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Concerti, spettacoli, cinema, mostre, teatro, laboratori per bambini, visite guidate: una panoramica completa degli eventi culturali organizzati a Bologna.
Aggiornato: 59 min 40 sec fa

Gershwin Suite / Schubert Frames

Gio, 09/13/2018 - 14:08

Teatro Duse - Stagione 2018/19

GERSHWIN SUITE

Concept: Michele Merola e Cristina Spelti
Coreografia: Michele Merola
Musica: George Gershwin, Stefano Corrias
Disegno luci e ideazione scenografie: Cristina Spelti
Realizzazione scenografie: Alice De Lorenzi
Costumi: Carlotta Montanari
Adattamento musiche e recomposing: Stefano Corrias Assistente alla coreografia: Paolo Lauri
Interpreti: Emiliana Campo, Angelo D’Aiello, Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Lorenza Matteucci, Giovanni Napoli, Miriam Re, Cosmo Sancilio, Nicola Stasi, Gloria Tombini, Lorenza Vicidomini
Durata: 40 min.

Prima assoluta: 8 febbraio 2018, Teatro Ristori di Verona

Nelle note di George Gershwin (1898-1937), musicista tra i più rappresentativi del Novecento, si riflette lo spirito del tempo in cui sono create, con gli umori e le atmosfere degli Anni Ruggenti. Partendo dai migliori brani del compositore, e dalle suggestioni provenienti dalle opere pittoriche di un altro grande artista americano del ‘900, Edward Hopper (1882-1967), Michele Merola ha realizzato Gershwin Suite, nuova produzione per la MM Contemporary Dance Company, la cui colonna sonora antologizza le più accattivanti pagine dell’autore, come Summertime, che sigla lo spettacolo e ricorre in più momenti e in diverse versioni, e Rhapsody in blue. Ma non sono solo le musiche lussureggianti e vivaci ad attrarre il coreografo: Merola sceglie la musica di Gershwin nelle sue varie sfaccettature, non solo quindi i brani più euforici e brillanti, ma anche quelli più romantici e intimi, sensuali e seducenti. Salda il tutto una nuova composizione di Stefano Corrias, un tappeto musicale che conferisce unità al ricco mosaico di sentori, ora traboccanti dinamismo, ora pienamente lirici, sospesi nel ripensamento e addensati nella malinconia. Altro apporto autoriale alla realizzazione dello spettacolo è stato dato da Cristina Spelti, che ha ideato il disegno delle luci e le scenografie, e firma il concept insieme a Merola. Alcune scene traggono dunque ispirazione dal collegamento tra i diversi brani del compositore e vari quadri – come New York Movie, Soir Bleu, Summer in the City, People in the sun, – di Edward Hopper, pittore che, grazie al suo realismo e al suo modus operandi per “inquadrature”, è considerato un artista molto vicino al mondo della fotografia e del cinema, capace di rappresentare in maniera poetica ed evocativa momenti anche umili e semplici di vita quotidiana. “Sono stato attratto” – dice il coreografo – “dalla capacità del pittore di costruire atmosfere e sfumature che tratteggiano risvolti e segreti della condizione umana. La regia delle immagini danzate e l’allestimento delle scene creano personaggi e situazioni non determinate una volta per tutte, ma aperte a diversi finali e soluzioni”. Ispirati direttamente ai quadri di Hopper, sfilano l’intimità dei passi a due e degli assoli, a cui si aggiungono le scene di insieme, dove voglia di vivere e riscatto dal quotidiano prendono il sopravvento. In scena tanta varietà assume i modi di un set cinematografico, grazie anche ad una scenografia che cambia in continuazione, proprio come in un set, e ad una coreografia che tocca più tasti, grazie alla versatilità del coreografo, capace di declinare la propria creatività e il proprio talento al passo con i tempi della contemporaneità.


SCHUBERT FRAMES

Coreografia: Enrico Morelli
Musica: Franz Schubert
Disegno luci: Cristina Spelti
Costumi: Carlotta Montanari Interpreti: Emiliana Campo, Angelo D’Aiello, Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Lorenza Matteucci, Giovanni Napoli, Miriam Re, Cosmo Sancilio, Nicola Stasi, Gloria Tombini, Lorenza Vicidomini
Durata: 31 min.

Prima assoluta: 24 febbraio 2018, Teatro Asioli di Correggio

Alla musica straordinaria di Franz Schubert Enrico Morelli ha voluto affidare il suo nuovo lavoro: nessuno meglio del compositore viennese ha saputo interpretare i sentimenti contrastanti d’amore, la tensione, la malinconia, il rimpianto, ma anche la speranza. Un collage di celeberrimi brani di Schubert, estratti da veri e propri capolavori di infinita bellezza – composti due secoli fa, stupiscono ancora oggi per la loro grande attualità – fanno da colonna sonora a questo lavoro dedicato alle molte anime dell’uomo contemporaneo, dove l’amore lascia il posto al disinganno, il distacco alla condivisione, la passione al timore, e viceversa, in un andare e venire fra crescendo e diminuendo, a rivelare interi universi e legami segreti. La coreografia non ha alcuna pretesa o ambizione descrittiva, vive dell’unica ricchezza determinata dall’ispirazione musicale: Schubert Frames è un racconto astratto di solitudini e anime affini, inun’epoca come la nostra, stanca, torbida, disincantata, tormentata da un malessere che si respira nell’aria, ma anche ansiosamente alla ricerca di un senso e di una speranza di felicità. Un lavoro denso di immagini poetiche, che diventano tutt’uno con la musica e ne sposano la ricchezza compositiva legandosi intimamente alla sua inesauribile varietà e a ciò che essa esprime. Sono scene in movimento, in cui ci si sofferma soprattutto sul momento del ritorno, perché la felicità è una casa in cui riandare, magari cambiati, incuranti della velocità accelerata di un presente che rischia di farci rimanere indietro e di un futuro che magari si ha paura di esplorare. Il problema non è arrivare, ma tornare. Imparare ogni volta ad amare, di nuovo. Avere il coraggio di riconoscersi fragili, e quindi generosi nella tenerezza.

MM Contemporary Dance Company in Co-Produzione con Teatro Ristori di Verona

Atlantico Festival

Gio, 09/13/2018 - 14:06

Festival musicale e rassegna cinematografica, Atlantico Festival intende celebrare l'arte e le culture dell'Africa e delle sue diaspore.

