Teatro dialettale
Al Nòster Dialàtt
Al pôver Zio Cusmén tre atti in dialetto bolognese di Marcello Gamberini
Regia di Gino Cesari
Teatro dialettale
Compagnia dialettale “Bruno Lanzarini” con la partecipazione straordinaria di Pippo Santonastaso e Teresa Frabboni
Ża äl man dal mî sufà
Regia di Gian Luigi Pavani
Teatro dialettale
Compagnia dialettale di Marzabotto
Parsòtt e zivàlla
Liberamente tratto da “Caviale e lenticchie” di Scarnicci e Tarabusi
Regia di Primo Gandolfi
di Marco Martinelli e Ermanna Montanari
Il testo di Martinelli traccia un affresco sull’Italia degli ultimi trent’anni, l’enigma di una società malata di delirio televisivo e mediatico, affannata a creare dal nulla e distruggere quotidianamente i suoi divi di plastica, ma anche capace di mettere alla gogna i suoi eroi di carne, veri, come Marco Pantani da Cesenatico, lo scalatore che veniva dal mare.
Teatro delle Albe / Ravenna Teatro, le manège.mons – Scène Transfrontalière de création et de diffusion asbl (Belgio)
drammaturgia e regia Gabriele Vacis
Sei ragazze. Sei giovani attrici selezionate durante un giro di seminari tenuti da Koreja nell’Europa centro orientale. Sei giovani donne si incontrano in uno dei tanti crocevia del presente. Quei non luoghi che frequentiamo senza vedere. Ola, Anna Chiara, Simona, Irina, Alessandra, Rosaria. Tre sono italiane, una è polacca, una è bulgara, una è macedone.
Tutte parlano più o meno inglese. Quali sentimenti coltivano sei ragazze di nazionalità diverse, che si parlano attraverso una lingua comune superficiale?
Hanno memorie comuni? Che storie possono raccontarsi e raccontare? E, soprattutto hanno una storia comune da raccontare? Immagini, danze, musiche e parole che frullano identità impossibili, mobili, fluide. Scintille di senso imprevedibili.
Tutte hanno conti in sospeso con la loro patria, tutte hanno conti in sospeso con i loro padri. E la parola padre ha la stessa radice semantica della parola patria.
Lo spettacolo imprime sul pubblico un'impronta di memoria comune sotto cui si celano sei differenti storie: crude, spietate testimonianze a carattere fortemente identitario attraverso cui, le sei donne rivelano ricordi stretti al Padre e alla propria Patria, emaciata, nei secoli, da guerre e violenze, silenzi e tradimenti. A condurle in questo viaggio di migrazione sono i ricordi, le loro tristi memorie di figlie-non più figlie, di padri intransigenti e insensibili. La drammaturgia è ricca di musica, la parola serve a invocare sensazioni, emozioni e a denunciare la Patria che sembra non aver mantenuto, proprio come i padri, le sue promesse. La profonda e sincera carica emotiva che trasmettono, guida lo spettatore all'ascolto, abituandolo a un sentire comune, identitario, che unisce le persone. La politica all'apparenza non c'entra, ma in realtà si affronta il tema - rimosso un po' da tutti - del grande esperimento comunista, del vuoto devastante di valori aperto dalla lunga stagione del totalitarismo, ma anche dalle delusioni del presente. Espresse da Simona, la macedone che rimpiange Tito perché almeno un tempo poteva vedere i suoi amici croati e serbi, e non frequentare solo altri macedoni. Non a caso è Simona a dire una battuta, pronunciata quasi per scherzo, che è diventata parte del testo: «In questo spettacolo le ragazze piangono continuamente... Perché questo è un momento in cui noi ragazze europee abbiamo voglia di piangere come fontane».
drammaturgia e regia Gabriele Vacis
scenofonia e allestimento Roberto Tarasco
coordinamento artistico Salvatore Tramacere
con Irina Andreeva (Bulgaria), Alessandra Crocco (Italia), Aleksandra Gronowska (Polonia), Anna Chiara Ingrosso (Italia), Maria Rosaria Ponzetta (Italia), Simona Spirovska (Macedonia).
