con Monica Guerritore e Francesca Reggiani
Di Woody Allen
Adattamento e regia Monica Guerritore
Un travolgente Woody Allen alle prese con uno dei suoi argomenti preferiti: le crisi coniugali, i tradimenti. Due attrici: Monica Guerritore e Francesca Reggiani molto diverse ma entrambe amatissime dal pubblico per la prima volta insieme (le mogli). Due attori straordinari come Pietro Bontempo e Fabio Camilli (i loro mariti) insieme a Lucilla Mininno, Alice Spisa, Enzo Curcurù e Angelo Zampieri (amori, amanti?). Ecco il girotondo amoroso in cui Cupido (bendato e sbadato) si divertirà a scagliare frecce, far nascere amori, divorzi e altro…
venerdì 07 aprile 2017 - Ore 21.00
sabato 08 aprile 2017 - Ore 21.00
domenica 09 aprile 2017 - Ore 16.00
Vita, morte e miracoli di David Lazzaretti - con Simone Cristicchi e il Coro del Teatro Comunale di Bologna
Di Simone Cristicchi, Manfredi Rutelli e Matteo Pelliti
In cima a una montagna, davanti a una folla adorante di 4 mila persone, un uomo si proclama reincarnazione di Gesù Cristo. È il luglio del 1878. L’inizio di una rivoluzione possibile, che avrebbe potuto cambiare il corso della Storia.
Simone Cristicchi presenta Il secondo figlio di Dio, il suo nuovo spettacolo teatrale ispirato alla vicenda incredibile, ma realmente accaduta, di David Lazzaretti, detto il “Cristo dell’Amiata”.
Tra canzoni inedite e recitazione, il narratore protagonista ricostruisce la parabola di Lazzaretti, da barrocciaio a profeta, personaggio discusso, citato e studiato da Gramsci, Tolstoj, Pascoli, Lombroso e Padre Balducci; il suo sogno rivoluzionario per i tempi, culminato nella realizzazione della “Società delle Famiglie Cristiane”: una società più giusta, fondata sull’istruzione, la solidarietà e l’uguaglianza, in un proto-socialismo ispirato alle primitive comunità cristiane.
Il cant’attore Cristicchi racconta l’ ”ultimo eretico” Lazzaretti, e quel piccolo lembo di Toscana (Arcidosso e il Monte Amiata) che diventa lo scenario di una storia che mai uguale fu agitata sulla faccia della terra, ponendoci una domanda più grande, universale, che riguarda ognuno di noi: la “divinità” è un’umanità all’ennesima potenza?
venerdì 31 marzo 2017 - Ore 21.00
sabato 01 aprile 2017 - Ore 21.00
domenica 02 aprile 2017 - Ore 16.00
concerto
Un viaggio alla riscoperta della tradizione musicale capoverdiana (morna, coladeira e funana) in chiave jazz e soul e con incursioni nella bossa nova brasiliana, le cui sonorità ricordano il legame e le influenze reciproche fra Africa Portoghese e America Latina.
Karin Mensah propone con il suo quartetto le melodie capoverdiane a volte nel modo tradizionale e a volte stravolgendone gli arrangiamenti: il tutto senza comprometterne l’incredibile intensità, per un concerto di atmosfera sempre magica ed affascinante.
Con Karin Mensah (voce), Roberto Cetoli (pianoforte), Pier Brigo (basso), Ernesto Da Silva (percussioni).
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
Dal valzer alla tarantella, dai Balcani all’Armenia (e ritorno), le Lame da Barba mantengono salde le radici nel Mediterraneo e “spettinano” la tradizione per creare brani originali in un linguaggio musicale nuovo ed attuale: vere e proprie colonne sonore come cornici per raccontare immaginari vasti e senza confini.
Con Francesco Paolino (chitarra, mandolino), Stefania Megale (sax soprano e sax tenore, clarinetto), Alessandro Predasso (chitarra, mandolino), Alberto Mammollino (kajon, darbuka, riq, tamburi a cornice), Giuseppe Dimonte (contrabbasso).
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
Il viaggio nei suoni acidi della cultura orale della Calabria si incrocia con le diversità di un rock marginale, maledetto, interrogativo che accetta la sfida della contemporaneità, attraversando senza troppi timori il mondo di echi e di specchi del digitale.
