di Simon Curtis | Anteprima Sala Bio
Il nuovo film di Simon Curtis con il premio Oscar Helen Mirren, Ryan Reynolds e Katie Holmes è l’affascinante storia vera di una donna che cerca di ottenere giustizia per riparare al danno subito dalla sua famiglia. Sessant’anni dopo aver lasciato Vienna, durante la Seconda Guerra Mondiale, Maria Altmann (Helen Mirren), intraprende un viaggio per rientrare in possesso dei beni indebitamente sottratti alla sua famiglia dai nazisti, tra cui il famoso dipinto Ritratto di Adele Bloch-Bauer di Gustav Klimt, che ritrae sua zia. Assieme al giovane ma abile avvocato Randy Schoenberg (Ryan Reynolds), Maria decide di imbarcarsi in una battaglia legale che la porterà dal cuore dell’establishment austriaco fino alla Corte Suprema Americana, costringendola ad affrontare il passato e le sue scomode verità.
In lingua originale con sottotitoli.
Uscita italiana: 15 ottobre (EAGLE PICTURES)
di Scott Cooper (Stati Uniti/2015/122’) | Anteprima Sala Bio
v.o. sottotitolata
Boston (1970), l'agente dell'FBI John Connolly (Edgerton) persuade il gangster irlandese James "Whitey" Bulger (Depp) a collaborare con l'FBI per eliminare un nemico in comune: la mafia italiana. Il dramma racconta la vera storia di questa alleanza che permise a "Whitey" di eludere l'applicazione della legge, consolidare il potere, e diventare uno dei gangster più spietati e potenti nella storia di Boston.
Uscita italiana: 8 ottobre (WARNER BROS. PICTURES)
live
John Pizzarelli è uno dei chitarristi più talentuosi emersi dal recente panorama jazzistico mondiale, figlio del grande Bucky, dotato di una classe incomparabile che riporta alla memoria l'eleganza dei grandi crooner.
Pizzarelli - cresciuto, in un mondo popolato dai più grandi musicisti jazz degli anni cinquanta e sessanta - è un vero entertainer, catalizzatore che riesce a catturare l'attenzione del pubblico sia con la voce che, soprattutto, con la sua chitarra.
live
Marcella Puppini presenta il nuovo lavoro discografico "Everything is beautiful".Marcella, ex designer per Vivienne Westwood nella Londra della fine degli anni ’90, ex Mayoress di Camden, fondatrice nel 2004 del trio canoro Puppini Sisters - ad oggi considerate un punto di riferimento mondiale per i loro arrangiamenti a cappella “anni ‘30” con oltre mezzo milione di copie vendute in tutto il mondo - collaboratrice di Bublè, direttrice musicale di spettacoli di Burlesque nei migliori teatri e club di Londra e al prestigioso Festival di Glastonbury, leader e fondatrice dell’ensemble indie-rock- Weimar Marcella and The Forget Me Nots, unica donna - e per giunta italiana - ad aver diretto la celebre Jazz band Russa George Garanian Big Band.
live
Il sound dei Joe Victor è una tempesta perfetta tra la scrittura eclettica e l'energia del Foot stompin' Rock and Roll, che unisce gli stili pop, blues, gospel e folk americano. Joe Victor è nato a Roma nel 2014, all'interno del ben noto club romano “Le Mura”, dove si sono esibiti per la prima volta
live
King of the Opera è il nuovo progetto di Alberto Mariotti, originariamente un trio formato insieme a Wassilij Kropotkin (violino, chitarra elettrica, tastiere) e Simone Vassallo (batteria, percussioni), i musicisti che negli ultimi anni hanno spesso accompagnato dal vivo e in studio Samuel Katarro
nelle sue performance.
Compagnia Simona Bertozzi/Nexus. Riflessioni e pratiche sulla scrittura coreografica del Progetto Prometeo
Il progetto Prometeo si delinea come un contenitore di episodi, dei quadri di durata variabile, ognuno con il proprio assunto tematico e segno coreografico, nonché il rispettivo nucleo di interpreti. Il Mito di Prometeo e la sua collocazione nella contemporaneità, con particolare riferimento all’esercizio della pratica, della conoscenza, della trasmissione, dell’invenzione, quali forme di impatto linguistico e di vitalità creativa, si configura come luogo potente di suggestione e ricerca per i progetti coreografici di Simona Bertozzi/Nexus per il biennio 2015-2016.