Koreja-Teatro Stabile d’Innovazione (Lecce)/ Progetto ARCHEO.S
Premio Best Actress Apollon 2012 (non protagonist) all’XI International Theatre Festival Apollon (Fier-Albania)
commedia storica in quattro atti di Alfredo Testoni
L'azione della commedia si svolge a Bologna tra il settembre 1739 ed il febbraio 1740. Il Cardinale Prospero Lambertini, arcivescovo di Bologna, governa la diocesi della sua città natale con autorità, mitigata però da quella bonomia tipicamente petroniana, condita di arguzia e buonumore, che ne caratterizzano la figura. Intorno a lui si muove un universo di personaggi di contorno: rappresentanti del clero, della nobiltà e del popolo, tutti sapientemente tratteggiati da Testoni, le cui storie si intrecciano attraverso una serie di situazioni spesso esilaranti e a volte commoventi, ma sempre e comunque cariche di umanità.
commedia storica in quattro atti di Alfredo Testoni
L'azione della commedia si svolge a Bologna tra il settembre 1739 ed il febbraio 1740. Il Cardinale Prospero Lambertini, arcivescovo di Bologna, governa la diocesi della sua città natale con autorità, mitigata però da quella bonomia tipicamente petroniana, condita di arguzia e buonumore, che ne caratterizzano la figura. Intorno a lui si muove un universo di personaggi di contorno: rappresentanti del clero, della nobiltà e del popolo, tutti sapientemente tratteggiati da Testoni, le cui storie si intrecciano attraverso una serie di situazioni spesso esilaranti e a volte commoventi, ma sempre e comunque cariche di umanità.
XXIX Stagione concertistica
Sabato 23 novembre 2013
Giuseppe Aneomanti, pianoforte
In ricordo di Andrea e Rossano Baldi
CHOPIN: Scherzo Op. 31 n. 2; Valzer Op. 64 n. 2; Mazurka Op. 30 n. 4; Polacca Op. 53 (Eroica)
ANEOMANTI: Variazioni sul Preludio n. 1 di Andrea Baldi
J. STRAUSS JR.:Vino, Donne e Canto; Sangue Viennese;
Schatz-Walzer (Der Zigeunerbaron); An der schonen blauen Donau (Sul bel Danubio blu)
Sabato 1 marzo 2014
Marcello Bianchi, violino
Daniela Demicheli, pianoforte
DVORAK: Sonatina op. 100
GADE: Fantasiestucke op.43
GRIEG: Sonata op. 8 in Fa magg.
Sabato 15 marzo 2014
Fabio Fasano, chitarra
Pierluigi Puglisi, pianoforte
RODRIGO: Fantasia para un gentilhombre
DIABELLI: Grande Sonata brillante op. 102
MARGOLA: Improvviso DUARTE: Insieme op. 72
CASTELNUOVO TEDESCO: Fantasia op. 145
Sabato 29 marzo 2014
Olaf John Laneri, pianoforte
Vincitore 50° concorso internazionale “Busoni”
CHOPIN: Sonata n. 2; 4 mazurche
GRIEG: Selezione di Pezzi Lirici
RACHMANINOFF: Sonata n. 2
Sabato 12 aprile 2014
Alberto Nosè, pianoforte
1° premio concorsi internazionali Paloma O’Shea , Vendôme, Maj Lind
Laureato al concorso internazionale Chopin di Varsavia
CHOPIN:12 studi op. 10; Trois Nouvelles Etudes
LISZT: Funerailles; En Reve; Schlaflos; Nuages gris; Mephisto valzer
Lunedì 9 giugno 2014
IV concorso pianistico internazionale
“Andrea Baldi" Concerto dei vincitori
live
Goumar Almoctar “Bombino” è nato a cresciuto in Niger, ad Agadez, nel Nord, nella tribù dei Tuareg Ifoghas che discende dai berberi del nord Africa e che da secoli lotta contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. Giovanissimo, diventa allievo del celebre chitarrista Tuareg Haia Bebe, che gli chiede di entrare a fare parte della sua band, dove acquisisce il soprannome Bombino – una storpiatura dell’italiano “bambino”.
Nel 2009, Bombino incontra il regista Ron Wyman che ascolta per caso una sua cassetta mentre viaggiava nei dintorni di Agadez. Wyman rimane incantato dalla musica di Bombino e inizia a cercarlo. Dopo un anno di ricerche lo rintraccerà a Ouagadougou, Burkina Faso, dove era in esilio a seguito dell’assassinio di due membri della sua band uccisi in una rivolta. Wyman dedica gran parte del suo documentario che gira sui Tuareg a Bombino e nel 2011 produce il suo album solista, Agadez.
