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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 24 min 10 sec fa

Mia madre

Lun, 07/27/2015 - 12:50

(Italia/2014) di Nanni Moretti (106')


 

con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti

Mia madre racconta di Margherita (Margherita Buy), una regista di successo che sta lavorando a un film con protagonista un celebre attore americano (John Turturro). La donna si è da poco separata dal marito, Vittorio, ed è anche alle prese con i problemi adolescenziali della figlia Livia.Inoltre insieme a suo fratello Giovanni (Nanni Moretti) deve occuparsi della la madre Ada, gravemente malata.

Ci voleva del coraggio a cimentarsi in una storia così vera e così drammatica. (...) Ma soprattutto ci voleva del talento, vero e maturo, per riuscirci come ci è riuscito Moretti in quello che forse è il suo film, se non più bello, senz'altro più completo e compiuto. (...) Qui la perdita della madre durante la lavorazione proprio di quel film è capitata a lui, che però ha ceduto se stesso a una splendida Margherita Buy. (...) Così, oltre a sorprendere tutti, infilano le loro rispettive, migliori interpretazioni. Aiutati dalla scrittura di Valia Santella e Francesco Piccolo e dall'immensa attrice Giulia Lazzarini, la madre malata, sempre in perfetto equilibrio e senza mai scadere nella retorica del patetico; e da un pirotecnico John Turturro. (...) Il dolore, la malattia, la morte, per chi se ne va e per chi resta, ma anche l'allegria quotidiana che strappa sane risate, sono raccontati con una delicatezza e un'autenticità e una laicità che possono arrivare soltanto dalla vita vera. (...) Tutto questo fa di 'Mia madre' un film talmente semplice, disarmante e soprattutto serio (specialmente quando fa ridere) da non sembrare neppure italiano. Italiano nel senso dell'Italia di oggi, e del cinema di oggi. Un film straniero in patria, ma piuttosto raro anche per un film straniero. Un film 'politico', come l'ha definito Moretti proprio per quello che, al primo impatto, sembrerebbe il meno politico. Invece ha ragione: è il suo film più politico, anche se non parla della 'politica' politicante (...) Politica è occuparsi della vita, della morte, della malattia, della sofferenza, degli ospedali, delle fabbriche, delle cariche della polizia, dei ragazzi a scuola e delle donne (che sono le protagoniste assolute del film). (...) Nessuno, neppure noi, aveva capito perché Moretti, dopo la stagione dei Girotondi, si fosse assentato dalla politica attiva. Questo film è la sua risposta a tutti: per lui, oggi, la politica attiva è questa. Purtroppo, solo per lui.

Marco Travaglio, 'Il Fatto Quotidiano'

Nomination ai David Di Donatello 2015 per miglior film, migliore regista (Nanni Moretti), migliore attrice protagonista (Margherita Buy)

La proiezione fa parte di Accadde domani, rassegna promossa da Fice Emilia-Romagna

Per Cortometraggi che passione! A PASSO D'UOMO di Giovanni Aloi

Paddington

Lun, 07/27/2015 - 12:50

(Canada-Francia-Gran Bretagna/2014) di Paul King (97')

con Hugh Bonneville, Sally Hawkins, Nicole Kidman

A seguito della visita dell'esploratore Montgomery, con la sua buonissima marmellata di arance, una famiglia di orsi peruviani coltiva da anni il mito dell'Inghilterra, patria del buon gusto e paese ospitale. Quando il piccolo della famiglia approda nell'ambitissima meta, scopre una Londra ben più complicata del previsto. A trovarlo alla stazione di Paddington e a prendersi cura di lui saranno i Brown. Prodotta da David Heyman (Harry Potter), questa fiaba è tratta dai libri di Michael Bond sulle avventure dell'orso Paddington, protagonista anche di due serie televisive realizzate negli anni Settanta e Novanta. Commedia. Dai 6 anni in su

Birdman o l'imprevedibile virtù dell'ignoranza

Lun, 07/27/2015 - 12:50

(USA/2014) di Alejandro González Iñárritu (119')

con Edward Norton, Emma Stone, Michael Keaton, Naomi Watts

L'ultimo film di Alejandro G. Inarritu ha fatto incetta di candidature all'Oscar, comprese quelle più 'nobili' per il miglior film, la regia, l'attore protagonista e la sceneggiatura. Dal regista di Babel e Amores Perros una black comedy che segue la vicenda di un attore (Michael Keaton), famoso per aver interpretato in passato un mitico supereroe, alle prese con le difficoltà della messa in scena di una commedia a Broadway. Nei giorni che precedono la serata della prima, l'uomo deve fare i conti con il suo io e tentare di recuperare la famiglia, la carriera e se stesso.

