+ SAM PREKOP, MESSN*R | Express Festival
I Tortoise hanno passato quasi 25 anni a fare musica che sfugge ad ogni descrizione. Mentre il quintetto strumentale con sede a Chicago continuava ad annuire su definizioni come dub, rock, jazz, elettronica e minimalismo che hanno sempre associato alla loro discografia composta dai sei album in studio, i suoni che venivano fuori mantenevano comunque, distintamente, e anche ostinatamente, una loro propria personalità. È un fatto che rimane fedele a “The Catastrophist” il primo album in studio di Tortoise in quasi sette anni.
Express è un festival dedicato al meglio della musica nazionale ed internazionale.
Express ha in precedenza ospitato (in varie locations a Bologna): Savages, Sunn O )), Jamie Lidell, FourTet, Caribou, Liars, Anna Calvi, Thee Silver Mt Zion Memorial Orchestra, These New Puritans, Wild Beasts, James Blake, Bombino, Omar Souleyman.
Il festival è dedicato alla musica indipendente nazionale ed internazionale, e rispecchia nella sua composizione l’essenza del Locomotiv Club, ricalcandone l’attenzione per la qualità, la tempestività nel proporre artisti prima della loro ascesa e la trasversalità nelle proposte musicali.
in apertura The Vickers
Gli Os Mutantes nascono a San Paolo, Brasile, nel 1966 dalle geniali menti dei fratelli Sergio Dias e Arnaldo Baptista, che hanno saputo sapientemente mescolare il loro amore per il rock inglese con la psichedelia americana e la musica tradizionale brasiliana creando così un sound incredibilmente nuovo e originale che ha segnato un momento storico turbolento e importante della storia brasiliana. Nei pochi anni di attività gli Os Mutantes hanno inventato un suono caratteristico e moderno, sperimentando con assurdi strumenti costruiti da loro stessi effetti sonori inediti e stranianti, combinando forme tradizionali di musica brasiliana, e strutture a dir poco non ortodosse con influenze provenienti dalla musica inglese e americano della fine degli anni ‘60. Arricchiti da un palese messaggio politico inneggiante alla libertà artistica e politica, i pochi album che gli Os Mutantes hanno registrato sono divenuti pietre miliari capaci di influenzare la musica di tutto il mondo per lunghissimo tempo. Alla metà degli anni ‘90, ben 20 anni dopo il loro ultimo album, Kurt Cobain insistentemente li richiese come band di apertura dei concerti Nirvana in Brasile. Da allora l’importanza della band è stata riaffermata da diverse band alternative del calibro di Flaming Lips, Devendra Banhart, Beck (incise l’album intitolato Mutations, chiaramente ispirato alla loro musica), Sonic Youth, Sean Lennon (disegno’ le illustrazioni dell’album Technicolor), David Byrne (produsse una compilation con i loro brani piu’ famosi) e molti altri, che durante il loro lungo periodo di pausa hanno contribuito alla divulgazione del gruppo essendo loro grandi estimatori. Nel 2006 la prima reunion vede la band esibirsi a Londra, dopo 30 anni di assenza dalle scene, con lo storico concerto al Barbican, al quale accorsero fan da tutto il mondo e che fu pubblicato anche in versione dvd e album live da Luaka Bop/Universal, la formazione comprendeva anche i membri originali Arnaldo Baptista e Dinho Lemme, mentre Rita Lee non e’ mai rientrata nella line up, in quanto concentrata sulla sua carriera solista. Il gruppo da allora ha continuato a suonare con tour negli USA a New York , San Francisco e come supporto ai Flaming Lips, e anche in Europa e in Brasile e Sud America. Nel 2007 l’etichetta indipendente italiana Madcap Collective pubblica il primo album tributo al gruppo: Jardim Elétrico: A Tribute to Os Mutantes , con artisti quali Sean Lennon, White Flag, Tater Totz, Jennifer Gentle e molti altri. A distanza della loro ultimo album del 1974, a fine 2009 Sergio Dias torna in studio per registrare un nuovo album Haih Or Amortecedor sull’etichetta californiana ANTI, concepito con la collaborazione di altre leggende brasiliane come Tom Ze e Jorge Ben, è il vibrante e tempestivo ritorno da una delle band più significative della storia della musica. A seguire nel 2013 una nuova perla in studio Fool Metal Jack album pubblicato dall’etichetta americana Krian Music Group, gioco di contaminazioni eccellenti tra psichedelia e rock. Nel 2015 Sergio Dias continua a suonare in giro per il mondo con concerti in Sud America e in USA, e a novembre il ritorno in Europa dove lo vedremo in U.K., Francia, Olanda, Svezia, Spagna, Portogallo, Belgio, Italia e anche in Israele. Os Mutantes sono una band che tutti gli amanti della vera musica dovrebbero ascoltare almeno una volta nella vita, per entrare nel magico mondo dei loro suoni unici.
