(USA/2015) di Kenneth Branagh (112')
con Lily James, Richard Madden, Cate Blanchett
La storia di Cenerentola segue la sorte della giovane Ella, il cui padre mercante si risposa dopo la tragica morte della moglie e madre di Ella. Decisa a sostenere il suo amorevole padre, la giovane accoglie la sua nuova matrigna, Lady Tremaine, e le sue figlie Anastasia e Genoveffa, nella casa di famiglia. Ma quando il padre di Ella improvvisamente e inaspettatamente muore, la giovane si ritrova in balia del nuovo clan familiare. Relegata quindi al ruolo di serva e dispettosamente ribattezzata "Cenerentola", Ella potrebbe facilmente iniziare a perdere la speranza. Eppure, nonostante le crudeltà inflitte su di lei, Ella è determinata a onorare le ultime parole di sua madre che la esortavano ad "avere coraggio ed essere gentile".
"(...) meravigliosa Cate Blanchett (...). E' il più bel film Disney degli ultimi anni, grazie alla regia superba di Branagh e a un cast azzeccato. Da bocca spalancata la sequenza che va dall'arrivo della fata madrina fino alla trasformazione della carrozza in zucca."
Maurizio Acerbi, 'Il Giornale'
"(...) in una cornice di atemporalità vagamente ottocentesca, la scenografia è allestita con fiabesco gusto barocco dalla coppia da Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (...). La fiaba è secondo tradizione, a parte due indovinate varianti: il peso conferito al personaggio della matrigna, una Cate Blanchett vestita da Sandy Powell in stile diva Anni 40, e la freschezza della storia d'amore, sottolineata dalla regia e dalla scelta degli interpreti Lili James e Richard Madden."
Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa'
(Italia/2015) di Francesca Archibugi (94')
con Alessandro Gassman, Luigi Lo Cascio, Valeria Golino
Inizia come pièce boulevardier di De la Patellière e Delaporte che diventa poi l'amabile A cena fra amici, ed ora la versione della Archibugi (Il nome del figlio) che, nei suoi amati interni di famiglie che si sbranano, la traduce in una commedia intelligente di antropologia culturale made in Italy. A cena, fra amici, padroni di casa tipo 'che tempo progressista che fa' con 5.500 libri e due piccini, invitano il cognato immobiliarista, tipo son centrodestra, con moglie incinta e letterata naïf. Più un amico single e jolly che tutti pensano gay per la pelle tirata.
Benedetto da Paolo Virzì, che delle due culture ha fatto la sua bandiera espressiva, il film pattina veloce tra la mini recherche di ex ragazzi e peccati veniali e mortali di oggi. Litigano sul nome da dare al bebè: magari Benito (Adolfo in originale) anche se la famiglia è rinomatamente ebrea. Le leggi razziali? Vabbè. In libera uscita con flash back al mare, la commedia vive la natura teatrale con una macchina da presa mobile e spregiudicata nel curiosare nella psico somatologia di personaggi che conosciamo bene, nel giro dell'oca della sociologia italiana.
Tutto è in mano ad attori di gran classe, che mettono il paletto sui caratteri: Gassmann jr. è cialtrone da sorpasso, Lo Cascio un bravissimo intellettuale finto umile (non andrà mai da Fazio), la Golino non sa se uscire dal silenzio o meno, Papaleo si gusta la scena madre nel senso vero del termine. Ma quella per cui tifiamo è Micaela Ramazzotti, finta scrittrice, bravissima e straricca di sfumature. L'unica che vorremmo davvero avere a cena. (Maurizio Porro)
La proiezione fa parte di Accadde domani, rassegna promossa da Fice Emilia-Romagna
suoni dal jazz norvegese | Schegge di Scandinavia
“Il Suono del Nord – La Norvegia protagonista della scena jazz Europea” è la prima opera monografica dedicata alla piccola scena jazzistica norvegese. Una lacuna finalmente colmata, la ricostruzione di una storia che, attraverso l’analisi di alcuni momenti chiave, riconosce alla Norvegia un ruolo fondamentale in Europa per l’emancipazione del jazz dalle radici afroamericane.