DOCILE si realizza nell'ambito del progetto interregionale di residenze artistiche realizzato con il contributo di Regione Emilia Romagna, Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Una coproduzione Nexus e Fondazione Nazionale della Danza in collaborazione con Progetto Danza Reggio Emilia.
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Alors on danse. La danza e il gesto protagonisti del nuovo programma di LAMINARIE per DOMCinque appuntamenti con la danza d'autore e il territorio
quarta azione del progetto internazionale Porti e periferie del mediterraneo
LAMINARIE presenta ECUBA, quarta azione del progetto internazionale Porti e periferie del mediterraneo. ECUBA intreccia la dimensione di ricerca teatrale, volta alla produzione di un nuovo spettacolo, con quella della promozione teatrale, attraverso un percorso a tappe in cui la specifica pratica di “attivazione territoriale” messa in atto dalla compagnia al quartiere Pilastro di Bologna viene portata in altri luoghi.
Il progetto raggiungerà nuovamente DOM, dopo le tappe di Liserna (Rassegna Crinali a cura dell'Unione Appennino Bolognese) e Palermo (Teatro Biondo). Le repliche dello spettacolo sono condivise nel programma dell'Arena del Sole/Emilia Romagna Teatro Fondazione.
ECUBA proseguirà attraverso altre tappe previste in città portuali del Mediterraneo con cui si attiveranno relazioni anche grazie all’apporto del bando Europeo Europe Grande Central che Laminarie si è aggiudicata nei mesi scorsi.
Come di consueto uno spazio sarà dedicato anche ad un incontro pubblico, così giovedì 26 novembre alle ore 19.30 la replica dello spettacolo sarà preceduta dall'incontro: Una scelta. Riflessione pubblica sulla poetica degli spazi e le diverse modalità di produzione artistica.
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Alors on danse. La danza e il gesto protagonisti del nuovo programma di LAMINARIE per DOM
Cinque appuntamenti con la danza d'autore e il territorio
spettacolo di Chiara Frigo | Gender Bender Festival
Lo spettacolo è l’esito di un modulo performativo che si modifica in ogni luogo in cui viene ospitato. A DOM viene realizzato con un gruppo di giovani performer under 20 non professionisti. Ballroom intende riprodurre l’ambiente della sala da ballo in uno spazio non convenzionale. Un rettangolo di sedie incornicia la performance che s’ispira al mondo delle milonghe, in cui la sala da ballo diventa un contenitore della memoria, dove confluiscono amori e passioni, sguardi e desideri. La tradizione dei balli di sala si arricchisce di elementi contemporanei e di richiami al mondo dello speed dating. I linguaggi usati sono quelli del movimento, della musica, della performance e della parola.
Evento finale del progetto Tracce in Comune - nell'ambito di Gender Bender - 13° edizione e del progetto interregionale di residenze artistiche realizzato con il contributo di Regione Emilia Romagna, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
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Lebowski and Other Big Shots
Prima mostra monografica in Europa dedicata alla carriera fotografica dell’attore premio Oscar Jeff Bridges. Come Peter Bogdanovich afferma nell’introduzione del catalogo della mostra, Jeff Bridges è contemporaneamente uno dei più versatili e sottovalutati attori di tutta Hollywood, oltre ad essere dotato di molte doti spesso sconosciute al grande pubblico: dipinge, compone, canta e, come può ben dimostrare questa mostra, è un fotografo di primo livello. Bridges, che proviene da una famiglia da generazioni radicata nel tessuto dell’industria del cinema americano - suo padre Lloyd fu un attore caratterista attivo dagli anni ’40 in oltre 150 film e il fratello Beau è anch’esso celebre attore e regista- appartiene a quella generazione di attori che ha formato la vera base di Hollywood partecipando a un’innumerevole serie di film e recitando nei ruoli più diversi. All’inizio degli anni ’70 Bridges comincia la sua lunga carriera sul grande schermo, ma la fotografia - che pure aveva amato durante gli anni del liceo e del college – non viene ripresa fino al 1976 quando il personaggio che interpreta in un remake di King Kong lo costringe a girare con una macchina fotografica al collo e gli ricorda la sua passione. Da allora Bridges porta sempre con sé, sui set dei film a cui lavora, una Widelux, una particolare macchina fotografica utilizzata per la posa con