in rete: Round #1
Questa tavola rotonda aperta al pubblico è il primo di una serie di incontri per conoscere e mettere a confronto esperienze, case history e pratiche innovative di chi vive e lavora nel mercato audiovisivo oggi e – in particolare per questo primo “Round” – nella produzione e distribuzione di cinema indipendente nel nostro territorio e non solo.
Iniziativa powered by RETE CINEMA DIFFUSO di Kinodromo, per generare sinergie, scambi e collaborazioni tra gli operatori del settore audiovisivo indipendente.
gli autori ne parlano con Marco Pignatiello di Bolognina Basement
Palude. Gianturco, dal pantano all’industria e ritorno (Napoli Monitor), un libro di Diego Miedo e Davide Schiavon, che racconta con testi e immagini il passato e il presente dell’ex area industriale napoletana.
Nell’area orientale della città, alle spalle della stazione ferroviaria e poco distante dal porto, si trova il quartiere Gianturco. Agli inizi del Novecento compariva sulle mappe con la dicitura “Orti detti le paludi”. Lì scorreva il Sebeto, fiume di cui narrò Virgilio, e si pescava, si coltivava, si allevavano capre e vacche. Per i napoletani era ‘o Pascone. Con l’espansione industriale e demografica vi si insediano le concerie, le grandi multinazionali ma anche le botteghe. Vi si trasferiscono gli operai. Nel terzo millennio la dismissione riapre il dibattito sul futuro del quartiere.
Trio Black Saints of Jazz at NERO factory
L'Associazione In Jazz We Trust, con la Direzione Artistica di Valerio Pontrandolfo, presenta:
w/ GUGLIELMO PAGNOZZI JAZZ TRIO
Artists:
• Guglielmo Pagnozzi - sax, elettronica, percussioni
• Salvatore Lauriola - basso
• Gaetano Alfonsi - batteria
Brigata sonora militante che punta alla rivoluzione musicale animista usando la potente arma dell’improvvisazione rituale fagocita linguaggi. Il concerto non ha scopo di intrattenimento, bensì il “trattamento” a base di jazz, freeliscio, new thing, psycorock, punk acustico, emofolk, afrobeat, funk, spiritual jazz, e musica sacra annunakika si pone l’obbiettivo dichiarato di demolire i pregiudizi e le barriere musicali e di liberare le orecchie dell’umanità dalla musica spazzatura.
presentazione del libro di Stefania Portaccio (Manni,2016)
L'autrice ne parla con Angela Peduto e Maria Luisa Vezzali.
Otto testi in prosa e cinque in versi rielaborano undici fiabe dei fratelli Grimm. “Un nucleo di realismo fiducioso sta al cuore di questi testi dove l’irreale e il fantastico accadono, ed è una mistura potente”, scrive l'autrice. Da questa mistura deriva una rilettura adulta che si fa scandaglio del vissuto e produce due forme di riscrittura: in prosa, dove si adotta un nuovo e diverso punto di vista, e in versi, dove la voce parla invece da un tempo posto dopo il lieto fine, da un’età che ha superato la soglia della possibile trasformazione. Fiabe e ballate esprimono le due polarità del coraggio e del disincanto, in un alternarsi di prospettive che è la nota di fondo con cui entrambe si propongono al lettore come chiave per rivisitare la propria vicenda interiore. Di corredo e in dialogo con i testi dodici disegni di Stefano Levi Della Torre.
mostra fotografica | inaugurazione
La mostra fotografica itinerante, dedicata ai 70 anni del Voto alle Donne, è stata organizzata dal Gabinetto e dalla Segreteria dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna con la curatela scientifica dell'Archivio UDI di Bologna ed è già stata esposta in vari comuni della Provincia nonchè nella sede stessa della Regione.