Il bassista/compositore/cantante Stephen Bruner, aka Thundercat, ha la musica profondamente radicata dentro di sè. Suo padre, Ronald Bruner Sr., è un batterista jazz di fama internazionale che ha suonato con i Temptations, Diana Ross, Gary Bartz e Gladys Knight. Suo fratello Ronald Bruner Jr., batterista vincitore di Grammy, ha suonato con artisti del calibro di Roy Hargrove, Stanley Clarke, e Wayne Shorter. Mentre era ancora al liceo Stephen si unì al fratello come membro della band punk Suicidal Tendencies, suonando il basso nei loro tour in tutto il mondo, e all'età di 16 anni suonò in tour in Giappone con Stanley Clarke. Come Thundercat, Bruner prende le sue radici jazz e lavora con un mix di artisti che si adattano alla sua sensibilità selvaggiamente sperimentale - che vanno da Flying Lotus, Erykah Badu, e Stanley Clarke, così come le collaborazioni più recenti con Wiz Khalifa, Earl Felpa e Kamasi Washington, per citarne solo alcune. Dopo l'incontro e il tour con Flying Lotus, i due artisti hanno collaborato alla traccia intitolata “MmmHmm.” dell'LP “Cosmogramma”. Il loro affine senso di musicalità ha poi portato al debutto da solista di Thundercat nel 2011 con l'album “The Golden Age of Apocalypse”, co-prodotto da Flying Lotus, che ha portato Bruner ad una nuova dimensione di composizione e ricerca artistica. Nel 2013, Thundercat ha collaborato nuovamente con Flying Lotus per il suo secondo album, “Apocalypse”. Nell'album si sfumano i confini tra pop, funk, elettronica e prog rock, creando qualcosa di completamente diverso. Al tempo stesso vulnerabili e senza paura, una commedia e tragedia, “Apocalypse” è il ritratto intimo di un artista che continuerà a portare la musica in un posto nuovo: l'aldilà, the beyond. A giugno 2015 esce infatti il suo nuovo ep “The Beyond / Where the Giants Roam” in cui compaiono ospiti come Mono/Poly, Miguel Atwood-Ferguson, Flying Lotus, Kamasi Washington, Herbie Hancock.
in occasione dell’uscita del suo nuovo libro "Notizie che non lo erano" (Rizzoli)
Dialoga con l’autore Maurizio Matrone.
Se il nostro Paese fosse proprio come ce lo raccontano i giornali, l'Italia sarebbe un posto molto più strano di quanto già non si creda. Infatti, stando a quello che negli ultimi anni hanno affermato le più rinomate fonti di informazione, gli italiani dovrebbero essere un popolo composto da una marea di analfabeti (sei milioni), da un esercito di persone sotto ipnosi a fini terapeutici (otto milioni) e da una sorprendente percentuale di donne ossessionate dall'idea di portarsi a letto un arbitro.
