Nel teatro di Romeo Castellucci. Convegno.
Il Centro La Soffitta - Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna - presenta, nell'ambito della XXVI rassegna LA SOFFITTA 2014 il convegno internazionale a cura di Piersandra Di Matteo.
Intervengono Lucia Amara, Marie Hélène Brousse, Adele Cacciagrano, Shintaro Fujii, Joe Kelleher, Marcello Neri, Eleni Papalexiou, Enrico Pitozzi, Nicholas Ridout, Daniel Sack, Dorota Semenowicz. Introduce Marco De Marinis.
Saluti di Giuseppina La Face e Alberto Ronchi.
Nella mappa articolata di questo progetto nasce l’occasione per il primo convegno internazionale interamente rivolto al lavoro dell’artista che ha dato corpo a un nuovo modo di pensare il teatro nella nostra epoca. Autore di un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale, Castellucci ha creato opere che pulsano di una tensione visuale capace di sottrarre l’immagine al dominio della comunicazione, e mettono in scacco il principio di rappresentazione scavando nella verità della materia. È un teatro che strappa il reale al principio di realtà, che tocca le radici della tradizione per recidere la consuetudine, che sonda l’intima alleanza tra visivo e sonoro. Attraverso l’incontro tra studiosi e pensatori da anni interessati al lavoro di Castellucci si snodano le linee di questa linguistica – scandita da regie, installazioni e progetti curatoriali nell’arco cronologico che muove dagli esordi della Socìetas Raffaello Sanzio all’attuale periodo hölderliniano – dove la quinta parete è la forza creatrice in dote allo spettatore.
ingresso libero fino esaurimento posti
tel. 051.2092400/10
Nell'ambito di
e la volpe disse al corvo
Corso di Linguistica Generale
Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna
di Romeo Castellucci.
Nell’Antica Grecia – mondo a cui Friedrich Hölderlin si è rivolto assiduamente – il Ginnasio era il luogo della preparazione dei giovani in vista delle gare atletiche e della vita adulta, oltre che preludio al momento della guerra. Ed è a una palestra – luogo dell’esercizio e della disciplina, estraneo all’ortodossia del teatro – che Romeo Castellucci affida il compito di far risuonare le parole del poeta nella loro eresia e bellezza inattuale. Secondo un’estetica sorvegliata fino al midollo, intesa qui come radicalismo politico, viene messo in scena il dramma incompiuto La morte di Empedocle, testo in cui il filosofo, accusato di essersi reso simile agli dei, abbandona la città per salire la montagna e gettarsi nel fuoco dell’essere. Il luogo della ginnastica lascia spazio alla rivelazione, esaltando lo scorrere retorico dei gesti e l’articolazione di versi che affermano la potenza della natura e ricordano, senza consolazione, la finitezza dell’umano. Accolti sui cuscini del salto in alto, gli spettatori hanno il compito di inverare ogni giudizio, possibilità, essere.
ideato e diretto da
Romeo Castellucci
cura del movimento
Silvia Costa
con
Chiara Causa, Silvia Costa, Laura Dondoli, Irene Petris
e Silvia Berti, Cristina Capponi, Chiara Castaldini, Sara Dal Corso, Gaia Germanà, Leila Ghiabbi, Ilaria Dalle Donne, Irene Migliori, Lara Russo.
produzione
Socìetas Raffaello Sanzio.
organizzazione
Cronopios
grazie alla collaborazione del
Quartiere Navile e del Centro Sportivo Arcoveggio
mercoledì 2, giovedì 3, venerdì 4, sabato 5 aprile ore 21
domenica 6 aprile ore 16
ingresso € 10
capienza massima per ogni replica: 100 spettatori
dal 1 marzo prevendita online su www.vivaticket.it, Bologna Welcome Piazza Maggiore 1/e (aperto dal lunedì al sabato 9:00 - 19:00. Domenica e festivi 10.00 - 17.00) e negli altri punti vendita Vivaticket.
Biglietteria presso Palestra Arcoveggio: apertura un’ora prima di ogni performance
info
Cronopios tel. 051 224420 (lun-ven 9:30-13:00; 15:00-17:30)nei giorni di spettacolo tel. 338 2237327
La palestra Arcoveggio è raggiungibile con l'autobus linea 27.