La galleria di immagini non vuole solo divulgare una memoria ma intende rimettere al centro dell’attenzione i momenti fondamentali della storia delle donne della nostra regione, nonché i passaggi storici che hanno determinano i mutamenti nella vita delle donne e dell’intera società. Il percorso espositivo e’ stato realizzato a partire da materiali documentari e iconografici conservati presso l’archivio storico dell' UDI di Bologna, a cui si aggiungono alcune ristampe anastatiche della rivista Noi Donne. Le donne hanno diritto al voto è il titolo di un articolo pubblicato il 13 novembre 1944 sulla rivista Noi donne, organo di stampa dell’ Unione Donne Italiane di Bologna (UDI).
lettura della Entführung aus dem Serail di W.A. Mozart a cura del musicologo Piero Mioli per il nuovo ciclo di incontri di "Dentro l'opera"
Il ratto dal serraglio (K 384) (titolo originale Die Entführung aus dem Serail), è un Singspiel in tre atti con musica di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Gottlieb Stephanie il giovane (1741-1800), tratto da un libretto del 1781 di Christoph Friederich Bretzner (1748-1807) per Johann André, a sua volta ispirato a numerose varianti francesi, inglesi ed italiane del tema del Turco generoso (Belmont und Constanze, oder Die Entführung aus dem Serail). Venne rappresentata per la prima volta al Burgtheater di Vienna il 16 luglio 1782
mostra | POLIS
All'interno del percorso espositivo delle Collezioni Comunali d'Arte, Chiara Lecca si inserisce con un intervento che conduce lo sguardo dello spettatore su una soglia tra realtà e illusione attraverso quattro installazioni ambientali, di cui una appositamente realizzata per questa occasione.
A fior di pelle è il titolo del progetto che anima un teatro tra natura e artificio, in cui la perturbante capacità di manipolazione con cui l’artista assembla elementi organici di origine animale provoca un senso di spiazzamento, non senza uno sguardo ironico e divertito. Utilizzando le controverse capacità semiotiche della materia, il lavoro di Chiara Lecca costringe infatti lo spettatore a ripensare la sua origine, facendo emergere la frattura operata dalla società contemporanea tra uomo e natura e la contraddittorietà insita nella rimozione collettiva della parte istintiva e selvaggia in contrapposizione alla sfera razionale.
A fior di pelle, a cura di Sabrina Samorì e Silvia Battistini, nasce da una stretta collaborazione fra l'Area Arte moderna e contemporanea e l'Area Arte antica dell'Istituzione Bologna Musei, a sottolineare l'intenzione di integrare le singole specificità museali secondo un modello di sistema culturale policentrico e fortemente raccordato nelle sue capacità progettuali.
Orari di apertura ART CITY Bologna:
venerdì 27 gennaio h 9 > 20
sabato 28 gennaio h 10 > 24
domenica 29 gennaio h 10 > 20
Orari di apertura ordinari:
martedì - venerdì h 9 > 18.30
sabato, domenica e festivi h 10 > 18.30
Ingresso:
biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
gratuito con biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di ART CITY Bologna)
gratuito per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna
visita guidata
Visita guidata con Ilaria Negretti.
Ingiustamente ancora poco nota, ma di forte intensità spirituale, la testa – originariamente conservata presso il Museo Davia Bargellini ed ora esposta nella mostra Algardi, Bernini e Velázquez: tre ritratti a confronto – è ricavata dalla maschera funeraria del Santo, conservata nella chiesa della Vallicella a Roma, e si inserisce nello studio condotto dallo scultore sul carismatico volto di Filippo Neri, canonizzato nel 1622.
L'opera è stata avvicinata dalla critica al busto in bronzo di Providence (Rhode Island School of Design), datato sul retro 1640: la datazione può essere congrua anche per la nostra testa in cera, di cui non è nota la provenienza.
Per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna l’ingresso è gratuitovisita guidata
Visita guidata con Paolo Cova.