La Calabria del nuovo progetto di Re Niliu è metafora artistica di ogni Sud, cerca l’intrigo con altri Sud musicali nella “zuppa metamorfica” di un pianeta che si muove e riconferma un inimitabile approccio alla musica popolare.
Con Ettore Castagna (lira calabrese, malarruni, zampogne), Mimmo Mellace (percussioni), Giampiero Nitti (organetto, tastiere, zumbettana, doppi flauti), Antonio Petitto (basso), Mico Corapi e Alessandro Sessa (voce).
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
Vi sono più di 400 anni tra l’epoca d’oro della viola da gamba e le origini della chitarra classica come la vediamo oggi e pensare di combinare due sonorità così diverse nel timbro e nei reciproci repertori sembra un azzardo. Ma questo è ciò che riescono a realizzare i due musicisti di origine basca Luciana Elizondo e Balen Lopez De Munain, proponendo con originalità ed eleganza un inedito repertorio ispirato all’affascinante ma ancora poco nota tradizione dei Paesi Baschi.
Con Balen Lopez de Munain (chitarra, voce), Luciana Elizondo (viola da gamba, voce).
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
Una formazione eclettica nata dalla passione dei musicisti per la fusione delle melodie della tradizione greca con il linguaggio musicale contemporaneo, che sfocia in nuove suggestioni e confronti improvvisativi. Mesogaia (terra di mezzo) rimanda infatti all’interazione di identità musicali differenti: le sonorità e la poliritmia greca, turca e dei paesi Arabi si intrecciano con improvvisazioni jazz, melodie napoletane e la frenesia estatica dello stile gipsy.
Con Vangelis Merkouris (oùti, bouzouki e canto), Marcello Pugliese (chitarra), Lucio Forghieri (percussioni), Andrea Burani (batteria).
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto
Il repertorio di questo ensemble unisce in perfetta armonia le melodie e i canti provenienti dal repertorio medievale cristiano, sefardita e arabo andaluso, dalle romanze di Tangeri e Teatouan alle Cantigas de Sancta Maria fino alle melodie delle confraternite Sufi.
Gli arrangiamenti lasciano ampi momenti liberi ai singoli strumentisti e ai cantanti, a evidenziare l’incontro delle tre culture e la loro radice comune.
Con Jamal Ouassini (violino, voce e percussioni), Gloria Moretti (canto), Aziz Riahi (voce e percussioni), Vangelis Merkouris (liuto, ciftelia e canto).
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
concerto sottotitolato sulla Sicilia di Rosa Balistreri
Il programma ruota attorno alla poetica di Rosa Balistreri, voce di grande spessore espressivo segnata dalla tragicità dell’esistenza umana e artista che ha lasciato tracce indelebili nella storia musicale e culturale dell’isola.
La cantante siciliana Annalisa Cantaro e il chitarrista Rocco Casino Papia si incontrano in questo concerto sottotitolato, con le traduzioni dei brani sul palco che permettono la comprensione dei testi delle canzoni e dei racconti in siciliano.
Con Annalisa Cantaro (voce, percussioni, chitarra, sottotitoli), Rocco Casino Papia (chitarra 7corde, cavaquinho, ukulele, loopstation, scacciapensieri, percussioni, voce, sottotitoli).
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
Spettacolo musicale degli Oblivion
Show musicale di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda
Musiche di Lorenzo Scuda
Cinque contro tutti. Un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica e la digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Questo è OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX.
Alla perversa creatività dei cinque cialtroni più irriverenti del teatro e della Rete si aggiunge, questa volta, quella del loro pubblico che contribuirà a creare il menù della serata suggerendo gli ingredienti della pozione. Gli Oblivion hanno in repertorio tutti i grandi della musica italiana e internazionale e sono pronti ad affrontare sfide sempre più difficili a colpi di cazzotti, mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni strampalate. Un flusso di note e ritmi infinito che prenderà vita davanti agli occhi attoniti degli spettatori, ogni sera, per una esperienza folle e mai ripetibile.