Nell'ambito di
e la volpe disse al corvo
Corso di Linguistica Generale
Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna
di Romeo Castellucci
Tra le statue di ispirazione greca e romana che popolano l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, prendono corpo come nuclei vivi due figure nate nel 1997 all’interno del Giulio Cesare, il lavoro della Socìetas Raffaello Sanzio che più di ogni altro ha inquadrato l’impero della retorica e la morfologia del monumento. Da un lato il personaggio di “...vskij” - allusione a uno dei padri fondatori del teatro occidentale - inserisce una telecamera endoscopica nella propria cavità nasale fino alla glottide, proiettandone l’immagine su uno schermo circolare: visualizza così il viaggio a ritroso della voce fino alla soglia delle corde vocali, come a mostrare la carne della parola. Dall’altro, un attore laringectomizzato pronuncia l’orazione funebre di Marco Antonio per Giulio Cesare: il picco retorico del dramma si rinnova in una foniatria sgolata, la sola capace di sopportare il discorso, perché letteralmente parlata da una “ferita”. È con questi due monologhi speculari che Castellucci torna a percorrere gli spazi dell’Accademia in cui ha studiato, ora lui stesso portatore di un eloquente corso di linguistica generale.
con
Dalmazio Masini e Simone Toni affiancati da Gianni Plazzi e Silvano Voltolina
produzione
Socìetas Raffaello Sanzio.
organizzazione
Cronopios
grazie alla collaborazione di
Accademia di Belle Arti di Bologna
giovedì 27 e venerdì 28 marzo ore 16
sabato 29 e domenica 30 marzo ore 15 e ore 17
ingresso € 10
capienza per ogni replica: 50 spettatori
Dal 1 marzo prevendita online su www.vivaticket.it, Bologna Welcome Piazza Maggiore 1/e (aperto dal lunedì al sabato 9.00 - 19.00. Domenica e festivi 10.00 - 17.00) e negli altri punti vendita Vivaticket.
Biglietteria presso l’Accademia di Belle Arti: apertura un’ora prima di ogni performance
info: Cronopios tel. 051 224420 (lun-ven 9:30-13:00; 15:00-17:30) nei giorni di spettacolo tel. 338 2237327.
Nell'ambito di
e la volpe disse al corvo
Corso di Linguistica Generale
Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna
Un esercizio in Lingua Generalissima
di Romeo Castellucci | prima assoluta
musica dal vivo dei Phurpa
testo di Claudia Castellucci
suoni di Scott Gibbons
con Simone Bobini, Dario Boldrini, Bernardo Bruno, Silvano Voltolina
e con Isabella Benedettelli, Nina Bollini, Sabina Borelli, Gemma Carbone, Serena Dibiase, Nicole Guerzoni, Silvio Impegnoso, Andrea Alessandro La Bozzetta, Andrea Meloni, Paola Stella Minni, Manoel Morelli, Filippo Pagotto
disegno tecnico della Generalissima Paride Piccinini
tecnica del suono Stefano Carboni
attrezzeria Vito Matera, Gionni Gardini
produzione Socìetas Raffaello Sanzio
in collaborazione con Xing
coproduzione: Electrotheatre Stanislavsky / Mosca; Kunstenfestivaldesarts / Bruxelles
Grazie alla collaborazione di Provincia di Bologna
Il principio della decomposizione e l'ascesi della lingua che agiscono in Uso umano di esseri umani alludono al potere del linguaggio di trascendere i corpi. L’azione – basata iconograficamente sul dipinto de La Resurrezione di Lazzaro di Giotto – utilizza la Generalissima, una lingua artificiale coniata nel 1985 dalla Socìetas Raffaello Sanzio a partire dalle lingue creole e dall’“Ars Magna” di Raimondo Lullo, concepita su basi numerologiche. Redatta accuratamente da Claudia Castellucci a partire da quattrocento termini omnicomprensivi, la Generalissima procede per livelli sempre più astratti – da quello più comune fino al più puro, composto di sole quattro parole – con ognuno dei quali è possibile comunicare. La scena pittorica che vede il Signore avanzare verso il cadavere di Lazzaro, mentre i familiari si coprono il naso per il fetore della putrefazione, viene ripetuta sulla traccia di tali principi combinatori. La luce atonale del sole che attraversa la grande volumetria dell’Ex Ospedale dei Bastardini prepara lo spettatore alla contemplazione di una trasformazione profonda.
