarini;
interpreti Andrew Gardiner, Josh Jones, Marc Stevenson, Lewis Wilkins, Ben Wisken

As life

Mar, 10/04/2016 - 10:30

AL-HARAH THEATER (Palestina) DANCEWOODS (Italia)

La Palestina è ancora protagonista a Teatri di Vita, dopo il festival “Cuore di Palestina” del 2013. Un paese occupato e a cui viene negata l’esistenza stessa è anche un grande laboratorio di arte e cultura, come dimostra questo nuovo progetto di collaborazione internazionale che ha visto uniti tre paesi: la Palestina, appunto, l’Italia e la Francia. Al centro del progetto, il tema dell’infertilità femminile e della sua ricaduta a livello individuale (psicologico) e collettivo (sociale) nei diversi territori e nelle diverse culture. Un tema che mette al centro la donna, ma mette soprattutto al centro l’idea che la donna ha di se stessa e l’idea che l’uomo ha della donna: insomma, un tema solo apparentemente marginale, ma che in realtà investe tutti quanti.

Il progetto, sviluppato con la collaborazione di docenti della Seconda Università di Napoli, dell’Università di Marsiglia e della palestinese Birzeit University, è maturato nell’ambito di un workshop teatrale tenuto in Palestina nel maggio 2014, in cui sono stati coinvolti attori, autori, sociologi, antropologi e artisti dai tre paesi coinvolti.

Ne sono venuti fuori due spettacoli diversi, presentati nel corso della stessa serata: il primo palestinese e il secondo italiano.

Womb (Ventre) è il titolo dello spettacolo di Al-Harah Theater (che ha sede a Beit-Jala), diretto da Raeda Ghazaleh, regista di spettacoli anche in Europa e America e di fiction per la tv palestinese. Il testo di Mirna Sakhleh presenta la vita di due famiglie di fronte al dilemma su cosa sia naturale e cosa sia innaturale, mettendo al centro la procreazione.

Again (Ancóra) è il titolo dell’opera di Dancewoods, la compagnia italiana diretta da Marianna Miozzo. Lo spettacolo, elaborato collettivamente dalla compagnia, è concepito come una sfida contro il tempo biologico, e una riflessione sul rapporto tra il desiderio di avere un bambino e l’ambizione per la carriera e il successo.

Sarah Jane Morris

Lun, 10/03/2016 - 14:15

e Antonio Forcione

Il percorso musicale della cantante inglese è da sempre influenzato dalla storia e dalla musica africana. D'altronde, come diceva Dizzy Gillespie, "Mama Rhythm is Africa!".
I brani dell'album (in uscita proprio a ottobre) sono stati scritti con i collaboratori di sempre - Tony Remy, Dominic Miller e Martyn Barker - e hanno un legame con l'Africa nelle melodie, nei ritmi e nei testi che affrontano i grandi temi dei diritti umani, dell'amore e della libertà.

La festa dell’Imperatore

Lun, 10/03/2016 - 14:12

tratto da “Der Schauspieldirektor” di W. A. Mozart

La festa dell’Imperatore tocca l’immaginazione del pubblico di ogni età grazie all’utilizzo di marionette in legno di tiglio piccole come gattini, dai visi grotteschi, che giganteggiano in una scenografia barocca estremamente ricca e dettagliata. Il gioco di spazi, profondità e luci dilata le proporzioni, il movimento delle marionette si accompagna alle suggestioni del teatro d’ombre e colpisce per la forte ironia. Atmosfere fiabesche e toni leggeri si rincorrono in scene esilaranti che attingono alla comicità, alla clownerie da circo e ai cartoni animati, in un lavoro dalla cifra buffa ed essenziale.
Approda all’ITC Teatro la compagnia di marionette a filo Karromato, nata a Praga nel 1997 dall’unione di artisti dalla Repubblica Ceca, dall’Ungheria e dalla Spagna; ed è proprio questa provenienza internazionale che favorisce la creazione di spettacoli senza parole, in cui il ritmo musicale e il movimento delle marionette liberano la fantasia e comunicano ad un pubblico vastissimo.