venerdì 24 marzo 2017 - Ore 21.00
sabato 25 marzo 2017 - Ore 21.00
domenica 26 marzo 2017 - Ore 16.00
Con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia
Commedia musicale di Douglas J. Cohen da un racconto di William Goldman
Regia Gianluca Guidi
Cristopher Kit Gill e Morris Bromo sono i protagonisti di Serial Killer per signora. Non si conoscono. Nessuno dei due sa dell’esistenza dell’altro. Kit è un attore disoccupato, da poco orfano di una madre che ne ha marchiato a fuoco la vita: una grande attrice, troppo impegnata per donare l’affetto e le attenzioni di cui un figlio avrebbe bisogno, della quale Kit tenta di emulare il successo in modo assai diverso. Morris è un detective della polizia di New York, non più giovanissimo. Ha scelto di rimanere vivo e di non cercare clamori carrieristici. Nemmeno la vita privata brilla: vive ancora a casa con la madre, una signora ebrea invadente e possessiva.
Poi il primo omicidio: commesso da una psiche malata, tanto malata da telefonare al distretto di Polizia per lamentarsi della poca attenzione che la stampa gli ha dedicato. Kit cerca Morris. Inizia un rapporto simbiotico tra i due e le loro rispettive “carriere”.
venerdì 17 marzo 2017 - Ore 21.00
sabato 18 marzo 2017 - Ore 21.00
domenica 19 marzo 2017 - Ore 16.00
concerto
Ottomani è un nuovo progetto musicale che fonde la musica contemporanea e jazz con elementi di musica tradizionale provenienti da tutto il Mediterraneo.
Le composizioni sono tutte scritte da Tolga During, chitarrista turco-olandese: composizioni ambiziose e strutturate, che consentono alla musica di respirare e ci fanno sognare posti lontani.
Con Tolga During (chitarra, chitarra fretless), Giuseppe Dimonte (contrabbasso), Francesco Ganassin (clarinetto basso), Lucio Forghieri (percussioni).
Tutti i martedì della rassegna (s)Nodi: dove le musiche si incrociano il museo è aperto dalle ore 16 alle ore 21.
Con Alessio Boni e Marcello Prayer
Di Joseph Conrad
Regia Alessio Boni e Roberto Aldorasi
Un romanzo esemplare, scritto da uno dei più grandi autori europei di primo Novecento: Joseph Conrad racconta una sorprendente storia francese. Di più: napoleonica. L’affresco di un mondo, quello della cavalleria e degli eserciti ottocenteschi, che da lì a breve sarebbe stato spazzato via dalle nuovi armi e dalle nuove logiche militari del Novecento: l’introduzione di armi da fuoco a ripetizione e il super potere degli industriali nella gestione dei profitti di guerra avrebbero buttato all’aria le antiche regole dell’etica militare e reso smisurati gli eccidi sui campi di battaglia.
L’idea geniale su cui Conrad costruisce “The Duel” è che i due avversari non si fronteggiano sugli opposti versanti del campo di battaglia: sono ufficiali dello stesso esercito, la Grande Armée di Napoleone Bonaparte. Ussari, per l’esattezza. Per motivi a tutti ignoti – e in realtà banalissimi, al punto da rasentare il ridicolo – inanellano sfide a duello che li accompagnano lungo le rispettive carriere, senza che nessuno sappia il perché di questo odio così profondo. E, proprio per il mistero che riescono a conservare, i due diventano famosissimi in tutto l’esercito napoleonico: non tanto e non solo per i meriti sui campi di battaglia di tutta Europa, quanto per la loro eroica fedeltà alla loro sfida reciproca, che li accompagnerà per vent’anni, fino al duello decisivo.
Un’opera su di un mondo in rapida estinzione, e al tempo stesso un capolavoro dell’assurdo, su come i fili della vita e del destino sfuggano di mano e sopravanzino ogni buon senso e prevedibilità.
venerdì 10 marzo 2017 - Ore 21.00
sabato 11 marzo 2017 - Ore 21.00
domenica 12 marzo 2017 - Ore 16.00
(1961) di Shirley Clarke | cinema e video per il Living Theatre a cura di Cristina Valenti
The Connection (110’) debutta a Teatro della Quattordicesima Strada il 15 luglio 1959, per la regia di Judith Malina.
