(ITA - post-punk - V4V-Records / Believe Digital)
I Gomma sono Ilaria, Giovanni, Matteo e Paolo e suonano un post-punk cupo ed emotivo, ricco di suggestioni nineties. Nascono in provincia di Caserta a inizio 2016 e in pochi mesi registrano e pubblicano un disco: Toska, il risultato delle loro vite e delle loro contaminazioni musicali, cinematografiche e letterarie.
(ITA - indie rock)
I Pinguini Tattici Nucleari nascono (per caso) nel 2012 (che casualmente corrisponde all’anno di inizio carriera di Van Basten) e sono capitanati da Riccardo Zanotti nonchè il principale compositore delle canzoni, Nicola Buttafuoco "il Cotoletto", Elio Biffi "Bandolero Seducente", Lorenzo Pasini "Cosa?", Simone Pagani "Perditore di targhe" e Matteo locati “Tamagotchi”.
L'esordio discografico risale al 2012 con l'EP “Cartoni Animali”, seguito nel 2014 dal primo disco “il re è Nudo” e nel 2015 da “Diamo un Calcio all’’Aldilà”. Nell’aprile 2017 esce il loro ultimo disco, dal nome “Gioventù Brucata”, un mix caleidoscopico di generi e tematiche che fin da subito ottiene un ottimo riscontro di pubblico e critica.
feat Mr Woodnote
Benjamine Stanford, in arte Dub Fx, è uno degli artisti più completi al mondo. E’ un beatboxer, un mc, un musicista e produttore di qualità eccelse, oltre che un ottimo intrattenitore. Le sue ritmiche e le sue rime hanno colpito l’attenzione di milioni di passanti per strada, da dove ha iniziato la sua sorprendente carriera live.
concerti | Bologna Festival 2017
10 novembre h 20.30
Alexander Lonquich - pianoforte
Cristina Barbuti - pianoforte
Claude Debussy
Six épigraphes antiques per pianoforte a quattro mani
Claude Debussy
Préludes (Libro 2)
Franz Schubert
Divertissement à la hongroise in sol minore op.54 D.818 per pianoforte a quattro mani
12 novembre h 20.30
Alexander Lonquich - pianoforte
Ilya Gringolts - violino
Giovanni Gnocchi - violoncello
Robert Schumann
Sonata n.1 in la minore op.105 per violino e pianoforte
Davidsbündlertänze op.6
Trio n.1 in re minore op.63
14 novembre h 20.30
Alexander Lonquich – pianoforte
Franz Schubert
Sonata in fa minore D.625
Leóš Janáček
Nella nebbia
Wolfgang Rihm
Ländler (1979)
Franz Schubert
Sonata in do minore D.958
Concerti nell’ambito di Bologna Festival 2017 - XXXVI Edizione
Vincitore Premio del Pubblico 2017 - rassegna Talenti
Elena Nefedova - pianoforte
programma
Concerto nell’ambito di Bologna Festival 2017 - XXXVI Edizione
conversazioni-concerto dedicate alla lirica da camera francese su testi poetici di Verlaine, Baudelaire, Mallarmé e Proust.
31 ottobre h 18 | Conversazione di Marco Vallora
Marta Codognola mezzosoprano, Emanuela Conti soprano
Claudio Marino Moretti pianoforte
programma:
Gabriel Fauré Chant d'automne
Ernest Chausson Deux poèmes op.34
Maurice Ravel Trois poèmes de Stéphane Mallarmé
Henri Duparc L'invitation au voyage
Ernest Chausson Apaisement op.13 n.1
Francis Poulenc Banalités
Ernest Chausson Le temps des lilas et le temps des roses
7 novembre h 18 | Conversazione di Massimo Contiero
Dženana Mustafić soprano
Pierpaolo Maurizzi pianoforte
programma:
Reynaldo Hahn Chansons grises
Reynaldo Hahn À Chloris
21 novembre h 18 | Conversazione di Enzo Restagno
Silvia Frigato soprano
Claudio Marino Moretti pianoforte
programma:
Claude Debussy Fêtes galantes (I)
Claude Debussy Ariettes oubliées
Claude Debussy Trois poèmes de Stéphane Mallarmé
Claude Debussy Apparition
(Giappone/2016) di Hirokazu Koreeda (117')
Ryota è un perdente, con una famiglia disgregata, una ex moglie delusa e un figlio con cui ha un rapporto incerto. Un tifone costringe il nucleo a chiudersi in casa, osservando i propri errori. Nuova conferma della delicatezza di Koreeda, maestro contemporaneo giapponese, nel percepire la natura umana. Non è Ozu ma ci va vicino, e forse la semplicità e il candore dei suoi film rischiano di farne sottovalutare l'importanza, in un presente avaro di riconoscimenti che durano. Lode particolare a tutti gli attori, particolarmente attenti a espressioni e linguaggio del corpo.
