visita guidata
La modernità è lontana dal cielo. I nostri ritmi non sono più dettati dall’osservazione diretta di cicli celesti, l’illuminazione artificiale impedisce nei centri abitati di avere un’idea di cosa ci sia sopra le nostre teste; e anche quando abbiamo la fortuna di trovarci sotto un cielo stellato ben visibile, forse percepiamo la profondità del cosmo, ma abbiamo comunque la sensazione di avere di fronte qualcosa che è distante da noi, che possiamo ammirare ma che tutto sommato non ci riguarda. Eppure l’astronomia cerca da sempre risposte ad alcune delle domande fondamentali che l’uomo si pone da tempi remoti; ciò che è cambiato è il modo in cui ci poniamo queste domande, e quindi il modo in cui interagiamo con il cielo.
Durante il percorso guidato si vede insieme come è mutato, nel corso della storia, il rapporto tra l’uomo e il cosmo e se oggi l’Universo ha ancora, per noi, un qualche significato come abitanti di un periferico sassolino azzurro.
Prossimi appuntamenti:
domenica 15 ottobre, ore 10.30
domenica 22 ottobre, ore 10.30
domenica 29 ottobre, ore 10.30
Prenotazione obbligatoria (link). È necessario compilare un modulo di prenotazione per ogni partecipante.
Percorso gratuito previo pagamento del biglietto d'ingresso al Museo.
L’ingresso al Museo è gratuito per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bolognamostra | FOTO/INDUSTRIA
Thomas Ruff incarna il prototipo dell’artista dedito alla ricerca. Demiurgo dell’immagine, è un autore per cui l’apparecchio fotografico costituisce molto più di un mero dispositivo meccanico di registrazione ottica, piuttosto una macchina generatrice di immagini attraverso la quale trasformare gli elementi della realtà in un nuovo materiale visivo. Le fotografie della serie Macchine sono al centro della mostra della PhotoGallery di MAST. Intorno ad esse, raggruppate in altrettante serie, vi sono le immagini di Notti, Case, Altri ritratti, Jpegs, Fotogrammi e Negativi. Tutte queste opere danno vita a un potente coro di voci che parla di macchine e di energie.
12 ottobre 2017 apertura h 16 - 20
Orari: martedì - domenica h 10 - 19
Per tutta la durata di FOTO/INDUSTRIA è possibile partecipare a un ricco programma di eventi collaterali gratuiti ma con prenotazione obbligatoria » www.fotoindustria.it/eventi
mostra | FOTO/INDUSTRIA
Yukichi Watabe è stato il primo fotografo giapponese a ottenere il permesso di accompagnare la polizia per documentare un’indagine criminale, rivelando un universo che ha l’impronta estetica di un film noir. Materia del fotoreportage non è l’omicidio, ma l’indagine, in cui l’ispettore, pedinato dal fotografo nelle sue peregrinazioni quotidiane, ricopre il ruolo principale. Queste immagini, più che una semplice finestra sulle indagini, rappresentano un documento di straordinario valore che getta luce sulla vita quotidiana nella Tokyo di fine anni cinquanta.
Mostra realizzata con il sostegno di In Between Gallery, Parigi.
12 ottobre 2017 apertura h 16 - 20
Orari: martedì - domenica h 10 - 19
Per tutta la durata di FOTO/INDUSTRIA è possibile partecipare a un ricco programma di eventi collaterali gratuiti ma con prenotazione obbligatoria » www.fotoindustria.it/eventi
Arena del Sole - Teatro delle Moline
Presentazione della Stagione teatrale 2017/2018 Il nostro desiderio e auspicio, nel ritrovarci ancora una volta insieme tra le mura familiari del teatro della nostra città, è quello che il nuovo anno possa essere segnato da una sempre maggiore riscoperta dell'Arena del Sole quale luogo privilegiato di incontro, di dialogo e di riflessione; uno straordinario laboratorio di esperienze, capace di convertire le idee in azioni pratiche e in gesti concreti; nonché un formidabile banco di prova per tradizioni e punti di vista. Scegliendo di muoverci in aperta controtendenza rispetto alla sempre più forte tentazione a rinchiudersi in prigioni censorie o ad erigere muri, abbiamo immaginato il nostro cartellone e il complesso delle nostre attività inseguendo l'idea di un “teatro senza mura”, che si vuole e si pensa a misura di città. Un teatro che propone un cartellone ricco, frutto di un grande impegno produttivo, in un serrato intreccio di novità e tradizione, continuità e discontinuità con ciò che è stato, progettato per interrogarsi, nelle sue diverse articolazioni, intorno ad una questione centrale: che fine ha fatto il nostro futuro?
