Agenda cultura

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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 58 min 44 sec fa

Back to Trio - Trio Del Barrio

Mar, 07/10/2018 - 12:32

Il ‘Grupo Del Barrio’ nasce dall’incontro tra il polistrumentista Hilario Baggini, il pianista Andres Langer e il percussionista Marco Zanotti. Il progetto prende il via dalla ricerca di un linguaggio personale e creativo, avendo come punto di partenza il folclore argentino, ancora semi-sconosciuto al di fuori dei confini nazionali. Da qui, le composizioni originali e i diversi spettacoli che Del Barrio porta in giro da anni assumono i contorni di una world music senza frontiere, con richiami al tango e alla musica andina. Lo spettacolo del trio Del Barrio ha ottenuto importanti riconoscimenti di pubblico e critica su palchi di tutta Italia e d’Europa. Nel concerto le composizioni originali convivono con omaggi a grandi compositori (Ramirez, Torres e Piazzolla) e fondono stili e generi, cuore e tecnica, arrangiamenti curati e improvvisazioni di stampo jazzistico.
 

Mordano - Chiostro del Monastero di San Francesco
Back to Trio
Del Barrio Trio
Hilario Baggini - voce, quena, quenacho, erke, moxenio, tarka, sikus, flauto, charango, ronroco, gaita colombiana, chitarra, cajon
Andres Langer - pianoforte, voce
Marco Zanotti - batteria, bombo leguero, cajon, calebasse, pandeiro, percussioni etniche

Hilario Baggini, La Pebeta - Tu Sangre - Arka Ira
Tradizionale, La Fiesta de San Benito
Hilario Baggini, La tierra me esta llamando - El Diablito
Andres Langer, Candombe de Andres
Astor Piazzolla, Oblivion
Julio César Cáceres López, Tango Negro
Hilario Baggini, Chacaravel - La Puglia - Doña Juana

In caso di maltempo il concerto avrà luogo al Teatro Comunale, Via Sant’Eustachio 18


Informazioni
Associazione Emilia Romagna Festival
Tel +39 0542 25747
info@erfestival.org

MasNada

Mar, 07/10/2018 - 12:28

Orchestra Senzaspine e MagdaClan Circo | Teatro Duse - Stagione 2018/19

Musica classica e circo contemporaneo. Sono i due mondi artistici che si fonderanno in ‘MasNada’, sinfonia circense nata dalla collaborazione tra l’Orchestra Senzaspine di Bologna e la compagnia MagdaClan Circo di Torino.

Lo spettacolo, per la regia di Alessandro Maida, con Tommaso Ussardi nella duplice veste di compositore e direttore d’orchestra, debutterà in prima nazionale al Teatro Duse di Bologna.

La storia di ‘MasNada’ si svolge nell’arco di una notte febbrile, immersa in un’atmosfera lunare senza tempo. Al centro del racconto un compositore che, solo davanti al pentagramma, cerca di generare il capolavoro della vita. Rinchiuso nella sua stanza, il protagonista scava nei ricordi da cui riaffiorano paure, ambizioni e passioni. Nella crisi creativa, tra tracollo e catarsi, la penna comincia a tracciare segni indomabili, una masnada di suoni sul baratro che si fanno ebbrezza per l'udito. Progressivamente le note sembrano animarsi, evocando memorie sbiadite che, di volta in volta, tra i chiaroscuri, si colorano del suono antico dei fiati, della passione degli archi, della forza atavica delle percussioni, della lucentezza del pianoforte: sono gli acrobati dell’inconscio, i fantasmi del passato, i deliri del presente, i misteri del futuro.

Direttore M° Tommaso Ussardi
Musica Tommaso Ussardi
Regia circense Alessandro Maida
Equipe Acrobati MagdaClan Circo con Davide De Bardi, Daniele Sorisi, Elena Bosco, Giorgia Russo, Giulio Lanfranco, Giorgio Bertolotti, Alessandro Maida, Lucas Jesus Elias
Equipe Musicisti Orchestra Senzaspine
 

Il progetto è realizzato con il sostegno di: MiBAC e SIAE, nell’ambito di ‘Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura’, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Teatro Duse di Bologna, Mercato Sonato, Arci Bologna, Società Dolce e Centro Beltrame.

Media Partner: Velobit e Radio Città del Capo

Spettacolo fuori abbonamento

Orchestra Senzaspine | Bollicine

Mar, 07/10/2018 - 12:11

Direttori M° Tommaso Ussardi | M° Matteo Parmeggiani / Teatro Duse - Stagione 2018/19

Reduce da numerosi sold out, come da tradizione, torna al Duse lo spumeggiante appuntamento di fine anno, tra giri di valzer, polke e quadriglie. Nella consueta atmosfera da gran gala, saranno eseguiti alcuni dei brani più celebri e amati della tradizione viennese fino all’intramontabile repertorio italiano.

Non mancheranno le più belle pagine firmate dalla famiglia Strauss ed il gran finale con La marcia di Radetzky, in un crescendo di emozioni in musica, per brindare al 2019 insieme agli orchestrali.

Orchestra Senzaspine | Il Barbiere di Siviglia

Mar, 07/10/2018 - 11:51

Opera buffa in due atti 
Musica Gioachino Rossini
Libretto Cesare Sterbini
Con la partecipazione straordinaria del M° Bruno Praticò
Direttore M° Tommaso Ussardi
Regia Giovanni Dispenza 
Accademia Corale ‘Vittore Veneziani’ di Ferrara e Komos Coro Gay di Bologna
In collaborazione con Teatro Comunale di Bologna

Dopo il grande successo de ‘L’Elisir d’amore’, debutta la seconda produzione lirica Senzaspine, diretta dal M° Tommaso Ussardi, per la regia di Giovanni Dispenza che porterà in scena un Figaro hipster anticonformista, brillante problem solver, dotato di uno spiccato fiuto per gli affari, anima stessa di una Siviglia luminosa e variopinta. L’opera, tra le più famose e rappresentate al mondo, è stata scelta per celebrare i 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini. Come per l’’Elisir d’amore’, anche questo allestimento sarà aperto alla cittadinanza che, a settembre al Mercato Sonato, potrà partecipare ai laboratori per la realizzazione di costumi e scenografie. La produzione si avvale della collaborazione del Teatro Comunale di Bologna e vedrà la partecipazione di Accademia Corale ‘Vittore Veneziani’ di Ferrara, Komos Coro Gay di Bologna e di alcuni centri di formazione attivi sul territorio.  

Il seme della tempesta

Mar, 07/10/2018 - 11:35

Trilogia dei Giuramenti | Arena del Sole - Stagione 2018/19

Ora che la parola vana dà così abbondante spettacolo, bisogna tentare di abitare là dove la parola viene rimessa nella vita, nel tentativo di dotarla di nuovo delle proprie potenze. Per questo occorrono i corpi, con la loro energia danzata, il canto, e tutta la forza della scrittura registica che in qualche modo doma, zittisce e potenzia quella parola.

La Trilogia si apre con Non ancora, eppure già, realizzato dal percussionista Enrico Malatesta con Attila Faravelli. Un passaggio che pone il pubblico in una immersione acustica densa di suoni arcaici e di ombre, disponendo ad un più attento ascolto.

La seconda parte, Discorso ai vivi e ai morti, ha al centro una figura esausta, interpretata da Mariangela Gualtieri, attorniata dal coro. Pone parole quasi testamentarie, lascito in versi di chi sta per disimparare tutto, sul punto di entrare nel grande mistero.

Da questa accettazione tremenda e pacificata, nasce l’esuberanza di Giuramenti, con dodici giovani interpreti d’eccellenza, con la loro grande vitalità di movimento e con la solennità, la follia, la determinazione di un giuramento.
È l’intera Trilogia a giurare: al teatro in primo luogo, una dichiarazione d’amore che ha l’apertura di un abbraccio e l’impeto di una bestemmia, e poi a ciò che più ci tiene vicini e vivi.
Il Seme della Tempesta chiama a farsi insieme comunità teatrale, in un patto duraturo con la propria pienezza, fedeli a se stessi e al mistero, in questo tempo che spegne e separa.

