con Giulia Basel e Umberto Marchesani
L'Italia e l'Europa in conflitto. Il riaffiorare, dopo cent'anni, di un ricordo lontano ma inquieto. La Prima Guerra Mondiale. Per fare memoria di una umanità spezzata, tragicamente sofferente ma quasi sempre assolutamente dignitosa. Una umanità assunta al maschile e al femminile nel contempo, visione non consueta trattandosi della “narrazione” di storie e fatti di soldati.
Due interpreti, l'Alpino e la Crocerossina. Le lettere e i diari. E la luce emersa dall'orrore delle trincee : la scrittura. Milioni di lettere scritte da chi non sapeva scrivere, soldati d'ogni luogo che, nell'analfabetismo largamente diffuso lungo i 40.500 Km. di trincee scavate, torcendo e inventando grammatiche, mettendo in croce i segni di scrittura trovarono l'unico sollievo al peso tremendo della loro croce fisica. Donne colte, le Crocerossine, che scrivono diari per ricordare le sofferenze dei più umili tacendo le proprie, e i loro feriti che generano una scrittura come il balbettare del corpo sofferente, solo per “far sapere a casa” che "tutto va bene". Donne, uomini e 40 milioni di animali (cavalli, muli, cani e piccioni viaggiatori) morti in battaglia al servizio delle truppe.
“Era una notte che pioveva e che tirava un forte vento” dice la canzone degli Alpini e così questo progetto che non pretende di soffiare come vento della Storia ma, semplicemente, ritornare puntuale come vento del ricordo.
uno spettacolo di Gian Marco Montesano con la collaborazione artistica di Giulia Basel
di Max Paiella e Caterina Brigliadori
L'Esaurimento delle risorse naturali è alle porte. Stiamo perdendo specie di animali, piante e sindaci. Si esaurisce la pazienza, la lingua italiana e spesso anche il dialetto. Si dissolvono tradizioni, idee ed emozioni. Il clima si sta deteriorando, ma anche la nostra realtà quotidiana fatta sempre più spesso di frasi idee e concetti parzialmente scremati... Che ci rendono parzialmente stremati.
Coraggio! Finiscono storie d'amore ma anche litigi; leaders politici ma anche crisi economiche, scompaiono talvolta i capelli ma anche i raffreddori allergici.
Una divertente riflessione che analizza l'esaurimento in tutte le sue forme. Ma la fine segna sempre un nuovo inizio.
Produzione Promo Music
presentazione del libro di Maria Serena Sapegno, Figlie del padre. Passione e autorità nella letteratura occidentale, Milano, Feltrinelli editore, 2018. Dialogano con l’autrice, Annamaria Tagliavini e Alberto Sebastiani.
Qual è il momento in cui una figlia smette di essere tale e diventa una donna? Le risposte sono quelle delle più grandi scrittrici della letteratura occidentale.
«Il rapporto tra padre e figlia parla dell’autorità e dei limiti del Potere, del rapporto tra natura e cultura, della legge e della morale. E, attraverso diverse figure di figlie ribelli come Eva, Antigone e Cordelia, parla di resistenza all’autorità, di trasgressione.»
Da quando le figlie hanno cominciato a interrogarsi sui loro padri? Certo, la storia della letteratura è piena di scrittori che hanno indagato il rapporto tra i padri e le loro figlie, spesso senza rinunciare al tentativo di trovare una voce al punto di vista di queste ultime, come hanno fatto Sofocle con Antigone, Shakespeare con Cordelia o Philip Roth con Merry in «Pastorale americana». Eppure, c’è stato un momento in cui le figlie dei padri che avevano parlato per conto loro hanno rivendicato la propria voce. Come mostra chiaramente Virginia Woolf in «Una stanza tutta per sé», nella storia della letteratura c’è stata una cesura, una frattura rivoluzionaria che ha portato con sé una sorprendente accelerazione. È l’accelerazione della modernità illuminista, che spinge le donne del ceto medio a prendere la penna. Donne come Jane Austen. Ma come fanno le figlie a impossessarsi della propria voce? Sfidano i loro padri? Hanno pietà di loro? Come si liberano dall’archetipo dell’incesto, che fin dagli albori della letteratura occidentale insidia il rapporto tra padre e figlia? Questa storia arriva fino a oggi e ci riguarda da vicino. Perché dopo il ’68, quando un’intera generazione di figlie ha rifiutato di essere come le loro madri e ha messo in discussione tutto l’orizzonte dei valori dei loro padri in modo più o meno distruttivo, trovare una voce propria è ancora più difficile. Un saggio che ritrova lungo un percorso eterogeneo e scosceso, pieno di esitazioni e interruzioni, ma anche di grandi conquiste, le voci delle figlie che hanno saputo emanciparsi dai loro padri e diventare le donne che hanno fatto la letteratura.
Maria Serena Sapegno insegna Letteratura italiana e Studi delle donne e di genere all’Università Sapienza di Roma. Ha rappresentato la Sapienza per un decennio nelle reti europee sugli studi di genere. Da molti anni coordina su questi temi un’attività di ricerca che coinvolge studenti, ricercatrici e insegnanti. Tra le sue ultime pubblicazioni: Che genere di lingua? Sessismo e potere discriminatorio delle parole (Carocci, 2010), Identità e differenze. Introduzione agli studi delle donne e di genere (Mondadori università, 2011), La differenza insegna. La didattica delle discipline in una prospettiva di genere (Carocci, 2014), Figlie del padre. Da Antigone a Virginia Woolf: la passione delle origini (Feltrinelli, 2018; con la postfazione di Cristina Comencini). Ha curato con Roberto Antonelli le antologie L’Europa degli scrittori (La Nuova Italia, 2008) e Il senso e le forme (La Nuova Italia, 2011)
Annamaria Tagliavini ha diretto per oltre 25 anni la Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna. Laureata in Filosofia nell’Ateneo bolognese, con un master in Gestione Organizzazione di Archivi, Biblioteche e Centri di Documentazione presso la LUISS di Roma, da sempre impegnata nel campo dell’informazione, della documentazione e della cultura di genere, è autrice di numerosi saggi pubblicati in Italia e in Europa.
Alberto Sebastiani è pubblicista, insegnante, ricercatore, collabora con l’Università di Bologna e la Repubblica, lavora a progetti televisivi, culturali ed editoriali, e ha pubblicato numerosi studi di ambito linguistico e letterario, con particolare attenzione al fumetto e alle interazioni tra i linguaggi.
Il libro è disponibile in biblioteca.
con Roberto Martorelli
La visita guidata è condotta da Roberto Martorelli, curatore della valorizzazione della Certosa per il Museo civico del Risorgimento di Bologna.
Ingresso libero
non è richiesta prenotazione
Per informazioni
info@bolognaperlearti.it
con l’artista Luca Pozzi, riservata agli abbonati Card Musei
Luca Pozzi racconta in esclusiva agli abbonati Card Musei Metropolitani l’opera d’arte che ha realizzato in occasione di ART CITY Bologna 2018.
Posti limitati, per partecipare prenota qui.
The Grandfather Platform è un progetto pensato appositamente dall'artista Luca Pozzi per la Sala dei Carracci di Palazzo Magnani come una vera e propria opera site specific, capace di fare dialogare l’antico con il contemporaneo, il mondo e la storia del Rinascimento con quello delle ultime scoperte scientifiche.
La piattaforma infatti permette, da una parte, di ammirare per la prima volta a una distanza così ravvicinata gli alti affreschi dei Carracci, ma anche di iniziare un viaggio dimensionale quantistico tra tempi diversi non linearmente interconnessi: dalle prospettive futuristiche della cosmologia e della fisica teorica del nuovo millennio al 753 a.C., anno della fondazione della città di Roma ed epicentro temporale non solo del nostro paese ma probabilmente dell'Europa intera.
Grazie alla trasformazione del sistema d'illuminazione della sala e all'ideazione della piattaforma stessa, Luca Pozzi costruisce un mondo di connessioni misteriose tra le comunità più distanti, le più visionarie discipline e le più differenti culture. Per lo spettatore è possibile raggiungere un diverso stato meditativo a 4 metri d’altezza tra il passato, la storia dell’arte e il presente, tra la verticalità della pittura e l’orizzontalità del piano stesso. Un'infrastruttura fisica ma al tempo stesso illusionistica che, facendo proprie le ardite tecniche dei Carracci, arriva a simulare la presenza di un gigantesco buco nero grazie ad un collage digitale riprodotto sulla moquette dove potere camminare anche scalzi. Il visitatore si troverà tra la Rosetta Mission dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), il Fermi Telescope (Nasa e INFN) e il Laser Interferometer Space Antenna (LISA) il cui lancio è previsto solo nel 2034.
La piattaforma d’artista è completata anche da altri elementi installativi inediti che proseguono nelle sale adiacenti della Quadreria, in primis una serie di sculture in bronzo lucidate a specchio dal titolo Dragon's Eggs e alcuni scatti fotografici tratti dalla serie Wilson Tour realizzati documentando il lancio di una pallina da tennis di fronte alle quattordici scene delle Storie dei primi fondatori Romolo e Remo dipinte da Annibale, Ludovico e Agostino Carracci. Nella Quadreria, inoltre, saranno esposte due sculture realizzate dall’artista, già presenti nella Collezione d’Arte UniCredit.
Questo speciale appuntamento è parte di una serie di iniziative realizzate nell’ambito del progetto artistico della Quadreria di Palazzo Magnani a cura della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di UniCredit.
Progetto a cura di Maura Pozzati.
Promosso da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit nell’ambito del progetto artistico della Quadreria di Palazzo Magnani, in occasione di ART CITY Bologna.
visite guidate di 15 minuti
In concomitanza con la chiusura per lavori strutturali del primo piano, il museo offre un appuntamento fisso, tutti i giovedì non festivi fino dal 1° marzo al 31 maggio, alle h 17.
Dal 15 marzo le visite guidate si svolgeranno all’interno della mostra Ritratti di famiglia. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l'Italia, l'Europa.
Un’archeologa dello staff vi aspetta nell’atrio per svelare in quindici minuti una pagina inedita di quel grande libro di Storie che è il museo.
Programma:> giovedì 1 marzo: I vasi canopi di Amenudjsu con Daniela Picchi.
> giovedì 8 marzo: Il cofanetto porta-ushabti di Tjauenhuy con Daniela Picchi.
> giovedì 15 marzo: La statua votiva in terracotta di Luigi Ferdinando Marsili con Federica Guidi.
> giovedì 22 marzo: Il manico di strigile di Giacomo Biancani Tazzi con Anna Dore.
> giovedì 29 marzo: La testa dell'Athena Lemnia di Pelagio Palagi con Federica Guidi.
> giovedì 5 aprile: Lo stipo-medagliere da viaggio di Papa Benedetto XIV con Paola Giovetti.
> giovedì 12 aprile: Le tavolette "preistoriche" di Giovanni Capellini con Laura Minarini.
> giovedì 19 aprile: La tomba gallica Benacci 953 ed Edoardo Brizio con Laura Minarini.
> giovedì 26 aprile: La grande tazza etrusca baccellata da Villanova e Giovanni Gozzadini con Laura Bentini.
> giovedì 3 maggio: La mummia nera e papa Benedetto XIV con Daniela Picchi.
> giovedì 10 maggio: La situla della certosa e Antonio Zannoni con Marinella Marchesi.
> giovedì 17 maggio: La "patera cospiana" e Filippo Schiassi con Anna Dore.
> giovedì 24 maggio: La "stele Rix" e Pericle Ducati con Marinella Marchesi
> giovedì 31 maggio: L'ossuario biconico dalla necropoli di San Vitale e Gherardo Ghirardini con Laura Bentini.
Ingresso biglietto museo
Per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna ingresso gratuitodi e con Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni – Archivio Zeta
evento promosso dal Polo Museale dell’Emilia-Romagna/direzione ex Chiesa di San Mattia
in occasione della Giornata Internazionale della Donna
Sarà come entrare nell’atelier di un pittore e poter osservare gli schizzi preparatori, leggere gli appunti e i testi disposti sul tavolo di lavoro: vie che saranno percorse fino in fondo e strade che invece si interromperanno.
Due serate dedicate alle varie inclinazioni Verso Antigone, un confronto che stiamo portando avanti da diversi anni a partire dalla tragedia di Sofocle e le sue infinite diramazioni filosofiche e poetiche.
Un percorso di conoscenza sul venire alla luce del corpo femminile come corpo politico.
In occasione della Giornata della Donna vogliamo simbolicamente condividere con la polis le ipotesi drammaturgiche nella loro fase embrionale e sperimentale attraverso la lettura ad alta voce delle opere di filosofe, politiche, rivoluzionarie, scrittrici, femministe che, nel corso della storia, si sono orientate verso questo straordinario mito antitetico.
posti limitati, prenotazione obbligatoria (cliccando qui)
oppure tel: 334 9553640
www.archiviozeta.eu
ingresso 10€
(Guanda, 2018). Incontro con Pupi Avati. Moderano Gian Luca Farinelli e Andrea Maioli
Il signor diavolo di Pupi Avati (Guanda, 2018)
Nel suo nuovo romanzo, Pupi Avati ci immerge in una storia intensamente nera, ritratto di una provincia non addomesticata, mai del tutto compresa, un profondo Nordest intriso di religione e di superstizione e in cui i confini tra vita e mistero si spostano come l'orizzonte delle paludi. Un mondo dove tutto sembra possibile. Anche l'intervento del diavolo.
Incontro con Pupi Avati.
Moderano Gian Luca Farinelli e Andrea Maioli
A seguire, degustazione del 'Dolce più FICO' realizzato da Ristorante Bell'Italia ispirandosi al film di Pupi Avati La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975)
In collaborazione con Librerie.Coop e con FICO Eataly World
(Italia/2018) di Marco Tullio Giordana (98') | Anteprima – Introducono Marco Tullio Giordana e Giancarlo Basili
Appassionato narratore della storia e della società italiane, Giordana si confronta con un tema di strettissima attualità, le molestie sul lavoro. Protagonista una donna (Cristiana Capotondi) assunta in una splendida residenza per anziani,che scopre una torbida realtà sotto l'apparenza. "Non è un film di ‘denuncia'. Indaga più che sul ‘fatto', sulle conseguenze che ne derivano. Racconta l'omertà, la compiacenza, il disonore generale e il coraggio invece di una giovane donna che sfida tutto questo e si ribella dimostrandosi più forte del luogo comune" (Marco Tullio Giordana).
Introducono Marco Tullio Giordana e lo scenografo Giancarlo Basili
In collaborazione con Videa
Ipotesi di ricostruzione della versione originale, (Italia/2008) di Giuseppe Bertolucci (88')
Ipotesi di ricostruzione della versione originale
(Italia/2008) di Giuseppe Bertolucci (88')
L'‘ipotesi di ricostruzione' del progetto originario di Pasolini, curata da Giuseppe Bertolucci con la Cineteca di Bologna e il Fondo Pasolini, ha dimostrato che La rabbia (1963) avrebbe dovuto essere un lungometraggio autonomo pasoliniano, un ‘poema cinematografico' in prosa e in versi, che evoca gli eventi più emblematici degli anni compresi fra il secondo dopoguerra e l'inizio del boom economico. Un film basato esclusivamente sul montaggio di materiali di repertorio: cinegiornali, fotografie, riproduzioni di dipinti e disegni, frammenti di film. (rch)
segue
LA RICOTTA
(Italia/1963) di Pier Paolo Pasolini (35')
Fame, passione e martirio di un povero generico, Stracci, che impersona un ladrone crocefisso sul set di un film su Cristo, diretto da un regista marxista (Orson Welles). Un apologo fulminante, un attacco frontale contro il fariseismo che gli costerà sequestri, tagli e una condanna per vilipendio della religione. (rch)
(Geumul, Corea del Sud/2016) di Kim Ki-duk (116') | Anteprima
"Mi sento più sudcoreano o più coreano? Mi sento, semplicemente, coreano". Le parole di Kim Ki-duk ci ricordano la recente cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici invernali di Pyeongchang. Il suo film, presentato a Venezia 2016, rappresenta lo stato di tensione tra i due paesi. A pagarne le conseguenze, con risvolti drammatici e talora grotteschi, è un povero pescatore del Nord, che involontariamente sconfina a Sud con la sua barca. Un film di denuncia in cui non c'è, come in molto cinema del regista, la violenza dell'uomo sull'uomo, ma quella, speculare tra nord e sud, dell'istituzione sul cittadino. (aa)
In collaborazione con Tucker Film
Selezione di cortometraggi (40'). Animazione. Dai 3 anni in su
Selezione di cortometraggi (40')
La poesia sarà protagonista del pomeriggio in Cinnoteca, con letture a cura del Gruppo Lettori Volontari di Biblioteca Salaborsa Ragazzi e una selezione di corti animati d'autore. A seguire merenda offerta da Alce Nero. Animazione.
Dai 3 anni in su
(USA/2017) di Greta Gerwig (93')
Christine "Lady Bird" McPherson è una giovane studentessa di una scuola cattolica di Sacramento, buffa, anticonformista, determinata. Sogna di evadere dalle convenzioni della vita di provincia e dalle grinfie di una madre oppressiva costruendosi un futuro a New York. La prima prova in assolo da regista di Greta Gerwig (dopo un debutto in co-regia di dieci anni fa, piuttosto inosservato) è una magnifica commedia di formazione indie che ha superato ogni attesa, mettendo d'accordo pubblico e critica (con impegnativi paragoni, da Truffaut e Dogma 95 passando per Woody Allen). Trionfo ai Golden Globe e il ruolo di outsider per la notte degli Oscar con cinque candidature, comprese quelle per il miglior film, il miglior regista e la migliore interprete.
Il film sarà proiettao anche prssso i Laboratori delle Arti Unibo.
(D'après une histoire vraie, Francia-Belgio-Polonia/2017) di Roman Polanski (110')
Delphine (Emmanuelle Seigner) è una scrittrice di successo. Il suo ultimo romanzo autobiografico è diventato un best-seller mondiale. Accusata di aver strumentalizzato il suo dolore, e paralizzata da un blocco creativo, incontra per caso Leila (Eva Green), una giovane donna affascinante e misteriosa che di mestiere fa la ghostwriter, l'autrice nascosta delle autobiografie di celebrità varie. Con naturalezza quest'ultima entra nella sua vita, ma quella che sembrava essere un'amicizia si trasforma ben presto in un rapporto morboso e ambiguo. "Intorno a queste due figure, una un po' rattrappita su se stessa, nervosamente disponibile a lasciarsi adulare e alla ricerca di linfa vitale, l'altra misteriosa, insinuante e altera, Polanski tesse un thriller psicologico tutto sussurri, intuizioni, suggestioni, sospetti, fughe indietro o in avanti. Avvolgente, come la colonna sonora di Alexandre Desplat, fatto di molti primi piani e di volti e corpi, di sotterranee notazioni ironiche che sottolineano il gioco dell'assurdo nel quale ci stiamo inoltrando" (Emanuela Martini).
“Tutte le mie opere hanno una stretta relazione con la realtà che mi circonda”.
Si racconta così Zhang Dali, uno dei più noti artisti cinesi contemporanei, a cui Fondazione Carisbo e Genus Bononiae – Musei nella Città dedicano questa mostra a Palazzo Fava.
Pittore, scultore, performer, fotografo, Zhang Dali è definito street artist per l’irriducibile volontà di cercare un dialogo con tutti gli elementi che permeano lo spazio urbano.
A Bologna, dove ha vissuto dall’89 al ’95 dopo la protesta di piazza Tienanmen, scoprì la graffiti art, forma artistica che portò poi in Cina diventatone il precursore. La sua arte racconta, attraverso un dialogo con la città e con i suoi abitanti, la trasformazione storica, sociale ed economica della Cina degli ultimi trent’anni. I suoi lavori, esposti nelle più importanti gallerie e musei del mondo, sono frutto di uno sguardo profondamente umano.
Nove le sezioni in cui sono raggruppate le 220 opere tra sculture, dipinti, fotografie e installazioni, che spaziano nella sua imponente produzione artistica.
Orari
Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica: 10-20
Card Musei Metropolitani Bologna: biglietto € 5 invece di € 10
I biglietti delle mostre con la riduzione Card Musei non possono essere acquistati online: vanno comprati direttamente presso le sedi delle mostre.
mostra di Mayumi Suzuki | inaugurazione 9 marzo h 19
The Restoration Will è il titolo della mostra di Mayumi Suzuki ma è anche, e soprattutto, il titolo del primo libro della fotografa giapponese, pubblicato a fine 2017 da ceiba editions con il supporto di Photolux Festival e di Grafiche dell’Artiere.
Il lavoro di Mayumi inizia nel 2011, in seguito ad un episodio che ha investito tragicamente la sua vita e quella di moltissimi connazionali: lo tsunami, il più potente mai misurato nel paese, che si è generato in seguito al terremoto avvenuto al largo della costa della regione di Tōhoku, nel Giappone settentrionale, l'11 marzo 2011. La città natale di Mayumi, Onagawa, è stata distrutta e così anche la casa dei suoi genitori, che era allo stesso tempo la sede dello studio fotografico dei genitori, un luogo quasi magico in cui Mayumi è cresciuta e grazie a cui ha deciso in età adulta di intraprendere studi di fotografia a Tokyo e diventare lì una fotografa. Entrambi i genitori di Mayumi sono risultati tra le migliaia di dispersi della piccola città di pescatori e di loro non si è più avuta traccia. Qualche settimana dopo il disastro, Mayumi torna a Onagawa e al posto della casa-studio in cui è cresciuta trova solo macerie. Solo la camera oscura dello studio è ancora in qualche modo fruibile, e camminando tra i resti della stanza Mayumi trova la macchina fotografia del padre, alcuni suoi obiettivi, un suo portfolio e un album di famiglia, il tutto ricoperto da fango, sabbia e acqua marina. Da quel momento, la fotografa decide di iniziare un progetto artistico come tributo alla perdita della famiglia e a tutti gli abitanti della città colpita e per dare un’opportunità ai defunti di parlare un’ultima volta.
Mayumi Suzuki sarà ospite di Spazio Labo' in occasione dell'inaugurazione e, nei due giorni seguenti, terrà un workshop sul libro fotografico in collaborazione con Eva- Maria Kunz (ceiba editions). Tutti i dettagli, qui: https://goo.gl/iyEh7r
Orari di apertura:
lunedì- venerdì 15-19
concerti di musica classica
2 marzo | I venerdì dei Semchukisti
Sentimento con variazioni
G. BORTOLUZZI, violino - F. BORTOLUZZI, pianoforte
3 marzo | L’Art de toucher le clavecin
Les belles suites
Valeria Montanari, clavicembalo
4 marzo | Coro e arpa
La passione fra Polifonia e arpa
Geuppo vocale Harmoniae Sacrae
Ingresso ad offerta fino ad esaurimento posti. A concerto iniziato, non saranno più ammessi spettatori nell’Oratorio.
Domenica al Comunale
Il Teatro Comunale rende omaggio a Lucio Dalla nell'anniversario della nascita, diffondendo dal porticato che affaccia su Piazza Verdi le celebri canzoni del cantautore bolognese per tutta la giornata di domenica 4 marzo. Inoltre alle ore 11.00, nel Foyer Respighi del Teatro, è in programma un evento speciale organizzato nell'ambito della rassegna "Domenica al Comunale". I protagonisti sono la cantautrice Roberta Giallo, scoperta e lanciata dallo stesso Dalla, e il fondatore della casa editrice Pendragon, Antonio Bagnoli, nipote del poeta Roberto Roversi che collaborò con il musicista. Durante l'incontro verrà ricordato, attraverso i testi e la musica, il periodo di grande fermento creativo in cui Dalla e Roversi hanno dato vita a un mondo poetico originale e visionario.
Il Teatro Comunale apre le sue porte al pubblico tutte le domeniche, alle ore 10 per la visita guidata del Teatro e alle ore 11 per un concerto nel Foyer Respighi.
I biglietti dei concerti della “Domenica al Comunale”, a 10 e 5 euro (ridotto under 30), sono in vendita online e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 14.00 alle 18.00 e il sabato dalle 11.00 alle 15.00.
ogni prima domenica del mese ingresso gratuito alle collezioni permanenti
A Bologna, ogni prima domenica del mese è possibile visitare gratuitamente le collezioni permanenti dei musei che fanno parte dell'Istituzione Bologna Musei così come i musei statali (Pinacoteca Nazionale, Palazzo Pepoli Campogrande) e le aree archeologiche.
Gli orari di apertura dei musei dell'Istituzione Bologna Musei:
AREA ARTE ANTICA
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4 - tel. 051 2193930 - 2193916
aperto: martedì > domenica e festivi: h 10-18.30
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 - tel. 051 2193998
aperto: martedì > domenica e festivi: h 10-18.30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44 - tel. 051 236708
aperto: martedì > venerdì: h 9-13; sabato, domenica e festivi: h 10-18.30
Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”
via di Casaglia 3 - tel. 051 2194528 - 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
aperto: venerdì: h 9-13; sabato e domenica: h 10-18.30
AREA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14 - tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica e festivi: h 10-18.30; giovedì: h 10-22
Casa Morandi
via Fondazza 36 - tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:
da ottobre a maggio venerdì e sabato: h 14-16; domenica: h 11-13
da giugno a settembre venerdì e sabato: h 17-19; domenica: h 11-13
Villa delle Rose
via Saragozza 228/230 – tel. 051436818
aperta in occasione di eventi espositivi
Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22 - tel. 051 377680
aperto: giovedì e venerdì: h 9-13; sabato e domenica: h 10-18.30
AREA MUSICA
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34 - tel. 051 2757711
aperto: martedì > domenica e festivi: h 10-18.30
AREA PATRIMONIO INDUSTRIALE E CULTURA TECNICA
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123 - tel. 051 6356611
aperto: martedì > venerdì: h 9-13; sabato e domenica: h 10-18.30
AREA ARCHEOLOGIA
Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2 - tel. 051 2757211
aperto: martedì > venerdì: h 9-18; sabato, domenica e festivi: h 10-18.30
AREA STORIA E MEMORIA
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5 - tel. 051 347592
aperto: martedì > domenica: h 9-13
Complesso monumentale della Certosa
via della Certosa 18 - tel. 051 225583
incontro con Carlo Lucarelli, Mario Vittorangeli e Piero Di Domenico
Il Centro Psicoanalitico di Bologna e Biblioteca Salaborsa propongono la quinta edizione de Il Lettino e la Piazza, ciclo di incontri fra psicoanalisti, intellettualie rappresentanti della società civile per riflettere e dialogare sui temi sensibili del presente.
Tema della rassegna di quest'anno è DISumanità: aggressività, odio, violenza nella realtà contemporanea.
Intervengono:
Carlo Lucarelli, scrittore, regista, giornalista Perche' siamo così cattivi (noi giallisti)?
Mario Vittorangeli, psicoanalista Racconto della violenza e violenza del racconto
Modera Piero Di Domenico, giornalista
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti.