visita guidata
Mirtide Gavelli e Sanzio Campanini, Museo civico del Risorgimento, guideranno i visitatori tra alcuni monumenti che, a distanza di cento anni dalla Prima Guerra Mondiale, ricordano le giovani vite spezzate dal conflitto: bolognesi, italiani e austro-ungarici, uniti nella pietà della sepoltura comune.
apertura straordinaria e visite guidate
In occasione di Strada Maggiore è... revival!, iniziativa promossa da Confcommercio Ascom Bologna, in collaborazione con il Comune di Bologna e con il contributo della Camera di Commercio, il Museo Davia Bargellini effettua un'apertura straordinaria dalle h 18.30 alle h 23.30.
I visitatori avranno inoltre la possibilità ogni ora, a partire dalle h 18.30 e fino alle h 22.30, di partecipare ad una visita guidata al museo, a cura di Giacomo Alberto Calogero.
Bologna Jazz Festival 2018
DAVID MURRAY MEETS THE TOWER JAZZ COMPOSERS ORCHESTRA
David Murray - sax tenore, composizione e direzione
Alfonso Santimone - pianoforte, composizione e direzione
Piero Bittolo Bon - fiati, composizione e direzione
L’incontro è uno dei cardini fondamentali dell’estetica musicale jazzistica: il riunirsi sullo stesso palco di artisti che mai hanno suonato prima assieme e le cui esperienze, simili o antitetiche, saranno il combustibile per la creazione di qualcosa di nuovo. E il senso della sorpresa, la curiosità di vedere quel che potrebbe accadere, è un altro dei fondamentali del jazz. Ed eccoci dunque di fronte a una produzione originale che vive pienamente di questo spirito: David Murray meets The Tower Jazz Composers Orchestra. Un solista afroamericano di culto da una parte, mentre dall’altra non c’è semplicemente la classica ritmica ‘locale’ bensì un’intera orchestra, esuberante e ardita.
Classe 1955, nato e cresciuto in California, David Murray nel 1975 si trasferisce a New York, dove nel giro di pochi anni diventa uno dei personaggi simbolo del jazz più creativo. Iniziando da Cecil Taylor e Dewey Redman e continuando con Anthony Braxton, Don Cherry e Lester Bowie, Max Roach ed Elvin Jones, Murray accumula un impressionante numero di collaborazioni. Nel 1976 crea il World Saxophone Quartet, un gruppo per il quale l’aggettivo mitico è quasi riduttivo e che segna l’inizio dell’inarrestabile ascesa di Murray come leader. Nella sua musica si incrociano le vampate di Albert Ayler e gli ideali coltraniani, mentre l’estetica free entra in contatto con le musiche africane e, più di recente, con altri fermenti etnici.
La Tower Jazz Composers Orchestra, formatasi nel 2016, è l’orchestra residente del Jazz Club Ferrara, che riuscendo a mantenere in costante attività un simile organico conferma la fama di essere uno dei club più intraprendenti sulla scena non soltanto nazionale quanto per lo meno europea. Il fatto che il club ferrarese sia un centro d’attrazione per numerosi jazzisti di varia estrazione ha creato un bacino musicale particolarmente ricco dal quale l’orchestra può attingere: uno di quei casi in cui la vita culturale ‘di provincia’ surclassa quel che al momento riescono a esprimere le grandi città. E l’incontro con David Murray conferma ulteriormente l’intraprendenza dell’orchestra ferrarese.
L’evento è parte di Bologna Jazz Festival 2018.
Teatro Laura Betti - Stagione 2018/19
Napoli e il suo vulcano, il teatro e il suo vulcano. Il cratere del Vesuvio è il passaggio attraverso il quale Mimmo Borrelli, drammaturgo e attore partenopeo, entra con questo monologo nelle viscere di un’umanità dolente e arrabbiata, destinata a esplodere. È un’invettiva con l’anima di una preghiera, un’invocazione del fuoco per bruciare di pietà e di speranza. Con l’innocenza di un fauno e la collera di una bestia, Borrelli incarna lingua e tumulto di una Napoli che si fa archetipo e pulsa dentro la terra: archeologia di memoria, futuro e sedimento di quell’antro ribollente che è il teatro.
