festival internazionale del fumetto
Nel 2017 BilBOlbul mette in atto una trasformazione riassumibile con lo slogan “un anno di BilBOlbul, tre giorni di festival”, per liberarsi dalla sua dimensione temporale e diffondersi. BilBOlbul diventa un soggetto operante tutto l’anno con progetti variabili per natura e pubblico di riferimento e intende agire su due fronti: uno costante e continuo dedicato alla formazione del pubblico giovane e adulto, l’altro focalizzato su iniziative ed eventi culturali di volta in volta declinati in maniera diversa.
Rimangono comunque i tre giorni della manifestazione novembrina per non venire meno alla funzione di incontro e confronto dal vivo della comunità che negli anni si è raccolta attorno al festival, proponendo una rinnovata formula modulare, con mostre e incontri che sviluppano una progettualità di volta in volta costruita intorno a un autore, un genere, uno stile o un argomento. Un modo per mantenere la missione divulgativa del festival e al contempo accrescerne l’aspetto di approfondimento e transmedialità.
Scopri tutta la programmazione del festival sul sito di BILBOLbul.
mostra a cura di Giovanna Durì | BilBOlbul 2017
MOSTRA21 ottobre - 29 novembre | Accademia di Belle Arti di Bologna
Inaugurazione venerdì 20 ottobre h 18.30
La mostra, curata da Giovanna Durì e portata a Bologna per la nuova edizione di BilBOlbul, sarà l’occasione per vedere una selezione di oltre un centinaio di originali tra manifesti, disegni, tavole a fumetti per storie brevi e per i primi libri editi. Ne esce un universo stralunato che ha nella musica, nel ritratto di una certa marginalità sociale e nel viaggio come ricerca, i punti cardine di un immaginario che ha già una sua precisa impronta e una forte personalità. La forza del segno di Mattotti è qui già evidente nel ritrarre personaggi di profonda umanità, colti anche con sguardo ironico, ma sempre capace di costruire con un movimento, un’espressione, la postura di un corpo, figure che chiedono la com-passione del lettore, nel senso etimologico di un’adesione forte ai loro destini.
La mostra è organizzata da Associazione Hamelin con il supporto di Gruppo Hera e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti.
INCONTRI
Venerdì 20 ottobre h 16 | Accademia di Belle Arti di Bologna, Aula Magna
A partire dai lavori presentati in mostra, Lorenzo Mattotti ricorderà i suoi “inizi”, ripercorrendone lo slancio, le speranze, i dubbi, il contesto culturale dell’epoca. Un confronto che crediamo utile per un pubblico che sarà per lo più composto dai giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti.
Sabato 21 ottobre h 11 | Biblioteca Salaborsa Auditorium
Lorenzo Mattotti incontra gli studenti del Liceo Musicale Lucio Dalla e del Liceo Artistico Arcangeli per dialogare sull’importanza che la musica ha per lui nel costruire le atmosfere e le visioni delle sue storie.
Collaborazione con Bologna Jazz Festival
Grazie alla collaborazione tra BilBolBul e Bologna Jazz Festival, Mattotti ha realizzato per l’occasione alcuni potenti “ritratti” di musicisti, già circolanti sugli “Autobus del Jazz” del capoluogo emiliano e che presto arrederanno la città attraverso poster affissi nelle bacheche delle vie del centro.
Il progetto è realizzato con la collaborazione di Tper e il sostegno di Gruppo Hera.
Presentazione del libro di Milena Marchioni
All' interno della Mostra fotografica "Il giro del mondo in 80 Blogger" Milena Marchioni presenta “Bimbi e viaggi, la guida completa per viaggiare sereni con i bambini."
Un libro scritto a 4 mani da due super viaggiatrici. Milena e Michela. Il loro libro è una guida completa su tutti gli aspetti che riguardano l’organizzazione di un viaggio con bambini.
Moderatrice della presentazione Cristina Rampado.