“Un giorno Jack Gelber si presentò a casa nostra con il manoscritto di The Connection in mano, Julian lo aprì e capì immediatamente che quello sarebbe stato il nostro prossimo spettacolo. Decidemmo di imbarcarci in questo difficile progetto che ci avrebbe segnati profondamente, perché il rapporto fra jazz, droga e teatro crea una combinazione molto toccante e inquietante. The Connection non è uno spettacolo sulla droga, ma sul senso di angoscia e di dipendenza che appartiene a tutti” (Judith Malina)
Shirley Clarke ha realizzato il film nel 1961, due anni dopo l’esordio teatrale.
ciclo filmico a cura di Motus
Documentari e film di autori che hanno influito sull’immaginario degli spettacoli in programma. Primo appuntamento a ottobre con la proiezione di Splendid’s (2004), video di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, per finire a dicembre con un focus sulla filmografia del Living Theatre, a cura di Cristina Valenti.
Programma:
con Silvia Calderoni, Vladimir Aleksic, Massimiliano Rassu, Alexandra Sarantopoulou
“Nell’agosto 2010 - è il racconto di Motus - siamo stati in Grecia per rintracciare testimonianze dirette sull’uccisione, da parte di un poliziotto, del quindicenne Alexandros-Andreas Grigoropoulos (Alexis), avvenuta durante il nostro primo workshop di studio sull’Antigone: un "Polinice" con la maglietta dei Sex Pistols... Questo accadimento ci ha sospinto a muovere il progetto-Antigone sempre più dichiaratamente sul tema delle rivolte del contemporaneo.
Alexis è stato ucciso il 6 dicembre 2008 da una pallottola al petto dall’agente 37enne Epaminondas Korkoneas, che poi è fuggito abbandonandolo sul selciato. L’episodio, per quanto sanguinoso e violento, appare quasi epifenomenico: é la miccia che provoca un’esplosione a catena, la morte di Alexis ha spinto molti altri adolescenti come lui a scendere nelle strade, ma non solo, alle proteste si sono uniti esponenti di tutte le fasce sociali greche, scatenando un’insurrezione popolare senza precedenti.
Siamo partiti dalla Tebe di oggi, verso Atene... alla luce della geografia mutata e stravolta dalla crisi: un’immersione nel tragico che attanaglia questo paese così vicino per storie e tensioni all’Italia, ma che se ne distanzia per l’energia rivoltosa che lo abita. Siamo stati sul luogo di questa morte a distanza di più di un anno dai fatti, quando l'evento è stato completamente dimenticato dalla stampa macina-tutto, quando non si parla più di quello che è accaduto in quei giorni, perché tutto il progetto "Syrma Antigónes" riflette sul "Too late", sull’essere presenti troppo tardi: ma è davvero troppo tardi? Quale azione possibile? Fare teatro in connessione alle oscillazioni del reale è fiondarsi nella velocità dell’accadere per mettersi all’ascolto. Il fuori fugge il tempo e lo spazio teatrale come un animale selvatico e va inseguito, a rischio di smarrire la strada. L’esperienza del perdersi fa bene: riattiva la percezione e il flusso cardiaco, “squilibra la ferma immagine del mondo”.
Il palco diviene luogo di una presenza corale, commovente, che agisce un testo polifonico e stratificato, dalla natura ibrida e fulminea: dialoghi, interviste, riflessioni solitarie, tentativi di traduzione dal greco, all’inglese e all’italiano, frammenti audio e video dalla rete, descrizioni di atmosfere e paesaggi, dichiarazioni politiche e testimonianze che abbiamo raccolto a Exarchia, per strada, nei centri sociali, nei caffè, fra gli artisti… La velocità di queste trasformazioni non ha cessato di cozzare contro il nostro corpo di artisti ponendoci in continua discussione rispetto al lavoro stesso. È una ricerca documentaria e poetica al tempo stesso, che vogliamo capace di cogliere i molteplici volti di questa Grecia, come dei moltissimi territori che ora reagiscono alla frustrazione dell’infinito presente. E questo gettarsi a capofitto nella realtà echeggia il “vivere nelle cose” di pasoliniana memoria, che abbiamo posto a titolo del nostro ultimo libro, ben consapevoli che non è una scelta facile e non può servire solo a mettersi “la coscienza a posto”... É e deve essere un impegno, una forma di responsabilità civile e, per noi, anche una risposta alla lettera inviata dagli amici di Alexis ai giornali”.
Dove sono i genitori? Dove sono gli artisti? Perché non escono fuori?
