Teatro delle Moline – Stagione 2018/19
L’autoritratto obliquo di una vita in un flusso di coscienza che corre avanti e indietro nel tempo, tra nascite, morti, vittorie e fallimenti. Un attore che nonostante un riconosciuto talento non riesce a sfondare e si rifugia in un’incessante fatica sportiva, l’elaborazione di un lutto, il tentativo di capire cosa fare della propria vita. Cosa succede quando non si hanno più padri?
Realtà e finzione s’intersecano alla nostra storia contemporanea. Il bisogno di esistere in una società che si dimentica tutto quello che fagocita.
Lo sport si trasforma in un’allegoria in movimento, presenza incessante del dubbio del fallimento che insieme a un terrore del giudizio altrui tale da paralizzare.
Il protagonista racconta e inventa, una vita che non riesce a vivere del tutto per la paura di non raggiungere un agognato successo.
La mancanza di talento, la sindrome dell’impostore, la paura ossessiva di annoiare, davanti al dubbio lacerante che a corre tra il filo alternato di stanchezza ed euforia; una sintesi tra finzione e realtà, bisogni e ferite, in un’insaziabile voglia di vincere per potere Esistere.
Il linguaggio è richiamo di pensieri e immagini, tra il quotidiano e il lirico cercando di suscitare in chi ascolta l’idea di essere testimone di quello che succede dentro la testa del protagonista, il quale è in continuo movimento come il suo corpo.
Le parole inseguono il sudore, la stanchezza e la fatica, senza dimenticare che nella società della stanchezza chi si ferma è perduto.
di Allegra de Mandato
con Emanuele Arrigazzi
regia Emanuele Arrigazzi e Fabrizio Visconti
disegno luci Fabrizio Visconti
video e fotografie Cecilia Brugnoli
progetto grafico Mauro De Clemente
produzione Casa degli alfieri
Teatro delle Moline – Stagione 2018/19
A poco più di trent’anni dalla tragica e prematura scomparsa del noto drammaturgo campano Annibale Ruccello, Anna Cappelli continua ad essere un personaggio estremamente attuale e con il quale da subito è facile entrare in empatia. A parlarci non è un’eroina e la sua storia è una storia come tante ed è proprio in questa semplicità che risiede la chiave del successo della pièce teatrale. È una donna che prova, attraverso rinunce e compromessi, ad essere felice. Dopo aver lasciato la famiglia per lavorare in una città che invece conserva tutte le dinamiche di un piccolo paese fatto di superstizioni e pregiudizi, si lega sempre di più al ragionier Tonino Scarpa del quale finisce per innamorarsi “follemente” e che per lei rappresenta tutto: sicurezza, protezione e stabilità. Ed è a tutto questo che la nostra protagonista non vuole rinunciare e lo fa lottando contro tutti e tutto finendo per scendere a patti anche con se stessa. La fragilità emotiva, l’incapacità di gestire il confronto con gli altri, i cambiamenti e una realtà che si dimostra essere totalmente diverse dalle aspettative, spingono Anna a compiere nell’ultimo quadro visivo, il suo necessario quanto disperato “atto d’amore”.
Ho scelto di affrontare questa storia provando a guardarla con gli occhi della protagonista, evitando qualsiasi forma di giudizio nonostante Anna arrivi a compiere un gesto che non riusciremmo mai a giustificare come esseri umani.
di Annibale Ruccello
con Annamaria Troisi
suono Giacomo Troianello
oggetti Andrea Mangione
abito Fabiana Tomasi
regia Annamaria Troisi
produzione ACTI Teatri Indipendenti
in collaborazione con Indigena
Un tradimento di Pirandello | Teatro delle Moline – Stagione 2018/19
Punto di partenza del nuovo spettacolo della Compagnia Alchemico Tre è uno dei primi testi di Luigi Pirandello “La ragione degli altri”, che viene priposto tramite un adattamento e una riscrittura ad opera di Michele Di Giacomo e Ricardo Spagnulo, con l’obbiettivo di raccontare la famiglia oggi e di riflettere e attualizzare i meccanismi del teatro Pirandelliano. Leonardo è due cose in una: marito e padre. Marito di una donna milionaria e Padre di una bimba avuta da una amante che non ama più. Qual è, dunque, la sua famiglia? Per mantenere la sua doppia vita, ha messo da parte il sogno di scrivere romanzi e lavora come cronista da strapazzo nella redazione del quotidiano “La provincia”. La sua vita si svolge nella meravigliosa “provincia italiana”, il posto in cui le persone vivono con la paura che i loro fatti privati possano viaggiare di bocca in bocca, che gli Altri possano vedere, parlare e tutto possa finire sulla pubblica piazza. Il Marito-Padre mantiene separati i due mondi, le due case, le due famiglie, cercando di coprire il tutto con una coperta troppo corta. Ma le finzioni, si sa, non possono durare a lungo. Di fronte all’insensatezza di una duplicità senza soluzione, Leonardo si affanna a cercare una via d’uscita. Ma gli Altri cominciano a parlare e Leonardo è costretto a scegliere da che parte stare, ma solo dopo aver trovato un’amara risposta alla domanda che lo ossessiona, oggetto della sua inchiesta per il giornale: che cos’è la Famiglia?
riscrittura di Michele Di Giacomo e Riccardo Spagnulo
tratto da "La ragione degli altri" di Luigi Pirandello
regia Michele Di Giacomo
con Giorgia Coco, Michele Di Giacomo, Federica Fabiani
dramaturg Riccardo Spagnulo
scene e luci Riccardo Canali
video Giuseppe Cardaci
suono Fulvio Vanacore
produzione ALCHEMICO TRE
col sostegno di ATER e il Comune di Mercato Saraceno (FC)
Teatro delle Moline – Stagione 2018/19
Lo spettacolo Border Line in programmazione al teatro delle Moline il 6 e 7 dicembre è stato ANNULLATO causa “motivi familiari di un componente della compagnia”.
Lo spettacolo è posticipato al 22 e 23 maggio 2019 alle ore 20.30.
Italia, futuro prossimo. È stato costruito un muro di cemento armato lungo tutte le coste della Penisola Italiana. Nessuno può più entrare nel Paese e nessuno può uscirne. Addirittura nessuno può accedere più al mare. Sono stati costruiti tre “mari finti” nell’entroterra: uno al Nord, uno al Centro e uno, ancora in costruzione, al Sud. Una motivazione ufficiale non è mai stata data. La gente ha accettato la nuova condizione e la vita è continuata.
Una coppia, Maschio Alfa e Femmina, vive in balia del niente, unica possibilità per qualsiasi luogo limitato da un confine invalicabile. Finché l’arrivo di un estraneo sembra mettere in discussione tutto, minacciando sicurezza e certezze.
Border Line intende stimolare l’attenzione verso il fenomeno della migrazione, osservandolo in modo disincantato, esaltando l’aspetto dilagante delle tante xenofobie umane. I personaggi grotteschi si affrontano nell’assurdo contesto di una società che ha come parametro l’ottusa e spasmodica difesa della vacuità.
testo e regia Rosario Mastrota
con Antonio Tintis, Giuliana Vigogna e Matilde Vigna
casting Fabrizio Pizzuto, Donatella Codonesu e Andrea Cappadona
scenografia Mariachiara Arciero
logistica Ettore Nasa
luci, video e audio Giacomo Cursi
produzione Compagnia Ragli e KIT Italia
assistente alla regia Dalila Cozzolino
con il patrocinio di Dasud e ÀP Accademia
Teatro delle Moline – Stagione 2018/19
Ci siamo confrontati con il concetto di dominio, prevaricazione, sfruttamento.
Termini che puntellano il percorso sempre più degradante dell’umano: prefiggersi traguardi di monopolio su cose e persone.
Come reagire al senso di fallimento dopo anni trascorsi a navigare in una mediocre e infruttuosa onestà?
C’è sempre una soluzione se si è disposti a dare un senso nuovo alla vita.
Il Monopoli è una risposta. Una scuola di vita. Che incarna alla perfezione i paradigmi del nostro tempo: sfida, spietatezza, sopraffazione.
Lo scopo è restare l’ultimo giocatore, mandando a rotoli gli altri. È questa caratteristica spietata che vorremo mostrare con la giusta, innocente soavità.
Le regole sono semplici. Comprare, vendere, tasse, ipoteche, prigione e soprattutto: bancarotta!
Il concetto economico di monopolio, il dominio del mercato da parte di un singolo venditore fanno bella mostra sul tavolo da gioco.
Una sfida, due giocatori, una partita a Monopoli: lei incarna l’etica della spietatezza, lui l’ingenua sprovvedutezza dell’uomo comune, fatalisticamente disposto al fallimento.
Sullo sfondo una critica senza sconti all’ aberrazione di una società che riproduce le dinamiche del Monopoli, dove il registro comico e surreale – entrano in gioco l’Overlook Hotel di Shinning e il Nadsat di Arancia Meccanica – alleggerisce ma non depotenzia lo sgomento di come siamo.
Sfida, spietatezza, sopraffazione. Sono queste le parole chiave del terzo millennio o è necessario riscrivere le regole del gioco?
un progetto di quotidianacom
con Roberto Scappin e Paola Vannoni
produzione quotidianacom, Kronoteatro
con il sostegno di Regione Emilia Romagna
Teatro delle Moline – Stagione 2018/19
Nilla Longobardi è una donna anziana. Nel centro di Bologna ha cresciuto una famiglia, in una casa che ci immaginiamo grande, ospitale, aperta. Questa casa è tutto ciò che le resta, insieme ai ricordi, ma i suoi figli decidono che è giunto il momento per lei di trasferirsi in una casa di riposo. Qui Nilla incontra diverse figure che abitano l’Istituto. Le si presentano come se fossero caricature di una realtà che ogni tanto inizia a vacillare, eppure Nilla è ancora lucida: vive, ama, desidera e vuole fare il viaggio dei suoi sogni, prima che sia troppo tardi: Acapulco.
Il tempo è scandito dalle attività che si svolgono in una casa di cura. C’è della solitudine e della nostalgia. Ma ci sono anche momenti ludici, a tratti nonsense, mentre fuori piove, nevica e poi spuntano i primi boccioli di rosa.
Lo spettacolo è maturato in varie tappe. Inizialmente era un omaggio alle nostre nonne, come custodi di una memoria familiare e storica, in una messinscena che ricordava gli spettacolini che facevamo per i parenti, nelle estati della nostra infanzia. Poi abbiamo lasciato depositare la scrittura autobiografica, per interrogarci sulla senilità in generale. E infine abbiamo circoscritto la nostra storia in una casa di riposo. Lentamente si è andata delineando anche la nostra protagonista: Nilla. Con delicatezza, la osserviamo mentre fa un passo dopo l’altro verso l’ignoto e tuttavia ancora sogna, animata da passioni e desideri.
ideazione e regia Mele Ferrarini e Mila Vanzini
con Mele Ferrarini e Mila Vanzini
contributo alla regia Marco Cavicchioli
scena Giuseppe Audino
costumi Palma Panzarella
produzione Artisti a progetto
Teatro delle Moline – Stagione 2018/19
C’è come una linea ereditaria di sorellanza, carisma e autodistruzione che unisce le grandi blueswomen dal secolo scorso a oggi.
Primedonne magnetiche e violente, da Bessie Smith a Janis Joplin, passando per Billie Holiday e Etta James, le regine della voce hanno conquistato il loro pubblico con il mistero delle loro ugole capaci di incantesimi che possono salvare o maledire. Moderne baccanti, alcolizzate, sensuali, brutali, hanno cantato attraverso il linguaggio schietto e poetico nato fra gli schiavi dei campi di cotone, gli aspetti più tragici dell’esistenza senza mai cadere nel sentimentalismo.
Cosa beveva Janis Joplin?
È una creatura ibrida tra musica e teatro, un tributo a tutte le blueswomen che non avrebbero mai tollerato di avere una rivale sul palco che le facesse ombra, ma che al tempo stesso hanno dato la vita perché la musica continuasse a vincere e suonare sulle miserie degli uomini.
Consigliato dai 14 anni
testo di Magdalena Barile
con Roberta Lidia De Stefano e Flavia Ripa
costumi Barbara Bessi
residenza artistica “Il lavoratorio”, Firenze
produzione Lebrugole&co.
Arena del Sole - Stagione 2018/19
Due proposte musicali del FontanaMIXensemble e una conferenza del Prof. Michel Imberty dedicate al tema del Tempo in musica, e segnatamente nell’opera di due fondamentali autori francesi: Claude Debussy e Gérard Grisey.
Le esecuzioni di loro capolavori da camera (nel caso di Debussy si tratta di elaborazioni appositamente composte da autori italiani) interagiscono con trame testuali affidate, la prima allo scrittore e saggista Luca Scarlini che, a partire dai titoli del Primo Libro dei Preludi pianistici, ci racconterà la rivoluzionaria concezione del tempo sospeso e immobile in Debussy; la seconda alle parole del compositore islandese Atli Ingolfsson (collaboratore e già assistente dello stesso Grisey) che guiderà il pubblico attraverso le più complesse vie del pensiero altrettanto visionario di Grisey nell’immaginare un tempo plurale e multiforme. Tra i due concerti si terrà la conferenza del Prof. Michel Imberty, “Le scritture del tempo”.
12 dicembre // ore 20.30
Vortex Temporum
Le forme del tempo in Gérard Grisey
Atli Ingolfsson testi e voce narrante FontanaMIXensemble Francesco La Licata direttore
musiche di Gérard Grisey
13 dicembre // ore 17.30
Conferenza del Prof. Michel Imberty
13 dicembre // ore 20.30
Improvisation sur Debussy
Dodici libere narrazioni sul Primo Libro dei Preludi di Claude Debussy (omaggio a 100 anni dalla morte)
Luca Scarlini testi e voce narrante Stefano Malferrari pianoforte FontanaMIXensemble Francesco La Licata direttore
Riletture dal “Premiere Livre dei Préludes” di Debussy di Paolo Aralla, Nicola Evangelisti e Francesco La Licat
un progetto del FontanaMIXensemble
in collaborazione con Université Paris Nanterre, Fondazione Rocca dei Bentivoglio Valsamoggia, Fondazione Giorgio Cocchi
Arena del Sole - Stagione 2018/19
(B), spettacolo creato dalle menti gemelle di Koen Augustijnen & Rosalba Torres Guerrero, è un confronto multidisciplinare che mette in campo la passione per l’arte della boxe e per l’arte coreografica, entrambe forme espressive dotate di forte fisicità. Laddove la danza comunica una moltitudine di emozioni umane al pubblico, la boxe offre uno sguardo sull’intimità violenta, e resa pubblica, tra due atleti che si sfidano.
(B) è una ricerca sull’ibrido, sul meticcio e sull’eclettismo funky; un estenuante ed energico elogio della vita. Le coreografie e le scene trasmettono una calorosa devozione per l’umanità e per quella sua instancabile capacità di resistere in un combattimento infinito: la lotta per restare vivi. I danzatori e i boxeurs si allenano senza tregua, dopo l’inizio del combattimento o dello spettacolo, ai protagonisti resta sempre l’incertezza rispetto al risultato dei loro sforzi.
I performer si presentano al pubblico in uno scontro tra vita e morte, al solo scopo di mettere K.O. l’avversario e cercando di uscirne il meno ammaccati possibile.
Sul palcoscenico sette danzatori contemporanei e tre boxeurs professionisti e con loro un compositore e musicista, uno scenografo e un creatore video contribuiscono alla creazione dell’architettura sonora, visiva e tattile.
I due coreografi si affidano all’autonomia creativa dei loro interpreti, interrogandoli attraverso proposte e tematiche precise. Il dialogo intenso che ne segue è lo strumento impiegato per sviluppare e affinare il materiale coreografico e teatrale.
ideazione e coreografia Koen Augustijnen & Rosalba Torres Guerrero
in collaborazione con i danzatori/pugili Arturo Franc Vargas, Giulia Piana, Tayeb Benamara, Sophia Rodriguez, Karim Kalonji, Mohammed Smahneh, Yipoon Chiem, Alka Matewa, Samuel Koussedoh e Sinan Durmaz
Arena del Sole - Stagione 2018/19
Tempesta è un mito letterario, è una specie di favola magica che conclude la carriera di Shakespeare in maniera del tutto originale e misteriosa. Si tratta della sua ultima opera ed è considerata come il suo testamento spirituale, un addio al teatro che non a caso presenta in scena un artefice di magie: allusione, come aveva ben capito Strehler, ad un creatore di meraviglie teatrali.
Una Tempesta in danza. Si può trasferire in gesto e movimento la scrittura così densa di racconto e di significato di quest’opera? Questa la sfida dello spettacolo.
Dieci quadri, oltre al Prologo e all’Epilogo, interpretano con un taglio contemporaneo la traccia della narrazione originale aprendo spazi immaginativi inconsueti e traducendo la scrittura in gestualità corporea e ritmica.
coreografia Giuseppe Spota
musiche originali Giuliano Sangiorgi
drammaturgia Pasquale Plastino
per 16 danzatori
produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
in coproduzione con CTB Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile del Veneto
sostegno alla produzione Fondazione I Teatri Reggio Emilia
in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa
sponsor tecnico Promusic
mostra | opening sabato 15 settembre h 17.30
Realizzata nell’ambito del Festival Francescano, la mostra presenta una nutrita selezione dei vari cicli liturgici, realizzati tra il XIII e il XV secolo per la basilica bolognese di San Francesco, che attualmente fanno parte della ricca collezione di codici miniati del Museo Civico Medievale.
Tra questi si segnala la serie di preziosi graduali francescani riccamente miniati dal cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, protagonista assoluto della decorazione libraria bolognese della fine del Duecento. Prossimi a questa anche la serie poco più tarda degli antifonari, anch'essi ampiamente decorati, ispirandosi in parte alle più antiche esperienze del Giotto assisiate, evidentemente filtrate in città attraverso lo stesso ordine dei frati minori.
A queste prime serie di corali ne seguirono altre nel corso del Quattrocento, quando i frati minori si affidarono a vari miniatori coordinati dal bolognese Giovanni di Antonio, per decorare intorno al 1440-50 alcuni dei loro libri liturgici, anch'essi presentati in occasione della mostra.
Ingresso biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Per gli abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna l’ingresso è gratuitoPasseggiata alla scoperta del nostro territorio guidata da Alessandro Conte (guida escursionistica GAE).
Da Fienile Fluò si raggiungerà a piedi l’area dei “Calanchi di Goethe” di cui la Guida illustrerà la formazione geologica e gli aspetti naturalistici. Da qui, con una bella passeggiata, si raggiungerà il Parco della collina di Paderno dove sarà possibile ammirare un ampio panorama sulla collina bolognese. Durante il percorso la Guida si soffermerà sui luoghi d’interesse.
Tra i calanchi intorno a Monte Paderno, nel 1600, fu scoperta una pietra che, per le sue singolari proprietà fosforescenti, ebbe il potere di suggestionare le fantasie del tempo e di attirare qui artisti, scienziati e viaggiatori da tutta Europa, ispirando testi letterari, teorie più o meno fantasiose e dispute scientifiche. Andremo a conoscere le caratteristiche e i luoghi di questo “mistero” che affascinò anche Goethe quando nel 1786 sostò a Bologna, se ne procurò alcuni esemplari, citando poi la Pietra nel suo Viaggio in Italia e ne Il dolore del giovane Werther.
Caratteristiche tecniche
Difficoltà: E (escursionistico), per dubbi contattare la guida.
Lunghezza: massimo 7 km. (in base a valutazione della guida ci sarà la possibilità di accorciare il percorso)
Dislivello: m. 200 in salita e m. 200 in discesa
Ritrovo
h 16.45 presso Fienile Fluò o 16.15 presso Porta S.Mamolo su prenotazione.
Per informazioni sul percorso escursionistico e consigli: cell. 328 4766980 Alessandro Conte
Il percorso proposto è facile ma si richiede una certa abitudine e un po’ di allenamento a camminare per qualche ora anche in salita e su terreni sconnessi. Sconsigliate scarpe da tennis se è piovuto recentemente È utile portare con sé uno zainetto con giacca impermeabile, cappellino, occhiali da sole qualche alimento e almeno un litro di acqua.
Sola passeggiata con succo di frutta/caffè + biscotti: adulti 15€ / bambini 5€
Passeggiata con cena: adulti 30€ / bambini 15€ con menù bimbi
In caso di maltempo l’evento potrebbe essere annullato.
Si consiglia la prenotazione ai numeri +39 051 589636 +39 338 5668169
Artista internazionale di ‘culto’, già disco d’oro con l’album “Mondo difficile” vanta collaborazioni con artisti del calibro di Manu Chao, Eugene Huts (Gogol Bordello), Erriquez (Bandabardò) e tanti altri. Al teatro Politeama di Napoli riceve il “Premio Carosone” alla carriera come miglior artista straniero. Partecipa al Concerto del 1° Maggio in Piazza San Giovanni a Roma assieme alla Bandabardò. Oltre alle fortunatissime date italiane si esibisce regolarmente anche in Spagna, Grecia, Cile, Argentina (tour degli stadi con Manu Chao), Russia. Partecipa ai più blasonati Festival italiani e spagnoli. Chiamato dal regista Emir Kusturica, partecipa al suo Film & Music Festival di Kustendorf. Viene premiato al Festival del cinema dell'Havana per alcuni film che hanno utilizzato le sue canzoni.
Ore 19.30 - Pre-serata a cura di Human Rights Nights con Cico Familia Grande Express
Ore 22.00 - Tonino Carotone | Ore 24.00 - DJ Skanking
Ingresso: 10 euro + TESSERA ARCI 2018/19
A cura di Estragon Club, Gentle Freak Bros e Ass. Senzaspine
Dopo il successo delle prime due edizioni, torna la rassegna del mercoledì sera dedicata alla divulgazione della musica sinfonica e da camera, alla lirica e ai nuovi talenti classici
Mercoledì 3 ottobre
Gaia Trionfera (violino) e Beniamino Iozzelli (pianoforte)
Programma:
F. Chopin, Preludi op. 28 per pianoforte
M. Ravel, Tzigane per violino e pianoforte
O. Messiaen, Thème et variations per violino e pianoforte
Ingresso con consumazione: 8 euro | 5 euro per under 30 + TESSERA ARCI 2018/19
A cura di Ass. Senzaspine e Musica con le ali
Mercoledì 10 ottobre
Il Barbiere di Siviglia con l’Orchestra Senzaspine
Per la rassegna dedicata alla musica classica, omaggio a Gioachino Rossini, nel 150esimo anniversario dalla sua nascita. L’appuntamento, diretto dal M° Tommaso Ussardi, sarà un’anteprima di alcuni brani estratti dall’opera che debutterà il 12, 13 e 14 ottobre al Teatro Duse di Bologna, per la regia di Giovanni Dispenza.
Ingresso con consumazione: 8 euro | 5 euro per under 30 + TESSERA ARCI 2018/19
A cura di Ass. Senzaspine
Mercoledì 17 ottobre
Lavinia Bertulli (pianoforte)
Programma:
L. Van Beethoven, Sonata in re maggiore op. 10 n. 3
A. Scriabin, Studio op. 42 n. 5
R. Schumann, Carnaval op. 9
Ingresso con consumazione: 8 euro | 5 euro per under 30 + TESSERA ARCI 2018/19
A cura di Ass. Senzaspine e Musica con Le Ali
Mercoledì 24 ottobre
Orchestra Senzaspine
L’orchestra under 35 diretta da Tommaso Ussardi e Matteo Parmeggiani torna sul palco per la rassegna del mercoledì sera dedicata alla divulgazione della musica sinfonica e da camera, alla lirica e ai nuovi talenti classici.
Ingresso con consumazione: 8 euro | 5 euro per under 30 + TESSERA ARCI 2018/19
A cura di Ass. Senzaspine
Mercoledì 31 ottobre
Requiem di Mozart con Orchestra Senzaspine
L’orchestra under 35 diretta da Tommaso Ussardi e Matteo Parmeggiani torna sul palco per la rassegna del mercoledì sera dedicata alla divulgazione della musica sinfonica e da camera, alla lirica e ai nuovi talenti classici.
Ingresso con consumazione: 8 euro | 5 euro per under 30 + TESSERA ARCI 2018/19
A cura di Ass. Senzaspine
Inaugurazione terza stagione del Mercato Sonato
Prende il via il 29 e 30 settembre, con la due-giorni di festa MercatoDIVINO, la terza stagione del Mercato Sonato, l’ex mercato rionale di Bologna che l’Orchestra Senzaspine, in collaborazione con il Comune ed il Quartiere San Donato - San Vitale, ha trasformato in un teatro urbano unico nel suo genere in Europa.
Dialogo interculturale, incontro e scambio tra arti e generi musicali, cinema e diritti umani, un impegno speciale rivolto ai bambini ed un rapporto ancora più stretto con il Quartiere. Questi i principali filoni della nuova stagione che sarà un viaggio in note attorno al mondo. Punto di partenza sarà ancora la musica classica, per chi la ama da sempre e per chi l’avvicina da neofita. Oltre alle prove aperte dell’orchestra under 35, torna (tutti i mercoledì sera) la rassegna Classica da Mercato, che vedrà impegnati i Senzaspine in formazione variabile e la collaborazione con la prestigiosa associazione culturale Musica con le Ali di Milano che porterà sul palco di via Tartini, giovani talenti tra cui Gaia Trionfera (violino) e Beniamino Iozzelli (pianoforte) il 3 ottobre; Lavinia Bertulli (pianoforte) il 17 ottobre; Margherita Santi (pianoforte) il 7 novembre; Ferdinando Trematore (violino), Bianca Fiorito (flauto) e Beatrice Rana (violoncello) il 28 novembre; Ferdinando Trematore (violino) e Angela Trematore (pianoforte) il 12 dicembre; Costanza Principe (pianoforte) il 19 dicembre.
Dopo il successo dello scorso anno, riprenderanno gli appuntamenti con il Coro degli stonati, i percorsi di ascolto e alfabetizzazione musicale e le lezioni/concerto condotti dai maestri Tommaso Ussardi e Matteo Parmeggiani.
Novità della nuova stagione, la collaborazione stabile con l’associazione Gentle Freak Bros, guidata da Francesco Giammarella e Guido Manfrini, che curerà tutta la programmazione artistica dei live e dj-set del venerdì e sabato sera. Un cartellone di concerti e serate dal respiro internazionale, all’insegna della contaminazione tra i generi e le diverse anime della musica, dallo Ska al Soul, dalla musica balcanica al funk, fino all’elettronica, in un viaggio attorno al globo dall’Iran al Brasile, da Cuba al Mediterraneo. Tra i protagonisti dei live anche l’artista spagnolo Tonino Carotone (13 ottobre), la cantautrice capoverdiana Gabriela Mendez (2 novembre) che si esibisce per la prima volta in Italia, ed il rapper romano Piotta (9 novembre).
Il bellissimo contesto storico e museale della Rocca sforzesca di Dozza nel borgo medievale, sulle colline dell'appennino bolognese, ospita un evento dedicato all'illustrazione e all'arte fantastica.
Il Fantastico è un genere che a sua volta si suddivide in vari sottogeneri: la fantascienza, l'horror, l'epica, lo steampunk e il fantasy.
Fantastika è una manifestazione biennale che esplora il fantastico in tutte le sue sfacettature, con una particolare attenzione alle opere di J.R.R.Tolkien e al genere fantasy, che nell'uso comune è quello più legato al fantastico.
Fantastika è organizzata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte con la collaborazione dell’AIST (Associazione Italiana Studi Tolkienani), con il patrocinio del Comune di Dozza.
Fantastika collabora con artisti e autori che hanno lavorato in ogni settore, che vanno dai film e videogiochi a tutte le forme di editoria. Gli illustratori, i pittori e gli scultori vengono selezionati in base alle opere editoriali pubblicate, all'originalità e/o all'impatto artistico-culturale che l'opera ha avuto nel settore del fantastico.
Orari
sabato dalle 10 alle 22
domenica dalle 10 alle 19
INFORMAZIONI
rocca@comune.dozza.bo.it
Fondazione Dozza Città d’Arte
Piazza della Rocca
Rocca Sforzesca di Dozza
40060 Dozza (BO)
Tel e fax 0542 678240
(Casino, USA/1995) di Martin Scorsese (178')
"Las Vegas è un po' come una Sodoma e Gomorra circondata dal deserto. Ottenere il paradiso e perderlo a causa della cupidigia è la vecchia storia dell'Antico Testamento" (Martin Scorsese). Il racconto criminale scorsesiano si trasferisce tra i tavoli da gioco. Come Quei bravi ragazzi, è tratto da un romanzo di Nicholas Pileggi, con cui Scorsese torna a collaborare alla sceneggiatura. Ma è con la macchina da presa che dà vita alla sua "sontuosa, tragica, delirante visione del mondo: un mondo come guardato attraverso un caleidoscopio, che solo a tratti, all'improvviso e per un momento, si concretizza in una composizione dai lineamenti percettibili, per poi riesplodere in una gimkana di colori, musiche, grida, dadi, dita spezzate, omicidi, gioielli, insegne al neon" (Emanuela Martini).
Open Day di Schermi e lavagne
Il 2019 sarà l'anno delle celebrazioni per i cinquant'anni dallo sbarco sulla Luna. Schermi e Lavagne, in collaborazione con INAF - OAS Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna, dedica alla Luna una programmazione speciale che si articolerà lungo tutta la stagione con proiezioni, attività e laboratori. Per la riapertura del Cineclub per bambini e ragazzi un Open Day con proiezione di film delle origini musicati dal vivo da Daniele Furlati, animazioni e dei corti realizzati durante i laboratori 5 giorni per un cartoon, tra cui quello condotto da Cristina Portolano, che sarà presente per presentare il suo libro Io sono Mare (edizioni Canicola Bambini).
ore 16.00
Proiezione al Cinema Lumière di una selezione di cortometraggi tra cinema delle origini - con accompagnamento musicale dal vivo di Daniele Furlati - e animazione contemporanea. Verranno inoltre mostrati i film realizzati nel corso dei laboratori '5 giorni per un cartoon', tra cui quello condotto da Cristina Portolano che presenterà il suo nuovo libro Io sono Mare (edizioni Canicola Bambini).
ore 17.00
Merenda presso Il Cameo in Piazzetta Pier Paolo Pasolini
ore 17.30
Laboratorio per progettare e costruire una piccola navicella spaziale insieme agli esperti dell’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna.
Prepararsi al decollo… destinazione Luna!
Dai 4 anni in su
(Akasen chitai, Giappone/1956) di Kenji Mizoguchi (86')
Vite di donne galanti nel Giappone contemporaneo. Al suo ultimo film, Mizoguchi orchestra un coro di voci, gesti e destini femminili, mentre nel paese si accende il dibattito sull'abolizione delle case chiuse (che diventerà legge un anno dopo). Le cinque donne sono prostitute, ciascuna con la sua storia personale di indigenza, di rabbia, di vendetta, di costrizione o di scelta. Lo sguardo di Mizoguchi non conosce moralismi ma non fa sconti a una struttura sociale fondata sull'abuso. Come sempre, la sua tenerezza va ai personaggi più fragili, e più chiusi negli affetti familiari. Meno piani sequenza rispetto all'aureo standard, ma un uso magico della profondità di campo, che lascia tempo e spazio perché si compiano drammi o si schiudano mondi interiori. (pcris) Restaurato da Kadokawa Corporation
(USA/1973) di Martin Scorsese (112')
Primo degli indimenticabili trattati antropologici sulla vita a Little Italy secondo Martin Scorsese in cui ciò che più conta è l'ordine morale della Strada (e dei capibanda, e dei preti) e dove, a dispetto delle apparenze, la violenza emotiva è esponenzialmente più terribile di quella fisica. Aggiornata la lezione artistica del padre cinematografico Kazan e metabolizzata quella linguistica di Fuller - "studiavo i suoi carrelli per ore" - in Mean Streets l'uso più espressivo della macchina da presa e il montaggio serrato scandito a colpi di una colonna sonora di grande effetto, parlano già un idioma tutto scorsesiano. (cc)