Associazione Culturale Sciaveca
NAPUCALISSE
di e con Mimmo Borrelli
musiche dal vivo Antonio Della Ragione
nell’ambito di “Il teatro di Mimmo Borrelli” in collaborazione con Agorà
Teatro Laura Betti - Stagione 2018/19
White Rabbit Red Rabbit è un esperimento sociale in forma di spettacolo. L’attrice o l’attore che lo interpreta per un’unica volta, senza regia e senza prove, apre sul palco la busta sigillata che contiene il testo e ne condivide il contenuto con il pubblico. Chi accetta la sfida porta sul palco, con buone dosi di intraprendenza e ironia, un testo scritto dall’autore nel 2010 in un momento in cui non poteva comunicare con l’esterno del suo Paese, l’Iran. Giuliana Musso, attrice e autrice fra le maggiori esponenti del teatro di narrazione e d’indagine, ha accettato di partecipare a questo gioco teatrale contro ogni censura e ogni distanza geografica e culturale, in un incontro ravvicinato che lascia tracce profonde e che mette sullo stesso piano emotivo autore, attore e spettatore.
369gradi
WHITE RABBIT RED RABBIT
di Nassim Soleimanpour
con Giuliana Musso
direzione generale Valeria Orani
a cura del Conservatorio G. B. Martini di Bologna
6 Oottobre
Le Sonate per vl e pf di Ferruccio Busoni (De Felice – Malferrari)
27 ottobre
…nel centenario di rossini (Filarmonica Imolese)
3 novembre
Sweeter than roses (Simboli – Ippolito – Montanari)
24 novembre
Dall’orchestra al pianoforte…dal pianoforte all’orchestra (De Felice – Felizzi – Mainardi – Scagliarini con gli studenti del Conservatorio)
1 dicembre
Oboe e cembalo con brani contemporanei (Landuzzi e Bedetti)
15 dicembre
“HAUSMUSIK” Stimmen und Lieder des Abends (Voci e Canti della Sera) (Corsini – Ricciardelli – Benvenuti)
12 gennaio
Milhaud – Romero – Zarrelli (Faziani con gli studenti del Conservatorio)
19 gennaio
Chamber jazz – Improvvisazioni sui grandi standard (Torto, Middlehoff, burk, Ghetti, Paternesi)
26 gennaio
Musica Contemporanea per Arpa a Bologna (Perrucci)
2 febbraio
Le superflu, chose très nécessaire (Voltaire, “Le Mondain”) (Gatti, Ippolito, Montanari)
concerti a cura del Conservatorio G. B. Martini di Bologna
Programma:
“Bach, autori pre-bachiani e barocco francese”
François Campion (1686 - 1747)
Passacaille (con chitarra barocca)
Robert de Visée (1650 ca. - 1725)
Chaconne in La min.
(trascrizione per chitarra dall'originale per tiorba)
A. Michele Bartolotti (1615 - 1681)
dalla Suite in Re min.
Sarabanda
(con chitarra barocca)
J.S. Bach (1685 - 1750)
dalla Suite in Sol min. :
Prelude,
Allemande,
Courante,
Gigue
Riccardo Mistroni, chitarra
Gioacchino Rossini (1792 – 1868)
da “La scala di seta”
Il mio ben sospiro e chiamo
Gaetano Donizetti (1797 – 1848)
“C'en est donc fait... Par le rang et par l'opulence...”
da “La Fille du regiment”
Salut à la France
Vincenzo Bellini (1801 – 1835)
da “I Puritani”
Qui la voce sua soave... Vien, diletto
Nina Solodovnikova, soprano
Giuseppina Coni, pianoforte
Scuola di Chitarra – Prof. Walter Zanetti
Scuola di Canto – Prof.ssa Sonia Corsini
talk, concerti, spettacoli circensi, esposizioni e incontri per un futuro sostenibile | Bologna Design Week
Dynamo Velostazione, main location di Bologna Design Week, ospita ESPRIT DU VÉLO, un percorso di talk, concerti, spettacoli circensi, esposizioni e incontri per un futuro sostenibile.
visita guidata riservata agli abbonati Card Musei Metropolitani
Il Museo Civico Archeologico di Bologna offre agli abbonati Card Musei Metropolitani una visita guidata alla mostra Hokusai Hiroshige. Oltre l'onda
Un percorso tra i capolavori di Hokusai e Hiroshige per conoscere la cultura giapponese del periodo Edo e scoprire il raffinato e minuzioso processo di stampa della silografia. Un viaggio suggestivo nel “mondo fluttuante” del Giappone tra il 17° e il 19° secolo.
La visita è gratuita, l’ingresso alla mostra per gli abbonati Card Musei costa 7€ anzichè 14€
Posti limitati, prenotazione obbligatoria.