"Un film tutto dialoghi brillanti e trascinanti piani sequenza contro la retorica dell'azione e degli effetti speciali. Un cast di attori (formidabili) che recitano la parte di attori, entrando e uscendo di continuo dal ruolo, con mille allusioni alle loro vere carriere. E un regista che è nato in Messico ma firma un film americano fino al midollo. [...] Un film molto contemporaneo che attraverso gli attori e le loro nevrosi guarda all'era dei social network, dei supereroi, del cinema digitale, dell'infantilizzazione di massa, insomma a tutti noi. Con un divertimento, una cattiveria, una capacità di suonare tutte le corde dello spettacolo di oggi, che sono una prova continua di intelligenza e coraggio.

(Fabio Ferzetti)

4 Oscar: miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia
2 Golden Globe: miglior attore e sceneggiatura

Sarah Jane Morris in concerto

Lun, 07/27/2015 - 12:21

Sulla scia del suo ultimo album, Bloody Rain, la cantante inglese presenta il suo percorso musicale da sempre fortemente influenzato dalla storia e dalla musica africana. Se nei primi anni ‘80 si esibì con la band ghanese Fufu and Light Soup e con il gruppo afro caraibico The Republic, successivamente con i 21 ottoni The Happy End ha esplorato canzoni di protesta africane, irlandesi e latino-americane.

I brani di Bloody Rain, scritti con i collaboratori di sempre Tony Remy, Dominic Miller e Martyn Barker, hanno un legame con l’Africa nelle melodie, nei ritmi e nei testi, che affrontano tematiche riguardanti i diritti umani, l’amore, la paura e la libertà. Il progetto nasce come celebrazione della vita e, sebbene fortemente influenzato dai ritmi e dalle melodie africane, non vuole essere tuttavia un’imitazione della musica africana, ma trarre da essa ispirazione. Le canzoni saranno pubblicate in un disco, che in Italia uscirà ad Ottobre su etichetta Sony.

La cantautrice britannica r&b, soul e jazz con quattro ottave di appassionata eloquenza, ama da sempre questa musica e le sue successive evoluzioni. La sua volontà di ripagare questo debito – non solo musicalmente, ma anche moralmente e politicamente – è stato il carburante che ha alimentato Bloody Rain, un’avventura che sente vicina al suo cuore più di ogni altro progetto intrapreso nella sua sfolgorante carriera. Ciò dipende in parte dall’argomento, ma anche dal determinante input degli artisti con i quali solitamente lavora. Tony Remy ha collaborato alla scrittura di molte di queste importanti canzoni, e contributi fondamentali sono arrivati anche dai suoi colleghi chitarristi Dominic Miller e Tim Cansfield, dal batterista Martyn Barker, dal bassista Henry Thomas, per la scrittura dal suo guru di lunga data Johnny Brown e da suo marito Mark Pulsford.
Sebbene Morris abbia conquistato la scena pop degli anni Ottanta con un disco di successo – la briosa Don’t Leave Me This Way – e possa ancora esibirsi dinamicamente come cantante pop, il suo obiettivo è sempre stato quello di raggiungere storie più profonde, che ha a più volte narrato con una voce insieme imponente e immediata, spesso paragonata a quelle di Nina Simone e di Janis Joplin. Il nuovo progetto di questa straordinaria artista intende dunque celebrare il popolo africano, del passato e del presente, la cui musica ed esempio le hanno fatto da guida nella vita, senza idealizzare l’Africa moderna nascondendo dietro ad un velo le sue contraddizioni.

Sironi - Burri: un dialogo italiano (1940-1958)

Ven, 07/24/2015 - 15:21

mostra a cura di Christian Caliandro

Un dialogo serrato tra Composizione Murale (1940-42 ca.) di Mario Sironi e Nero con punti (1958) di Alberto Burri, due opere del patrimonio del Gruppo Unipol, che testimoniano la tensione creativa che anima la ricostruzione dell’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Realizzati in anni di polemiche e di istanze contrapposte, queste due opere rendono conto di possibili strategie di negoziazione con la crisi e con la transizione che investono l’identità del Paese.

Gli anni della maturità per Sironi coincidono con il crollo delle ipotesi di arte murale e con la decisione di tornare alla pittura da cavalletto: nei quadri che realizzerà proprio dai primi anni 40 e fino alla morte, avvenuta nel 1961, le periferie urbane diverranno paesaggi sempre più dilavati e spettrali, mentre figure e oggetti si comporranno sulla tela come relitti, macerie, scorie di un mondo finito colta nel tentativo di trovare un proprio incastro e assemblaggio all’interno di uno scenario completamente mutato.

Il Nero con Punti di Burri, invece, elide ogni riferimento esplicito alla tradizione pittorica italiana del Novecento e scava direttamente nella realtà di un presente eroso e di un passato lontanissimo: i sacchi resi bituminosi e cuciti insieme, sono al tempo stesso memoria dell’immediato dopoguerra e riscoperta del senso profondo, arcaico dell’identità italiana, fatto di povertà essenziale, di nudità dimessa.

Sironi - Burri: un dialogo italiano (1940-1958)

Ven, 07/24/2015 - 15:21

mostra a cura di Christian Caliandro

Un dialogo serrato tra Composizione Murale (1940-42 ca.) di Mario Sironi e Nero con punti (1958) di Alberto Burri, due opere del patrimonio del Gruppo Unipol, che testimoniano la tensione creativa che anima la ricostruzione dell’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Realizzati in anni di polemiche e di istanze contrapposte, queste due opere rendono conto di possibili strategie di negoziazione con la crisi e con la transizione che investono l’identità del Paese.

Gli anni della maturità per Sironi coincidono con il crollo delle ipotesi di arte murale e con la decisione di tornare alla pittura da cavalletto: nei quadri che realizzerà proprio dai primi anni 40 e fino alla morte, avvenuta nel 1961, le periferie urbane diverranno paesaggi sempre più dilavati e spettrali, mentre figure e oggetti si comporranno sulla tela come relitti, macerie, scorie di un mondo finito colta nel tentativo di trovare un proprio incastro e assemblaggio all’interno di uno scenario completamente mutato.

Il Nero con Punti di Burri, invece, elide ogni riferimento esplicito alla tradizione pittorica italiana del Novecento e scava direttamente nella realtà di un presente eroso e di un passato lontanissimo: i sacchi resi bituminosi e cuciti insieme, sono al tempo stesso memoria dell’immediato dopoguerra e riscoperta del senso profondo, arcaico dell’identità italiana, fatto di povertà essenziale, di nudità dimessa.

Bologna Jazz Festival - X Edizione

Ven, 07/24/2015 - 11:30

dieci concerti in teatro per i dieci anni del Bologna Jazz Festival

Dal 24 ottobre al 26 novembre al via la decima edizione del Bologna Jazz Festival: un mese ininterrotto di concerti, master class e altri eventi per una nuova full immersion nella musica jazz italiana ed internazionale.

Brad Mehldau, Ron Carter, Kenny Garrett, James Farm, Children of the Light, Terence Blanchard, Mark Turner Quartet, Enrico Rava, Sylvie Courvoisier con Mark Feldman e per finire Volcan: questi i big per l'edizione del decennale del BJF.

Quest'anno sarà evidente inoltre la ricchezza di generi, stili, approcci, con l’attenzione concentrata sul cuore statunitense della musica afro-americana ma con diramazioni verso l’esotismo caraibico e il jazz italiano.

Dieci i concerti nei teatri e sette le sale coinvolte. Tra queste spicca la novità degli spettacoli al Teatro Comunale di Bologna: il Bologna Jazz Festival si riallaccia così alla memoria storica dei concerti jazz ospitati nel teatro d’opera cittadino sino agli anni Settanta. Si suonerà poi all’Unipol Auditorium, al Teatro Arena del Sole, al Teatro Duse, alla Sala Paradiso di San Lazzaro, al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara.