Vi aspettiamo all'Arena del Sole... per iniziare a costruire insieme "Un teatro senza mura"...
Quest’anno il Teatro Arena del Sole propone 7 card tematiche per un percorso personalizzato nella Stagione 2017-2018.
Carta DANZA
Carta TRAGICI GRECI
Carta INSIEME
Carta SOVVERSIVA
Carta PROTAGONISTE
Carta InSPIRITO
Carta GIUSTA
mostra per il 30° anniversario del Centro Studi d'Arte Estremo-Orientale di Bologna
Mostra dedicata a Utagawa Kunisada (1786-1865).
Popolarissimo ai suoi tempi, la sua fama superava quella di artisti a lui contemporanei come Hokusai. A lungo ingiustamente sottovalutato in Occidente, recentemente Kunisada è stato oggetto di numerose ricerche, pubblicazioni ed esposizioni a livello internazionale, che ne hanno rivelato la straordinaria statura artistica, assegnandogli un posto stabile nell'Olimpo dei maggiori artisti della xilografia ukiyo-e del XIX secolo, accanto a Hokusai, Hiroshige e Kuniyoshi. Kunisada è l'artista più prolifico dell'arte giapponese, avendo prodotto più di 40.000 opere fra stampe, libri e dipinti. La sua sterminata produzione di stampe dedicate al teatro kabuki rivela un'eccezionale ricchezza inventiva e fa di lui il maggior autore di stampe teatrali del XIX secolo. Un altro campo in cui si è distinto, lasciando numerosi capolavori, è quello della raffigurazione di bellezze femminili, un genere chiamato in giapponese bijinga.
La collezione di stampe giapponesi ukiyo-e del Museo di Palazzo Poggi è ricca di più di 250 opere di Kunisada, la maggior parte delle quali è di proprietà della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che le ha cedute in comodato d'uso all'Università di Bologna. Per la realizzazione della mostra ne sono state selezionate circa 90 fra le più rappresentative.
Le stampe verranno presentate in tre esposizioni distinte, seguendo un itinerario cronologico, consentendo così di conoscere attraverso opere significative le principali fasi stilistiche della lunga e fruttuosa carriera artistica di Kunisada.
CALENDARIO
Prima parte: 14 ottobre 2017 - 15 dicembre 2017
Inaugurazione 14 ottobre 2017, ore 16.00
Seconda parte: 16 dicembre 2017 - 2 marzo 2018
Inaugurazione 16 dicembre 2017, ore 16.00
Terza parte: 3 marzo 2018 - 3 giugno 2018
Inaugurazione 3 marzo 2018, ore 16.00
Orari di apertura: da martedì a venerdì: 10 - 16; sabato, domenica e festivi: 10 - 18; chiusure: 24 e 25 dicembre, 1 gennaio.
Durante il periodo espositivo verranno organizzate diverse attività collaterali, quali visite guidate e conferenze, curate dal Centro Studi d'Arte Estremo-Orientale, in collaborazione con il Museo di Palazzo Poggi.
Ingresso gratuito per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bolognamostra | opening 12 ottobre h 17.30
Più di 40 artisti-grafici hanno, a modo loro, senza vincoli di tecnica, reinterpretato una lettera, un numero, un segno del carattere ideato dall'imprenditore bolognese Francesco Simoncini, per omaggiare lui e, con lui, i Maestri Cesare Ratta, Francesco Fantuzzi, Alessandro Cervellati, Sepo, Pirro Cuniberti, Walter Hergenröther, Arrigo Donini, Giovanni Lanzi, Wolfango, Concetto Pozzati, Maurizio Osti e tutti i Maestri degli Istituti Grafici bolognesi che hanno tenuto a battesimo generazioni di creativi che ancora oggi, grazie al loro insegnamento, esercitano con successo la professione.
La mostra intende recuperare e restituire al pubblico i volumi della Biblioteca Cesare Ratta dopo anni di oblio grazie alla vendita delle opere donate dagli artisti e del catalogo curato da Sara Biagi, Roberta Frabetti e Alessandra Telmon.
La mostra si svolge nell'ambito di Griffo, La Grande Festa delle Lettere, in occasione dell'esposizione Metodo Simoncini. Ricerca di un'estetica dell'insieme.
Ingresso biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna l’ingresso è gratuitopiccoli incontri al Museo
In concomitanza con la chiusura per lavori strutturali del primo piano, il Museo Civico Archeologico offre un appuntamento fisso, tutti i martedì e giovedì non festivi dal 10 ottobre al 28 dicembre alle h 17.