MECNA torna live da ottobre nei migliori club italiani con il nuovo “TAXI TOUR”, come sempre accompagnato daIamseife al live programming e Alessandro Cianci a synth e voci. Uno show che ripropone nuove e vecchie hit oltre che vere e poprie chicche tratte da tutti gli album ed Ep del rapper foggiano,una scaletta completamente rinnovata e una nuova strumentazione sul palco con inediti arrangiamenti e raffinate rivisitazioni elettroniche per uno spettaoclo che non ha né precedenti né paragoni in Italia. La struttura dello show si discosta infatti dal classico concerto rap per avvicinarsi ad un vero e proprio live set dove le strumentali vengono costruite, dilatate e riarrangiate per accompagnare i testi suggestivi di MECNA.
+ Cabrera live
Todo Modo è il progetto di Paolo Saporiti, Xabier Iriondo degli Afterhours e Giorgio Prette, ex batterista degli Afterhours (dove ha suonato dal 1990 al 2014). “...Questo progetto lo volevamo a tutti i costi...”, ecco come è iniziato tutto secondo Paolo Saporiti: "In Todo Modo, film di Elio Petri tratto dal romanzo omonimo di Sciascia, il nostro mondo, il Paese Italia, appare inchiodato a uno stato di immobilismo elitario di stampo prettamente democristiano, disposto a tutto, fino all’omicidio, pur di riuscire a conservare lo status quo. Un incontro di pure spartizioni di potere nella realtà, viene così ammantato di significati spirituali e filosofici che non ha e la mistificazione e la manipolazione dell’informazione, come della stessa esistenza dell’altro, inteso qui come essere umano sempre sacrificabile di fronte alle esigenze di potere, appaiono così tanto contemporanei e odierni ai nostri occhi, che il non voler ricordare col nome di questo progetto tale atmosfera, sarebbe stato un vero peccato". Paolo, Xabier e Giorgio sono musicisti differenti tra loro, come ci tiene a precisare Saporiti: "Ognuno di noi arriva da esperienze toste e sta vivendo momenti enormi della propria esistenza come è normale che sia ... Giorgio è un delfino, nel senso della libertà e ne aveva fame, voleva lasciarsi andare e lo ha fatto ... Xabier è un integralista, in tutto e per tutto, preciso come una lama, tagliente come la sua chitarra ma ha una poetica che quando sceglie di sguinzagliare è devastante. Io sono quello che sono, uno che ama la musica e che ha avuto bisogno di scegliere e incontrare le persone giuste con cui lavorare, da sempre, per poter arrivare a dire che fare musica è il massimo della vita, con la calma e la dovuta sofferenza e che da sempre ama cantare e parlare di quello che prova e sente". Tranne che per le tracce 'Togli Le Mani Da Lei' e 'L'Attentato', scritte dal solo Paolo Saporiti, i brani di Todo Modo sono frutto della collaborazione tra Paolo, Xabier e Giorgio. Il disco è stato registrato e mixato da Xabier Iriondo presso lo Zulo Gorria studio, esclusi i brani 'Togli le mani da lei', 'Come fossi Dio' e 'Puttane e miele' mixate da Marco "la nonna" Posocco presso Hollow Room. Le esperienze pregresse dei tre musicisti si sentono all'interno dei 9 capitoli del loro esordio ma senza dare l'idea di trovarsi di fronte ad un nuovo lavoro di Paolo Saporiti o degli Afterhours, di Cagna Schiumante o dei Six Minute War Madness. I Todo Modo sono un band a se stante, unica ed orginale, capace attraverso testi graffianti e un sound potente di attirare l'attenzione dell'ascoltatore. 'Todo Modo' gronda carisma come i tre artisti che lo hanno composto e registrato.
concerto di clarinetti
Direttori: Paolo Ravaglia e Daniele Faziani.
Musiche di Alec Wilder, Bill Smith e George Gershwin.
