TEDxBologna | Bologna Modern #03
TEDxBologna “POST-HUMAN” vuole esplorare le opportunità, le potenzialità e i cambiamenti che la tecnologia sta apportando alla nostra società. Modificare la natura umana, attraverso le biotecnologie, l’informatica e la scienza, è questo il futuro dell’essere umano? Un uomo, oltre l’uomo, spinto al di là dei confini della natura, per sconfiggere malattie ed invecchiamento, ma trasformato, inevitabilmente, in qualche cosa di diverso, con capacità fisiche e cognitive nuove ed inesplorate. Tecnologie che si adattano al corpo dell’uomo, per diventarne parte integrante, modificando la natura e le peculiarità umane, come oggi le conosciamo. Un sogno per l’uomo, che può nascondere però insidie e cambiamenti così radicali da essere in grado di mutarne l’identità.
TEDxBologna 2018 , attraverso i suoi speaker, mostrerà le potenzialità, possibili scenari, quello che già conosciamo e quello che potremmo diventare.
Progetto di Alternanza Scuola-Lavoro | Bologna Modern #03
Il progetto ha come finalità l’immersione dei giovani studenti nel mondo della produzione dell’opera lirica, affrontandone la complessità di tutti gli aspetti artistici, logistici, tecnici e gestionali e svelando come tutte le competenze richieste all’interno di questo tipo di produzione debbano essere convergenti verso un risultato finale omogeneo, che è lo spettacolo.
Gli studenti di tre Licei (Musicale, Linguistico ed Artistico) hanno svolto un’attività divisa in tre parti: un’introduzione al Teatro attraverso lezioni frontali, l’affiancamento al lavoro dei diversi settori del Teatro, ed infine la produzione di un progetto di spettacolo condiviso tra gli studenti dei tre licei, assecondando e sviluppando le diverse competenze specifiche.
Lo spettacolo, inserito in Bologna Modern, è tutto dedicato agli slogan, le poesie e le canzoni del ’68, frutto di un percorso di approfondimento di una stagione in cui i giovani studenti hanno espresso come non mai la loro energia propulsiva per portare un cambiamento epocale e planetario nella cultura e nella società.
Bologna Modern #03
Roberto Polastri direttore
Maria Paola Viano regia
Andrea Rodi voce narrante
in collaborazione con Teatro Celebrazioni
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
in collaborazione con la Scuola dell’Opera del TCBO e Scuola di Teatro “Alessandra Galante Garrone”
Da una nuova produzione del Teatro Comunale di Bologna, la celebre novella “L’uomo dal fiore in
bocca” e la commedia in un atto “Cecè” entrambe di Luigi Pirandello. Quest’ultima messa in musica da Bruno Moretti su libretto di Roberto Polastri, per dare vita a un’opera da camera dai toni comici, in cui si narra la storia dell’imbroglione Cecè, preceduta dal racconto de “L’uomo dal fiore in bocca” ovvero una riflessione sull’esistenza attraverso il dialogo di due personaggi: l’uomo dal fiore in bocca (ammalato di tumore) condannato a morte certa e l’avventore che, nella messa in scena della regista Maria Paola Viano, è impersonificato da Cecè che preannuncia il personaggio dell’omonima opera.
“Sia ne L’uomo dal fiore in bocca che in Cecè, così come negli altri frammenti di testo estrapolati da drammi e novelle pirandelliani, è la presenza ingombrante della morte a schiacciare i personaggi […] Attori di una danza macabra, immersi in una prospettiva esclusivamente orizzontale, questi vivi morenti vagano in un claustrofobico universo-obitorio nel quale l’eros è l’unico esorcismo possibile” (Maria Paola Viano)
In memoria di Daniele Lombardi (1946-2018) | Bologna Modern #03
440 TASTI
il sinfonismo pianistico
prima assoluta
AngelicA presenta un concerto dedicato a Daniele Lombardi, compositore scomparso nel 2018.
“Si tratta di una sua proposta di programma che stava ormai arrivando alla fase operativa, e che segue fedelmente una delle possibili scalette da lui proposte. Un programma che è ora possibile presentare grazie al prezioso aiuto offerto da due musiciste sue collaboratrici (la pianista Elena Lasala e il soprano Ana Spasic), e dalla moglie di Lombardi la signora Loretta, che ha reperito nei suoi archivi le partiture a cui faceva riferimento”.