Non siamo terroristi, non siamo i soliti incappucciati, senza volto…
Siamo i vostri figli. Questi conosciuti-sconosciuti… Aiutateci.
P.S. Non gettateci altri lacrimogeni. Noi stiamo già piangendo.
(Dalla lettera degli amici di Alexis)
ALEXIS. Una tragedia greca
ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni, Vladimir Aleksic, Massimiliano Rassu, Alexandra Sarantopoulou
drammaturgia Daniela Nicolò
luci e scena Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
fonica Andrea Gallo
direzione tecnica Valeria Foti
produzione Motus, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Espace Malraux - Scéne Nationale de Chambéry et de la Savoie - CARTA BIANCA, programme Alcotra coopération France-Italie, Théâtre National de Bretagne/Rennes e il Festival delle Colline Torinesi
con il sostegno di Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna, MiBACT
The Plot is the Revolution_ video doc | introduce e coordina Cristina Valenti
Un documentario a cura di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, con Judith Malina, Silvia Calderoni, Tom Walker e Brad Burgess.
Il documentario è il montaggio di una serie di materiali video inediti delle prove al Teatro di Clinton Street di New York dell’estate 2011. Questo backstage è la storia di un innamoramento e della caduta progressiva di barriere fra due compagnie e due attrici che sono entrate in telepatica simbiosi. Il tutto avvenne in quella sala che purtroppo oggi non esiste più: nel febbraio 2013 il Living è stato sfrattato e Judith Malina trasferita nel New Jersey, in una casa di riposo per anziani attori, dove ha trovato la morte, serenamente, il 10 aprile 2015.
Saranno presenti Daniela Nicolò, Enrico Casagrande, Silvia Calderoni, Tom Walker, Brad Burgess; introduce e coordina Cristina Valenti.
Regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
riprese Daniela Nicolò
montaggio Iolanda Di Bonaventura
con Judith Malina, Silvia Calderoni, Tom Walker e Brad Burgess.
Produzione Motus
con Silvia Calderoni e Vladimir Aleksic
Too late! è il secondo contest appartenente al progetto “Syrma Antigónes”, dove Silvia/ Antigone/Emone si confronta con Vladimir/Creonte, secondo un crudo meccanismo di esposizioni e sfide che amplificano, in modo subdolo, i giochi di potere fra padri e figli, ma anche quelli dei “Nuovi Dittatori” di oggi. Dalle micro intolleranze quotidiane alla perversione dei “Padri Mediatici” che agiscono “per il bene” dei figli, si entra nella sfera dell’intimo, per colpire al cuore l’intoccabile famiglia italiana. I dialoghi sono generati dalla povertà del campo scenico, secondo un percorso drammaturgico quasi situazionista, che induce gli attori a partecipare attivamente al contraddittorio teorico-pratico sulla tentata messa in scena. Nella performance emergono “vaghe ombre” dall’Antigone del Living Theatre vista in video: il “Too late!” che echeggiava ipnotico nel coro è rimasto talmente impresso da essere posto a titolo.
Too Late! (antigone) contest #2
ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni e Vladimir Aleksic
drammaturgia Daniela Nicolò
ambiente sonoro Enrico Casagrande
fonica Andrea Gallo
direzione tecnica Valeria Foti
un progetto in collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino e Festival delle Colline Torinesi e il supporto di Magna Grecia Festival ’08, L’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Regione Emilia Romagna e Ministero della Gioventù – Progetto GECO
Biglietteria Laboratori delle Arti
Info tel. 346 74 88 548 nei giorni feriali dalle ore 15 alle ore 17; nelle giornate di spettacolo dalle ore 15 ad inizio spettacolo.
Prevendita biglietti on-line su www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita indicati sul sito. Vendita biglietti presso Laboratori delle Arti a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
con Dany Greggio, narratrice Emanuela Villagrossi
Un itinerario lacerato fra La Nuova Periferia e il deserto. Riflesso della decisione di Pasolini di iniziare a scrivere di situazioni borghesi, personaggi per lui odiosi - “ripugnanti” li definisce nella lettera a Moravia in appendice a Petrolio - “... sì, anche il comunista è borghese. Questa è ormai la forma razziale dell'umanità”.