Anche il circuito dei club promette una vivace animazione musicale. Il programma dei locali verrà rivelato a settembre assieme a tutti gli altri eventi che completeranno il cartellone del festival.

E' già confermata la star che firmerà l'inaugurazione, il 24 ottobre al Teatro Arena del Sole, si esibirà il contrabbassista Ron Carter, figura mitologica del jazz, colonna portante del quintetto di Miles Davis negli anni Sessanta.

Giovanni Truppi

Ven, 07/24/2015 - 09:18

concerto. In apertura presentazione del magazine SA MAG #2

Sunset - Keep Calm and Listen
A cura di Sfera Cubica e Modernista: nuove panoramiche musicali

Più di cento concerti in meno di due anni, un crescendo esponenziale dovuto soprattutto al passaparola tra pubblico e addetti ai lavori ed al magnetismo dei suoi live, ora un disco nuovo.
Rock, avanguardia, e canzone d'autore; poesia e ironia, potenza espressiva e leggerezza, complessità e ingenuità sono i poli attraverso i quali si muovono le canzoni di Giovanni Truppi.

Made in Bologna

Gio, 07/23/2015 - 12:15

guida al design emergente: la prima guida bilingue sul meglio del design indipendente e dell’handmade sotto le due torri | Salotto Letterario

L'autrice Silvia Santachiara in compagnia del giornalista Marcello Crosara ci presenta Made in Bologna – guida al design emergente, la prima guida bilingue sul meglio del design indipendente e dell’handmade a Bologna.

Un vademecum alla scoperta di cinquantanove realtà che spaziano dall’abbigliamento, all’accessorio fino al gioiello contemporaneo, all’oggetto d’arredo e all’eco fashion, per raccontare Bologna da un’altra prospettiva: quella dei tanti creativi che hanno scelto il capoluogo emiliano come città del “fare” dove progettare, cucire, fondere e assemblare materiali di ogni genere.

Il volume è curato da Silvia Santachiara (giornalista pubblicista), con la collaborazione di Silvia Gaiani (ricercatrice e fashion eco-maker) e di Alessandro Boselli (fotografo e web designer).

Made in Bologna è anche una raccolta di storie e di oggetti dietro cui ci sono sempre racconti da svelare, nuove visioni, stili di vita, proiezioni nel futuro o salti nel passato. Un universo variegato e altamente innovativo ma caratterizzato dal valore del fatto a mano, dall’attenzione alla scelta dei materiali e da un processo produttivo che possa definirsi davvero a km 0.

Egitto. Splendore Millenario

Gio, 07/23/2015 - 09:36

Capolavori da Leiden a Bologna | mostra

Sotto le due torri rivive lo splendore di una civiltà millenaria e unica che da sempre affascina tutto il mondo: l’Egitto delle Piramidi, dei Faraoni, degli dei potenti e multiformi, ma anche l’Egitto delle scoperte sensazionali, dell’archeologia avvincente, del collezionismo più appassionato, dello studio più rigoroso.

La mostra Egitto. Splendore Millenario è un’operazione che non ha precedenti nel panorama internazionale: la collezione egiziana del Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda - una delle prime dieci al mondo - e quella di Bologna - tra le prime in Italia, si uniscono, integrandosi in un percorso espositivo di circa 1.700 metri quadrati di arte e storia.

500 i reperti, databili dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana, che dall’Olanda arrivano al museo bolognese. Assieme ai capolavori di Leiden e Bologna, la mostra ospita importanti prestiti del Museo Egizio di Torino e del Museo Egizio di Firenze, all’insegna di un network che vede coinvolte le principali realtà museali italiane.

Per la prima volta saranno esposti l’uno accanto all’altro i capolavori delle due collezioni, opere quali: la Stele di Aku (XII-XIII Dinastia, 1976-1648 a.C.), il “maggiordomo della divina offerta” la cui preghiera racconta l’ esistenza ultraterrena del defunto in un mondo tripartito tra cielo, terra e oltretomba; gli ori attribuiti al generale Djehuty, che condusse vittoriose le truppe egiziane nel Vicino Oriente per il faraone Thutmose III (1479-1425 a.C.), il grande conquistatore; le statue di Maya, Sovrintendente al tesoro reale di Tutankhamon, e Meryt, cantrice di Amon, (XVIII dinastia, regni di Tutankhamon-Horemheb, 1333-1292 a.C.), massimi capolavori del Museo Nazionale di Antichità di Leiden, che lasceranno per la prima volta l’Olanda; e infine, tra i numerosi oggetti che testimoniano il raffinatissimo stile di vita degli Egiziani più facoltosi, un Manico di specchio (1292 a.C.) dalle sembianze di una eternamente giovane fanciulla che tiene un uccellino in mano.