Da qui in avanti la fama di Bombino cresce esponenzialmente e nell’aprile 2013, dopo aver suonato nei maggiori festival internazionali, grazie alla produzione di Dan Auerback dei Black Eyes esce “Nomad”.
Goumar Almoctar “Bombino” è nato a cresciuto in Niger, ad Agadez, nel Nord, nella tribù dei Tuareg Ifoghas che discende dai berberi del nord Africa e che da secoli lotta contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. Giovanissimo, diventa allievo del celebre chitarrista Tuareg Haia Bebe, che gli chiede di entrare a fare parte della sua band, dove acquisisce il soprannome Bombino – una storpiatura dell’italiano “bambino”.
Nel 2009, Bombino incontra il regista Ron Wyman che ascolta per caso una sua cassetta mentre viaggiava nei dintorni di Agadez. Wyman rimane incantato dalla musica di Bombino e inizia a cercarlo. Dopo un anno di ricerche lo rintraccerà a Ouagadougou, Burkina Faso, dove era in esilio a seguito dell’assassinio di due membri della sua band uccisi in una rivolta. Wyman dedica gran parte del suo documentario che gira sui Tuareg a Bombino e nel 2011 produce il suo album solista, Agadez.
Da qui in avanti la fama di Bombino cresce esponenzialmente e nell’aprile 2013, dopo aver suonato nei maggiori festival internazionali, grazie alla produzione di Dan Auerback dei Black Eyes esce “Nomad”.
Per il quarto appuntamento di Afro Social Club è in programma una serata ricchissima: tornerà sul palco ilLaboratorio Sociale Afrobeat, durante il live si esibirà il Laboratorio Corpi e Danze in Kalakuta e la crew deiBolognina Breakerz, a seguire si balla con il duo Mescla!
Il collettivo del Laboratorio Sociale Afrobeat non ha una formazione fissa ma è una realtà consolidata, che vive di musica nera, figlia del funk, sopratutto dall’interpretazione data da Fela Kuti e da tutti gli artisti che hanno portato aria di libertà e divertimento in tutta l’Africa.
Il collettivo è anche, come dice il nome, un laboratorio musicale gratuito e aperto a tutti musicisti e non, che da questa stagione sarà ospitato al Locomotiv club ogni domenica.
Guglielmo Pagnozzi, sassofonista e clarinettista italiano, attivo dall’inizio degli anni ’90 sulla scena musicale jazz, sperimentale, folk e world, è assieme a Reda Zine, co-fondatore del Laboratorio Sociale Afrobeat.
Reda Zine, artista pluridisciplinare (regista, musicista e produttore), nato nel 1977 a Casablanca, che vive attualmente in Italia. E’ uno dei fondatori de L’Boulevard di Casablanca il più grande festival indipendente Africano, editore della rivista L’Kounache (musica urbana e le culture di strada), dal 2012 è il primo costruttore di comunità opensource in Marocco (www.opentaqafa . cc).
A proseguire le danze ci penseranno i Mescla!
Il duo Mescla! è composto da Stanley Tuccia e Oliver Ponio, coppia inseparabile innamorata del suono tropicale, dall’afrobeat alla cumbia. La selezione musicale dei Mescla! è sicuramente tra le più eclettiche e preziose in circolazione.