Milena Marchioni, Travel Blogger
Il suo blog www.bimbieviaggi.it è diventato un punto di riferimento per la community italiana delle famiglie globetrotter. Adora il mare, le isole tropicali, i vulcani e, in generale, le vacanze a contatto con la natura e le attività outdoor
mostra fotografica a sostegno del progetto #Marta4kids
Una mostra fotografica di viaggio di 80 travel blogger italiani a sostegno di Christian Cappello, il compagno di Marta Lazzarin, la blogger di viaggi vicentina morta nel dicembre 2015 assieme al bimbo che portava in grembo.
Christian sta girando l’Italia a piedi per raccogliere fondi per la Onlus “Marta4Kids” che lui stesso ha fondato per combattere la fibrosi cistica.
La mostra, realizzata grazie al contributo di Unipol Banca, si terrà dal 21 gennaio all’11 febbraio alla Libreria Pangea di Padova ad ingresso libero. Media partner l' Associazione Italiana Travel Blogger (AITB) http://travelbloggeritalia.it/
Ingresso libero dalle ore 14.00 alle ore 20.00
Gender Bender è il festival internazionale che presenta al pubblico gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale.
Anche quest’anno Gender Bender offre diversi laboratori.
Per informazioni visita il sito di Gender Bender.
di Floor Robert | Gender Bender 2017
Influenza è un lavoro sull’infanzia. Cosa ci faceva muovere quando eravamo piccoli? E crescendo cosa abbiamo perso? L’infinita curiosità di un bambino è l’esempio per eccellenza di un corpo e di una mente fusi insieme.
Influenza vuole ricreare questo stato di determinazione e leggerezza lavorando su principi opposti come peso-leggerezza, corpo-mente, memoria-immediatezza, per definire una qualità fisica e un tempo parallelo fatto di memoria, libertà e invenzione.
Influenza è vincitore del bando “SIAE SILLUMINA – copia privata per giovani artisti, per la cultura”.
coreografia: Floor Robert
di DOT504 – Prima Nazionale | Gender Bender 2017
La compagnia praghese DOT54 prosegue la sua fruttuosa collaborazione con il duo formato dal coreografo slovacco Jozef Frucek e dalla coreografa greca Linda Kapetanea (noti come RootlessRoot Company). In You Are Not The One Who Shall Live Long il cast di danzatori è internazionale: tre uomini (il belga Nathan Jardin, il ceco Pavel Mašek e lo svedese Knut Vikstrøm Precht) e la coreana Hyaejin Lee.
Lo spettacolo si apre su una scena spoglia, minimale e quasi metafisica, al centro della quale Mašek recita un suggestivo monologo al microfono sul tema della morte, e raggiunge il suo culmine quando sulla scena sono presenti tutti i performer: mentre la musica e il gioco di luci creano una sorta di dimensione senza tempo, Hyaejin Lee, diventa uno strumento docile nelle mani degli altri danzatori, che la manipolano, la spostano, come proiettando su di lei i loro desideri e le loro pulsioni. I suoi movimenti bizzarri hanno un che di archetipico e di sfuggente che le conferiscono un’aura divina, il suo corpo incarna il mistero stesso dell’esistenza, un mistero fatto di contraddizioni irrisolvibili. E come scrivono i due coreografi nella scarna nota di regia, “non c’è niente da spiegare. Tranne che ciò che facciamo, ciò che esiste, ciò che siamo, cambia continuamente”.
Invenzione e coreografia: Jozef Fruček & Linda Kapetanea – RootLessRoot Company
Performers: DOT504 Dance Company – Nathan Jardin (BE), Hyaejin Lee (KR),Pavel Mašek (CZ), Knut Vikstrøm Precht (SE)
Luci: Periklis Mathiellis
Musica e sound design: mastroKristo
di Orlando Rizzo e Angelo Petracca | Gender Bender 2017
“Ciò che è non sarebbe e ciò che non è sarebbe!” fa dire Lewis Carroll ad Alice; che cos’è che ci fa dire che una cosa esiste? È questo l’interrogativo da cui prende le mosse questo lavoro dei coreografi Orlando Izzo e Angelo Petracca, un’indagine (semiseria, come ricorda il titolo) che in particolare si sofferma sulla natura della creazione artistica. Tutto ciò che esiste e quindi anche tutto ciò che viene creato e danzato non può prescindere dalla vista del creatore e la vista dell’interlocutore pubblico: che cosa lo rende universale dal momento che il punto di vista può cambiare inesorabilmente a causa di sindromi che alterano la percezione visiva della realtà, o semplicemente dall’assunzione di una prospettiva differente?