scene, luci e regia Cesare Ronconi
testi Mariangela Gualtieri
con Mariangela Gualtieri per "Discorso ai vivi e ai morti"
e con Arianna Aragno, Elena Bastogi, Silvia Curreli, Elena Griggio,  Rossella Guidotti, Lucia Palladino, Alessandro Percuoco, Ondina Quadri,  Piero Ramella, Marcus Richter, Gianfranco Scisci, Stefania Ventura
e i 20 allievi dei laboratori Valdoca in collaborazione con il Centro La Soffitta - Dipartimento delle Arti, Università di Bologna  

Settimo cielo

Mar, 07/10/2018 - 11:32

Arena del Sole - Stagione 2018/19

Un viaggio tra le politiche del sesso vissuto da un gruppo familiare, prima catapultato nell’Africa coloniale di fine Ottocento, poi nella Londra swinging della rivoluzione sessuale in piena ribellione punk anni Settanta.
Mai rappresentata prima in Italia, la commedia conserva il sapore di certe ambientazioni di Derek Jarman; l’impeto del movimento delle donne e degli omosessuali di quegli anni in Inghilterra, con Margaret Tatcher che proprio nel 1979 diventa Primo Ministro; il fervore della ricerca di nuove forme che sostituissero l’immagine stereotipa della coppia e della famiglia, per rappresentarne le istanze più aggiornate. Infatti, i personaggi vivono un tentativo di ridefinizione delle proprie identità, provano a superare i ruoli che gli sono stati assegnati, in un continuo parallelo tra oppressione coloniale e sessuale. Così, immerso in una dimensione queer e punk, Settimo Cielo deborda tra continenti e secoli: «essere quello che si vuole essere, non quello che si può. È il divenire postumano che modifica luoghi e relazioni», riflette la regista Giorgina Pi.

di Caryl Churchill
traduzione Riccardo Duranti
regia Giorgina Pi
con Marco Cavalcoli, Sylvia De Fanti, Tania Garribba, Lorenzo Parrotto, Aurora Peres, Alessandro Riceci, Marco Spiga

Mojca Zlobko Vajgl

Mar, 07/10/2018 - 11:28

Arpista e docente all’Accademia di musica dell’Università di Ljubljana, Mojca Zlobko Vajgl è fra i musicisti più importanti della Slovenia, con una ricca carriera internazionale come solista e musicista di camera.

Laureata all’Accademia di Musica di Ljubljana, ha completato gli studi di arpa post-laurea presso l’Accademia di Musica e Teatro di Amburgo con la prof. Maria Graf.
Come solista, Mojca Zlobko Vajgl ha suonato con molte importanti Orchestre Sinfoniche come: Orchestra Filarmonica Slovena e Orchestra Sinfonica RTV Slovenia, Orchestre Filarmoniche di Belgrado, Kiev, Sarajevo, Baku, Skopje, Wiener Concert Verein, Orchestra Sinfonica di Berlino, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra da Camera di Stoccolma e molte altre. Appassionata di musica da camera, negli ultimi anni si è esibita regolarmente con il Leipzig String Quartet, col quartetto internazionale Orpheus, col quartetto d’archi sloveno Tartini e con molti solisti di fama internazionale. Si è esibita con molti straordinari direttori e ha partecipato a numerosi festival internazionali. I critici musicali hanno elogiato nelle sue interpretazioni la sua straordinaria musicalità, la perfezione tecnica, l’ampia gamma dei colori.
 

Varignana - Chiesa di San Lorenzo
Mojca Zlobko Vajgl, arpa

Claude Debussy - Première Arabesque
Louis Spohr - Fantasia in do minore op. 35
John Thomas - Watching the Wheat
Marie-Auguste Durand - Première Valse op. 83
Georg Friedrich Händel - Concerto per arpa in si bemolle maggiore
Primož Ramovš - Three thoughts, dedicato a Mojca Zlobko Vajgl
Alfredo Orlando Ortiz - Concorna, Milonga
Astor Piazzolla - Oblivion (arr. J. Golob)
Felix Godefroid - Étude de concert
Gabriel Fauré - Impromptu op. 86, dedicato a Alphonse Hasselmans
Carlos Salzedo - Chanson dans la Nuit
 

Nell'ambito de "L’incanto dei luoghi", ore 19.45/20.15 visita guidata  alla Chiesa di San Lorenzo e alla cripta del IX secolo. Per partecipare alla visita guidata prenotazione obbligatoria a ERF telefonando a +39 0542 25747 entro il 3 agosto.
 