Piccoli incontri di 15 minuti, ciascuno autonomo e al tempo stesso collegato agli altri, come le tessere di un mosaico, per comporre una visione di insieme delle collezioni che rimangono aperte al pubblico (il Lapidario e la Collezione Egizia).
Il calendario degli incontri e dli argomenti trattati:
Ecco il calendario degli incontri e i temi trattati:
10 ottobre > Il muro del Reno
12 ottobre > Le lapidi aliene e il collezionismo
17 ottobre > La viabilità a Bononia: i miliari
19 ottobre > Le acque a Bononia
24 ottobre > Il mestiere delle armi
26 ottobre > Come si legge una stele
31 ottobre > I culti a Bononia
2 novembre > Pavimenti e mosaici nelle domus di Bononia
7 novembre > Nerone
9 novembre > I Cornelii
14 novembre > La tipologia dei monumenti funebri di Bononia e territorio
16 novembre > I mestieri a Bononia
21 novembre > Quinto Manilio Cordo
23 novembre > Ritratti di Bononienses
28 novembre > Beleius
30 novembre > Le stele del polisportivo
5 dicembre > I cippi di via Fondazza
7 dicembre > Il rilievo tolemaico con il dio Heh
12 dicembre > Il pilastro lesena di Ptahemwia
14 dicembre > Gli strumenti musicali della collezione egiziana
19 dicembre > Il modello di barca a remi del Museo Egizio di Torino
21 dicembre > La testa del faraone Apries
28 dicembre > Amuleti e magia
Ingresso € 5,00 intero / € 3,00 ridotto (comprensivo di ingresso al museo)
Per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna ingresso gratuitoStagione sinfonica 2017-2018
MICHELE MARIOTTI direttore
ROBERTO COMINATI pianoforte
Luis De Pablo
Nuova Commissione della Regia Accademia Filarmonica di Bologna
Maurice Ravel
Concerto per la mano sinistra in Re maggiore
Sergej Prokof’ev
Romeo e Giulietta suite dal balletto
Stagione sinfonica 2017-2018
DAVID GERINGAS violoncello
Jean Sibelius
Stormen (“La tempesta”) op. 109 Suite n. 2 per orchestra
Silvia Colasanti
Concerto per violoncello e orchestra
Adagio per violoncello e orchestra d‘archi
Daníel Bjarnason
The Isle is Full of Noises per coro, coro di voci bianche e orchestra
Jean Sibelius
Stormen (“La tempesta”) op. 109 Suite n. 1 per orchestra
Coro e Coro di voci bianche del Teatro Comunale
ANDREA FAIDUTTI Maestro del Coro
ALHAMBRA SUPERCHI Maestro del Coro di voci bianche
Settori riservati per i titolari di abbonamento
Stagione sinfonica 2017-2018
MARIA JOSÉ SIRI soprano
FRANCESCO MELI tenore
Giuseppe Verdi
Sinfonia da I Vespri siciliani
“Ecco l’orrido campo” da Un ballo in maschera
“Teco io sto...” da Un ballo in maschera
Danze da Macbeth
Gioachino Rossini
Ouverture da Guillaume Tell
Giuseppe Verdi
“Cielo di stelle orbato” da Simon Boccanegra
Gioachino Rossini
Danze da Guillaume Tell
Giuseppe Verdi
“Pace, pace, mio Dio” da La forza del destino
“Forse la soglia attinse” da Un ballo in maschera
“Ah, per sempre, o mio bell’angelo” da La forza del destino
con Steven Isserlis al violoncello | Stagione sinfonica 2017-2018
Edward Elgar
Concerto per violoncello e orchestra in Mi minore op. 85
Alexander Zemlinsky
Die Seejungfrau (“La Sirenetta”) Fantasia per orchestra
Stagione sinfonica 2017-2018
Risuonerà in un luogo fortemente simbolico lo Stabat Mater di Antonín Dvořák, affresco sinfonico-corale di ispirazione religiosa, che mercoledì 28 marzo alle 20.30 sarà diretto da Michele Mariotti – sul podio della “sua” orchestra bolognese – nella Basilica di San Petronio, principale chiesa felsinea affacciata su Piazza Maggiore e intitolata al patrono cittadino. Il concerto, che si svolge nell'ambito della stagione sinfonica del Teatro Comunale, vede protagoniste le voci del soprano Charlotte-Anne Shipley, del mezzosoprano Enkelejda Shkoza, del tenore Antonio Poli e del basso Luiz-Ottavio Faria, insieme al Coro del Comunale preparato da Andrea Faidutti.