Infine, per la prima volta dopo 200 anni dalla riscoperta a Saqqara della sua tomba, la mostra offre l’occasione unica e irripetibile di vedere ricongiunti i più importanti rilievi di Horemheb, comandante in capo dell’esercito egiziano al tempo di Tutankhamon e poi ultimo sovrano della XVIII dinastia, dal 1319 al 1292 a.C., che Leiden, Bologna e Firenze posseggono.

Mostra prodotta da Comune di Bologna / Istituzione Bologna Musei / Museo Civico Archeologico e Arthemisia Group. A cura di Paola Giovetti, responsabile del Museo Civico Archeologico di Bologna e Daniela Picchi, curatore della sezione egiziana.

Orchestra sinfonica giovanile di Bremen

Mar, 07/21/2015 - 09:04

concerto di musica classica

L'orchestra sinfonica giovanile di Bremen offre un repertorio che spazia dai capolavori classici di Tchaicowskij al contemporaneo Bernstein. L’orchestra compie annualmente un tour internazionale e crede fortemente nella musica come mezzo per superare le differenze culturali.

Presentazione Circuito Liberex

Lun, 07/20/2015 - 15:17

Liberex.net, il primo Circuito di Credito Commerciale dell’Emilia Romagna

Attraverso il Circuito Liberex le imprese hanno la possibilità di farsi credito reciprocamente e liberare la propria capacità produttiva inespressa abbattendo una parte delle spese.

Mario Dondero

Lun, 07/20/2015 - 14:59

La fotografia al cinema. I lavori di tre grandi fotografi prima della proiezione del film

Saranno presenti Narco Cruciani e Gian Luca Farinelli.

Mario Dondero
Di origini genovesi, Mario Dondero, classe 1928, è una delle più originali figure del fotogiornalismo contemporaneo. Giovanissimo partigiano nella Val d’Ossola, ha cominciato nei primi anni Cinquanta a collaborare con diverse testate fra cui “L’Avanti”, “l’Unità”, “Milano Sera”, “Le Ore”. Nel 1954 si sposta a Parigi dove rimane fino al 1999, alternando lunghi soggiorni a Londra e a Roma e collaborando con la migliore stampa europea. Frequenta e ritrae scrittori e intellettuali francesi e tra le sue foto più celebri c’è quella del gruppo degli scrittori del Nouveau roman scattata a Parigi nell’ottobre del 1959 davanti alla sede delle Éditions de Minuit. Non interrompe i suoi rapporti con l’Italia, collaborando a lungo con “Vie Nuove”, “Tempo illustrato”, “L’Europeo”, “L’Espresso”, “Epoca” ma anche con “Il manifesto” e “Diario”, continuando a realizzare reportage contraddistinti da un mai domo impegno politico e sociale.
A maggio di quest’anno è stato presentato il documentario a lui dedicato Calma e gesso – In viaggio con Mario Dondero realizzato da Marco Cruciani.

A seguire F come Falso (Vérités et mensonges, Francia-Iran-Germania/1976) di Orson Welles (89’).

Nino Migliori

Lun, 07/20/2015 - 14:34

La fotografia al cinema. I lavori di tre grandi fotografi prima della proiezione del film

Saranno presenti Nino Migliori e Gian Luca Farinelli.

Nino Migliori
Bolognese, artista eclettico e fotografo, comincia a scattare in bianco e nero alla fine degli anni Quaranta, sull’onda di quel neorealismo sorto sulle macerie della Seconda guerra mondiale che cercava di raccontare e ricostruire l’Italia di quegli anni. Ma la sua produzione è stata sempre caratterizzata dalla sperimentazione: interviene sulle lastre e sulle pellicole con graffi e incisioni (cliché-verre) o usando la luce di un fiammifero per impressionare i negativi (pirogrammi); disegna su carta fotografica con i liquidi di fissaggio e di sviluppo (ossidazioni) fino a sperimentare con la polaroid, usando materiali vari come l’oro e il bronzo, dando vita a delle vere e proprie installazioni. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, dal MNAC di Barcellona al MoMA di New York, dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma alla Bibliothèque Nationale di Parigi.