Maria Clementi, Antonello D’Onofrio, Elena Lasala, Stefano Ligoratti, Claudio Soviero: pianoforte
musiche di Daniele Lombardi, Michael Nyman, Conlon Nancarrow (trascrizioni per 5 pianoforti di Daniele Lombardi), Terry Riley
coordinamento Elena Lasala
a cura di Daniele Lombardi
a cura di AngelicA | Centro di Ricerca Musicale, per EnERgie Diffuse nell’ambito del progetto europeo ROCK.
N.B. in caso di maltempo il concerto avrà luogo al Teatro Comunale di Bologna
mostra a cura di Andrea Emiliani
Dal 12 Ottobre al 15 Novembre il Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna ospiterà la mostra curata da Andrea Emiliani, dedicata alle tanto celebri, quanto sfortunate Nozze di Bacco e Arianna: imponente capolavoro della tarda attività di Guido Reni a lungo ritenuto distrutto, sino al ritrovamento dell’Arianna (Bologna, Pinacoteca Nazionale, deposito della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna). Il grande frammento, apparso sul mercato all’inizio del presente secolo, consente di pensare piuttosto a uno smembramento, rivelando i possibili retroscena dell’articolata vicenda. Un’importante restituzione a cui oggi è possibile aggiungere nuovi argomenti, nell’occasione che vede riunite per la prima volta a Bologna alcune copie pittoriche dell’originale perduto. Si tratta delle due tele romane della Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini e dell’Accademia di San Luca, e del quadro proveniente dalla collezione Montevideo (Uruguay), recentemente riferito da Emiliani a Giovanni Battista Bolognini (1612-1688). Inoltre, il percorso espositivo consentirà il confronto con la traduzione a stampa realizzata dallo stesso artista, prima testimonianza grafica del dipinto. L’ultima delle opere di Guido “più grandi e cospicue” rivela, così, la sua identità formale, che deve alla fortuna del prototipo quanto a noi è oggi visibile.
Orari di apertura
da martedì a domenica dalle 10 alle 19
Ingresso con biglietto della Pinacoteca, gratuito per gli abbonati Card Musei Metropolitani
ITC Teatro – Stagione 2018/2019
Carrozzeria Orfeo
"Animali da bar"
con Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi
voce fuori campo Alessandro Haber
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti
in coproduzione con Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Eliseo | Produzione 2015 Fondazione Teatro della Toscana in collaborazione con Festival Internazionale di Andria | Castel dei Mondi
Prima dello spettacolo, alle ore 19.30: aperitivo con il critico
A seguire incontro con la Compagnia
C’era una volta un bar abitato da personaggi strani, sei animali notturni: un vecchio malato, misantropo e razzista; una donna ucraina che sta affittando il proprio utero a una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco che gestisce un’azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista che lotta per la liberazione del Tibet, ma a casa subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti; uno scrittore alcolizzato costretto a scrivere un romanzo sulla grande guerra. Il loro habitat naturale è il bancone di un bar, al quale si intrecciano le loro esistenze in un crescendo di episodi grotteschi e demenziali.
Torna sul palco dell’ITC Teatro la Compagnia Carrozzeria Orfeo con Animali da bar, lo spettacolo vincitore del Premio Hystrio Twister 2016, un lavoro dall’impronta pop e dal riso amaro che, attraverso la deformazione comica e l’estremizzazione dei luoghi comuni, ci regala un’istantanea fulminante del disagio di un’epoca, la nostra.
ITC Teatro – Stagione 2018/2019
Società per Attori
“Stabat Mater - Oratorio per voce sola”
di Antonio Tarantino
con Maria Paiato
regia Giuseppe Marini
Prima dello spettacolo, alle ore 19.30: aperitivo con il critico
A seguire incontro con Maria Paiato
La protagonista di Stabat Mater è una sorta di Madonna di periferia, una ragazza madre, ex prostituta, ma neanche troppo ex, ora stralunata straccivendola a cui l’autore impone un’irrefrenabile e frenetica logorrea, un’incontinenza verbale comicamente oscena. Il linguaggio di questa Madonna dei bassifondi è quello della marginalità suburbana, dannata, dimenticata; è la lingua degli ultimi, dei reietti, degli emarginati, degli scarti della così detta modernità. Sul degrado, sull’ignobile miseria, però, resiste e vince la figura della Genitrice. Per quanto sofferente, posta ai piedi di una croce o immersa nella periferia popolare, resta, al di là di ogni perdita, anche della propria dignità, una Madre. Torna sul palco dell’ITC Teatro una straordinaria Maria Paiato, portavoce commovente e forte di un’umanità respinta e dimenticata.