Ne parliamo con l'autore Luca Vitali e con il critico musicale Gianni Gherardi.
musica, castrati ed erotismo nel romanzo di Edenborg | Schegge di Scandinavia
Quali perversioni si celano dietro l’angelica ispirazione musicale di Georg Friedrich Händel, il più grande compositore barocco del Settecento? Quale tipo di passione divorava il grande compositore, che andava in estasi di fronte ai ragazzi, o meglio ai cantanti castrati? Norra Skane ha definito il romanzo “Händel e un destino perverso” di Carl-Michael Edenborg “una vera orgia attraverso la sensualità di Händel, scritta in una prosa elegante e a tratti straordinariamente brillante, che dà una marcia in più al tocco spesso grottesco”…
Ne parliamo con il traduttore Luca Vaccari e il musicologo Giordano Montecchi.
la storia dei calciatori venuti dal freddo | Schegge di Scandinavia
Quanti calciatori scandinavi hanno militato nel Bologna Calcio? Chi li ricorda? Ecco una carrellata a cura di Fernando Pellerano.
le ossessioni erotiche di un disegnatore gay | Schegge di Scandinavia
Marinai, poliziotti, macho virili, glutei, muscoli, erezioni abnormi... fantasmi di desideri erotici ossessivi ed eccitanti, che hanno attraversato l’immaginario omosessuale degli ultimi decenni. A dar loro una forma indimenticabile è stato Tom of Finland (vero nome: Touko Laaksonen). Ne parliamo con Nino Giordano, confondatore di Renbooks, la prima casa editrice italiana interamente dedicata ai fumetti LGBT.
lezione semiseria sullo svedese passando per Ikea | Schegge di Scandinavia
Sfogliando il catalogo IKEA, vi siete mai chiesti come si pronuncia POÄNG, che cosa significa KLIPPAN oppure perché quella libreria si chiama BILLY?
E perché le gomme da masticare di Björn Borg erano “sensa succhero”?
Andiamo insieme alla scoperta dei suoni e delle peculiarità della lingua svedese. Come ci si saluta? Che cosa c’è scritto in un menu?
Ecco una "lezione" semiseria a cura di Luca Vaccari.
Il mondo in mattoncini nato in Danimarca | Schegge di Scandinavia
Chi non si è divertito almeno una volta a costruire mondi con i mattoncini della Lego, la fabbrica danese celebre per questa sua invenzione? Bambini e adulti sono catturati dalle incredibili potenzialità dell’assemblaggio modulare, che ogni anno si arricchisce di nuove invenzioni. Sono nati fan club, organizzazioni, perfino record mondiali come quello stabilito pochi giorni fa a Milano con la torre di mattoncini alta oltre 35 metri composta da 580.000 pezzi…
Parliamo dei mattoncini danesi con due appassionati: Claudio Ferrari dell’associazione La scatola delle idee, e Luigi Corvino.
Il ritorno del post-contemporaneo Zekkini | Schegge di Scandinavia
Valerio Zecchini, guru post-contemporaneo, poeta, cantante, performer, torna a Teatri di Vita dopo 7 anni. Che fine aveva fatto…? Eccolo nuovamente sulle scene bolognesi con una performance in cui presenta brani musicali, discorsi e opere visive ispirate alla Scandinavia. Nel suo intervento Zekkini cercherà anche di rispondere a un inquietante interrogativo: che fine hanno fatto il vitalismo e la bellicosità degli antichi vichinghi? Seguirà poi l’appassionante dibattito con il pubblico sulle discusse origini di Babbo Natale e sulle ragioni dell’assoluta segretezza del suo indirizzo...