(Spagna/2016) di Rudy Gnutti (70')
Siamo tutti sulla stessa barca e la nostra rotta dipende in larga parte da come sapremo utilizzare le nuove tecnologie. Nel docufilm di Rudy Gnutti alcuni tra i più autorevoli studiosi internazionali (tra i quali Zygmunt Bauman e Serge Latouche) s'interrogano sulle grandi trasformazioni (globalizzazione, progresso tecnico, avvento della robotica, immigrazione) in atto nelle economie avanzate e sull'impatto che tali trasformazioni potranno avere sul mercato del lavoro, sulla distribuzione del reddito e sui sistemi di sicurezza sociale.
Introduzione di Stefano Toso (economista) e Fabrizio Zaccarini (frate minore cappuccino)
In collaborazione con Festival Francescano (Bologna,22-24 settembre)
(The Hunchback of Notre Dame, USA/1923) di Wallace Worsley (93')
Prodotto dalla Universal, tratto dal Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, è il primo film ad alto budget con Lon Chaney come star assoluta e una delle interpretazioni imprescindibili della sua carriera: "Il Quasimodo di Chaney resta una performance definitiva, [...] si distingue come il solo che sia davvero commovente e tragico; il suo Quasimodo era l'orrenda bestia che adorava e proteggeva la bella zingara Esmeralda, e sebbene il suo trucco fosse grottesco e repellente, non si poteva non scorgere l'innocente bellezza e la devozione infantile che inondavano il cuore di questo mostro disgraziato. La sua performance non era solo un tour de force interpretativo; era molto di più: l'interpretazione credibile di un essere umano" (DeWitt Bodeen).
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
(Tout en haut du monde, Francia-Danimarca/2016) di Rémi Chayé (81'). Animazione. Dai 6 anni in su
La quattordicenne Sasha, figlia di aristocratici russi, parte dalla San Pietroburgo del 1882 per ritrovare il nonno esploratore, la cui nave s'è perduta lungo la rotta verso il Polo Nord. Rémi Chayé (già assistente alla regia di La tela animata e The Secret of Kells) esordisce con un racconto avventuroso ispirato alla drammatica spedizione antartica di Ernest Shakleton. Visivamente influenzato dalla pittura realista russa ottocentesca, Chayé sceglie di eliminare i contorni dai disegni trasformandoli in strisce di colore.
Animazione. Dai 6 anni in su
(Ochazuke no aji, Giappone/1952) di Yasujiro Ozu (115')
Da una sceneggiatura rifiutata in censura nel 1939, uno dei più limpidi film della maturità di Ozu. Si parte da un sommesso conflitto familiare a più voci, e poco alla volta si depura il campo per concentrarsi sulla storia d'un matrimonio. Una ragazza non vuole incontrare lo sposo che i genitori le hanno destinato; nella sorpresa generale, prende le sue difese lo zio, uomo semplice legato ai rituali della tradizione rurale, sposato a una donna inquieta, che nutre invece smanie d'emancipazione all'occidentale. Il loro ritrovarsi davanti ai gesti antichi del mescolare il riso al tè stilla una serenità sconosciuta ai sofferti epiloghi dei film di Ozu. (pcris)
Restaurato da Shochiku Co., Ltd.