Un progetto di danza e fotografia per spazi urbani, naturali o storici | EnERgie diffuse
Il progetto mette a confronto la dimensione effimera per definizione del movimento danzato con la fissità della sua rappresentazione fotografica che coglie per sempre un singolo istante. Due diversi modi di pensare il corpo, di metterlo in dialogo non solo con lo spazio e il tempo, ma anche con l’occhio dello spettatore.
Un singolo frame di danza in quest’ottica ha una risonanza al tempo stesso finita e infinita.
Il progetto si è sviluppato in due fasi: nella prima parte, sei giovanissimi coreografi hanno creato delle micro-performance per singolo danzatore che sono state eseguite in alcuni spazi suggestivi della zona universitaria di Bologna e fotografate dai fotografi dell’Associazione Terzo Tropico (Ivano Adversi, Pino Ninfa) e Spazio Labo’ (Roberto Alfano, Laura De Marco, Giuseppe De Mattia, Carlo Favero).
L’8 e il 9 ottobre (dalle 17 alle 20) nella Sala di Ulisse dell’Accademia delle Scienze, verranno eseguite 2 performance da circa 18 minuti ciascuna: ogni performance è composta da tre coreografie distinte eseguite ognuna da un danzatore e avrà come cornice le videoproiezioni delle foto scattate nella prima fase del progetto.
Ogni performance verrà replicata tre volte nel corso di ciascuna serata, secondo lo schema indicato di seguito.
» Ingresso gratuito, su prenotazione: fino a 40 presenze per ogni orario.
Per prenotare, scegliete la performance, orario e data di vostra preferenza e seguite il link alla nostra pagina Eventbrite per riservare il vostro biglietto d’ingresso.
Di seguito gli artisti delle sei coreografie proposte:
Notturni
Coreografia Saul Daniele Ardillo
Musica Fryderyk Chopin (Notturno n.2 in E flat op. 9 by John Ogdon)
Interprete Ina Lesnakowski Bonetta
Survivante
Coreografia Damiano Artale
Musica Etta Jones (Yes Sir That’s My Baby)
Interprete Ivana Mastroviti
L 180
Coreografia Hektor Budlla
Musica Jack Nitzsche (Charmaine)
Interprete Giulio Pighini
Purple Usurper
Coreografia Philippe Kratz
Musica Inga Copeland (Faith OG X //Advice to young girls ft. Actress)
Interprete Arianna Kob
Cemento
Coreografia Roberto Tedesco
Musica Wolfgang Amadeus Mozart (Piano Sonata No. 12 in F, K. 332: 2. Adagio)
Interprete Serena Vinzio
MAUDIT
Coreografia Diego Tortelli
Musica Isao Tomita (Suite Bergamasque / Clair de Lune, No. 3 - Claude Debussy)
Interprete Grace Lyell
In parallelo ai due giorni in cui verranno realizzate le performance e durante tutta la settimana di EnERgie Diffuse (7-14 ottobre), presso il corridoio di Palazzo Poggi verrà allestita una mostra fotografica con gli scatti dei fotografi che, durante l'estate, hanno realizzato gli shooting con i ballerini di Aterballetto nei diversi contesti dove le performance sono state eseguite.
Progetto promosso e sostenuto da Comune di Bologna, in collaborazione con Università di Bologna e Progetto Europeo ROCK - Regeneration and Optimization of Cultural heritage in creative and Knowledge cities, nell’ambito della settimana "Energie diffuse" promossa dalla Regione Emilia-Romagna.