Dell’arca di Giovanni da Legnano, originariamente nella chiesa di San Domenico, il museo conserva tre frammenti: il rilievo figurato con studenti intenti alla lezione del celebre giurista; una lastra con lo stemma Legnani, presumibilmente fiancata del sarcofago; la iscrizione posta tra altri due stemmi della medesima famiglia nella quale è riportata la data di morte di Giovanni da Legnano, 16 febbraio 1383.
Ingresso biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna l’ingresso è gratuitovisita guidata
Visita guidata al palazzo e ai dipinti del XVII secolo, recentemente restaurati e ricollocati nel salone del piano nobile, a cura di Paolo Cova.
In occasione della progettazione dei recenti restauri al piano nobile del palazzo, è emerso come l’adattamento dell’edificio a fini scolastici avesse comportato importanti modificazioni all’assetto distributivo delle stanze.
Eliminate numerose sovrastrutture, è tornato alla luce il salone con l’affaccio su Piazza Aldrovandi.
Questo spazio alla fine del XVII secolo faceva parte dell’appartamento del senatore Giacomo Filippo Bargellini, proprietario dell’ala destra dell’edificio, che per la restante parte era abitato dal nipote Vincenzo.
Da quanto si può ricostruire dai documenti della famiglia, conservati nell’archivio dell’Opera Pia, e dalle fonti settecentesche, nel salone erano collocati 5 grandi quadri con episodi biblici e di storia antica: Rebecca e il servo di Abramo al pozzo, Mosè salvato dalle acque, Congedo di Tolomeo
da Berenice, Morte di Tito Tazio, Muzio Scevola.
live
Cantante, bassista e compositore, Glenn Hughes è tra i musicisti più originali di sempre: nessun altro artista in ambito rock è riuscito a definire i contorni di uno stile così caratteristico, fondendo i migliori elementi dell’hard rock, del soul, del funk e dell’R&B.
concerto inaugurale | Stagione Sinfonica 2017
Si apre con una profonda riflessione sulla spiritualità, che mira ad esprimere la dimensione collettiva e universale della trascendenza – quella espressa dalla Messa n. 6 in Mi bemolle maggiore D 950 di Franz Schubert – il concerto inaugurale della stagione sinfonica 2017 del Teatro Comunale di Bologna, in programma venerdì 13 gennaio alle 20.30 al Teatro Manzoni. A dirigere il Coro e l’Orchestra del Teatro Comunale è chiamato il Direttore musicale Michele Mariotti. Con lui sono impegnati il soprano Alessandra Marianelli, il mezzosoprano Raffaella Lupinacci, i tenori Alessandro Luciano e Anicio Zorzi Giustiniani, e il basso Michele Pertusi. Il Coro è diretto da Andrea Faidutti.
Schubert scrisse la Messa nell’estate del 1828 a Vienna. Ma non poté assistere all’esecuzione del suo lavoro, il 15 novembre, poiché fu colpito dalla febbre tifoide che lo portò rapidamente alla morte. L’opera rappresenta quindi una sorta di testamento spirituale del compositore, prematuramente scomparso all’età di 31 anni.
Il programma del concerto prosegue con la Sinfonia n. 1 in Do minore WAB 101 di Anton Bruckner, composta tra il 1865 e il 1866 ed eseguita per la prima volta nel 1868 a Linz, con il compositore sul podio. La partitura fu successivamente rivista e la nuova versione – quella proposta da Mariotti – fu eseguita per la prima volta a Vienna nel 1891 con Hans Richter come direttore. La Sinfonia rivela la forte influenza di Schubert, di Beethoven e soprattutto di Wagner, ma presenta già alcune specifiche caratteristiche bruckneriane, come la capacità di costruire mastodontici edifici polifonici.
I biglietti del concerto (da 30 a 15 euro) sono in vendita online e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna.