Karromato

NERO

Lun, 10/03/2016 - 13:59

opening | nuova sede bolognese de La Malvagio Incorporated, la “strana creatura” di Edoardo Mazzilli

NERO diventa il cuore pulsante di tutta l’attività Malvagia. Spazi seri: molto più grandi, con un’area concerti e un impianto di prim’ordine - un Void, lo stato dell’arte per quanto riguarda l’amplificazione per la musica dal vivo, tarato per non perdersi nemmeno la minima sfumatura - e un servizio bar con bottiglieria selezionata.

Un posto di qualità totale. E di ricerca: #NERO si presenta come una vera e propria #factory aperta alla città, dove approfondire e fare pratica coi segreti legati a scrittura, fotografia, teatro, cinema, nuove tecnologie applicate a suono ed immagine – ma anche gastronomia (coi corsi legati alla produzione a mano della pasta) o discipline del benessere (training autogeno, joga, shiatsu…). Una dimensione intima e "comunitaria”, inclusiva ed intergenerazionale, divertente e creativa.

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ore 18.00 apertura e presentazione degli spazi 
ore 21.30 joasihno live
Dalle 18 alle 21 e dalle 23 a chiusura, dj set a cura di Do.Ma.Ni

Mio Eroe

Lun, 10/03/2016 - 13:26

di e con Giuliana Musso

Mio Eroe dà voce a una madre che non racconta la morte del figlio soldato, ma la sua vita: la nascita, i primi mesi, l’infanzia, l’adolescenza. Come nella vita, anche nella sua narrazione, l’espressione del riso e quella del pianto si rincorrono e a volte si fondono.  Nell’alveo di questo racconto lieve e buffo, a tratti comico, prende però forza e si fa spazio un discorso etico e politico. In Mio Eroe, la voce stigmatizzata della madre dolorosa, da sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un varco, esce dagli stereotipi, ponendosi interrogativi puntuali sulla logica della guerra come sistema di soluzione dei conflitti internazionali, sul mito della patria, del sacrificio dell’eroe e sul tema del valore della vita umana.
Torna a calcare le scene dell’ITC Teatro la grande Giuliana Musso con una nuova e magistrale prova d’attrice.

La Corte Ospitale

Lumière! L’invenzione del cinematografo

Lun, 10/03/2016 - 13:11

Alle origini del cinema: la mostra dedicata ai fratelli Lumière | Attività per bambini

Ingresso ridotto per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna:

Biglietto singolo: € 5 (50% di sconto rispetto al biglietto intero € 10)
Biglietto famiglia: € 5 adulto, € 4 bambini e ragazzi dai 7 ai 18 anni
Biglietto gratuito per bambini 0 - 6 anni
I biglietti sono in vendita presso Bologna Welcome, piazza Maggiore

Alle origini del cinema: arriva in prima nazionale a Bologna la mostra dedicata ai fratelli Lumière, evento speciale per festeggiare i 30 anni del festival Il Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna. 

Programma delle attività:

sabato 24/09
C’ERA UNA VOLTA LA LANTERNA MAGICA
ore 16-17 visita guidata, ore 17-18.30 laboratorio
martedì 4/10
GIOCHI E MAGIE DELLA VISIONE
ore 10-11 visita guidata, ore 11-12.30 laboratorio
sabato 8/10
COMPONIAMO UN’INQUADRATURA
ore 16-17 visita guidata, ore 17-18.30 laboratorio
sabato 22/10
LA MAGIA DELLA FOTOGRAFIA
ore 16-17 visita guidata, ore17-18.30 laboratorio
martedì 01/11 e mercoledì 02/11
ANIMAZIONE DIRETTA SU PELLICOLA
ore 10-13, inclusa la visita guidata la prima mattina
sabato 12/11
GREEN SCREEN
ore 16-17 visita guidata, ore 17-18.30 laboratorio
sabato 26/11
COMPONIAMO UN’INQUADRATURA
ore 16-17 visita guidata, ore 17-18.30 laboratorio
giovedì 08/12
GIOCHI E MAGIE DELLA VISIONE
ore 10-11 visita guidata ore 11-12.30 laboratorio
sabato 17/12
C’ERA UNA VOLTA LA LANTERNA MAGICA
ore 16-17 visita guidata, ore 17-18.30 laboratorio
venerdì 06/01/2017
ANIMAZIONE DIRETTA SU PELLICOLA
ore 10-11 visita guidata ore 11-13 laboratorio
sabato 14/01/2017
LA MAGIA DELLA FOTOGRAFIA
ore 16-17 visita guidata, ore 17-18.30 laboratorio

Krakatoa Fest

Lun, 10/03/2016 - 12:44

30 band per 2 giorni di eruzione sonora

Programma:

Sabato 8 Ottobre 2016
FUZZ ORCHESTRA • OvO • Nero di Marte • SplatterPink • Ronin • Above the tree & E-side • Hyperwülff • Hate & Merda • Void Of Sleep • Metro Crowd • Cani Dei Portici • P A S S E D • Hungry Like Rakovitz • Three In One Gentleman Suit • Rise Above Dead

Aftershow: Virtual_forest • Mai Mai Mai • arottenbit • DJ Balli

Domenica 9 Ottobre 2016
Uochi Toki • Bachi Da Pietra • ZEUS • Marnero • Ornaments • BOLOGNA VIOLENTA • Johnny Mox • Pueblo People • Testadeporcu • Diego DeadMan Potron • Lili Refrain • Istvan • Lleroy • Self Defense Family •Creative Adult.

The Skatalites

Lun, 10/03/2016 - 11:50

live

The Skatalites, pionieri del genere ska, presenteranno il nuovo disco "Platinum Ska".

Ivan

Lun, 10/03/2016 - 11:42

liberamente tratto da “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij

«Amo i classici. Amo la grande letteratura russa dell’800 perché in essa gli uomini osavano ancora chiedersi il perché delle cose, osavano affrontare i grandi temi dell’esistenza. Chi sei? Cos’è l’uomo? Quale il senso del suo agire nel mondo? Cos’è la libertà? Esiste un ordine nel caos? E la violenza, la violenza di cui è intriso l’uomo, ha un’espiazione possibile? Abbandonarsi alla lettura de I fratelli Karamazov è un viaggio nel tempo attraverso gli uomini, nell’uomo. Ed ecco spiccare un uomo tra gli uomini, o forse è solo un ragazzo troppo maturo per i suoi anni, il secondo dei figli Karamazov, il più tormentato, il più assolutamente umano: Ivan. L’uomo e l’intera umanità visti dagli occhi di Ivan Karamazov, questo il nostro viaggio. I fratelli Karamazovsecondo Ivan, se volete» (Serena Sinigaglia).

Serena Sinigaglia porta all’ITC Teatro uno splendido capitolo de I fratelli Karamazov con in scena il Premio Ubu Fausto Russo Alesi, la riscrittura dell’autrice teatrale Letizia Russo e la collaborazione di uno dei più grandi conoscitori della lingua e della letteratura russa in Italia, Fausto Malcovati.

ATIR Teatro Ringhiera | Teatro Donizetti di Bergamo

Visite guidate al Nettuno

Lun, 10/03/2016 - 11:42

un’occasione unica per vedere da vicino l’opera d’arte simbolo della città durante i lavori di restauro. Biglietto ridotto per gli abbonati Card Musei Metropolitani Bologna

Guardare negli occhi il Nettuno, uno dei simboli della città di Bologna, è oggi possibile grazie all’impalcatura che circonda la fontana e la statua e che permetterà ai restauratori di ridonarle l’antico splendore, riportando l’acqua a zampillare nel cuore della città.