70 anni con la ragazzina simbolo di libertà | Schegge di Scandinavia
Pippilotta Viktualia Rullgardina Krusmynta Efraimsdotter Långstrump, ovvero Pippi Calzelunghe, ha 70 anni. Ovvio: ha sempre l’aspetto di Inger Nilsson, l’indimenticabile attrice-bambina dai capelli rossi e le lentiggini che, nel 1969, quando uscì il primo film, aveva dieci anni (Viveca Serlachius l’ha interpretata nel 1949, ma non la ricorda nessuno). Nel frattempo la storia, scritta da Astrid Lindgren, è stata tradotta in oltre 50 lingue: in Italia nel 1958, da Vallecchi. Ma, soprattutto, film e serie tv continuano a riscuotere un successo planetario. Ne parliamo con Adriana Querzè.
i misteriosi felini scandinavi | Schegge di Scandinavia
Come miagolano i gatti delle foreste norvegesi? Ecco una simpatica occasione per conoscere da vicino una razza unica, naturale, che dalla Scandinavia ha conquistato anche l’Italia. A pelo semilungo, di taglia grande, potenza e agilità si fondono gradevolmente in questo gatto senza problemi, dal carattere affettuoso e discreto, sereno e molto amante della compagnia umana, soprattutto dei bambini.
Ne parliamo con due allevatrici: Marina Ferrari (Mai Dire Miao) e Giancarla Spagnolo (FusAmor).
il racconto delle censure ai film del regista svedese | Schegge di Scandinavia
Ma cosa abbiamo visto di Bergman sul grande e piccolo schermo fino all’altroieri? Il regista svedese fu particolarmente colpito dagli strali della censura italiana, scandalizzata per la spregiudicatezza sessuale e per la libertà di coscienza sulle questioni religiose, al punto da stravolgere molte sue opere. Da poco, sul mercato italiano sono tornati i film in versione non censurata, mostrandoci un Bergman spesso diverso...
Ne parliamo con Roberto Chiesi e Loretta Guerrini.
le fiabe della Carelia di Viena | Schegge di Scandinavia
Un viaggio nel mondo fiabesco della cultura della Carelia di Viena, tra Russia e Finlandia. In compagnia di Giorgia Ferrari, che presenterà anche uno strumento tipico della tradizione locale, il kantele.
La strage di Oslo e Utøya in un libro | Schegge di Scandinavia
Norvegia, 22 luglio 2011, Anders Behring Breivik scatena l’inferno. Otto morti con un’autobomba a Oslo e 69 ragazzi laburisti uccisi uno a uno nell’isola di Utøya, il ‘paradiso nordico’ da decenni sede di campeggi estivi dei socialisti di tutto il mondo. Nei media prima si avvalora a gran voce la pista islamica. Poi, quando emergono i fatti, gradualmente cala il silenzio sui giovani laburisti giustiziati per le loro idee. In Italia la strage cade presto nel dimenticatoio.
Il libro di Luca Mariani, che verrà presentato dall’autore e da Francesco Massarenti, si addentra nel mondo di chi vuole che gli immigrati tornino a casa loro, a qualsiasi costo. Nel 2014 il libro “Il silenzio degli innocenti. Le stragi di Oslo e Utøya. Verità, bugie e omissioni su un massacro di socialisti” (ed. Ediesse) vince il Premio Matteotti promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
laboratorio di teatro con Anna Amadori
Anna Amadori conduce un laboratorio di teatro aperto a tutti per entrare nella drammaturgia di Ibsen. La trama di “John Gabriel Borkmann”, ascoltata oggi, non è molto diversa da quelle di molte telenovele famose. Il testo bellissimo si sviluppa in dialoghi perfetti. Così, ci si divertirà con la trama e ci si allenerà con i dialoghi di un’opera considerata il testamento artistico e morale di Ibsen, se non il più grande almeno il più famoso drammaturgo dell’area scandinava e al quale il teatro e il cinema devono moltissimo.
di Laura Ulisse e Giulia Vismara | non basta aprire la finestra | rassegna performance
non basta aprire la finestra | terzo appuntamento dedicato alle arti performative a cura di Francesca Divano.
