Dacia Maraini e Claudia Galimberti presentano il volume (il Mulino). Dialoga con le autrici Eugenio
Murrali
Intervento musicale di Gabriele Vivona, chitarra.
Il libro tratteggia sedici ritratti biografici di donne che hanno partecipato, anche senza essere militanti, a quel grande passaggio d’epoca che va sotto il nome di Sessantotto. Così Franca Viola che si ribellò agli arcaici costumi siciliani e rifiutò il matrimonio riparatore, così Mara Cagol che pagò con la vita la scelta del terrorismo brigatista. E in mezzo ci sono le altre Carla Accardi, Patty Pravo, Giovanna Marini, Perla Peragallo, Krizia, Emma Bonino, Rossana Rossanda, Carla Lonzi, Letizia Battaglia, Annabella Miscuglio, Mira Furlani, Elena Gianini Belotti, Tina Lagostena Bassi: ogni «scatto» disegna un percorso, politico, artistico, culturale, civile, ora luminoso ora tormentato.
Annalena Benini presenta il suo libro (Rizzoli). Con Paolo Mieli
Intervento musicale di Francesco Aquino, chitarra.
Annalena Benini, giornalista de Il Foglio, in questo libro ha raccolto le interviste a quegli scrittori che sanno dare qualcosa, di sé, dentro le pagine. Autori con una voce che hanno la «capacità di raccontare e di trovare le parole». E che hanno il fuoco dentro, la passione, la vocazione di scrivere.
“Negli scrittori, nelle loro vite, ma credo in tutte le persone, io cerco sempre questa specie di follia che a volte è molto bene addomesticata, a volte quasi invisibile, ricoperta di strati di ragionevolezza, doveri, vita dei giorni, sesso, famiglia, inciampi, successo, imbarazzo, cinismo, paura, ironia, pudore (ma credo che uno scrittore, quando scrive, debba liberarsi della vergogna).”
Marylhurst University Choir
Portland, Stati Uniti d’America
Direttore: Justin Smith
Piano: Madeleine Moum
Programma
Ave Generosa (Hildegard von Bingen, 1098-1179)
Lo How a Rose (M. Praetorius, 1571-1621, arr. Sandstrom)
Ave Maria (C. Gounod, 1818-1893)
Signore Pietà (A. Stradella, 1639-1682)
Quoniam Tu Solus Sanctus (G. Rossini, 1792-1868)
Abendlied (J. Rheinberger, 1839-1901)
Canticum Calamitatis Maritimae (J. Mantyjaarvi, 1963)
Laudate Dominum (W.A. Mozart, 1756-1791)
Loquebantur Variis Linguis (T. Tallis, 1505-1585)
The Road Home (S. Paulus, 1949-2014)
Unclouded Day (trad. Gospel Americano, arr. Kirchner)
Il Marylhurst Chamber Choir, premiato a livello internazionale come un ‘coro di talento, potente e timbricamente preciso’, è l'ensemble corale alla Marylhurst University di Portland, Oregon, Stati Uniti d’America. E’ un coro misto altamente selettivo, a 30 voci, fondato nell'autunno 2014 dal Prof. Justin Smith, direttore delle attività corali dell’università. Il gruppo sta guadagnando rapidamente una reputazione di eccellenza nel nord-ovest degli Stati Uniti e nel mondo. Nel 2014-2015, oltre a numerosi concerti negli stati di Oregon e di Washington, il coro si è esibito, su invito, al Convegno Nazionale degli Educatori Musicali dell’Oregon. Si è esibito anche a Boston e, su invito, alla Carnegie Hall di New York. Nel 2015- 2016, ha continuato il suo intenso programma di concerti nel nord-ovest del Pacico. E’ stato anche a Cork, in Irlanda, per partecipare come unico coro americano invitato al Cork International Choral Festival, una delle più prestigiose competizioni corali europee, vincendo sia il terzo premio al ‘Fleischmann International Trophy Competition’ che il ‘Peace Award’ per il coro che meglio ha incarnato lo spirito del festival. La giuria internazionale ha citato il coro per la sua ‘fantastica energia e per la qualità del suono’, scrivendo che la sua esibizione è stata un ‘vero punto forte’ del festival. Ha inoltre collaborato con l'Ensemble Vocale Roomful of Teeth, vincitore di un Grammy, e con la compositrice Caroline Shaw, in occasione del concerto della sua Partita per Otto Voci, vincitore del premio Pulitzer. Nel 2017 il coro si è recato in Svezia e Lettonia come unico coro americano invitato al Gran Premio delle Nazioni al 3° European Choir Games, dove è stato premiato con una medaglia d'oro in entrambe le categorie. Il 2018 vede il Marylhurst Chamber Choir collaborare con la Portland Chamber Orchestra per il Messia di Handel oltre ad intraprendere il suo terzo tour internazionale, gareggiando al Festival Corale Internazionale Leonardo da Vinci di Firenze.
Ingresso libero
Concerto promosso da AERCO, Associazione Emiliano Romagnola Cori
(Lásky jedné plavovlásky, Cecoslovacchia/1965) di Milos Forman (90)
Sceneggiatura: Miloš Forman, Jaroslav Papoušek, Ivan Passer. Fotografia: Miroslav Ondrícek. Montaggio: Miroslav Hájek. Scenografia: Karel Cerný. Musica: Evžen Illín. Interpreti: Hana Brejchová (Andula), Vladimír Pucholt (Milda), Vladimír Menšík (Vacovský), Ivan Kheil (Manas), Jírí Hrubý (Burda), Milada Ježková (madre di Milda), Josef Šebánek (padre di Milda), Zdena Lorencová (amica di Andula), Josef Kolb (vicedirettore della fabbrica). Produzione: Rudolf Hajek per Filmove Studio Barrandov.
Versione originale con sottotitoli italiani e inglesi
La commedia triste di Miloš Forman, prima affermazione internazionale del futuro regista di trionfi hollywoodiani come Hair, Qualcuno volò sul nido del cuculo e Amadeus, inaugura ufficialmente la nová vlna, la nouvelle vague praghese. Le disillusioni amorose d'una giovane operaia, in fuga dal torpore della provincia, si stagliano nel ritratto d'una generazione nuova e indecisa a tutto, ma risolutamente (e comicamente) fuori dal linguaggio e dalle retoriche ufficiali della ‘programmazione socialista'. Circola un'aria da dolci inganni che rischia di spegnersi nel grigiore d'un contesto desolante, ma Forman ha già chiaro che è necessario non deflettere dall'ironia: "Una piccola nazione come la Cecoslovacchia, minacciata per tutto il corso della sua storia da potenti vicini, non ha altri mezzi di sopravvivenza che mantenere il sense of humour". Un impareggiabile documento sul paese subito prima delle rivolte di metà anni Sessanta, della breve stagione delle riforme, e dei carrarmati sovietici: tutto sembra stagnare in un'atmosfera allarmata, in trasparenza sembra d'intravvedere tutto quel che poi accadrà. Ma su questo sfondo carico di Storia, Forman racconta la storia di un'educazione sentimentale - in senso molto fisico - e lo fa con grazia incantevole, che davvero faceva presagire un'imminente Primavera. (Paola Cristalli)
(One Flew Over the Cuckoo's Nest, USA/1975) di Milos Forman (133')
Introduce Roy Menarini
Soggetto: dal romanzo omonimo di Ken Kesey. Sceneggiatura: Lawrence Hauben, Bo Goldman. Fotografia: Haskell Wexler. Montaggio: Lynzee Klingman, Sheldon Kahn. Scenografia: Paul Sylbert. Musica: Jack Nitzsche. Interpreti: Jack Nicholson (McMurphy), Louise Fletcher (infermiera Ratched), Will Sampson (‘Capo’ Bromden), Brad Dourif (Billy Bibit), Christopher Lloyd (Taber), William Redfield (Harding), Danny DeVito (Martini), Peter Brocco (colonnello Matterson). Produzione: Saul Zaentz, Michael Douglas per Fantasy.
Versione originale con sottotitoli italiani
Copia proveniente da Paul Zaentz per gentile concessione di Saul Zaentz Company
Qualcuno volò sul nido del cuculo è stato il primo film dai tempi di Accadde una notte a vincere cinque Oscar, per il miglior film, il miglior attore (Nicholson), la migliore attrice (Louise Fletcher), il miglior regista (Forman), la migliore sceneggiatura (Hauben & Goldman).(Roger Ebert)
Il libro racconta l’eterno conflitto tra l’individuo e le istituzioni. Inventiamo le istituzioni per cercare di rendere il mondo un luogo più giusto, più razionale […], eppure non appena sorgono, cominciano a controllarci, a irregimentarci, e dirigere la nostra vita. Incoraggiano la dipendenza per perpetuare se stesse, e sono minacciate dalle personalità forti. Buttai giù una scaletta della sceneggiatura; sapevo cosa avrei tagliato e cosa avrei lasciato, dove avrei aggiunto e dove avrei tolto. Decisi anche che il film non sarebbe stato narrato dal punto di vista dell’indiano. […] La scrittura è uno strumento perfetto per rendere il flusso di coscienza. Il cinema invece di solito vede il mondo dall’esterno, da un punto di vista più oggettivo. Le immagini sono concrete, quindi hanno un impatto più viscerale, più universale e persuasivo, però è più difficile ritrarre una vita interiore. (Miloš Forman)
(GB-Italia/1966) di Michelangelo Antonioni (112')
Il film sarà preceduto da LA MIA BATTAGLIA (Italia/2016) di Franco Maresco (30').
Introducono Letizia Battaglia e Franco Maresco
Regia: Franco Maresco, con la collaborazione di Claudia Uzzo. Fotografia: Alessandro Abate. Montaggio: Francesco Guttuso. Aiuto regia: Giuliano La Franca. Suono: Pietro Zarcone – LabMusic. Produzione: Lumpen, con il contributo di Comune di Palermo.
Palermo, la fotografia, ma anche la malattia mentale, la vita e la morte, l’amore e la vecchiaia. Di questo e altro parla la grande fotografa Letizia Battaglia a Franco Maresco nel corso di un ‘incontro ravvicinato’ che entrambi hanno aspettato più di vent’anni perché diventasse realtà. Il risultato è il racconto intenso e inedito di una città che Letizia ha fatto conoscere nel mondo per la sua violenza ma anche per la grazia e l’innocenza di volti e sguardi ormai scomparsi. Realizzato in occasione della mostra Letizia Battaglia. Per pura passione (MAXXI, Roma, 24 novembre 2016-17 aprile 2017).
a seguire
BLOW-UP
Soggetto: dal racconto La bava del diavolo di Julio Cortázar. Sceneggiatura: Michelangelo Antonioni, Tonino Guerra. Fotografia: Carlo Di Palma. Montaggio: Frank Clarke. Scenografia: Assheton Gorton. Musica: Herbie Hancock. Interpreti: David Hemmings (Thomas), Vanessa Redgrave (Jane), Sarah Miles (Patricia), Verushka (se stessa), Peter Bowles (Ron), Ronan O’Casey (l’amante della donna), John Castle (Bill), Jane Birkin, Gillian Hills (aspiranti modelle). Produzione: Carlo Ponti per Metro Goldwyn Mayer.
Versione originale con sottotitoli italiani
Restaurato da Cineteca di Bologna, Istituto Luce – Cinecittà e Criterion, in collaborazione con Warner Bros. e Park Circus presso i laboratori Criterion e L’Immagine Ritrovata, con la supervisione del direttore della fotografia Luca Bigazzi
La realtà l’ho conosciuta fotografandola, quando ho cominciato a riprenderla con la macchina da presa, come in Blow-up, che proprio in questo senso credo sia il mio film più autobiografico. È stato proprio fotografando, ingrandendo la superficie delle cose che stavano intorno a me, che ho cercato di scoprire quello che c’era dietro, al di là di essa.
Non ho fatto altro nella mia carriera.
Mentre nei miei film ho cercato di esplorare il rapporto tra una persona e un’altra, il loro rapporto d’amore, la fragilità dei loro sentimenti, in questo, invece, è il rapporto tra il protagonista e ciò che si trova di fronte, il suo rapporto con il mondo. Ho voluto mettere in discussione ‘il reale presente’, ricreare la realtà in una forma astratta: vedere o non vedere il giusto valore delle cose. Blow-up è la storia della giornata di un fotografo e l’esperienza che fa durante questa giornata. Fotografa due persone al parco e attraverso le fotografie scopre ciò che non aveva visto. Un elemento di realtà che sembra reale, e lo è, ma la realtà ha in sé un carattere di libertà che è difficile spiegare. Alla fine il fotografo ha imparato moltissime cose tra cui giocare con una palla immaginaria, il che è un bel risultato… (Michelangelo Antonioni)
(USA/2016) di Denis Villeneuve (116')
Soggetto: dal racconto Storia della tua vita di Ted Chiang. Sceneggiatura: Eric Heisserer. Fotografia: Bradford Young. Montaggio: Joe Walker. Scenografia: Patrice Vermette. Musica: Jóhann Jóhannsson. Interpreti: Amy Adams (Louise Banks), Jeremy Renner (Ian Donnelly), Forest Whitaker (colonnello Weber), Michael Stuhlbarg (agente David Halpern), Tzi Ma (generale Shang), Mark O’Brien (capitano Marks), Frank Schorpion (dottor Kettler). Produzione: Dan Levine, Shawn Levy, David Linde, Aaron Ryder per Lava Bear Films, FilmNation Entertainment, 21 Laps Entertainment.
Versione originale con sottotitoli italiani
Inizialmente, la nave spaziale doveva essere rotonda, come una sfera, poi ho pensato che questo era stato già fatto. Non era abbastanza minacciosa o strana. Quindi ho avuto l’idea che la navicella avrebbe dovuto avere la forma di un ciottolo, una piccola pietra ovoidale. Mi sono ispirato a un asteroide o un piccolo pianeta chiamato Eunomia, in orbita nel sistema solare. La sua forma è pazzesca, come uno strano uovo. La storia di Arrival è incentrata su Louise Banks, linguista di una università del nordest degli Stati Uniti che viene reclutata dal governo per addentrarsi in una di quelle navicelle spaziali, entrare in contatto con gli alieni e cercare di tradurre e capire lo scopo della loro visita. Si tratta della relazione con una civiltà diversa. Amy Adams era l’attrice che sognavo per questa parte. Conosciamo questa civilizzazione, questi esseri venuti dallo spazio infinito, attraverso i suoi occhi. Mi serviva un’attrice che fosse abbastanza forte da farci credere in quanto accade nel film. Mi sono innamorato del racconto breve perché esplora il linguaggio, in modo bellissimo, poetico e potente. Volevo che il linguaggio fosse spaventoso e impressionante, non volevo che ricordasse in alcun modo il linguaggio umano, un linguaggio che provenisse da un modo diverso di pensare. (Denis Villeneuve)
(Ita-Fra-USA/2012) di Matteo Garrone (115') | Introduce il regista Matteo Garrone
(Italia/2015) di Gabriele Mainetti (112')
Introduce lo sceneggiatore Menotti.
Un film con Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei, Francesco Formichetti, Daniele Trombetti, Antonia Truppo, Salvatore Esposito, Gianluca Di Gennaro. Genere Azione - Italia, 2015, durata 112 minuti.
Versione originale con sottotitoli
(USA/2016) di Jim Jarmusch (108')
Un film con Iggy Pop, Ron Asheton, Scott Asheton, Dave Alexander, Jim Ostenberg, James Williamson, Steve Mackay, Mike Watt, Kathy Asheton, Danny Fields. Genere Documentario - USA, 2016, durata 108 minuti
Versione originale con sottotitoli italiani
(Goodfellas, USA/1990) di Martin Scorsese (146')
(The Royal Tenenbaum, USA/2001) di Wes Anderson (110')
(Italia-Francia/1959) di Steno (105')
Introduce Lars Boering
Sul grande schermo della Piazza scorrono i lavori vincitori del concorso fotografico World Press Photo 2018 alla presenza di Lars Boering, direttore della World Press Photo Foundation, Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, e Fulvio Bugani (Foto Image), vincitore del premio nel 2015. Una serata interamente dedicata al fotogiornalismo, in collaborazione con la scuola di fotografia Foto Image e la World Press Photo Foundation.
La giuria ha premiato fotografi in otto categorie diverse divise tra ‘foto singola’ e ‘storia’ per un totale 42 fotografi di 22 paesi. Cinque di questi sono italiani:
Giulio Di Sturco (con il lavoro More Than a Woman – 2° premio foto singola categoria ‘Contemporary Issue’);
Fausto Podavini (con il lavoro Omo Change – 2° premio categoria ‘Long Term Project’);
Luca Locatelli (con il lavoro Hunger Solutions – 2° premio storie categoria ‘Environment’);
Alessio Mamo (con il lavoro Manal, War Portraits – 2° premio foto singola categoria ‘People’);
Francesco Pistilli (con il lavoro Lives in Limbo – 3° premio storie categoria ‘General News’);
Sul palco per presentare i loro lavori: Giulio Di Sturco, Luca Locatelli e Fausto Podavini.
Bologna e la musica | visita guidata a cura di City Red Bus
A bordo del bus scoperto di CityRedBus si percorrono le vie cittadine sulle orme dei grandi artisti jazz di Bologna, con una guida che racconta della tradizione musicale di Bologna e insieme alla Roaring Emily Jazz Band che accompagna i visitatori con le sue mirabolanti performance musicali.
Un vero e proprio concerto in movimento per le strade della città. E alla fine, per tutti, un gustoso rinfresco estivo.
disponibile in inglese – available in english
prezzo euro 28 intero, 15 euro ridotto fino a 12 anni
rientro alle 22.30 stesso luogo
Bologna e la musica | visita guidata a cura di City Red Bus
Due date esclusive in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna.
A bordo del trenino elettrico di CityRedBus un tour per Bologna, dichiarata dall’Unesco “città creativa della Musica”, per conoscerne meglio il centro storico; la destinazione finale sarà il settecentesco Teatro Comunale, in Piazza Verdi, in cui si potrà entrare ed ammirare le splendide sale e le raffinate decorazioni. Lì si potrà degustare un aperitivo nell’elegante terrazza del teatro, affacciata sulla Piazza, e infine assistere allo spettacolo secondo la programmazione del teatro.
10 luglio | West Side Story – musical
27 luglio | Gianni Schicchi – opera
Disponibile anche in inglese - available in english
Prezzo euro 25 intero, 18 ridotto fino a 12 anni
D’Estate in Villa | visita guidata a cura di City Red Bus
Una suggestiva visita guidata nella fiabesca Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi, in uno scenario ancora più incantevole di notte. L’affascinante castello fu edificato dal conte Cesare Mattei nel 1850 sulla base di un antico maniero, e fu modificato tante volte da diventare un originale labirinto di torri, sale e scale e un intreccio unico di stili differenti . Nella visita è compreso un cocktail di benvenuto con assaggio di prodotti del territorio, da degustare all’interno del castello.
Prezzo euro 30 intero, euro 18 ridotto fino ai 12 anni e disabili
Ritrovo h 19.45 in Piazza Malpighi , rientro previsto h24
D’Estate in Villa | visita guidata a cura di City Red Bus
Mini tour a bordo del trenino di CityRedBus, con destinazione la Villa dei marchesi Scarani, una suggestiva dimora del XVIII secolo situata su uno colli circondanti il centro storico di Bologna; segue visita guidata alla tenuta, con le sue grandi sale affrescate, ed un aperitivo finale nella splendida terrazza panaromica, da cui si può godere di una vista mozzafiato su tutta Bologna. Termine h 21 circa in Piazza Galvani.
Disponibile in inglese – available in english
Prezzo euro 25 intero, euro 15 ridotto fino a 12 anni
Ritrovo in piazza Maggiore
funday family lab
Nuovo appuntamento con FundayFamilyLab, la domenica pomeriggio dedicata alle famiglie con laboratori e spettacoli tra musica e arte di strada.
Questa domenica sarà con noi Paolo Piludu di Circo in Valigia, associazione che propone nel territorio attività di CIRCO LUDICO EDUCATIVO, corsi e spettacoli, nati per condividere l’esperienza e la magia circense.
Paolo Piludu è diplomato presso il Noveau Clown Institute di Barcellona, fondatore di www.circoinvaligia.it e studioso di programmazione neurolinguistica (PNL). Appassionato di Giocoleria ed equilibrismi, lavora prevalentemente nella ricerca del proprio Clown e nella tecnica di alcune discipline: palline, cappelli, monocicli, rulli e palline da ping-pong.Fondatore, insieme a Giulia Rossi, della Scuola di Circo ‘CircoinValigia’ e della compagnia i 4 elementi Teatro di Strada.
Programma
Ore 18,00 Olè Lab
Durante il laboratorio giocheremo con i diversi attrezzi del circo (fazzoletti, palline, flower sticks, cerchi, sfera, filo teso e diabolo) in alcune semplici situazioni che guideranno i bambini alla scoperta delle proprie capacità espressive, fisiche e di relazione con l’altro. Il laboratorio di circo permetterà ai bambini di sviluppare la loro creatività attraverso la combinazione degli elementi proposti.
Ore 19, 30 Olè Show
Perchè Olè?! E’ un esclamazione di stupore che conoscono sia grandi che piccini.Uno spettacolo completamente trasportato in velocipide. Poche parole, molta musica, abilità di giocoleria ed equilibri di un Clown.
Il tutto per cercare di coinvolgere il pubblico in un grande… OLE’
Paolo Piludu: Laureato in Storia, diplomato presso il Noveau Clown Institute di Barcellona, fondatore di www.circoinvaligia.it e studioso di programmazione neurolinguistica (PNL). Appassionato di Giocoleria ed equilibrismi, lavora prevalentemente nella ricerca del proprio Clown e nella tecnica di alcune discipline: palline, cappelli, monocicli, rulli e palline da ping-pong.Fondatore, insieme a Giulia Rossi, della Scuola di Circo ‘CircoinValigia’ e della compagnia i 4 elementi Teatro di Strada.
Ingresso libero
live in Serre
Stefano Ghittoni, Bruno Dorella e Francesco Giampaoli si conoscevano da tempo, ma la scusa per lavorare insieme è arrivata con l’album dei Dining Rooms, per il quale Ghittoni ha chiesto ai due membri di Ronin e Sacri Cuori una collaborazione. Da lì è nata l’idea di un lavoro a tre, in cui unire le visioni dei musicisti caratterizzate dalla fascinazione per la musica da film.
Le otto tracce che compongono il disco hanno avuto una gestazione abbastanza lunga, circa due anni, durante i quali Ghittoni ha proposto le sue idee di partenza, già fortemente permeate del suo immaginario di elettronica vintage, che sono state sviluppate insieme da Dorella e Giampaoli; un processo molto stimolante che ha sorpreso e divertito entrambi, facendo emergere l’attitudine exotica di Giampaoli e quella più spigolosa di Dorella, accomunate dalla fascinazione per le atmosfere lynchiane.
Spesso i ruoli si sono interscambiati, con Giampaoli che, oltre al basso, ha suonato synth e chitarre acustiche, e Dorella che, oltre alla chitarra, ha suonato percussioni e vibrafono. Tutto ciò è avvenuto nello Studio Al Mare (si chiama proprio così) di Giampaoli, un posto che più di altri “sente la mano” di chi lo gestisce, con scelte precise sulla strumentazione da utilizzare e sul suono da ottenere.
Infine, ognuno dei tre, ha proposto un’ “interferenza”, un field recording, un elemento narrativo che ha completato la “palette” della musica di GDG Modern Trio.
Ingresso libero