La febbre del sabato sera
In occasione del 40° anniversario dall'uscita del celebre film, Teatro Nuovo di Milano ripropone la sua produzione italiana de La febbre del sabato sera. Il musical, tratto da una delle pellicole più celebri ed importanti nella storia del cinema, è un omaggio alla disco music e al glam rock dominante negli anni '70. In scena uno spettacolare juke-box attraverso cui rivivere i successi disco in voga all'epoca tra cui spiccano le indimenticabili canzoni dei Bee Gees "Stayin' alive", "How deep is your love", "Night fever" e "You should be dancing" e tante altre in voga tutt'oggi quali "Symphonie No 5", "More than a woman" e la celeberrima "Disco inferno". Giuseppe Verzicco sarà il giovane e sensuale Tony Manero, che, cresciuto a Brooklyn, metterà in campo la sua irrefrenabile voglia di riscatto. Accanto a Verzicco, uno dei migliori performer del panorama del musical italiano, altri talenti pronti a far scatenare il pubblico in sala.
con Giuseppe Verzicco
supervisione musicale Angelo Racz
coreografie Valeriano Longoni scenografie Roberto e Andrea Comotti
regia Claudio Insegno
Ingresso ridotto per gli abbonati Card Musei Metropolitani
Balletto di Mosca “La Classique”
Il Balletto di Mosca "La Classique", realtà di grande prestigio riconosciuta dal Dipartimento della Cultura della capitale russa, porta al Teatro EuropAuditorium una versione coreografica de Il lago dei cigni di Petipa e Ivanov che ricostruisce filologicamente l'opera originaria. 40 ballerini rievocheranno l'eterna storia d'amore tra Odette e il Principe Sigfried. Sullo sfondo scenografie di grande impatto e un ricercato uso della luce permetteranno di ricreare le atmosfere del lago più famoso nel nostro immaginario. Ballerini d'eccezione rappresenteranno con virtuosismi e talento la dicotomia del personaggio femminile e la crescita interiore del Principe. Il lago dei cigni, l'opera più celebre della storia del balletto, resiste ancora oggi attirando con la sua messa in scena un enorme pubblico di tutte le età.
musiche Pëtr Il'ič Čajkovskij
coreografie Marius Petipa
maître de ballet Evgenia Novikova e Andrey Shalin
direttore artistico Elik Melikov
Ingresso ridotto per gli abbonati Card Musei Metropolitani
torna l’appuntamento natalizio con il grande cinema in pieno centro
L’Oratorio di San Filippo Neri ospiterà nuovamente il Pop Up Cinema, la sala temporanea di I Wonder Pictures, un’occasione imperdibile per assaporare ogni giorno film di qualità in un’atmosfera unica.
La programmazione questo Natale durerà ben sette settimane, dal 7 dicembre 2017 al 21 gennaio
2018, con proiezioni dal giovedì alla domenica tra il 7 e il 24 dicembre e dall’11 al 21 gennaio.
Nelle due settimane fra Natale ed Epifania (dal 25 dicembre al 7 gennaio) la programmazione sarà invece quotidiana.
Il programma avrà una nutrita selezione di film, sia documentari che fiction, tra cui a esempio la
sorpresa dell’ultimo festival di Cannes Nothingwood party di Sonia Kronlund, la sorpresa della 74.
Mostra del cinema di Venezia HAPPY WINTER di Giovanni Totaro, il film di Capodanno All these sleepless nights (di Michal Marczak, miglior regia al Sundance Film Festival), Amabili mostri,
che ha come protagonisti i maghi degli effetti speciali, tra cui il recente vincitore del Leone d’Oro Guillermo del Toro, Due sotto il burqa, travolgente commedia francese diretta da Sou Abadi.
A questi si aggiungeranno tanti altri titoli di qualità che saranno annunciati prossimamente.
Il progetto Pop Up Cinema è promosso e sostenuto da Unipol Banca, Assicoop Bologna Metropolitana, Attibassi e Rai Radio2.
Supplici A Portopalo | Dalla tragedia di Eschilo alle parole dei rifugiati
Sulla costa siciliana, frontiera delle rotte della disperazione del Mediterraneo, un coinvolgente racconto teatrale basato su Le Supplici di Eschilo, che mette in scena la difficile decisione della città di Portopalo di fronte alla richiesta di asilo di chi fugge dalla guerra e dalla fame. I versi di Eschilo si intrecciano e si confondono con i racconti dei migranti che approdano in Sicilia, dopo peripezie inenarrabili. Ma non bastano carità e pietà: solo la dimensione politica – insegna già Eschilo 2500 anni fa – può affrontare e risolvere positivamente, nel segno del bene comune, la difficoltà di migranti e cittadini. Il racconto teatrale si fa orazione civile e occasione di riflessione collettiva e il teatro recupera così la funzione originaria che aveva nell’Atene del V secolo a.C., agli albori della democrazia e della politica.
Regia di Gabriele Vacis
Ideazione e drammaturgia di Monica Centanni e Gabriele Vacis
Sogno e son desto in viaggio
Dopo il grande successo delle prime serate su Rai Uno, lo spettacolo di Massimo Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero Peirce, torna in una nuova edizione con un titolo giocoso e provocatorio, un inno alla vita, all'amore e alla speranza: Sogno e son desto in viaggio. Continua così l'emozionante viaggio fatto di canzoni napoletane, racconti coinvolgenti e colpi di teatro con un sempre brillante Massimo Ranieri nel suo duplice ruolo di attore e cantante. I protagonisti, ancora una volta, non saranno i vincitori o le imprese degli eroi, ma i sognatori e la vita di tutti noi. Oltre ai conosciutissimi successi, a non mancare saranno novità musicali e sorprese teatrali proposte con la formula che nelle precedenti edizioni ha conquistato con entusiasmo le platee di tutto lo Stivale.
ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri
con Massimo Ranieri e l'orchestra formata da Max Rosati (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte), Pierpaolo Ranieri (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (fiati) e Stefano Indino (fisarmonica)
Come fanno le lucciole?
Come fanno le lucciole? Possiamo fare la luce? Possiamo scegliere il colore? La chimica ha contribuito in modo determinante allo sviluppo scientifico e tecnologico della nostra civiltà, al miglioramento della qualità della nostra vita. Durante la serata, i ricercatori ci accompagneranno lungo un viaggio che parte dalle lucciole per arrivare agli schermi OLED. Accanto al sapere scientifico accendiamo la memoria poetica di un tempo magico evocata dalle lucciole, quelle vere, vissute e cantate dal Teatro delle Ariette.
Con i ricercatori Marco Bandini, Lucia Maini, Margherita Venturi e i ragazzi di “Conoscere la Chimica” – Università di Bologna e il Teatro delle Ariette.
Tutto da un’altra parte, Islanda: La solitudine che meritiamo
Per capire un pezzo di mondo che non è il nostro servono decenni, e non è detto che i decenni bastino Cinque anni fa, quando non era ancora così di moda, Giovanna Silva e Claudio Giunta sono andati in Islanda per fare un viaggio e raccontarlo. Baciati dalla fortuna (niente neve, poca pioggia) e sfruttando la luce delle lunghissime giornate di maggio, hanno potuto godere dell’aspetto memorabile di ogni esperienza islandese: ci si trova spesso da soli, e molto a lungo. Una solitudine che potrebbe apparire sinistra ma che invece, a starci dentro, è addirittura euforizzante: non solo la lava, cascate e ghiacciai ma anche centrali elettriche perse in mezzo al niente, cimiteri di campagna, una base della NATO che ha chiuso i battenti e si sta trasformando in un pezzo del paesaggio.
Claudio Giunta dialoga con Giovanna Silva
Progetto a cura della Società editrice Il Mulino - Con il contributo di Unicredit e di Colazione da Bianca
Ninfale | a cura di Archivio Zeta
Punto di svolta nelle relazioni, nel rapporto con il proprio corpo, nei significati di vita, sofferenza, morte, la diagnosi di una malattia oncologica è al centro della riflessione all’interno del Policlinico universitario sull’utilità di un approccio interdisciplinare che affianchi terapie complementari alla medicina convenzionale mettendo al centro il “prendersi cura” della persona. Frutto del delicato lavoro di ricerca che da anni il laboratorio teatrale condotto da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni (Archivio Zeta) sta sperimentando con medici, pazienti, personale e familiari presso il reparto di SSD Oncologia Ginecologica del Policlinico Sant’Orsola, in collaborazione con G.O. For Life Onlus, Ninfale è un atto unico sulla vita degli alberi e sulla loro visione del mondo scritto da Claudio Damiani, uno dei maggiori poeti italiani.
Testo di C. Damiani / regia G. Guidotti e E. Sangiovanni / con ML. Alvisi, D. Archetti, P. Filippetti, G. Fotia, L. Giovetti, E. Gottin, G. Nanni, MA. Pedretti, L. Pondrelli / ocarine E. Guidotti, R. Sarno, A. Vastano Rovatti / con la partecipazione del ricercatore PA. De Iaco e L. Polpatelli dell’Università di Bologna / consulenza musicale P. Barontini / consulenza coreografica C. Giudice
Luca Vecchi (The Pills), Serena Tateo e Tommaso Triolo (Autori di The Jackal)
C’è chi dice che il web sia una delle invenzioni epocali nella storia dell’uomo. Come lo furono a suo tempo la ruota o il fuoco. Ma per imparare a usarlo (a non cadere e a non bruciarsi) occorre accortezza e abilità. Ne parliamo con due collettivi che hanno saputo usare il mezzo per imporsi velocemente all’attenzione, arrivando non solo a “quelli del web”. Luca Vecchi è uno dei fondatori del collettivo “The Pills”, nato nel 2011 e diventato celebre grazie alla web serie omonima. Serena Tateo e Tommaso Triolo sono autori di The Jackal, il gruppo di videomaker napoletani che sta spopolando sul web con una serie di parodie diventate oggetto di culto.
I Linguaggi dei Media è un ciclo di incontri con gli operatori dell’informazione ideato da Mismaonda in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna. Alle serate parteciperanno in qualità di intervistatori anche i giovani iscritti al Master in Giornalismo dell’Università di Bologna.
Conduce Claudio Cumani
Omaggio a Giorgio Morandi
Mostra a cura di Officina dell’Arte del dopolavoro Ferroviario di Bologna.
Nata nel 1964 dall’idea di realizzare uno spazio artistico per quanti volessero sperimentare la propria attitudine alle tecniche artistiche, l’Officina dell’Arte del Dopolavoro ferroviario di Bologna ha avuto nei suoi oltre cinquant’anni di vita una significativa evoluzione fino a divenire un centro di formazione permanente. Grazie ai volontari del Gruppo Arti Figurative e al prezioso contributo di docenti di affermata fama, la Scuola Officina dell’Arte può vantare tra i propri allievi artisti che hanno contribuito, con le loro opere, a dare maggiore lustro alla ricca scuola artistica bolognese.
La fine del mondo è la fine del mondo. Festival a cura di Kepler-452
IL CORPO DELL’ARRANGIAMENTO Spettacolo e finale di laboratorio.
A cura di Ruben Camillas e Zagor Camillas.
La fine del mondo è la fine del mondo. Festival a cura di Kepler-452
VANIA Spettacolo e finale di laboratorio
Ideazione e regia Stefano Cordella / drammaturgia collettiva con Francesca Gemma, Vanessa Korn, Umberto Terruso, Fabio Zulli / disegno luci Marcello Falco / costumi e realizzazione scene Stefania Corretti e Maria Barbara De Marco / organizzazione Valeria Brizzi / produzione Oyes / con il sostegno di fUnder 35 e MiBACT, Regione Umbria, Comune di Gubbio e URA NEXT - Laboratorio delle idee per la promozione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo.
La fine del mondo è la fine del mondo. Festival a cura di Kepler-452
IL CONTOURING PERFETTO I CONTORNI IDEALI IN CUI VIVERE – Spettacolo e finale di laboratorio
Regia Francesca Merli / con Zoe Pernici, Elena Boillat e Barbara Mattavelli / drammaturgia Riccardo Baudino e Francesca Merli / sound design e musiche Federica Furlani / movimenti scenici Elena Boillat / costumi Nadia Gini / light design Isadora Giuntini / voci follower Valeria Bono, Giovanni Calò e Federico Rubini / voce madre Matilde Vigna / produzione DOMESTICALCHIMIA / con il sostegno di Ilinxarium Residenze Artistiche, Cantiere Moline (ERT), Teatro i Macelli No-theater.
La fine del mondo è la fine del mondo. Festival a cura di Kepler-452
Direzione artistica Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Avanguardie 2030.
HOMO RIDENS_ BOLOGNA – Spettacolo e finale di laboratorio
Creazione collettiva Sotterraneo / in scena Sara Bonaventura, Daniele Bonaiuti, Claudio Cirri, Filippo Paolasini / scrittura Daniele Villa / consulenza costumi Laura Dondoli, Sofia Vannini / produzione Sotterraneo / coproduzione Armunia, Centrale Fies / col sostegno di Comune di Firenze - Assessorato alla Cultura e alla Contemporaneità, Le Murate, Suc (Spazi Urbani Contemporanei) / in collaborazione con Santarcangelo 41 / Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory ed è residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese.
La radio di Linus e Marino Sinibaldi
È la compagna fedele di ciascuno di noi, la più antica, la più amata. Anche la radio come tutti i mezzi di comunicazione si è evoluta nel tempo, ha conquistato nuovi spazi, ha inseguito altre vocazioni. Ce ne parlano due professionisti collaudati: Linus e Marino Sinibaldi. Pasquale Di Molfetta, in arte Linus, è conduttore radiofonico e televisivo e direttore artistico di Radio Deejay. Marino Sinibaldi da metà degli Ottanta collabora come autore e conduttore a programmi culturali radiotelevisivi della Rai. Nel 2009 è chiamato a dirigere Radio3.
I Linguaggi dei Media è un ciclo di incontri con gli operatori dell’informazione ideato da Mismaonda in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna. Alle serate parteciperanno in qualità di intervistatori anche i giovani iscritti al Master in Giornalismo dell’Università di Bologna.
Conduce Claudio Cumani
ROBOT NIGHT porta a Bologna Ricardo Villalobos lo sciamano musicale per eccellenza, una di quelle figure al limite tra il magico e il mitologico, sempre pronto a stupire ed emozionare. Questa personalità, oltre che un dj, di fama mondiale non ha bisogno di presentazioni. Dai rave illegali nelle fabbriche abbandonate di Francoforte, fino a diventare uno dei resident Coocon nella isla bonita, Ibiza, Ricardo ha sempre saputo far parlare di sé. Soprattutto è sempre stato capace di prendere il suono e restituirlo al pubblico intriso delle proprie passioni e sperimentazioni.
ROBOT da sempre mette la consolle nelle mani degli specialisti del suono, creativi del ritmo, che danno forma sonora a una club night impossibile da dimenticare.
Aprono la serata: la producer tedesca Dana Ruh, una delle donne di punta della scena techno underground che meglio ha saputo diffondere il suo gusto e le sue skills in fatto di elettronica e Digby, sperimentatore di generi e capace di set eclettici, componente del duo Alex&Digby, fratelli e collezionisti di vinili, specialisti del suono inaspettato.
(ITA - rock'n'roll - Alcopop Records)
Gioca in casa, finalmente, la band nata a Bologna di base a Londra che sta aprendo l'intero tour autunnale dei Placebo in Inghilterra. Un nome che può ricordare una sottomarca di cereali da palestrati, il suono inconfondibile di una band che sta stregando il Regno Unito con il suo rock'n'roll. Acuti che stordiscono, riff sterzanti e arrangiamenti non convenzionali: un sound difficile da fissare, degno di quella sperimentazione tipica degli art-rockers. Danio (voce e chitarra), Pietro (batteria e samples) e Tommaso (basso), si sono incontrati a scuola, a Bologna. 15 anni dopo, li troviamo a studiare a Londra (tra college musicali e il Royal College of Art) e a unire le forze per dare vita alla loro ultima creazione, circa due anni fa. Dopo la traccia di debutto "Dead", diffusa on-line, hanno subito guadagnato l'interesse per l'approccio poco ortodosso nei confronti della musica rock. Il successo è continuato con "Fighting Myself" a fine 2016 e con l'EP "Husky Loops", uscito quest'anno per Alcopop Records.
And where are all the people?
Readymade Metal Book - lecture/sound performance
Readymade Metal Book è un progetto di ricerca di Enrico Malatesta che indaga, attraverso il suono, la relazione attiva tra essere-umano e non-umano, la vitalità dei materiali e il potenziale di movimento di una selezione di found objects.
Readymade Metal Book è una zona di accoglienza per oggetti, scarti e intuizioni transitorie; il contenuto dell’intero progetto è in divenire e si modifica in relazione al ritrovamento di nuovi componenti metallici che di volta in volta conducono la ricerca. Presentato per la prima volta al Kunstenfestivaldessrts di Bruxelles nel 2017 e sviluppato presso Careof - Fabbrica del Vapore di Milano, Readymade Metal Book raggiunge la sua seconda restituzione a Raum attraverso il display dei readymade fino ad ora collezionati, una presentazione/lecture del progetto e una performance sonora realizzata da Enrico Malatesta in collaborazione con Attila Faravelli.
(ITA - trip-hop - Ghost Records) + Mistape (ITA - elettropop)
I BELIZE sono una band di Varese attiva dal 2014. Il loro sound ricercato ed essenziale esplora le varie sfaccettature della musica urban più attuale, scomponendo e ricomponendo mondi sonori influenzati dal rap, dall'elettronica e dal trip hop con suoni e stili contemporanei di derivazione pop. Dopo aver presentato il loro album d'esordio “Spazioperso” al Mi Ami 2016 i BELIZE hanno conquistato la stampa specializzata e intrapreso un fortunato tour nei club e nei festival, candidandosi come uno dei nomi più originali e interessanti del panorama indipendente italiano.
"Pianosequenza" è il primo VIDEO estratto dal nuovo EP, un brano che contamina pop ed echi elettronici creando l'atmosfera malinconica perfetta per raccontare i rapporti umani: lineari e complessi come un pianosequenza cinematografico, dove non c'è spazio per errori, seconde occasioni o distrazioni. La regia è di Federico Scaglia.