KitcheN è un dramma sonoro/performativo liberamente ispirato a Body Art di Don De Lillo che racconta l’alienazione di un personaggio femminile confinato tra le mura domestiche. I protagonisti sono i suoni/rumori prodotti dalle azioni di una performer all'interno di una cucina ideale che vengono catturati, filtrati e amplificati in tempo reale da una musicista elettronica per narrare una quotidianità distorta.
Laura Ulisse ha sviluppato una grammatica del movimento personale e introspettiva che deriva da un lungo percorso di autoformazione nell'ambito della danza contemporanea e dalla pratica di varie discipline del corpo come lo yoga, il metodo Feldenkrais, il Qi Gong. E' autrice di coreografie originali e parallelamente collabora con artisti di varia provenienza nella realizzazione di progetti site-specific e fuori formato.
Giulia Vismara porta avanti una ricerca originale incentrata sulle relazioni tra suono e spazio e le differenze tra percezione visiva e uditiva, i cui risultati conducono a progetti sonori/installativi eclettici e versatili. Ha trascorso vari periodi all'estero presso importanti realtà legate all'arte e alla musica contemporanea e collabora con l’etichetta discografica Alga Marghen, specializzata nel riscoprire oscurità storiche sperimentali, outsider e compositori del ventesimo secolo.
non basta aprire la finestra è un ciclo di tre appuntamenti dedicato alle arti performative a cura di Francesca Divano. Il titolo, mutuato da una poesia di Fernando Pessoa, da un lato ne segue le strofe e invita chi osserva a farsi parte attiva di ciò che accade, abbandonando ogni condizionamento per scegliere liberamente la propria modalità di visione; dall'altro lato evoca le finestre vere e proprie della villa, attraverso cui le tre azioni performative in programma condurranno gli spettatori in un altrove in cui pubblico e privato si intrecciano in un gioco sottile di evocazioni e suggestioni.
di Ilaria Dalle Donne | non basta aprire la finestra | rassegna performance
non basta aprire la finestra | primo appuntamento dedicato alle arti performative a cura di Francesca Divano.
Sweet Home è una riflessione sul concetto di rêverie - un luogo che ricorda un luogo che non si conosce, una fantasticheria lontana - in cui il corpo della performer lentamente si amalgama con una proiezione video, creando un dialogo visionario tra la finzione e la realtà, nel tentativo di rendere visibile quello che non c’è, quello che non si vede, come quando si guarda qualcuno di schiena.
Ilaria dalle Donne è attrice e performer indipendente. Nominata nel 2010 nella categoria “attori under trenta” ai premi Ubu e finalista al Premio Scenario nel 2013, ha intrecciato scambi professionali con alcuni tra i più importanti rappresentanti del teatro di ricerca italiano: Babilonia Teatri, Motus, Pippo del Bono, Accademia degli Artefatti, Romeo Castellucci, Teatro Magro.
non basta aprire la finestra è un ciclo di tre appuntamenti dedicato alle arti performative a cura di Francesca Divano. Il titolo, mutuato da una poesia di Fernando Pessoa, da un lato ne segue le strofe e invita chi osserva a farsi parte attiva di ciò che accade, abbandonando ogni condizionamento per scegliere liberamente la propria modalità di visione; dall'altro lato evoca le finestre vere e proprie della villa, attraverso cui le tre azioni performative in programma condurranno gli spettatori in un altrove in cui pubblico e privato si intrecciano in un gioco sottile di evocazioni e suggestioni.
di fannybullock | non basta aprire la finestra | rassegna performance
non basta aprire la finestra | secondo appuntamento dedicato alle arti performative a cura di Francesca Divano.