+ OOOPOPOIOOO e a seguire BilBolBul Party 2015
A una settimana dall’annuncio dell’uscita – prevista per il 6 Novembre prossimo – del nuovo album, i Calibro 35 rendono note anche le prime date del tour di “S.P.A.C.E.”, che partirà come da tradizione dall’OFF di Modena il 18 novembre. Il live sarà caratterizzato da alcuni cambiamenti rispetto ai set passati: per rendere al meglio i brani del nuovo disco sia Enrico Gabrielli che Massimo Martellotta suoneranno anche dei sintetizzatori.
A seguire i concerti l'appuntamento è con il classico annuale Party di BilBolBul, il Festival Internazionale del Fumetto organizzato da Associazione Hamelin, dove ad intrattenerci sarà il Dj set di MORRA MC & ALICEMALICE.
New York City è una megalopoli estremamente rumorosa, molti dei suoi artisti si sono proprio formati all’ombra di quello stesso rumore. Il ritorno della Jon Spencer Blues Explosion è in pratica un morso feroce alla stessa cultura di strada della Big Apple, uno slancio vitale che prende il nome di ‘Freedom Tower – No Wave Dance Party2015’, un titolo che già denuncia i suoi intenti rivelando certo la fascinazione per una delle più discusse correnti del dopo-punk, ma anche per la disco mutante che ha animato le sale del Danceteria e dello Studio 54. Tutti i personaggi di serie b che hanno animato il cinema di genere e definito le frontiere culturali della grande mela sono presenti nella narrazione: lo spaccone e la bambola di fiducia, il celebre cuoco, il poliziotto corrotto, gli artisti in sofferenza, ‘the sucker MC’ (come da slang locale), le prostitute dimenticate e la cenerentola alla sua ultima occasione. Una galleria vitale fatta di ritratti radicali, gli stessi omaggiati da Spencer/Bauer/Simins. Dall’inizio alla fine il disco ha un incedere nevrotico, è cucinato nella sporcizia e bagnato nella pioggia acida. E poi quelle rime montate su groove irresistibili, che del trio sono la specialità. In tempi non sospetti la Blues Explosion aveva già flirtato con l’hip-hop, giusto in occasione di quei remix sperimentali che nel 2005 videro scendere in campo non solo Beck e Moby ma anche i due poco raccomandabili Wu-Tang Genius e Killah Priest. Il rock’n’roll sotto le mentite spoglie del rhythm’n’blues, nei mille volti di un gruppo che da sempre si pone ai vertici stilistici dell’underground, fiero nel ribadire i suoi trascorsi garage-thrash (con i suoi Pussy Galore Spencer ha definito i contorni del noise, riportandolo al suo stato primordiale). Registrato presso i leggendari Daptone House Of Soul di Bushwick e mixato da un personaggio influente nel circuito hip-hop come Alap Momin (Dalek) in quel di Harlem, ‘Freedom Tower’ è uno dei più provocatori stati del pathos urbano. Ci sono milioni di storie nella città nuda, ma c’è una sola Blues Explosion! La musica da protesta con cui danzare non è mai stata così ammaliante.
Originari di Southend-On-Sea, il quintetto alt-rock formato da Conor Mason (voce), Joe Langridge-Brown (chitarra), Dom Craik (chitarra), Philip Blake (basso) e James Price (batteria) è riuscito a creare un sound distintivo, conquistando in poco tempo la stima di artisti consacrati come Arcade Fire, George Ezra e persino rockstar come i Muse, per i quali hanno aperto il live romano dello scorso 18 luglio. Dopo aver ampliato gli orizzonti musicali grazie ad un lungo viaggio negli States, la band inglese torna in patria e inizia a lavorare sul primo (omonimo) album. Anticipato dal singolo ‘Itch’, programmato in lungo e largo da BBC Radio 1, dalla radio californiana KCRW e l’australiana Triple J, il disco di debutto dei Nothing But Thieves sarà finalmente disponibile dal 16 ottobre su RCA Victor (Sony Music). Gli show italiani rappresentano quindi la prima ed unica occasione dell’anno per vivere l’energia ed il talento di questa giovane band, già acclamata in festival come Reading, Leeds e Isle of Wight, con un background ed un immaginario artistico che evoca fortemente la potenza sonica dei Muse così come l’ironia scenica dei Kasabian, sino all’imprevedibilità degli Arcade Fire.