Coreografie: Saul Daniele Ardillo, Damiano Artale, Hektor Budlla, Philippe Kratz, Roberto Tedesco, Diego Tortelli
Interpreti: Arianna Kob, Ina Lesnakowski, Grace Lyell, Ivana Mastroviti, Giulio Pighini, Serena Vinzio
Musiche: Fryderyk Chopin, Etta Jones, Jack Nitzsche, Mica Levi, Inga Copeland, Wolfgang Amadeus Mozart, Isao Tomita
Coordinamento della messa in scena: Carlo Cerri
Una produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto in collaborazione con le associazioni Terzo Tropico e Spazio Labo’
La Fondazione MAST espone oltre 250 immagini storiche e contemporanee di 65 artisti di tutto il mondo sul tema Industria e Lavoro: Gabriele Basilico, Luca Campigotto, Mario De Biasi, Robert Doisneau, Vincent Fournier, David Goldblatt, Jacqueline Hassink, Lewis Hine, Rudolf Holtappel, Emil Hoppé, Mimmo Jodice, Peter Keetman, Dorothea Lange, Helen Levitt, Winston Link, Don McCullin, Tina Modotti, Ugo Mulas, Alexey Titarenko, Jakob Tuggener.
La nuova mostra, a cura di Urs Sthael, propone una riflessione, a più voci, sul tema della velocità che caratterizza l’attuale società globale. Il pendolo simboleggia questo moto perenne del mondo e dei suoi abitanti nello spazio e nel tempo. Il suo oscillare è sinonimo di cambiamenti improvvisi d’opinione, di convinzioni che si ribaltano nel loro esatto contrario. Inoltre, la sua immagine evoca il traffico pendolare, i milioni di persone che la mattina presto per lavoro raggiungono il centro delle città e la sera tornano stanche ai loro quartieri dormitorio. Ma il pendolo è anche un simbolo valido per i traffici in genere, per quel perenne scambio di merci a fronte di altre merci, di denaro, di promesse.
La mostra illustra visivamente le energie contrastanti e diametralmente opposte che si sprigionano da questi due fenomeni: da una parte la forza prorompente dei motori, l’enorme accelerazione, i mezzi di trasporto trasformati in feticcio del nostro tempo e dall’altra il rallentamento, la brusca, violenta frenata, il blocco dei flussi di persone che migrano.
Inaugurazione (su invito) mercoledì 3 ottobre h 18.30.
Orari di apertura
Martedì - Domenica 10.00 - 19.00
Ingresso libero
Teatro Laura Betti - pomeriggio a teatro Stagione 2018/19
Con Innocence, la compagnia scava nel misterioso e delicato processo dell’invecchiamento attraverso la storia di un’insegnante di pianoforte. L’età che avanza è un processo di costruzione e decostruzione che viene esplorato attraverso il corpo, il movimento e il suono, concentrandosi sulla possibilità che l’uomo ha di imparare e re-imparare lungo tutto l’arco della sua vita.
Cie la Scie du Bourgeon
INNOCENCE
Circo contemporaneo
con Elsa Bouchez – Philippe Droz
coreografia Dominique Dusynski
complice musicale Benji Bernard
scenografia Aline Breucker
consulente artistica Catherine Magis
nell’ambito del progetto Ricordi
Un progetto di danza e fotografia per spazi urbani, naturali o storici | EnERgie diffuse
Il progetto mette a confronto la dimensione effimera per definizione del movimento danzato con la fissità della sua rappresentazione fotografica che coglie per sempre un singolo istante. Due diversi modi di pensare il corpo, di metterlo in dialogo non solo con lo spazio e il tempo, ma anche con l’occhio dello spettatore.
Il progetto si è sviluppato in due fasi: nella prima parte, sei giovanissimi coreografi hanno creato delle micro-performance per singolo danzatore che sono state eseguite in alcuni spazi suggestivi della zona universitaria di Bologna (Teatro Comunale, Palazzo Poggi e Musei Universitari, cortile di Palazzo Malvezzi Campeggi, interni di Palazzo Malvezzi de' Medici, portico di San Giacomo Maggiore) e fotografate dai fotografi dell’Associazione Terzo Tropico (Ivano Adversi, Pino Ninfa) e Spazio Labo’ (Roberto Alfano, Laura De Marco, Giuseppe De Mattia, Carlo Favero).
La seconda fase del progetto si svolge l’8 e il 9 ottobre nella Sala di Ulisse dell’Accademia delle Scienze, dove verranno eseguite 2 performance da circa 18 minuti ciascuna: ogni performance è composta da tre coreografie distinte eseguite ognuna da un danzatore e avrà come cornice le videoproiezioni delle foto scattate nella prima fase del progetto.
In parallelo ai due giorni in cui verranno realizzate le performance e durante tutta la settimana di EnERgie Diffuse (7-14 ottobre), presso il corridoio di Palazzo Poggi verrà allestita una mostra fotografica con gli scatti dei fotografi che, durante l'estate, hanno realizzato gli shooting con i ballerini di Aterballetto presso i diversi contesti dove le performance sono state eseguite.