Izzo e Petracca moltiplicano i punti di vista: mentre l’uno danza, l’altro lo riprende con una videocamera. Gli spettatori li vedono sulla scena e contemporaneamente sullo schermo, in una sorta di gioco di specchi (ancora Alice) e di prospettive diverse che chiamano in causa il pubblico e il suo sguardo, coinvolgendolo in una creazione condivisa.
Il progetto è il vincitore di DNAppunti coreografici 2016, azione di sostegno per giovani coreografi italiani promosso – tra gli altri – da Gender Bender.
di e con: Orlando Rizzo e Angelo Petracca
produzione: INTERNO 5
di Liz Aggiss – Prima Nazionale | Gender Bender 2017
L’esplosivo solo di Liz Aggiss, performer inglese dallo stile anarchico e anticonformista, è un tour de force politicamente scorretto nel quale si passano in rassegna contraddizioni e interpretazioni riguardo a ragazze, donne, madri e anziane. Muovendosi tra la sfera pubblica e quella privata, Aggiss dà vita a un minestrone femminista fatto di movimento espressionista, music hall, cambi d’abito, giocoleria e recitazione.
In occasione dello spettacolo, un gruppo di giovani danzatori (dance companion) accompagnerà il pubblico, invitando gli spettatori ad assistere insieme alla rappresentazione e a discutere e condividere le rispettive impressioni subito dopo lo spettacolo: un’iniziativa nata nell’ambito del progetto europeo Pivot Dance da Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa in collaborazione con il corso triennale di danza contemporanea del Balletto di Roma.
coreografia: Liz Aggiss
con il Balletto di Roma | Gender Bender 2017
Dopo Paradox (2016) Balletto di Roma torna ad esplorare la forma del trittico: ad essere protagonisti questa volta sono tre brani musicali, che rimandano allo straordinario periodo di innovazione e fermento artistico che accompagnò l’ascesa dei Balletti Russi in Europa agli inizi del 1900, mentre la creazione è affidata a tre artiste italiane attive sulla scena contemporanea internazionale.
Giorgia Nardin ci offre la sua versione de L’Après-midi d’un Faun sulla musica originale di Debussy, uno dei vertici dell’impressionismo in musica, ispirato a sua volta al poemetto di Mallarmé, intriso di simboli e riferimenti erotici. Nardin si muove sulla traccia del lavoro di Nijinsky, che per primo coreografò e interpretò il celebre balletto.
Chiara Frigo porta in scena un lavoro ispirato al tema delle migrazioni sulla musica della Suite Bergamasque, sempre di Debussy. Frigo indaga un concetto di migrazione in cui gli orizzonti si sono appannati e ristretti, le traiettorie di fuga incontrano sempre più spesso un muro, un filo spinato. La sua coreografia dà vita a un labirinto di Dedalo, ispirato alla contemporaneità di una migrazione ben lontana dal volo liberatorio – seppur fatale – di Icaro.
A Francesca Pennini, infine, è proposta la creazione di Bolero sulla musica originale di Ravel: un classico che Pennini scardina e ricompone sull’onda delle sue creazioni “cinetiche”. Bolero diventa un atto di resistenza e di contagio, l’orrore e l’attrazione della ripetizione: da una parte la musica, agente scatenante di una febbre sensuale ed ossessiva, un’epidemia dei corpi e dei pensieri; dall’altra la danza, un rito di vaccinazione per un conflitto sistemico con il suono.
Evento consigliato da Comunicattive.
Coreografie: Giorgia Nardin, Chiara Frigo, Francesca Pennini
Musiche originali: Claude Debussy e Maurice Ravel
di Dana Michel – Prima Nazionale | Gender Bender 2017
Mercurial George è il ritratto di una creatura che vive ai margini della società, immersa in un universo personale fatto di detriti, accumuli di oggetti, ingenuità fanciullesca e sacro mistero. Un assolo destabilizzante, comico e bizzarro, fatto di una coreografia minimalista ma rigorosa e spiazzante, che diviene strumento per uno scavo archeologico nel cuore della propria identità, alla scoperta delle radici dell’io.
