"Città accoglienti" contro il razzismo

Si è tenuta a Karlsruhe l'8 ottobre la Conferenza Generale di ECCAR 2015 (European Coalition of Cities Against Racism) che ha affrontato il tema delle politiche di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo.

La Coalizione Europea delle Città contro il Razzismo, di cui Bologna è parte dal 2004 e detiene la presidenza dall'aprile 2015, ha adottato la dichiarazione finale sulle “Città accoglienti”:

"Siamo qui riuniti per tutti noi che crediamo che un mondo migliore sia possibile solo attraverso la costruzione di città più accoglienti.
Esprimiamo il nostro apprezzamento all'UNESCO per aver creato la Coalizione Internazionale delle Città contro il Razzismo (ICCAR), per la sua leadership ed il suo sostegno.
Attraverso il primo accordo di cooperazione bilaterale raggiunto tra ECCAR e la Coalizione latino-americana e caraibica sotto l'egida dell'UNESCO, ECCAR agisce come attore internazionale, consapevole dell'importanza delle prospettive globali del network, soprattutto per quanto riguarda le coalizioni regionali nell'area araba e quella africana, creando una cultura dell'accoglienza antirazzista e costruendo così città accoglienti. Tutto ciò sottolinea la nostra forza come rete in Europa e la visibilità mondiale attraverso la membership di ICCAR.
Le città membro riconoscono come importante obiettivo quello di investire maggiormente nel loro impegno e nella comunicazione delle loro iniziative per accrescere la consapevolezza tra i cittadini.
La paura generata dalle guerre, dalle repressioni e dalle varie forme di persecuzione causa migrazione di persone, perdita di dignità, e povertà. In questo panorama le città europee si trovano di fronte alla sfida di ricevere un numero significativo di rifugiati e facilitarne l'integrazione nelle loro società.

ECCAR si è riunita al fine di individuare mezzi adeguati e conformi ai diritti umani con i quali ospitare i profughi, convinti della capacità delle città di contribuire alla pace.
Siamo consapevoli che la nostra coalizione è una rete che può essere rafforzata dallo scambio delle migliori prassi contro il razzismo e la discriminazione e da una collaborazione più intensa, condividendo la responsabilità per la coesione sociale attraverso politiche comunali attive ed integrate che possono coinvolgere il settore privato e la società civile.
Consapevoli delle richieste e delle proposte dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, facendo riferimento alle linee guida del Consiglio d'Europa per la protezione dei diritti umani nell’accoglienza dei rifugiati, riconoscendo l'appello del Comitato delle regioni dell'UE per il sostegno dei comuni da parte dei governi nazionali e delle organizzazioni internazionali, tra cui lo scambio di buone pratiche, ricordando a tutti il nostro statuto ed il Piano d’Azione in 10 Punti che abbiamo concordato e firmato,

le città di ECCAR, solidali con i bisognosi e tra di loro, auspicano che la situazione di emergenza sia sempre più affrontata perseguendo soluzioni umanitarie e diplomatiche, consapevoli del fatto che non possiamo aspettarci un miglioramento della situazione nell'immediato futuro e che il numero di profughi attesi oggi rappresenta meno dell'1% della popolazione dell'Unione europea, si impegnano a fare tutto il possibile per accogliere le persone in difficoltà e rispettare la loro dignità, per una cultura accogliente antirazzista attraverso misure a breve e lungo termine seguendo le linee del Piano d’Azione in 10 Punti, per preservare e migliorare la coesione sociale delle nostre città, in particolare nell’ambito della vigilanza nei confronti di atteggiamenti razzisti, della prevenzione dei crimini d'odio e della parità di accesso alla casa, ai servizi sanitari, al mercato del lavoro, all'istruzione, nell’attuazione proattiva di tali misure,invitano i paesi e le loro città che non l'hanno ancora fatto, di aprire le porte. Infine, i membri di ECCAR ringraziano gli operatori della società civile per i loro sforzi invitandoli a continuare il loro impegno attivo nella costruzionen di una cultura dell'accoglienza.

Tutto ciò considerato

Le città membro invitano le loro autorità regionali e nazionali ad esprimere la solidarietà necessaria attraverso il sostegno attivo, la fornitura di risorse adeguate, la rimozione degli ostacoli burocratici, sostenendo gli sforzi delle città, invitano le autorità responsabili a snellire le procedure in materia di asilo rendendole più
efficienti ed anche al fine di chiarire ai comuni ed ai rifugiati stessi i termini della loro permanenza,
invitano le istituzioni europee, a cogliere tutte le opportunità nell’ambito delle loro competenze al fine di sostenere i comuni nell’offrire la migliore accoglienza possibile ai rifugiati, garantendo nel contempo i diritti umani, le libertà fondamentali e la sicurezza".