di e con Giobbe Covatta
Giobbe Covatta legge la sua personale versione della Divina Commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori: i contenuti ed il commento sono spassosi e divertenti, ma come sempre accade negli spettacoli del comico napoletano, i temi sono seri e spesso drammatici.
di e con Paolo Hendel
Paolo Hendel torna all’originaria vocazione teatrale che lo ha reso celebre ai suoi esordi quando, con coraggiosa inventiva, parlava con la propria immagine sdoppiata dentro a un televisore. Quella stessa vena surreale, unita alla capacità di cogliere in anticipo il potenziale comico della tecnologia, viene messa ora al servizio di una commedia molto divertente e originale, ambientata in un’immaginaria Italia del futuro, scritta da Paolo Hendel con Marco Vicari e Gioele Dix, che ne firma la regia.
Con Paolo Hendel e Gioele Dix, Marco Vicari, Matilde Pietrangelo
Regia di Gioele Dix
La comicità sanguigna e diretta di Marco Dondarini incontra quella surreale di Davide Dalfiume. Dall’interazione dei due prende corpo un terzo tipo di comicità inaspettata e piacevole: si tratta di un vero e proprio tre per due teatrale.
Autori, attori e regia: Davide Dalfiume e Marco Dondarini
con Rita Forte e Pietro Longhi
Il gufo e la gattina di Bill Manhoff è una straordinaria macchina per attori.
Una favola moderna tra grottesco e paradosso, basata su una comica astrazione: due mondi opposti che finiranno per comunicare. La commedia tratta temi importanti come sesso, Incomunicabilità, solitudine e frustrazione, passando però sopra a tutto una mano di vernice così brillante che riesce a farci ridere e divertire anche mentre riflettiamo.
Di Bill Manhoff
Con Rita Forte e Pietro Longhi
Regia: Silvio Giordani
spettacolo-concerto sull’opera musicale di Francesco Guccini
Lui e Lei, due conoscenti dei tempi dell’Università di Bologna degli anni ‘90, raccontano nel tempo dell’oggi, attraverso due paralleli monologhi interiori, la loro unica comune esperienza: aver partecipato ‘venti anni fa o giù di lì’ ad un concerto di Guccini al palasport di Bologna.
Da un’idea di Roberto Manuzzi & Giuseppe Gandini
Con gli attori: Valentina Bruscoli e Giuseppe Gandini
e i musicisti: Marco Morandi (voce, 2° chitarra), Luca Longhini (1° chitarra) e Roberto Manuzzi (sax, armonica, fisarmonica)
Scritto e diretto da Giuseppe Gandini
Con le canzoni di Francesco Guccini
Una produzione Teatro Vascello La Fabbrica dell’Attore
Compagnia Teatroaperto/Teatro Dehon
Continuano le vicende dei quattro amici (Gianni, Vincenzo, Pino e Nicola) conosciuti nella scorsa stagione in Uomini sull’orlo di una crisi di nervi. Gianni che era scappato con la bella Giulia, si trova ormai disilluso e senza soldi e costretto a far ritorno a casa degli amici, riuniti in una sorta di "famiglia allargata" di uomini reduci dai rispettivi fallimenti familiari. La situazione economica disastrata di Gianni non è dissimile da quella che vivono gli altri, orfani e vittime delle rispettive consorti che continuano ad essere presenti e esattrici di denaro. La loro convivenza conflittuale vive momenti di tensione che deflagrano con il malore di Pino, colto da un attacco di panico. In suo soccorso interviene una dottoressa dal fisico provocante che sconvolgerà ancora una volta, tra suspense e risate, il fragile equilibrio dei nostri protagonisti.
di Rosario Galli
Con Aldo Sassi, Lorenzo Spiri, Andrea Zacheo, Alessandro Fornari, Martina Valentini Marinaz
scene Fabio Sottili
costumi Renata Fiorentini
disegno luci Poppy Marcolin
regia di Guido Ferrarini con l'amichevole supervisione di Rosario Galli
regia Antonio Latella
Dopo l’enorme successo di Santa Estasi, vincitore del Premio Ubu come spettacolo dell’anno, il talento del regista napoletano si confronta con Pinocchio, una figura universale che appartiene a tutti e di cui tutti coltivano una memoria propria, quasi esclusiva. Ma non sarà una fiaba. Tutt’altro che ‘romanzo per bambini’, nel suo adattamento per la scena dell’opera di Collodi, Latella si pone davanti al burattino di legno cercando uno sguardo depurato dalle infinite interpretazioni che si sono stratificate per oltre un secolo e lo fa con coraggio cercando una lettura inedita.
da Carlo Collodi
drammaturgia Antonio Latella, Federico Bellini, Linda Dalisi
regia Antonio Latella
Repliche
05/01/2018 – h21:00
06/01/2018 – h19:30
07/01/2018 – h16:00
Ingresso ridotto per gli abbonati Card Musei Metropolitani
regia Sean Gandini
Con una carriera ventennale alle spalle nel campo della giocoleria, Sean Gandini è ampiamente riconosciuto come uno dei jugglers più formidabili e intrepidi del mondo. Gesti quotidiani in perfetto unisono, performer che sfilano sul palco in parata, sedie, tacchi alti, momenti di arguzia e umorismo ironico: questi e altri elementi del repertorio di Pina Bausch hanno liberamente ispirato il regista e la sua troupe per creare un nuovo ibrido di giocoleria e Tanztheater - “Tanzjonglage”.
drammaturgia John-Paul Zaccarini
regia Sean Gandini
Repliche
30/12/2017 – h19:30
31/12/2017 – orario da definire
Ingresso ridotto per gli abbonati Card Musei Metropolitani (a eccezione dello spettacolo del 31 dicembre)
di Ivan Vyrypaev
Ivan Vyrypaev, drammaturgo, regista e sceneggiatore russo di fama internazionale, è da tempo al centro dell’indagine di Cantiere Vyrypaev, progetto condotto da Big Action Money, compagnia diretta da Teodoro Bonci del Bene, che di Vyrypaev aveva presentato Illusioni a VIE Festival nel 2015. In Ossigeno, che l’autore ha scritto nel 2002, un ragazzo e una ragazza con lo stesso nome, Sasha, sono i protagonisti di un thriller a finali multipli; un lavoro in cui la colonna sonora giocherà un ruolo determinante...
di Ivan Vyrypaev
traduzione e regia Teodoro Bonci del Bene
con Tamara Balducci / Kristina Likhacheva, Teodoro Bonci del Bene
BIG ACTION MONEY
Repliche
16/12/2017 – h20:00
17/12/2017 – h16:30
Ingresso ridotto per gli abbonati Card Musei Metropolitani
con Franco Branciaroli
Franco Branciaroli riallestisce uno spettacolo di cui fu protagonista e che divenne un evento per il teatro italiano: la Medeadiretta da Luca Ronconi, che nel 1996 debuttò al Teatro Donizetti di Bergamo. Medea torna dunque in scena grazie ad uno degli artisti che ha lavorato con Ronconi più a lungo e con maggiore vicinanza. Una sfida importante, una produzione coraggiosa, che vede in scena 14 attori, diretti da Daniele Salvo che riprende la regia del grande regista scomparso nel 2015.
di Euripide
traduzione Umberto Albini
regia di Luca Ronconi ripresa da Daniele Salvo
con Franco Branciaroli
Repliche
Dal 14/12/2017 al 15/12/2017 – h21:00
16/12/2017 – h19:30
17/12/2017 – h16:00
Ingresso ridotto per gli abbonati Card musei Metropolitani
mostra | opening sabato 23 settembre, h 10
La mostra Follie. Scappare dalla guerra, rincorrere la guerra è realizzata dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis di Duino Aurisina nell'ambito del progetto pluriennale Voci di guerra in tempo di pace, che ha ottenuto dal Governo Italiano il riconoscimento ufficiale per le commemorazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale e gode del patrocinio di diverse Regioni Italiane.
Spesso la guerra è stata definita "follia", e la Grande Guerra non fece eccezione: milioni di morti, invalidi, vedove, orfani, portarono al crollo dell’Europa della Belle Époque e fecero traballare il mito del progresso senza fine che le conquiste scientifiche e culturali avevano eretto a mito, dall'età dei lumi in poi.
Nella mostra, attraverso fotografie, testi, illustrazioni, documenti, contributi storici e un apparato didattico-informativo si affrontano alcuni aspetti di tale follia: da una parte il "volontarismo; dall'altra il tema del trauma psicologico, della fuga fisica ma anche mentale dalla mostruosità quotidiana della guerra, che caratterizzò tutti i fronti del conflitto.
Nell’intento di scandagliare questi aspetti della realtà della Grande Guerra, la mostra intende offrire una lettura attuale del conflitto che ebbe un enorme impatto sulla collettività e sui singoli individui, coltivando la memoria del passato e la consapevolezza del presente.
Follie. Scappare dalla guerra, rincorrere la guerra si realizza grazie collaborazione tra il Museo civico del Risorgimento di Bologna e l'Associazione Emilia Romagna al Fronte ed è frutto del lavoro del team coordinato da Mauro Depetroni, responsabile scientifico del Gruppo Ermada Flavio Vidonis, ideazione e ricerca scientifica di Francesco Zardini, impaginazione e studio grafico di Sara Sossi.
Visite guidate 8 e 22 ottobre, 5 novembre h 11
Ingresso biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna l’ingresso è gratuitomostra
La mostra Gianni Turin. Diffusa 17. Sacrificio e Memoria, curata da Sandro Gazzola e diffusa su diverse sedi cittadine, si presenta come commemorazione degli eventi storici che caratterizzano il Novecento e la storia di Bologna.
I periodi storici colti dall'artista sono la Grande Guerra, la Guerra di Resistenza, la Deportazione ebraica, gli Anni di Piombo per concludere con i drammi nati come conseguenza delle politiche del Novecento: le guerre religioso-politiche e la migrazione di massa nel Mediterraneo.
I materiali usati, oltre alla tela tradizionale dipinta ad olio, sono il legno spesso procurato dall'antico podere di famiglia a Bagnoli di Sopra, il ferro dei profilati grezzi da carpentiere fuso e montato in metafisiche architetture, gli elementi tecnologici come il laser capaci di segnare il tempo ed evidenziare la differenza fra passato e futuro, le consistenze cromatiche nate dall'intreccio di paste di colore diverse che permettono all'artista di creare degli spessori e degli effetti su tela inattesi.
Sul piano iconografico l'artista appare molto diverso da opera a opera, totalmente inaspettato. Unico elemento che collega tutto il suo lavoro sono le "Teste", in principio – negli anni Ottanta – pittoriche, nel nuovo secolo sculture realizzate in vari materiali, di legno all'inizio, polimateriche in seguito.
Al Museo civico del Risorgimento è visibile l'opera Nero assoluto (2008), polimaterico su tela.
Ingresso biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna l’ingresso è gratuitodi Susan Glatzer (USA, 2016, 88')
Alive and Kicking è un documentario che esplora la cultura dello Swing Dancing e i protagonisti che l'hanno resa così speciale. Dalla nascita del Lindy Hop negli anni fino ai giorni nostri, in cui questo ballo è diventato un fenomeno internazionale
Il documentario percorre anche le vite dei ballerini per raccontare come questa cultura le abbia positivamente influenzate.
Prima della proiezione, alle 19.30, un momento di danza aperto a tutti gli amanti dello swing organizzato da Bologna Swing Dancers, uno dei clan della Swing Dance Society, progetto volto a creare una community italiana per mezzo della musica e del ballo, per la diffusione della cultura americana del periodo della "Swing Era".
A cura di Kinodromo.
(Francia/2016) di François Ozon (113')
Apertura dell’anno sociale APUN con la proiezione del film Frantz. Nell’ambito di Mens-a, l’intelligenza ospitale.
Ozon rifà uno dei rari - e più ingiustamente sottovalutati - Lubitsch drammatici (The Broken Lullaby, 1932) che a sua volta adatta Rostand. Siamo all'indomani della Prima guerra mondiale, e la tensione franco-tedesca è un nervo ancora scoperto. Un giovane reduce francese, disperato per aver ucciso al fronte un coetaneo tedesco, si reca in Germania con l'idea di chiedere perdono ai genitori del defunto. "Il rapporto con il precedente non è affatto di rispetto supino, anzi sia narrativamente (il film di Ozon risolve la sceneggiatura lubitschiana nella prima metà, quella tedesca, poi prosegue la storia in terra francese), sia stilisticamente (all'economia espressiva del maestro berlinese, Ozon contrappone un cinema arioso, sorvegliato ma ricco, che via via si accende di cromatismi e passionalità), ci troviamo di fronte a un'ardita ricollocazione culturale" (Roy Menarini). "Un film severo, controllato, arciclassico, quasi tutto in bianco e nero, esaltato da un'ambientazione più che accurata, da dialoghi densi di sottintesi, da attori tutti discrezione e sottotesto come esige questa storia romantica di perdono e dolore" (Fabio Ferzetti).
di D. Labanti, R. Giugliano, M. Ferri (Italia- Albania, 2014,100’)
Un furgone parcheggiato a lato di una strada di montagna. A bordo Fortunato Soccorso, detto “il Soccia”, un piccolo spacciatore di Bologna, sembra aspettare qualcuno. Ma perché quel furgone è in Albania? Torniamo a Bologna dove Stoya, la sua ragazza, sta per discutere la tesi in cooperazione internazionale. Le cose tra loro non stanno andando proprio bene e presto dovranno prendere decisioni che rivoluzioneranno per sempre le proprie esistenze.
Status, vincitore della prima edizione di AreYou Series?, è la web serie prodotta da Milano Film Festival e Banca Prossima, in collaborazione con Mymovies.
La storia, scritta e diretta a tre mani da Margherita Ferri, Renato Giugliano e Davide Labanti, è liberamente ispirata ai racconti dei volontari di CEFA Onlus, storica Ong di Bologna, e racconta la storia di un gruppo di cooperanti bolognesi che parte per l’Albania per insegnare alle popolazioni locali come diventare economicamente sostenibili. Tra le storie di questi cooperanti c’è anche quella di due ragazzi, Stoya e Fortunato, detto “il Soccia”, piccolo spacciatore di Bologna che lontano da casa si scoprirà una persona diversa, nel bene e nel male. Nel cast oltre Edoardo Lomazzi e Marco Manfredi e tanti altri c’è Eleonora Giovanardi che interpreta la giovane cooperante Stoya. La Giovanardi è stata anche co-protagonista dell’ultimo film di Checcho Zalone Quo vado?.
un’estate sull’altra sponda | Settembre
1 settembre h 19
Popper, musica da sballo: Agònia Dj vol.2
4 settembre h 19
Disclose_Electric Lorem_Cassero
5 settembre h 21
Bologna FM // Le Fragole
6 settembre h 21.30
Concerto d'arpe // Ensemble Lyrae
8 settembre h 19
Flexin
14 settembre h 21.30
Le Brugole presentano "Modern Family 1.0"
15 – 17 settembre
BeeREXIT ♛ Bionda Naturale UK edition
17 settembre h 21
Maria Devigili in concerto
23 settembre h 19
Tuttifrutti! 50's Party • Cavaticcio • Free Entry!
(Limelight, USA/1952) di Charlie Chaplin (143')
"Quell'omino che vediamo è lo stesso che poco tempo prima voleva uccidere tutte le donne del mondo. è proprio lui. E ora fa di tutto e si dispera perché una di loro possa tornare a vivere. Luci della ribalta è un film possente, geometrico, torbido e menzognero dove la bellezza, come il sole sugli specchi, gibigianando va. Eccolo Buster Keaton. Una sfingea apparizione di pochi secondi ove per poco il cor non si spaura. Insieme. Come se Michelangelo scolpendo il David avesse fatto fare l'orecchio sinistro a Leonardo. Luci della ribalta è un film che sferza e ci aggrandisce. Incatena l'attenzione dello spettatore. Il 'film ideologico' più riuscito di Chaplin poiché conserva intatta la forza del sentimento che è l'unica, vera forza rivoluzionaria". (Roberto Benigni)
(USA/1990) di David Lynch (50')
Versione video della performance musical-teatrale messa in scena da Lynch al New Music America Festival. Le musiche sono realizzate con Angelo Badalamenti (con cui Lynch ha già collaborato per Velluto blu e con cui sta lavorando a Cuore selvaggio - del secondo film compaiono anche i protagonisti, Nicolas Cage e Laura Dern) e cantate da Julee Cruise (voce della celebre Falling, tema principale di Twin Peaks - alla serie appartiene l'ultimo interprete, Michael J. Anderson).
seguono
INTERVALOMETER EXPERIMENTS: STEPS (USA/2007) di David Lynch (5')
BUG CRAWLS (USA/2008) di David Lynch (5')
INDUSTRIAL SOUNDSCAPE (USA/2008) di David Lynch (11')
Tre cortometraggi sperimentali realizzati inizialmente da Lynch per il suo sito web. Scenari industriali, sonorità meccaniche e ipnotiche, ripetizione, astrazione, animazione. Un insetto si arrampica su una casa e cade. Macchinari in movimento. Ombre su una scala.
(Bar Bahar, Israele-Francia/2016) di Maysaloun Hamoud (96')
Si cita spesso Sex & the City parlando di questa vivace opera prima. Leila, Noor e Salma sono tre giovani donne palestinesi che vivono a Tel Aviv. Come tutte le loro coetanee si divertono, sognano, cercano l'amore. Ma devono lottare per affermare la propria libertà e identità. "Ho cercato di raccontare il complicato dualismo della loro quotidianità, stretto fra la tradizione da cui provengono e la sregolatezza della metropoli in cui abitano" (Maysaloun Hamoud).
(GB/2016) di William Oldroyd (89')
Per il suo debutto nel lungometraggio, il regista teatrale britannico William Oldroyd adatta il romanzo breve Lady Macbeth del Distretto di Mcensk di Nikolaj Leskov (che ispirò anche l'omonima opera di Šostakovicˇ) trasferendolo nell'Inghilterra dell'Ottocento. Protagonista una giovane donna costretta a un matrimonio combinato e imbrigliata nelle norme sociali dell'epoca che trova l'amore e un'inesorabile vendetta. Acclamato dalla critica: "un noir vittoriano, capace di essere allo stesso tempo brillante, sensuale e rigoroso" (Peter Bradshaw), "Cime tempestose diretto da Alfred Hitchcock" (Eric Kohn).