Opening Sì
Programma:
Sabato 29
h. 18
Fortepiano Collage: parte del totale per Bologna Design Week 2018 - inaugurazione c/o La Caffetteria del Sì
Fortepiano Collage è un progetto legato all’identità visiva del materiale cartaceo ed alla sua capacità di comunicazione odierna. Ideato e realizzato da Edoardo Ferrari partendo da elementi raccolti durante viaggi, eventi, visite e ricerche personali, con l’obiettivo di potere analizzare tutti i contesti odierni provando a costruire nuove storie e visioni.
h. 19
Deriva dei continenti - dal Circeo
una conferenza spettacolarizzata nell’ambito di Artists in ResidenSì 2018
Il lavoro nasce a seguito di un invito ad osservare il processo creativo dell’ultima produzione di Fabrizio Favale Le Supplici: Circeo. In Deriva dei continenti la sound artist Daniela Cattivelli assume il ruolo di sguardo esterno, restituendo il risultato di questa attività sotto forma di estroflessione, crescita attorno al nucleo coreografico di Favale ed agli immaginari sviluppati in Circeo. L’attività d’osservazione viene registrata in una conferenza spettacolarizzata nel corso della quale, partendo da una lista di immaginari e questioni cruciali sviluppate in Circeo (circolarità, simultaneità, funzione espressiva della materia, vulcanologia ecc.) viene proposto un glossario multimediale costituito da una pluralità di voci.
h. 20.00
I Am Without di Dewey Dell
I vasti paesaggi della mente come le acque più profonde dell’oceano sono bui, sterminati e ignoti. La fluidità dell’immaginazione riverbera tra i pilastri della ragione e compone le voci che sentiamo in testa. Nell’estrema soggettività non esiste sempre un’evoluzione logica del pensiero e il tempo è un concetto estraneo. La ragazza in scena si trasforma fisicamente nel vortice estenuante di immagini e sensazioni che si generano l’una sull’altra come un frattale, in una sorta di attacco dall’interno, dal fondale dell’abisso della sua persona, verso la superficie.
h. 22
Suspectra
di Mauro Sommavilla e Emanuele Kabu
Mauro Sommavilla ed Emanuele Kabu presentano dal vivo brani tratti da Suspectra, il nuovo disco prodotto da Mauro Sommavilla, Marcello Batelli (Il Teatro degli Orrori, Non voglio che Clara) e Vittoria Burattini (Massimo Volume) per Dokuro Records.
Ddomenica 30 settembre h. 18
Do.Ma.Ni (Massimo Carozzi, Nicolas Emanuele Maria Albanese e FEDERICA DE PASCALIS Bob Flow Pearl)
nell’ambito di Artists in ResidenSì 2018; incursioni di Valerio Vigliar.
Do.Ma.Ni. è una centrifuga di immagini catturate dalla psicosfera collettiva, una selezione di musiche e suoni possibili ed impossibili. Do.Ma.Ni. è un ambiente mobile, aperto ed empirico, dedicato alla sperimentazione visiva, sonora e relazionale. Un accumulatore seriale di memorie, sommatoria astratta, apologia di Arnold Schwarzenegger, condominio di archetipi, elogio vivente a Chloë Sevigny, blob anfetaminico, scala di Shepard: questo è Do.Ma.Ni.
Compositore, pianista e cantante, Valerio Vigliar lavora tra cinema, teatro e musica d'autore. Firma, fra le tante, le musiche dei film: Good Morning Aman, L'Ultimo Terrestre, Amori che non sanno stare al mondo, Lorello e Brunello, Il Ragazzo più felice del mondo. Dal 2012 fa parte del Collettivo ANGELO MAI e della compagnia Bluemotion.
Il repertorio per Pedalflügel di Robert Schumann (Dilaghi – Meniconi)
A margine della ben nota produzione pianistica di Schumann vi sono tre brevi cicli di composizioni, collocabili cronologicamente intorno al 1845, assai poco conosciute ed eseguite perché scritte per uno strumento oggi sostanzialmente desueto: il Pedalflügel, cioè un normale pianoforte a coda dotato però di una pedaliera aggiuntiva, come comunemente presente nell’organo, per il registro grave. Si tratta dei Sei studi in forma di canone op.56, dei Quattro schizzi, op.58 e delle Sei fughe sul nome BACH, op.60. Quest’ultima raccolta indica come destinazione “per organo o pedalflügel”, mentre le prime due sono destinate solo “per pedalflügel”. Il “recupero” per l’ascolto di queste composizioni per Pedalflügel (a parte l’op.60, che è relativamente più presente nel repertorio degli organisti) è affidato dunque sopratt utto a trascrizioni: per gli Studi op.56 fu realizzata una trascrizione per due pianoforti da Claude Debussy (oltre ad un’altra per pianoforte a 4 mani di Georges Bizet), mentre per gli altri brani verranno presentate trascrizioni per due pianoforte espressamente realizzate dagli esecutori stessi del programma. L’esecuzione sarà preceduta da una breve presentazione illustrativa dei brani e della loro singolare destinazione originale, e comprenderà l’integrale delle raccolte op.56 e op.58 e una selezione delle Fughe op.60.