Il tema della crisi e della “banalità del male” nel quotidiano, dentro il nuovo totalitarismo consumistico, era stato già fulcro di tutto il progetto Rooms, dove nelle analisi della borghesia attuate in chiave cinico-ironica da DeLillo (e da Genet) l’elemento traumatico era compiere un atto estremo, come l'omicidio, per superare la paura della morte. In Pasolini invece è l’avvento di un fatto scandaloso esterno, quale l’irruzione dell’Ospite, o una visitazione angelica e demoniaca, come in Petrolio, a provocare lo svelamento, la frattura...
Negli appunti da 58 a 62 di Petrolio, la "manifestazione" di Carmelo all'ing. Carlo dell'ENI, scatena lo stesso stordimento emotivo che l’avvento dell’Ospite provoca nella famiglia di Teorema: la fascinazione per le immagini evocate e la crudezza matematico/descrittiva del testo ci ha indotto a farne un "film di letteratura", un film raccontato a viva voce da una narratrice "sadiana" come Emanuela Villagrossi. La sua voce, accompagnata da un concerto fisico/acustico degli altri due interpreti maschili, guida il crescendo di questa relazione rivelatoria fra vittima e carnefice, dove Carlo segue Carmelo – “come una cane - anzi come una cagna - al centro di quella grande distesa di terra con tutt'intorno, lontani, contro i loro differenti cieli, i lumi dei vari quartieri”.
Come un viaggio del resto è andare fra le parole di Pier Paolo Pasolini, tra le righe e gli “appunti per” e sempre in movimento sono i personaggi dei suoi film e romanzi, sino al testamento-monumentum Petrolio. Un viaggio che termina, che viene interrotto da una morte violenta, la sola in grado di compiere il definitivo, scioccante montaggio sull’inarrestabile piano sequenza della vita.
Pasolini amava le corse in automobile, le auto sportive, veloci, amava andare in giro di notte solo, “... giro per la Tuscolana come un pazzo, per l'Appia come un cane senza padrone”, sempre in cerca, sempre in attesa, perché sempre, sempre, gli mancava qualcosa: “Egli cercava - ma nel mondo, fra i corpi - la solitudine più assoluta”.
Come un cane senza padrone
ideato e diretto da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Dany Greggio
narratrice Emanuela Villagrossi
cura dei testi Daniela Nicolò
editing audio Enrico Casagrande
riprese e montaggio video Simona Diacci
assistenza tecnica Valeria Foti
produzione Motus e Théâtre National de Bretagne, Rennes (Francia)
in collaborazione con Teatro Mercadante di Napoli - progetto Petrolio
e il sostegno di Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna
con Silvia Calderoni | Gender Bender Festival 2016
MDLSX è ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria. Di “appartenenza aperta alle Molteplicità” scriveva R. Braidotti in On Becoming Europeans, avanzando la proposta di una identità post-nazionalista… Ed è verso la fuoriuscita dalle categorie – tutte, anche artistiche – che MDLSX tende. È uno “scandaloso” viaggio teatrale di Silvia Calderoni che – dopo 10 anni con Motus – si avventura in questo esperimento dall’apparente formato del D-j/Vj Set, per dare inizio a una esplorazione sui confini che si catalizzerà nel 2018 in Black Drama. Un musical tragico.
In MDLSX collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie e sulla confusione tra fiction e realtà MDLSX oscilla - da Gender Trouble a Undoing Gender. Citiamo Judith Butler che, con A Cyborg Manifesto di Donna Haraway, il Manifesto Contra-sexual di Paul B. Preciado e altri cut-up dal caleidoscopico universo dei Manifesti Queer, tesse il background di questa Performance-Mostro.
Il cambiamento necessario è talmente profondo che si dice sia impossibile, talmente profondo che si dice sia inimmaginabile. Ma l’impossibile arriverà e l’inimmaginabile è inevitabile. (Manifesto Animalista, Paul B. Preciado)
MDLSX
con Silvia Calderoni
regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
drammaturgia Daniela Nicolò e Silvia Calderoni
suoni Enrico Casagrande
in collaborazione con Paolo Panella e Damiano Bagli
luce e video Alessio Spirli
produzione Motus 2015
in collaborazione con La Villette - Résidence d'artistes 2015 Parigi, Create to Connect (EU project) Bunker/ Mladi Levi Festival Lubiana, Santarcangelo 2015 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, MARCHE TEATRO
con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna