presentazione del libro di Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli presenta Protagoniste (Giraldi) e ne parla con Isa Grassano.
presentazione del romanzo di Giulia Ciarapica
Giulia Ciarapica presenta "Una volta è abbastanza" edito da Rizzoli e ne parla con Filippo Taddia di Leggoecammino.
presentazione del libro di Giovanni Pannacci
Presentazione del libro di Giovanni Pannacci “La donna che vedi” edito da Fernandel. Ne parla con Paolo Panzacchi.
presentazione del libro di Rebecca Elson
Michele Bellazzini, curatore dell'edizione, presenta "Io mangio le stelle" di Rebecca Elson (Kurumuny) e ne parla con Stefano Ettori.
Locomotiv club | Eventi 2019/20
Nada Malanima in tour nei teatri italiani.
"È un momento difficile tesoro, tour nei teatri 2020". Nada torna in tour, nei teatri italiani, per festeggiare quello che è stato un anno di concerti incredibile per l’artista. Un successo totale di pubblico e critica, prima nei club in primavera e poi nei festival estivi. Lo spettacolo dal vivo sarà totalmente rinnovato per queste speciali occasioni live.
21 febbraio 2020 ore 21:00
Teatro Antoniano – Via Guinizelli 3
Locomotiv club | Eventi 2019/20
OBSCURA tornano in Italia per un’unica data! La progressive technical death metal band tedesca, autrice nella sua carriera di cinque album tra i migliori mai pubblicati nel loro genere, sarà accompagnata da GOD DETHRONED, THULCANDRA e FRACTAL UNIVERSE.
L’appuntamento è fissato per Domenica 16 febbraio 2020 al Locomotiv di Bologna!
Ecco i dettagli della serata:
OBSCURA
+ God Dethroned
+ Thulcandra
+ Fractal Universe
16 febbraio 2020 ore 20:30
20 euro + d.d.p / 25 euro in cassa | riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019-2020
Locomotiv club | Eventi 2019/20
Radio Città del Capo, Unhip Records Bologna e Locomotiv Club presentano
Murato!
ospite: Yussef Dayes live trio – UNICA DATA ITALIANA
Il batterista Yussef Dayes è uno dei più entusiasmanti musicisti della nuova generazione emersa da Londra. Dayes è stato artefice con il tastierista Kamaal Williams dell’acclamato album ‘Black Focus’ a nome Yussef Kamaal. In precedenza si era già messo in luce con gli United Vibrations “una visione psichedelica del jazz con l’aggiunta di elementi di hip-hop, canti, musica dance elettronica e ritmi world”, ha poi realizzato ‘Black Focus’ che fonde la parte più dreamier del jazz-funk anni ’70 con la sensibilità del clubbing londinese, attingendo da broken beat, trip hop e house.
24 gennaio 2020 ore 20:30
18 euro + d.d.p.| riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019 - 2020
Locomotiv club | Eventi 2019/20
I Dish-Is-Nein, Cristiano Santini, Dario Parisini e Roberta Vicinelli, sono lieti di annunciare una serie di concerti a partire dal 17 gennaio 2020 in collaborazione con Luca Zannotti e Musiche Metropolitane, per presentare live l’omonimo album d’esordio edito per Contempo Records. Un lavoro di rinnovata freschezza, dove elettronica, industrial e cyberpunk si miscelano con bellicosa eleganza a bass lines elettroniche, marce doom, cori alpini ed altri ingredienti...
17 gennaio 2020 ore 20:30
12 euro + d.d.p.| riservato ai soci del circolo con tessera aics 2019 - 2020
(USA-Francia/2019) di Frank Pavich (90')
Un documentario sul più grande film mai realizzato. Forte del successo degli anarcoidi e psichedelici El topo e La montagna incantata, nel 1974 Jodorowsky cominciò a lavorare all'ambizioso adattamento cinematografico di un classico della letteratura sci-fi, Dune di Frank Herbert. Un progetto faraonico che avrebbe dovuto coinvolgere nel cast pezzi da novanta come Orson Welles, Mick Jagger, David Carradine e Salvador Dalí, oltre ai Pink Floyd per la colonna sonora. Due anni di lavoro che produssero 3000 storyboard, quadri, costumi straordinari, una potente e ‘scandalosa' sceneggiatura, ma nemmeno un metro di pellicola. Ce ne parla lo stesso Jodorowsky, insieme ad alcuni reduci di quel leggendario progetto abortito e al regista Nicolas Winding Refn. (ac)
Lingua originale con sottotitoli
(Italia/1963) di Lina Wertmüller (84')
Dieci anni dopo, sotto un altro sole, altri vitelloni, altri giorni perduti, altre immobili fughe. All'esordio secco e bruciante di Lina Wertmüller, destinato a restare tra i suoi titoli più felici, il film di Fellini fornisce ispirazione e nutrimento. Certo, tutto è cambiato, la commedia all'italiana è nel suo maturo fulgore e il discorso assume toni satirici e politici che ai Vitelloni, ‘scherzo' dolceamaro della memoria, non interessavano affatto. Giovani uomini fissi in un'antropologica inerzia; donne spiate e concupite (ma a loro volta sussurranti e desideranti, e più intelligenti); indolenza e maldicenza; progetti senza avvenire. Anche qui qualcuno prende la strada per Roma, ma sarà solo un detour. I basilischi sono animali immaginari, arcaiche lucertole che morivano vedendo la propria immagine riflessa, versione zoologica del mito di Narciso. Wertmüller era appena stata aiuto di Fellini sul set di 8½. (pcris) Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale
(Fando y Lis, Messico/1968) di Alejandro Jodorowsky (93')
"Ovvero, come esordire nel cinema e riuscire a fare arrabbiare un sacco di gente con un film poetico, struggente, enigmatico. Un manifesto del movimento Panico, tratto da un testo dell'amico Arrabal, nel quale confluiscono vent'anni di teatro di strada, mimo, marionette, e rigorosa avanguardia, iconoclastia e surrealismo". (Giacomo Manzoli)
Lingua originale con sottotitoli
(Messico/1970) di Alejandro Jodorowsky (124')
"Sono le immagini sconcertanti che sfilano incessanti sullo schermo a fare di El Topo un successo underground nel cinema newyorkese che nel 1970 lo tiene in programmazione per mesi. Non la storia, non le interpretazioni, non gli attori (Jodorowsky interpreta El Topo e il bambino è suo figlio). Le immagini. John Lennon e Yoko Ono lo vedono, se ne innamorano e convincono il manager dei Beatles, Allen Klein, ad acquistarlo e distribuirlo. Il film viene così diffuso in tutto il mondo e suscita una serie interminabile di interpretazioni. Jodorowsky incoraggia le speculazioni richiamando i libri della Bibbia (I Salmi) nei titoli delle sezioni che compongono il film e facendo di El Topo una sorta di figura cristologica [...]". (Roger Ebert)
Lingua originale con sottotitoli
(The Holy Mountain, Messico-USA/1973) di Alejandro Jodorowsky (114')
"Tra i primati che La montagna sacra può vantare, uno è certamente il più ambizioso: mettere in scena per la prima volta nella storia del cinema, usando personaggi e pretesti narrativi, il mito alchimistico. Jodorowsky dimostra nel film una precisa conoscenza di quella simbologia [...]. Situandosi alla confluenza tra mitologia e catastrofismo storico, simbologia esoterica e ricalchi artistici, tra il realismo magico della narrativa sudamericana (García Márquez, Loyola Brandão) e la visionarietà dei comics, La montagna sacra è simile allo Zodiaco. Per quanto completo, contiene una tale diversità di segni da ipnotizzare lo spettatore". (Massimo Monteleone)
Lingua originale con sottotitoli
(Italia/2020) di Saverio Costanzo (110')
A poco più di un anno dalla prima stagione, arrivano sul grande schermo, anticipando la trasmissione televisiva, i primi due episodi della serie diretta da Saverio Costanzo, tratta dal secondo volume del bestseller di Elena Ferrante. Storia del nuovo cognome racconta gli anni della giovinezza delle due protagoniste: Lila si è sposata ma ha l'impressione d'aver perso se stessa, Elena è studentessa modello alla Normale di Pisa. In collaborazione con Nexo Digital
Lunedì 27 gennaio nella proiezione delle 20.00 incontro con Saverio Costanzo e Giancarlo Basili (scenografo della serie)
(Italia-Francia/1974) di Federico Fellini (127')
Vent'anni dopo aver raccontato la storia di una fuga dalla provincia nei Vitelloni, Fellini ritorna in quel piccolo mondo, ricostruendo gli ambienti della sua adolescenza a Cinecittà e a Ostia. Un piccolo borgo sul mare di Romagna negli anni Trenta, sotto la cappa del fascismo rievocato nella sua brutalità e soprattutto nei suoi riti ridicoli. Protagonista è l'umanità sanguigna degli abitanti, che l'autore caratterizza con ironia affettuosa e caustica. È l'universo della remota provincia italiana, fra attese sognanti ed erotismo represso, scherzi feroci e infantilismo. La vitalità delle figure che popolano il film cela una sotterranea, profonda malinconia. Oscar per il miglior film straniero. Restaurato da Cineteca di Bologna con il sostegno di yoox.com e il contributo del Comune di Rimini. In collaborazione con Cristaldifilm
(Funny Face, USA/1957) di Stanley Donen (103')
A quasi sessant'anni Fred Astaire è un bastone magico, uno charmeur elastico e nodoso, un filo di squisita voce gershwiniana. Qui il suo personaggio s'ispira al fotografo Richard Avedon, e può permettersi una preda romantica virginale come Audrey Hepburn senza far troppo scricchiolare le giunture (narrative). Con monellesca grana grossa americana prende in giro l'esistenzialismo, poi si fa perdonare trascinandoci in un turbine di sequenze musicali (Let's Kiss and Make Up, He Loves and She Loves, e naturalmente Funny Face) che restano tra le punte somme dell'intera storia del musical. (pcris) Questo film fa parte della rassegna, ideata da Massimiliano Tarozzi, pensata per stimolare i ricordi e dare voce alle emozioni delle persone con disturbi della memoria e/o demenza e i loro caregiver o accompagnatori. Le proiezioni prevedono luci soffuse in sala e un intervallo. In collaborazione con ASP Città di Bologna e l'Area "Welfare e promozione del benessere di Comunità" del Comune di Bologna.
Parteciperanno all'evento i professionisti dell'equipe del "1,2,3..caffè", uno dei caffè Alzheimer del Progetto "Teniamoci per mano".
Ingresso libero
(Messico-Italia/1989) di Alejandro Jodorowsky (123')
Al termine di un periodo di frustrazioni cinematografiche, Jodorowsky torna alla regia con un film che anticipa la moda dei serial killer e fa dello splatter una sinistra allegoria del dolore che domina il circo contemporaneo. L'anima latina prende il sopravvento nel gusto melodrammatico per l'eccesso e lo splendore iperrealista della danza macabra somiglia alle esplosioni cromatiche della pittura informale degli artisti americani anni Quaranta e Cinquanta. (Giacomo Manzoli)
Lingua originale con sottotitoli
(Italia/1950) di Federico Fellini e Alberto Lattuada (90')
"Luci del varietà l'ho ideato e sentito come un film mio, c'erano dentro ricordi, alcuni veri, altri inventati: certe atmosfere di provincia che conoscevo bene. Però a spalleggiarmi c'era Lattuada con la sua capacità di decidere, con la forza dell'esperienza, col fischietto. Il regista era lui, lui diceva motore, azione, stop, via tutti, silenzio: io stavo al suo fianco in una situazione abbastanza felice di irresponsabilità". (Federico Fellini)
(USA/2019) di Bruce Springsteen e Thom Zimny (83')
L'ultimo disco, il diciannovesimo, del ‘Boss' della canzone americana si articola in "tredici meditazioni in forma di canzone che partono dal tema cardine della letteratura americana (e della politica, forse anche del cinema): la dialettica tra individuo e comunità. Non sempre facile, spesso contraddittoria, persino violenta. [...] Il film omonimo mette in scena l'esibizione live di tutti i brani dell'album più una cover inedita, con brevi introduzioni dello stesso Bruce e vecchie immagini di famiglia (non necessariamente la sua), ma anche alcuni Super8 suoi e della moglie Patti Scialfa fidanzati nella prima metà degli anni Novanta. Springsteen riflette sulle rese dei conti esistenziali di personaggi che gli somigliano tutti" (Mauro Gervasini).
Lingua originale con sottotitoli
AMERICA
(USA/2019) di Garrett Bradley (30')
Premiato al Sundance Film Festival, Garrett Bradley esplora attraverso il cinema l'ingiustizia socioeconomica, i conflitti umani, la riflessione storica. In risposta alla recente scoperta del MoMA del film Lime Kiln Club Field Day di Bert Williams e alla dichiarazione della Library of Congress, secondo cui il 70% dei film americani realizzati tra il 1912 e il 1929 è scomparsa, America propone una storia perduta del cinema afroamericano, cercando di contrastare l'amnesia culturale che riguarda artisti e cineasti afroamericani. In collaborazione con American Academy in Rome, dove l'artista è in residenza
READY, STEADY, PLAY
A cura di Magic Lantern Film Festival - Maria Alicata, Adrienne Drake e Ilaria Gianni (60')
Un programma dedicato alla contaminazione tra musica pop e arte contemporanea nel linguaggio del videoclip, sorta di playlist di video firmati da alcuni protagonisti delle arti visive: dalle celeberrime collaborazioni di Derek Jarman con The Smiths a quelle tra Iain Forsyth & Jane Pollard e Nick Cave, fino ai progetti musicali di Martin Creed, Luigi Ontani e Pipilotti Rist.
Lingua originale con sottotitoli