La rapida ascesa di Levante, la cantautrice che è già un’icona pop, inizia nell’estate 2013 quando col suo singolo d’esordio “Alfonso” (diventato subito una hit e un manifesto generazionale) domina sia l’airplay radiofonico che le piazze ed i festival di tutta Italia. La crescita è inarrestabile e sostenuta “a quattro mani” dal suo pubblico adorante e dalla critica, unanimi nel consacrarla “la nuova stella nascente della musica italiana”. Il suo primo album “Manuale Distruzione” esce a marzo 2014 ed entra subito nella top ten delle vendite. Levante condivide il tour con Max Gazzè prima (2013) e con i Negramaro poi (2014). Nell’autunno 2014 inizia a scrivere il secondo album: appena terminate le registrazioni, parte per un tour negli Stati Uniti dove suona al SXSW in Texas, poi a Los Angeles e New York. Appena tornata in Italia pubblica il singolo “Ciao Per Sempre” che anticipa “Abbi Cura di Te”, uscito il 5 maggio (INRI / Carosello Records).
Gli Heymoonshaker sono l’insolito abbinamento di due forme d’arte, lontane decenni tra loro: la mordente e grezza chitarra blues insieme al beatboxing espansivo e martellante. Andy Balcon e Dave Crowe portano il blues in strada, nelle città, dimostrando di essere musicisti di grande talento. La cifra stilistica che li contraddistingue è l’indescrivibile alchimia che si respira tra i due, sia sul palco che in studio. La sfida musicale tra il ritmo potente di Crowe e le sonorità indemoniate di Balcon si fondono come il metallo, creando pezzi ispirati di creatività e originalità.
Pat Thomas, insieme con Kwashibu Area Band capitanata dal multi-strumentista Kwame Yeboah (Cat Stevens, Patrice) e dal sassofonista Ben Abarbanel-Wolff (Ebo Taylor, Poets of Rhythm) in concerto al Loco. Pat Thomas è una delle figure centrali di quella generazione di musicisti che negli anni ‘60 e ‘70, diedero nuova linfa all’highlife, genere musicale nato in Ghana agli inizi degli anni ‘50: caratterizzato da un connubio tra ritmi tradizionali, influssi caraibici e strumenti occidentali e associato, durante il periodo coloniale, all’aristocrazia africana, che attraverso quei suoni riprendeva a suo modo la grandeur delle orchestre da ballo anglo-americane. Fondamentale è, all’inizio della sua carriera, l’incontro con un’altra star dell’highlife, Ebo Taylor: «L’highlife era la nostra musica e quello che artisti come me ed Ebo volevamo fare era modernizzarla, renderla più aderente ai nostri giorni e più funky», afferma Pat Thomas. Ecco allora che i ritmi della musica tradizionale s’innestano in nuovi arrangiamenti per chitarra e voce e si contaminano con afrobeat e sonorità afro-disco. Prodotto dalla Strut, importante etichetta londinese, e realizzato insieme alla Kwashibu Area Band -composta da Kwame Yeboah (Cat Stevens) e Ben Abarbanel-Wolff (sassofinista di antica residenza berlinese già coinvolto con Ebo Taylor), con quartiere generale in Germania, il paese europeo che più di tutti ha avuto un forte impatto su questa formazione artistica- il nuovo disco di Pat Thomas ripercorre quasi cinquant’anni di musica, donando nuova luce a un importante percorso culturale, proiettandolo verso il futuro. A Roma una numerosissima formazione, in cui si incontrano nuove leve della musica africana e vecchi collaboratori di Thomas, presenta al pubblico e al mondo un percorso storico, sospeso tra innovazione e tradizione.
