(Italia-Spagna/1965) di Francesco Rosi (110')
Dopo aver fatto ribollire il panorama cinematografico italiano con due capolavori (Salvatore Giuliano e Le mani sulla città), Rosi si sposta in Spagna e vi trova un'altra faccia del Sud. Il torero Miguelín, venuto dalla miseria, consuma ora il rito dell'arena col peso della celebrità sulle spalle. "Il suo film è un esempio tra i più alti di realismo autentico dove tutto - struttura narrativa, soluzioni stilistiche, connotazione ideologica - appare funzionalmente fuso in maniera poetica, dove ragione e sentimento risultano reciproca condizione l'una dell'altro" (Lino Miccichè). (am)
Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale. In collaborazione con Mediaset
(Italia-Francia/1959) di Francesco Rosi (107')
"Che cos'è il magliaro? È uno che si arrangia, è uno che si arrabatta per portare avanti la vita e la porta avanti naturalmente senza preoccupazioni, essendo svincolato completamente da qualsiasi moralità" (Francesco Rosi). Un film su un paese alle soglie del boom economico, su un'emigrazione fatta di avventurieri cialtroni e proletari disillusi. Un film che fonde i temi e gli accenti della commedia amara e del mélo, del romanzo criminale e del dramma sociale. "Sembrò allora [...] che quello fosse il lato oscuro del 'miracolo', che il film fosse uno strumento per richiamare l'attenzione non sulle vertiginose novità del cambiamento ma sulle persistenze più arcaiche, sugli stereotipi più tradizionali, su quelle zone dell'antropologia del paese insomma in cui il vento della grande trasformazione non aveva mai soffiato o, peggio, aveva portato solo emarginazione, miseria, sacrifici" (Giovanni De Luna).
(Argentina/2013) di Hernán Guerschuny (98'). A seguire incontro con Rafael Spregelburd
Rafael Spregelburd è Victor, critico misantropo e patologicamente francofilo, 'malato' di cinema, represso e onestamente antipatico. L'incontro con la bella e intelligente Sofia gli fa realizzare con orrore che la sua esistenza si avvicina molto di più a quella delle tanto vituperate commedie romantiche che allo spirito nouvelle vague che vorrebbe infondere alla sua esistenza. Un film brillante che gioca autorironicamente (il regista Guerschuny dirige da oltre vent'anni una rivista di cinema) con gli stereotipi del critico impegnato, tra divertiti ammiccamenti cinéphile e un racconto autoriflessivo in voce off che ricorda il Nanni Moretti di Caro diario. (ac)
(Badlands, USA/1973) di Terrence Malick (94')
Malick inizia a lavorare al suo primo film quando è ancora studente. Anche se ispirato da un fatto realmente accaduto negli anni Cinquanta, Malick preferisce considerare Badlands un film senza tempo, simile a una fiaba. Rabbia giovane: due adolescenti fuggono da tutto e per un breve periodo di tempo mettono a soqquadro ogni cosa. Pensate a Gun Crazy (Joseph H. Lewis) o a una tavola di Raymond Pettibon. Una candida voce off femminile ricorda i fatti accaduti. Senza enfasi. Sissy Spacek e Martin Sheen sono giovanissimi, Warren Oates è un gigante. È il film più duro e secco di Malick, il che non significa che non conservi un certo tono lirico. Fotografia superba, mozzafiato. (rc)
Introduce Leonardo Gandini
In collaborazione con il corso di Iconografia del cinema condotto da Alberto Boschi e Leonardo Gandini presso l'Università di Bologna sul tema della violenza nel cinema contemporaneo
(Italia-Spagna/1958) di Francesco Rosi (95')
Un giovane contrabbandiere di sigarette tenta di alzare il tiro invischiandosi nel giro camorristico che controlla il mercato ortofrutticolo di Napoli. L'esordio di Rosi piace molto ai critici. Tra neorealismo e dramma alla Kazan, La sfida si cala nel degrado della città natale del regista, la protagonista ideale di molti dei suoi film migliori. "Non mi dispiaceva che molti trovassero nel film l'influenza di un certo cinema civile americano. Anzi, ero un grande ammiratore di quel cinema. Mi era piaciuto molto Fronte del porto. Sai alcuni come chiamavano La sfida? Lo chiamavano 'Fronte dell'orto'" (am).
Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale Rassegna in collaborazione con CSC - Cineteca Nazionale e Museo Nazionale del Cinema di Torino
(Argentina/2014) di Alejo Moguillansky e Fia-Stina Sandlund (100'). A seguire incontro con Rafael Spregelburd
Un gruppo di produttori europei sbarca in Argentina per girare un biopic (protagonista il nostro Rafael Spregelburd) su una scrittrice protofemminista svedese morta suicida. Un tesoro gesuita nascosto. Una banda di cineasti lestofanti. Sono i bizzarri ingredienti di questa scoppiettante commedia-calembour, a cavallo tra avventura, road movie e meta-film, che nasce come più che libero adattamento dell'Isola del tesoro (rigorosamente dal punto di vista dei pirati) ma sulla quale aleggiano i fantasmi di Edgar Allan Poe (il titolo è quello di un suo racconto).
In collaborazione con Centro La Soffitta - Dipartimento delle Arti - Università di Bologna
4 e 5 febbraio
Gianni Daga Urban Trio - Gianni Daga chitarra - Giovanni Urbano contrabbasso - Sergio Piccinini batteria
6 febbraio
Gianni Daga Urban Quartet - G. Daga chitarra - M. Matteucci sax tenore - G. Urbano contrabbasso - S. Piccinini batteria
7 febbraio
Border Live Snappy Jazz At Weekend Pineda Quartet - Monia Pineda Voce - Pino De Fazio Tastiere. - Simone Ravaioli chitarra - Gabriele Palazzi batteria
8 febbraio
Cine Cena Timballo E Scorsese, Con Patatine
9 febbraio
Barend Middelhoff Drumless Trio - Barend Middelhoff sax tenore - Marco Bovi chitarra - Emiliano Pintori Piano
10 febbraio
Today’S Jazz Chicago Underground
11 e 12 febbraio
Salieri Negrelli Govoni Trio - Jacopo Salieri pianoforte - Fausto Negrelli batteria - Nicola Govoni contrabbasso
13 febbraio
B.B. Burlesque Ballet “Jazzin’ Burlesque” Claudia Rota coreografie e regia - Fabio Pedrini al piano - Gabriele Baldoni comicità - Ivan “Lo Chef” Poletti ai piatti
14 febbraio
San Valentino Bossabarrique “Love In Brasil”
16 febbraio
The Swing Cats Mondays The Swinging Cats - Davide Brillante chitarra - Matteo Raggi sax tenore - Plus Swinging’ Guests
17 febbraio
Federico Sportelli Trio - Federico Sportelli sax tenore - Daniele Dall’ Omo chitarra - Nebridio Fin Perc.
18 febbraio
C&C Il Conservatorio scende in cantina C.C.C.B. Conservatory Clarinet Concept Combo - Paolo Ravaglia clarinetto - Giorgio Babbini clarinetto - Olivia Bignardi clarinetto - Federico Caruso clarinetto - Fabrizio Scianò chitarra - Antonello Sabatini Bass.
19 febbraio
Gualandi Trio - G. Marco Gualandi pianoforte - Luca Cantelli contrabbasso - Claudio Bonora batteria
20 febbraio
Napolide Trio Anema - Napoli In Musica Dal ‘700 A Carosone
21 febbraio
Border Live Snappy Jazz At Weekend Gualandi Fariselli Camporeale Quintet - G.Marco Gualandi pianoforte - Annastella Camporeale Voce - Bruno Fariselli sax tenore - Luca Cantelli contrabbasso - Claudio Bonora batteria
23 febbraio
The Swing Cats Mondays The Swinging Cats - Davide Brillante chitarra - Matteo Raggi San Ten. - Plus Swinging’ Guests
24 febbraio
Federico Sportelli Trio - Federico Sportelli sax tenore - Daniele Dall’ Omo chitarra - Nebridio Fin Perc.
25 febbraio
Today’S Jazz Hear In Now
26 febbraio
Melissa Stott Trio - Melissa Stott Voce - Davide Brillante chitarra -Mirko Scarcia contrabbasso
27 e 28 febbraio
Border Live Snappy Jazz At Weekend Randy Johnston Quartet “Live From New York” Randy Johnston chitarra - Diego Frabetti Tromba - Roberto Gorgazzini Organo - Michele Carletti batteria
L’inatteso di F.Melquiot e La soglia di M.Azama | presentazione del volume
IL TEATRO DEI LIBRI
a cura di Marco De Marinis
Presentazione del volume (Editoria Spettacolo, 2014) a cura di Elena Di Gioia
Due tra le voci più importanti della drammaturgia contemporanea francese, Fabrice Melquiot e Michel Azama, riunite in un volume di recente pubblicazione, a cura di Elena Di Gioia. Due personaggi femminili, due monologhi. Un incontro-spettacolo che intreccia interventi di approfondimento sulla scrittura dei due autori a letture teatrali.
intervengono
Marco De Marinis - Gerardo Guccini - Laura Mariani - Martine Pagan - Licia Reggiani e la curatrice.
Nell'ambito di LA SOFFITTA 2015 - XXVII anno.
Babilonia Teatri | LA SOFFITTA 2015 - XXVII anno
di Valeria Raimondi - Enrico Castellani - Vincenzo Todesco
parole di Enrico Castellani | con Valeria Raimondi
Jesus è un punto di domanda. Spesso sopito. Assente. Respinto o ignorato. Capita che torni a bussare. Ci si pari davanti. Improvviso. E sbarri la strada. La ostacoli e la blocchi. Senza remore né pietà. Un punto di domanda che non ha risposta. Non una. Non data. Non preconfezionata. Jesus è stato un uomo. È diventato una religione, due, tre, quattro… È diventato un credo, un simbolo, una speranza, una ragione, un esempio, una guida, un rifugio, un bersaglio. Chi è oggi. Cosa rappresenta e chi lo rappresenta. Chi ne ha bisogno. Chi lo usa.
tavola rotonda e presentazione del libro di Stefano Casi
LA SOFFITTA 2015 - XXVII anno
La lingua di Babilonia Teatri Tavola Rotonda
Fabio Acca - Stefano Casi - Enrico Castellani - Gerardo Guccini - Valeria Raimondi
Presentazione del libro di Stefano Casi, Per un teatro pop. La lingua di Babilonia Teatri (Titivillus 2013) e della raccolta di testi di Enrico Castellani e Valeria Raimondi, Almanacco, introduzione di Cristina Valenti (Titivillus 2013)
saluti di Marco De Marinis
introduce e coordina Cristina Valenti
"Si sono definiti pop, rock, punk, ma il loro nome dice già tutto […]. Babilonia Teatri ha saputo marcare questi anni con un’originalità rara nelle giovani formazioni artistiche, inventando letteralmente una nuova lingua teatrale. Con un marchio inconfondibile: l’hanno definito rap, litania, coro, un teatro dove il testo dialoga beffardo e musicale in tirate declamate in modo cadenzato da performer raggelati in una frontalità implacabile" (Stefano Casi).
la lingua di Babilonia Teatri | tavola rotonda
LA SOFFITTA 2015 - XXVII anno
La lingua di Babilonia Teatri
Tavola Rotonda
Fabio Acca - Stefano Casi - Enrico Castellani - Gerardo Guccini - Valeria Raimondi
Presentazione del libro di Stefano Casi, Per un teatro pop. La lingua di Babilonia Teatri (Titivillus 2013) e della raccolta di testi di Enrico Castellani e Valeria Raimondi, Almanacco, introduzione di Cristina Valenti (Titivillus 2013)
saluti di Marco De Marinis
introduce e coordina Cristina Valenti
"Si sono definiti pop, rock, punk, ma il loro nome dice già tutto […]. Babilonia Teatri ha saputo marcare questi anni con un’originalità rara nelle giovani formazioni artistiche, inventando letteralmente una nuova lingua teatrale. Con un marchio inconfondibile: l’hanno definito rap, litania, coro, un teatro dove il testo dialoga beffardo e musicale in tirate declamate in modo cadenzato da performer raggelati in una frontalità implacabile" (Stefano Casi).
a cura di Cristina Valenti | tavola rotonda
LA SOFFITTA 2015 - XXVII anno
Crocevie di teatro carcere
Tavola rotonda
a cura di Cristina Valenti
in collaborazione con Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna
Presentazione del secondo numero della rivista Quaderni di Teatro Carcere (ed. Titivillus) e proiezione del video di Stefano Orro sul progetto Gerusalemme Liberata nelle carceri della Regione Emilia Romagna.
introduce e coordina Cristina Valenti
per una reinterpretazione degli ‘Ambasciatori’ di Hans Holbein | conferenza
I Mercoledì di S.Cristina. Incontri con l'Arte 2015
con Paolo Cecchi
coordina Sonia Cavicchioli
Il tentativo di rilettura iconografica del quadro di Holbein presentato in questa occasione ha origine da una riconsiderazione del significato che, nell’ambito della costellazione simbolica del dipinto, hanno i tre oggetti correlati con la musica posti al centro del doppio ritratto: il liuto, la muta incompleta di cinque flauti e i libri parte con notazione musicale. In particolare il testo intonato nelle due composizioni che si leggono nell’innario luterano aperto e rivolto verso lo spettatore, rimandano con chiarezza ad alcuni passi delle epistole di San Paolo e agli sforzi di reinterpretarne il dettato da parte di molti esponenti religiosi ed intellettuali dell’Europa all’inizio del XVI secolo.
Paolo Cecchi insegna Storia e storiografia della musica all’Università di Bologna.
l’animazione italiana contemporanea | incontro
I Mercoledì di S.Cristina. Incontri con l'Arte 2015
con Bruno Di Marino
coordina Silvia Grandi
Quali strade ha preso e quali evoluzioni ha subito il cinema d’animazione in Italia negli ultimi quindici anni, anche grazie all’avvento del digitale? Quali sono i nuovi autori scesi in campo e quali nuove forme, tematiche e stilemi si sono affermati?
L’intervento di Bruno Di Marino, accompagnato dalla presenza di alcuni autori (Audrey Coïaniz e Saul Saguatti di Basmati Film, Michele Bernardi, Andrea Martignoni) trattati nel libro che intitola anche la conferenza, cerca di rispondere a queste e ad altre domande esplorando il variegato panorama dell’animazione italiana a 360 gradi, dal cortometraggio sperimentale e d’autore al lungometraggio mainstream, dal clip animato alla sigla e allo spot, fino alla web animation. Il tutto senza tralasciare i rapporti con il mondo delle arti visive, della grafica e dell’illustrazione comprendendo un approfondimento sul suono e sulle tecniche e sui programmi di computer animation 2D e 3D.
I Mercoledì di S.Cristina | Incontri con l'arte - 2015
con Alessandra Borgogelli
coordina Silvia Grandi
Nei primi due decenni del Novecento si diffonde anche in Italia uno stile espressionista. Le icone sintetiche del Simbolismo, a questo punto, sono sottoposte a un trattamento brutale che elimina richiami ultraterreni a favore di “visioni” crude e immanenti. Tale situazione nasce e cresce in numerosi centri e si caratterizza per un ricorso sistematico al passato del nostro Paese. Si tratta di un “Primitivismo” estremo che si attua anche grazie a una potente “deformazione”.
con Pier Luigi Cervellati - Deanna Lenzi - Anna Maria Matteucci
I Mercoledì di S.Cristina. Incontri con l'Arte 2015
coordina Daniele Benati
diventare se stessi. Letture e interpretazioni dell'opera e della vita di una protagonista del Novecento
I Mercoledì di S.Cristina. Incontri con l'Arte 2015
Meret Oppenheim: diventare se stessi. Letture e interpretazioni dell'opera e della vita di una protagonista del Novecento
con Martina Corgnati - Giovanni Castaldi
coordina Stefano Ferrari
musiche di Haendel, Tournier, Hasselmans, Pierné, Zabel, Godefroid, Grandjany | Il Sabato all'Accademia Filarmonica
Davide Burani, arpa
Nessuno uscirà vivo di qui, regia di Daniele Summa
Spettacolo che si pone come momento di riflessione su discriminazione, intolleranza e rifiuto del diverso: le radici da cui nascono (e sono nati) al di là del tempo e dei luoghi, non solo l’Olocausto ma anche altri genocidi, altre distruzioni di massa.
Compagnia Animaliateatro.
musiche di Ravel, Brahms, Prokofiev | Il Sabato all'Accademia Filarmonica
Duccio Ceccanti, violino
Vittorio Ceccanti, violoncello
Matteo Fossi, pianoforte