Nello Stabat Mater, scritto da Dvořàk tra il 1876 e il 1877 in un momento molto difficile della sua vita, a causa della tragica morte prematura dei suoi tre figli, il compositore boemo segue la scia di alcuni predecessori e mette in musica la celebre Sequenza duecentesca attribuita a Jacopone da Todi (ca. 1236-1306), che si apre con i versi “Stava la Madre addolorata presso la croce in lacrime”. La tematica del dolore e dell'angoscia di una madre, in questo caso la Madre di Dio, che piange la morte del figlio, pare essere fortemente significativa delle emozioni vissute da Dvořàk e dalla sua famiglia. In quel periodo il musicista era anche organista presso la chiesa di St. Adalbert a Praga, immerso nella musica sacra e forse ispirato da essa durante la stesura. Le dieci sezioni che compongono lo Stabat Mater possono essere considerate a sé stanti tranne la prima e l'ultima, nelle quali si trova invece un richiamo al materiale tematico utilizzato, quasi come se i due brani facessero da cornice all’opera. Oltre al successo riscosso dallo Stabat Mater per la prima esecuzione a Praga nel 1880, rimane celebre il concerto alla Royal Albert Hall di Londra quattro anni dopo, con Dvořàk alla guida di un’orchestra dalle dimensioni mastodontiche e di un coro – pare – di più di 840 elementi.
Questo concerto vede per la prima volta l'utilizzo dei nuovi timpani Hardtke Berlin, donati al Teatro Comunale dal gruppo di sostenitori Bologna Opera Friends (Carlotta Cocchi, Domenico De Leo, Leonello Venceslai) attraverso il progetto "Manutenzione parco strumenti" del Teatro, che consente di manutenere o sostituire gli strumenti in dotazione del Teatro, aiutando a preservare nel tempo la qualità artistica che contraddistingue la Fondazione bolognese. Altre realtà hanno scelto di "adottare un progetto": la prima è stata Alfa Wassermann (oggi Alfasigma) che ha dotato il Comunale di una nuova camera acustica di grande pregio e di un nuovo impianto audio-video; Marino e Paola Golinelli hanno donato al Teatro una nuova platea, oggi Platea Marino e Paola Golinelli; Alfasigma nel 2018 ha adottato il progetto "Digitalizzazione e streaming", che prevede uno sviluppo anche nel 2019.
CHARLOTTE-ANNE SHIPLEY soprano
ENKELEIDA SHKOZA mezzosoprano
ANTONIO POLI tenore
LUIZ-OTTAVIO FARIA basso
Antonín Dvořák
Stabat Mater op. 58
Coro del Teatro Comunale
ANDREA FAIDUTTI Maestro del Coro
Settori riservati per i titolari di abbonamento
I biglietti per il concerto in San Petronio (10 euro, posto unico non numerato) sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna fino alle ore 20.00 del giorno stesso del concerto.
Stagione sinfonica 2017-2018
Paul Dukas
Polyeucte Overture
Pëtr Il’i ajkovskij
Roméo et Juliette versione 1869
Nikolaj Rimskij-Korsakov
Shéhérazade Suite sinfonica op. 35
Stagione sinfonica 2017-2018
La sudcoreana Shiyeon Sung per la prima volta in Italia.È stata la prima donna a vincere, nel 2006, il concorso internazionale “Sir Georg Solti” per direttori d'orchestra, e la prima a ottenere, nel 2007, il posto di Direttore assistente della Boston Symphony Orchestra, dopo essersi aggiudicata nello stesso anno il concorso Gustav Mahler di Bamberga. Oggi è invitata dalle migliori orchestre europee e internazionali come l'Orchestre Philharmonique de Radio France e la Los Angeles Philharmonic.
Programma:
Michail Glinka
Ouverture da Ruslan e Ludmilla
Zoltán Kodály
Sinfonia in Do
Pëtr Il'ič Čajkovskij
Sinfonia n. 5 in Mi minore op. 64
Stagione sinfonica 2017-2018
Dopo il debutto nella scorsa stagione sinfonica, torna sul palco del Teatro Comunale di Bologna il finlandese Olli Mustonen nella doppia veste di pianista e direttore d’orchestra.
Solista apprezzato in tutto il mondo, ospite di orchestre quali Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Chicago Symphony, Royal Concertgebouw di Amsterdam, Orchestre de Paris e London Philharmonic, a Bologna Mustonen interpreta l'ultimo concerto per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven: il Concerto n. 5 in Mi bemolle maggiore op. 73 “Imperatore”.
Composto nel 1809 mentre Vienna veniva occupata dalle truppe di Napoleone Bonaparte, il Concerto fu soprannominato “Imperatore” dall'editore Johann Baptist Cramer, che aggiunse l'appellativo nella partitura forse prendendo spunto proprio da quella situazione storica o forse riferendosi alla natura solenne e monumentale del lavoro.