“Se 666 è il numero della Bestia, quella bestia probabilmente è un insetto. Un insetto che scava la pietra. Con “Necroide” l’evoluzione continua e non c’è modo di arrestarla. Se con “Quintale” (2013) il legno si era fatto pietra, virando a sorpresa verso qualcosa di simile al Metal, ora i Bachi Da Pietra si rivestono di una spessa corazza opaca e quel metallo si fa nero. Il sesto album in studio è un ritorno ancor più profondo alle radici musicali che segnarono la loro adolescenza (molti anni prima del Blues) e che coincisero grosso modo con la scena Heavy Metal dei primissimi anni Ottanta. Eppure, anche in questa ennesima trasfigurazione, quelle dei Bachi restano canzoni d’autore. La nuova scommessa di Giovanni Succi e Bruno Dorella è dare vita a un Frankenstein musicale, qualcosa di apparentemente paradossale e inimmaginabile, una sorta di cantautorato Black Metal, attraverso brani in cui risuoni, mascherata in quel nero, anche la pulsazione vitale della Black Music, contrapposta a quella eternamente e felicemente mortifera del Metal. Nei fatti, nella carne e nell’esoscheletro dei Bachi, queste passioni apparentemente antitetiche convivono”.
Ghemon, artista che unisce il rap al cantautorato, melodie pop a ritmiche jazz, soul e funk che lo rendono un caso straordinariamente originale nel panorama musicale italiano.
“ORCHIdee” è il nuovo album uscito il 27 maggio per Macro Beats e distribuito da Artist First.
A seguire Avanzi di Balera.
dentro l'officina di Archivio Zeta: ciclo di incontri a cura di Rossella Menna
La Maratona PILADE/PASOLINI si svolgerà in tre luoghi diversi di Bologna nell’arco della giornata del 1 novembre. I tre episodi si ricostituiscono per la prima volta in forma unitaria per un evento unico con la partecipazione di oltre cento persone che sono state coinvolte nell’arco del 2015 tra Bologna e Volterra. A fare da cornice e accompagnamento il ciclo di incontri curati da Rossella Menna; a tutti gli incontri saranno presenti Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni.
ingresso libero fino a esaurimento posti
firma le copie del suo nuovo e omonimo album
Fabio Curto, vincitore di The Voice of Italy 2015, incontra i fan e presenta il nuovo e omonimo album. Intervengono Ivano Dionigi e Valerio Grutt.
Alivelab
Physical Therapy è fondatore di Allergy Season e prolifero produttore di tracce per Unknown to the Unknown, 1080p, Fifth Wall e Hot Haus.
Steve Murphy appartiene a quella categoria di entusiasti dell’hardware, responsabile di aver scosso la scena italiana degli ultimi tempi.
live
Serena Alessandra Altavilla - voce e chitarra
Lorenzo Maffucci - chitarra
Alessandro Gambassi - batteria.
La giovane e talentuosa popstar danese arriva in Italia per presentare il suo ultimo lavoro Earth Sick, pubblicato dalla stessa label dell’autrice Tusk or Tooth in collaborazione con Kobalt Label Services. Nanna Øland Fabricius, nota col nome d’arte Oh Land, ha esordito nella scena musicale nel 2008 in circostanze non convenzionali, precisamente quando 10 anni di formazione e una carriera da ballerina sono state bruscamente interrotte da un incidente. Impossibilitata a proseguire la sua attività come danzatrice, Nanna decide di dedicarsi alla musica, sua altra passione. In apertura ad Oh Land si esibirà Vera Di Lecce, ex cantante dei Nidi d’Arac e performer con alle spalle importanti collaborazioni tra cui Afterhours (Il Teatro degli Afterhours), Kaki King, Roberto Angelini, Roberto Dell’era e Cesare Basile.
Selezione musicale pre e post live a cura di La Totta (RCDC).
Presentato da Murato! La rassegna curata da Radio Città Del Capo & Unhip Records.