Programma
Franz Schubert
Messa n. 6 in Mi bemolle maggiore D 950
Anton Bruckner
Sinfonia n. 1 in Do minore WAB 101
Michele Mariotti, direttore
Alessandra Marianelli, soprano
Raffaella Lupinacci, mezzosoprano
Alessandro Luciano, tenore
Anicio Zorzi Giustiniani, tenore
Michele Pertusi, basso
Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Andrea Faidutti, maestro del coro
incontri con gli artisti e proiezioni video | POLIS
Negli spazi della Collezione Permanente del MAMbo, il progetto Corpo sensibile. Barlumi del documentario, promosso da Arte Fiera e curato da Marco Bertozzi, presenta un ciclo di otto presentazioni, declinate nel formato della proiezione accompagnata da talk, per indagare le forme al confine fra video arte e cinema documentario.
Corpo sensibile è una rassegna di opere di giovani autori che sondano il mistero di questa relazione: tracce d’archivio, poemi di luce, lembi visuali alle soglie dell’esperienza estetica, laddove il reale è costantemente da reinventare e il cinema documentario l’opposto di un paradigma della certezza.
Gli artisti invitati sono Milo Adami (Roma, 1981), Luca Ferri (Bergamo, 1976), Riccardo Giacconi (Tolentino, 1985), Virginia Eleuteri Serpieri (Roma, 1974), Chiara Malta (Roma, 1977), Caterina Erika Shanta (Landstuhl, 1986), Cosimo Terlizzi (Bitonto, 1973), Danilo Torre (Catania, 1978).
Corpo sensibile mira anche a ricomporre un campo generazionale comune. Gli artisti proposti stanno vivendo una dimensione internazionale, segnata da residenze e collaborazioni capaci di ibridare poetiche e linguaggi dell’arte contemporanea, per partecipare, indistintamente, a festival di cinema o a momenti espositivi nei più classici canali distributivi dell’arte contemporanea.
Orari degli incontri:
giovedì 26 gennaio, h 17: Caterina Erica Shanta; h 18.30 Milo Adami, anticipazione in occasione dell’inaugurazione di Arte Fiera
venerdì 27 gennaio, h 17: Danilo Torre; h 18.30: Virginia Eleuteri Serpieri
sabato 28 gennaio, h 17: Chiara Malta; h18.30: Cosimo Terlizzi
domenica 29 gennaio, h 17: Riccardo Giacconi; h 18.30: Luca Ferri
Ingresso libero fino a esaurimento posti
In occasione della ART CITY Whte Night sabato 28 gennaio, h 20-24, proiezione di tutti i film della rassegna.
Ingresso:
biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto)
gratuito con biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di ART CITY Bologna)
gratuito per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna
(USA-Giappone-Italia/2003) di Jim Jarmusch (95')
Per anni, Jarmusch ha riempito i vuoti tra un film e l'altro girando cortometraggi di culto dedicati alla semplice arte del bere caffè e fumare sigarette (presa pari pari dalla nouvelle vague). Raccolte tutte insieme, queste storielle tabagiste e aromatiche funzionano perfettamente, a patto di entrare nel gioco fingendosi seduti al tavolino ad ascoltare i nostri amici più carismatici. Sfilata di attori, tra i quali colpiscono in particolare Iggy Pop, Steve Coogan, Bill Murray. (rm)
(Ghost Dog: The Way of the Samurai, Francia-Germania-USAGiappone/ 1999) di Jim Jarmusch (116')
Anni Novanta, un intero movimento culturale sta mescolando la cultura nera e l'arte marziale giapponese. Il bianco Jarmusch si fa interprete e poeta del métissage, inventando una storia alla Melville che batte il tempo dell'hip hop urbano dei Wu Tang Clan (e proprio RZA è autore della colonna sonora, piena di jazz). Il bounty killer di New York, interpretato da Forest Whitaker, a rischio macchietta, diventa invece personaggio di formidabile nonsense. (rm)