Informazioni
Associazione Emilia Romagna Festival
Tel +39 0542 25747
info@erfestival.org

dEVERSIVO

Mar, 07/10/2018 - 11:19

Arena del Sole - Stagione 2018/19

Una performer indipendente e la sua lotta per la conquista del palcoscenico, un conflitto sofferto ribelle e scanzonato, in una realtà brutale e insalvabile. Persone e luoghi si accavallano nella testa della protagonista, lanciandola su e giù per la scena, così come nella vita. dEVERSIVO è anche Roma, tra il Bernini e l’enorme biscotto Plasmon che è Porta Maggiore. Dalle periferie al centro storico, il personaggio si strugge, si arrovella e combatte per il suo urgente desiderio di mettere in scena le sue visioni, che rimbalzano dal foglio alla strada, e dalla strada al palcoscenico. Una immagine grezza di una realtà arrogante e labirintica da cui non se ne esce, se non forse su un palcoscenico. In Teatro.
dEVERSIVO ci restituisce una Roma sgretolata e luminosa, come fosse un disegno, un miraggio. Come in un film, i personaggi si muovono senza toccare terra. Sono apparizioni nevrotiche, sono diari di bordo. Non c’è giudizio. La sua provocazione sta nel rimanere in superficie, usare i suoni e le immagini come tentativi costanti di rendere lo spettacolo ipnotico e disperato.

scritto, diretto e interpretato da Eleonora Danco
assistente alla regia Giacomo Bisordi
secondo assistente alla regia Maria Stella Cassella

Donna numero 4 / Nessuno ci guarda

Mar, 07/10/2018 - 11:00

due atti unici con Eleonora Danco

Il primo appuntamento di luglio al Cavaticcio ha per protagonista Eleonora Danco, regista, drammaturga, performer, attrice, una delle personalità più interessanti della nuova scena artistica, un’autrice a tutto tondo che firma e interpreta i suoi testi per il teatro e il cinema. In esclusiva per il palco de L’altra sponda metterà in scena due suoi atti unici, due ritratti dissacranti di un’umanità vista con affetto e lucido umorismo. Donna Numero 4 è il diario di bordo di un personaggio e la sua scelta ossessiva di cancellare attraverso il cibo la memoria dal suo corpo, i ricordi. Il rapporto con il cibo è un metronomo attraverso il quale decide di organizzare la sua vita. Il cibo diventa anche uno scontro con l’esterno, la realtà urbanistica, dove tutti mangiano ovunque. Nessuno ci guarda, invece, è un breve atto unico sull’infanzia, ispirato alla pittura di Jackson Pollock. L’educazione ricevuta nell’infanzia in relazione alla vita adulta, i condizionamenti assorbiti da bambini, le regole di comportamento. Un testo a flash sulla memoria inconscia che condiziona la nostra vita (ore 21, ingresso unico 8 euro). 

Consigliato da Gender Bender International Festival

Cirque Bidon - Entrez dans la danse

Lun, 07/09/2018 - 16:39

La poesia e il talento di un circo senza tempo: ATER - Ass. Teatrale Emilia Romagna, Tutti Matti per Colorno e Teatro Necessario riportano a Bologna la carovana del Cirque Bidon, con il nuovo spettacolo "Entrez dans la danse!" 

una produzione Cirque Bidon

Coproduzione: Teatro Necessario, Tutti matti per Colorno

Con il sostegno di: DRAC Centre-Val de Loire, Région Centre-Val de Loire, Département de l’Indre (36), Centre Des Monuments Nationaux
 

La nuova creazione di François Bidon  condurrà gli spettatori nella magia che si prova quando si osserva un bel cielo stellato. I sogni del pubblico e degli attori saranno lanciati in orbita, dando il via ad un viaggio di ben due ore in cui il teatro incontra la danza e il circo e in cui la comicità si fonde con la poesia, seguendo la danza immutabile dei pianeti. Canzoni, danze, scambi tra attori, illustrazioni con immagini insolite, inaspettate: tutto in scena contribuisce a creare un’atmosfera unica in cui alcune questioni metafisiche sono affrontate con giochi circensi. Come spesso accade negli spettacoli del Cirque Bidon i numeri più accattivanti e ritmati avranno due livelli di lettura, per essere apprezzati a un primo livello dai bambini e a un secondo livello dagli adulti.
 