Programma:
Robert Schumann (1810 – 1856)
Quattro schizzi, op.58, per Pedalflügel
(trascrizione per due pianoforti di F. Dilaghi)
1. Non presto, molto marcato
2. Non presto, assai marcato
3. Vivace
4. Allegretto
Sei studi in forma di canone, op.56, per Pedalflügel
(trascrizione per due pianoforti di C. Debussy)
1. Pas trop vite
2. Avec beaucoup d’expression
3. Andantino
4. Espressivo
5. Pas trop vite
6. Adagio
Da Sei fughe sul nome BACH, op.60, per organo o Pedalflügel
(trascrizione per due pianoforti di F. Meniconi)
n.4. Tranquillo, non troppo lento
n.2. Vivace
Francesco Dilaghi e Flavio Meniconi, pianoforti
(Italia/1914) di Nino Oxilia (60') con accompagnamento al pianoforte di Daniele Furlati
Sangue bleu è il diva-film che fa di Francesca Bertini la primadonna del cinema italiano. È un melodramma coniugale e materno, una storia di degrado femminile (da principessa a equivoca danseuse) riscattato dalla nobiltà del sangue e del sentimento. Il film conquistò le platee dell'epoca e ancora incanta per l'imperiosa e moderna interpretazione e per l'elegante regia di Nino Oxilia, "che qui profila le sue modanature di luce e imprime il suo squisito spirito geometrico" (Michele Canosa). Restaurato nel 2014 dalla Cineteca di Bologna (pcris)
Accompagnamento al pianoforte di Daniele Furlati
(Svizzera-Italia/2017) di Valerio Jalongo (75'). Introducono Federico Ruozzi e Nicola Bassano
Un film in nove capitoli che, attraverso il racconto degli esperimenti del CERN di Ginevra sulla nascita dell'universo, indaga i rapporti tra arte e scienza nella loro ricerca di riposte ai grandi quesiti dell'esitenza. "Da dove veniamo? Che cosa siamo? Dove andiamo? è uno dei quadri più belli di Paul Gauguin, e queste grandi domande di solito le associamo alla filosofia, alla religione, all'arte, non certo alle scienze esatte. È invece questa la matrice profondamente umana che rintracciamo nella fisica e in particolare nelle ricerche del CERN. Nonostante la complessità in cui ognuno di noi vive immerso, resta il bisogno di superare la paura che tutto questo ci infonde, e ancora di più, l'aspirazione a comprendere di cosa siamo parte." (Valerio Jalongo)
Introducono Federico Ruozzi e Nicola Bassano
In collaborazione con Fondazione FSCIRE
(Who's That Knocking at My Door, USA/1969) di Martin Scorsese (90')
Primo lungometraggio di Scorsese e primo film di Harvey Keitel, prepara Mean Streets seguendo le bighellonate di tre giovinastri di Little Italy, tra tentazioni della strada e bambagia famigliare. Charlie si innamora di Katy, ma il suo sentimento e la sua educazione cattolica sono messi a dura prova quando scopre che la ragazza ha subito violenza dal suo ex. Scorsese guarda a Cassavetes e a Godard, ma sembra già avere un mondo tutto suo, nel cuore e negli occhi. (am)
precede
IT'S NOT JUST YOU, MURRAY!
(USA/1964) di Martin Scorsese (15')
Il cortometraggio è l'opera seconda di Scorsese. Un gangster di mezza tacca invecchia malriponendo fiducia in un presunto amico. Cenni e temi dell'autore a venire: l'ambiente criminale, il legame fraterno (qui in chiave Caino) tra uomini, e la mamma: Catherine Scorsese tra gli interpreti.
(Luis and His Friends From Outer Space, Germania-Lussemburgo-Danimarca/2018) di Christoph Lauenstein, Wolfgang Lauenstein e Sean McCormack (85'). Animazione. Dai 6 anni in su
La vita di Luis, dodicenne timido e introverso, trascurato dal padre ufologo e bullizzato dai compagni, prende una piega inaspettata quando tre maldestri extraterrestri si schiantano vicino alla sua casa. Fratelli gemelli, i due registi Wolfgang e Christoph Lauenstein firmano una commedia avventurosa che allo spunto fantascientifico mescola elementi comici da screwball comedy, come i divertenti scambi d'identità d'ispirazione autobiografica, e avvincenti momenti di suspense.