A seguire Il Processo (Le Procès, Francia-Germania-Italia/1962) di Orson Welles (118’)

Fulvio Bugani

Lun, 07/20/2015 - 14:21

La fotografia al cinema. I lavori di tre grandi fotografi prima della proiezione del film

Saranno presenti Fulvio Bugani e Gian Luca Farinelli

Fulvio Bugani
Fotografo professionista da oltre venticinque anni, specializzato in reportage, collabora con diverse riviste, associazioni e organizzazioni non governative. È docente di fotografia e relatore in seminari sui diritti umani nei quali espone le sue esperienze di vita nei paesi del Sud del mondo. Nel 1999 ha fondato IMAGE per il quale organizza corsi di fotografia, workshop e realizza servizi fotografici.
Il fotoreporter bolognese è uno dei dieci italiani premiati al World Press Photo 2015, uno dei riconoscimenti più prestigiosi al mondo. La sua fotografia, Waria: being a different muslim, si è aggiudicata il terzo posto nella categoria ‘Contemporary Issues’: si tratta di uno scatto realizzato in Indonesia, nella prima scuola islamica del paese (e forse nel mondo) riservata alle persone transgender.

A seguire OTELLO (Othello, USA-Italia-Marocco-Francia/1952) di Orson Welles (90’).

Bimbi in biblioteca

Lun, 07/20/2015 - 12:11

letture, giochi, proiezioni per bambini di tutte le età

martedì 04 agosto

ore 16.30: Biblioteca Borges, via dello Scalo 21/2
Visione di film di animazione per bambini dai 3 ai 10 anni accompagnati dai genitori, nell'ambito della rassegna”“Bimbiurbani”. II film va prenotato telefonicamente o recandosi in biblioteca.
Ingresso libero e gratuito.
Info: Biblioteca Borges

giovedì 6 agosto

ore 10: Biblioteca Borges, via dello Scalo 21/2
Visione di film di animazione per bambini dai 3 ai 10 anni accompagnati dai genitori, nell'ambito della rassegna”“Bimbiurbani”. Il film va prenotato telefonicamente o recandosi in biblioteca.
Ingresso libero e gratuito.
Info: Biblioteca Borges

I bambini sanno

Ven, 07/17/2015 - 17:26

(Italia/2015) di Walter Veltroni (113')

IAmore, sessualità, vita, morte, raccontati attraverso gli occhi, i volti e le voci di trentanove bambini tra i nove e tredici anni. Uno sguardo inedito, per raccontare la vita da un punto di vista puro, commovente e sincero, come solo quello dei bambini sa essere. La macchina da presa diventa il mezzo per guardare il mondo con gli occhi dei più piccoli, capire il loro punto di vista sulle 'cose dei grandi', conoscere i loro progetti futuri, i loro sogni e la loro opinione sui grandi temi della vita. Un'indagine che punta ad aggiornare il repertorio dei volti che compongono la nazione, a cogliere le nuove urgenze e che può contribuire a riflettere sulla nostra organizzazione sociale e familiare, mostrando le eccellenze e le contraddizioni del tempo presente.

Anteprima a sorpresa

Ven, 07/17/2015 - 17:08

Taxi Teheran

Ven, 07/17/2015 - 17:02

(Iran/2015) di di Jafar Panahi (85')

Un taxi attraversa le strade di Teheran in un giorno qualsiasi. Passeggeri di diversa estrazione sociale salgono e scendono dalla vettura. Alla guida non c'è un conducente qualsiasi ma Jafar Panahi stesso impegnato a girare un altro film 'proibito'.

Orso d'oro e premio Fipresci al Festival di Berlino 2015

Child 44

Ven, 07/17/2015 - 16:08

(USA, 2014) di Daniel Espinosa (137')

Trasposizione del romanzo omonimo di Tom Rob Smith, un thriller paranoico che combina con efficacia storia e cronaca.

Con Tom Hardy, Noomi Rapace, Gary Oldman, Joel Kinnaman, Paddy Considine.

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