Fanno parte del progetto: gli attori Enrico Mazza (attore, clown, acrobata), Frédérique Zagato (attrice, cantante), Léo Royer (giocoliere, musicista, acrobata), Maël Commard Pascual (giocoliere, funambolo), Manon Hantz (cavallerizza, addestratrice, acrobata), Camille Magand (acrobata aerea, trapezista, clown); i musicisti Coline Muller (fisarmonicista, cantante), Viviane Mogica (violinista, cantante), Marie Lemesle (violinista, cantante), Quentin Gaignard (chitarrista, cantante); I tecnici, Benjamin Richard (tecnico di palco, musicista); Lison Wanegue (tecnico del suono), Joachim Gacon-Douard (tecnico luci), Florence Lebeau (servizio civile). Costumi a cura di Margaux Pasquet, comunicazione e illustrazioni a cura di Gabriella Piccatto, amministrazione e produzione Géraldine Taisne, distribuzione Bénédicte Melin. Direttore tecnico della tournée in Italia Dario Andreoli.

» BIGLIETTI IN VENDITA 

PER INFO: info@tuttimattipercolorno.it
Con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati - Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea

BIGLIETTERIA:
intero, 15 €; ridotto 10 € (da 4 a 13 anni compiuti)
GLI SPETTACOLI AVRANNO INIZIO ALLE ORE 21.30 
BIGLIETTERIA APERTA DALLE ORE 20.30

Non si accettano prenotazioni e i posti non sono numerati.
NB. Posti a sedere sulla gradinata e a terra su tappeti. Si consiglia di portare un cuscino da casa per stare più comodi.

IMPORTANTE: Per ogni replica parte dei biglietti è disponibile in prevendita, mentre una parte viene venduta direttamente in biglietteria il giorno stesso dello spettacolo a partire dalle ore 20.30.
Chi acquista i biglietti in prevendita deve arrivare almeno 45 minuti prima dell'inizio.

IN CASO DI MALTEMPO i biglietti venduti in prevendita potranno essere rimborsati o sostituiti con biglietti validi per una successiva replica dello spettacolo, esclusivamente presentandosi in biglietteria a partire da un'ora prima dello spettacolo. NB. Il rimborso è al netto dei costi di prevendita.

Guglielmo Pagnozzi Trio / Jimmy Villotti / Mirko Scarcia

Lun, 07/09/2018 - 16:15

​jam session

La signorina Else - ANNULLATO

Lun, 07/09/2018 - 16:11

Arena del Sole - Stagione 2018/19

Lo spettacolo è stato annullato per motivi organizzativi dipendenti dalla compagnia.
I titolari degli abbonamenti Carta Arena e i possessori dei biglietti  potranno scegliere uno qualsiasi degli spettacoli in cartellone recandosi presso la biglietteria del teatro con l’abbonamento e i biglietti dello spettacolo annullato.

Per informazioni e per qualsiasi necessità è possibile rivolgersi alla biglietteria del teatro nei seguenti orari:
dal martedì al sabato (festivi esclusi, 20 aprile e 30 aprile chiusura)
dalle ore 11 alle 14 e dalle 16.30 alle 19
Tel. 051.2910910 | biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com

Federico Tiezzi prosegue il lavoro di ricerca su Arthur Schnitzler e sulla Vienna della fine del XIX secolo. Risalente al 1924, La signorina Else è un testo incentrato sullo scorrere tumultuante dei pensieri che si affollano nella mente di Else, l’adolescente altera e inquieta, su cui incombe una catastrofe familiare. Else è una bella e virtuosa fanciulla che viene messa in difficoltà dalla richiesta dei genitori che necessitano di una grossa somma di denaro. È la madre stessa che con cinismo atroce invita la figlia a vendersi per salvare la famiglia dalla bancarotta. L’unico modo per ottenere il denaro è infatti chiederlo a un ricco conoscente che da tempo la corteggia e che si trova con lei in vacanza a San Martino di Castrozza.
La spietata radiografia di una società corrotta fin nel nucleo familiare: una vera e propria tragedia della coscienza moderna, attenta solo ai propri istinti e ai propri falsi valori, pronta a sacrificare un’adolescente in nome del denaro e delle apparenze sociali.

di Arthur Schnitzler
traduzione Sandro Lombardi
drammaturgia Sandro Lombardi, Fabrizio Sinisi e Federico Tiezzi
regia Federico Tiezzi
con Lucrezia Guidone e Martino D’Amico

Si nota all'imbrunire

Lun, 07/09/2018 - 16:01

Solitudine da paese spopolato | Arena del Sole - Stagione 2018/19

I figli Alice, Riccardo e Maria sono arrivati la sera prima. Il fratello maggiore Roberto anche. Un fine settimana nella casa di campagna di Silvio, all’inizio del villaggio spopolato dove vive da solo da tre anni. Silvio ha acquisito, nella solitudine, un buon numero di manie, la più grave di tutte: non vuole più camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo, di decidere che fare, come occuparsene, come smuoverlo da questa posizione che è una metafora del suo stato mentale : che è quella di un uomo che vive accanto all’esistenza e non più dentro la realtà. Emergono qua e là empatie, distanze e rese dei conti. I familiari di Silvio sono venuti a trovarlo per la messa dei dieci anni dalla morte della moglie… C ‘è da commemorare , da dire, da concertare discorsi. Certo è che, preda del suo isolamento, nella testa di Silvio si installa una certa confusione tra desideri e realtà, senza nessuno che lo smentisca nel quotidiano, la vita può essere esattamente come uno decide che sia. Fino a un certo punto.

di Lucia Calamaro
regia Lucia Calamaro
con Silvio Orlando
e con (in o.a.) Riccardo Goretti, Roberto Nobile, Alice Redini, Maria Laura Rondanini

Granma. Metales de Cuba

Lun, 07/09/2018 - 15:56

Arena del Sole - Stagione 2018/19

Cuba, sessant’anni dopo la rivoluzione: Daniele, trentasei anni, è un matematico e filmmaker. Suo nonno, Fastino Pérez, è stato uno dei compagni di Fidel Castro più fedeli, e nel 1965 si è occupato dell’organizzazione della nave “Nonna” che trasportava i rivoluzionari dal Messico a Cuba. Dopo la vittoria, Pérez diventa il primo “Ministro per il Recupero della Proprietà”, e comincia l’azione di espropriazione dei beni all’elite. Che valore ha tutto questo oggi?
Sul palco, insieme a Daniel, c’è il programmatore informatico ventiquattrenne Christiàn, che ripercorre la storia di suo nonno, pilota di guerra in Angola durante la guerra civile.
C’è poi anche Milagros, la studentessa di storia che si interroga sulle contraddizioni che la rivoluzione ha portato con sé.
Le storie delle famiglie di alcuni giovani ragazzi cubani, intervallate da domande capitali circa la scena sociopolitica contemporanea, dal punto di vista di un paese in rapida evoluzione, la cui storia è ancora da scrivere.

Spettacolo in lingua spagnola sovratitolato in italiano

un progetto di Rimini Protokoll
concept e regia Stefan Kaegi
drammaturgia Aljoscha Begrich / Yohayna Hernández
con Milagro Alvarez Leliebre, Daniel Cruces-Pérez, Christian Paneque, Diana Osumy Sain

Tito/Giulio Cesare

Lun, 07/09/2018 - 15:41

2 riscritture originali da Shakespeare | Arena del Sole - Stagione 2018/19

Tito/Giulio Cesare nasce nell’ambito del Glob(e)al Shakespeare, il progetto presentato a giugno e a ottobre 2017 per il quale Gabriele Russo, che l’ha ideato, si è aggiudicato il Premio dell’Associazione Nazionale Critici 2017 come migliore progetto speciale. Il Giulio Cesare e il Tito Andronico di Shakespeare, riscritti e diretti l’uno da Fabrizio Sinisi/Andrea De Rosa e l’altro da Michele Santeramo/Gabriele Russo – in un riallestimento pensato appositamente per la tournée – condividono identità, spazio scenico e un linguaggio potente e fortemente contemporaneo e, insieme, diventano due parti di una riflessione unitaria sul concetto di potere e sulle conseguenze del suo esercizio.
Tito Andronico è diventato, più semplicemente, Tito, un eroe stanco, un padre di famiglia che ha dei figli immaturi e acerbi, oberato dal peso della responsabilità.
Giulio Cesare è ormai l’emblema di Roma, perché spesso il potere del Tiranno risiede proprio nella comunità che lo subisce, e che arriva talvolta a proteggerne e tutelarne il dominio.