Musica in San Colombano IV edizione | concerto
Faraz Entessari tar
Fabio Tricomi ud, marranzano, zamburak, tamburello
Ilaria Tramannoni pianoforte di Carl Bechstein (Berlino, 1866)
Musiche di Franz Liszt, Béla Bartók e musica tradizionale persiana
Musica in San Colombano IV edizione | concerto
Relatori Grant O’Brien (Edimburgo), Franco Nocerino (Napoli), Graziano Bandini (Castel San Pietro), Luigi Ferdinando Tagliavini
Interventi musicali Liuwe Tamminga
Musica in San Colombano IV edizione | concerto
Anastasia Fioravanti, Maria Vittoria Tranquilli, Pietro Fresa, Luigi Ferdinando Tagliavini pianofortidi Matthäus Andreas Stein (Vienna, 1833) e Carl Bechstein (Berlino, 1866)
Camilla Marabini flauto dolce
Musiche di Robert Schumann, Pëtr Il’ic Cajkovskij, Claude Debussy, Georges Bizet, Robert Valentine
Musica in San Colombano IV edizione | concerto
Peter Van Heyghen flauto dolce, flagioletto (Italia, sec. XVII)
Jan de Winne flauto traverso, ottavino di Arsène-Zoè Lecomte (Parigi, fine sec. XIX)
Liuwe Tamminga clavicembalo di Mattia di Gand ([Roma], 1685), spinetta traversa (épinette à l’italienne) di Louis Denis (Parigi, 1681), organo di scuola Poncini (Parma, fine sec. XVII)
Musiche di Dario Castello, Jacob van Eyck, Georg Philipp Telemann, Carl Philipp Emanuel Bach, Gaetano Donizetti
Musica in San Colombano IV edizione | concerto
Giovanna Brigadin mezzosoprano
Wonmi Kim pianoforte di Carl Bechstein (Berlino, 1866)
Fabio Tricomi mandolino, chitarra barocca, friscaletto
Liuwe Tamminga “Dulcitone” di Thomas Machell (Glasgow, c. 1910), organo
Musiche di Robert Schumann, Franz Liszt, Fryderyk Chopin e di anonimi popolari
Concerto di musica classica indiana
Con il maestro Partho Sarothy al Sarod, accompagnamento alle Tabla: Stefano Grazia; alla Tanpura: Kishori Devi.
Partho Sarothy, artista di fama internazionale, è considerato come uno degli esponenti di maggior rilievo della musica classica indiana contemporanea, tra i pochi ad avere avuto il privilegio di una collaborazione storica con il leggendario Ravi Shankar, suo guru musicale, che già alla fine degli anni ’80 lo aveva inserito come membro permanente nel proprio ensemble musicale con il quale vennero effettuate numerose tournée in Occidente fra cui LIVE IN KREMLIN, immortalata dalla storica incisione effettuata dal vivo.
di William Shakespeare. Spettacolo in lingua inglese
Adattamento e regia di Adam R. Deremer
Con: Adam R. Deremer, Emily Gibson, Brandon Alan Smith, Emma Orelove, John Schultz, KEvin Patrick McGuire, Ollie Rasini, Valeria Bottazzi
Questo famosissimo dramma è diventato un'icona del lato oscuro dell'umanità, illustrando l'assetata ascesa al potere di un uomo mentre precipita inesorabilmente nelle profondità dell'inferno. Shakespeare, fine conoscitore dell'animo umano, ci conduce lungo il sentiero dell'ambizione sfrenata, per farci osservare la sua genesi, la sua crescita, la sua fine.
Cena spettacolo musicale
Book and lyrics by Joe DiPietro, music by Jimmy Roberts.
Dal pop al gospel, dal rock al country, dal tango all’operetta: un musical che mescola tutti i generi e gli stili gettando uno sguardo tragicomico sulle situazioni tipiche della vita di coppia e della relazione tra i sessi interpretate da attori che cambiano continuamente ruolo.
Singoli impenitenti alla ricerca dell’anima gemella, donne che lamentano la carenza di scapoli appetibili, una coppia che ha deciso di lasciarsi ma non sa come dirlo ai genitori, un’altra che passa dall’entusiasmo per la vita matrimoniale ai disperati tentativi di rianimare la passione soffocata dalla vita domestica. Un ventaglio di situazioni “amorose” recitate, cantate e suonate in una divertente successione di sketch.
Lo spettacolo, vincitore del primo premio nella categoria “Musical Theatre” al Festival delle Arti di Andrea Mingardi (edizione 2009), è stato messo in scena presso il teatro Arena del Sole di Bologna nella stagione teatrale 2008/2009 riscuotendo numerosi consensi di critica e pubblico.
Un modo ironico per celebrare San Valentino!
Reading dal romanzo di Carlo Lucarelli
A cura di Angela Malfitano, con gli allievi del Corso di scrittura drammaturgica di Bottega Finzioni e la partecipazione di Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi, Beatrice Renzi e Sara Olivieri.
A seguire, un incontro con Carlo Lucarelli e Angela Malfitano.