(Italia/1952) di Luigi Zampa (106')
L'idea è del giovane Francesco Rosi: vorrebbe fare un film sul processo Cuocolo, che nel 1911 portò alla prima condanna in massa di un gruppo di camorristi napoletani, e scrive il soggetto con Ettore Giannini. Ma il film, che anticipa vent'anni di cinema civile, è puro Zampa, efficace tanto nella drammaturgia che nella descrizione d'ambiente. E la ricostruzione della camorra belle époque, si intuisce, è un pretesto per parlare in modo trasparente di una società che non cambia. Amedeo Nazzari, il giudice ispettore Spicacci, è l'unico appiglio di ordine e morale in una società che appare corrotta dagli strati più bassi a quelli più alti. Indagando su un duplice omicidio, scopre una rete di complicità sempre più vasta, mentre lui si trova sempre più solo. (Alberto Pezzotta)
Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale
(Messico/2009) di Pedro González-Rubio (73'). Dagli 8 anni in su
Tre generazioni a confronto sullo sfondo del Banco Chinchorro, un'estesa barriera corallina nel Mar dei Caraibi, a pochi chilometri dalla costa messicana, dichiarata riserva della biosfera dall'Unesco. Un padre conduce il figlio a trovare il nonno pescatore per fargli conoscere i luoghi da cui proviene, dove l'uomo vive ancora in sintonia con la natura. "Attraverso una storia basata sulla relazione tra l'uomo e l'ambiente a Chinchorro, volevo restituire il mio amore per questa regione e l'ammirazione e il rispetto che nutro per le vite dei suoi pescatori. Alamar è stato ispirato dalla semplicità dell'essere felici" (Pedro González-Rubio).
Dagli 8 anni in su
Incontro con Gabriele Bordoni (avvocato), Nadia Monti.
Saranno presenti Massimo Ferro (consigliere Corte di Cassazione e coordinatore OCI) e Stefano Dalla Verità (avvocato). Al termine, un montaggio di sequenze cinematografiche sul tema. In occasione di InsolvenzFest - Dialoghi pubblici Interdisciplinari sull'insolvenza (Bologna, 22-24 settembre), sesta edizione della manifestazione dedicata ai temi del debito e delle insolvenze promossa dall'OCI (Osservatorio sulle crisi d'impresa).
(GB/2013) di Sean Ellis (114')
Dalle povere risaie del nord delle Filippine, Oscar e Mai si trasferiscono a Manila. Cercano un futuro migliore per la loro famiglia ma la metropoli offre solo corruzione e soprusi. Quando Oscar trova lavoro come agente di sicurezza di un blindato portavalori, il dramma realista vira verso il thriller. In trasferta a Oriente, il regista e sceneggiatore britannico Sean Ellis gira in lingua tagalog ispirandosi a un episodio violento a cui ha assistito nella capitale filippina. Premio del pubblico al Sundance 2013.
(Italia-Belgio/2016) di Andrea De Sica (85'). Incontro con Andrea De Sica
Il film, ambientato in un collegio di montagna, algido e spaventoso quanto basta, può facilmente suscitare nel cinefilo un rosario di citazioni colte: Dario Argento, Michael Haneke, Stanley Kubrick. E così si potrebbe alludere anche a Todo modo di Elio Petri, Marcia trionfale e soprattutto Nel nome del padre di Marco Bellocchio. De Sica, in verità, riesce a sfilarsi da facili confronti, grazie a un radicamento molto forte sugli attori (acerbi ma credibili) e sugli spazi. Piccoli dettagli (i brani musicali, gli angoli di ripresa, l'inquietante finale) fanno il resto. (rm)
Incontro con Andrea De Sica
(Italia/1993) di Luca Ronconi (estratto, 60')
"In teatro l'autobiografia è pericolosa e quando la si rappresenta in forme convenzionalmente drammaturgiche è insopportabile. Nel caso di Pasolini questo non avviene. Nei suoi testi non ci sono personaggi autobiografici, ma piuttosto la rappresentazione di un'autobiografia. Come succede nei sogni, i suoi personaggi sono delle figure opposte che si immaginano al posto di altri. La visionarietà,la profezia, il delirio, dove possiamo rintracciarli? Per chi ha la mia età Pasolini è un miscuglio abbastanza curioso ma anche comprensibile di questi tre momenti ai quali aggiungerei anche l'ossessione" (Luca Ronconi).