Tito

di Michele Santeramo
con cast da definire
regia Gabriele Russo

Giulio Cesare

di Fabrizio Sinisi
con cast da definire
regia Andrea De Rosa

Cinque cose con Colombre

Lun, 07/09/2018 - 15:38

Nuovo appuntamento di "Cinque cose con...", il format ideato dal giornalista Francesco Locane e prodotto in collaborazione con Kilowatt, Sfera Cubica e Modernista, che vuole fare conoscere lati inediti o poco noti di personaggi di spicco del mondo culturale, chiedendo loro di portare in scena un cocktail, un film, un libro, un disco e un oggetto personale.

Ospite di questo appuntamento è Colombre, senza dubbio uno dei protagonisti della nuova scena musicale italiana.
Il suo primo disco «Pulviscolo» (Bravo Dischi) ha ricevuto consensi da pubblico e critica ed è presente in tutte le classifiche più importanti sui migliori dischi italiani del 2017. Candidato tra i 5 finalisti del Premio Tenco nella sezione «miglior opera prima», l’album vanta la collaborazione di IOSONOUNCANE nel singolo «Blatte» e di Maria Antonietta per l’artwork, nonché per la regia del video di «Pulviscolo». Partito a marzo, il «Pulviscolo Tour» ha macinato già più di 60 concerti nei maggiori club e festival italiani. 

Colombre è Giovanni Imparato.
Ha trascorso gli ultimi anni scrivendo e arrangiando i suoi brani, pubblicandoli con la band «Chewingum». 
Il disco «Nilo» (Garrincha dischi, 2012) ha ricevuto attenzione e consenso da moltissimi media. Nel 2012 ha cominciato una collaborazione con la cantautrice Maria Antonietta: co-produce il disco «Sassi» del 2014 e l'Ep «Maria Antonietta Loves Chewigum» del 2015, accompagnandola live alle chitarre e agli organi dal 2013.

Il nome Colombre è un omaggio al racconto di Dino Buzzati (Il Colombre), una favola moderna – protagonisti un marinaio e un mostro marino – che parla dell’incapacità di affrontare le proprie paure, di tuffarsi nelle ignote profondità del mare per scoprire cosa ci lega all’immobilità.
Chili e chili di vinili di musica popolare hawaiana, i Beatles, Belle & Sebastian, ma anche Caetano Veloso e gli Os Mutantes, il primo album di Paul McCartney e 1977 dei Talking Heads così come Bill Whiters e Jonathan Richman, sono l’universo sonoro che ha accompagnato la creazione di «Pulviscolo». E si sente.

A piacer vostro

Lun, 07/09/2018 - 15:30

Arena del Sole - Stagione 2018/19

Comincia, con A piacer vostro, il viaggio di Arte e Salute nella Foresta di Arden.
Che cos’è la Foresta di Arden? In A piacer vostro è se stessa: è inutile cercarla sulle carte geografiche, perché è il mondo o la scena – il che del resto, per Shakespeare e gli elisabettiani, era la stessa cosa, la scena era il mondo e il mondo era la scena.
Una foresta di simboli, di trasformazioni, di scambi tra più universi di linguaggio. Vicina, vicinissima al percorso quotidiano degli uomini, li segue o li precede sempre di un passo, come il passato e il futuro. Basta una scossa improvvisa, una spallata a tradimento per trovarvisi dentro, sperduti. E si cadrà da giorno a notte, da veglia a sonno, da tempo storico a tempo naturale.
Il Tempo della Natura, il Tempo della Storia, il Tempo del Teatro o dell’Arte: qui presente e futuro perdono la loro centralità o predominanza, esattamente come il reale perde la propria connotazione di vero, messo di fronte ai suoi specchi fantastici, alle sue rappresentazioni.