Movimento Meccanico
Vetrofanie di Spazio Labo’ Photography
Roberto Alfano, Carlo, Favero, Laura De Marco, Giuseppe De Mattia
Infinito space
Telografie di TerzoTropico
Ivano Adversi, Pino Ninfa
Progetto promosso e sostenuto da Comune di Bologna, in collaborazione con Università di Bologna e Progetto Europeo ROCK - Regeneration and Optimization of Cultural heritage in creative and Knowledge cities, nell’ambito della settimana EnERgie diffuse promossa dalla Regione Emilia-Romagna.
Orari di apertura:
da lunedì a venerdì 7.00 - 19.30
sabato e domenica 10.00 - 18.00
Teatro Laura Betti - pomeriggio a teatro Stagione 2018/19
Warriors Foot prende il calcio giocato dai ragazzi di strada e lo contamina con la danza, trasformandolo in una sorta di battaglia coreografica tramite cui mettersi alla prova per esprimere se stessi.
Nella performance, realizzata dai e dalle giovani dagli 11 ai 15 anni che parteciperanno al laboratorio annesso allo spettacolo, dei giocatori-guerrieri danzano cercando di entrare il più possibile a contatto con un pallone. Interagisce nel processo lo stesso coreografo, che stimola i performers con domande, indicazioni e incoraggiamenti.
In bilico tra sperimentazione e workshop, le opere del coreografo brasiliano Guilherme Miotto hanno come filo conduttore una forte connotazione urbana.
Alla performance finale di Warriors Foot prenderanno parte le ragazze e i ragazzi che parteciperanno al Laboratorio tra danza e calcio a cura di Guilherme Miotto
Warriors foot
di Guilherme Miotto
con Nasser El Jackson, Amine M’barki
produzione Corpo Màquina
Paesi Bassi
Prima nazionale
Tecniche: danza free-style
Età: dagli 11 ai 15 anni
Spettacolo fuori abbonamento a prenotazione obbligatoria
nell’ambito di teatro arcobaleno
Balletto Statale Russo “Lezginka” | Il Celebrazioni – Stagione 2018/19
Composta da più di 30 elementi, la compagnia presenta uno spettacolo travolgente e acrobatico per tutta la famiglia. La critica e il pubblico di tutto il mondo hanno acclamato lo spettacolo per la bellezza dei ballerini e per le loro acrobazie mozzafiato. Lo show Caucasian Passion, emozionante e unico, farà rivivere sul palco le tradizioni, i costumi e la storia di una terra esotica e affascinante come il Caucaso e conquisterà gli spettatori con il virtuosismo e l'atletismo degli uomini e la grazia e il lirismo delle ballerine.
Fondata nel 1958 la compagnia si è esibita in 73 paesi davanti un pubblico di 20 milioni di persone, e lo spettacolo dell'ensemble al Lincoln Centre di New York è stato definito dal New York Post come "il più bel show del decennio". Un attestato dell'elevato valore creativo del collettivo è stato inoltre l'invito a partecipare al programma culturale nell'ambito del "G8" a San Pietroburgo , al IX Festival dell'arte russa a Cannes nel 2006, al Festival dell'arte russa in Italia a dicembre 2009, nonché a rappresentare la danza russa all'Expo 2015 di Milano.
Il Celebrazioni – Stagione 2018/19
Il comedian più irriverente del panorama italiano, l'unico che ha portato la sua dissacrante comicità senza censure in TV, torna quest'anno con un nuovo spettacolo. Niente orpelli scenici, nessuno specchio per le allodole. Sul palco, con il Nemico Pubblico nazionale, Giorgio Montanini rispetta rigorosamente le caratteristiche della satira e le celebra una per una. Un mix di riflessioni dalla comicità tagliente per smontare tutti i luoghi comuni e le certezze che accomunano il nostro benpensante paese. Montanini, con la sua stand up comedy, spara sul buonismo degli italiani e lo distrugge. Una satira feroce, politicamente scorretta che caratterizza tutti gli spettacoli del più sagace e sferzante comico.
Per quattro sere gastronomia e musica tipiche della famosa festa bavarese
Estragon riporta al Parco Nord per il sesto anno consecutivo Oktoberfest Bologna, la festa che mette in tavola il meglio della gastronomia bavarese e le migliori birre in edizioni speciali, create dai maestri birrai appositamente per l’Oktoberfest bavarese. Dal 3 al 6 ottobre l'Estragon si trasforma nel più grande biergarten di Bologna, allestito per l'occasione come a Monaco, con 1000 posti a sedere.
Ad allietare i commensali salirà sul palco dell’Estragon la band altoatesina 4kryner, avvezza alle feste che fanno circolare i boccali di birra. Günther, Martin, Matthias e Thomas, rigorosamente in lederhosen (i calzoncini tirolesi), promettono di far danzare il pubblico in pieno stile Oktoberfest.
Orario: dalle ore 19.00 a notte fonda.
L’ingresso è gratuito (si pagano solo le consumazioni).
Venerdì e sabato è consigliata la prenotazione (sms o whatsapp al numero 3663547808)
riservata agli abbonati Card Musei Metropolitani
Proponiamo agli abbonati Card Musei Metropolitani un ciclo di visite guidate alle case museo nella rete della Card. Le visite si terranno nei weekend, a partire dal 3 novembre 2018 fino al 20 gennaio 2019.
L'ingresso ai musei e le visite sono gratuiti (escluso l'ingresso alla Rocchetta Mattei che costa 7€).
Posti limitati, prenota qui per la Rocca di Dozza
La casa fortezza – Rocca di Dozza
Arrampicata sul balcone naturale che si sporge sulla valle, integrata nel borgo sul quale domina, la Rocca di Dozza, nel corso del tempo ha avuto molte vite. Fortezza medievale nel XIII secolo, strategicamente collocata tra Bologna e la Romagna, poi fortilizio rinascimentale dopo il 1480, quando la signoria Riario Sforza acquisito il dominio sulle terre di Forlì e Imola, provvide ad aggiornarne il potenziale difensivo secondo le più recenti tecniche militari; nel 1565, quando la Romagna era da tempo entrata a far parte della legazione Pontificia, passò in proprietà del cardinale Ludovico Campeggi, nunzio apostolico e fine diplomatico alla corte di papa Clemente VII. Saranno questi gli anni, fino alla fine del secolo, dei mutamenti per attutire l’impatto di edificio militare ed acquistare lo status di sede di rappresentanza diplomatica. La famiglia Campeggi poi diventata Malvezzi Campeggi, possedette la Rocca fino al 1960 e nel corso di questo lungo periodo di tempo, molti furono i lavori per rendere abitabile dal punto di vista residenziale, la robusta struttura nata per scopi diversi, molti secoli prima.
riservata agli abbonati Card Musei Metropolitani
Proponiamo agli abbonati Card Musei Metropolitani un ciclo di visite guidate alle case museo nella rete della Card. Le visite si terranno nei weekend, a partire dal 3 novembre 2018 fino al 20 gennaio 2019.
L'ingresso ai musei e le visite sono gratuiti (escluso l'ingresso alla Rocchetta Mattei che costa 7€).
Posti limitati, prenota qui per Casa Morandi
La casa d'artista - Casa Morandi
La casa studio di Giorgio Morandi si trova nel cuore della città storica e fa parte della lunga prospettiva di un portico che collega due tra le vie senatorie più importanti di Bologna, Strada Maggiore e via Santo Stefano. Qui, conduceva la sua vita solitaria quello che lo storico dell’arte Roberto Longhi definì “il monaco di via Fondazza”. Nei pochi passi tra la stanza da letto, la cucina e il piccolo cortile giardino, Morandi diede vita a quel dialogo immobile e al tempo stesso intenso tra luce e volumi, che è il cuore della sua pittura. Il pittore abitò al civico 36, dal 1933 fino all’anno della morte, avvenuta nel 1964. Assieme a lui erano le tre sorelle, Anna, Dina e Maria Teresa; quest’ultima nel 1991, donò alla città il microcosmo della casa studio e l’inestimabile collezione di dipinti ora esposta al Mambo. Varcare l’ombra quieta del portico ed entrare a casa Morandi significa far parte, anche per poche ore, di un luogo che racconta meglio di altri il senso della poetica morandiana, compreso il legame con la città, con i suoi ritmi, con il suo respiro più intimo.
riservata agli abbonati Card Musei Metropolitani
Proponiamo agli abbonati Card Musei Metropolitani un ciclo di visite guidate alle case museo nella rete della Card. Le visite si terranno nei weekend, a partire dal 3 novembre 2018 fino al 20 gennaio 2019.