(Italia-Francia/2017) di Andrea Segre (112')
Corrado è un alto funzionario del governo specializzato in politiche di contrasto all'immigrazione clandestina. In missione nella confusa e arroventata Libia post-Gheddafi, si muove tra stanze del potere, porti e disumani centri di detenzione per migranti. L'incontro con Swada, una donna somala che sta cercando di raggiungere il marito in Europa, lo pone di fronte a un dilemma: come tenere insieme la legge dello stato e l'istinto umano di aiutare qualcuno in difficoltà? Dopo La prima neve, che raccontava una storia d'immigrazione vista dalla parte del migrante, in questo film intenso, rigoroso e di bruciante attualità, Segre ribalta la prospettiva mostrando la crisi di chi quei movimenti deve gestirli e coordinarli, una crisi che s'insinua 'pericolosa' nell'ordine delle cose. "Ho cercato in Corrado, nel suo ordine e nella sua tensione emotiva, quelle della nostra civiltà e del nostro tempo. Sappiamo bene quanto stiamo abdicando ai nostri principi negando diritti e libertà a essere umani fuori dal nostro spazio, ma proviamo a non dircelo, o addirittura a esserne fieri" (Andrea Segre)
Il 31 ottobre 1926 Benito Mussolini, a Bologna per inaugurare il Littoriale, lo stadio oggi intitolato a Renato Dall'Ara, sfugge a un attentato, mentre è il tenente Carlo Alberto Pasolini, padre di Pier Paolo, ad occuparsi del servizio d'ordine. In quel frangente alcuni fascisti trucidano il quindicenne Anteo Zamboni, presunto attentatore. La difesa dei familiari, accusati di essere i mandanti, viene assunta da Roberto Vighi, che dal 1951 al 1970 sarà il primo presidente della Provincia dopo la Liberazione. Pasolini ebbe sempre un rapporto drammatico col padre fascista e scrisse alcune tragedie dove ritornano figure di padri dilaniati e divisi.
Del padre nell'opera di Pasolini e del rapporto dello scrittore con Bologna parlano Stefano Casi (autore di I teatri di Pasolini, Ubulibri), Roberto Chiesi (Centro Studi - Archivio Pasolini) e Niva Lorenzini (Università di Bologna).
In occasione di 31 ottobre 1926, una pagina di storia nel cuore di Bologna, un progetto ideato e curato da Marco Macciantelli e promosso da Fondazione Duemila che si articola in cinque incontri tra il 14 settembre e il 13 ottobre.
di Susanna Nicchiarelli (Italia/Belgio, 2017, 93’) | Anteprima Pop up Cinema
Ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga, Manchester, la campagna polacca e il litorale romano, Nico, 1988 è un road-movie dedicato agli ultimi anni di Christa Päffgen, in arte Nico. Musa di Andy Warhol e icona musicale accanto a Lou Reed nei Velvet Underground, Nico, donna dalla bellezza leggendaria (anche Fellini la volle nella “Dolce vita”), vive una seconda vita dopo la storia che tutti conoscono, quando inizia la sua carriera da solista. Nico, 1988 racconta degli ultimi tour di Nico e della band che l’accompagnava in giro per l’Europa degli anni ’80: anni in cui la “sacerdotessa delle tenebre”, così veniva chiamata, ritrova se stessa, liberandosi del peso della sua bellezza e ricostruendo un rapporto con il suo unico figlio dimenticato, mai riconosciuto dal padre Alain Delon. È la storia di una rinascita, di un’artista, di una madre, di una donna oltre la sua icona.
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