un otturatore a scatto ritardato che permette quindi la doppia esposizione, e con una caratteristica pellicola allungata molto simile a quella 70 mm con cui erano girati i film. La scelta di questa macchina, che può sembrare di scarsa importanza, è in realtà strettamente legata alla concezione che Bridges ha dell’arte: come lui stesso afferma infatti, da un lato le caratteristiche della Widelux permettono di catturare il maggior numero di informazioni in un singolo scatto e di narrare contemporaneamente più storie, creando delle immagini che sono in un inter-regno tra la fotografia di scena (o di posa) e il film, dall’altro invece, l’assenza di un focus manuale e un obiettivo poco attendibile la rendono una macchina piuttosto arbitraria e poco precisa, ma per questo più “umana” ed onesta. Sia come attore che come fotografo Bridges vuole liberare la scena dalla sua presenza per lasciare spazio alla narrazione. Le immagini che Bridges scatta nei backstage di film come The Fabulous Baker Boy, Texasville, The Fisher King, American Heart, e ancora The Mirror has two faces, True Grit e The Big Lebowsky raccontano la vera essenza di cosa significhi creare un film e definirle solo “intime” sarebbe riduttivo. Il suo lavoro infatti ha una qualità poetica tale da far risultare queste fotografie quasi un’autobiografia, un diario quotidiano e a tratti malinconico. In mostra oltre alle immagini del backstage dei film citati e di molti altri anche una serie di immagini, chiamate Comoedia/Tragoedia, che sfruttano proprio la caratteristica possibilità della doppia esposizione della Wideluxe per immortalare nello stesso scatto attori come Martin Landau, John Turturro, Cuba Gooding Jr., Philip Seymour Hoffman o Kevin Spacey che interpretano la maschera comica e quella tragica, nel nome della tradizione teatrale più classica.
La mostra è composta di circa 60 immagini in diversi formati
Photo © 2015 Jeff Bridges, All Rights Reserved
incontro pubblico per la presentazione di parte dei materiali raccolti per la creazione dell’Archivio digitale di comunità del Cantiere Narrazione
Per il progetto di sviluppo territoriale “Pilastro 2016” promosso dal Comune di Bologna, LAMINARIE cura le attività del Cantiere Narrazione che prevedono, tra l’altro, la creazione di un Archivio Digitale di Comunità.
L’archivio sarà finalizzato alla produzione di un racconto del territorio e alla costruzione di una “storia”, quella del Pilastro, che faccia memoria, si sviluppi sul presente e contenga una visione di futuro. Prima mossa è quindi la prima occasione pubblica per presentare un'anteprima dei materiali raccolti grazie alla collaborazione con i cittadini e le associazioni del rione.
Fa parte di:
Alors on danse. La danza e il gesto protagonisti del nuovo programma di LAMINARIE per DOM
Cinque appuntamenti con la danza d'autore e il territorio
Ballet of Moscow
Musiche di: Pëtr Il´ič Čajkovskij
Coreografie: Marius Petipa
Solisti: Svetlitsa Evgenii – Olga Kifiak
Ballet of Moscow
Il Lago dei Cigni, oggi forse il balletto più famoso del mondo, continua a mantenere intatto tutto il suo fascino per l'atmosfera lunare che accompagna l'pparizione di Odette, per il doppio ruolo di Odette-Odile, cigno bianco e cigno nero, per l'eterna lotta fra il Bene e il Male. La trama, decisamente romantica, racconta la storia della principessa Odette che un perfido sortilegio del malefico mago Rothbart, a cui la principessa ha negato il suo amore, costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. La maledizione potrà essere sconfitta soltanto da un giuramento d'amore. Il principe Sigfrid si imbatte nottetempo di Odette, se ne innamora e promette di salvarla. Ad una festa nella reggia di Sigfrid il mago presenta sua figlia che ha assunto le sembianze di Odette al principe che, convinto di trovarsi al cospetto della sua amata, le giura eterno amore. A quel punto Il mago rivela la vera identità della fanciulla e Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfrid, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto a rompere l'incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici. Un fiore all’occhiello per il Ballet of Moscow con le favolose e incantate musiche di Pëtr Il´ič Čajkovskij e su coreografie di Marius Petipa.
i protagonisti della satira e della cultura umoristica bolognese
Visita guidata a cura di Roberto Martorelli, Istituzione Bologna Musei | Museo civico del Risorgimento.