Nanni Garella

da William Shakespeare
adattamento e regia Nanni Garella
con gli attori di Arte e Salute

Beatitudo

Lun, 07/09/2018 - 15:22

Arena del Sole - Stagione 2018/19

Sono infiniti i personaggi di Borges, vengono da tutte le epoche, come a rappresentare l’intero universo. Tra questi, ce n’è uno, Funes, che vuole liberarsi della sua memoria sterminata e rinominare il mondo: il suo voler dimenticare è il nostro desiderio di poter vivere al di fuori della vita passata, futura e presente.
Tra le tante figure di Borges sentiamo  più vicine quelle più lontane dalla vita, quelle che tradiscono meglio le nostre aspettative, che non ci danno appigli per riconoscerci, ci sfumano tra le mani e si rendono imprendibili, consegnandoci un movimento, indicandoci una possibilità che sembra non appartenerci: uomini in perenne ricerca di un senso che sfugge. “Voleva sognare un uomo, sognarlo con minuziosa interezza, e imporlo alla realtà”, mi sembra il compito che si è dato la Fortezza per trent’anni: il teatro che cerca di arginare la vita che dilaga in noi senza nessun freno, il teatro che solleva solide barriere e svela in noi spazi inesplorati e segreti, impermeabili e irraggiungibili.

Armando Punzo

uno spettacolo della Compagnia della Fortezza
ispirato all’opera di Jorge Luis Borges
drammaturgia e regia di Armando Punzo

Ragazzi di vita

Lun, 07/09/2018 - 15:17

Arena del Sole - Stagione 2018/19

Dal romanzo che nel 1955 diede scandalo con le sue storie di povertà e disperazione, Massimo Popolizio, su drammaturgia di Emanuele Trevi, dirige Lino Guanciale e un folto gruppo di giovani attori, dando vita a un universo di fibrillazioni e vitalità anarchiche totalmente fuori dai contesti borghesi.
In scena una coralità di voci, 18 ragazzi a comporre il vasto repertorio di personaggi, con continue sovrapposizioni di spregiudicatezza e pudore, violenza e bontà, brutalità e dolcezza. A guidarli in questo affresco, dove le vicende si alternano suddivise in diversi episodi e archi temporali, è la regia di Massimo Popolizio che ci porta “dentro” le giornate dei giovani sottoproletari. Racconti di vite con cui ci restituisce la loro generosità e la loro violenza, il comico, il tragico, il grottesco di uno sciame umano che dai palazzoni delle periferie si sposta verso il centro. Su tutti, a fare da tessuto connettivo tra le storie del romanzo, la figura del “narratore” che si aggira come uno “straniero” in visita a rendere possibili e visibili tutte le scene, Lino Guanciale.

di Pier Paolo Pasolini
drammaturgia Emanuele Trevi
regia Massimo Popolizio
con Lino Guanciale
e Sonia Barbadoro, Giampiero Cicciò, Roberta Crivelli, Flavio Francucci, Francesco Giordano, Lorenzo Grilli, Michele Lisi, Pietro Masotti, Paolo Minnielli, Alberto Onofrietti, Lorenzo Parrotto, Cristina Pelliccia, Silvia Pernarella, Elena Polic Greco, Francesco Santagada, Stefano Scialanga, Josafat Vagni, Andrea Volpetti

Pueblo

Lun, 07/09/2018 - 15:11

Un lungo viaggio attraverso la sconfinata terra della pedagogia per l’infanzia | Arena del Sole - Stagione 2018/19

Questa è la storia di una barbona che non chiede l’elemosina e di uno zingaro di otto anni, della barista che guadagna con le slot machine, di un facchino africano e di un paio di padri di cui non conosco il nome. La storia dignitosa dei centomila africani morti nel fondo del mare. Questa è la storia di una giovane donna che fa la cassiera al supermercato e delle persone che incontra. Questa è la storia di un giorno di pioggia.
Di questi personaggi mi interessa l’umanità.
I contadini lucani o friulani, i pastori sardi o abruzzesi, i braccianti pugliesi o siciliani e tutti gli altri poveracci del passato che lasciavano terra e famiglia, entravano nella Storia da sconfitti, ma in cambio ricevevano il frigorifero, il riscaldamento e l’italiano semplificato imparato dalla televisione.
Oggi i nuovi poveracci non avranno nemmeno questo in cambio della loro disfatta.
E allora vale la pena che sia salvaguardata almeno la cultura che hanno nel cuore e la magia che nascondono nella testa.

Ascanio Celestini

di Ascanio Celestini
con Ascanio Celestini, Gianluca Casadei

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