venerdi 14 febbraio ore 15
sabato 15 febbraio ore 12 e ore 15
domenica 16 febbraio ore 12 e ore 15
ingresso 10 €
capienza limitata: si consiglia la prenotazione
info e prenotazioni: Xing tel 051.331099 info@xing.it
Biglietteria presso Ex Ospedale dei Bastardini Via d'Azeglio 41: apertura 30 minuti prima.
info:www.xing.it
prima assoluta
Nell'ambito di
e la volpe disse al corvo
Corso di Linguistica Generale
Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna
nove programmi filmici e due incontri con Romeo Castellucci
Cuore cinematografico del progetto, L’atto di vedere con i propri occhi si compone di nove programmi e due incontri con Romeo Castellucci. Si tratta di un percorso dal filo doppio, che da un lato attraversa la lunga vicenda teatrale del regista, e dall’altro propone opere cinematografiche da lui stesso scelte per questo specifico contesto. Si presentano in esclusiva materiali rarissimi degli esordi della Socìetas Raffaello Sanzio – video dei primi anni Ottanta e Novanta – fino alla produzione più recente, con la visione dei cicli integrali legati agli ultimi spettacoli teatrali. Completano l’affondo opere attinte dall’intero arco della storia del cinema – con accostamenti tra titoli di periodo e natura diversa – per condurre lo spettatore in un viaggio che svela il bacino filmico del regista teatrale più visionario degli ultimi decenni.
Programma delle proiezioni
sabato 8 febbraio ore 20.15 Cinema Lumière / video teatrali (60’)
Santa Sofia - Teatro Khmer (1985)
Oratoria n. 4: Tohû wâ Bohû (1986)
Oratoria n. 5: sono consapevole dell'odio che tu nutri per me (1987)
La cripta degli adolescenti (1988)
La discesa di Inanna (1989)
Ahura Mazda (1991)
a seguire, incontro con Romeo Castellucci
domenica 9 febbraio ore 18.00 Cinema Lumière
Superflex, Burning Car (Vietnam-Olanda/2008, 11’)
Carl Theodor Dreyer, Pagine dal libro di Satana-primo episodio (Blade af Satans Bog, Danimarca/1920, versione originale sottotitolata)
Alan Clarke, Elephant (Irlanda del Nord/1989, 39’)
Martin Arnold, Shadow Cuts (Austria/2010, 5’)
martedì 11 febbraio ore 20 Sala Cervi / video teatrali
Tragedia Endogonidia (2001-2004, prima parte, 180’)
venerdì 14 febbraio ore 19.30 Cinema Lumière
introduce Romeo Castellucci
Stan Brakhage, The Act of Seeing With One's Own Eyes (USA/1971, 32’)
Terrence Malick, To the Wonder (USA/2012, 112’, versione originale sottotitolata)
sabato 15 febbraio ore 18.00 Cinema Lumière / video teatrali (90’)
Amleto, la veemente esteriorità. della morte di un mollusco (1992)
Lucifero. Quanto più una parola è vecchia, tanto più va a fondo (1993)
Orestea (una commedia organica?) (1995)
Giulio Cesare (1997)
Genesi. From the Museum of Sleep (1999)
Voyage au bout de la nuit (1999)
Il Combattimento di Tancredi e Clorinda (2000)
martedì 18 febbraio ore 20 Sala Cervi / video teatrali
Tragedia Endogonidia (2001-2004, seconda parte, 180’)
venerdì 21 febbraio ore 20.00 Cinema Lumière / video teatrali (90’)
Hey Girl! (2006)
Sul concetto di volto nel Figlio di Dio (2010)
Io penso (2010)
The Phenomenon Called I (2011)
Folk (2011)
sabato 22 febbraio ore 18.30 Cinema Lumière
Brothers Quay, In Absentia (GB/2000, 20’)
Bruce Conner, Valse Triste (USA/1978, 5’) e Take the 5:10 Dreamland (USA/1977, 6’)
Martin Arnold, Pièce touchée (Austria/1989, 16’)
martedì 25 febbraio dalle 20 Sala Cervi / video teatrali (90’)
Inferno, Purgatorio, Paradiso (2008)
Presentato da Fondazione Cineteca di Bologna
Nell'ambito di
e la volpe disse al corvo
Corso di Linguistica Generale
Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna
unica data italiana
Branca cominciò a suonare la chitarra a 15 anni. Per diletto personale, egli compose una serie di collage sonori. Mentre studiava al college tra il 1966 e il 1967 formò una cover band che ebbe vita breve, chiamata "The Crystal Ship", in compagnia di Al Whiteside e Dave Speece. Durante i primi anni settanta, Branca studiò recitazione all'Emerson College di Boston. Nel 1973 si trasferì da Boston a London con la sua ragazza di allora, Meg English. Dopo essere ritornato a Boston nel 1974 incontrò John Rehberger. Nel 1975 cominciò a sperimentare con il suono come fondatore di una compagnia teatrale sperimentale chiamata Bastard Theater. Essi scrissero e produssero la piece teatrale e musicale "Anthropophagoi". Nel 1976 la seconda produzione del gruppo teatrale fu "What Actually Happened". Tutte le musiche utilizzate per questi spettacoli erano state composte da Branca o da Rehberger e venivano eseguite dal vivo dagli attori-musicisti.
Si trasferì a New York nel 1976. Il suo primo incontro con la scena musicale locale fu quello con la N. Dodo Band, che Branca andò a vedere più volte, nel posto dove loro si riunivano a provare. La loro sala prove fu anche il luogo dove Branca incontrò per la prima volta Jeffrey Lohn, che suonava il violino elettrico con la N. Dodo Band. Con Lohn, nel 1977, Branca formò il gruppo Theoretical Girls. Lo stesso anno, Branca si esibì anche con Rhys Chatham, un'esperienza considerata molto significativa per la carriera del compositore e chitarrista d'avanguardia.
Nei primi anni '80, Branca compose diversi pezzi di media lunghezza per chitarre elettriche, tra i quali The Ascension (1981) e Indeterminate Activity of Resultant Masses (1981). Presto cominciò a comporre per orchestre di chitarre elettriche e percussioni, lavorando sulle microtonalità e utilizzando la tecnica del bordone. Tra i chitarristi membri della sua orchestra in quel periodo, si ricordano in particolare Lee Ranaldo e Thurston Moore, poi fondatori dei Sonic Youth, seminale gruppo noise rock.
Durante la sua lunga carriera, Branca s
di Harold Pinter, regia di Nino Campisi
Nino Campisi riporta in scena “Il compleanno” di Harold Pinter, la più importante commedia in tre atti dell'autore inglese, premio nobel per la letteratura nel 2005, e torna a indossare i panni di Stanley Webber, il personaggio pinteriano per eccellenza, simbolo e icona di una umanità perseguitata e auto-reclusa.
letture poetiche al femminile
Interprete d’eccezione, Mariù Pascoli, così è conosciuta nel mondo del cinema, dove in gioventù ha ricoperto ruoli di protagonista con Mario Soldati, affiancando Alida Valli e Anna Magnani, ma anche nel teatro, con Sandro Bolchi, Enzo Biagi, Massimo Dursi, Raffaele Pisu, e nel doppiaggio con Memo Benassi ed Emma Gramatica, porta in scena le voci della grande poesia femminile del novecento.
dedicato a Lucio Dalla
Dopo il grande successo della prima edizione, Nino Campisi e Paolo Piermattei per il Teatro del Navile, Pier Luigi Sforza, Presidente del Consorzio Esercenti di Via D’azeglio e Daniele Caracchi della Pressing Line di Lucio Dalla rilanciano la manifestazione dedicata al grande artista e amico di sempre.
La seconda edizione de “La strada e la stella”, che si svolgerà al Teatro del Navile e lungo tutta Via D’Azeglio dall’1 al 4 marzo, propone concerti e spettacoli, mostre, proiezioni video e letture di testi. Per quattro giorni che culmineranno con una notte bianca il “teatro di Lucio” apre le porte alla città e diventa la casa degli amici di Lucio, con ospiti, incontri e testimonianze.
Con il Patrocinio di Consorzio Esercenti di Via D’Azeglio Pedonale e Pressing Line di Lucio Dalla.
Incontro spettacolo condotto da Mario Trombino
Una riflessione storica su quanto accadde in Italia nel 1922 e sugli eventi precedenti che portarono alla morte della democrazia parlamentare in Italia. Una puntuale ricostruzione storica a tappe del suicidio del parlamento italiano dell’epoca.
Gli eventi passati, pur essendo evidente che la storia non si ripete mai uguale, possono darci una lezione politica utile alla situazione presente.
Un atto unico di Luigi Pirandello
Un atto unico di Luigi Pirandello con Maria Letizia Pascoli, Simona Ortolani, Francesco Di Nubila, aiuto regia Agnese Corsi, adattamento e regia di Nino Campisi. A seguire Nino Campisi legge “La patente” da Novelle per un anno.
Ambientata in Sicilia, nei primi anni del novecento, la novella “L'altro figlio”, pubblicata in “Novelle per un anno”, e da cui Pirandello trasse nel 1923 l’omonimo atto unico, ha come tema fondamentale quello della maternità, inserita in un contesto storico quale quello dell’emigrazione siciliana e dell’unità d’Italia. Maragrazia, una povera donna ridotta a mendicare, non riceve più notizie dai due figli emigrati in America, che continua a rimpiangere, mentre si ostina a non voler vedere l’altro figlio, Rocco Trupìa, che vorrebbe accudirla, ma che la donna ripudia con ostinazione, tanto da essere considerata matta. Il fatto è che questo figlio, altro non è che il frutto di una violenza subita, di uno stupro perpetrato da un brigante “garibaldino”. Maragrazia ripudia il figlio perché “è il sangue che si ribella” al solo ricordo della violenza subita da quel brigante che uccise il marito e la mise incinta. E qui entra un altro tema, adombrato da Pirandello, quello della diffidenza e del malcontento popolare nei confronti di Garibaldi. Lo sbarco dei mille in Sicilia, seppure ha trovato gloria e giustificazione nei libri di storia, è stato infatti vissuto in maniera drammatica dal popolo siciliano. “Questo Canebardo - racconta Maragrazia - diede ordine, quando venne, che fossero aperte tutte le carceri di tutti i paesi. Ora, si figuri vossignoria che ira di Dio si scatenò allora per le nostre campagne! I peggiori ladri, i peggiori assassini, bestie selvagge, sanguinarie, arrabbiate da tanti anni di catena.” Del passaggio di Garibaldi in Sicilia, a Maragrazia è rimasto non solo il ricordo ma anche un figlio, nato dalla violenza di un brigante della banda di Cola Camizzi. E questo figlio, uguale nella voce e nelle fattezze al padre, anche se d’animo buono, paga la colpa di essere il frutto di quella violenza che è connaturata a tutte le guerre e rivoluzioni.
Attrice di cinema e teatro, pianista e clavicembalista, Maria Letizia Pascoli ha insegnato nei Conservatori di Bologna, Pescara, Firenze, Parma ed è stata per ventisette anni titolare della cattedra di Clavicembalo al Conservatorio Statale “G. Rossini” di Pesaro. Concertista, cofondatrice dell’Associazione Clavicembalistica Bolognese, ha scritto su argomenti musicali in importanti riviste (Il Mulino, Hortus Musicus, 415 e altre).
Interprete d’eccezione, fin da giovanissima ha svolto attività cinematografica, teatrale e di doppiaggio col nome d’arte di Mariù Pascoli. La sua carriera cinematografica inizia nel 1941 con Mario Soldati che la sceglie come protagonista di “Piccolo mondo antico” di Fogazzaro, dove interpreta Ombretta la figlia di Luisa (AlidaValli). Nello stesso anno è protagonista con Jole Voleri e Anna Magnani nel film “La fuggitiva” di Piero Ballarini. Ha lavorato anche con Sandro Bolchi, e nel teatro e nel doppiaggio con Enzo Biagi, Memo Benassi ed Emma Gramatica.
Dal 2009, dopo una lunga carriera come concertista di fama e insegnante di clavicembalo al Conservatorio G. Rossini di Pesaro, è tornata al teatro, e collabora con il Teatro del Navile di Bologna, partecipando a numerosi spettacoli di prosa e poesia.
Un atto unico di Luigi Pirandello
Nell’aprile del 1916, Luigi Pirandello scrive “All’uscita”, uno straordinario atto unico che lui stesso definisce “mistero profano”, una meditazione e riflessione sulla morte, qui affidata alle apparenze fantasmatiche di morti che si ritrovano, con la stessa vana apparenza che ebbero in vita, tra le tombe di un cimitero, all’uscita dalla vita”.
Regia di Nino Campisi.
Performance di musica e poesia contemporanea
Moto neopoetico partenopeo è una performance dall’andamento vario che alterna la meraviglia alla bestemmia, la lirica all’ironia, il sussurro all’urlo, la melodia al ritmo sincopato, il delirio visionario alla cruda realtà… perché alimentata da differenti moti d’animo, d’umore e di senso, e anche perché utilizza due lingue: l’italiano e il napoletano.
Ogni mutamento - che sia legato alla storia narrata, al sentimento o all’argomento - è segnalato con un cambio di copricapo, che incarna il soggetto sociale, storico o psicologico che in quel momento si esprime nel magmatico animo vulcanico di un popolo, quello napoletano, che se da una parte conserva uno sguardo ingenuo e autenticamente poetico (capace di commuoversi per un eclissi o per un arcobaleno) dall’altra è invece allergico a ogni forma autoritaria, mostrando tutto il suo spirito polemico e spigoloso, il rancore per le ingiustizie e le discriminazioni subite, l’irrisione sagace e il tumulto.
di e con Michele Zizzari e Ivano Marzocchi.
Solista Svetlana Zakharova
Torna in scena Svetlana Zakharova con il Corpo di ballo di Kiev. La Zakharova, considerata una delle migliori ballerine di danza classica al mondo, unisce ad una superba padronanza tecnica, una raffinata delicatezza e partecipazione emotiva nell’espressione dei movimenti sempre eleganti.
in concerto
La cantante – attrice britannica di soul e r’n’b – ha ottenuto nella sua carriera una nomination ai Grammy Awards, ed ha vinto nel 1990 il Billboard Award e il suo primo BRIT Award, entrambi come migliore artista esordiente. Passata alla storia, con la sua hit “All Around the World”, contenuta nell’album di debutto “Affection” -1989 – disco di platino negli Stati Uniti, come la prima canzone di una cantante solista bianca, di sesso femminile, a raggiungere il Numero Uno nella classifica r’n’b di Billboard.
In collaborazione con Bravo Caffè
Il pittore delle lune. 1852 - 1924 | ART CITY Bologna 2014
“L'arte non è ragione, ma inconsapevolezza e intuizione” scriveva Mario de Maria in uno dei testi in cui spiegava la sua poetica, convinto che la pittura fosse un modo per penetrare il “segreto nascosto” della natura, la sua anima, la sua intimità più nascosta.
Pittore molto ammirato, frequentatore degli ambienti colti e raffinati della cultura italiana di fine secolo, Mario de Maria, Marius Pictor - come è solito firmarsi dal 1894 – appartiene a quella cerchia di pittori che sul finire del secolo XIX intraprese la via della pittura di idee, una pittura di matrice simbolista, ma saldamente radicata, soprattutto in Italia, nella rappresentazione del reale, alla ricerca di quella dimensione misteriosa ad essa sottesa.
Gabriele D’Annunzio definì l’amico pittore “Marius delle lune” per la sua predilezione per i soggetti colti al chiaro di luna. Tale definizione se da una parte ha contribuito a identificarlo nel mondo dell’arte fin de siècle, dall’altra, però, non ha giovato alla valutazione complessiva della sua pittura, certamente non limitata a quel senso particolare e “romantico” del “notturno”. Ancora meno quella definizione ha favorito la considerazione più generale della sua attività nell’ambito della cultura artistica italiana e internazionale. L’opera pittorica di de Maria, infatti, non può essere disgiunta dalla sua personalità di animatore culturale, soprattutto a Venezia negli anni della nascita della Biennale, di esteta e collezionista di arte antica.
La mostra di Bologna cerca di mettere in luce proprio questa molteplicità di interessi – dalla pittura, alla fotografia e l’architettura - che si traducono in un'arte complessa e articolata, certamente non riducibile alle categorie tradizionali di paesaggio o di veduta dal vero, sebbene il paesaggio costituisca il tema principale della sua indagine artistica.
Nonostante la difficoltà di ricostruire il corpus pittorico di de Maria, in gran parte disperso in collezioni private estere e italiane, è stato comunque possibile reperire per questa mostra che celebra finalmente nella sua città il pittore, un numero cospicuo di opere inedite, raccolte soprattutto in collezioni private, che danno conto dei diversi modi di affrontare pittoricamente la realtà nel corso della sua lunga e dinamica attività artistica”.
(Elena Di Raddo)
a cura di Elena Di Raddo
promosso da Associazione Bologna per le Arti
in collaborazione con il Comune di Bologna
Orari di apertura ordinari del Museo
Ingresso libero
site specific action
Xing e Sant'Andrea degli amplificatori presentano un intervento/performance di Matthieu Saladin pensato appositamente in relazione agli spazi e al contesto di Raum.
La pratica di Matthieu Saladin, artista/ricercatore francese, nasce da un approccio concettuale che riflette sulla storia delle forme, dei processi creativi e delle costruzioni sociali, e sui rapporti tra arte e società dal punto di vista economico e politico. Il suo lavoro assume forme che vanno dall'installazione alla pubblicazione, dalla performance sonora al video, dalla conferenza alla creazione di software.
live per macchine da scrivere
Xing e Sant'Andrea degli amplificatori presentano a Raum il live per macchine da scrivere del trio coreano A.Typist composto dal musicista Hankil Ryu e dagli scrittori lo wie e Taeyong Kim.
Può la scrittura aprire un'altra via per creare musica? A.Typist indaga l'atto dello scrivere come modo per produrre musica e non-musica e, viceversa, il suonare come veicolo di scrittura, esplorando un'area sconosciuta tra testo e suono e gli esiti inusuali e istantanei della relazione fra i due ambiti. Il gruppo si avvale di vecchie macchine da scrivere sovrapponendo al suono originario prodotto dal loro dispositivo meccanico, un suono ulteriore, generato da tecnologie audio, derivato dalla scrittura stessa.
una performance di Sara Manente
Xing presenta RITA, esito della residenza negli spazi di Raum della coreografa e performer Sara Manente, che costituisce il quinto capitolo del progetto evolutivo condiviso con gli altri artisti del collettivo internazionale CABRA.
La performance di Sara Manente, nasce come risposta ai contributi testuali di Santiago Ribelles Zorita, artista spagnolo che si autodefinisce danzatore seduto. Per ripercorrere il processo sino ad oggi, vengono resi disponibili i contributi video di Jaime Llopis, Marcos Simoes, Varinia Canto Vila, Santiago Ribelles Zorita che documentano i quattro capitoli precedenti ed offrono un'occasione per affacciarsi sulla nuova scena performativa
sperimentale belga.
Il progetto RITA nasce dal desiderio del raggruppamento di artisti CABRA di passarsi materiali, metodologie, argomenti, pratiche, lavoro, cose che li interessano e a volte li ossessionano. RITA è semplicemente un nome, non significa nulla: genera azioni e implica un comportamento. Ogni due mesi uno degli artisti ospita RITA e poi la cede a un altro componente del gruppo. Ogni passo del processo viene documentato nel sito cabra.weebly.com sotto la forma desiderata (video, testo, annotazioni, performance, ...). Nonostante in alcuni momenti RITA possa cristallizzarsi e rendersi visibile di fronte a un pubblico in diverse forme, creare uno spettacolo non è il suo scopo primario. RITA è in sè non-finita, è un terreno di lavoro.
Junior al Cubo | per bambini dai 6 ai 10 anni
Laboratorio gratuito, prenotazione obbligatoria