Una passeggiata attraverso le memorie della Certosa, ripercorrendo l'intenso periodo che - dall'Unità d'Italia fino all'avvento del Fascismo - vede Bologna coinvolta in un proliferare di riviste, feste in costume e cenacoli artistici impreganti di umorismo e satira. Da Lorenzo Stecchetti ad Alfredo Testoni.
Ritrovo presso l'ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
laboratorio per ragazzi da 6 a 10 anni
Trasformare la propria cucina in un laboratorio è facile: basta fare un salto dal fruttivendolo o al mercato! Esperimenti e semplici prove con alcuni alimenti usati quotidianamente, trasformeranno i partecipanti in piccoli scienziati in grado di compiere esperimenti di alta scienza.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 2 ottobre).
live
un libro di Eugene Rogan (Basic Books, 2015)
Nel quadro di “Un libro al mese”, Federico Petroni presenterà il libro che risale alle radici e aiuta a comprendere le conseguenze di un fenomeno che oggi si manifesta in tutta la sua drammatica portata: la destabilizzazione politica del Medio Oriente, il fanatismo religioso, la corsa agli armamenti, gli esodi di massa, gli orrori spettacolarizzati.
presentazione del volume a cura di Otto Gabos e Letizia Rostagno (Fausto Lupetti Editore)
Bologna Shoah Memorial Competition
Introduce l'incontro Daniele De Paz - Presidente Comunità Ebraica di Bologna.
Interverranno: Luca Zevi, architetto e progettista del Museo Nazionale della Shoah di Roma, Laura Fontana, Mémorial de la Shoah di Parigi SET Architects, Gruppo vincitore Memoriale della Shoah di Bologna Andrea Morpurgo, Storico dell’architettura, Consigliere FBCEI.
Modera Luca Alessandrini dell'Istituto Parri.
Cinema sociale e arti performative dal sud del mondo
Il Terra di Tutti diventa Art Festival e, per la nona edizione, ha selezionato 12 progetti da un bando internazionale per raccontare con altri linguaggi i conflitti nel mondo, le migrazioni che causano e le vite di migranti e profughi.
"Il bando sulle arti performative nasce dalla collaborazione del Festival con il progetto europeo Amitiè Code del Comune, che entra così tra i promotori", spiega l'assessore Matteo Lepore, "con l'idea di coinvolgere la città su temi importanti come l'accoglienza dei rifugiati e l'integrazione".
Oltre al cinema, che resta il cuore del festival, nel programma ci sono nuove sezioni: incontri, comics, teatro e sport e varie location che si aggiungono al Lumiére e al Tpo. Dopo l'anteprima del documentario I sogni del lago salato, di Andrea Segre, che incontra il pubblico il 2 ottobre al Lumiére, si parte mercoledì 7 con il convegno a Palazzo d'Accursio sulle migrazioni e la loro rappresentazione mediatica, mentre alle 18 si inaugura al Tpo la mostra di fumetti Drawing the Future.
Allo spazio DMS la parte teatrale, che coinvolge anche Palazzo d'Accursio dove l'11 il Teatro dell'Argine presenta Lampedusa mirrors. La parte sportiva prevede una biciclettata dalla nuova velostazione sulle mappe migranti disegnate dagli ospiti delle strutture d'accoglienza.
Infine il cinema: su 300 proposte sono stati selezionati 60 tra corti e medio metraggi con uno sguardo a 360° su diritti civili, guerre e migrazioni: si va da Sì, se puede, sulle occupazioni abitative a Barcellona; a Victory Day, che indaga la condizione omosessuale nella Russia di Putin, a Syrian edge, il documentario sui profughi siriani in Libano di Lisa Tormena.
Esperienze di guerra lontano dalla guerra 1914-1918 | presentazione volume
Saranno presenti i curatori del volume (Edizioni Scientifiche Italiane spa, 2014) e gli autori dei saggi.
Conduce Alberto Preti, relatrice Patrizia Dogliani.