Spettacolo per bambini
Uno spettacolo dove si narra la simpatica avventura dell’asino,il cane, il gatto e il gallo che per salvare la pelle tentano di arrivare alla città di Brema, vogliono fare i musicisti,suonare nella banda della città. Cammin facendo vedono una casa e decidono di fermarsi a riposare. Si accorgono che all’interno ci sono dei briganti che mentre mangiano, discutono e progettano qualche marachella. I nostri studiano un piano per spaventarli e obbligarli a scappare… e… credo che i briganti stiano ancora correndo, mentre i nostri amici siano ancora lì che ridono, mangiano e cantano.
Acoustic solo del rocker che lasciò i Sex Pistols
Glen Matlock, il vero motore musicale dei SEX PISTOLS, il più influente gruppo punk rock britannico che ha cambiato per sempre la direzione del rock. Iconoclasti, volutamente disturbanti e autodistruttivi, i Sex Pistols con un solo album, che conteneva pezzi quali "Anarchy in the UK" e "God save the Queen" scritti da Matlock, sono entrati nella storia. Glen uscì dalla band per fare posto al meno borghese Sid Vicious ma fu richiamato a registrare il suo basso nell'unico, leggendario album dei Sex Pistols: "Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols".
Già all'epoca la rivista americana Rolling Stone scrisse benissimo dell'album e nel 2004 lo ha inserito alla posizione numero 41nella lista dei 500 migliori album di sempre da loro stilata. Nel 1987, la stessa rivista ha nominato il disco il secondo miglior album degli ultimi vent'anni, posizionandolo dietro solo a Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles. Nel 2006, l'album è stato selezionato dalla prestigiosa rivista Time come uno dei 100 migliori dischi di sempre. Tanto per sottolinearne la portata epocale.
Glen, dopo l'esperienza punk, ha avuto una storia musicale di tutto rispetto collaborando con Iggy Pop e Midge Ure (Ultravox). Grazie alla sue inclinazioni borghesi (come diceva il "marcio" Johnny Rotten), Matlock è ora un distintissimo sessantenne che ripercorre con chitarra e voce, i leggendari anni '70 del rock inglese. Altra chicca: nel 2011 diventa il bassista della reunion dei FACES (band in cui cantava ROD STEWART) che schierano anche RONNIE WOOD dei Rolling Stones, KENNY JONES degli WHO e MICK HUCKNALL, voce dei Simpley Red.
Piano solo
Il mix vincente di jazz, musica cubana e world music con forti radici africane fa di Omar Sosa un nuovo straordinario ambasciatore del pianismo contemporaneo. Partendo da una preparazione classica l'artista ha allargato i suoi orizzonti musicali prendendo spunto dalla musica della sua Cuba e ne ha aperto ulteriormente i confini con le più svariate esperienze musicali, che vanno dall'etnica dell'Ecuador e altre terre del sudamerica alla "trance music" Gnawa del Marocco e ancora alle tradizioni spirituali Yoruba. Questa sua ecletticità si riscontra nelle produzioni musicali dove, suonando con big band, gruppi di soli percussionisti, in duo e da solo, Sosa dimostra tutta la sua incredibile versatilità. Già straordinario come pianista, Sosa ha iniziato a usare l'elettronica con rara intelligenza, aggiungendo al suo sound echi, campionamenti, loop e delay che rendono la sua musica ancora più polifonica, poliritmica e trascinante. Omar Sosa ha registrato sino ad oggi quattordici dischi nelle vesti di leader ma sono i suoi concerti che lo rendono incomparabile e indimenticabile.
Arriva al Covo Club il nuovo progetto musicale di John Schmersal, membro fondatore di Brainiac e Enon, e attualmente in tour con Girls vs Boys e Caribou
Crooks on Tape sono John Schmersal (Enon, Brainiac,Caribou), Rick Lee (Enon,Skeleton Key, Butter 08), e Joey Galvan (Mannheim, Steamroller, Anthrax). La band si forma nel 2010 a Los Angeles e nasce sia come progetto artistico che musicale.
Fingerprint (2013), sancisce il debutto discografico di Crooks on Tape per la indie label di Daytona (OH) Misra Records. Questo primo lavoro è il risultato di numerose sessions che si sono susseguite in un periodo che va dal 2010 al 2012, durante le quali Schmersal e soci hanno trasformato in chiave contemporanea il suono che gli Enon avevano delineato e consolidato nei loro precedenti lavori – in particolare Long Play e On Hold, estendendone gli orizzonti verso sonorità maggiormente caratterizzate da improvvisazione strumentale e voce. Ogni brano sembra raccontare
una storia diversa attraverso un suono fortemente caratterizzato da una miscela di sintetizzatori, campionatori, strumenti e voce.
Attraverso foto d'epoca e testi, la mostra ripercorre le vicende vissute sul Monte Ermada durante la Prima Guerra Mondiale.
Il Monte Ermada, con le sue tre cime e 323 metri di altezza si trova oggi nella parte nord -occidentale della Provincia di Trieste, nel territorio del Comune di Duino Aurisina, mentre le sue propaggini orientali sono in territorio sloveno. Durante il primo conflitto mondiale il Monte Ermada, allora in territorio austro-ungarico, costituì un insuperabile baluardo contro il quale si infransero senza successo gli sforzi dei soldati italiani. L'esercito austro-ungarico lo aveva infatti trasformato in una munitissima ed agguerrita fortezza, dotata di artiglierie.
Grazie al lavoro infaticabile dei volontari della Società Alpina delle Giulie, a distanza di quasi cent'anni dalla loro creazione, molte delle strutture realizzate allora sono riemerse dalla vegetazione e sono state risistemate. La mostra “Voci di guerra in tempo di pace”, è nata per rendere visibile il risultato di questo lavoro di riqualificazione delle trincee e di raccolta delle testimonianze della Grande Guerra, e si presenta ancora una volta rinnovata ed aggiornata rispetto alle altre edizioni della mostra svoltesi a Milano, Treviso, Monfalcone e diverse altre città. L'edizione di Bologna è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano Comitato di Bologna ed è sostenuta dalla donazione di Jadranka Bentini in ricordo della mamma Vinka Kitarovic.
Attraverso foto d'epoca e testi, l'esposizione ripercorre le vicende vissute in quelle zone durante il conflitto, documentando poi gli attuali lavori di recupero, fino ad un'ipotetica passeggiata sull'Ermada, a rinvenire le tracce di quegli eventi terribili: le “voci di guerra” di cui oggi, in “tempo di pace”, è così importante non perdere la memoria. Arricchiranno l'esposizione documenti e cimeli originali provenienti dai depositi del Museo e normalmente non visibili al pubblico.
Sarà presente altresì un plastico interattivo dell'Ermada che ricostruisce fedelmente il rilievo topografico del monte, le linee di trincea e i camminamenti italiani ed austro-ungarici, così come si presentavano nel 1917.
Visite guidate alla mostra: 2, 9, 23 febbraio ore 11
Un percorso storico - artistico dedicato alla Grande Guerra
Mirtide Gavelli e Roberto Martorelli accompagneranno i visitatori in un percorso storico - artistico dedicato alla Grande Guerra, in vista delle celebrazioni per il centenario.
L'appuntamento fa parte della programmazione della mostra "Voci di guerra in tempo di pace", Museo civico del Risorgimento, 1 febbraio - 9 marzo 2014.
Curiosando tra libri, quaderni e foto di classe di 150 anni fa... per bambini tra gli 8 ed i 12 anni,
Per far scoprire le storie grandi e piccole degli alunni delle scuole bolognesi, nate all'indomani dell'Unità d'Italia.
Performance di Instabili Vaganti
in collaborazione con Università degli studi di Milano-Bicocca
con Anna Dora Dorno e Nicola Piazola, nell'ambito di Teatri da Camera.
Presentata in occasione dell’apertura della mostra MigrAzioni, di Luana Filippi, la performance fa parte del progetto internazionale di ricerca sulle arti performativeStracci della memoria. Una composizione di azioni fisiche, videoproiezioni e frammenti fotografici che mirano a indagare un aspetto della memoria umana, quella più immediata e veritiera perché legata al linguaggio della carne, dei liquidi biologici, del sentire attraverso il corpo. Una memoria che non ha bisogno di una dimensione razionale per essere rielaborata ed espressa.
Ideazione e realizzazione Anna Dora Dorno | con Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola | installazione Anna Dora Dorno | realizzazione video Salvatore Laurenzana | una produzione Instabili Vaganti
a seguire INCONTRO CON LUANA FILIPPI E INSTABILI VAGANTI
Videoproiezioni da Stracci della memoria e presentazione del progetto fotografico MigrAzioni | coordina Silvia Mei | Ingresso libero
Nell'ambito di TEATRI DA CAMERA. LO SPETTACOLO DELLA FOTOGRAFIA a cura di Silvia Mei - La SOFFITTA 2014 - XXVI ANNO
dj set
Più di vent'anni di onorata carriera e non sentirli affatto..
Guardando oltre, senza rinnegare il passato, ma muovendosi verso direzioni nuove e non convenzionali. Speedy J è un esploratore della techno. Dall'hardcore alla minimal, il producer e dj olandese continua ad abbracciare l'intero spettro del genere che lui stesso contribuì a far uscire dagli steccati di Detroit.
Se pezzi come "Pull Over" e “Something For Your Mind” sono la storia dei primi rave, nella Plus 8 di Richie Hawtin è stato protagonista di alcune delle linee di Roland 303 più malate di sempre, passando dalla cassa dritta a sonorità più astratte. Capolavori come “Loudbox” e “Artificial Intelligence” gli hanno, infine, consegnato la cattedra in una classe composta da gente come Terence Fixmer, Chris Liebing, Echologist e Perc. Il cerchio si è chiuso con la sua Electric Deluxe, l'etichetta di cui è fondatore dal 2008 e che gli permette tutt'oggi di sperimentare nuove possibilità tecnologiche.
Nella stessa notte al Link ci sarà anche il veterano inglese della drum'n'bass Dom & Roland, uno che il magazine XLR8R non esitò a definere "One of the finest talents the genre has ever seen."
Due scuole diverse, dove oltre che imparare ci si diverte ancora tanto.
feat Taiwan Mc & Youthstar + DJ Food della Ninja Tune
Tornano i Chinese Man, con un live speciale al Link. Il quartetto di dj francesi, tra i migliori interpreti della scena breakbeat europea, presenterà uno show totalmente rinnovato, fra video arte e giochi di luce, per festeggiare il decennale della Chinese Man Records con le release del nuovo EP “Once Upon a Time” - proprio nel mese di febbraio - e dell’attesissimo nuovo album "The Groove Session Vol.3” in uscita ad aprile 2014. Ad accompagnarli Taiwan Mc, fresco del suo primo lavoro da solista, e Youthstar, ex membro dei Dirtyphonics e attualmente Mc accanto a producer di fama mondiale come Andy C e Black Sun Empire.
Una serata che celebra un ritorno ai fasti del trip hop e della jungle, avvalorata dalla presenza dell'inimitabile DJ Food, storico membro della Ninja Tune (di cui è chief designer), senza alcun dubbio uno dei veri pionieri dell'arte del djing con il suo unico mix di dub, trip hop, techno, ambient, e jungle.
Aprirà la serata il collettivo bolognese Arena 051. In chiusura, invece un set jungle speciale a cura di B.U.M. Music Dept.
I disegni dei bambini dal ghetto di Terezin.
In collaborazione con: Museo Ebraico di Praga, Comunità Ebraica di Bologna
Il campo-ghetto di Terezin (Theresienstadt in tedesco), 60 km a nord di Praga, durò dal 24 novembre 1941 fino alla liberazione avvenuta l’8 maggio 1945.
La sua funzione principale era quella di smistamento e di transito per gli ebrei della Boemia e della Moravia, e in seguito per gli ebrei di mezza Europa, diretti ad Auschwitz e ad altri campi di sterminio: di qui passarono 140.000 prigionieri e di questi a seguito delle disumane condizioni di vita nel campo - fame, malattie, terrore – ne morirono 33.000.
Gli ebrei prigionieri a Terezin cercarono, per quanto possibile, una parvenza di normalità e si sforzarono che tutti i bambini qui deportati – se ne registrarono oltre 15.000 - potessero continuare il loro percorso educativo. Quotidianamente si tenevano per loro lezioni e attività sportive.
L'insegnante d'arte Friedl Dicker-Brandeis nel blocco L417 creò una classe di disegno e pittura destinata ai ragazzi, che erano spinti a lavorare seguendo la loro fantasia. Il risultato di questa attività furono migliaia di disegni; la Dicker-Brandeis ne nascose oltre quattromila in due valigie prima di essere deportata ad Auschwitz. Questa raccolta riuscì a scampare alle ispezioni naziste e venne riscoperta al termine del conflitto, dopo oltre dieci anni. Questi disegni ora fanno parte delle collezioni del Museo Statale Ebraico di Praga.
La mostra Children’s Story. I disegni dei bambini dal ghetto di Terezin al Museo Ebraico di Bologna presenta un significativo saggio della produzione di questi piccoli autori, per la gran parte bambini dai 10 ai 14 anni.
I disegni sono suddivisi in due gruppi fondamentali. Da una parte quelli a tematica infantile, in cui i bambini tornavano alla loro infanzia perduta: disegnavano giocattoli, piatti pieni di cose da mangiare, la casa. Il secondo gruppo è formato da disegni con motivi del ghetto di Terezin e raffigurano la cruda realtà in cui i bambini erano costretti a vivere.
La stragrande maggioranza dei bambini di Terezin morì – se ne salvarono solo 150 - ma si è conservato il loro lascito figurativo che a noi parla delle sofferenze e delle speranze perdute.
In occasione del Giorno della Memoria.
L'esposizione ripercorre gli effetti delle leggi razziali sulla comunità universitaria. A Bologna nel 1938 non vivevano solo i membri della locale comunità ebraica ma fra gli studenti universitari che qui giungevano da numerose città italiane non mancavano i giovani ebrei, come Giorgio Bassani. L’eccezionalità del caso bolognese era costituita inoltre dalla presenza di centinaia di studenti ebrei stranieri che avevano scelto Bologna per sottrarsi alle misure antisemite applicate nei loro Paesi (Ungheria, Polonia, Romania, Russia …). La mostra, allestita nel loggiato dell'Archiginnasio, è organizzata dall'Archivio storico-Dipartimento di Storia Culture Civiltà, con il patrocinio della Comunità Ebraica di Bologna e la collaborazione del Museo Ebraico di Bologna.
Due visite-spettacolo con una guida e la zdàura Onorina Pirazzoli per scoprire la storia delle arti figurative legate alla medicina a Bologna
Due percorsi, da abbinare o fare singolarmente, per viaggiare nell'evoluzione dell'Università.
Due iniziative pensate per approfondire una parte di storia bolognese attraverso i linguaggi artistici e la semplicità dei racconti di Onorina.
Onorina al Teatro Anatomico
Una visita spettacolo con una guida e la zdàura Onorina Pirazzoli alla scoperta di un luogo che custodisce meraviglie artistiche legate alla medicina, nel cuore di Bologna. Il Palazzo dell'Archiginnasio fu fatto costruire per volere di Papa Pio IV come sede per le scuole dello Studio Universitario. Fu sede dell'Università e ospita la Biblioteca Civica. Venne bombardato e poi ricostruito, ha vissuto finora molte vite. L'edificio è straordinario esempio di architettura universitaria specialistica, con la sua facciata porticata e le trenta arcate del loggiato. Attraverso il cortile, per due scale opposte si sale al piano superiore. Qui non può mancare la visita al Teatro Anatomico.
In legno intagliato, fu costruito da Antonio Levante nel 1637 per l'insegnamento dell'anatomia. Al suo interno si trovano le famose statue degli Spellati di Ercole Lelli. Si tratta di un luogo affascinante, un vero tempio dedicato alla cultura... sul quale Onorina ne avrà da dire delle belle, arricchendo i racconti con aneddoti e piccole curiosità.
Onorina mostra i muscoli a Palazzo Poggi
Una visita-spettacolo che ci farà meravigliare a Palazzo Poggi, dove nel 1711 nacque l'Istituto delle Scienze, una rivoluzione storica nel mondo dello studio. Ritrovata ancora intenta a spolverare le teche, intatta come le cere a cui accudisce sarà con noi Onorina Pirazzoli, la solita, la sola, l'irriducibile zdàura testimone e artefice di ogni evento di questa città. Ci porterà alla scoperta di questo eccezionale edificio, compendio di scienza e arte, di macabra repulsione e d'illuminante bellezza? Basti citare la Scuola di Ostetricia, realizzata da Giovanni Antonio Galli, in cui la scienza dei parti veniva insegnata sia a medici sia a levatrici secondo un metodo, da lui ideato, che si avvaleva dell’ausilio di tavole in cera tridimensionali e di modelli d’utero in argilla e anche di strumenti, le cosiddette “macchine da parto”, che simulavano la situazione reale della gestazione. Potremmo definirila come una vera enciclopedia per i sensi, che riuniva sotto lo stesso tetto i laboratori scientifici di varie discipline e collezioni come quelle diUlisse Aldrovandi o le wunderkammer di Ferdinando Cospi nei magnifici locali che vantano gli affreschi di Pellegrino Tibaldi Niccolò, Niccolò dell’Abate e altri. Il trionfo dell'immagine a servizio della scienza, che trovò una perfetta fusione nelle cere anatomiche: nuovo strumento di studio ed espressione ad alto contenuto artistico. Furono soprattutto la coppia di sposi Anna Morandi e Giovanni Minzolini a prodursi in queste realizzazioni di minuziosa fedeltà. E chi meglio della loro donna di servizio potrebbe renderci testimonianza di come nascevano quelle sorprendenti opere? La zdàura Onorina conosce tantissimi aneddoti riguardanti Palazzo Poggi, ma fortunatamentesaremo accompagnati anche da una guida della nostra epoca che potrà illustrarci le mille innovazioni che questo istituto contribuì a creare. Figure come Galvani per l'avanguardia del suo pensiero sono la perfetta espressione di questo luogo, precursore dell'interdisciplinarietà.
una lettura di Paolo Nori
Ti dà fastidio, il rumore dei treni?» ci vien da rispondere «Il rumore dei treni? Che rumore? Che treni?» Questo non vuol dire che i treni non facciano rumore.
Il 4 marzo alle 18 in Sala Incontri torna Paolo Nori: dopo il Discorso su Velimir Chlebnikov e Angelo Maria Ripellino, ilConvegno sul nulla e Lo scrittore bibliotecario, questa volta lo scrittore leggerà alcuni brani tratti dal suo libro Si sente? Tre discorsi su Auschwitz edito da Marcos y Marcos.
Il volume raccoglie tre discorsi pronunciati a Cracovia tra il 2009 e il 2013 nell'ambito della manifestazione Un treno per Auschwitz, che ogni anno la Fondazione Fossoli organizza e che consiste in un viaggio da Carpi ad Auschwitz di alcune centinaia di studenti delle scuole superiori della provincia di Modena con un gruppo di storici, musicisti, registi, scrittori e testimoni.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Rassegna di incontri con artisti
A cura di Lelio Aiello in collaborazione con Davide Rivalta e Giovanni Mundula.
Tre artisti per tre occasioni di incontro con l’arte contemporanea italiana e internazionale: a partire da giovedì 23 gennaio 2014, in concomitanza con l’apertura del lungo week end di Arte Fiera, il Dipartimento Arti Visive delll’Accademia di Belle Arti di Bologna presenta un nuovo ciclo di ren.con.tre, progetto a cura di Lelio Aiello in collaborazione con Davide Rivalta e Giovanni Mundula, pensato per offrire al pubblico e alle nuove generazioni di studenti un’opportunità di contatto diretto con gli artisti.
Per inaugurare ren.con.tre, il 23 gennaio alle ore 15, il Teatro dell’Accademia, sarà lo scenario di un racconto in prima persona del lavoro di Reynold Reynolds (Central Alaska 1966), artista americano con base a Berlino, autore di The Secret Trilogy, ciclo di film emblema del suo intero lavoro. La sua ricerca, sempre tesa tra filosofia, scienza, tecnologia e dimensione temporale, si sviluppa attraverso il linguaggio cinematografico utilizzando come principali strumenti le pellicole 16mm, la fotografia HD e lo stop-motion. Le sue installazioni-film, documentari e short film sperimentali toccano il tema del disturbo fisico e psichico insistendo sull’idea della trasformazione che genera decadenza, provocando nello spettatore un senso di disagio e d’impotenza.
Dopo le scorse edizioni, che hanno ospitato significative personalità della scena artistica Italiana a partire dalla generazione anni 90, il percorso di ren.con.tre proseguirà, per i due giovedì successivi, con il duo Alis/Filliol (30 gennaio) e con Luigi Presicce (spostato a data da destinarsi).
Il confronto con le figure più interessanti con le nuove generazioni dell’arte italiana si arricchirà inoltre con un quarto speciale appuntamento: il 14 febbraio Luca Trevisani presenterà nell’Aula Magna dell’Accademia il suo primo lungometraggio, Glaucucamaleo (2013), frutto di due anni di lavoro che hanno portato l’artista e la sua troupe a sondare e indagare differenti luoghi tra Italia, Europa e Stati Uniti.
ingresso gratuito
Il cantautore presenta il nuovo album "Nuvola numero nove"
Samuele Bersani vola al top della classifica con la sua “Nuvola Numero Nove“. Il nuovo album, uscito lo scorso 10 settembre, scritto, prodotto e arrangiato da Samuele Bersani, nei quali, per la prima volta, la sua curiosità apre all’universo dei sentimenti, dei rapporti, delle dinamiche umane oltre che all’introspezione di sé. Disco ispiratissimo e sintomatico di un momento di serenità dell’artista, “Nuvola numero nove” racconta soprattutto delle storie, piccole e grandi, felici e dolenti, che potrebbero appartenere alla vita di ciascuno di noi.
A pochi mesi dalla scomparsa del cantante e musicista fondatore dei Velvet Underground e icona
della musica Rock, ONO arte decide di ricordarlo con una mostra che presenta 13 scatti di Steve
Schapiro, uno dei più importanti fotografi americani viventi.
Le foto che Schapiro scattò a Lou Reed e ai Velvet Underground sono tra le più iconiche e
ritraggono la band insieme alla cantante Nico, “imposta al gruppo” da Andy Warhol che del gruppo
fu manager. Le immagini mostrano un Lou Reed giovanissimo alle prese con il successo e la
gestione di un gruppo che sotto la abile guida del multitalentuoso Warhol sarebbe diventato di fama
mondiale ma che si sarebbe poi sciolto per lasciare il cantante ad una carriera solista di primo piano,
che lo avrebbe portato a collaborare con tutte le maggiori star del mondo del Rock.
Gli scatti di Schapiro documentano il mito e la società americana da Kennedy in poi, ed immortalano
le più in note rockstar e celebrità del nostro tempo, gli eventi storici più importanti oltre che la gente
comune. Steve Schapiro si può annoverare tra i fotografi viventi più influenti del nostro tempo e le
sue immagini sono ben presenti nell'immaginario collettivo, quando si pensa agli scatti con Andy
Warhol e la Factory, Martin Luther King Jr., The Velvet Underground, o divi del cinema come Sofia
Loren e Mastroianni o Mohammed Alì. Una raccolta eccezionale di fotografie in cui Schapiro
delinea un periodo storico di 50 anni in cui ritratti di celebrità, incontri di attivisti pacifisti e politici
s'intrecciano con la vita comune e per i diritti civili.
Schapiro, i cui lavori sono inediti e non sono mai stati esposti in Italia, è anche stato fotografo di
scena di vari film tra cui Taxi Driver (1976) e Il Padrino – Parte Terza (1971), dopo che venne
assunto alla Paramount come fotografo. In mostra, oltre alla fotografie di Steve Schapiro, saranno
presenti fotografie di Adam Ritchie, Lisa Law e Anton Perich.
Aftershow: Fujiko Night con Mingo Dj
“Un gran bel pezzo rock, un brano sostenuto dalla straordinaria maturità raggiunta dai Marlene, in grado di autoprodurre il nuovo album, “Nella tua luce” e di dar corpo nella maniera migliore al loro progetto sonoro e artistico. Che, nonostante siano in circolazione da oltre venti anni, non ha subito le ingiurie del tempo, resta sempre attualissimo e, se possibile, migliora con il tempo. Il nuovo album è allo stesso tempo un punto d’arrivo e di partenza, contiene tutto quello che i Marlene hanno saputo fare e alcune interessanti novità. Sia nel modo di scrivere, diventato più tagliente e preciso, sia nel modo di suonare, lasciando libero spazio ad elementi diversi da quelli abituali, sorprendendo addirittura qualche volta all’ascolto.
Non sono solo una delle migliori realtà della musica italiana, ma una delle migliori band europee di oggi”
Ernesto Assante
"PiecesOfUsWereLeftOnTheGround", uscito a settembre per IRMA Records, ha già ricevuto molti consensi. Definiti dagli addetti ai lavori "Band EcoWave per eccellenza", i JoyCut profondono massima cura nei packaging e nel merchandising (completamente ecologici al 100%) nonché in alcune scelte di registrazione ed equipment per favorire il minor spreco possibile di energia.
Sono stati selezionati dal prestigioso Festival SXSW di Austin e si cimenteranno in un fittissimo ed impegnativo tour (24/2 – 6/4) che toccherà West ed East Coast degli Stati Uniti + il Canada. Ma prima di partire Oltreoceano faranno Tappa ad Estragon con il primo "Ride-In". Sarà un concerto speciale in collaborazione con #salvaiciclisti per Bici senza frontiere: primo gioco per i ciclisti urbani, giunto alla sua seconda edizione a Bologna. I primi 100 che arriveranno con la bicicletta potranno entrare e godersi il concerto sul loro fedele mezzo. E i primi 30 avranno un regalassimo!