Animazione. Dai 6 anni in su
(USA/2011) di Martin Scorsese (127'). Avventura, Fantastico. Dagli 8 anni in su
"Hugo Cabret è diverso da qualsiasi altro film Martin Scorsese abbia mai fatto, ed è probabilmente il più vicino al suo cuore: un'epica familiare ad alto budget, e uno specchio della sua vita" (Roger Ebert). Il filo autobiografico così sintetizzato è forse il migliore per perdersi e ritrovarsi nella fantastica avventura di Hugo Cabret, nel volo visionario sopra la storia del cinema, nello stupefacente diluvio dei suoi effetti speciali. Un ragazzino solitario guarda il mondo dalla stazione-antro di Montparnasse, negli anni Trenta; ha per compagno un uomo meccanico incompiuto; se esce allo scoperto, è per infilarsi nelle sale cinematografiche; infine incontra Georges Méliès, vecchio pioniere del cinema meraviglioso, e da lì comincia la sua vera vita. Sotto la trama sottile del racconto di formazione, l'apologo adulto è dedicato al potere del cinema e alla sua fragilità (sognare e preservare per continuare a sognare). Un film nostalgico e progressivo. (pcris)
Avventura, Fantastico. Dagli 8 anni in su
Una selezione di cortometraggi dagli anni Venti agli anni Ottanta che disegnano un atlante della mutazione continua della città immaginata da intellettuali, architetti, artisti.
Una selezione di cortometraggi dagli anni Venti agli anni Ottanta, provenienti dagli archivi della Cineteca, che disegnano un atlante della mutazione continua della città immaginata da intellettuali, architetti, artisti. Le invenzioni, i mestieri, i cantieri, le performance in grado di riempire di nuovi contenuti luoghi e contenitori del passato che cambiano così identità. In occasione di Bologna Design Week (25-29 settembre), evento curato da YOUTOOL//design out of the box.
(Undir Trénu, Islanda-Polonia-Danimarca-Germania/2017) di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson (89')
Cacciato dalla moglie, Atli cerca rifugio a casa dei genitori. Anche nella magione avita la tranquillità ha breve durata: un albero del giardino innescherà una lite con i vicini che, alimentata da dolorosi fantasmi del passato, porterà a estreme conseguenze. "Commedia nera o tragedia intrisa d'ironia, comunque lo si voglia etichettare, è un film che arriva esattamente dove vuole arrivare, seguendo un'escalation drammatica che il contesto urbano islandese, algido e trattenuto, finisce volontariamente per esasperare" (Marianna Cappi).
(Boxcar Bertha, USA/1972) di Martin Scorsese (88')
"America 1929 apparteneva a un nuovo genere inaugurato da Gangster Story, che all'epoca aveva un pubblico assiduo. Vi ricordate lo slogan pubblicitario ‘Sono giovani, si amano e uccidono'? Noi li amavamo, erano formidabili e indossavano dei vestiti stupendi. Roger [Corman] mi disse soltanto: ‘Leggi la sceneggiatura, riscrivi quello che vuoi ma ricordati che ci deve essere un po' di nudo, almeno ogni quindici pagine. Magari una spalla, o una gamba giusto per mantenere vivo l'interesse del pubblico'". (Martin Scorsese)
segue
MIRROR, MIRROR
(episodio di Amazing Stories, USA/1986) di Martin Scorsese (24')
Scorsese fa incursione nel genere horror dirigendo un episodio della serie televisiva ideata e prodotta da Steven Spielberg Amazing Stories. "Realizzare la storia di un uomo che aveva una crisi nervosa nella sua casa, con poco dialogo e molta atmosfera, era un'esperienza nuova per me". Per la colonna sonora chiama Michael Kamen, apprezzato per le musiche di La zona morta di Cronenberg.
(USA/1976) di Martin Scorsese (113')
"Con questo film, Martin Scorsese vince la Palma d'oro a Cannes nel 1978. C'è la sceneggiatura di Paul Schrader, l'influenza del cinema europeo (quella di Bresson per esempio), c'è una metropoli, New York, con i suoi colori, i quartieri malfamati, la violenza e la giungla metropolitana, la musica di Bernard Herrmann, i primi piani di oggetti, i colori accesi della fotografia, i tergicristallo al rallentatore, in una città notturna: un'automobile come una bara semovente. E poi c'è De Niro, c'è quel famoso: "You talkin' to me? You talkin' to me?" allo specchio. C'è una giovanissima Jodie Foster, prostituta da redimere. C'è Harvey Keitel pappone, e una magnifica Cybill Sheperd. Un finale virato al rosso". (Rinaldo Censi)