“Ero in vacanza in Francia quando il cugino di mio marito, un antropologo che studia le grandi scimmie africane, ci ha mostrato delle riprese video che mi hanno messo a disagio. Fin da piccola le scimmie mi hanno sempre spaventato, a causa della loro stranezza e per il loro essere strettamente imparentate agli esseri umani. Subito mi sono resa conto che ero l’unica persona di colore nella stanza, e stranamente mi sono chiesta se gli altri mi stessero guardando per studiare la mia reazione, facendo bizzarre associazioni. Mi sentivo strana, con la testa piena delle idee più diverse, e sapevo che dovevo continuare a seguire quelle idee” (Dana Michel).
Evento consigliato da Comunicattive.
Coreografia e interprete: Dana Michel
Luci e direzione tecnica: Karine Gauthier
Attivatori artistici: Martin Bélanger, Peter James, Mathieu Léger, Roscoe Michel, Yoan Sorin
di Fabrizio Favale | Gender Bender 2017
Hekla è il nome del più celebre vulcano islandese, entità quasi mitologica (nel Medioevo era considerato la porta dell’Inferno). E intriso di riferimenti mitologico-arcaici è questo lavoro di Fabrizio Favale, una sorta di anteprima-preludio al lavoro Circeo: altro luogo di forte pregnanza simbolica e mitica.
In Hekla vediamo i danzatori (tutti uomini) muoversi in un universo leggero e cangiante, creando una sorta di ricamo senza fine sullo sfondo di un orizzonte esteso e privo di riferimenti, glaciale e rarefatto. Ogni riferimento spaziale concreto sembra venire meno: i confini tra ciò che è reale e ciò che è solo mentale sfumano, il notturno si confonde con il diurno, e i danzatori comunicano usando un linguaggio mitico, pre-arcaico, della stessa sostanza di un mare in tempesta. Ai margini della scena dove si svolge la performance, giochi di luce e bagliori improvvisi, blocchi di ghiaccio e roccia, strumentazioni da vulcanologia, profili appena accennati di creature indefinibili creano un’atmosfera in bilico costante tra il tecnologico e l’arcaico, che dai margini “preme” sul movimento coreografico al centro della scena, influenzandone l’evoluzione.
In occasione dello spettacolo, un gruppo di giovani danzatori (dance companion) accompagnerà il pubblico, invitando gli spettatori ad assistere insieme alla rappresentazione e a discutere e condividere le rispettive impressioni subito dopo lo spettacolo: un’iniziativa nata nell’ambito del progetto europeo Pivot Dance da Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa in collaborazione con il corso triennale di danza contemporanea del Balletto di Roma.
Invenzione e coreografia: Fabrizio Favale
Danzatori: Martin Angiuli, Daniele Bianco, Andrea Del Bianco, Gianmarco Martini Zani, Fabrizio Favale, Francesco Leone, Mirko Paparusso, Stefano Roveda
Musiche originali: Daniela Cattivelli
una antologia di liriche dei più grandi poeti russi con accompagnamento musicale | letture a cura di Luigi Lo Cascio
Rassegna a cura di Musica Insieme in collaborazione con Gruppo UNIPOL dedicata al centesimo anniversario della Rivoluzione d’ottobre: un evento di portata epocale che ha segnato indelebilmente la storia del Novecento. La rassegna intende ricordare la straordinaria stagione letteraria e musicale che ha accompagnato quegli anni, con artisti di primissimo piano, che, influenzati proprio da quegli eventi tumultuosi, hanno dato vita a capolavori indimenticabili.
Russia 1917 – I cent’anni che hanno cambiato il mondo proporrà dunque in quattro serate un’antologia di liriche di altrettanti tra i più grandi poeti russi: Boris Pasternak, Marina Cvetaeva, Sergej Esenin e Vladimir Majakovskij. La data inaugurale coincide, non a caso, con lo scoppio della Rivoluzione: il 25 ottobre 1917 secondo il calendario giuliano, in vigore all’epoca in Russia, che coincideva però con il 7 novembre del calendario gregoriano, vigente in tutto l’Occidente.
programma
La rassegna si realizza con il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
L’ingresso ai concerti è gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Premio Nobel per l’economia riceverà la massima onorificenza dell’Alma Mater
Il celebre economista premio Nobel Joseph Stiglitz riceverà dal Rettore Francesco Ubertini il Sigillum Magnum dell’Università di Bologna, massima onorificenza dell’Alma Mater, nel corso di una cerimonia accademica.
L’evento è promosso in collaborazione con la Fondazione di ricerca Istituto Carlo Cattaneo, che ha invitato Stiglitz alla conferenza scientifica internazionale sulle disuguaglianze “Trends in inequality: social, economic and political issues”, in programma a Bologna dal 2 al 4 novembre.
Oggi professore alla Columbia University, Joseph Stiglitz ha ricevuto il premio Nobel per l’economia nel 2001 (insieme a George Akerlof e Michael Spence) per il suo contributo sulla teoria delle "asimmetrie informative". Questo e altri temi su cui si concentrato – ad esempio il calcolo del costo del lavoro in condizioni di “mezzadria” o le condizioni di disuguaglianza nella distribuzione degli indicatori di benessere – lo hanno reso una figura centrale tra i più insigni economisti contemporanei.
L’ingresso alla cerimonia, in Aula Absidale di Santa Lucia, è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
di Carlos Pons Guerra – Prima Nazionale | Gender Bender 2017
Ispirato alle figure della lotta greco-romana e del wrestling, lo spettacolo è un duoagrodolce che esplora l’aggressione emotiva nei rapporti tra gli uomini. In Ruffle i due amanti-combattenti si fronteggiano in uno scontro di forza e di volontà, dove l’uno cerca di avere la meglio sull’altro cercando di non rivelare a sua volta la propria vulnerabilità. Un gioco sottile di seduzione e sopraffazione, scontri marziali e contatti erotici, che per stappi violenti mostra anche l’evolvere di una relazione, dall’incontro iniziale tra due estranei che si annusano e si studiano allo stadio finale di amanti spossati. Ruffle stabilisce così una similitudine poetica e simbolica tra le relazioni sentimentali e i combattimenti: in amore, come nei combattimenti in un’arena, solo uno tra i due contendenti uscirà vincitore.
Coreografia: Carlos Pons Guerra
Danzatori: Luke Ahmet, Mark Kimmett
Musiche: Caetano Veloso, Fred Buscaglione, Los Panchos
Costumi: Ryan Dawson Laight
di Simon Mayer | Gender Bender 2017
Simon Mayer, coreografo austriaco, rivisita in Sons of Sissy danze e musiche popolari del suo paese. Quattro performer suonano e ballano dal vivo brani della tradizione musicale alpina: le coreografie di gruppo dei balli folkloristici sono rilette in chiave ironica e dissacrante, fino a scardinare il tradizionale e ormai superato modello maschile che ne è alla base e liberandone tutte le potenzialità estetiche.
In occasione dello spettacolo, un gruppo di giovani danzatori (dance companion) accompagnerà il pubblico, invitando gli spettatori ad assistere insieme alla rappresentazione e a discutere e condividere le rispettive impressioni subito dopo lo spettacolo: un’iniziativa nata nell’ambito del progetto europeo Pivot Dance da Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa in collaborazione con il corso triennale di danza contemporanea del Balletto di Roma.
Idea, coreografia, performance e musica: Simon Mayer
Interpreti: Simon Mayer, Matteo Haitzmann, Patric Redl, Manuel Wagner
di Giorgia Nardin | Gender Bender 2017
Minor Place è una performance che si basa sulla partecipazione del pubblico. Per partecipare non è richiesta dimestichezza con le pratiche performative. Il pubblico accede allo spazio scenico dando vita a un raduno temporaneo, uno spazio sicuro in cui allenarsi a guardare, a sviluppare empatia, a prendere posizione e ad esporsi. I codici di fruizione del corpo sono rimessi in discussione, la relazione con l’altro scaturisce da un atto di generazione collettiva, da pratiche che innescano un’energia di alleanza.
Figlia della lettura di Calibano e la Strega – le donne, il corpo e l’accumulazione originaria di Silvia Federici, Minor Place vive dell’urgenza di rivendicare un senso di responsabilità tradotto fisicamente. Per fare questo, Giorgia Nardin propone di agire assieme, di godere collettivamente di anatomia poetica: il suo è un invito ad agire, una pratica di esposizione collettiva.
Evento consigliato da Comunicattive.
Idea e danza: Giorgia Nardin
Suono: Francesca De Isabella
Disegno luci: Giulia Pastor
Repliche
29/10/2017 - ore 18:00
30/10/2017 - ore 18:00
30/10/2017 - ore 21:00
di Andreas Constantinou – Prima Nazionale | Gender Bender 2017
Due soli che, come un dittico, offrono una doppia prospettiva sul tema della femminilità oltre il sistema binario dei generi, mescolando performance, teatro fisico e danza. In WoMAN l’interprete (Costantinou) è un uomo che esplora il suo sé femminino e gli archetipi che lo rappresentano; in WOMAN Daniel Mariblanca, transessuale, espone – sfidandoli – gli stereotipi di genere, oltrepassandone con audacia i confini.
Evento consigliato da Comunicattive.
Coreografia: Andreas Constantinou
Interpreti: Andreas Constantinou (WoMAN), Daniel Mariblanca (WOMAN)
Luci e suono: Jeppe Cohrt
di Igor Urzelai e Moreno Solinas – prima nazionale | Gender Bender 2017
Igor and Moreno proseguono il loro percorso di esplorazione sulla percezione multisensoriali della materia coreografica e sugli elementi che la alterano. In Andante lo spazio teatrale – e con esso il pubblico – è immerso in un fumo che tutto fonde e confonde: i corpi e le voci dei performer appaiono e scompaiono nella nebbia, contribuendo a trasformare in modo imprevedibile la materia scenica nata dagli aspetti più istintivi della psiche umana, e mettendo così a fuoco ciò che normalmente non può essere visto.
Lo spazio diventa luogo di esperienza condivisa, il confine tra palco e platea scompare e lo spettatore viene coinvolto – e travolto – dalle suggestioni cinestetiche evocate dagli elementi della coreografia e dal movimento dei performer. Stimoli tattili e olfattivi, un paesaggio sonoro fatto di percussioni e antico canto “a tenores”, mentre i corpi dei performer, costantemente fuori equilibrio, riportano lo spettatore a momenti di intimità, violenza, tenerezza, attrazione.
Concept e coreografia: Igor Urzelai, Moreno Solinas
Interpreti: Igor Urzelai, Moreno Solinas, Giorgia Nardin, Eleanor Sikorski
Drammaturgia: Simon Ellis
Composizione sonora: Alberto Ruiz Soler
giornata di studi per la riqualificazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica
Urban center Bologna in collaborazione con il Dottorato in Architettura dell'Università di Bologna e Spazio Lavì, ospita una giornata di studi sul tema della riqualificazione dei quartieri e dell'edilizia residenziale pubblica.
Intervengono:
Giovanni Leoni, Coordinatore del Dottorato in Architettura, Università di Bologna
Virginia Gieri, Assessore Casa, Emergenza abitativa, Lavori pubblici del Comune di Bologna
Mariavaleria Mininni, Professore di urbanistica, Università della Basilicata
Marina Montuori, Professore di composizione architettonica e urbana, Università di Brescia
Barbara Angi, Ricercatore di composizione architettonica e urbana, Università di Brescia
Valter Balducci, Professore di progettazione urbana, ENSA de Normandie, Rouen
Valentina Orioli, Assessore all’Urbanistica e Ambiente del Comune di Bologna e Professore di Tecnica e pianificazione urbanistica, al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna
La tavola rotonda sarà moderata da Marco Guerzoni, Responsabile Ufficio Metropolitano Politiche Abitative, Comune di Bologna
Gli autori delle ricerche discuteranno con:
Patrizia Gabellini, Professore di Urbanistica, Politecnico di Milano
Ernesto Antonini, Professore di Tecnologia dell’Architettura, Università di Bologna