Sabato 22 settembre apertura alle ore 16.00 fino alle 2.00
domenica 23 settembre apertura ore 15.00 chiusura attorno a mezzanotte.

CONCERTI
Ezra Collective (UK)
FAWDA TRIO ثلاثي الفوضى + Brothermartino (MAROCCO - ITALIA)
Kalifa Kone + Kone Ensemble (MALI - BURKINA FASO - ITALIA)
Don Karate (ITA)

DJSET
Biga il Climatico
Dig This Way Records
ANDREA MI dj

VISIONI CINEMATOGRAFICHE
Félicité di Alain Gomis (2017)
OUAGA GIRLS di Theresa Traoré Dahlberg (2018) - anteprima italiana
Rage di Netwon I. Aduaka (1999)

BOOK
Claudio Sessa e Dudu' Kouate, membro degli Art Ensemble of Chicago, presentano l’edizione italiana del libro “Grande Musica Nera. La storia dell’Art Ensemble of Chicago” di Paul Steinbeck (Quodlibet/Quodlibet Chorus, 2018).

OSPITI
Daniela Ricci - ricercatrice e professoressa di cinema africano e delle diaspore nere (Paris 3 - Sorbonne Nouvelle)
Newton I. Aduaka - regista 
Justin Randolph Thompson (BHMF) - educatore ed artista nell’ambito dei new media

ATLANTICO nasce con l’intento di coinvolgere la comunità tutta, proponendo una riflessione su temi - storici, socio-culturali, etici e politici - legati al continente africano e alle sue diaspore. Musica e cinema diventano perciò strumenti complementari: da un lato, un’arte più immediata, dall’altro un linguaggio più discorsivo e stratificato, entrambi capaci di favorire l’incontro, di decostruire gli stereotipi, di fare emergere le storie che compongono la Storia. ATLANTICO vuole, infatti, riconoscere la diversità e le differenze, ricordando - come affermava il poeta martinicano Edouard Glissant - che “ogni identità esiste nel rapporto con l’Altro”. 

I concerti e i djset proposti evidenziano lo spettro composito delle musiche di derivazione africana e afro-diasporica: dalle sonorità tradizionali della musica Gnawa e della cultura dei griot del Mali e del Burkina Faso ai generi popolari più moderni come l’afro-beat, attraversando il jazz e le sue ibridazioni contemporanee con hip-hop ed elettronica, fino ad arrivare a sonorità latino-americane e caraibiche. 
La rassegna cinematografica di ATLANTICO propone, come per la parte musicale, prospettive e sguardi differenti sulle culture africane e afro-diasporiche. Il programma si articola in due percorsi: da un lato, l’incontro tra cinema e musica, con una particolare attenzione al contesto urbano londinese degli anni 90 (Rage); dall’altro, la rappresentazione della condizione femminile nell’Africa odierna, attraverso la storia di una madre e cantante nei bar di Kinshasa (Félicité) e le giovani donne apprendiste meccaniche in una scuola del Burkina Faso, nel documentario Ouaga Girls.

ATLANTICO Festival è un progetto culturale completamente autoprodotto, nato dalla collaborazione tra Federico de Felice (dj e giornalista musicale), Cristian Adamo (dj e promoter), Katia Golovko (ricercatrice) e il centro sociale TPO.  Per questo motivo, ATLANTICO ha lanciato un crowdfunding/prevendita sulla piattaforma Produzioni Dal Basso (http://sostieni.link/17849), attraverso il quale si può supportare direttamente il Festival e fare crescere una realtà di cui il panorama culturale bolognese (e non solo) ha bisogno!

Partners: NEU RADIO, Radio Città Fujiko 103.1 fm, Sentireascoltare, BHMF, Dig This Way Records, Taskovski Films Ltd., KitchenFilm Roma, Quodlibet

La bella addormentata

Gio, 09/13/2018 - 13:36

con orchestra dal vivo | Teatro Duse - Stagione 2018/19

La Bella Addormentata è di Charles Perrault. Prima ancora di Perrault, l’italiano Giambattista Basile (nella raccolta “Lo cunto de li cunti”) narra di una principessa addormentata per un incantesimo nel meridione dell’Italia. Al racconto di Basile, Perrault si ispira per la sua versione edulcorata e borghese.

Da qui l’idea di Franzutti, uno dei coreografi più noti nel panorama nazionale, di riportare nel sud del paese le disavventure della bella principessa Aurora. Questo ha permesso, al coreografo salentino, quello che il critico Vittoria Ottolenghi ha definito: “una vera botta di teatro”, e cioè la sostituzione della puntura del consueto fuso con il morso della tarantola salentina. La Principessa Aurora è quindi, nell’edizione di Franzutti, una fresca ragazza mediterranea a cui una vecchia maga predice un atroce destino. Sarà la magia della zingarella Lilla e il bacio d’amore di un principe-antropologo sulle orme della leggenda a destare la fanciulla dal suo sonno centenario.

Per la leggibilità della drammaturgia, per l’efficacia dell’ambientazione e per la viva caratterizzazione dei personaggi, lo spettacolo ha raccolto, sin dalle prime rappresentazioni del 2000, la piena adesione di pubblico, ed è stato ampiamente lodato dalla critica. Gli assieme dei danzatori nella brillante realizzazione delle scene più festose e l’accurata esecuzione dei protagonisti hanno contribuito al successo dello spettacolo.

Balletto del Sud

Compagnia Balletto del Sud

coreografia Fredy Franzutti
musica Piotr Il'ic Caikovskij
scene Francesco Palma
musica dal vivo HIO - Hungarian International Orchestra

La grande storia dell’impressionismo

Gio, 09/13/2018 - 13:25

L'incanto della pittura da Monet a Van Gogh | Teatro Duse - Stagione 2018/19

Marco Goldin, unanimemente riconosciuto come il maggior esperto di impressionismo in Italia, dal 2005 mette in scena con successo, sui palcoscenici dei più prestigiosi teatri italiani, racconti/spettacolo realizzati per introdurre, in modo fortemente legato all’emozione, le sue grandi mostre, sempre ai vertici delle classifiche tra quelle più frequentate in Italia e nel mondo, con oltre undici milioni di visitatori negli ultimi vent’anni.

Per la prima volta, con questo spettacolo dedicato a La grande storia dell’impressionismo, ha creato un racconto autonomo, pensato in modo specifico per il palcoscenico e dunque svincolato dal riferimento a una mostra.

Un flusso di parole, musica e immagini, mentre sul palco ci sarà l’importante partecipazione al pianoforte di Remo Anzovino, uno dei principali esponenti della scena musicale contemporanea. E in più, la preziosa collaborazione di Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii, due tra i principali video maker italiani, artefici di una scenografia visiva di forte suggestione, che utilizza foto d’epoca e dei giorni nostri, immagini dei quadri e straordinari filmati girati appositamente in Francia in questi mesi nei luoghi dei pittori, dalle foreste attorno a Parigi ad Arles, dalle coste della Bretagna a quelle della Normandia.

100 minuti di spettacolo, suddivisi in cinque scene, per l’appassionante racconto del movimento pittorico che più di ogni altro ha trasmesso al pubblico di tutto il mondo il suo fascino colorato. Si inizierà dalla foresta di Fontainebleau, dove i giovani impressionisti, da Monet a Pissarro, da Renoir a Sisley, si incontravano a metà degli anni sessanta, per dipingere grandi cieli mai visti così prima, assieme a una devozione tutta nuova verso la natura.

L’amore nei confronti del paesaggio sarà anche quello del decennio successivo, quando prenderanno il via, da quella memorabile del 1874, le esposizioni impressioniste. Di questa seconda scena saranno protagonisti anche Cézanne, Degas e il primo Gauguin, così come le pittrici Berthe Morisot e Mary Cassatt. La meraviglia del fiume, i disgeli lungo la Senna, le alte scogliere e il mare di Normandia, costituiranno poi lo sfondo della terza scena, nella quale Goldin racconterà la fine della pittura di plein-air.

Le due scene conclusive, quasi come un unico canto, saranno invece riservate a Vincent van Gogh e Paul Gauguin, coloro che hanno portato alle estreme conseguenze, modificandolo, l’impressionismo. Del primo, tra campi di grano e cieli stellati, lo spettacolo punterà sui poco più che due anni tra Arles e Saint-Rémy e le settimane del congedo dalla vita a Auvers-sur-Oise. E seguendo le pagine del romanzo di Marco Goldin, dedicato proprio all’amicizia tra i due pittori, in uscita per l’inizio del tour teatrale a metà novembre 2018, Gauguin comparirà dal viaggio in Martinica del 1887 ai soggiorni in Bretagna, dai due mesi vissuti ad Arles con Van Gogh fino al momento di salpare dal porto di Marsiglia per Tahiti. Su questa immagine di vento e mare si chiuderà lo spettacolo.

International Music and Arts e Linea d’ombra

Marco Goldin

musiche composte ed eseguite dal vivo Remo Anzovino
scenografia video Fabio Massimo Iaquone, Luca Attilii

Dove sono le donne?

Gio, 09/13/2018 - 13:18

Teatro Duse - Stagione 2018/19

Se arrivassero gli alieni domattina e cercassero di farsi un’idea del genere umano guardando ai luoghi della rappresentazione pubblica, probabilmente penserebbero che un virus misterioso abbia colpito tutte le persone di sesso femminile d’Italia, rendendole mute o incapaci di intendere e volere.
Il governo, i dibattiti televisivi e le prime pagine dei quotidiani traboccano di interventi maschili. Eppure le donne non sono una sottocategoria socioculturale ma più della metà del genere umano.

Dopo aver interpretato in scena il premio Nobel Grazia Deledda nello spettacolo ‘Quasi grazia’, Michela Murgia, autrice tra le più impegnate nelle battaglie civili, porta per la prima volta in teatro il suo punto di vista sulla ‘questione femminile’ nello spettacolo Dove sono le donne?, un lucido monologo che supera per sempre gli angusti confini delle quote rosa.

monologo di e con Michela Murgia

Le mani parlanti

Gio, 09/13/2018 - 12:52

8° festival di teatro di figura e d'attore

Ritorna la magia e i colori del  festival Le mani parlanti che quest’anno con spettacoli di Teatro di Figura animerà spazi e luoghi di Budrio ma anche di Castenaso e di Granarolo dell’Emilia. Il Teatro di figura, con la sua forza magica, favorirà il gioco delle parti fra burattini e spettatori, che diverrà un tutt’uno con le storie narrate, portando negli spettatoti la nascita di nuovi stupori. Il festival sarà inaugurato a Budrio in Sala Rosa con la mostra Buratto, Fili, Bastoni: in esposizione  antichi burattini, marionette e pupi della tradizione italiana. Apertura straordinarie del Museo dei Burattini e delle Marionette a Budrio e possibilità di visite guidate su richiesta. In tutti e tre i comuni si svolgeranno inoltre anche laboratori di  Costruzione di pupazzi in gommaspugna con la bocca mobile e  di Costruzione di burattini con materiale di recupero.

» Budrio (in caso di mal tempo Auditorium via Saffi 50)
Sabato 29 settembre ore 16.30 ritrovo
Sala Rosa Palazzo Medossi Fracassati Budrio
Mostra Buratto, Fili, Bastoni, con burattini, marionette e pupi antichi, dalla collezione museale del Teatrino dell’Es di Vittorio Zanella e Rita Pasqualini
La mostra sarà visibile il 6,7,13,14 ottobre dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19

Sabato 29 settembre ore 17.30 
Piazza Antonio da Budrio
Habanera Teatro di Marina di Pisa presenta Storie di Toscana con burattini e pupazzi in baracca

Domenica 30 settembre ore 16.30 
Piazzetta di via Garibaldi antistante il il Museo dei Burattini
Compagnia Corps Rompu di Siena presenta Pierrot e i segreti della notte 
Teatro d'attore e Commedia dell'Arte con musica dal vivo chitarra ed ukulele

Sabato 6 ottobre ore 16.30
Piazzetta di via Garibaldi antistante  il Museo dei Burattini
Il Teatro dei Burattini di Ivano Rota di Cantù (CO) presenta Truciolo e il cavallo a dondolo con burattini a guaina scolpiti nel legno di cirmolo

Domenica 7 ottobre
ore 10-12  Piazzetta di via Garibaldi antistante il Museo dei Burattini
Laboratorio di costruzione di pupazzi in gommaspugna con la bocca mobile. Per bambini dai 4 ai 10 anni accompagnati.
Prenotazione (051 6928281 – cultura@comune.budrio.bo.it)
ore 16.30 ritrovo nella piazzetta di via Garibaldi antistante il Museo dei Burattini 
Sea parade. La parata del mare condotta dal Teatro degli Sbuffi di Castellammare di Stabia (NA) con grandi spazi e una barca a vela con le ruote
ore 17.30 Piazza Antonio da Budrio
Il dottor Bostik - Uno teatro di Torino presenta Acqua con burattini e pupazzi in baracca

» Granarolo dell’Emilia 
Venerdì 12 ottobre ore 20.45
Biblioteca Gianni Rodari via S. Donato 74
L’opera delle Marionette di Genova presenta I tre porcellini, con marionette a filo
Sabato 13 ottobre ore 10-12
Laboratorio di  costruzione di burattini con materiale di recupero. Per bambini dai 4 ai 10 anni accompagnati. Prenotazione (051 6004313 – sabrina.leonelli@comune.granarolo-dellemilia.bo.it)

» Castenaso (in caso di mal tempo Biblioteca Casa Bondi via XXI Ottobre 7/2)
Sabato 20 ottobre piazza Giuseppe Zapelloni
ore 10-12 Laboratorio di  costruzione di pupazzi in gommaspugna con la bocca mobile. Per bambini dai 4 ai 10 anni accompagnati.
Prenotazione (051 6059255 – cultura@comune.castenaso.bo.it)
ore 15.30 ll progetto Zattera di Varese presenta Hansel e Gretel con attori e pupazzi

Direzione artistica di Vittorio Zanella e Rita Pasqualini del Teatrino dell'Es

A cura dei Comuni  di 
Budrio, Castenaso e Granarolo dell’Emilia

La merda

Gio, 09/13/2018 - 12:46

Teatro Duse - Stagione 2018/19

Edinburgh Fringe First Award 2012 for Writing Excellence
The Stage Award 2012 for Acting Excellence
Arches Brick Award 2012 for Emerging Art
Total Theatre Award 2012 for Innovation Nomination
Premio della Critica 2012 Miglior Spettacolo
Edinburgh Fringe Sell-out Show 2012 e 2013

Dopo aver vinto il Fringe di Edimburgo e registrato un enorme successo di pubblico e critica in tutto il mondo (dall’Europa al Brasile, dall’Australia al Nord America) a sette anni di distanza dal suo debutto, il poetico flusso di coscienza sulla condizione umana – il fenomeno che ha da tempo rotto i confini del teatro e viene accolto quasi fosse un concerto rock – prosegue il suo live tour, sia nelle grandi città che nelle sperdute periferie e provincie.

Lo “straordinario, brutale, disturbante e umano” (The Times) testo sulla condizione umana di Cristian Ceresoli che gli è valso il Fringe First Award for Writing Excellence per la scrittura, è stato tradotto oltre che in inglese, in greco, danese, ceco, spagnolo, gallego, portoghese brasiliano, norvegese, svedese e francese, mentre è in corso di traduzione in numerose altre lingue. Viene pubblicato in edizione bilingue Italiano–Inglese dalla Oberon Books di Londra nel 2012 e nel 2017 in Italia da Gallucci HD.

L’interpretazione “straordinaria, sublime e da strapparti la pelle di dosso” (The Guardian) di Silvia Gallerano viene accolta da più di sette anni da commosse ovazioni. La Gallerano, che interpreta La Merda sia in inglese che italiano, è la prima attrice italiana a vincere il The Stage Award for Acting Excellence.

La Merda si manifesta come uno stream of consciousness dove, in poesia, si scatena la bulimica e rivoltante confidenza pubblica di una “giovane” donna “brutta” che tenta con ostinazione, resistenza e coraggio di aprirsi un varco nella società delle Cosce e delle Libertà.

La Merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.

Dopo circa due anni di lavorazione in uno stato precario, alla fine di Marzo del 2012 la Première Italiana de La Merda al Teatro i di Milano va completamente sold out, con replica straordinaria esaurita in poche ore. Ad agosto dello stesso anno, la versione in inglese de La Merda (The Shit) viene presentata in Prima Mondiale alla Summerhall per il Fringe Festival di Edimburgo, dove ottiene un altro record di pubblico fino a diventare un Fringe Sell Out Show. Qui riceve critiche straordinarie e vince il Fringe First Award for Writing Excellence per la scrittura a Cristian Ceresoli, il The Stage Award for Acting Excellence per l’interpretazione a Silvia Gallerano e l’Arches Brick Award for Emerging Art oltre a una nomination per il Total Theatre Award. In Italia vince, tra gli altri, il Premio della Critica ANCT. Da quel momento un clamoroso successo di pubblico e critica accompagna l’opera nel Tour Mondiale, che tocca Londra, Madrid, São Paulo, Roma, Glasgow, Berlino, Vancouver, Vilnius, Copenhagen, Lisbona e Adelaide con anni consecutivi di tutto esaurito. Intanto le produzioni del testo in altri paesi, come Danimarca, Brasile e Norvegia, vengono accolte con settimane di tutto esaurito e altrettanto successo di critica. A partire da Maggio 2017, è entrato in produzione il progetto cinematografico de La Merda, tutt’ora in corso di lavorazione.

Frida Kahlo Productions con Richard Jordan Productions

Silvia Gallerano, Cristian Ceresoli

di Cristina Ceresoli
in collaborazione Summerhall, Teatro Valle Occupato
tecnico Giorgio Gagliano

Tutu - NUOVA DATA

Gio, 09/13/2018 - 12:42

Teatro Duse - Stagione 2018/19

A seguito di un grave furto ai costumi e attrezzature di scena, la Compagnia Chisos Mambo è costretta a posticipare lo spettacolo previsto per il 27 febbraio a sabato 30 marzo 2019.

Gli abbonati a DUSEdanza e i possessori dei singoli biglietti acquistati presso la biglietteria del Duse, punti vendita e online potranno accedere allo spettacolo mantenendo lo stesso posto, senza cambiare il proprio titolo d’ingresso.

Chicos Mambo, nati nel 1994 a Barcellona da un'idea di Philippe Lafeuille, coreografo e metteur en scene, è un gruppo che attualmente riunisce sei ottimi artisti versatili e tecnicamente agguerriti con i quali Philippe reinterpreta il mondo della danza, guardandolo con ironia e poesia. Più sofisticato dei Trocks, il mondo dei Chicos Mambo è infatti legato anche all’immaginario, alla fantasia, alla grazia oltre che ovviamente all'universo-mondo della danza, dal balletto classico in giù.

Pluripremiati dalla critica, invitati in festival à la page, i Chicos Mambo presentano in Italia una vera e propria hit della loro produzione: Tutu. Creato nel 2014 per celebrare il ventennale della compagnia, lo spettacolo è diventato talmente popolare e richiesto che di fatto è un vero e proprio must see.

Replicato per sei mesi ininterrottamente al Bobino di Parigi, Tutu è un omaggio alla danza di cui il celebre costume è un'icona. Ma anche qui, l’icona si trasforma: diventa quasi un piumino in cui i ballerini scompaiono, o l͛’abito di una figurina da carillon che gira inesorabilmente. O anche un incredibile piumaggio: quello dei mitici Quattro Cignetti Quattro del Lago dei Cigni, che trasformano la loro danza cronometrica in un divertentissimo contest di hip hop. Perché in Tutu si attraversano tutti i generi. E oltre al balletto classico, ci sono le sfilate interminabili su antiche canzoni sul grammofono, tipiche dei ͚pezzi͛ di Pina Bausch. O le moine delle ginnaste che alle Olimpiadi ci strabiliano con i loro incredibili tecnicismi e i loro guizzi espressivi un po' fané. E gli assoli ͚espressivi͛ di palpitanti danzatrici moderne, metà valchirie e metà erinni. Il tutto declinato con grazia e bravura, con un gusto per il dialogo con il pubblico capace di incantare e dimostrare che anche un nostro semplice gesto, se guidato con abilità e poesia, può diventare danza. Dimostrando che in ogni essere umano c'è nascosto ma pronto a uscire quando meno te lo aspetti, un animo danzante.

INTERNATIONAL MUSIC AND ARTS

Chicos Mambo

interpreti David Guasgua M., Pierre-Emmanuel Langry, Julien Mercier, Guillaume Queau, Vincenzo Veneruso, Stéphane Vitrano
coreografia e regia Philippe Lafeuille
assistente Flavie Hennion
tutulogue Romain Compingt
luci Dominique Mabileau
colonna sonora Antisten
costumi Corinne Petitpierre
parrucche Gwendoline Quiniou
zentaï Corinne Barbara

Non solo Pop!

Gio, 09/13/2018 - 12:29

Opere degli anni Sessanta della collezione del MAGI’900

Il museo Magi‘900 di Pieve di Cento dedica una mostra a quelle ricerche artistiche meno note che affiancarono sottotraccia le correnti artistiche più spiccatamente rivoluzionarie degli anni ‘60.

L’esposizione è a cura di Valeria Tassinari.

Nell’immaginario di tutti l’arte internazionale degli anni Sessanta parla di sperimentazione e reazione all’eredità del passato. Ma, se è vero che ovunque tra Stati Uniti e Europa si sono espressi nuovi modi di concepire la visione e il rapporto arte e vita, è innegabile che la cesura rispetto all’eredità del dopoguerra non fu sempre radicale e che, rispetto ai fenomeni più noti, ve ne furono molti altri, rimasti nell’ombra ma non meno rappresentativi di quel clima.

Se dunque da un lato si vuole porre l’accento sugli anni ’60 come fucina della sperimentazione, dall’altro si vuole anche sottolineare come - in particolare nel contesto italiano - si sovrapposero ricerche molto differenti, talvolta persino conservatrici.

Attraverso una ricognizione nella sua vasta collezione, il MAGI’900 rilegge e mette in relazione tra loro tutte le opere realizzate in quel mitico decennio, in un’esposizione a tema che esplora senza pregiudizi gli aspetti della ricerca artistica, per sottolineare la varietà dei percorsi e degli intenti che caratterizzavano il ricchissimo fermento culturale di un momento in cui gli artisti e gli intellettuali si misero al centro della società, tra esplorazioni, contraddizioni e ripensamenti.

A cinquant’anni dal ’68, considerato per antonomasia l’anno della ribellione e della provocazione ma anche del boom economico e del potere della fantasia portato nella quotidianità, questo allestimento vuole sottolineare la polifonia delle voci che, per gruppi o singolarmente, ora contribuisce a farci rileggere il fermento di quel periodo con curiosità e rinnovata attenzione.

In occasione della mostra saranno organizzati eventi collaterali e incontri di approfondimento interdisciplinare su temi di cultura, economia e costume.

Ingresso libero

Il rigore che non c’era

Gio, 09/13/2018 - 12:24

Teatro Duse - Stagione 2018/19

Il rigore che non c’era è il nuovo spettacolo di Federico Buffa: il più grande Storyteller italiano riprende la sua avventura teatrale, con un testo che parte da storie sportive per diventare poi un affresco storico, poetico, musicale.

Il rigore che non c’era è quell’evento, magari improvviso, che ha cambiato la storia di una partita, è quella metafora, magari improvvisa, che ha cambiato la storia di una vita…
In un luogo non collocato nel tempo e nello spazio, personaggi ad un bivio, davanti ad una scelta, condannati a raccontare e a raccontarsi.

Buffa così inizia il suo percorso, che passa dalla storia di Sendero Luminoso a quella di George Best, da Leo Messi al millesimo gol di Pelè.

Ancora storie intrecciate tra loro, come quella di Elis Regina e di Garrincha, il tutto punteggiato dalla musica, che sottolinea, impreziosisce e accompagna le parole.

Sullo sfondo, un palazzo, due finestre dalle quali compare una sorta di angelo, custode e disincantato, interpretato da Jvonne Giò; in scena con Federico Buffa, uno strampalato attore, del quale veste i panni Marco Caronna, ed un pianista, Alessandro Nidi, compagni di viaggio nello scoprire che quella volta, quel rigore…ha cambiato la storia di tutti…

International Music and Arts

Federico Buffa

con Marco Caronna, Jvonne Giò, Alessandro Nidi
di Federico Buffa, Marco Caronna
regia Marco Caronna

Ageop Ricerca onlus | La Turnàta

Gio, 09/13/2018 - 12:09

Spettacolo per la Giornata Mondiale di Lotta al cancro infantile

Con lo spettacolo La Turnàta Mario Perrotta torna ad essere testimonial di AGEOP RICERCA ONLUS, donando il suo spettacolo a sostegno della Campagna #LOTTOANCHIO che l’Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica dedicherà alla Giornata Mondiale di Lotta al cancro infantile (Istituita dal Childhood Cancer International per il 15 febbraio).
Simbolo della campagna sono i pugni dell’Incredibile Hulk, emblema della forza che ognuno può donare a un bambino che sta combattendo contro il cancro.

LA TURNÀTA – LO SPETTACOLO
Storie di emigrazione italiana negli anni 60 e 70. In Svizzera la legge, sino al 2005, violando i più essenziali diritti umani, impediva, tra l’altro, ai lavoratori definiti “stagionali” di portare con loro moglie e figli. Per tutta risposta gli italiani nascondevano moglie e figli nel portabagagli e lì iniziava la loro storia di clandestini reclusi in casa per anni. Nino è un bambino di nove anni che non ha mai visto il mondo fuori da quella stanza in cui vive col nonno, la mamma e il papà. Ma la morte del nonno scatena un rocambolesco viaggio di ritorno al paese, su una fiammante Alfa Giulia 1300, con in macchina il padre, la madre, un operaio sindacalista e il nonno morto. Mentre il mondo è incollato al televisore per guardare lo sbarco sulla luna, si consuma questo ritorno “mitico” alla terra d’origine. Racconto in bilico tra dramma e commedia all’italiana.
L’intero progetto Cìncali (Italiani cìncali e La Turnàta) costituisce l’ossatura della trasmissione radiofonica Emigranti Esprèss andata in onda su Radio 2 Rai dal 18 dicembre 2006 al 5 gennaio 2007. Il testo della trasmissione diventerà un libro edito da Fandango Libri in libreria a marzo 2008.

Ageop Ricerca Onlus e Teatro dell'Argine

Mario Perrotta

di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta
diretti ed interpretati da Mario Perrotta
collaborazione alla regia Paola Roscioli

POLLUTION 2018 – RefleAction | Appuntamenti

Gio, 09/13/2018 - 11:24

POLLUTION 2018 – RefleAction, il progetto di Iris Ceramica Group in collaborazione con SOS School of Sustainability e studio MC A. si articolerà nei seguenti appuntamenti:

domenica 23 Settembre, ore 19.30 20 min. ca
Cappuccetto Rosso Post
Il poeta Davide Rondoni riscrive la fiaba di Cappuccetto Rosso in chiave moderna, affidandola alla voce dell’attrice del cinema e teatro italiano, Iaia Forte.

lunedì 24 settembre, ore 19.30-21
Pollution 2018, con RefleAction la materia si fa natura
Il progetto Pollution e la sua evoluzione si declinano nel rapporto tra Ambiente e Materia, Arte e Città. Mario Cucinella, curatore dell’installazione Pollution 2018, conversa con altrettanti esperti delle discipline che esplorano il legame tra uomo e natura.
In caso di maltempo, l’evento si terrà presso la Sala dei Carracci di Palazzo Segni Masetti, sede di Confcommercio Ascom (Str. Maggiore 23 – Bologna).

martedì 25 Settembre, ore 19.30 20 min. ca.
Nature’s Revenge Valentino Corvino, compositore e violinista, firma per Pollution un inedito concerto in cui la materia si fa musica.
Con Valentino Corvino, Marco Ignoti, Sebastiano Severi, Alice Caradente, Stefano Bussoli, Giuditta Pasquinelli

mercoledì 26 Settembre, ore 19.30 20 min. ca.
Corrispondenze “La Natura è un tempio dove pilastri viventi / lasciano uscire a volte parole sciamanti” scriveva Charles Baudelaire in I Fiori del Male nel 1857. Ispirata ai versi del poeta francese, una performance tra simboli, suoni dimenticati e movimento.
Con Erasmo Treglia, Valentina Ferraiuolo, Paolo Bacca, Giuditta Pasquinelli

POLLUTION 2018 – RefleAction

Gio, 09/13/2018 - 11:08

1972-2018: Pollution torna in Piazza Santo Stefano a Bologna con un progetto di Iris Ceramica Group in collaborazione con SOS School of Sustainability e studio MC A. Un’installazione simbolo della visione che ha accompagnato l’azienda sui temi della sostenibilità e della tutela dell’ambiente dagli anni Settanta a oggi: da Pollution a RefleAction.

L’installazione è aperta al pubblico tutti i giorni dal 24 al 28 settembre, dalle ore 10 alle ore 22
L’appuntamento si articolerà in diversi momenti emozionali alla scoperta di questo nuovo sentiero narrativo, il 23, 24, 25 e 26 settembre alle ore 19.30.


Visite guidate gratuite a cura dei giovani professionisti di SOS - School of Sustainability ideatori dell’installazione Pollution 2018, promossa da Iris Ceramica Group, con il patrocinio del Comune di Bologna. Accompagneranno chiunque abbia il piacere di conoscere meglio l’opera, l’idea e gli obiettivi, attraverso un percorso visivo e narrativo che affronterà non solo la visione contemporanea dell’installazione, ma anche dove questa fonda le sue radici: Pollution 1972.
Inizio visite ogni 30 minuti. Da lunedì 24 a mercoledì 26 settembre, dalle 17.30 alle 18.30 e Giovedì 27 e venerdì 28 settembre, dalle 17.30 alle 20.00
Per Iscrizioni:https://www.facebook.com/events/269333770371921/

La Bella e la Bestia | Il Musical

Gio, 09/13/2018 - 10:43

In un castello incantato un giovane principe viziato e prepotente deve fare i conti con il suo passato. Trasformato in una ripugnante Bestia a causa della sua crudeltà, dovrà imparare ad amare, a farsi amare, prima che l’ultimo petalo della rosa magica cada, così da spezzare l’incantesimo. L’incontro con Belle, appassionata lettrice che sogna di vivere lontano dalla monotonia del suo villaggio, darà vita ad una storia d’amore in cui le convenzioni si ribalteranno, insegnando che la vera bellezza risplende nel cuore.

Una storia senza età raccontata in un musical travolgente che farà sognare adulti e bambini, con firma LU.DA. Events a capo di un cast dall’altissimo livello artistico.


Delegata alla Produzione Silvia Pedretti
Cast Diletta Belleri, Enrico Galimberti, Luca Cattaneo, Yuri Palamini, Leonardo Ferrari, Fabio Polini, Marco Pezzotti, Pamela Foresti, Enrica Berardi, Ancilla Scandella, Fabrizio Girelli, Fabrizio Paletti
Corpo di ballo Martina Piccinelli, Laura Tosetti, Nadia Piana, Silvia Zandanel, Martina Teoni, Augusto Magri, Martina Benedetti, Elisabetta Filippi Pioppi
Regia Dario Belardi, Luca Cattaneo
Coreografie Silvia De Petri

DOC Donne d’Origine Controllata

Gio, 09/13/2018 - 10:39

Teatro Duse - Stagione 2018/19

Un nuovo show, anzi uno dei pochi ‘oneman show al femminile’.
Francesca Reggiani, da anni, assicura comicità ed ironia.

Con DOC Donne d’Origine Controllata la Reggiani vuole offrirci un manuale di sopravvivenza al caos, una bussola per orientarsi in un mondo sempre più smagnetizzato.
Non esiste più la strada sicura, il posto fisso, il porto franco, la via retta.
Oggi si procede per sbandamenti. Rimbalziamo tra vero e falso, tra realtà e reality, tra innovazione e tradizione. Con la sensazione di essere le palline di una partita a flipper giocata da altri. Non doveva andare cosi! E dunque non ci restano che due opzioni.

Piangersi addosso.
Farci sopra della satira.

Francesca Reggiani, naturalmente, sceglie la seconda.
Affila le armi che le sono proprie per costruire uno spettacolo che procede per frammenti.
Monologhi sull’attualità, parodie di personaggi famosi, contributi video che fanno il verso a programmi televisivi e jingle pubblicitari. Un procedere sincopato, a strappi, per comporre un puzzle dove tutto si tiene, dove mondi apparentemente inconciliabili finiscono per parlare tra loro.


Parmaconcerti in co-produzione con Pierfrancesco Pisani

Francesca Reggiani

di Francesca Reggiani, Valter Lupo, Gianluca Giugliarelli
e con Linda Brunetta

Revolyutsiya

Gio, 09/13/2018 - 10:12

Teatro delle Moline – Stagione 2018/19

Dopo Ombre rosse e Banditen, arriva Revolyutsiya, l’ultimo capitolo della Red Trilogy di Marco Cavicchioli, dedicato alla Rivoluzione d’Ottobre del 1917, o meglio alla prima folgorante fiammata che sconvolse il mondo e che accese un entusiasmo globale senza precedenti tra le masse di tutti i continenti.
Lo spettacolo non porta in scena una riflessione critica o storica degli eventi, ne tantomeno nostalgica, ma una favola contemporanea che vira, a tratti, all’umor nero, cercando di narrare/agire quella scintilla iniziale da una prospettiva particolare. Attraverso il corpo e la voce rivivranno tutti i Bolscevichi che guidarono l’impresa: Lenin, Trotsky, Molotov, Stalin, Aleksandra Killontaji, l’anarchico Machno e tutti gli altri, insieme uniti dalla scia di un grande sogno, ma presto divisi da linee politiche divergenti…

ideato da Marco Cavicchioli
testi di Andrea Schianchi
drammaturgia di Marco Cavicchioli e Bruno Stori
musiche di Irene Elena
con Marco Cavicchioli e Irene Elena (alla chitarra)
regia Bruno Stori
con il sostegno di Liberty/stagione Agorà

Life

Gio, 09/13/2018 - 10:04

Teatro delle Moline – Stagione 2018/19

Figura n.3 dell’album dei campioni. Dopo Marianne Faithfull e Patti Smith continua il mio viaggio sulle autobiografie dei miti del rock. Ora ecco il pirata, il principe barbaro, lo zingaro, l’uomo dalla costituzione fisica più resistente del rock. Questo è un omaggio commosso ed entusiasta a chi mi fa sentire forever young (con tutto ciò che questo significa), alla umanità di un vero artista che ha trasformato i suoi fantasmi e ci insegna a essere umili e autentici anche davanti a 80.000 fan. In alto i calici all’ incredibile vita del mio eroe e al suo gruppo. Un ragazzo nato nella periferia proletaria di Londra durante il famoso bombardamento del ’43 da parte dei nazisti sulla città. Un ragazzo timido e ribelle, innamorato del blues dei neri d’America, che ha vissuto la rivoluzione gia prima del ’68 e il capovolgersi della sua vita nel giro di pochi mesi. I suoi occhi hanno visto un mondo in bianco e nero diventare improvvisamente a colori. E i colori di questo nuovo mondo li ha dipinti lui stesso.
Ironica , schietta, umanissima, l’autobiografia di Keith Richards, chitarrista e co-fondatore dei Rolling Stones, autore delle musiche più esaltanti della storia del rock, è  la guida a questo mio nuovo lavoro. In copertina si legge: “ Con la disarmante onestà che è il suo marchio di fabbrica, Keith Richards ci consegna la storia di una vita che tutti avremmo voluto conoscere meglio, sfrenata, impavida e autentica.” Siamo sicuri che avremmo solo voluto ‘conoscere meglio’? O non piuttosto vivere anche noi? E poi, come può il teatro competere con il rock ‘n roll? Queste sono solo alcune delle molte domande che stanno sotto allo spettacolo. Insieme alle domande di un giovane attore ad una fan dei Rolling Stones (che guarda caso fa teatro), e che è filo rosso che si incrocia con la storia della vita di Keith, con le sue immagini e interviste e il suono di una chitarra elettrica dal vivo.
Aggiungo così una nuova pagina, dopo Marianne Faithfull e Patti Smith, all’album di figure che sto componenedo attraverso le forme del teatro. Una nuova sfida. Spettacoli biorock che il teatro rilegge e guarda poeticamente. Le autobiografie di donne e uomini della musica che hanno vissuto gli anni ruggenti del cambiamento. La seconda metà del ‘900. Le loro storie partono dalla seconda guerra mondiale e arrivano ad oggi. Eroine ed eroi di un mondo dalle molte trasformazioni. Ma anche autori eccellenti, testimoni poetici, opere d’arte in sé. E soprattutto: still alive. Sopravvissuti di epoche feroci e testimoni storici. Oggi la loro sopravvivenza ha molti significati e comunica emblematicamente con la contemporaneità. Questo lavoro è anche sulla scia della mia vicinianza con i giovani. E’ uno spettacolo che faccio con i giovani. Infatti tre della mia equipe hanno 19 anni. Largo a loro, inesauribili fonti di energia e motivazione profonda del nostro raccontare.

Porto con me l’esperienza tuttora viva del Max Gericke di M. Karge con la regia di Fabrizio Arcuri, che ha debuttato alle Moline l’anno scorso, seguo solo fili che vengano dalla più profonda e distillata passione di raccontare e condividere in teatro, porto l’insegnamento del mio maestro Leo, percorro i passi dunque del mio eroe Keith Richards in sintonia con ciò che la nostra Associazione “Tra un atto e l’altro” programma per il 2018 nei teatri dell’Unione Reno Galliera e nella stagione Agorà : la ricorrrenza dei 50 anni del 1968 “Nel fuoco della rivolta”. Riverberiamo così insieme di suggestioni, stupori, suoni, turbamenti e immagini che parlano di rivolte e rivoluzioni, di giovani e di musica, non solo di guerra ma di amore. (It’s only rock n roll)

Angela Malfitano

di Angela Malfitano dalla biografia di Keith Richards dei Rolling Stones
con Angela Malfitano e Francesco Tozzi
chitarra elettrica Antonio Michelangelo Del Gaudio
assistente alla regia Enrico Galuppi
visuals Luca Calabrò
tecnico Tommaso Michienzi
grafico Alberto Sarti
assistenza Rosanna Moschetta
produzione Tra un atto e l’altro
con il contributo di ATER – Circuito Multidisciplinare dell’Emilia-Romagna, Emilia Romagna Teatro Fondazione e Regione Emila Romagna

Gipsy Caravan

Gio, 09/13/2018 - 10:00

concerto della band bolognese che unisce il gipsy jazz allo swing

La proposta musicale dei Gipsy Caravan spazia dai Balcani alla Francia degli anni 30 e accompagna il pubblico in un viaggio nel gipsy jazz tra le tribù gitane dell’est Europa. Dal genio di Django Reinhardt, l’ormai leggendario chitarrista zingaro, fino alle sconosciute melodie ai confini tra Europa e Turchia.

Messmer

Gio, 09/13/2018 - 09:58

Teatro delle Moline – Stagione 2018/19

Messmer è un romanzo breve, dai tratti autobiografici: una confessione lucida e autoironica. La trama si consuma in una sorta di monologo interiore tra due dosi di eroina e ripercorre i motivi di una precipitosa fuga in treno: essere stata la causa involontaria dell’overdose di un amico. Il titolo, che è anche soprannome della protagonista, apre una chiave di lettura su alcuni elementi di mesmerismo: nel ricordo allucinato, in una specie di ipnosi, affiora una Bologna aggrovigliata in portici, nascosta in angoli bui, tra spacciatori di piccolo calibro e equivoci amanti dei servizi segreti americani. Un lascito testamentario, lacerante e umoristico, della poetessa malata che racconta con pennellate amaramente ironiche la sua resistenza a denti stretti, come spiando il mondo dalle fessure di una tapparella per non far vedere che si sta piangendo. Uno spirito eroico, la Messmer in cui si traveste l’autrice, alla ricerca costante di una parola poetica, contro l’aridità, il calcolo, il conformismo impietoso. La sua Bologna, ritorta tra le ombre dei vicoli, brulica di personaggi irridenti e goffi, teneramente comici nella loro ostinazione trasgressiva che, come in un sogno allucinato, prendono le forme ipertrofiche di sagome deformate del fumetto. La parola scorre impetuosa tra i rimandi jazz e barocchi delle musiche di Enrico Guerzoni mentre le tavole di Carlo Pastore e Nicola Barzanti costruiscono un bestiario antropomorfo, segno concreto di un racconto poetico per immagini.

di Patrizia Vicinelli
interpretazione e regia Francesca Ballico
musica Enrico Guerzoni
immagini Nicola Barzanti e Carlo Pastore
organizzazione Maurizio Sangirardi
produzione Associazione Ca' Rossa

Pro e Contra

Gio, 09/13/2018 - 09:51

Al di qua del bene e del male | Teatro delle Moline – Stagione 2018/19

Un dialogo filosofico che nasce dal confronto tra due posizioni opposte e attraversa il vasto territorio della dualità, dell’esperienza divisa tra bene e male.
Che cosa potessero significare in Lager le nostre parole “bene” e “male”, “giusto” e “ingiusto” giudichi ognuno quanto del nostro comune mondo morale potesse sussistere al di qua del filo spinato. Questa la conclusione del capitolo Al di qua del bene e del male di Se questo è un uomo di Primo Levi, che parte da un titolo che si pone esplicitamente in relazione alle riflessioni di Friedrich Nietzsche.
Il nostro lavoro affonda i piedi nel fango del Lager e sta al di qua del bene e del male, si interroga e insiste su che cosa significhi libero arbitrio e responsabilità individuale e collettiva. È un campo di battaglia in cui bene e male sono in lotta tra loro in uno scontro in cui la coscienza degli esseri umani non è annullata, non può rifugiarsi per eludere le sue responsabilità, nel predominio schiacciante del bene sul male o del male sul bene.
Attraversiamo Primo Levi risalendo fino a Dostoevskij, per andare alle radici della storia della società massificata dove potere, economia, ideologia e politica si saldano per sfociare nei totalitarismi che abbiamo conosciuto e, forse, ancor di più, in quelli che potrebbero essere nel nostro futuro, se non già nel presente.

di e con Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
produzione archiviozeta

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