L'ingresso ai musei e le visite sono gratuiti (escluso l'ingresso alla Rocchetta Mattei che costa 7€).
Posti limitati, prenota qui per Palazzo Tozzoni
La residenza aristocratica di provincia - Palazzo Tozzoni
In principio, a fine Quattrocento, i Tozzoni abitarono due case attigue che solo tra 1726 e 1738 diventarono un palazzo, quando la famiglia, arrivata a Imola proprio allo scorcio del XV secolo, acquistò una posizione economica e sociale di prestigio e la conseguente necessità di garantirsi una dimora adeguata. Dal 1978 il palazzo è una casa museo di proprietà comunale. Non ci sono vetrine o espositori, ma ciò che la storia ha lasciato come sedimento al suo passaggio e che, in ogni oggetto, racconta il filo rosso della cultura materiale che l’ha prodotto e il gusto di chi l’ha scelto. Dallo scenografico scalone d’ingresso, dai mobili e decori d’inizio Settecento dell’appartamento Barocchetto, dal rigore neoclassico dell’appartamento Impero, fino alla grande cucina padronale, cuore pulsante del palazzo, per arrivare alle cantine, dove si svolgeva il ciclo di lavorazione del grano e del vino, tutto ci racconta di una grande casa nella quale chi abitava ha mantenuto intatto ciò che vi si trovava per consegnarlo per intero ai discendenti, quasi fino alle soglie del XXI secolo.
live
Paolo Prosperini - Chitarra
Alessandro Cosentino - Violino
Laura Masi - Chitarra
Francesco Angelina - Pianoforte
Tommy Ruggero - Percussioni
L’ispirazione per questi cinque musicisti bolognesi nasce da uno dei brani più celebri di Django Reinhardt: Minor Swing.
Spinti dall'amore per il gipsy jazz, ma desiderosi di creare un loro proprio sound ibrido, i Minor Swing Quintet decidono di riprendere i brani della tradizione manouche e provare a renderli loro: l’eterogeneità della band è la chiave di volta per il processo di modernizzazione del genere. Il risultato infatti è una miscela esplosiva: dalla tradizione jazzistica e manouche, a composizioni originali dove si intuisce il desiderio di attualizzare la proposta musicale e di fondere tutte le conoscenze in gioco per plasmare una nuova idea musicale.
A cura di Associazione Peacocklab.
riservata agli abbonati Card Musei Metropolitani
Proponiamo agli abbonati Card Musei Metropolitani un ciclo di visite guidate alle case museo nella rete della Card. Le visite si terranno nei weekend, a partire dal 3 novembre 2018 fino al 20 gennaio 2019.
L'ingresso ai musei e le visite sono gratuiti (escluso l'ingresso alla Rocchetta Mattei che costa 7€).
Posti limitati, prenota qui per Casa Carducci
La casa di uno scrittore – Casa Carducci
Il villino delle Mura Mazzini ha ospitato uno degli scrittori più famosi della nostra letteratura, il lucchese Giosuè Carducci che trovò in Bologna una città d’elezione. La casa dove il poeta abitava in affitto con la moglie Elvira, divenne sua dopo che , generosamente, la Regina Margherita l’acquistò dai proprietari concedendo ai coniugi Carducci di abitarvi vita natural durante. Allo stesso modo, qualche anno prima aveva acquistato la biblioteca e l’archivio carducciano con il desiderio di preservare il patrimonio di libri e manoscritti del poeta e di consentirgli di vivere in tranquillità economica. Alla morte di Carducci la casa e tutto ciò che conteneva, venne donato da Margherita alla città di Bologna, con il desiderio che la comunità ne tutelasse l’integrità e consentisse agli studiosi la consultazione dei libri e dei manoscritti. Accanto alla casa sorge il monumento in memoria del poeta, realizzato in un meditato arco di tempo da Leonardo Bistolfi ed inaugurato nel 1928. Le stanze di casa Carducci si rivelano di sobrio decoro borghese, acuito dalla severità degli arredi, mentre è imponente la presenza di libri, manoscritti, sculture, fotografie e ritratti dai quali lo scrittore sembra ancora vegliare sulle stanze tanto amate del villino di Mura Mazzini.