(USA/1997) di Jim Jarmusch (106')
Per spiegare che cosa distingue un rockumentary riuscito da uno raffazzonato, proiettate questo film. Qui Neil Young non splende di soli materiali d'epoca (peraltro bellissimi), né grazie all'umanità del fuori campo, ma soprattutto attraverso l'esprimersi della sua chitarra e della sua band. Filmare la musica con competenza è cosa rara, Jarmusch sa come farlo, quanto metterci del suo e quando semplicemente abbandonarsi all'elettricità. (rm)
(Ma vie de Courgette, Svizzera-Francia/2016) di Claude Barras (66'). Introduce Barbara Forni (Parlamento Europeo - Ufficio di Milano)
Dopo la perdita della madre, un bambino di nove anni, Icaro, soprannominato Zucchina, viene affidato a un istituto, dove stringe amicizia con un gruppo di coetanei, tutti con difficili situazioni familiari alle spalle. Claude Barras traduce in una delicata animazione a passo uno il romanzo per ragazzi di Gilles Paris (la sceneggiatura è di Céline Sciamma, autrice di alcuni tra i più potenti ritratti giovanili del recente cinema francese). Un mondo in plastilina poetico ma non zuccheroso, abitato da pupazzi dai grandi occhi espressivi che uniscono la tenerezza dell'infanzia a una malinconia in stile Tim Burton. (aa)
Introduce Barbara Forni (Parlamento Europeo - Ufficio di Milano)
Promosso da Parlamento Europeo - Ufficio di Informazione a Milano, in collaborazione con i servizi Europe Direct dell'Assemblea legislativa Emilia-Romagna e del Comune di Bologna.
Ingresso libero con priorità per chi ritira il coupon presso lo sportello Europe Direct del Comune di Bologna (Piazza Maggiore, 6), fino a esaurimento posti disponibili. L'accesso con coupon e ai posti riservati sarà consentito entro le 19.50.
(Night on Earth, USA-Giappone-Francia-GB-Germania/1991) di Jim Jarmusch (129')
Il frammento si addice a Jarmusch, come noto. Il taxi - mezzo di per sé destinato alla flânerie - entra nel suo universo con episodi che definiremmo, più che da camera, da abitacolo. Forse il più improvvisato dei film del regista, per di più curiosamente ibridato con il mondo di altri autori: Benigni fa il Benigni, Gena Rowlands omaggia Cassavetes, Matti Pellonpää è quota Kaurismäki e così via. Il cinema di Jarmusch sta diventando un partito. (rm)
(Italia/2016) di Cristiano Governa e Riccardo Marchesini (57')
Roberto sta per nascere, ma di uscire dalla pancia non vuole saperne. Da dove si trova vede tutto, sua madre, suo padre, anche la sua città. Bologna gli fa uno strano effetto, lo incuriosisce e lo spaventa al tempo stesso. Dicono che sia un posto speciale per il mestiere che lo attende: quello di bambino. Ma Roberto è diffidente e ha deciso di verificare personalmente la faccenda... Un documentario alla scoperta di ciò che Bologna offre ai suoi più piccoli abitanti, ideato da Cristiano Governa, diretto da Riccardo Marchesini e sceneggiato a quattro mani da entrambi.
Incontro con Elisabetta Gualmini (Vicepresidente Regione Emilia-Romagna), Marilena Pillati (Vice Sindaco del Comune di Bologna), Cristiano Governa e Riccardo Marchesini
(Mistery Train, USA-Giappone/1989) di Jim Jarmusch (110')
Film a episodi ambientato a Memphis, nel regno dei memorabilia di Elvis. Ogni storia finisce nel vicolo cieco delle narrazioni di Jarmusch. Tutti annoiati e lunatici, forse un canto funebre per gli anni Ottanta al tramonto. La cosa più curiosa è il cast: Nicoletta Braschi e Joe Strummer, Steve Buscemi e Rufus Thomas (ma le musiche sono del fedelissimo John Lurie). Nella costellazione del regista, pianeta più piccolo ma malinconicamente luminoso. (rm)