Cosa si può fare:

  • Vedere i restauratori al lavoro (escluso il sabato e la domenica)
  • Provare di persona cosa significa stare così vicino ad un’opera d’arte apprezzandone i particolari
  • Ascoltare la storia della fontana e scoprire l’importanza che l’acqua aveva per l’intera città

Tutti i giorni (esclusi il 24 e 25 dicembre)

da lunedì a venerdì alle ore 10.00
sabato, seconda e quarta domenica del mese alle ore 16.00

durata: massimo 1 ora

lingua: italiano/inglese

ritrovo: Presso il cantiere del Restauro della Fontana del Nettuno (previa prenotazione obbligatoria anticipata)

la quota include: guida locale specializzata parlante italiano/inglese

Quota: € 5,00 p/persona
€ 4 per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna

informazioni e prenotazioni: 
BOLOGNA WELCOME, Piazza Maggiore 1/e - 40124
tel: 051 6583111 booking@bolognawelcome.it

Come un granello di sabbia

Lun, 10/03/2016 - 11:36

Giuseppe Gulotta, storia di un innocente | testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla

A diciotto anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare l’omicidio di due carabinieri ad Alkamar, una piccola caserma in provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi.
Lo spettacolo racconta la storia vera di un uomo che ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia e che non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì, come un granello di sabbia all’interno di un enorme ingranaggio, fino al processo di revisione che lo ha definitivamente riabilitato.

Spettacolo finalista Premio In-Box Blu 2016
Teatro dell’Argine fa parte di In-Box, una rete di sostegno per la circuitazione del nuovo teatro
Spettacolo realizzato nell'ambito del progetto Residenze Artistiche.

A seguire incontro con la Compagnia e con Giuseppe Gulotta.

Mana Chuma Teatro.

Da Bologna alle terre dei Bentivoglio

Lun, 10/03/2016 - 11:24

Tour in bus gratuito dal Museo del Patrimonio industriale al Museo della Civiltà Contadina e ritorno, visite guidate e degustazioni, in occasione dell'Open Day del Gusto

ore 15:00 ritrovo presso Museo del Patrimonio Industriale e visita guidata alla sezione "Bologna dell'acqua e della seta" 

ore 16:15 partenza in bus coperto verso Museo della Civiltà Contadina - Istituzione Villa Smeraldi 
con sosta a Bentivoglio (visita dall'esterno) 

ore 17:00 visita all’Open day del gusto al Museo della Civiltà Contadina - Istituzione Villa Smeraldi 
e degustazione gratuita guidata da sommelier AIS con accompagnamento musicale 

ore 19:00 rientro al Museo del Patrimonio Industriale 

info e prenotazioni: http://www.museociviltacontadina.bo.it/

In visita con l'archeologo

Lun, 10/03/2016 - 11:16

Festa internazionale della Storia | visita guidata al Museo di Monterenzio e all’area archeologico-naturalistica di Monte Bibele.

Nell'ambito della XIII edizione della Festa Internazionale della Storia, il Museo Civico Archeologico L. Fantini di Monterenzio organizza una visita guidata al Museo e all'area archeologico-naturalistica di Monte Bibele.

Ore 11 visita guidata con archeologo al Museo di Monterenzio.
Ore 15 visita guidata con archeologo all’area archeologico-naturalistica di Monte Bibele.

Costo: € 20 a persona (€ 15 possessori della Card Musei Metropolitani di Bologna e da 6 a 14 anni; gratuito fino ai 5 anni. Il costo include il biglietto di ingresso al Museo).

Possibilità di pranzo in agriturismi e trattorie convenzionati.
Prenotazione obbligatoria 051 929766; cell. 335 8168995; museomonterenzio@unibo.it

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