Essere peso che inclina il piano è un progetto appositamente concepito per gli ambienti di Villa Lipparini a partire dal racconto Casa d'altri di Silvio D'Arzo, autore misconosciuto capace di creare atmosfere insolite dove anche le cose più ovvie appaiono strane. La performance esplorerà alcuni ambienti della villa ribaltandone la funzione per attraversare la solitudine, l'isolamento, la disperazione lucida e modernissima di vivere il proprio tempo e il proprio luogo come "casa d'altri".
fannybullock rappresenta l’incontro di Chiara Castaldini, Agnese Doria, Sara Gotti, Alice Mazzetti, Ileana Molinelli, cinque anime con professionalità e visioni diverse ma con la comune volontà di stravolgere paesaggi architettonici e domestici, con la stessa tenacia e irriverenza di quella Fanny Bullock, alpinista americana a cavallo tra otto e novecento, che per prima scalò le vette himalayane.
non basta aprire la finestra è un ciclo di tre appuntamenti dedicato alle arti performative a cura di Francesca Divano. Il titolo, mutuato da una poesia di Fernando Pessoa, da un lato ne segue le strofe e invita chi osserva a farsi parte attiva di ciò che accade, abbandonando ogni condizionamento per scegliere liberamente la propria modalità di visione; dall'altro lato evoca le finestre vere e proprie della villa, attraverso cui le tre azioni performative in programma condurranno gli spettatori in un altrove in cui pubblico e privato si intrecciano in un gioco sottile di evocazioni e suggestioni.
Abc io son così. Alla scoperta di un alfabeto interiore
Un libro e un laboratorio da scoprire e realizzare insieme all'autrice Elena Balsamo e all'illustratore Tommaso D'Incalci, per bambini dai 5 anni in su – accompagnati da mamma o papà – per esprimere i propri bisogni e le proprie emozioni attraverso le lettere dell'alfabeto.
"Cari genitori,
Insieme, in un angolino tranquillo, bello e confortevole, spegnete il telefono e dedicate un momento speciale al vostro bambino. Scegliete la lettera che più vi attira e così, una alla volta, scoprirete un nuovo alfabeto, fatto di tenerezza e di rispettosa accoglienza, un alfabeto che ha il potere di cambiare il mondo."
Elena Balsamo
UN ALFABETO D’AMORE per la famiglia
Per i bambini: 21 lettere per raccontare a mamma e papà i propri bisogni e le proprie emozioni.
Per i genitori: 21 schede che si aprono tra lo stupore di disegni e colori, un dialogo poetico con i propri bambini in un delicato gioco di specchi.
A una breve presentazione del libro, dedicata agli adulti, farà seguito una parte pratica-artistica in cui i bambini potranno, insieme ai loro genitori creare una loro “striscia”, scrivendo i propri pensieri e illustrandoli.
Francesca Vecchioni presenta il suo libro
Discutono con l’autrice Maurizio Cecconi e Laura Veronesi
lettura di brani del libro di Maria Visconti
in collaborazione con il circolo Arci Bertolt Brecht
Scegliere di vivere ciò che si è: può sembrare semplice ma è una delle decisioni più complicate della vita di ognuno. Eppure questa è la scelta che tutti siamo, prima o poi, chiamati ad affrontare se vogliamo arrivare un po’ più vicino alla felicità.
Questo libro è la storia di una ricerca, il viaggio verso sé e gli altri di chi, costretto ad affermare se stesso ogni giorno, decide di trasformare ciò che poteva sembrare un problema, in un vantaggio.
Crescere in una famiglia un po’ speciale, scoprire la propria sessualità, innamorarsi, perdersi per poi ritrovarsi, diventare adulti e, infine, genitori; le tappe più importanti della vita affrontate dal punto di vista di una donna che ama le donne, e che sulla naturalezza delle proprie emozioni, sulla consapevolezza di sé, e la convinzione che l’omosessualità non debba essere considerato un problema, ha costruito tutta la sua battaglia di civiltà. “T’innamorerai senza pensare” è un verso della canzone “Figlia” che il padre di Francesca, il cantautore Roberto Vecchioni, le ha dedicato quando è nata.