Programma:
Ludwig van Beethoven
Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 in Mi bemolle maggiore op. 73 “Imperatore”
Jean Sibelius
Sinfonia n.5 in Mi bemolle maggiore op. 82
Finlandia op. 26
Il concerto sarà registrato e verrà trasmesso in differita da Radio3.
con Nikolay Khozyainov al pianoforte | Stagione sinfonica 2017-2018
Sergej Rachmaninov
Concerto per pianoforte e orchestra in Re minore n. 3 op. 30
Sinfonia n. 3 in La minore op. 44
con Christiane Karg soprano | Stagione sinfonica 2017-2018
Ludwig van Beethoven
Elegischer Gesang (“Canto elegiaco”) in Mi maggiore op.118 per coro e orchestra d’archi
Meeresstille und glückliche Fahrt (“Calma di mare e viaggio felice”) op. 112 Cantata in Re maggiore per coro e orchestra
Gustav Mahler
Sinfonia n. 4 in Sol maggiore
Coro del Teatro Comunale
ANDREA FAIDUTTI Maestro del Coro
Essere pronti per il futuro senza sapere come sarà | mostra di arte e scienza
La mostra si sviluppa in un dialogo stringente tra exhibit scientifici, in prevalenza video, e opere di artisti contemporanei internazionali. Opere scelte per la capacità di attivare connessioni impreviste e chiarire, attraverso la loro evidenza visiva, concetti complessi, oppure quella di suscitare emozioni in grado di trasmettere, rispetto alla scienza, un diverso tipo di conoscenza e di comprensione. In mostra opere di Pablo Bronstein, Martin Creed, Flavio Favelli, Martino Gamper, Tue Greenfort, Ryoji Ikeda, Christian Jankowski, Little Sun, Elena Mazzi e Sara Tirelli, Tabor Robak, Tomas Saraceno, Yinka Shonibare MBE, Superflex, Nasan Tur, Joep Van Lieshout, Ai Weiwei.
A cura di Giovanni Carrada per la parte scientifica e Cristiana Perrella per la parte artistica.
Orari mostra:
da lunedì a venerdì: ore 10>19, visita guidata su prenotazione ore 18
sabato e domenica: ore 11>18, visite guidate su prenotazione ore 11, 15 e 17.
Ogni sabato e domenica visita guidata in inglese alle ore 17.
La mostra resterà chiusa dal 23 dicembre al 7 gennaio 2018.
Biglietto ridotto a 4 euro (invece di 6) con la Card Musei Metropolitani Bologna
performance all'aperto di note e luce con Ezio Bosso e Rusty
In occasione del lancio dello spazio progettato da Mario Cucinella Architects ci sarà una performance all’aperto di note e luce nel piazzale accanto a Opificio Golinelli. L’evento inaugurale è progettato ad hoc per il nuovo Centro, metafora introduttiva al lavoro di scavo che caratterizzerà l’approccio al tema arte e scienza di Fondazione Golinelli. A cavallo tra musica e luce, la performance, inedita in Italia, è una narrazione concettuale della simbolica alleanza tra arti e scienze, specchio del pensiero che sostiene le progettualità future della Fondazione.
Al centro dell’appuntamento, le creazioni visive dello street artist bolognese Rusty che “dipingerà” la parete esterna del Centro Arti e Scienze Golinelli in dialogo con la musica del maestro Ezio Bosso che suonerà all’interno di Opificio Golinelli, ma che il pubblico all’aperto potrà seguire in diretta su un grande schermo. Così, mentre la facciata del Centro si animerà con i colori virtuali di Rusty, nello stesso tempo liturgico di 45 minuti si consumerà l’intervento musicale di Ezio Bosso, nel programma “Da Bach a Bosso”.
Per l’occasione il maestro sarà qui accompagnato dalla STRADIVARIfestival CHAMBER ORCHESTRA, alla sua seconda apparizione pubblica dopo il debutto al festival Stradivari di Cremona.
mostra | FOTO/INDUSTRIA
John Myers cattura uno dei cambiamenti più importanti subiti nella seconda parte del Novecento dal paesaggio e dalla società inglesi: la fine delle manifatture e l’affermarsi del mondo dei magazzini, della logistica, della vendita al dettaglio e delle distese d’asfalto.
Le sue fotografie sono state scattate fra il 1981 e il 1988 nella regione dell’Inghilterra che viene chiamata Black Country, nota come “l’officina del mondo”, negli anni del declino del settore manifatturiero e della trasformazione radicale del paesaggio industriale esistente.